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Racconti inediti sul patrimonio di natura del FAI VILLA FOGAZZARO ROI Escursioni campestri in Valsolda Nel corso della giornata verranno proposti ai visitatori due itinerari campestri alla scoperta dei paesaggi della Valsolda con percorsi naturalistici ed escursioni rivolte a grandi e piccini accompagnate da guide di media montagna. Si tratterà infatti di professionisti del settore che oltre ad accompagnare racconteranno la storia, la morfologia e le peculiarità naturalistiche della Valsolda, ricchissima di risorse ambientali, tra cui la Riserva Naturale della Valsolda. Questa è una riserva naturale regionale che occupa un territorio di 318 ettari ed è ripartita in due zone: riserva naturale integrale (228 ettari), è la parte a maggior protezione ed è la prima di questo tipo in Lombardia, riserva naturale orientata (90 ettari). La riserva è gestita da ERSAF ed in passato era una foresta demaniale. Il territorio si trova ad un livello che si sviluppa dall’alta collina alla montagna. Con un continuo alternarsi di guglie, pinnacoli rocciosi, forre e con boschi fitti e vari rappresenta un angolo di natura selvaggia di grande interesse e di intenso coinvolgimento emotivo. E’ popolata da cervi, caprioli e camosci, tassi e volpi e nel suo cielo volteggiano aquile, poiane, sparvieri e falchi. La Valsolda è con certezza il luogo ideale per promuovere un tipo di turismo lento, che apra gli sguardi verso spazi all’aperto, per godere dei benefici della natura e per sviluppare sempre di più l’interesse verso la conoscenza del patrimonio naturalistico. Le attività proposte dalle guide verteranno anche su esperienze per imparare a riconoscere le specie botaniche piante, fiori, arbusti. Allo scopo di prendere sempre più confidenza con la natura incentivando a comportamenti individuali sempre più responsabili verso l’ambiente. Questa iniziativa sarà organizzata in collaborazione con le principali associazioni della Valsolda: Proloco, Insieme Turismo, Compagnia del Castello in collaborazione con Collegio regionale Guide alpine Lombardia. Segue
ITINERARIO 1: Oria e Albogasio - percorso panoramico sul lago Ceresio Percorso ad anello; lunghezza 2 Km; durata circa 40 minuti Si parte da Oria percorrendo l’antica strada acciottolata che fino al 1939 è stata la sola via di collegamento tra l’Italia e la Svizzera, oggi strada quieta e appartata che collega il borgo di Oria a quello di Albogasio inferiore passando dal camposanto, luogo noto di sepoltura della piccola Ombretta, la figlia di Franco e Luisa nella finzione letteraria del romanzo di Piccolo Mondo Antico. Una volta giunti ad Albogasio inferiore ci si incammina lungo la ripida stradicciola che si insinua nel fitto borgo, fino a raggiungere con grande sorpresa e colpo d’occhio la chiesa di Santa Maria Assunta. La chiesa è situata su uno sperone al di sopra della carrozzabile, raggiungibile anche dalla nota mulattiera di 120 gradini, detta “la Calcinera”, scala più volte nominata nel romanzo di Fogazzaro e luogo utilizzato anche per le riprese del film di Mario Soldati. Il lato esterno sud della chiesa, affacciato al lago, reca ben visibili sette stemmi di altrettanti vescovi milanesi che visitarono la Valsolda, feudo vescovile dal Medioevo all’Età Napoleonica. L’edificio fu costruito a tappe tra la seconda metà del ‘500 e la prima metà del ‘600. La decorazione interna fu praticamente rifatta nel 1918. L’impressione che desta l’interno è quello di una festa di forme e colori. Nell’insieme della decorazione scultorea e pittorica, opera di artisti locali, risaltano le deliziose figure di angeli e putti, rappresentate negli atteggiamenti più svariati e birichini. Bello anche l’effetto illusionistico delle finte architetture che incorniciano gli affreschi delle cappelle laterali. Da qui un piccolo sentiero sale lungo il colle dove tra glicini, gelsomini, agavi e ulivi Segue
si intravede il maestoso insieme architettonico della Villa Salve. Il palazzo fu ideato, dall’architetto valsoldese Isidoro Affaitati, che in Polonia progettò una costruzione quasi identica. Al centro della casa c’è un cortile, che dà luce all’edificio, da cui partono le scale per gli appartamenti. La facciata ha un doppio loggiato rivolto verso il lago. Un‘ ultimo sforzo e si raggiunge Albogasio superiore con la chiesa dedicata a S. Ambrogio, la sua costruzione è databile al XV. Anch’essa modificata intorno al 1500, all’interno conserva affreschi di Stefano Vignola risalenti al 1680, con opere raffiguranti la storia del santo. ITINERARIO 2: Giro della Valsolda ripercorrendo le insegne vintage del Touring Club Percorso ad anello; lunghezza 7km; durata 2:30 circa Itinerario che ripercorre i borghi più suggestivi della Valsolda seguendo le ormai preziose insegne vintage, in metallo smaltato, installate dal Touring Club italiano nella prima metà del Novecento. Si tratta infatti di una serie di cartelli che accompagnano l’escursionista nel “Giro della Valsolda” con partenza da Oria per Castello, Puria, Loggio, San Mamete, Albogasio. Queste insegne formano quello che probabilmente è un unicum nel suo genere, non si ha notizia, infatti, di esempi di cartellonistica storica analoghi per compiutezza e stato di conservazione. Il servizio delle segnalazioni stradali, mediante cartelli di direzione, di località e percorso fu iniziato nel 1903 col proposito di dotare a poco a poco tutte le strade d’Italia e tutti i centri abitati di indicazioni che costruissero un complemento pratico e utile alle guide e alle carte stradali. Segue
L’associazione nasce nel 1894 col nome di Touring Club Ciclistico italiano, nel 1905 l’associazione partecipa alla fondazione dell’Automobile Club d’Italia adattando la propria filosofia alla realtà motoristica. In linea di principio il Touring si faceva carico delle spese di installazione per impegno istituzionale, ma al contempo favoriva varie forme d’adozione: dalla donazione pura, come nel caso di re Vittorio Emanuele III, che dà l’esempio negli anni d’avvio, a precoci forme di sponsorizzazione, come nel caso di Fiat e Pirelli, evidentemente interessate allo sviluppo del traffico stradale. A subentrare nella sponsorizzazione nel 1922 sarà la Benzina Lampo, espressione della Siap, Società Italo Americana Petrolio. Sarà questa collaborazione a far decollare l’iniziativa: presso la sede milanese in Corso Italia il Touring dispone infatti di un apposito laboratorio, documentato in foto d’epoca con i cartellonisti intenti ai cavalletti con pennello e stecca poggia polso. Dai registri dell’associazione si ricava che in cinquant’anni, dal 1903 al 1953, il Touring Club installerà 426.000 cartelli indicatori. La curiosità che sorge spontanea riguarda il destino di quei cartelli che col passare del tempo acquistano sempre maggiore valenza storica. Un certo numero sono ancora al loro posto, spesso oggetto di iniziative di valorizzazione. Altri pezzi sono in vario modo entrati nel circuito del collezionismo, nella maggior parte dei casi per il venir meno degli edifici che se ne fregiavano; in altre circostanze, per spoliazione (giuridicamente i cartelli sono di proprietà del Comune, status di cui però si è persa consapevolezza). Le valutazioni di mercato sono nell’ordine delle diverse centinaia di euro con picchi per i cartelli più rappresentativi, che di una località riportavano non solo le distanze chilometriche, ma anche le dotazioni, rappresentate per simboli: una locomotiva a vapore per la stazione ferroviaria, un piroscafo per l’approdo della navigazione pubblica; un corno da postiglione per la fermata della corriera. Nel caso della Valsolda i cartelli dovrebbero risalire al periodo compreso tra il 1922, quando inizia la sponsorizzazione della Benzina Lampo, e il 1938, quando il Touring dovette cambiare la ragione sociale in “Consociazione turistica italiana”. Un’ipotesi in cerca di conferma è che siano stati commissionati dal Comune o dalla Provincia per il ventennale della morte di Antonio Fogazzaro, nel 1931. Riconoscere il valore di questi cimeli è particolarmente utile nel momento in cui oggi, di frequente, ci si interroga sulla funzione della segnaletica, sulle modalità di realizzazione, sull’ efficacia della comunicazione anche in ambito turistico. Questi cimeli ormai antichi potrebbero diventare spunti interessanti per ripensare al senso, all’importanza e alla funzionalità della segnaletica locale, anche ai nostri giorni?
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