Zaha Hadid per le boutique Stuart Weitzman: materiali e tecnologie del progetto - Amazon S3

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Zaha Hadid per le boutique Stuart Weitzman: materiali e tecnologie del progetto - Amazon S3
Zaha Hadid per le boutique
Stuart Weitzman: materiali e
tecnologie del progetto
Tra le multiformi espressioni dello ‘stile’ Zaha Hadid, un
ruolo centrale è occupato dalla sua attività per il retail,
all’interno della quale è possibile rintracciare sia i tratti
formali dell’archistar sia la sua ricerca su materiali
innovativi e tecnologie all’avanguardia per la progettazione.
In questo approfondimento entriamo nel dettaglio dei progetti
per tre boutique Stuart Weitzman realizzate a Milano, Roma e
Hong Kong.

Lo store Stuart Weitzman a Milano (Zaha Hadid, photo: Jacopo
Spilimbergo)

Il concept dei punti vendita di Stuart Weitzman Holdings Llc
(Pedder Group), è basato su un dialogo di geometrie, volto a
creare una ritmica di spazialità parametriche, plasmate su
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considerazioni di tipo funzionale ed ergonomico.
L’accostamento di questi elementi distinti di progettazione
definisce le diverse aree del negozio. Calibrato su di una
tavolozza di sottili sfumature monocromatiche, il design è
volto al miglioramento del rapporto tra il cliente e i
prodotti al dettaglio. Una complessa combinazione di materiali
e di tecnologie costruttive hanno ulteriormente definito gli
spazi. Il team di Zaha Hadid Architects ha puntato su un
design concept che potesse configurare una riconoscibilità del
marchio grazie all’adozione di materiali invarianti ma con
opportuni adattamenti dovuti alle geometrie dei locali a
disposizione.

Gli espositori centrali dei 3 negozi sono stati progettati sia
per proporre ai clienti la collezione delle calzature del
brand, sia, al contempo, per integrarne le sedute. Il loro
disegno è stato condotto tramite l’impiego dei software di
modellazione virtuale Grasshopper e Maya, i quali eseguono
un’elaborazione algoritmica per Rhino. Le curve della seduta
modulare e degli elementi autoportanti sono stati realizzati
in fibra di vetro immerse in oro rosa (lega composta dal 75%
d’oro, dal 5-6,5% d’argento e al 18,5-20% da rame), in un
procedimento simile a quello utilizzato in campo nautico nella
produzione di compositi strutturali associati a matrici
diverse. I ripiani invece, sono realizzati in Corian color
Grigio Perla. I prodotti esposti sulle mensole inferiori sono
illuminati da sistemi composti da strisce a led integrati
nella parte sottostante di ciascuna, così come accade per la
merce esposta sugli scaffali in sommità. Le sedute, al pari
degli sgabelli, nel piano orizzontale possiedono dei cuscini
Sixinch in Softflex rivestiti in gommapiuma Pu Foam 35, di
color grigio medio NCS S2020-G50Y. I tappeti, confezionati in
seta e con uno spessore di 13 mm (Stepevi, Primo seta, Colore
141PS grigio), propongono alternativamente un incollaggio a
livello del pavimento finito o un incasso a filo dello stesso.
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Lo store Stuart Weitzman a Milano (Zaha Hadid, photo: Jacopo
Spilimbergo)

I ripiani a parete sono anch’essi realizzati in Corian color
Grigio Perla, di spessore 4 cm, e presentano il medesimo
sistema d’illuminazione a Led delle isole espositive. Ogni
mensola è fissata a una sottostruttura composta da un telaio
metallico nascosto dai pannelli di vetro retro-verniciati. In
corrispondenza del punto d’intersezione fra la mensola e i
pannelli, è stata prevista una fuga di 2 mm su entrambi i
lati. La zona della cassa, posta in adiacenza all’ingresso
della clientela, è realizzata in MDF, rivestita da uno strato
di 6 mm in GRC, di colore RAL 7047. L’area di lavoro intorno
al monitor ad incasso è data da un piano anch’esso in Corian
color Grigio Perla.

Continuando l’analisi delle pareti e dei soffitti del negozio,
il calcestruzzo rinforzato con fibra di vetro impiegato
consente una certa precisione delle curvature complesse, e
genera le varie aree espositive mediante cavità spaziali
dinamiche. Per quanto concerne la finitura superficiale delle
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pareti interne, si presentano 2 tipologie differenti, entrambe
applicate ai blocchi di polistirolo ad alta densità
impiegati.La prima delle 2 è la resina, il cui spessore è di 5
mm e si presenta di colore S2502-Y / S3502-Y, anche se
generalmente è solo a pavimento. La seconda, è la finitura in
GRC (Glass Reinforced Concrete) di spessore 6 mm (3+3 mm) di
colore grigio RAL 7047. La transizione tra i 2 materiali è
garantita da un profilo in alluminio, a sua volta ricoperto da
uno strato di finitura di 3 mm in GRC per una maggiore qualità
visiva.

La tipologia di finitura riscontrata invece nei soffitti dei
punti vendita, è data da uno strato di 6 mm (3+3 mm) in GRC di
colore RAL 7047, posato su blocchi di polistirene ad alta
densità. Anche in questo caso, la transizione tra i 2
materiali differenti è garantita da un profilo in alluminio, a
sua volta ricoperto da uno strato di finitura di 3 mm in GRC
per una maggiore qualità visiva. La finitura dei pavimenti è
anch’essa in resina, con un rivestimento di spessore 5 mm e
disposta su uno strato di rasatura in sabbia e cemento di
circa 3 cm, il cui colore è S2502-Y / S3502-Y.
Lo store Stuart Weitzman a Hong Kong (Zaha Hadid, photo:
Vincenzo Barilari)

Il sistema interno delle vetrate è dato da pannelli
stratificati, con spessore variabile da 13,5 mm a 6 mm,
montati su di una sottostruttura metallica. Esso è costituito
da 2 lastre binate, ciascuna da 6 mm con accoppiata una
pellicola in PVB (polivinilbutirrale) da 1,5 mm. Sono tutti
retro-verniciati, di colore grigio NCS S 4500-N e forniti già
satinati.

Al fine di consentire deformazioni termiche ed elastiche ed
evitare così danni ai pannelli vetrati, i quali,
tendenzialmente, non sono soggetti a carichi, sono stati
adottati giunti orizzontali di 4 mm e verticali di soli 2 mm.
Tale differenza di spessore è dovuta al fatto che, in genere,
i carichi verticali sono dominanti, ad eccezione di zone
fortemente sismiche o con azioni del vento singolari. Nella
parte inferiore, le lastre sono staccate di 1 cm dal livello
del pavimento finito, mentre, viceversa, in testa, emergono al
di sopra del livello del soffitto finito di circa 20 cm. Ogni
singolo pannello è fissato ad un telaio metallico nascosto,
ancorato al pavimento e alla parete posteriore esistente.

Nei 3 punti vendita analizzati, si presentano sostanzialmente
3 tipi invarianti di pannelli vetrati e relative finiture:

– satinati anteriormente + retro-verniciati, di spessore 13,5
mm;

– fading puntinato tra il vetro satinato e lo specchio /
fading puntinato tra la vernice e il vetro argentato, di
spessore 6 mm;

– specchio, di spessore 6 mm.

Passando al componente vetrato esterno, i pannelli si
configurano laminati e temperati sul fronte del negozio, con
spessore di 19 mm, superiormente e inferiormente fissati ad un
telaio metallico.

Nel caso del punto vendita di Hong Kong, tale telaio è stato
incassato al di sotto del livello del pavimento finito e
schermato visivamente dal controsoffitto della galleria del
centro commerciale.

In tutti i punti vendita, come per le pannellature trasparenti
interne, si hanno 3 diverse tipologie di vetro, ciascuno con 3
finiture differenti:

– completamente trasparente;

– retro-verniciato, con pellicola applicata sulla facciata
interna, di colore grigio NCS S 4500-N;

– fading puntinato tra i 2 pannelli vetrati, nei quali il
primo è retro-verniciato con apposta pellicola, mentre il
secondo è trasparente. La pellicola e’ stata utilizzata
solamente per il punto vendita di Hong Kong.

Dettaglio dello store Stuart Weitzman a Milano (Zaha Hadid,
photo: Jacopo Spilimbergo)
Le boutiques di Milano, Hong Kong, Roma

Il flagship store milanese del marchio calzaturiero ha sede in

Via Sant’Andrea. Con un’estensione di 278 m 2 su 2 piani e 6
vetrine espositive verso strada, il punto vendita è stato
inaugurato il 19 settembre 2013, durante la Settimana della
Moda e rappresenta il 100° del gruppo. Quando il designer
statunitense Stuart Weitzman decise di aprire lo store nel
cuore del quartiere dello shopping di Milano, rifletté su
quale nome fosse il più adatto fra una ristretta rosa di
architetti: Frank Gehry, Santiago Calatrava e Zaha Hadid. La
direttrice del progetto, Paola Cattarin, dell’ufficio di Zaha
Hadid, ricorda: “Abbiamo avuto un intenso scambio con il
cliente per esplorare gli aspetti pratici di esposizione e di
vendita, compresa l’altezza e la larghezza dei ripiani, prima
di presentare il nostro progetto”. Come già enunciato, per le
pareti e il soffitto del negozio è stato utilizzato il GRC,
ossia il cemento vetro-rinforzato, e, scelto fra i materiali
dell’azienda HD by Chimica Italiana di Brescia, il Perfect
Combination, ossia un rivestimento costituito da malta
colorata a base acqua, senza sostanze solventi, composto da
una miscela di cementi, minerali e resine di origine
polimerica. Tutti i corpi illuminanti sono a cura di Marco
Pollice, a cui è stata assegnata laMenzione della Giuriaal
Premio Codega per la cura e l’attenzione espresse per
l’inserimento delle fonti luminose a tecnologia LED e la
percezione della luce in base allo studio della psicologia
della visione.

La regione asiatica è un mercato chiave per Stuart Weitzman;
essa rappresenta già il 25% del business globale del marchio.
Tale quota è destinato a crescere fino al 40% nei prossimi 3
anni. La sede cinese, inaugurata nel marzo di quest’anno, si
trova nel centro commerciale IFC (International Finance

Centre) di Hong Kong. Circa 90 m 2 di superficie in pianta,
presenta una facciata interamente vetrata, che dà verso
l’ampio corridoio di distribuzione del complesso. Gli interni
sono stati realizzati dall’azienda E-Grow International
Trading Co. Ltd., con sede a Shanghai, in Cina, su disegno di
ZHA, utilizzando il GRG (gesso in vetroresina, CLICCA PER
SAPERNE DI PIU’) come pannelli al posto del polistirolo ad
alta densità. Tutto poi e’ stato finito con uno strato di GRC
di 6 mm.

Il progetto relativo alla pavimentazione è stato curato dalla
divisione asiatica dell’azienda veneta Colorificio San Marco
Paints PTE Ltd, in collaborazione con AVT Contracting. Il
gruppo italiano ha disposto l’utilizzo di una finitura
satinata idrodiluibile acril-uretanica per pavimenti in
cemento, detta Marcotech AU 3D, al fine di garantire
resistenza all’abrasione e al calpestio ripetuto. Le pareti
dello showroom di Hong Kong sono infatti scavate per formare
delle nicchie e ospitare punti luce che sottolineino le forme
curve dello spazio. La formulazione a base di resine acril-
uretaniche in dispersione acquosa e pigmenti coloranti ad alta
resistenza alla luce e all’ingiallimento rendono questa
finitura ideale per tali locali espositivi e gli spazi
dedicati al pubblico. La colorazione è ottenuta mediante il
Sistema Tintometrico Marcromie. Essa è indicata per la
verniciatura di pareti all’interno, dove sia richiesta una
finitura dotata di buone prestazioni meccaniche e lavabilità.
Planimetria e sezione dello store a Roma di Stuart Weitzman a
Roma

Lo store romano, l’ultimo delle 3, ha aperto lo scorso
settembre in Via Condotti, sostituendo gli interni del negozio
disegnati per la stessa marca da Fabio Novembre nel 2006.
Differente dai negozi di Milano e Hong Kong, in quanto è
geometricamente più allungato, l’esercizio ha obbligato lo
studio ZHA ad esplorare nuovi abbinamenti tra gli elementi
dedicati al prodotto, le sedute in pelle scamosciata e i punti
luce. Queste componenti, alternandosi lungo entrambi i muri,
stabiliscono una progressione spaziale che invita i clienti ad
accedere allo showroom.

Come nella sede milanese, tutti i corpi illuminanti sono a
LED, su progetto curato da Marco Pollice. L’illuminazione
prevede soffitti Barrisol retro-illuminati, composti da un
doppio telo teso ininfiammabile M1 in PVC bianco. Le luci a
LED, a spot, sono ad incasso nel controsoffitto, di larghezza
7 cm, chiuse posteriormente con una maglia uniforme. Ogni
striscia a LED è coperta da un vetro opalino omogeneo.

Schede progettuali dei 3 punti vendita:

Milano

Progetto architettonico: Zaha Hadid Architects

Progetto architettonico – responsabili: Zaha Hadid, Patrik
Schumacher

Progetto architettonico – capocomessa: Paola Cattarin

Progetto architettonico – team: Alessio Costantino, Maren
Klasing, Jorge Mendes-Caceres, Vincenzo Barilari, Zetta
Kotzioni

Progetto architettonico – team locale: Milano Layout (Marco
Claudi – Sara Acconcia)

Progetto strutturale: Bruni, Salesi

Progetto impianti meccanici ed elettrici: Studio Planning
(Gigi Marazzi)

Progetto illumino-tecnico: Marco Pollice Illuminazione (Marco
Pollice)

Sicurezza in cantiere: Annalisa Calastretti

Appaltatore: Tecnolegno Allestimenti srl (Claudio Radice)

Roma

Progetto architettonico: Zaha Hadid Architects

Progetto architettonico – responsabili: Zaha Hadid, Patrik
Schumacher

Progetto architettonico – capocomessa: Paola Cattarin

Progetto architettonico – team: Jorge Mendes-Caceres, Vincenzo
Barilari, Zetta Kotsioni, Soungmin Yu, Kyle Dunnington

Progetto architettonico – team locale: Alessandro Donadio

Progetto strutturale: Bruno Zeuli

Progetto impianti meccanici ed elettrici: Studio Planning
(Gigi Marazzi)
Progetto illumino-tecnico: Marco Pollice Illuminazione (Marco
Pollice)

Legnami: Me Cubo (Marco Marelli)

Appaltatore: Tecnolegno Allestimenti srl (Claudio Radice)

Impresa edile: D’Errico Costruzioni (Vincenzo D’Errico)

Hong Kong

Progetto architettonico: Zaha Hadid Architects

Progetto architettonico – responsabili: Zaha Hadid, Patrik
Schumacher

Progetto architettonico – capocomessa: Paola Cattarin

Progetto architettonico – team: Alessio Costantino, Jorge
Mendes-Caceres, Vincenzo Barilari, Zetta Kotsioni, Hinki Kuong

Progetto architettonico – team locale: AVTdesign (CW Tang)

Project manager: MOOOR Co. (Wong Chi Lap)

Progetto impianti meccanici ed elettrici: Link Consulting
International Ltd (Davy So)

Progetto illumino-tecnico: Link Consulting International Ltd
(Twinsen Ho)

Impresa edile: AVT Contracting (Vitus Man)

{GALLERY}

L’autore
Fabrizio Aimar

Architetto libero professionista, si laurea a pieni voti
presso la Facoltà di architettura del Politecnico di Torino.
Ha collaborato in un noto studio di ingegneria civile ed
infrastrutturale di Torino, redigendo progetti esecutivi e
costruttivi in supporto a note firme di architettura
internazionali (Jean Nouvel, Renzo Piano, Mario Cucinella,
Aymeric Zublena). Ha inoltre collaborato al progetto
costruttivo architettonico del Grattacielo Intesa Sanpaolo di
RPBW, sempre per uno studio torinese. Dal 2009 è firma della
rivista “Il Giornale dell’Architettura”. Dal 2010 è membro
della commissione cultura dell’Ordine degli architetti P.P.C.
della Provincia di Asti. Nel 2014 è firma della rivista
coreana di architettura “C3”.
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