Wellness design, l'importanza dei dettagli

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Wellness design, l'importanza dei dettagli
Wellness / f ocus

wellness design,
l’importanza dei dettagli

Secondo il wellness design specialist di Technogym, Gianluca Baldini, il successo di un centro
wellness in un hotel non è necessariamente proporzionale alle sue dimensioni. Anche quando
l’area destinata al benessere e all’allenamento può sembrare di ampiezza ridotta, infatti, i
più avanzati principi di design e corrette scelte di prodotto possono rendere l’offerta fitness
decisamente apprezzata. Sono i dettagli, come sempre, che fanno la differenza.

«Occorre conoscere la differenza                                  tra l’ordinario e il grandioso per
dare valore al potenziale delle strutture. Anche lo spazio più piccolo e meno sfruttato può,
infatti, essere ottimizzato per offrire un’area fitness di livello eccellente, a patto però che sia
ben disegnata e fornita di attrezzature professionali adeguate». È questa l’opinione del diret-
tore generale acquisti di Rezidor sas group, David Dreschner. È chiaramente applicabile
a qualsiasi comparto dell’hôtellerie, ma non è un caso che il manager Rezidor abbia utiliz-
zato un esempio riferito proprio al wellness. In questi ultimi anni, infatti, l’universo benessere
è stato protagonista di una metamorfosi molto profonda, che ne ha mutato alla radice la
natura.
Ormai, per gli ospiti di tutte le età, una struttura fitness sofisticata non è più solo uno tra i tanti
particolari desiderabili nella scelta di un hotel, di un villaggio o di una crociera: è diventata
una vera e propria necessità. Ma i viaggiatori del terzo millennio non si aspettano certo di
trovare uno stanzino con quattro macchine obsolete: desiderano un ambiente di qualità,
adeguatamente attrezzato per poter svolgere i loro programmi di workout. Proprio per cono-

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 scere i più innovativi trend del design dedicato agli spazi fitness abbiamo perciò incontrato
 il wellness design specialist di Technogym, Gianluca Baldini

 Domanda. Qual è stata l’evoluzione degli spazi wellness degli ultimi anni?
 Risposta. La costante crescita della domanda globale per questo tipo di servizio ha generato,
 in primis, lo sviluppo, dal punto di vista tecnico, di attrezzature sempre più evolute nelle funzio-
 nalità e accattivanti in termini di design, successivamente introdotte in tutti i maggiori mercati
 internazionali. Questo fenomeno è stato quindi accompagnato da un’evoluzione straordinaria
 degli spazi destinati ad accogliere i nuovi macchinari. Il vecchio concetto di palestra, comune-
 mente associato all’obiettivo dell’ipertrofia muscolare e spesso connotato da un livello di servi-
 zio ridotto al minimo, ha lasciato così progressivamente spazio all’attuale idea di Wellness
 club. Grazie a tale evoluzione e all’applicazione delle più innovative tendenze del wellness
 design, ora i progetti dedicati alla creazione di spazi fitness beneficiano così di prospettive più
 ampie, che abbracciano anche teorie e principi tradizionalmente applicati al benessere
 ambientale. Il fitness ormai
 non è più, infatti, sintetizza-
 bile semplicemente nei
 ristretti ambiti di una disci-
 plina legata al mero eserci-
 zio fisico, ma ha ampliato i
 propri orizzonti fino a inclu-
 dere, nel proprio campo
 semantico, anche significati
 legati al benessere e alle
 emozioni. Si è trasformato,
 in altre parole, in un’espe-
 rienza multisensoriale a tutto
 tondo. E proprio la possibili-
 tà di garantire tali nuovi
 servizi differenzia ormai una palestra con
 poche pretese da un Wellness center di suc-
 cesso. L’obiettivo, oggi, come in tutti i com-
 parti dell’ospitalità di qualità, è quello di
 permettere all’utente di prendersi cura di se
 stesso, al contempo vivendo un’esperienza
 memorabile, unica e irripetibile.
 Idee e principi davvero stimolanti e affasci-
 nanti. Ma come si traducono tali concetti
 negli spazi reali di un wellness center? Quali
 sono, in altre parole, le nuove tendenze del

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design per il fitness? E quali
le possibili evoluzioni del
prossimo futuro?
R. Un ruolo fondamentale lo
svolgono sicuramente le
attrezzature, che sono in
grado di rispondere con
sempre maggiore precisione
agli obiettivi di movimento e
di salute degli utenti: dall’al-
lenamento degli atleti pro-
fessionisti ai percorsi riabili-
tativi dedicati alle persone
anziane. Si tratta, in altre parole, di prodotti di lunga durata, dal design eccellente e poco
intimidente, nonché di grandissima precisione biomeccanica: ideali per utenti di ogni età e
condizione fisica. A tali macchinari, però, gli spazi wellness realizzati tramite un coerente
progetto di design aggiungono un’accurata selezione di colori, musica e luci, di quegli elemen-
ti cioè che concorrono a creare quell’esperienza multisensoriale di cui parlavo prima e che si
sta rivelando tanto importante per attrarre e soddisfare i clienti. Già ora, inoltre, a essi si stan-
no affiancando, nelle progettazioni più avanzate, ulteriori nuove proposte e nuovi elementi tesi
a coinvolgere anche gli altri sensi: il tatto, l’olfatto e persino il gusto. Un’evoluzione che aprirà,
nel prossimo futuro, nuove prospettive di applicazione, la cui varietà e il cui orizzonte ultimo
potrà essere tracciato solamente dalla nostra immaginazione. Attrezzature capaci di abbinare
allenamento e divertimento grazie all’interattività garantita dai più innovativi strumenti multime-
diali, pareti che suonano musica, profumazioni capaci di riportare la mente a esperienze
ancestrali, la possibilità, infine, di assaporare persino prodotti gastronomici unici: sono questi
alcuni dei concetti fondamentali su cui si baseranno gli interior designer nei prossimi anni. I
materiali, le tecnologie e i principi che guidano la progettazione di spazi wellness sono, insom-
ma, in continua e frenetica evoluzione. Tutto ciò permette di concepire e ideare soluzioni
sempre più dinamiche e innovative, ma impone al contempo agli operatori l’esigenza di un
aggiornamento costante per non rischiare di allontanare la propria offerta dalla domanda di
un mercato in continuo movimento: soluzioni che ieri potevano sembrare irrealizzabili risultano
così oggi spesso superate, stimolando in questo modo la spirito creativo e la fantasia di ogni
singolo progettista.
D. Accanto alle tecnologie più rivoluzionarie, però, l’universo del wellness sta sperimentando
pure un ritorno alle pratiche di benessere tradizionali. Mi riferisco, in particolare, alla prolife-
razione di offerte e proposte wellness ispirate alle più antiche filosofie orientali. In quali modi
tali idee influenzano anche i designer?
R. Più che di un’influenza diretta, io parlerei di una condivisione di obiettivi. La diffusione dei
principi legati a vario titolo alle filosofie della tradizione orientale stanno, infatti, contribuendo

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 al ritorno in auge delle cosiddette attività fisiche a basso impatto: esercizi in cui gli esasperati
 movimenti a ritmo di musica sono completamente sostituiti da metodi di allenamento che enfa-
 tizzano il controllo del corpo, il coinvolgimento della mente, il relax e il benessere psicofisico
 complessivo della persona.
 D. Ma cosa cerca veramente oggi l’utente negli spazi wellness, al di là degli strumenti tecnici
 e dei trattamenti classici per la cura del proprio corpo?
 R. La tranquillità di un ambiente accogliente e coinvolgente in cui potersi sentire a proprio agio.
 Ecco perché i colori, le luci, la musica e tutti gli altri elementi capaci di esercitare la propria
 influenza sulle sensazioni e sugli umori degli individui assumono un valore così rilevante, riper-
 cuotendosi tra l’altro notevolmente anche sull’efficacia dello stesso allenamento. Ed è sempre
 per questo motivo che, per esempio nelle strutture alberghiere a vocazione business, questi
 aspetti dovrebbero essere ancora più enfatizzati. Le loro aree wellness sono, infatti, concepite
 per trattenere in hotel gli ospiti, che, spesso stanchi dopo una giornata di duro lavoro, deside-
 rano, magari prima di recarsi a cena, rilassarsi con un po’ di esercizio fisico in un’atmosfera
 capace di sciogliere le tossine psicofisiche accumulate durante le ore precedenti.
 D. Proprio a quest’ultimo proposito c’è però da osservare che non tutti gli alberghi hanno gli
 spazi sufficienti a sviluppare wellness center di notevoli dimensioni. E costruire nuovi ambienti
 per tale necessità può rivelarsi davvero troppo costoso, se non oggettivamente impossibile.
 Come conciliare allora teoria e pratica?
 R. In realtà, il successo di un centro wellness in un hotel non è necessariamente proporzio-
 nale alle sue dimensioni. Anche quando l’area destinata al benessere e all’allenamento può
 sembrare di ampiezza ridotta, infatti, i più avanzati principi di design e corrette scelte di
 prodotto possono rendere l’offerta fitness decisamente apprezzata. Sono i dettagli, come
 sempre, che fanno la differenza: un antico adagio valido per tutte le attività economiche,

                           identikit dell’azienda
    Technogym è un’impresa di livello internazionale specializzata nella realizzazione di
    attrezzature per il fitness, destinate, tra gli altri, ad abitazioni private, hotel, stabilimen-
    ti termali, fitness club, centri di riabilitazione, palestre aziendali, nonché strutture uni-
    versitarie, sportive professionistiche. Nata nel 1983 dall’iniziativa di Nerio
    Alessandri, fondatore e attuale presidente della società, attualmente impiega più di
    1.400 dipendenti. Le sue attrezzature, in
    particolare, da sempre progettate e rea-
    lizzate in Italia, sono utilizzate da oltre
    15 milioni di persone e sono presenti in
    più di 50 mila centri fitness e 20 mila
    abitazioni private nel mondo.

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ma che, nel settore del benessere e del fitness, è, se possibile, ancora più vero. Pertanto,
occorre evitare di spaventarsi se i metri a disposizione per la sala attrezzi possono sembra-
re pochi: l’importante è attrarre, coinvolgere ed emozionare i propri ospiti. In che modo?
Miscelando, appunto, luci, colori, arredi e attrezzature all’avanguardia in ambienti armo-
nici e rilassanti.
D. Quali sono allora i principali requisiti di uno spazio wellness in un hotel?
R. Come ho già avuto modo di dire, non importa tanto quanto spazio si abbia a disposizio-
ne, ma occorre invece creare un ambiente in grado di stimolare sensi ed emozioni. Per
raggiungere tale obiettivo, è necessario perciò soddisfare l’obiettivo primario dell’allenamen-
to dotando l’area delle attrezzature giuste, sia dal punto di vista del design, sia da quello
della funzionalità, della sicurezza e del comfort. A cui si devono aggiungere luci, colori,
complementi di arredo e profumi in grado di creare un ambiente unico per un’esperienza
fitness davvero memorabile.
D. Il benessere, insomma, è un servizio articolato, che pur non avendo necessariamente
bisogno di spazi enormi, è capace di agire contemporaneamente su spirito e corpo. L’ultima
domanda allora non può che vertere sull’armonia ideale tra esercizio fisico e ambiente cir-
costante: qual è, in altre parole, il bilanciamento perfetto tra esigenze estetiche e necessità
pratiche?
R. Banalizzando la risposta, potrei sostenere che il giusto equilibrio si trova nel mezzo.
Costruire ambienti capaci di trasmettere emozioni ed essere attraenti per il pubblico non
significa, infatti, eccedere nelle sofisticazioni: colori caldi, luci soffuse e indirette, profumazio-
ni e piccoli servizi a corredo come aree relax ben studiate devono essere cioè sempre asso-
ciati a materiali pratici, sicuri nel loro utilizzo e di facile pulizia.

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