VERBALE DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO - ISTITUTO COMPRENSIVO n.15

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ISTITUTO COMPRENSIVO n.15
                                    Via Lombardi, n.40/2
                                   40128 B O L O G N A

          VERBALE DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO

    Il giorno 28 novembre 2012, nei locali della direzione della Scuola Primaria “Casaralta”
sita a Bologna in via Lombardi n.40/2, si è insediato il Consiglio di Istituto dell’I. C. n.15,
per discutere il seguente ordine del giorno:

   1)   elezione del Presidente e del vice Presidente;
   2)   elezione della Giunta Esecutiva;
   3)   variazioni di bilancio;
   4)   piano dell’Offerta Formativa;
   5)   patto educativo scuole infanzia e primaria;
   6)   visite guidate, viaggi di istruzione, viaggi di studio;
   7)   funzionamento delle scuole, iscrizioni e formazioni classi a.s. 2013/’14;
   8)   varie ed eventuali.

   Risultano presenti:

- Vincenzo Manganaro (dirigente scolastico);
- Silvia Borzacchini (D.S.G.A.);
- Antonio Castriotta (docente);
- Francesca Magnini (docente);
- Ida Maria Libera Mazzarella (docente);
- Antonietta Pascarelli (docente);
- Giacomo Pilolli (docente);
- Dezia Tallarico (docente);
- Annarita Vitolo (docente);
- Silvana Ambrogio (personale A.T.A.);
- Lorena Zini (personale A.T.A.);
- Davide Fabiani (genitore);
- Diego Marino (genitore);
- Manuela Nannetti (genitore);
- Elena Nanni (genitore);
- Massimiliano Palma (genitore);
- Gabriele Savioli (genitore);
- Arianna Turchi (genitore).

   E’ assente Annalena Conficoni (docente).

  Sono, infine, presenti – a titolo di uditori – i seguenti genitori: i signori Calia, Confalone,
Magni, Bolognesi e Tavella.
Dopo che il consesso ha preliminarmente stabilito che il verbale verrà redatto a turno,
secondo un ordine alfabetico crescente, da tutti i membri (fatto salvo il personale A.T.A.),
inoltrato a cura della segreteria scolastica a tutti i componenti ed, infine, approvato in
occasione della successiva seduta, il dirigente scolastico, alle ore 16.45, dà l’avvio alla
discussione presentandosi al Consiglio, chiedendo ai presenti di presentarsi a loro volta ed
evidenziando l’importante ruolo istituzionale del Consiglio di Istituto (che, nello specifico, è
alla sua prima convocazione e resterà in carica per il prossimo triennio).
     Il dirigente scolastico rappresenta che, nei già trascorsi primi tre mesi scolastici, ha
avuto modo di ascoltare tutti (genitori ed operatori della scuola e del territorio), in modo da
poter svolgere al meglio la propria attività.
     Egli chiede di apportare delle modifiche all’ordine del giorno, proponendo di
demandare la discussione dei punti n.4, n.5 e n.6 al prossimo Consiglio di Istituto (poiché
si è nelle more di acquisire dal Ministero talune importanti informazioni sulle questioni de
quibus e perché sarebbe più opportuno conoscere l’esito delle decisioni che verranno
assunte al riguardo in sede del prossimo Collegio dei Docenti) e, al contempo, di inserire il
nuovo punto 3 bis) convenzione di cassa.
     Il Consiglio approva unanimemente le predette modifiche all’ordine del giorno.
     Quanto al punto 1), vengono eletti, all’unanimità, i signori Diego Marino (genitore) e
Manuela Nannetti (genitore), rispettivamente Presidente e vice Presidente del Consiglio di
Istituto.
     Relativamente al punto 2), il Consiglio designa all’unanimità i signori Davide Fabiani
(genitore), Massimiliano Palma (genitore), Dezia Tallarico (insegnante), Francesca
Magnini (insegnante) e Silvana Ambrogio (personale A.T.A.), quali componenti della
Giunta Esecutiva.
     Con riguardo al punto 3), la D.S.G.A. illustra in maniera esaustiva il documento di
“attuazione programma annuale relativo all’esercizio finanziario 2012 (al 28.11.2012)” -
che viene allegato al presente verbale, del quale costituisce parte integrante - esplicitando
il significato delle varie voci relative alle entrate ed alle spese a quei componenti del
Consiglio che hanno chiesto taluni chiarimenti. La stessa D.S.G.A. comunica, poi, le
ipotesi di variazioni di bilancio (documento che pure si allega al presente verbale e che ne
costituisce parte integrante) che muovono dalle maggiori entrate finalizzate che si sono
venute a determinare (viene, anche in questo caso, fornita una chiara ed esaustiva
spiegazione di ogni singola voce di entrata). Il Consiglio di Istituto approva unanimemente
entrambi i citati documenti e, in particolare, le variazioni di bilancio proposte.
     Viene, quindi, posto in discussione il punto 3 bis). La D.S.G.A. espone al consesso la
necessità - alla luce della sopravvenuta normativa vigente in materia (normativa collegata
con le attuali manovre di spending review) - di attivare le procedure finalizzate
all’affidamento ad un istituto bancario del servizio di cassa (gestione della cassa corrente,
sia per le entrate che per le spese). Ella riferisce, al riguardo, che sono già stati interpellati
sette istituti bancari, ma solamente uno di questi (la Banca Popolare Emilia Romagna –
Agenzia Marco Polo) ha risposto positivamente, formulando un preventivo di spesa che
quantifica in euro 1.200 le spese fisse annue e in euro 3 il costo unitario dei bonifici.
L’affidamento di detto servizio viene effettuato utilizzando una bozza di convenzione,
predisposta dal MIUR, già di per sé molto strutturata e, dunque, molto “rigida” (tanto da
lasciare poco margine di autonomia contrattuale nei confronti delle banche). Alcuni
genitori, tra i quali i signori Calia, Palma e Fabiani, chiedono chiarimenti in merito, a fronte
dei quali la D.S.G.A. fornisce chiare e puntuali delucidazioni: non sussistono i tempi tecnici
utili per esperire ulteriori indagini presso altre banche per tentare di conseguire condizioni
migliori ed è stato già appurato che gli istituti di credito non accordano condizioni più
vantaggiose nel caso in cui più scuole si uniscano “in rete”. I genitori, considerati gli esosi
costi del servizio di tesoreria, chiedono di tornare sull’argomento il prima possibile. Il
presidente, al termine della discussione, mette ai voti la suddetta bozza di convenzione,
che viene approvata all’unanimità con riserva di rescindere la convenzione stessa qualora
ne ricorressero le condizioni.
     Per quel che concerne il punto 7), il dirigente scolastico procede ad una ricognizione
dei punti di forza e delle criticità dell’Istituto Comprensivo n.15, secondo l’accurata
descrizione che viene svolta nell’”atto di indirizzo” (documento che studia la situazione
dell’I.C. n.15 e già diffuso per via e-mail). Un primo punto debole dell’I.C. n.15 viene
ravvisato nell’attuale mancanza del curricolo verticale, di un documento, cioè, che
consenta ai genitori la rappresentazione di cosa accade ai loro figli, ad esempio, a 3 anni,
a 6 anni ovvero a 11 anni. Egli effettua, in particolare, una disamina della scuola
secondaria di primo grado “Zappa”, per essere questa il punto di arrivo di tutto il lavoro
svolto nell’I.C. n.15, a partire dalla scuola dell’infanzia (discutere della scuola “Zappa”
significa, in ultima analisi, discutere dell’I.C. n. 15). Dai dati INVALSI non si rilevano
particolari problemi legati alla didattica (i risultati conseguiti si attestano, infatti, sui livelli
registrati nelle terze medie delle altre scuole del territorio). Dalle slide che vengono
proiettate emerge, tuttavia, un dato molto importante: nel triennio 2009-2012 è
significativamente aumentato il numero dei ragazzi stranieri (specialmente dei ragazzi
stranieri di prima generazione) e ciò ha un’indubbia ricaduta in termini di difficoltà nella
didattica. Nell’anno scolastico 2012/’13 risultano iscritti 54 ragazzi in obbligo formativo,
molti dei quali hanno iniziato il percorso scolastico nell’I.C. n.15. A fronte delle esposte
criticità, il dirigente scolastico propone l’adozione di un piano di miglioramento. Occorre,
aggiunge, modificare anche la politica delle iscrizioni: attualmente vi sono 4 terze medie
con 31 iscritti, quando la normativa di riferimento sancisce, invece, un massimale di 27
alunni per classe (rebus sic stantibus è del tutto evidente che in una classe di 31 allievi
non si riesca a dispiegare una didattica efficace per tutti e, ancora di più, per quei ragazzi
eventualmente in situazione di disagio). Un’altra slide riferisce dei limiti di affollamento per
ogni plesso: nella scuola “Zappa”, ad esempio, le classi dovrebbero essere, al massimo,
di 27 ragazzi se al piano terra e di 24 ragazzi se al primo piano. Il presidente Diego Marino
concorda con l’analisi svolta e con la necessità di migliorare la politica delle iscrizioni.
Viene, poi, esposto il seguente dato: dalle scuole primarie dell’I.C .n.15 alla scuola
“Zappa” si perde il 54% dei ragazzi in obbligo scolastico e tale dato, letto in filigrana,
riferisce della perdita di ragazzi “di stradario” che, in questo modo, lasciano posto libero a
quelli di “fuori stradario”. Alcuni genitori riferiscono che, al fine di fronteggiare detta
problematica, avevano inoltrato istanza al Comune di istituire una fermata dell’autobus
vicina all’accesso della scuola, di installare un lampione e, soprattutto, di reintegrare la
“guida civica” (soggetto – un tempo presente ed attualmente non più - preposto ad
accogliere i ragazzi alla fermata dell’autobus e ad accompagnarli all’ingresso della scuola
e viceversa). Il dirigente scolastico individua nel portato reputazionale negativo un
possibile deterrente alle iscrizioni alla scuola “Zappa”. Egli presenta, con l’ausilio di slide,
talune proposte per un piano di miglioramento (anche questo documento è stato anticipato
via e-mail ai componenti del Consiglio di Istituto). Due, in particolare, le proposte che
vengono evidenziate:
• adottare una modalità organizzativa della scuola “Zappa” che preveda un’articolazione
del tempo scuola su 5 giorni, anziché su 6 giorni. Un tempo scuola articolato su 6 giorni
consente senz’altro una didattica su tempi più distesi e di maggior respiro, ma i vantaggi,
anche organizzativi, che potrebbero conseguirsi in un tempo scuola articolato su 5 giorni
sarebbero di ragguardevole pregio: si avrebbe a disposizione il sabato mattina per
svolgere importanti attività, quali, ad esempio, alfabetizzazione, recupero, potenziamento
et cetera; i collaboratori scolastici, che presidiano la scuola “Zappa”, nella giornata del
sabato si avvicendano e tale circostanza impedisce loro di conoscere bene la scuola con
un conseguente e comprensibile affievolirsi della vigilanza (specialmente su quei ragazzi
che solitamente ne richiedono molta); i collaboratori scolastici dell’I.C. n.15 sono pochi
rispetto alle necessità derivanti dai grandi spazi fisici dei plessi e un tempo scuola
articolato su 5 giorni consentirebbe di ottimizzare i turni di pulizia e di conseguire, pertanto,
dei risultati migliori.
• rimodulare l’offerta della seconda lingua straniera. La scuola “Zappa” attualmente
propone - oltre all’inglese - la lingua francese alternativamente alla lingua spagnola.
Questa doppia offerta comporta molti vincoli nel momento della formazione delle classi. E’
frequente, infatti, che i ragazzi che optano per la lingua francese solitamente sono quelli
che si ascrivono ad una fascia di competenze basse e con maggiori carenze motivazionali
allo studio. Questi ultimi, in conseguenza di ciò, andrebbero tutti a confluire in un’unica
classe, la quale, pertanto, verrebbe ad assumere un’alta concentrazione di disagio (in
breve: si costituirebbe, per forza di cose, una classe difficile). Se da una parte
l’eliminazione di una delle due seconde lingue apparrebbe una deminutio dell’offerta
formativa stessa, si verrebbero, per contro, a conseguire degli indubbi vantaggi nel
momento della costituzione delle classi. Queste ultime potrebbero, infatti, venire formate
sulla scorta di criteri più ragionati e non unicamente sulla base della seconda lingua scelta.
Si avrebbero, quindi, delle classi più omogenee, nelle quali le situazioni di disagio
potrebbero essere razionalmente distribuite su tutte. L’ipotesi prospettata prevede, quale
unica seconda lingua, lo spagnolo. Nella misura in cui dovesse permanere una domanda
formativa rivolta alla lingua francese, si potrebbero istituire corsi di tale lingua da tenersi
nella giornata del sabato, con un eventuale contributo da parte dei genitori.
Le due esposte misure di miglioramento vengono poste alla discussione del Consiglio,
secondo quanto appresso. La Sig.ra Arianna Turchi sostiene che un tempo scuola
articolato su 6 giorni sarebbe da preferirsi, perché tale modalità consentirebbe dei tempi di
apprendimento più distesi e, a suo parere, più efficaci. I Signori D. Fabiani ed E. Nanni
propongono, dal canto loro, di indire una consultazione tra i genitori delle classi quinte
delle primarie, al fine di conoscere il loro parere. A fronte di tale ultima proposta, il
Dirigente Scolastico sostiene che il sondaggio in questione avrebbe un senso compiuto
solo se esperito in tutte le classi dell’Istituto Comprensivo e dopo averlo ben strutturato e
averne spiegato il contenuto a tutti i genitori. Egli soggiunge che un procedimento di
questo tipo impiegherebbe dei tempi tecnici lunghi e che, comunque, potrebbe non essere
risolutivo in quanto andrebbe a registrare una mera divergenza tra i desiderata. Attese le
molte criticità incidenti sulla scuola “Zappa”, il Dirigente Scolastico è dell’avviso di
intervenire con la massima sollecitudine e di assumere le determinazioni al riguardo in
sede di Consiglio d’Istituto. Alcuni insegnanti intervengono rappresentando che l’ipotesi di
un tempo scuola articolato su 5 giorni è stata già esaminata in seno al Collegio dei Docenti
che, dopo aver valutato i passaggi didattici e organizzativi del caso, ha ritenuto – a
maggioranza - positiva l’adozione di una siffatta modalità organizzativa. I genitori
precisano di non concordare l’impostazione di chiedere una votazione sull’orario delle
attività educative e didattiche svincolate dal piano dell’offerta formativa. I genitori fanno,
quindi, istanza al Consiglio d’Istituto di interrompere per alcuni minuti la seduta per
consentire loro di appartarsi in altro luogo, ove poter confrontarsi ed assumere le proprie
decisioni. Al loro rientro, il Presidente sottopone dapprima a votazione la proposta relativa
all’adozione di un’unica seconda lingua straniera (individuata nella lingua spagnola) : la
proposta de qua è approvata all’unanimità. Successivamente il Presidente pone ai voti la
proposta di introdurre un tempo scuola articolato su 5 giorni (anziché su 6 giorni): la stessa
ottiene 9 voti favorevoli (Ambrogio, Castriotta, Magnini, Mazzarella, Pascarelli, Pilolli,
Tallarico, Vitolo, Zini) e 7 voti contrari (Fabiani, Marino, Nannetti, Nanni, Palma, Savioli,
Turchi) ed è, dunque, approvata dal Consiglio di Istituto.
Con riguardo al funzionamento ed alla formazione delle classi prime (della scuola
dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado), il dirigente
scolastico propone l’attivazione di un percorso di “osservazione”- da svolgersi nelle prime
due settimane dell’anno scolastico - durante il quale poter valutare a fondo se le classi
stesse siano state formate in maniera ottimale e, in caso negativo, poter procedere ad una
“ritaratura” e, quindi, ad una migliore e congruente conformazione delle classi stesse.
Detta proposta viene unanimemente approvata.
     Quanto alle “varie ed eventuali” sub punto 8), il dirigente scolastico propone di
autorizzare – con riferimento specifico alla scuola primaria “Dozza” - una deroga ai
massimali stabiliti per il numero degli alunni per classe nei casi in cui si debbano
temporaneamente accogliere bambini figli di giostrai aut similia. Il Presidente mette ai voti
detta proposta che viene approvata all’unanimità.

   Alle ore 20.05 il Presidente dichiara conclusi i lavori.

     Il Presidente                                               Il Segretario
    (Diego Marino)                                            (Antonio Castriotta)
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