UNA STANZA TUTTA PER SE' - L'autoritratto come narrazione

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UNA STANZA TUTTA PER SE' - L'autoritratto come narrazione
Women Ph ograph

UNA STANZA TUTTA PER SE’
L’autoritratto come narrazione

Seguendo le parole di Virginia Woolf, un artista ha bisogno di una stanza tutta per se’.
La stanza che abiteremo è quella dell’autoritratto, dell’introspezione e della ricerca
autobiografica, in una due-giorni intensiva, che alterna momenti di lezione sulla fotografia
contemporanea a momenti di sperimentazione pratica.
UNA STANZA TUTTA PER SE' - L'autoritratto come narrazione
Introduzione

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L’autorappresentazione è una questione attuale e complessa che può essere affrontata da
molteplici angolazioni, sia sul piano psicologico sia sul piano storico-artistico: le dinamiche
che vi sono implicate non riguardano soltanto gli artisti e coloro che vogliono fare in senso
stretto il proprio ritratto, ma tutti noi nel momento in cui ci troviamo a fare i conti con il
rapporto, sempre abbastanza complicato e spesso tormentato, con la nostra immagine –
nello specchio, nella fotografia o semplicemente nel momento in cui ci preoccupiamo di
apparire in un certo modo e scegliamo una determinata faccia per presentarci al mondo
reale o virtuale. Si tratta concretamente di dare un’immagine, un volto alla nostra identità.
E questa non è cosa da poco.

(Stefano Ferrari** )

“The beauty of the world has two cuts, one of joy, the her of anguish, which divide
our hearts” ( V.Woolf)

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L’autoritratto tra narrazione intima e provocazione sociale. Pratiche storiche
e contemporanee.

Qual’è la differenza tra il selfie e l’autoritratto? Secondo Concita De Gregorio il selfie ha a
che fare con la reputazione, l’autoritratto con l’identità. Fin dalla sua nascita la fotografia ha
offerto uno specchio davanti al quale misurare e definire la propria identità: un terzo
occhio capace di scavare a fondo nell’animo umano.

L ’intuizione di rivolgere la macchina fotografica verso sè stessi anziché verso il mondo
esterno ha radici nei primissimi momenti della storia della fotografia. Un soleggiato
mattino di ottobre del 1839, il trentenne Robert Cornelius montò il suo apparecchio
fotografico nel retro del negozio di lampade di famiglia a Center City, Philadelphia.

Quando tutto fu pronto, tolse il tappo e si catapultò di fronte all’obiettivo, dove rimase
seduto, immobile, per un minuto circa, realizzando quello che viene considerato il primo
autoritratto fotografico della storia. Da allora molti autori hanno dedicato ampie porzioni
della loro produzione alla ricerca sull’autoritratto, nutrendo con il proprio spiito
sperimentale e dirompente numerose correnti artistiche e filosofiche del XX e XI secolo. Dal
camouflage, al travestitismo come per Claude Cahun e Cindy Sherman, alla performance
come per Francesca Woodman o Arno Minkinnen, all’autoritratto come terapia nel lavoro
di Cristina Núñez, sino alla crudezza del diario di una vita per Nan Goldin. Una intima e
intensa galleria fotografica che si conclude con le interpreti dei nostri giorni.

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The Tutor / The Photographer

Simona Ghizzoni (1977) è una fotografa, artista visuale e attivista per i diritti delle donne.

I suoi lavori sono radicati nel vissuto personale, che Ghizzoni rielabora e interpreta
attraverso la fotografia e il video.

Conosciuta per il suo premiato lavoro autobiografico sui disturbi alimentari, Odd Days, e
per la serie di autoritratti Aftermath-Rayuela che affronta il rapporto tortuoso e
ambivalente tra essere umano e natura, da oltre dieci anni Ghizzoni lavora a progetti che
indagano la relazione col mondo contemporaneo.

Anche nei suoi lavori di ispirazione più documentaria, Ghizzoni tende ad impiegare una
narrazione personale e partecipata, che nasce dall'intimo rapporto che crea con i suoi
soggetti.

Le sue opere sono state presentate in mostre personali e collettive, tra cui al Nobel Peace
Centre, Paris Photo, Photo España, Athens Photo Museum, Ex Mattatoio e Palazzo delle
Esposizioni di Roma e figurano in alcune prestigiose collezioni come la Collezione Donata
Pizzi.

Il suo lavoro ha ricevuto diversi premi, come The Aftermath Project, Burn Magazine
Emerging Photographer Grant, Margaret Mead Film Festival, Leica Oskar Barnack Award,
Sony World Photography Award e World Press Photo nella categoria ritratti, tra gli altri.

Ghizzoni è una TEDX speaker e tiene regolarmente lectures in varie scuole ed università
italiane ed europee. Dal 2017 è Canon Ambassador e co-fondatrice di MAPS Images. In
Italia è rappresentata da MLB Gallery.

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Detailed Program

DAY 1

        -   10-13 Un pò di contesto. L'autoritratto nella storia dell'arte: l’autoritratto
            come narrazione o come performance?
        -   15-18 Sessione di ripresa in interni / studio / sessione guidata

DAY 2

        -   10 -13. Commento immagini del giorno precedente; teoria: riprese in
            esterno / Autoritratto nell'ambiente: immersioni, emersioni e camouflage.
        -   15-17 Sessione di ripresa in esterno
        -   17-18 Rientro e commenti finali

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