VALUTAZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE PER CONSULTAZIONE PUBBLICA - Agricolae

Pagina creata da Giulio Ruggeri
 
CONTINUA A LEGGERE
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

NOTIFICA SULL’EMISSIONE DI UN ORGANISMO GENETICAMENTE MODIFICATO, DIVERSO DALLE PIANTE
SUPERIORI, NELL’AMBITO DI UNO STUDIO CLINICO ATTO A VERIFICARE L’EFFICACIA E LA SICUREZZA DI UN
VACCINO PER LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA DI MAREK E DELLA BURSITE INFETTIVA NEI POLLI DA
CARNE (POULVAC PROCERTA HVT-IBD - Zoetis)

                                      Estratto della Sezione F:

      VALUTAZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE PER CONSULTAZIONE
                             PUBBLICA
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

                                       F. VALUTAZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE

Si riportano le informazioni relative alla Valutazione del rischio ambientale, in base a quanto previsto all’Allegato II,
sezione d, punto 1) del decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 224, e alle sei fasi per la valutazione del rischio ambientale
così come specificate nel decreto 18 giugno 2019, n. 108 in versione è idonea per la consultazione pubblica.

Riassunto
L'OGM è un vaccino a vettore ricombinante contro HVT-IBD-ND. È stata apportata la seguente modifica: il backbone
dell’Herpes Virus di Tacchino (HVT) parentale è stato modificato mediante l'inserzione di una cassetta di espressione di
IBDV contenente un promoter, il gene VP2 di IBDV (e una sequenza poli-A), una cassetta di espressione della proteina F
contenente un promoter, il gene F di NDV e una sequenza poli-A. Nessun gene del backbone di HVT è stato cancellato o
interrotto.

Il ceppo parentale di Herpes Virus di Tacchino non è classificato secondo la normativa comunitaria vigente in materia di
protezione della salute umana e/o dell'ambiente. Questo ceppo non presenta alcun potenziale zoonotico e
l’apatogenicità del suo profilo di sicurezza è ampiamente documentato. Inoltre, l’eccellente profilo di sicurezza di HVT
trova ulteriore conferma nel suo livello di biosicurezza BSL 1.

Relativamente all’impiego in embrioni di pollo o in pulcini di un giorno di vita, il vaccino a vettore per HVT-IBD-ND è
stato testato per valutare ogni possibile rischio per l’ambiente e la salute umana. Sulla base dei dati disponibili, in
riferimento alle pratiche di allevamento standard(e alle modalità di consumo della carne di pollame ogni potenziale
rischio per l’ambiente e la salute umana è stato giudicato BASSO.

F.1.    Probabilità che l’OGM diventi persistente e invasivo negli habitat naturali nelle condizioni descritte dalla(e)
emissione(i) proposta(e)

F.1.1    Formulazione del problema inclusa l'identificazione dei pericoli
(a) Modificazioni delle caratteristiche dell'organismo rispetto al ceppo originante
Il backbone dell’Herpes Virus di Tacchino (HVT) parentale è stato modificato mediante l'inserzione di una cassetta di
espressione di IBDV contenente un promoter, il gene VP2 di IBDV (e una sequenza poli-A), una cassetta di espressione
della proteina F contenente un promoter, il gene F di NDV e una sequenza poli-A

Il ceppo esprime l'antigene di protezione (VP2) del ceppo Faragher del virus della Bursite Infettiva (IBDV). VP2 è la
principale proteina capsidica di protezione dell’ospite, che porta i determinanti immunogenici ed è in grado di generare
gli anticorpi di neutralizzazione (Dey et al., 2019) i. Il ceppo esprime anche l'antigene di protezione (F) del ceppo
lentogenico del virus della Malattia di Newcastle (NDV). F è la proteina di fusione del virus che funge da vettore per i
determinanti immunogenici ed è in grado di generare gli anticorpi di neutralizzazione (Palya et al., 2012).

Il ceppo parentale FC-126 di Herpes Virus del Tacchino (HVT) del vaccino appartiene al sierotipo 3 della malattia di Marek
ed è ampiamente utilizzato nella vaccinazione classica contro la malattia di Marek. Questo ceppo è inoltre utilizzato
nella maggior parte dei vaccini a vettore, inclusi i vaccini registrati da aziende competitor. I ceppi di HVT sierotipo 3 non
possiedono proprietà patogene per alcuna specie aviare e non sono in grado di replicarsi nelle cellule di mammifero. Il
ceppo di HVT parentale non esprime l'antigene di protezione (VP2) del ceppo del virus della Bursite Infettiva (IBDV) o
l'antigene di protezione (F) del ceppo lentogenico del virus della Malattia di Newcastle (ND). Nessun gene del backbone
di HVT è stato cancellato o interrotto ed è presumibile che il vaccino a vettore contro HVT-IBD-ND esprima tutti i geni
di HVT in modo analogo al ceppo parentale. È verosimile l'inserzione delle cassette di espressione della proteina VP2 di
IBDV e della proteina F di NDV non impatterà il tropismo tissutale, la potenziale diffusione/trasmissione o la
sopravvivenza del virus nell'ambiente. Il virus geneticamente modificato non contiene alcun marcatore selezionabile
come i geni della resistenza antibiotica.

(b) Potenziali effetti negativi sulla salute umana o sull'ambiente correlati alle modificazioni
La manipolazione e il consumo di carne di uccelli vaccinati può essere causa di esposizione indiretta nell'uomo qualora
il vaccino a vettore per HVT-IBD-ND rimanga presente nei tessuti edibili nel corso della vita dell'animale. Eventuali effetti
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

avversi sulla salute umana potrebbero però verificarsi solo se il ceppo fosse in grado di infettare le cellule umane.

Un'esposizione ambientale potrebbe verificarsi qualora il virus fosse in grado di sopravvivere a livello extracellulare per
periodi di tempo più lunghi, a condizione che sia ancora in grado di infettare animali non bersaglio, in quanto la lettiera
proveniente dai capannoni avicoli viene sparsa su terreni agricoli come fertilizzante.
(c) Identificazione dei principali endpoint
•    Mortalità e segni clinici per ciascun componente, e lesioni da Malattia di Marek e Borsite Infettiva in studi sulla
     sicurezza nell’animale bersaglio
• Mortalità, segni clinici e lesioni da Malattia di Marek, Borsite Infettiva e Malattia di Newcastle in studi sulla sicurezza
     negli animali non bersaglio (tacchino, quaglia, fagiano, anatra e topo)
• Capacità di infettare cellule mammifere
• Valutazione della dispersione e trasmissione in specie bersaglio e non bersaglio
• Sopravvivenza del vaccino in condizioni ambientali tipicamente riscontrabili in incubatoio e negli allevamenti di polli
     da carne.
 (d) Individuazione e descrizione delle vie di esposizione o dei meccanismi attraverso i quali possono verificarsi effetti
 negativi
     •    Dispersione e trasmissione a polli non vaccinati. È noto che nei polli vaccinati per HVT-IBD-ND il virus si
          trasmette attraverso il rilascio di cellule epiteliali del follicolo delle piume presenti nei derivati epidemici per
          un periodo di tempo limitato e in quantità ridotte.
     •    Dispersione e trasmissione a specie non bersaglio. Una potenziale via di ingresso nell'ambiente potrebbe essere
          lo spargimento di deiezioni sui terreni agricoli (che conterrebbero pulviscolo e derivati epidermici di polli
          vaccinati). Gli ospiti naturali del ceppo di HVT sono i tacchini, tuttavia anche altri Galliformi possono essere
          infettati.
     •    I roditori e/o gli uccelli che possono eventualmente accedere all'incubatoio o all'allevamento avicolo, oppure
          che potrebbero venire in contatto con derivati epidermici di polli vaccinati, possono anch'essi essere esposti al
          virus vaccinale.
     •    Esposizione nell’uomo in seguito al consumo di carne prodotta da polli vaccinati. Si segnala che gli scenari di
          esposizione negli operatori saranno trattati separatamente nella Sezione 6.

(e) Formulazione delle ipotesi verificabili, e definizione dei principali endpoint di misurazione per consentire, ove
possibile, una valutazione quantitativa del(i) potenziale(i) effetto(i) avverso(i);
In via ipotetica, un'esposizione ambientale ed in specie non bersaglio potrebbe verificarsi qualora il virus fosse
trasmesso da uccelli vaccinati e rimanesse attivo in un ambiente extra-cellulare. Sono stati condotti studi di sicurezza in
animali target e non-target, indagini sulla trasmissione e la diffusione, e uno studio in cui è stata valutata la
sopravvivenza del virus all'esterno dell'ospite.

(f) Possibili fattori di incertezza, comprendenti eventuali lacune nella conoscenza e limiti di carattere metodologico
Non sono stati condotti studi nell'uomo con il vaccino a vettore contro HVT-IBD-ND.

F.1.2     Caratterizzazione del rischio potenziale
La sicurezza del vaccino a vettore per HVT-IBD-ND è stata valutata in uno studio sugli animali bersaglio. La
somministrazione del vaccino è stata eseguita in ovo o per via sottocutanea alla schiusa a un dosaggio 10-volte superiore
alla dose consentita (10X), e i polli sono stati allevati fino al 120 giorni post-schiusa; è stato altresì incluso un gruppo di
controllo non vaccinato. Dai risultati dello studio si è potuto affermare che il vaccino a vettore contro HVT-IBD-ND è
sicuro per l'impiego nei polli.

Numerosi studi di sicurezza sono stati condotti con il vaccino a vettore per HVT-IBD-ND in specie non bersaglio; tacchino,
quaglia, topo, fagiano ed anatra. La somministrazione di una dose superiore 10X (rispetto al dosaggio che sarebbe
impiegato per la vaccinazione) non ha prodotto nelle specie testate alcun riscontro clinico avverso o lesione; pertanto,
il vaccino a vettore per HVT-IBD-ND ha dimostrato di essere apatogeno e sicuro negli uccelli non bersaglio e nei
mammiferi.

In seguito alla vaccinazione in ovo, sono stati condotti alcuni studi comparativi con gruppo di controllo sulla
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

disseminazione, sulla trasmissione e sulla sopravvivenza del virus parentale di HVT. Campioni di sangue, milza, polmone,
timo, borsa e polpa delle piume per il rilevamento della presenza del virus di HVT. I campioni di pulviscolo post-schiusa
sono stati anch’essi analizzati per la presenza del virus; I campioni di pulviscolo sono stati stoccati a temperatura
ambiente allo scopo di valutare la sopravvivenza del virus nell'ambiente dei capannoni avicoli. Non sono stati evidenziati
casi di mortalità associata al trattamento, segni clinici di Malattia di Marek/IBD/ND o di lesioni in alcuno degli uccelli e,
pertanto, il virus è stato giudicato sicuro per la somministrazione in ovo.

Il virus HVT è stato isolato nei campioni di sangue, borsa, polmone, milza e timo della maggior parte degli uccelli arruolati
nel gruppo di trattamento per HVT-IBD-ND con una decrescita ai timepoint successivi.

Il virus è stato rilevato nella maggior parte dei campioni raccolti nel gruppo di uccelli trattati con il virus parentale di
HVT a due timepoints. Il virus non è stato isolato in alcuno degli uccelli non vaccinati. Il DNA di HVT è stato riscontrato
nella polpa delle piume dei polli vaccinati contro HVT-IBD-ND.

I campioni di pulviscolo raccolti, sono risultati positivi in 1/2 recinti nel gruppo di trattamento per HVT-IBD-ND ed in
entrambi i recinti del gruppo trattato per HVT. Il virus non è stato rilevato nel pulviscolo prelevato in alcuno dei gruppi
nei controlli successivi.

La dispersione e trasmissione di entrambi i ceppi di vaccino, HVT parentale e a vettore HVT-IBD-ND, sono state valutate
nei polli in seguito alla somministrazione in ovo eseguita 18 giorni prima della schiusa. Dopo la schiusa, i pulcini di un
giorno di età di ciascun gruppo di trattamento sono stati posizionati nei recinti e mescolati con polli non vaccinati allo
scopo di determinare l'eventuale trasmissione del virus. I detriti (derivati epidermici dei pulcini e frammenti di guscio)
raccolti in incubatoio sono stati campionati e analizzati per la presenza del virus analogamente ai campioni di pulviscolo
e di polpa delle piume raccolti ad intervalli settimanali nei recinti. La presenza del virus è stata inoltre valutata anche
nei campioni di sangue e milza, e nei tamponi cloacali e faringei. In nessun caso è stata evidenziata la trasmissione ai
polli non vaccinati in contatto con soggetti vaccinati né tantomeno la diffusione a livello ambientale.

Sulla base di quanto già noto per i polli vaccinati contro HVT, la dispersione del virus nei derivati epidermici attraverso
le cellule epiteliali del follicolo delle piume può verificarsi per un periodo di tempo limitato e in misura ridotta. Pertanto,
esiste una possibilità che si verifichi una dispersione nell'ambiente del virus di HVT-IBD-ND attraverso i follicoli delle
piume (e/o pulviscolo e derivati epidermici) da parte di polli vaccinati ed è stato quindi condotto un ulteriore studio allo
scopo di studiare la trasmissione del virus dai polli vaccinati alle specie non bersaglio per le quali è nota la suscettibilità
al vettore, ossia i tacchini. La vaccinazione in ovo è stata somministrata con il virus di HVT-IBD-ND o HVT ad embrioni di
pollo 18 giorni prima della schiusa. I polli sono stati mescolati con un numero pari di pulcini di tacchino che non erano
stati vaccinati.

I polli e i tacchini (selezionati in modo casuale) di ciascun gruppo sono stati sottoposti ad eutanasia a diversi timepoint
e i loro campioni ematici e di milza sono stati analizzati per i componenti virali di HVT, IBD e ND.

I risultati ottenuti hanno dimostrato una limitata dispersione e trasmissione del vaccino per HVT-IBD-ND, persistente
per un breve periodo di tempo. Sulla base di ciò, si ritiene che la probabilità che HVT-IBD-ND si trasmetta a specie non
bersaglio sia molto bassa.

Uno studio di laboratorio è stato condotto per valutare la sopravvivenza di un vaccino a vettore diluito per HVT-IBD-ND
a temperature che rispecchiano la temperatura ambiente e la normale temperatura in incubatoio/di cova . Lo studio ha
confermato che, ad una temperatura ambiente tipicamente riscontrabile in incubatoio e nei capannoni durante la fase
di accrescimento, HTV-IBD-ND viene inattivato all'esterno dell'ospite. Inoltre, nella letteratura scientifica si riporta che
i virus a DNA cellulo-associati con envelope come gli herpesvirus (inclusi HTV parentale e HTV-IBD-ND) sono suscettibili
alla luce e all'essiccazione, e sono inattivati dai disinfettanti (Lytle & Sagripanti, 2005 ii; Schat & Nair, 2013 iii; Tsujimura
et al., 2015 iv).

Quantunque HVT-IBD-ND presenti una certa capacità di sopravvivenza nel pulviscolo e nei follicoli delle piume di polli
vaccinati, questa proprietà è del tutto simile a quella riscontrata negli uccelli a cui è stato somministrato il vaccino con
HVT parentale. La trasmissione di HVT-IBD-ND da polli vaccinati a tacchini non vaccinati ad essi mescolati non è stata
evidenziata in un periodo simile a quello della durata del ciclo produttivo dei broiler. Pertanto, complessivamente,
l'entità del rischio correlato ad una potenziale persistenza o invasività dell'OGM nell'habitat naturale è BASSO. Inoltre,
l’eventuale rischio per la salute umana derivante dal consumo di carne cotta proveniente da soggetti vaccinati è da
ritenersi estremamente BASSO, in considerazione del fatto che il virus vaccinale per HVT-IBD-ND si è localizzato a livello
dei linfociti associati ad organi viscerali e nei follicoli delle piume (e non nei tessuti prevalentemente consumati
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

dall'uomo) e non è stato rilevato nei campioni di sangue prelevati in polli vaccinati al momento dello svuotamento dei
capannoni per l'invio degli uccelli al macello (normalmente al Giorno 42 in UE). Inoltre, il vaccino a vettore per HVT-IBD-
ND non sarebbe in grado di sopravvivere nelle condizioni riscontrabili durante il processo di lavorazione e di cottura
della carne.

F.1.3    Caratterizzazione dell'esposizione
Lo spargimento di deiezioni di pollo sui terreni agricoli potrebbe potenzialmente causare un'esposizione a livello
ambientale. Come precedentemente discusso nella Sezione 1.2, il virus di HVT-IBD-ND e stato temporaneamente
rilevato nei follicoli delle piume, nel pulviscolo e nei derivati epidermici di polli vaccinati (studio attualmente in corso),
tutti ambienti che si ritiene potrebbero favorire la protezione per il virus. Pertanto, in linea teorica, i terreni agricoli
potrebbero essere esposti al virus in seguito all'utilizzo della lettiera avicola come fertilizzante. Tuttavia, al momento
dello svuotamento, i capannoni avicoli vengono disinfettati, ed è dimostrato che gli herpesvirus diventano instabili
durante il processo di disinfezioneErrore. Il segnalibro non è definito.. Inoltre, il virus HVT-IBD-ND presenta un tempo di
sopravvivenza nell'ambiente estremamente ridotto se presente a livello extracellulare in condizioni di temperatura
tipiche dei capannoni avicoli e, inoltre, i virus di HVT sono inattivati dalla luce solareErrore. Il segnalibro non è definito.. Sebbene
esista un minimo potenziale di rilascio nell'ambiente, il ceppo di HVT sierotipo 3 non è patogeno e qualsivoglia livello di
esposizione sarebbe comparabile a quello di altri vaccini a vettore di HVT attualmente in commercio. Pertanto,
quantunque esista una seppur ridotta esposizione ambientale attraverso il pulviscolo, i derivati epidermici e i follicoli
delle piume, il virus sarebbe inattivato quando i batteri e gli invertebrati presenti nel terreno iniziano a degradare questi
elementi. Complessivamente, l'esposizione ambientale è da considerarsi bassa.

È stata altresì presa in considerazione l'esposizione al vettore virale di piccoli mammiferi e uccelli selvatici. I ceppi di HVT
sierotipo 3 non possono replicarsi nelle cellule di mammifero e, pertanto, la moltiplicazione del virus non può avere
luogo nei mammiferi o negli uccelli selvatici. I ceppi di HVT sierotipo 3 sono apatogeni in tutte le specie aviare e non si
ritiene che una modificazione genetica delle cassette di espressione possa modificare questa proprietà. In riferimento
alle reazioni avverse, la somministrazione nei polli di una dose 10 volte superiore a quella consigliata si è dimostrata
sicura nel topo e nelle altre specie avviare non bersaglio. Pertanto, non si ritiene che roditori e uccelli selvatici non
saranno esposti al vaccino a vettore contro HVT-IBD-ND.

L'esposizione dell'uomo al vaccino a vettore in seguito al consumo di carne proveniente da polli vaccinati è da
considerarsi altamente improbabile. È stato dimostrato che circa due settimane prima dell'invio dei volatili al macello
per la produzione di carne il virus attivo non è stato rilevato nei campioni ematici. Inoltre, la temperatura di cottura
della carne di pollo per il consumo umano è nettamente superiore alla temperatura a cui il virus viene inattivato (25-
30°C), ed è inverosimile che esso possa sopravvivere in un ambiente a pH acido come lo stomaco.

Pertanto, la possibilità di esposizione derivante da una potenziale persistenza e invasività dell’OGM negli habitat naturali
è BASSA.

F.1.4    Caratterizzazione del rischio
La capacità di sopravvivenza a livello extracellulare del virus vaccinale è bassa e, pertanto, la probabilità che esso
sopravviva, si stabilisca e dissemini nell'ambiente è trascurabile. Non esiste un potenziale di aumento eccessivo della
popolazione del ceppo vaccinale di HVT-IBD-ND nell'ambiente in quanto esso è in grado di moltiplicarsi solamente nei
suoi ospiti naturali (tacchini e altre specie aviare). Anche nella remota eventualità di un’emissione di HVT-IBD-ND
veicolata dallo spargimento della lettiera dopo lo svuotamento dei capannoni avicoli (è stata dimostrata la presenza di
HVT nel pulviscolo e nei derivati epidermici), il virus vaccinale non potrebbe in alcun modo moltiplicarsi nell'ambiente
perché necessità di cellule aviare per la sua moltiplicazione, non è patogeno ed è in attivato dalla luce solare.

Si ritiene che la probabilità di trasmissione nelle specie animali non bersaglio sia trascurabile, in virtù della via di
somministrazione (inoculazione del vaccino nelle singole uova o nei singoli pulcini in incubatoio), della natura apatogena
del virus e della sua limitata capacità di sopravvivenza extra-cellulare nell'ambiente. Pertanto, la trasmissione a specie
non bersaglio è da considerarsi altamente improbabile.
Il rischio per la salute umana derivante dal consumo di carne prodotta da uccelli vaccinati è trascurabile. Come
precedentemente discusso, il vettore vaccinale è sicuro nel topo se somministrato ha un dosaggio 10 volte superiore la
dose raccomandata, non è stato rilevato nei polli due settimane prima della macellazione, non sarebbe in grado di
sopravvivere a temperature normalmente utilizzate per la cottura dei polli né potrebbe sopravvivere in condizioni di pH
acido nello stomaco.
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

In conclusione, il rischio che HVT-IBD-ND possa essere causa di effetti avversi negli habitat naturali, o che rappresenti
un rischio per la salute umana nelle condizioni di impiego proposte è BASSO.

F.1.5    Strategie di gestione del rischio
Il vaccino a vettore per HVT-IBD-ND sarà somministrato negli incubatoi, ambienti in cui vengono messe in atto rigide
procedure di biosicurezza per garantire la salute e il benessere dei pulcini e per ridurre l'esposizione ad altre patologie.
Ciò premesso, l'esposizione ambientale derivante dalla somministrazione del vaccino in incubatoio è da considerarsi
estremamente bassa. Le fiale di vaccino usate ed altri materiali utilizzati per la vaccinazione saranno smaltiti in totale
sicurezza e in conformità alle normative per il trattamento dei rifiuti biologici di OGM.

I pulcini vaccinati saranno trasferiti negli allevamenti avicoli, strutture nelle quali, ancora una volta, sono messe in atto
rigide misure di biosicurezza allo scopo di impedire l'accesso ad animali infestanti e uccelli selvatici per prevenire la
trasmissione di malattie nell’allevamento. Anche gli operatori impiegati nei capannoni avicoli devono rispettare le
procedure di disinfezione e di controllo delle barriere all’accesso al comune scopo di mantenere il livello di sicurezza in
allevamento.

È altamente improbabile che il vaccino a vettore per HVT-IBD-ND possa sopravvivere nelle normali condizioni lavoro del
processo di trasformazione delle carni. Inoltre, la carne di pollo viene sempre cotta primo del consumo umano a
temperature considerevolmente superiori a quelle necessarie per l'inattivazione del virus. In aggiunta, il virus non
potrebbe sopravvivere nelle condizioni di pH fortemente acido dello stomaco in seguito all'ingestione di carne cotta.

Riassumendo, non si ritengono necessarie ulteriori strategie di gestione del rischio oltre a quelle già in atto presso gli
incubatoi e gli allevamenti avicoli al fine di prevenire la persistenza e l'invasione degli habitat naturali. Le normali
pratiche di cottura della carne di pollo e le condizioni di acidità dello stomaco garantirebbero inoltre l'assenza di rischio
per la salute umana.

F.1.6    Valutazione complessiva del rischio e conclusioni
Il rischio ambientale è complessivamente BASSO poiché le categorie di pericolo, esposizione e rischio sono tutte BASSE.
Il rischio che il virus diventi persistente e invasivo nell'ambiente è basso e, qualora dovesse verificarsi, le conseguenze
sarebbero minime. Si ritiene che non ci saranno effetti sull'ecosistema in quanto il ceppo vaccinale non si replica nelle
specie mammifere, e anche qualora un uccello dovesse accidentalmente infettarsi, il virus non ha proprietà patogene e
non potrebbe causare effetti avversi. Il vaccino a vettore contro HVT-IBD-ND non è in grado di sopravvivere o diffondersi
in organismi diversi dagli uccelli Galliformi e non è patogeno per l'uomo o gli animali. Un certo grado di trasmissione è
considerato possibile, tuttavia si verificherebbe a livelli comparabili con quelli osservati nei polli vaccinati con il vaccino
di HVT parentale. La trasmissione del virus da polli vaccinati per HVT-IBD-ND a polli non vaccinati allevati assieme ad
essi non è stata riscontrata negli studi finora condotti. Sulla base delle evidenze riportate, è altamente verosimile che
eventuali residui di virus sarebbero inattivati in seguito all'esposizione alle condizioni ambientali.

F.2.     Eventuali vantaggi o svantaggi selettivi conferiti all’OGM e probabilità che questa condizione si configuri
nelle condizioni di emissione(i) proposta(e).

Il vaccino a vettore per HVT-IBD-ND non presenta alcun beneficio o svantaggio selettivo rispetto al vaccino parentale di
HVT. Ciò premesso, non esiste alcun pericolo in questo senso e, pertanto, NESSUN RISCHIO è associato all'impiego del
vaccino.

F.3.    Potenziale di trasferimento genico ad altre specie nelle condizioni di emissione proposte per l’OGM ed
eventuali benefici o svantaggi selettivi conferiti a queste specie
F.3.1    Formulazione del problema incluso l'identificazione del pericolo
(a) Modificazioni nelle caratteristiche dell'organismo rispetto al ceppo originante
Come anticipato nella Sezione 1.1, il backbone di HVT parentale è stato modificato mediante l'inserzione di una cassetta
di espressione della proteina VP2 di IBDV e di una cassetta di espressione della proteina F di NDV. Nessun gene del
backbone di HVT è stato cancellato o interrotto ed è presumibile che l’espressione dei geni nel vaccino a vettore contro
HVT-IBD-ND sarà analoga al ceppo parentale di HVT. Le cassette di espressione sono state sintetizzate chimicamente e
non sono state derivate direttamente dai rispettivi ceppi wild-type, ed è presumibile che i geni VP2 ed F non
manterranno le stesse proprietà patogeniche dei ceppi wild-type.
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

(b) Potenziali effetti avversi sulla salute umana o sull'ambiente correlati a queste modificazioni
    •    Ricombinazione tra il virus vaccinale non patogeno di HVT-IBD-ND ed i virus ad esso correlati all'interno di
         cellule di pollo.

    •    Episodi di ricombinazione tra HVT o vaccini a vettore per HVT; le comuni pratiche vaccinali adottate in Europa
         prevedono la somministrazione mista di vaccini per HVT (sierotipo 3), ceppi SB1 della MDV (sierotipo 2), vaccini
         contro Rispens (sierotipo 1), IBDV (sierotipo 1) e vaccini per NDV.

    •    Ricombinazione di vaccini a vettore con il genoma di pollo. I virus della Malattia di Marek che contengono HVT
         contengono sequenze genetiche del tutto omologhe a quelle rilevate nelle specie aviare e, durante lo stato di
         latenza in linfociti infettati, esse si sono aggregate in forma episomiale oppure sono state integrate all’interno
         dei cromosomi dell’ospite.

(c) Identificare i principali endpoint
    •    Stabilità durante i passaggi in vitro - Stabilità genetica e fenotipica in vitro

    •    Reversione alla virulenza - Stabilità genetica e fenotipica in vivo e sicurezza dei materiali sottoposti ai passaggi
         nelle specie bersaglio (polli)

    •    Valutazione degli eventi di ricombinazione verificatesi in seguito all'impiego su campo dei vaccini a vettore per
         HVT

(d) Identificare e descrivere le vie di esposizione o altri meccanismi attraverso i quali potrebbero manifestarsi effetti
avversi
Le comuni pratiche vaccinali che prevedono la somministrazione mista di vaccini per HVT (sierotipo 3), ceppi SB1 della
MDV (sierotipo 2), vaccini per Rispens (sierotipo 1), IBDV (sierotipo 1) e NDV su campo potrebbero potenzialmente
favorire la comparsa di eventi di ricombinazione.

(e) Formulare ipotesi verificabili, e definire i principali endpoint di misurazione per consentire, ove possibile, una
valutazione quantitativa del(i) potenziale(i) effetto(i) avverso
A livello ipotetico, un vaccino a vettore contro HVT-IBD-ND potrebbe ricombinarsi con i vaccini contro la malattia di
Marek sierotipo 1 o 2 durante l’impiego su campo nelle normali pratiche di somministrazione. Sono stati valutati i test
di stabilità in vitro del vaccino e il suo potenziale di ricombinazione.

(f) Considerare possibili fattori di incertezza, incluso eventuali lacune nella conoscenza e limiti di carattere
metodologico
    •    Questo vaccino combinato non è stato ancora commercializzato da Zoetis. Lo scopo di questa Domanda di ATC
         è garantirne l'approvazione allo scopo di valutare l'efficacia del vaccino in studi di campo in tre allevamenti
         avicoli europei selezionati come siti sperimentali. Studi di sicurezza su campo analoghi sono stati condotti negli
         USA, con l’approvazione dalla USDA, senza che sia stata riscontrata alcuna problematica. I risultati di tali studi
         hanno confermato la sicurezza del vaccino a vettore per HVT-IBD-ND impiegato nelle normali condizioni di
         allevamento in USA.

    •    Non è stato condotto alcuno studio sulla ricombinazione.

    •    I dati di farmacovigilanza e quelli relativi all'impiego di altri vaccini con HVT parentale, brevettati in tutto il
         mondo (da Zoetis e dai suoi competitor), e di vaccini per HVT-IBD-ND competitor sono stati presi in
         considerazione ai fini della valutazione di rischio ambientale.

F.3.2    Caratterizzazione del rischio potenziale
La ricombinazione tra il virus vaccinale di HVT-IBD-ND e i virus ad esso correlato è stata considerata un pericolo e,
teoricamente, dipende da due condizioni preliminari (Hughes & Rivailler, 2007 v). In primis, i due virus che scambiano il
DNA devono infettare lo stesso ospite e la stessa cellula nello stesso momento (fenomeno noto come superinfezione)
e, secondariamente, deve esistere una sufficiente omologia genetica tra i due virus co-infettanti. Il ceppo di HVT è stato
ampiamente utilizzato per preparazioni di vaccini “convenzionali” (Schat & Nair, 20134) e di vaccini a vettore contro la
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

malattia di Marek, e non esistono ad oggi evidenze di ricombinazione tra HVT o vaccini a vettore HVT. Analogamente,
non esistono segnalazioni di trasferimento genetico orizzontale tra il virus HVT e il virus wild type di campo del vaccino
MDV virulento o attenuato (sierotipo 1) nel pollo o in specie non-bersaglio. Questo riscontro suggerisce che, qualora si
dovesse verificare una ricombinazione tra questi virus correlati, eventi di questo tipo non necessariamente producono
un virus patogeno.

È teoricamente possibile che si verifichi un evento di ricombinazione in vivo a causa dell'analogia tra i cicli di replicazione
di HVT e di altri sierotipi di MDV, anche se, ad oggi, non sono stati segnalati eventi di questo tipo. Il potenziale di
ricombinazione tra il ceppo HVT-IBD-ND e il virus virulento della Malattia di Marek non sarebbe maggiore di quello tra
vaccini attualmente utilizzati contenenti HVT, e il rischio che si verifichi tale evento è considerato basso. Il vaccino a
vettore per HVT-IBD-ND è costituito da DNA a doppio filamento sintetizzato chimicamente. Presumibilmente esso si
replica nel nucleo cellulare come il virus HVT parentale, mentre il virus IBDV wild type è un virus a RNA a doppio
filamento e NDV contiene RNA a singolo filamento, ed entrambi si replicano nel citoplasma cellulare (Petek et al., 1973).
È quindi altamente improbabile che un IBDV o NDV patogeno vivo possano scambiare le sequenze codificanti le proteine
antigeniche con quelle contenute nel virus vaccinale.

La reversione alla virulenza è stata valutata in uno studio eseguendo cinque passaggi in vivo dell’OGM in embrioni di
polli Specific Pathogen Free (SPF) al fine di creare il materiale (di MSV) del passaggio 5 (P05) e valutarlo per la stabilità
genetica. L’OGM è stato anche sottoposto a passaggi in vivo in culture cellulari (fibroblasti embrionali di pollo) per un
totale di 5 volte e il confronto tra l’OGM sottoposto a 5 passaggi in vitro e quello non sottoposto alla procedura ha
dimostrato l’assenza di modificazioni genetiche ed ha confermato l’espressione delle proteine VP2 e F. Le sequenze
inserite sono state caratterizzate tramite PCR, sequenziamento del DNA. Immunofluorescenza e Western blot.

In conclusione, il vaccino per HVT-IBD-ND è stato considerato stabile a seguito di passaggi in vitro and in vivo nei polli in
uno studio sulla reversione alla virulenza, ed è stata dimostrata sia la stabilità genetica (sequenziamento e PCR) che
fenotipica (espressione di HVT, IBD e NDV mediante test di immunofluorescenza). Considerato che le cassette di
espressione hanno dimostrata stabilità successivamente ai passaggi previsti durante la produzione del vaccino e
potenzialmente nella fase di accrescimento dei polli, si ritiene che il rischio di ricombinazione sia BASSO.

F.3.3    Caratterizzazione dell’esposizione
Si prevede che i vaccini per HVT-IBD-ND saranno utilizzati su campo in combinazione ai vaccini per MDV sierotipo 1 e 2,
e potrebbero essere somministrati in presenza di challenges di MDV wild type. Tuttavia, se dovesse verificarsi un certo
grado di esposizione, questa sarebbe poco significativa in quanto, ad oggi, non è mai stato osservato alcun evento di
ricombinazione. Esiste un minimo rischio che un ceppo di MDV o di HVT wild type possa esprimere IBDV o NDV, ma si
ritiene che non ci sarebbero conseguenze da un punto di vista clinico in quanto gli effetti biologici sarebbero nulli.
Inoltre, il vuoto sanitario dei capannoni dopo ogni batteria di uccelli prevista in Europa riduce ulteriormente il lasso di
tempo in cui il vaccino per HVT-IBD-ND è esposto ad altri vaccini contenenti i sierotipi del virus della malattia di Marek
o challenges wild type, riducendo in questo modo il rischio di ricombinazione. In conclusione, si ritiene che il livello di
esposizione sia BASSO.

F.3.4    Caratterizzazione del rischio
Il ceppo parentale FC-126 di HVT è un ceppo ben caratterizzato ed è stato ampiamente utilizzato fin dagli anni ’70 sia
per la preparazione di vaccini “convenzionali” che di vaccini a vettore virale per l'immunizzazione contro la malattia di
Marek nel pollo. Oltre all'impiego come vaccino non a vettore, HVT è stato inoltre utilizzato in totale sicurezza negli
allevamenti industriali di polli come agente backbone per l'espressione di IBDV e NDV (LeGros et al., 2009 vi).

Ad oggi è stato riportato un solo caso di ricombinazione tra il sierotipo 2 di MDV e il sierotipo 1 di MDV
sperimentalmente indotto (Schat & Nair, 201314). Tuttavia, il grado di omologia a livello della sequenza nucleotidica tra
HVT e il sierotipo 1 di MDV e il sierotipo 2 di MDV è basso (Osterrieder & Vautherot, 2004 vii) e questo spiega perché non
sono stati osservati eventi di ricombinazione tra questi virus. Lo scambio di materiale genetico tra i ceppi di HVT e MDV
è ulteriormente ostacolato da un fenomeno chiamato inibizione da superinfezione (impedimento dell'infezione di
cellule già infettate da parte di altre particelle virali della medesima specie virale (Karpf et al., 1997 viii). Questo fa sì che
una cellula possa essere infettata da herpesvirus diversi solamente in un arco di tempo molto ridotto (tra 1-4 ore), e
riduce significativamente la possibilità di trasferimento di materiale genetico.

I virus HVT, IBDV e NDV possono replicarsi in pollo, tacchino, quaglia ed altre specie aviare. Tuttavia, IBDV è un virus a
RNA a doppio filamento e NDV contiene RNA a filamento singolo (che si replicano entrambi nel citoplasma) mentre HVT-
IBD-ND è un virus a DNA a doppio filamento che presumibilmente si replica nel nucleo (analogamente al vettore HVT
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

parentale). Considerato che questi virus si replicano in siti differenti, e uno contiene RNA e l’altro DNA, è altamente
improbabile che un virus IBDV o NDV patogeno possa scambiare sequenze genetiche codificanti con le sequenze
corrispondenti presenti all'interno del vaccino per HVT-IBD-ND. Analogamente, qualora sì verificasse una co-infezione
con HVT e il vaccino, e avesse luogo un evento di ricombinazione che produce un nuovo virus contenente uno dei geni,
il risultato sarebbe verosimilmente un virus analogo al vaccino per HVT-IBD-ND in termini di virulenza negli animali
bersaglio/non bersaglio e di capacità di dispersione/trasmissione. Pertanto, si ritiene che l'esito di tale evento di
ricombinazione sarebbe insignificante.

Inclusione, un eventuale rischio derivante dal trasferimento genetico è da considerarsi BASSO, e si ritiene improbabile
che si presentino eventuali benefici o svantaggi selettivi.

F.3.5    Strategie di gestione del rischio
Come specificato sopra, si ritiene che un eventuale rischio di trasferimento genetico sia basso, specialmente perché la
presente domanda di autorizzazione si riferisce a solamente tre siti sperimentali di campo in UE. Inoltre, le operazioni
di pulizia standard messe in atto negli incubatoi e le procedure di vuoto sanitario dei capannoni previste in seguito
all’eliminazione delle batterie di polli negli allevamenti avicoli contribuiranno a ridurre il tempo di contatto tra il vaccino
ed altri vaccini contenenti i sierotipi del virus della malattia di Marek e i virus wild type.

F.3.6    Valutazione complessiva del rischio e conclusioni
Complessivamente, il potenziale rischio di trasferimento genetico è BASSO poiché le categorie di pericolo, esposizione
e rischio sono tutte BASSE.

Ad oggi non esistono pubblicazioni relative a casi di trasferimento genico orizzontale tra virus di HVT e virus della
malattia di Marek nel pollo o in specie non-bersaglio. Il grado di omologia a livello della sequenza nucleotidica tra HVT
e il sierotipo 1 di MDV e il sierotipo 2 di MDV è basso (Osterrieder & Vautherot, 2004 ix), e questo spiegherebbe perché
non sono stati osservati eventi di ricombinazione tra questi virus. HVT è stato ampiamente utilizzato come ceppo per i
vaccini attenuati contro la malattia di Marek e come vettore per la proteina VP2 di IBDV e la proteina F di NDV nei polli,
e non esistono evidenze di eventi di ricombinazione tra HVT o vettori di HVT e IBDV o NDV.

I virus HVT e IBDV e NDV possono replicarsi in pollo, tacchino, quaglia ed altre specie aviare, tuttavia ciascun virus si
replica in siti differenti. Inoltre, IBDV e NDV sono virus a RNA mentre HVT-IBD-ND è un virus a DNA. Pertanto, è
altamente improbabile che un virus IBDV o NDV patogeno possa scambiare sequenze genetiche codificanti con le
sequenze corrispondenti presenti all'interno del virus di HVT-IBD-ND.

È stata altresì presa in considerazione la ricombinazione tra il vaccino e HVT wild type con il risultante trasferimento
orizzontale del gene di IBD o ND. L'infezione da HVT per via naturale nei polli non può avere luogo, e la probabilità che
possa verificarsi una co-infezione con HVT wild type e il vaccino è bassa. Qualora sì verificasse una co-infezione con HVT
e avesse luogo un evento di ricombinazione che esita in un nuovo virus contenente una delle sequenze di inserzione, il
risultato atteso sarebbe verosimilmente un virus analogo al vaccino in termini di virulenza negli animali bersaglio/non
bersaglio e di capacità di dispersione/trasmissione. Pertanto, è logico concludere che l'esito di tale evento di
ricombinazione sarebbe irrilevante.

In conclusione, non esistono evidenze suggestive di una differenza nel potenziale di trasferimento genetico orizzontale
o di ricombinazione. Inoltre, in virtù del fatto che è stata confermata la stabilità della cassetta di espressione in anche
seguito ai passaggi in vitro and in vivo ed anche l'assenza di riversione alla virulenza del vaccino nel pollo, il rischio che
qualsivoglia modifica nel vaccino in seguito ai passaggi possa indurre il trasferimento genetico o la ricombinazione è
trascurabile.

F.4.      Potenziale impatto ambientale immediato e/o ritardato causato da interazioni dirette e indirette tra l’OGM
e gli organismi bersaglio (ove applicabile)
L'obiettivo dell'utilizzo del vaccino per HVT-IBD-ND è la stimolazione della risposta immunitaria dei polli al fine di
sviluppare la protezione contro i virus wild type di HVT, IBD e ND. Tale interazione non avrà alcun impatto ambientale
immediato e/o ritardato.
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

F.5.      Potenziale impatto ambientale immediato e/o ritardato causato da interazioni dirette e indirette tra l’OGM
e gli organismi non bersaglio incluso l'impatto, a livello di popolazione, di competitor, prede, ospiti, simbionti,
predatori, parassiti e patogeni
I ceppi del sierotipo 3 di HVT sono apatogeni per tutte le specie aviare, compresi gli uccelli selvatici, e, dato che non
possono replicarsi nelle cellule di mammifero, essi non possono in alcun modo interagire con i mammiferi. Questa
proprietà non può essere alterata mediante la modificazione genetica delle cassette di espressione. Pertanto, la
possibilità che si verifichino effetti diretti o indiretti in organismi non bersaglio è da ritenersi altamente improbabile,
quindi il rischio è TRASCURABILE.

F.6.      Possibili effetti immediati e/o ritardati sulla salute umana derivanti da potenziali interazioni dirette e
indirette tra l’OGM e il personale addetto all’emissione dell’OGM, che è entrato in contatto con esso o si è trovato
nelle vicinanze di esso
F.6.1    Formulazione del problema incluso l'identificazione del pericolo
(a) Modificazioni nelle caratteristiche dell'organismo rispetto al ceppo originante
Come anticipato nella Sezione 1.1, il backbone di HVT parentale è stato modificato mediante l'inserzione di una cassetta
di espressione della proteina VP2 di IBDV e di una cassetta di espressione della proteina F di NDV. Nessun gene del
backbone di HVT è stato cancellato o interrotto ed è presumibile che l’espressione dei geni nel vaccino a vettore contro
HVT-IBD-ND sarà analoga al ceppo parentale di HVT. Le cassette di espressione sono state sintetizzate chimicamente e
non sono state derivate direttamente dai rispettivi ceppi wild-type, ed è presumibile che i geni VP2 ed F non
manterranno le stesse proprietà patogeniche dei ceppi wild-type.

Il ceppo di IBDV è patogeno, tuttavia il ceppo donatore non è classificato secondo la normativa comunitaria vigente in
materia di protezione della salute umana e dell'ambiente.

Il ceppo di NDV è un ceppo lentogenico e, come tale, è in grado di causare infezioni subcliniche con sintomatologia
respiratoria o enterica lieve, ed è considerato a bassa virulenza. Il ceppo non è patogeno per il suo ospite naturale
(specie aviare) e per l'uomo e non è classificato secondo la normativa comunitaria vigente in materia di protezione della
salute umana e dell'ambiente, che ha stabilito che i ceppi classificati come “non patogeni per gli operatori” sono esclusi
da questa classificazione.

(b) Potenziali effetti avversi sulla salute umana o sull'ambiente correlati a queste modificazioni
Il backbone di HVT e la proteina VP2 di IBDV e la proteina F di ND non presentano alcun potenziale patogenico o
allergenico noto. I prodotti metabolici derivanti dal vaccino a vettore per HVT-IBD-ND non sono distinguibili da quelli
normalmente rilasciati nell'organismo dopo la degradazione di un virus. Pertanto, è estremamente improbabile che si
verifichino effetti avversi sulla salute umana.

(c) Identificare i principali endpoint
Studi sulla sicurezza in animali non bersaglio (topo) hanno valutato mortalità, sintomi clinici e lesioni allo scopo di
determinare se possono figurarsi eventuali effetti avversi sulla salute umana.

(d) Identificare e descrivere le vie di esposizione o altri meccanismi attraverso i quali potrebbero manifestarsi effetti
avversi
    •    Gli operatori degli incubatoi potrebbero essere esposti al vaccino durante la somministrazione.
    •    Gli operatori zootecnici e il personale degli impianti di trasformazione saranno esposti ai polli vaccinati ma non
         al vaccino in quanto tale. L'esposizione potrebbe essere causata dalla manipolazione degli animali o dal
         contatto con il pulviscolo nei capannoni avicoli.
    •    Esposizione mediante una perdita accidentale del vaccino durante il trasporto all'incubatoio.

(e) Formulare ipotesi verificabili, e definire i principali endpoint di misurazione per consentire, ove possibile, una
valutazione quantitativa del(i) potenziale(i) effetto(i) avverso(i)
In via ipotetica, l'auto-iniezione accidentale del vaccino in incubatoio potrebbe causare l'esposizione diretta
dell'operatore. Potrebbe anche verificarsi un'esposizione indiretta dell'operatore mediante la manipolazione degli
uccelli vaccinati o della lettiera (pulviscolo/derivati epidermici) in allevamento o in seguito al contatto con la carne
presso l'impianto di trasformazione. Anche l'emissione accidentale di vaccino durante il trasporto fino all’incubatoio
può essere considerata come un possibile scenario di esposizione.
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

(f) Considerare possibili fattori di incertezza, incluso eventuali lacune nella conoscenza e limiti di carattere
metodologico
Il vaccino non è stato testato direttamente nell'uomo o in linee cellulari umane.

F.6.2    Caratterizzazione del rischio potenziale
Per oltre 40 anni HVT è stato ampiamente utilizzato come vaccino di provata efficacia per il controllo della Malattia di
Marek senza che siano stati riportati effetti avversi per la salute pubblica. Inoltre, il soddisfacente profilo di sicurezza di
HVT trova ulteriore conferma nel suo livello di biosicurezza BSL 1.

Si ritiene che un’eventuale esposizione dell'uomo all'organismo vaccinale sarebbe innocua, in quanto è noto che il ceppo
di HVT e i ceppi donatori di IBDV/NDV non possono infettare o replicarsi nei mammiferi. Studi di sicurezza condotti nel
topo hanno dimostrato che il ceppo di HVT-IBD-ND non presenta un potenziale di trasmissione, né tantomeno esistono
riscontri di patogenicità, in topi non vaccinati entrati in contatto precedentemente con topi vaccinati ha un dosaggio 10
volte superiore alla dose proposta. Ciò premesso, si può affermare che il rischio per la salute umana è BASSO.

F.6.3    Caratterizzazione dell'esposizione
Durante la somministrazione del vaccino l'esposizione dell'uomo potrebbe essere causata dalla fuoriuscita o dall'auto-
iniezione della soluzione. Il rischio di esposizione sarebbe più elevato durante la preparazione del vaccino. Gli operatori
che adopereranno il vaccino indosseranno i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), quindi si ritiene che l'esposizione
non sarà superiore all'1% (in termini di volume).Tuttavia, essendo il virus presente a livello extracellulare, in base ai dati
ottenuti sulla stabilità nell’ambiente si ritiene che la sopravvivenza sia estremamente limitata. È possibile che si
verifichino eventi di auto-iniezione durante la manipolazione degli uccelli, per quanto nella maggior parte dei casi sarà
utilizzata un sistema automatizzato. L'auto-iniezione sarebbe in ogni caso autolimitante per via del dolore causato
dall'ago, e il volume di vaccino iniettato sarebbe molto ridotto; un tale evento non avrebbe conseguenze in quanto il
virus non è in grado di replicare nelle cellule di mammifero, ma si raccomanda in ogni caso un'accurata disinfezione
della ferita. Ciò premesso, si ritiene che l'esposizione dell'uomo durante la somministrazione del vaccino sarà BASSA.

Gli operatori zootecnici potrebbero essere indirettamente esposti durante la manipolazione dei polli vaccinati o
mediante il contatto con il pulviscolo dei ricoveri avicoli in cui sono stabulati i polli vaccinati. Analogamente, il personale
degli impianti di trasformazione potrebbe essere soggetto ad un'esposizione indiretta durante la manipolazione dei polli
vaccinati. Tuttavia, né gli operatori zootecnici né il personale degli impianti di trasformazione sarebbero direttamente
esposti al vaccino stesso. Nell'ottica di garantire la biosicurezza e l'igiene, il personale zootecnico e degli impianti di
trasformazione deve indossare indumenti di protezione che vengono rimossi in un'apposita stanza adibita a spogliatoio
al termine del turno di lavoro, e saranno lavati e/o distrutti in conformità alle procedure locali. Inoltre, in considerazione
del fatto che il virus non è in grado di sopravvivere a livello extracellulare, l'esposizione risulta essere fortemente
improbabile. Sulla base di ciò, l'esposizione nell'uomo derivante dalla manipolazione dei soggetti vaccinati o
dall'esposizione al pulviscolo da essi prodotto è da considerarsi BASSA.

È stata presa in considerazione anche l'esposizione nell'uomo in seguito ad una fuoriuscita accidentale del vaccino
durante il trasporto fino all’incubatoio. Il vaccino è disponibile in confezioni da 2000 e 4000 dosi, contenute in fiale di
vetro da 2 mL. Ciascuna fiala è sigillata con il calore e stoccata in una fase vapore o liquida di azoto liquido, e quindi
inserita in un tank di metallo. In caso di incidente durante il trasporto del vaccino, la probabilità che una fiala si rompa
è molto bassa. Tuttavia, anche qualora una fiala dovesse rompersi, si ritiene che l'esposizione nell'uomo sarebbe bassa
in quanto il virus non è in grado di sopravvivere a livello extracellulare. Inoltre, Il trasportatore provvederebbe a
contenere eventuali fuoriuscite di liquido e a decontaminare l'area in cui si è riversato il vaccino con, ad esempio,
prodotti disinfettanti per i quali è nota la capacità di inattivazione del virus (Tsujimura et al., 2015Errore. Il segnalibro non è
definito.
         ). Pertanto, l'esposizione dell'uomo derivante da una fuoriuscita accidentale durante il trasporto del vaccino è da
considerarsi BASSA.

Anche i consumatori potrebbero essere esposti indirettamente in seguito al consumo di carne prodotta da uccelli
vaccinati. Tuttavia, questo tipo di esposizione è altamente improbabile in quanto il virus vaccinale di HVT-IBD-ND si
localizza nei linfociti associati agli organi viscerali e ai follicoli delle piume, ma non nei tessuti prevalentemente
consumati dall'uomo sotto forma di carne (cucinata). Inoltre, anche qualora fossero presenti tracce di virus
ricombinante nella carne di pollo, alcuni studi hanno dimostrato che la stragrande maggioranza di acido nucleico ingerito
viene efficacemente degradato nel tratto digerente dell'uomo (Jonas et al., 2001 x). Pertanto, l'esposizione nell'uomo
derivante dal consumo di carne di polli vaccinati è da ritenersi BASSA.
Notifica OGM – Studio CTAV0122: Poulvac Procerta HVT-IBD-ND
Valutazione rischio ambientale per consultazione pubblica

F.6.4    Caratterizzazione del rischio
Come già discusso precedentemente (Sezione 6.2), il ceppo vaccinale di HVT-IBD-ND non costituisce un pericolo per i
mammiferi sulla base dei dati ottenuti nel topo, ad un dosaggio 10 volte superiore rispetto alla dose che sarebbe
somministrata ai polli. In questi studi non sono stati osservati segni clinici anomali compresi la morte o lesioni attribuibili
al vaccino, a conferma della sicurezza del vaccino nei mammiferi. Inoltre, i vaccini per HVT e altri vaccini per HVT-IBD-
ND sono in grado di replicarsi solamente nei fibroblasti embrionali delle specie aviare e non sarebbero capaci di
replicazione in qualsiasi altro tipo di cellula mammifera ad essi correlata. HVT è stato ampiamente utilizzato come
vaccino di provata efficacia nel controllo della malattia di Marek nei polli senza che siano state segnalate reazioni
avverse per la salute pubblica, e da un'approfondita revisione della letteratura realizzata da esperti della Malattia di
Marek e di oncologia umana si evince che i vaccini per la malattia di Marek non costituiscono un rischio per la salute
dell'uomo (Purchase, H. G., and R. L. Witter, 1986) xi.

L'esposizione dell'uomo al vaccino a vettore per HVT-IBD-ND non costituisce verosimilmente un problema per la salute
in considerazione del fatto che il ceppo non è patogeno, non è in grado di replicarsi nelle cellule di mammifero e viene
inattivato a livello extracellulare. Un'eventuale esposizione diretta sarebbe limitata agli operatori dell'incubatoio adibiti
alla somministrazione del vaccino, che indosseranno indumenti di protezione durante questo processo, principalmente
per impedire l'introduzione di patogeni negli embrioni di pollo o nei pulcini appena dopo la schiusa. In ogni caso, gli
indumenti di protezione e le altre misure di biosicurezza messe in atto per limitare l'introduzione delle patologie in
incubatoio costituiranno un ulteriore strumento di protezione dall'esposizione al vaccino a vettore per il personale
dell'incubatoio.

In conclusione, si ritiene che un eventuale rischio per la salute umana derivante da potenziali interazioni dirette e
indirette tra il vettore vaccinale e gli individui coinvolti nel suo utilizzo, o che entrano in contatto o si trovano nelle
vicinanze di esso, sia BASSO.

F.6.5    Strategie di gestione del rischio
Come specificato sopra, saranno messe in atto misure di biosicurezza e igiene per il personale che potrebbe essere
esposto al vaccino in incubatoio come anche negli allevamenti avicoli per proteggere gli operatori dall'esposizione
indiretta. Inoltre, le condizioni climatiche presenti nei capannoni avicoli durante la fase di allevamento degli animali e
le procedure di disinfezione messe in atto durante il periodo di vuoto sanitario inattiverebbero il vettore vaccinale.
Eventuali fuoriuscite di vaccino che potrebbero verificarsi durante il trasporto sarebbero ugualmente inattivate dalle
procedure di disinfezione. Si ritiene che un'esposizione indiretta dei consumatori sia altamente improbabile in quanto
il vettore vaccinale non è stato mai riscontrato nella carne e, inoltre, la cottura stessa della carne di pollo inattiverebbe
il virus.

In sintesi, non si ritiene necessario adottare ulteriori strategie di gestione del rischio per la protezione della salute
umana.

F.6.6    Valutazione complessiva del rischio e conclusioni
Il rischio potenziale complessivo per la salute umana è BASSO poiché tutte le categorie di pericolo, esposizione e rischio
sono BASSE.

L’eventualità di un'esposizione diretta sarebbe limitata al solo personale impiegato per la somministrazione del vaccino.
In linea teorica, un'esposizione indiretta potrebbe verificarsi nell'allevamento avicolo, negli impianti di trasformazione
o in seguito al consumo di carne prodotta da uccelli vaccinati. Tuttavia, l'impatto complessivo per la salute umana è
trascurabile in quanto il ceppo vaccinale di HVT-IBD-ND non è in grado di replicarsi nelle specie mammifere, non è attivo
a livello extracellulare, viene inattivato se esposto alle temperature normalmente riscontrabili in incubatoio/negli
allevamenti avicoli e se viene in contatto con prodotti disinfettanti (utilizzati durante lo svuotamento dei capannoni), e
non sopravviverebbe alle normali temperature di cottura della carne di pollo.

In conclusione, l’impiego del vaccino per HVT-IBD-ND nei polli non rappresenta un rischio per la salute umana.

F.7.     Possibili effetti immediati e/o ritardati sulla salute degli animali ed effetti sugli alimenti /sulla catena
alimentare derivanti dal consumo dell’OGM e di qualsivoglia prodotto da esso derivato, se destinato
all'alimentazione animale
Non applicabile poiché il prodotto non sarà utilizzato per l'alimentazione animale.
Puoi anche leggere