Lo squalo bianco Autore: Marco Angelozzi - www.prionace.it

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Lo squalo bianco Autore: Marco Angelozzi - www.prionace.it
Lo squalo bianco
Autore: Marco Angelozzi - www.prionace.it

LO SQUALO BIANCO: IL RE DEI MARI

Lo squalo bianco è senza dubbio uno dei più affascinanti e misteriosi predatori del mare.
Quando una pinna dorsale fuoriesce dalla superficie dell’acqua, il pensiero va subito a
questo maestoso animale e sentimenti contrastanti di attrazione e terrore nascono nella
mente umana.

“Il grande squalo bianco” infatti ha sempre catalizzato l’attenzione dell’uomo,
rappresentando uno dei più grandi predatori di cui ancora oggi la Scienza ignora molti
aspetti e comportamenti.

Non si conoscono ad esempio i suoi movimenti e migrazioni, la complessità dei rapporti
sociali con esemplari della stessa specie, le capacità di apprendimento e adattamento da
esperienze passate.

Non sono stati mai filmati o fotografati esemplari in fase di accoppiamento e nulla di certo
si conosce riguardo al periodo ed alle aree preferite per la riproduzione. Rimangono inoltre
quasi completamente avvolti dal mistero i primi anni di vita di uno squalo bianco, i suoi
spostamenti, le strategie di difesa da altri predatori più grandi, i ritmi di crescita..

            Squalo bianco (Carcharodon carcharias) e i suoi caratteristici denti

L’enorme interesso verso questo animale ha fatto però moltiplicare, soprattutto negli ultimi
15 anni, le campagne di studio e di ricerca, ed alcuni aspetti della biologia di questo
squalo sono stati chiariti e portati alla luce della comunità scientifica con risultati
sicuramente sorprendenti:

   1. Il Carcharodon carcharias è l’unico squalo che porta il capo fuori dall’acqua per
      controllare meglio ciò che lo circonda ed utilizza quindi la sua acuta vista anche
      attraverso l’ambiente aereo.
   2. Questo animale infatti può contare su una buona capacità visiva e fa grande
      affidamento su questo senso. Non a caso, nel momento dell’attacco ad una preda,
      lo squalo bianco protegge i suoi occhi rovesciandoli all’indietro e si affida al suo
      “sesto senso”, che gli permette di individuare una preda anche senza vederla,
      percependo il suo campo elettro-magnetico. (NOTA 1 – Ampolle di Lorenzini)
   3. Lo squalo bianco può inabissarsi fino ad arrivare a circa 1200 m di profondità,
      mostrando una grande adattabilità alle variazioni di pressione, temperatura e
      luminosità dell’ambiente in cui nuota.
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4. Per contrastare le variazioni di temperatura delle acque oceaniche alle varie
      profondità lo squalo bianco ha sviluppato un meccanismo di conservazione del
      calore che gli permette di avere una temperatura corporea di 4 – 5 C° superiore a
      quella dell’acqua che lo circonda e fino a 10C° per quanto riguarda la muscolatura
      più interna. Questo meccanismo, la cosiddetta “rete mirabile”, è comune a tutti i
      componenti dell’ordine dei Lamniformi, a cui lo squalo bianco appartiene. Oltre ad
      un migliore adattamento alle temperature dell’ambiente esterno, lo squalo trae dalla
      rete mirabile grande giovamento per quanto riguarda i tempi di digestione delle
      prede, che risultano più veloci, mettendo subito a disposizione dell’animale grande
      quantità di energia. (NOTA 2 – Rete mirabile)
   5. Con una muscolatura a temperatura quasi costante inoltre lo squalo bianco è
      capace di scatti poderosi, di sostenere elevate velocità di crociera, ed addirittura di
      clamorosi salti fuori dall’acqua, quando l’attacco ad una sua preda viene realizzato
      dal basso verso l’alto.
   6. Questo animale può vivere dai 30 ai 40 anni. I piccoli alla nascita hanno una
      lunghezza di circa 1,20 m, i loro denti sono dotati di piccole cuspidi laterali e quelli
      della mandibola inferiore sono lisci anziché seghettati. (NOTA 3 – denti squalo
      bianco)

                          Squalo bianco (Carcharodon carcharias)

Il comportamento di un essere vivente è spesso l’unico indicatore che la scienza ha per
comprenderne le capacità intellettive.

Studiare lo squalo bianco nel suo ambiente naturale è molto difficile ma una serie di
strategie ripetute hanno fatto trarre ai biologi che le hanno filmate ed analizzate le seguenti
conclusioni sulle capacità intellettive di questo grande predatore:

   •   lo squalo bianco è capace di manifestare curiosità, che esprime con l’esplorazione
       attenta di ciò che incontra;
   •   possiede la capacità di “investigare” oggetti nuovi in maniera sistematica,
       mantenendo sempre un comportamento cauto;
   •   può imparare a riconoscere oggetti non commestibili utilizzando la memoria di
       esplorazioni fatte in passato;
   •   ha il senso della proprietà e può difendere le sue fonti di cibo in modo calcolato,
       anche non violento; (es: durante un attacco ad un surfista, in acque africane, uno
       squalo bianco si è posto ripetutamente fra il corpo della vittima ed un piccolo
       gommone che tentava di recuperare il malcapitato, impedendone il contatto e quindi
       la salvezza)
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•   lo squalo bianco sembra infine avere la capacità di cooperare insieme ad altri
       esemplari della sua stessa specie per ottimizzare l’efficacia predatoria; (es: in Sud
       Africa numerosi squali bianchi sarebbero stati filmati durante il tentativo di spostare
       insieme la carcassa di una balena in acque più profonde)

                          Squalo bianco (Carcharodon carcharias)

In base a queste affermazioni lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) può essere
definito un animale intelligente, che possiede la capacità di esplorare, ricordare, difendere,
tutti comportamenti mirati ad una sopravvivenza ottimale e di conseguenza ad un
successo     riproduttivo,    indispensabile   per    il  proseguimento       della    specie.

Strategie predatorie e rapporti con l’uomo: quando una potenziale preda viene identificata
dallo squalo bianco inizia l’avvicinamento e l’investigazione.

In questa fase il predatore si rende conto di cosa si trova davanti diminuendo sempre più
la distanza tra lui e l’oggetto fino ad arrivare a contatti brevi, piccoli colpi sferrati con il
muso e solo talvolta morsi immediati, per valutare la commestibilità della possibile preda.
Se i “risultati” della sua investigazione sono positivi avviene l’attacco, quasi sempre dal
basso verso l’alto.. In questo modo lo squalo bianco si rende quasi invisibile, fino all’ultimo
istante, in quanto la colorazione bluastra del suo dorso si mimetizza con il colore del mare.
La preda trova bloccata la direzione opposta a quella dell’attacco, cioè la superficie, e
quasi inevitabilmente viene travolta e morsa, senza via di scampo.
Molto spesso la velocità dell’attacco e l’energia sprigionata sono tali da far fuoriuscire
parte del corpo dello squalo fuori dall’acqua.

Subito dopo il morso la preda viene momentaneamente abbandonata, per evitare danni da
una possibile lotta con un animale morente, e lo squalo bianco rimane ad una certa
distanza, aspettando che la morte arrivi per dissanguamento.

Dopo un breve periodo di tempo il predatore ritorna sul luogo dell’attacco e divora la sua
preda ormai senza vita o senza più forze per opporre resistenza..
Per quanto riguarda i rapporti con l’uomo lo squalo bianco risulta sicuramente essere
molto pericoloso anche se l’uomo non rientra tra le sue prede abituali.
L’80% degli attacchi non provocati all’uomo (NOTA 4 – attacchi provocati e non) si sono
conclusi dopo il primo morso, quando probabilmente il predatore si rendeva conto che la
preda non era di suo gradimento.
Un unico morso dello squalo bianco può però provocare danni di grave entità, a causa
della forza e delle dimensioni di questo animale, e portare ugualmente alla morte,
soprattutto in assenza di soccorsi immediati..

                         Squalo bianco (Carcharodon carcharias)

Squalo bianco in cattività: l’uomo non è mai riuscito a mantenere e quindi studiare meglio
uno      squalo    bianco        in      cattività,   almeno      fino     all’anno     2003..
Prima di tutto è importante comprendere che lo studio in cattività di un animale, la cui
presenza nelle acque del mondo è drasticamente diminuita, può servire per acquisire
maggiore consapevolezza sulla necessità di protezione da parte dell’uomo. Esaminando i
suoi comportamenti in cattività infatti si può tentare di colmare quelle lacune biologiche ed
ecologiche che ancora riguardano questo squalo e nello stesso tempo anche l’esposizione
al pubblico può contribuire a cancellare tanti luoghi comuni sul cosiddetto “mangiatore di
uomini”..
Nel Giugno 2003 per la prima volta il Monterey Bay Aquarium in Monterey, California, è
riuscito a mantenere in cattività uno squalo bianco per 10 giorni, dopo i quali purtroppo
l’esemplare è morto.

Nel Settembre 2004 una femmina, catturata per sbaglio da pescatori professionisti, viene
donata all’acquario e per 198 giorni questo esemplare si adatta perfettamente alla vita in
cattività    e     viene    esposta     al    pubblico      con      grande     successo.
Nel Marzo 2005 questo squalo bianco, per non prolungare eccessivamente la sua
permanenza in cattività e proteggerlo da eccessivo stress, viene rilasciato in mare aperto
e monitorato per 30 giorni, potendo così acquisire una mole importantissima di dati ed
informazioni biologiche.

Dal 31 Agosto 2006 il Monterey Bay Aquarium tiene in cattività un altro esemplare, il quale
dimostra di essersi adattato bene alla nuova situazione, alimentandosi normalmente ed
aumentando di peso e lunghezza.

Squalo bianco (Carcharodon carcharias) e i suoi caratteristici denti
Scheda biologica dello squalo bianco:

SQUALO BIANCO

Carcharodon carcharias

LINNEO, 1758

Ordine: Lamniformes

Famiglia: Lamnidae

Dimensioni medie: 350-460 cm.

Dimensioni massime: supera i 700 cm.

Il più grande esemplare catturato dall'uomo era una femmina di 7,14 metri.
Lo squalo bianco è diminuito drasticamente di numero in tutti i mari del mondo e ciò ha
spinto molti paesi a dichiararlo specie protetta.

Descrizione: squalo di grandi dimensioni, massiccio, con il muso appuntito. La bocca è
ampia, gli occhi tondi e neri. Le pinne dorsali sono due, la prima di medie dimensioni, la
seconda piccolissima. Le pinne pettorali sono larghe e falcate, mentre quella caudale è
simmetrica ed a mezzaluna. Può raggiungere i 60 kmh. e compie scatti molto veloci grazie
alla possibilità di mantenere i suoi muscoli ad una temperatura anche di 10°C superiore a
quella dell'acqua che lo circonda.

Distribuzione: in tutti i mari temperati e sub-tropicali del mondo, presente nel mare
Mediterraneo. Si ipotizza l'esistenza di un'area riproduttiva fra la Sicilia e la Tunisia.
Colorazione: dorso grigio-bluastro con passaggio netto al bianco del ventre. Punte scure
nella parte ventrale delle pinne pettorali.

Riproduzione: probabilmente ovovivipara (vivipara aplacentata), periodo di gestazione
sconosciuto.
Valore commerciale: oggetto di pesca sportiva e commerciale per il fegato, la pelle, le
pinne, la carcassa, i denti e le mascelle.

Denti: triangolari, dritti, fortemente seghettati ai margini. I denti delle mandibole superiore
(da 23 a 28) ed inferiore (da 21 a 25) sono molto simili.

Il nome scientifico può essere tradotto in “squalo pericoloso per l’uomo dai denti ruvidi”. I
piccoli alla nascita hanno denti con cuspidi laterali e quelli della mandibola inferiore sono
lisci.
Dieta: squali e razze, pesci ossei (tonni e pesci-spada), molluschi, crostacei, cefalopodi,
tartarughe marine, mammiferi marini e carcasse di balene o squali balena.

NOTA 1: Le Ampolle di Lorenzini sono degli organi che prendono contatto con l'esterno
attraverso piccoli e numerosi forellini, presenti soprattutto nella regione del capo, pieni di
una sostanza gelatinosa conduttrice, in comunicazione con terminazioni nervose. In
questo modo lo squalo ha la capacità di percepire i campi elettrici generati dagli animali
(quindi individuare anche prede sotto la sabbia) e probabilmente riconoscere la propria
posizione rispetto al campo magnetico terrestre.

NOTA 2: La rete mirabile è un insieme di capillari che hanno la funzione di scambiatori di
calore, essi sono collegati a fasce muscolari molto sviluppate, vicino alla colonna
vertebrale. Attraverso gli scambi di calore della rete mirabile la muscolatura interna dello
squalo bianco ed il cervello rimangono a temperature sempre più calde di quelle
dell’acqua circostante.

NOTA 3: I denti dello squalo bianco sono inconfondibili per le sue caratteristiche uniche.
Sono grandi, triangolari, dritti, fortemente seghettati ai margini. I denti delle mandibole
superiore ed inferiore sono molto simili.

NOTA 4: Un attacco all’uomo da parte di uno squalo si definisce non provocato quando
l’animale si trova nel suo ambiente naturale e non ha subito nessuno stimolo o
provocazione diretta da parte dell’uomo.

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