VINITALY, LE DONNE DEL VINO ESPLORANO I NUOVI TREND IN SETTE CALICI

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VINITALY, LE DONNE DEL VINO ESPLORANO I NUOVI TREND IN SETTE CALICI
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VINITALY, LE DONNE DEL VINO ESPLORANO I
      NUOVI TREND IN SETTE CALICI

27 Marzo 2023
VERONA – Quali sono le nuove frontiere del vino? Come potrà una delle industrie più vicine
all’ambiente adeguarsi al cambiamento? Che cosa vogliono i nuovi consumatori? Domande a
cui cercheranno di dare una risposta le Donne del Vino a Vinitaly 2023 proponendo un’insolita
degustazione domenica 2 aprile alle 11,30 (Palaexpo, sala Tulipano, piano – 1) dal titolo “New
trends – Wine to the moon and back”.

Ad accompagnare il viaggio attraverso le nuove frontiere di consumo è stata chiamata

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Cristina Mercuri (nella foto), wine educator, candidata a diventare la prima Master of Wine
donna italiana. Seguendo il tema dell’anno “Donne, vino: un mondo unito”, si assaggeranno
sette calici da diversi paesi del Vecchio e Nuovo Mondo per scoprire come le Donne del Vino
stiano contribuendo concretamente a un futuro più sostenibile. Un evento che coinvolgerà
anche il network internazionale costituito dal 2019 con dieci associazioni femminili in altre
parti del mondo e con cui si sta lavorando per creare una solida alleanza capace di
accrescere le opportunità e l’internazionalizzazione.

“Ci stiamo confrontando con le Donne del Vino di tutto il mondo – dice la presidente
nazionale delle Donne del Vino Daniela Mastroberardino – così da comprendere l’attualità
del momento che viviamo e il futuro che ci aspetta. In questa prospettiva, ci confronteremo
in una degustazione sui nuovi trend del vino, per interrogarci sulle innovazioni che ci possono
far cogliere nuove opportunità e sulla riscoperta di alcuni metodi di produzione della
tradizione e che possono essi stessi essere una possibilità di identità interessante per il
mercato. Un viaggio verso la luna e ritorno, come abbiamo voluto titolarla con Cristina
Mercuri che condurrà questo interessante confronto. Il nostro evento di punta al Vinitaly
rappresenta bene lo stato dell’arte dell’associazione, la sua capacità di interpretare la
complessità di un settore, quello del vino, attraversato da tante spinte, e riassumere il nostro
messaggio di lavorare per un mondo dove la differenza sia ricchezza”.

“Sostenibilità ambientale e sociale – aggiunge Mercuri – sono i nuovi trends che rivelano un
consumatore sempre più consapevole e attento. Il mercato di domani andrà verso la
direzione di produrre vini più sostenibili non solo economicamente, ma anche dal punto di
vista ambientale e sociale. Azioni in vigna, approcci produttivi in cantina ma anche
innovazione nel packaging si diffondono e incontrano i bisogni delle prossime generazioni”.

LE DONNE DEL VINO FESTEGGIANO 35 ANNI DI ATTIVITÀ

Un Vinitaly importante per l’Associazione di enologia al femminile più grande del mondo che
quest’anno festeggia i 35 anni di attività. Nata nel 1988, conta oggi 1059 associate tra
produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Le Donne del Vino sono in tutte le
regioni italiane coordinate in delegazioni. L’associazione è senza scopi di lucro e promuove la

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cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino.

Nel 2019 hanno costituito un network internazionale con 10 associazioni simili in altre parti
del mondo. Durante la II Convention mondiale delle Donne del Vino ospitata al Simei Milano a
novembre 2022, hanno siglato un patto internazionale di collaborazione con le rappresentati
di Amuva – Argentina, The Fabulous Ladies’ Wine Society-Australia, 11 Frauen und ihre Weine
– Austria, Chile, Wow- Croazia, Femmes de Vin – Francia, Baia’s Wine – Georgia, Vinissima –
Germania, Women in Wine – Nuova Zelanda, Las Damas del Pisco – Perù. Le Donne del Vino
italiane promuovono indagini sul gender gap nelle cantine e sull’uso del vetro leggero.

La collaborazione con università e strutture formative ha permesso un forte incremento
dell’attività didattica in favore delle socie specialmente nei settori del marketing e della
comunicazione. Dall’anno scolastico 2021-2022 è partita la sperimentazione del progetto D-
Vino per introdurre l’insegnamento del vino negli istituti turistici e alberghieri direttamente
organizzato dalle Donne del Vino. Le socie stanno realizzando il primo ricettario italiano che
parte dal vino o dai vitigni autoctoni per descrivere i piatti della tradizione locale. Le azioni in
favore della salvaguardia dell’identità locale e del patrimonio storico del vigneto italiano
comprendono anche le degustazioni sui vini da “vitigni reliquia” e da “vigneti antichi”. Le
Donne del Vino promuovono il turismo del vino en plein air con il progetto Camper Friendly.
Contrastano la violenza sulle donne con raccolte di fondi, convegni e azioni di
sensibilizzazione come #tunonseisola e il più recente sharing corner del sito per agevolare
chi cerca lavoro. Maggiori notizie sono nel sito e nel blog www.ledonnedelvino.com oltre che
nel mensile D-News inserto del Corriere Vinicolo.

CHI È CRISTINA MERCURI

Cristina Mercuri DipWSET, è Presenter, Wine Educator e Master of Wine Candidate. Cristina
ha lasciato la carriera di avvocato per dedicarsi alla sua più grande passione, quella del vino.
Oggi è Founder e Head of Education di Wine Club, un’accademia innovativa nella didattica
del vino. Insegna agli studenti in tutte le fasi del percorso, da principianti a Candidati Diploma
WSET, oltre che ai Sommelier e alle aziende di Wine & Spirits. È presenter per i più importanti
eventi sul vino in Italia come Vinitaly e Milano Wine Week, oltre che per eventi privati e

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promozionali. È VDP Ambassador per l’Italia, oltre che Sherry e Cava Educator. Cristina ha più
di 10 anni di esperienza nel settore e si distingue per la sua profonda conoscenza
multidisciplinare. È candidata a diventare la prima donna Italiana Master of Wine, e sta
preparando il suo Research Paper su un tema molto attuale: i vitigni ibridi.

LE DONNE E IL VINO: DATI E CURIOSITÀ

In Italia, le donne guidano il 28% delle imprese agricole con vigneto e/o cantina, il 24,8%
delle imprese commerciali al dettaglio di vino e il 12,5% di quelle all’ingrosso. Dirigono il
12,3% delle cantine industriali e nel complesso il 26,5% delle 73.700 aziende italiane del vino
(2017 CRIBIS Società del gruppo Crif specializzata nel business information).

Un rilevamento più recente (2022 Nomisma Wine Monitor Viaggio nell’Italia del vino) ci
fornisce un’indicazione più dettagliata della presenza femminile nelle imprese italiane del
vino: in vigna e in cantina la loro presenza è del 14%, dato che corrisponde anche alle iscritte
donne di Assoenologi. Il gentil sesso cresce di numeri e di ruolo via via che il vino si avvicina
al consumatore: sono l’80% degli addetti al marketing e alla comunicazione, il 51% di chi si
occupa di commerciale e il 76% di chi riceve gli enoturisti.

La SAU, Superficie Agricola Utilizzabile, a conduzione femminile è solo il 21% del totale ma
produce il 28% del PIL agricolo (Censis 2018).

La superficie media delle imprese agricole dirette da donne era di 11 ettari nel 2018.

Anche nell’impegno ambientale già nel 2016 il vigneto bio o in conversione delle donne era il
27,4% a fronte di un dato italiano dell’11,8%.

Secondo Divinea (2021) il 66% delle esperienze in cantina sono prenotate da donne. Dato
confermato da un altro fortissimo portale di enoturismo Winedering (2022) secondo il quale
le donne convertono il contatto in prenotazione il 14% in più degli uomini e sono il 53% dei
visitatori delle cantine.

Il turismo del vino italiano è rosa anche per le persone che accolgono i visitatori in cantina: il

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28% delle imprese enoiche aperte al pubblico ha solo personale femminile, il 27% una
prevalenza femminile e solo il 6,1% ha uno staff tutto maschile alla wine hospitality.

Le donne sono più attente degli uomini al packaging del vino. Le bottiglie devono presentarsi
bene. Mentre gli uomini preferiscono colori come nero, grigio e blu, le donne amano il viola, il
rosso e in genere le tinte pastello.

I Paesi dove il mercato del vino è maggiormente in mano alle donne sono Giappone, India e
in generale l’Asia.

Una curiosità: secondo un’indagine del Professor Gabriele Micozzi della Luiss di Roma e il Live
Spin Off Università Politecnica delle Marche, l’uomo astemio appare alle donne noioso e poco
interessante rispetto a quello bevitore a cui si collega a un profilo colto, interessante e
divertente.

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