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Roma, 24 novembre 2021 Verso un Piano Nazionale Cardio-Cerebrovascolare Le attività di prevenzione primaria e secondaria e di diagnosi precoce Michele Gulizia Direttore UOC Cardiologia, Presidio Ospedaliero Garibaldi-Nesima, ARNAS Garibaldi; Presidente, Fondazione per il tuo Cuore - HCF ANMCO © 2021 The European House - Ambrosetti S.p.A. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Questo documento è stato ideato e preparato da The European House - Ambrosetti per il cliente destinatario; nessuna parte di esso può essere in alcun modo riprodotta per terze parti o da queste utilizzata, senza l’autorizzazione scritta di The European House - Ambrosetti. Il suo utilizzo non può essere disgiunto dalla presentazione e/o dai commenti che l’hanno accompagnato.
I fattori di rischio cardio e cerebrovascolare • Si tratta di patologie caratterizzate da un’eziologia multifattoriale, Stato di controllo dell'ipertensione nella popolazione di età con: compresa tra i 35 e i 74 anni in Italia (percentuale), 2008-2012 o alcuni fattori di rischio non modificabili (età, sesso, Consapevoli Non familiarità) adeguatamente trattati consapevoli 26% 28% o altri modificabili (ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, diabete, tabagismo, sedentarietà, cattive abitudini alimentari). Consapevoli non Consapevoli • Concorrono a determinare il rischio cardio e cerebrovascolare adeguatamente trattati non trattati anche il sesso, l’etnia, le condizioni croniche esistenti e lo stress 34% 12% psico-sociale. • La consapevolezza dei fattori di rischio da parte dei pazienti è Stato di controllo dell'ipercolesterolemia nella popolazione di età ancora bassa. compresa tra i 35 e i 74 anni in Italia (percentuale), 2008-2012 Consapevoli adeguatamente trattati Non Il rischio cardiovascolare è reversibile e che la 28% consapevoli 34% riduzione dei livelli dei fattori di rischio porta a una riduzione degli eventi e della gravità degli stessi Consapevoli non adeguatamente trattati Consapevoli 5% non trattati 33% 2
L’impatto dei fattori di rischio modificabili sulla mortalità Esiste una correlazione lineare tra tasso di mortalità per le patologie cardio e cerebrovascolari e la percentuale di individui in eccesso ponderale e che non praticano attività fisica, e una correlazione inversa tra l’adozione di una corretta alimentazione e il tasso di mortalità ECCESSO PONDERALE SEDENTARIETÀ SCORRETTA ALIMENTAZIONE Fonte: The European House – Ambrosetti su dati Istat, 2021 3
La Carta per la valutazione del rischio cardiovascolare LA CARTA PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE • La Carta permette di stimare la possibilità di incorrere, nei 10 anni successivi, in un primo evento cardiovascolare maggiore (IMA o Dall’ultima Sorveglianza PASSI dell’ISS: ictus), attraverso un’analisi congiunta di 10 fattori di rischio: • 97,2% delle persone è esposto ad almeno un fattore di o 4 modificabili (fumo, diabete, pressione arteriosa e rischio cardio e cerebrovascolare colesterolemia) 2 non modificabili (età e sesso) • 40% degli intervistati presenta almeno 3 fattori di o rischio cardiovascolare • Solo il 4,7% degli over-35 senza patologie cardio e cerebrovascolari pregresse dichiara di utilizzarla per misurare il rischio cardiovascolare Utilizzo della Carta del rischio cardiovascolare nelle Regioni Italiane (%), 2014-2017 Le carte del rischio non considerano altri fattori di Peggiore del valore nazionale rischio modificabili come sedentarietà, lo stress Simile al valore nazionale Migliore del valore nazionale psico-sociale, l’obesità o comorbidità predittive di malattia cardiovascolare, come l’insufficienza renale o alcune malattie sistemiche 4
Il ruolo della prevenzione secondaria Distribuzione dei pazienti a rischio Solo il 18% dei pazienti Pazienti che rispettano i target terapeutici di cardiovascolare molto alto per trattamento a rischio C-LDL (%), 2021 ipolipemizzante ricevuto (%), 2021 cardiovascolare molto Combinazione con PCSK9i 58% 2,4 1,2 6,2 Statina a media alto in prevenzione intensità Statine ad alta intensità Statina ad alta secondaria raggiunge il 22% 9,0 intensità target di colesterolo- Combinazione con ezetimibe 20% 2.128 44,5 Combinazione con ezetimibe LDL
Contesto epidemiologico regionale Fattori di rischio individuali in Italia e in Sicilia (%) • In Sicilia, nel 2018, le malattie del sistema circolatorio hanno causato 19.560 39% 35% decessi, equivalenti al 38% dei decessi complessivi all’interno del territorio regionale (rispetto al 34,8% della media nazionale). 22% 38% 19% 18% 18% • Con riferimento ai principali fattori di rischio individuali (massa corporea e 15% 11% tabagismo), la Sicilia presenta valori superiori rispetto alla media nazionale. 19% 19% 13% • I dati della Banca del Cuore mettono in luce anche percentuali molto elevate di soggetti con familiarità di diabete e malattie cardiovascolari, ipertensione trattata, iperlipidemia. Importanti sono anche le percentuali di soggetti con Sovrappeso Obesità (BMI≥30) Fumatore attuale Ex fumatore patologie cardiache pregresse: il tipo di patologia differisce significativamente in (24
Consumo di terapie ipolipemizzanti in Italia • Nel 2019 il consumo di ipolipemizzanti in Italia è stato pari a 97,1 DDD/ 1.000 Consumo dei farmaci ipolipemizzanti in Italia abitanti die, in aumento del 4,7% rispetto al 2018. Circa l’82% delle prescrizioni (DDD/1.000 abitanti die), 2019 della categoria è rappresentato dalle statine (79,2 DDD), mentre il consumo degli inibitori PCSK9 è stato pari soltanto a 0,2 DDD. DDD/1000 abitanti die • Esiste elevata variabilità regionale nell’uso di ipolipemizzanti con valori che Ipolipemizzanti 97,1 vanno dai 111,7 DDD per mille abitanti die della Campania ai 64,3 della Valle Statine in monosomministrazione 79,2 d’Aosta; mediamente il consumo è superiore nelle Regioni del Sud. Ezetimibe in monosomministrazione o in associazione 10,5 • Il 10% dei cittadini italiani ha ricevuto almeno una prescrizione di ipolipemizzanti; Omega 3 4,5 la prevalenza d’uso aumenta con l’età e raggiunge circa il 40% nella popolazione di Fibrati 2,7 età superiore ai 75 anni. Inibitori PCSK9 0,2 • Per quanto riguarda l’aderenza terapeutica*, la percentuale di soggetti con alta e bassa aderenza al trattamento con ipolipemizzanti è stata rispettivamente pari al 120 111,7 41,5% e al 15,8%; la percentuale più elevata di soggetti con alta aderenza è stata 104,5 110 osservata nei soggetti tra 55 e 64 anni residenti al Nord (45,3%), mentre la 97,1 100 percentuale più bassa tra i soggetti di età maggiore di 84 anni e residenti al Sud 90 (19,8%). 80 (*) L’aderenza è stata valutata attraverso l’indicatore Medication Possession Ratio (MPR), definito come il 70 64,3 rapporto tra il numero di giorni di terapia dispensati (calcolati in base alle DDD) e il numero di giorni 60 nell’intervallo temporale tra l’inizio della prima e la conclusione teorica dell’ultima prescrizione, erogati 50 durante il periodo di follow-up. La bassa aderenza al trattamento è definita come copertura terapeutica Calabria Abruzzo Puglia Emilia Romagna Italia Umbria Piemonte Campania Sicilia P.A. Trento Molise Sardegna Friuli Venezia Giulia Basilicata Veneto Lombardia Toscana P.A. Bolzano Marche Lazio Liguria Valle d'Aosta inferiore al 40% del periodo di osservazione mentre l’alta aderenza è definita come copertura terapeutica maggiore o uguale all’80% del periodo di osservazione. Fonte: The European House – Ambrosetti su dati AIFA, 2020 7
Simulazione sull’aumento dei pazienti trattati con PCKS9i • A livello regionale la percentuale di pazienti trattati con i PCSK9i è pari soltanto al Simulazione del numero di pazienti da trattare con PCSK9i 9,4 per 100.000 abitanti, rispetto alla media nazionale pari a 20,7. Tale dato per avere livello della media nazionale (numero) risulta essere un valore basso considerati i dati epidemiologici. • Se in Sicilia si volesse allineare il numero di pazienti trattati con PCSK9i, in Media nazionale = 20,7 pazienti trattati per 100.000 abitanti rapporto alla popolazione di ciascuna provincia al valore della media nazionale, i pazienti trattati passerebbero dagli attuali 492 a 1.028. 257 229 • Ipotizzando una prevalenza di ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari 56 uniforme sul territorio regionale, i pazienti da intercettare, pari a 536, si 128 159 distribuiscono in maniera molto eterogenea all’interno del territorio regionale*: 89 89 82 quasi un terzo di questi pazienti dovrebbero essere intercettati all’interno della 81 54 34 53 32 Provincia di Catania; a seguire le Province di Trapani (15,6%) e Messina (15,2%). 84 66 42 24 • Su queste 3 Province è quindi più urgente agire in termini di capacità di Catania Messina Agrigento Trapani Siracusa Ragusa Palermo Caltanissetta Enna intercettare nuovi pazienti, ampliando il numero di strutture abilitate alla prescrivibilità. Pazienti in trattamento Pazienti "da intercettare" (*) L’ipotesi alla base del modello di simulazione è una prevalenza di ipercolesterolemia e malattie cardiovascolari uniforme sul territorio regionale e in linea con i valori nazionali. Risultano prioritarie azioni sulle Province di Catania, Trapani e Messina Fonte: stime The European House – Ambrosetti, 2021 8
Conclusioni • I dati relativi al tasso standardizzato di mortalità per le malattie del Tasso standardizzato di mortalità per le malattie ischemiche sistema cardiocircolatorio mostrano per la Sicilia, valori del cuore nelle Regioni (decessi per 10.000 abitanti), 2018 nettamente superiori alla media nazionale (34,4 vs. 28,1 per 11,8 10.000 abitanti). 10,310,1 9,1 8,6 8,5 8,5 8,5 8,3 8,2 8,1 8,0 8,0 7,4 7,3 7,3 7,2 7,2 7,1 7,0 6,4 6,1 • Una dinamica analoga emerge anche con riferimento alle malattie ischemiche del cuore, che in Sicilia rappresentano la 2a causa di mortalità prematura negli uomini e la 5a nelle donne. Il tasso standardizzato di mortalità a livello regionale, nonostante il calo in Italia e anche in Sicilia, continua a presentare valori più alti rispetto Veneto Liguria Lombardia Lazio Marche Valle d'Aosta P.A. Trento Abruzzo Calabria Italia Piemonte Molise Basilicata Puglia Umbria Campania Sicilia P.A. Bolzano Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Toscana Sardegna alla media nazionale (8,5 vs. 8,0 per 10.000 abitanti). Quozienti superiori di mortalità si registrano nelle Province di Messina, Enna, Agrigento e Caltanissetta. • Maggiori livelli di mortalità e fattori di rischio cardiovascolare superiori alla media nazionale richiedono di intervenire in maniera tempestiva per modificare sostanzialmente lo scenario attuale. Quoziente di mortalità per le malattie ischemiche del cuore • Realizzare un piano di azioni volto alla riduzione dei livelli di C- in Sicilia (decessi per 10.000 abitanti), 2018 LDL, soprattutto per i pazienti ad alto rischio (riportandolo su livelli ≤ 55 mg/dL), può consentire di ridurre la mortalità associata a 13 queste malattie, allineando i valori regionali almeno al valore della 7 10 media nazionale. 12 9 12 10 9 9 Fonte: The European House – Ambrosetti su dati Istat, 2021 9
Le proposte di Meridiano Cardio Prevenire o ritardare l’insorgenza della malattia e rallentarne la progressione • Promuovere stili di vita corretti nella popolazione attraverso Campagne di educazione e di sensibilizzazione, tenendo conto delle differenze di genere, al fine di aumentare la percentuale di soggetti che conducono stile di vita corretti. • Realizzare programmi di screening cardio e cerebrovascolare nella popolazione over 40 (come quelli promossi dal 2015 dal Progetto Nazionale di Prevenzione Cardiovascolare “Banca del Cuore” per valutare alcuni parametri utili per l’individuazione di condizioni di rischio cardio e cerebrovascolare - sia nell’ambito della prevenzione primaria che secondaria - con particolare attenzione alle differenze di sesso-genere, al profilo lipidico, glucidico e uricemico, e all'aderenza terapeutica alla doppia antiaggregazione nei pazienti rivascolarizzati ad alto rischio - e consentire, operativamente, di differenziare la presa in carico del paziente e le azioni da intraprendere. • Realizzare un programma di screening organizzato negli individui over 65 finalizzato alla diagnosi precoce delle patologie cardio e cerebrovascolari dell’anziano quali la fibrillazione atriale e le malattie cardiache strutturali (stenosi aortica, insufficienza mitralica e tricuspidale) e inserire i cittadini/pazienti nel percorso di presa in carico più appropriato. • Favorire la diffusione delle conoscenze su sintomi e prospettive di cura delle principali patologie cardio e cerebrovascolari presso i professionisti sanitari del territorio attraverso corsi di formazione e documentazione specifica quali flowchart e red flag al fine di favorire il riconoscimento della patologia e l’indirizzamento del paziente verso lo specialista più appropriato 10
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