UNI3 TORINO 2019 - UNITRE Torino

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UNI3 TORINO 2019
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L’IPERTENSIONE ARTERIOSA è una
    condizione clinica che, nel tempo,
tende ad associarsi e a favorire alcune
  patologie del sistema cardiovascolare
 (stroke cerebrale, infarto miocardico,
    scompenso cardiaco, insufficienza
                  renale).
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ESISTE
 UNA CORRELAZIONE LINEARE TRA
VALORI PRESSORI E INSORGENZA DI
   MALATTIE CARDIOVASCOLARI.

 La MORTALITÀ stessa per eventi a
carico del sistema cardiocircolatorio è
   strettamente condizionata dalla
   GRAVITÀ più che dalla DURATA
            dell’ipertensione
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QUANDO SI PARLA
D’IPERTENSIONE ARTERIOSA?
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LINEE GUIDA IPERTENSIONE
       EUROPEE 2018
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Per molti anni le L. G. sull’ipertensione
      arteriosa hanno considerato

     I VALORI PRESSORI COME LA
        PRINCIPALE VARIABILE

per discriminare la NECESSITÀ e il TIPO
     D’INTERVENTO TERAPEUTICO
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Negli ultimi anni si è evidenziata la
necessità di effettuare, nella diagnosi
e nella gestione del paziente iperteso,

  UNA STRATIFICAZIONE DEL
  RISCHIO CARDIOVASCOLARE
      TOTALE (GLOBALE)
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Solo una piccola parte di individui ipertesi presenta
      UN INCREMENTO PRESSORIO ISOLATO

La stragrande maggioranza evidenzia anche
  1) ALTRI FATTORI DI RISCHIO
     CARDIOVASCOLARI MODIFICABILI, come i
    contenuto di sale della dieta, l'obesità, il
    diabete, l’ipercolesterolemia, il fumo
    e l'inattività fisica

  2) DANNO D’ORGANO
  3) PATOLOGIE CONCOMITANTI (infarto
     miocardico, insufficienza renale)
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Se presenti contemporaneamente
    LE ALTERAZIONI PRESSORIE E I
           FATTORI DI RISCHIO
si potenziano a vicenda con un impatto sul
      profilo di rischio cardiovascolare
        di TIPO ESPONENZIALE
         e non puramente additivo
COME POSSIAMO VALUTARE IL
 RISCHIO DI ANDARE INCONTRO
   NEGLI ANNI AD UN EVENTO
CARDIO E CEREBRO-VASCOLARE ?
PROGETTO CUORE
   stima la percentuale di rischio di sviluppare
    un primo evento cardio - cerebrovascolare
      fatale o non in una popolazione di età
            compresa tra 40 e 69 anni

Elementi presi in esame, oltre all’età, sono:
o il sesso,
o I VALORI PRESSORI SISTOLICI,
o la colesterolemia totale,
o il fumo
o il diabete mellito.
La stima del rischio cardiovascolare globale
mediante l’utilizzo di un sistema di valutazione
del rischio (es. Progetto cuore) è raccomandata

NEI SOGGETTI IN PREVENZIONE PRIMARIA
              DI ETA’ >40 ANNI;
al contrario, questa non è raccomandata nei
pazienti che siano gia’

   A RISCHIO CARDIOVASCOLARE ALTO O
                 MOLTO ALTO,
ovvero pazienti con una anamnesi positiva per
eventi vascolari o portatori di equivalenti di
alto rischio cardiovascolare (es. diabete,
pregresso infarto, dislipidemia, ecc.).
Nella valutazione del rischio cardiovascolare
nell’iperteso arterioso, AD ALTO O MOLTO
ALTO RISCHIO, bisogna però valutare anche
altri parametri:

1)   PRESENZA DI DANNO D’ORGANO
2)   PRESENZA DI SINDROME METABOLICA
3)   IPERTROFIA VENTRICOLARE SX
4)   ELEVATA FREQUENZA CARDIACA
5)   PRESENZA DI ALTRI FATTORI DI
     RISCHIO
VALUTAZIONE DANNO D’ORGANO

Utile effettuare il danno d’organo IN
DIVERSI DISTRETTI (rene, cervello,
cuore, vasi)      danno multiorgano prognosi
peggiore.

Si raccomanda la RIVALUTAZIONE DEL
DANNO D’ORGANO anche durante il
trattamento.
S. METABOLICA

condizione clinica caratterizzata dalla
presenza di più fattori di rischio oltre lo
stato ipertensivo (che si riflette
negativamente sul profilo di rischio CV).
IPERTROFIA VENTRICOLARE SX

E’ un'anomalia del cuore, caratterizzata da un
   ingrossamento delle pareti muscolari che
   costituiscono il ventricolo sinistro

Gli ipertesi in cui si ottiene una regressione
  dell’IVS mostrano riduzione del 59% del
  rischio di future complicanze CV maggiori
                                                 IVSX
ELEVATA FREQUENZA CARDIACA

è stata inclusa tra i fattori di rischio, perché
dimostrato da numerosi lavori che aumenta il
rischio di mortalità e morbilità cardiovascolare e
globale sia nella popolazione generale sia in
presenza di cardiopatia nota.

 NORMALE: TRA 60-80/M’ A RIPOSO
TACHICARDIA: MAGGIORE DI 100/M’
Un incremento dell’attività simpatica ( FC),
non adeguatamente controbilanciato
dall’attività vagale (   FC), sottende la
presenza di tachicardia a riposo e influenza
negativamente aspetti metabolici,
emodinamici ed elettrofisiologici della
funzione cardiaca favorendo lo sviluppo di
ipertensione arteriosa e lesioni
aterosclerotiche e contribuendo così
all’insorgenza di eventi cardiovascolari.
FATTORI DI RISCHIO
La presenza di più fattori di rischio, anche
 con PA normale o normale-alta, pongono il
   paziente nel gruppo a rischio elevato.
COME VALUTARE IL DANNO
      D’ORGANO ?
CUORE
 ECG: identificazione dell’ipertrofia
  ventricolare e aritmie

 Ecocardiogramma: più sensibile
  nell’identificazione dell’ipertrofia,
  stima la funzione sistolica e
  diastolica
VASI
Eco color Doppler TSA
per stimare l’ispessimento
medio/intimale e la
presenza di placche
RENE

 Creatininemia + determinazione
 della clearence

 Microalbuminuria
ENCEFALO
 RMN: raccomandata negli ipertesi
  che presentano perdita di memoria o
  con precedente storia di Ictus o con
  disturbi neurologici.

 Test di valutazione cognitiva
Le funzioni cognitive sono quelle capacità che
ci permettono di percepire il mondo intorno a
noi e di relazionarci con gli altri.

Le funzioni cognitive sono: la memoria,
l’attenzione, il linguaggio, la programmazione
motoria, la percezione degli oggetti, la
percezione spazio-temporale, le funzioni
esecutive.

Se lasciati incontrollati, i sintomi nell'anziano
spesso progrediscono dando luogo a condizioni
più gravi, come la demenza e la depressione,
o anche morbo di Alzheimer.
CONSIDERAZIONI
   Le alterazioni strutturali, cardiache e
    vascolari, POSSONO REGREDIRE con
    una adeguata terapia farmacologica.

   La PERSISTENZA di alterazioni
    strutturali vascolari si associa ad una
    aumentata incidenza di eventi
    cardiovascolari.

   La COMPLETA REGRESSIONE delle
    alterazioni e’ strettamente legata
    all’assoluta normalizzazione dei valori
    pressori
   L’IDENTIFICAZIONE PRECOCE DELLE
    PERSONE IPERTESE grazie a controlli
    regolari dei valori della pressione arteriosa
    (specie sopra ai 35 anni) costituisce un
    intervento efficace di prevenzione
    individuale

   Le linee guida internazionali raccomandano
    la misurazione della pressione arteriosa al
    di sopra dei 18 anni con periodicità non
    superiore a due anni nei soggetti normotesi
    e ad un anno in quelli con valori borderline.
   Il costo dell’ipertensione sia in termini di
    salute sia dal punto di visto economico è
    assai rilevante e pertanto la prevenzione
    e il trattamento adeguato di questa
    condizione sono fondamentali:

    «trattare le complicanze dell’ipertensione
        costa, oltre tutto, circa il triplo di
         quanto costerebbe il trattamento
           adeguato di tutti gli ipertesi».
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
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