Una Scuola che guarda al futuro per una crescita armonica della persona perché: " la Persona è un fine e mai un mezzo"
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Scuola primaria paritaria “LOSANA”
Via Garibaldi, 9 – 13900 Biella
Cod. meccanografico BI 1E00100N
Tel 015 2522052
e-mail: istitutolosana.biella@virgilio.it
Cod. fiscale 02532190580 P. IVA 01071821001
Una Scuola che guarda al futuro per una
crescita armonica della persona perché:
“…la Persona è un fine e mai un mezzo”
Antonio Rosmini
La Persona, secondo Antonio Rosmini, è fine non mai mezzo. La scuola, dunque, deve mirare soprattutto
all’educazione della Persona, al suo progresso conoscitivo e morale occupandosi di una formazione
globale e graduale, nel rispetto delle specificità e delle attitudini di ogni singolo allievo.
Piano Triennale
dell’Offerta Formativa
per gli anni 2019-2022
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Piano triennale dell’offerta formativa
per gli anni 2019/2020 - 2021/2022
predisposto ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275,
come sostituito dall’art. 1, comma 14, della legge 15 luglio 2015, n. 107
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Il Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF), secondo l’art. 3 del D.P.R. 8 marzo 1999, n.275, così
come sostituito dall’art. 1 comma 14, della legge n. 107 del 15 luglio 2015, è “il documento fondamentale
costitutivo dell’identità culturale e progettuale di ogni istituzione scolastica ed esplicita la progettazione
curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della
loro autonomia”.
Il presente PTOF definisce le linee progettuali generali per il triennio 2019-2022, che verranno realizzate
tenendo conto dell’evoluzione del quadro normativo e del contesto scolastico.
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Sommario
Premessa ............................................................................................................................................................... 5
La motivazione del PTOF ........................................................................................................................................ 6
Le finalità e gli obiettivi del PTOF ........................................................................................................................... 6
La Scuola Primaria “Losana”................................................................................................................................... 7
Oggi: analisi del contesto sociale............................................................................................................................ 8
Organizzazione e Strutture di Partecipazione ......................................................................................................... 9
Gli insegnanti ......................................................................................................................................................... 9
Sicurezza ............................................................................................................................................................. 10
La struttura dell’edificio ....................................................................................................................................... 10
Il pranzo a scuola ................................................................................................................................................. 11
Le finalità educative e le priorità formative .......................................................................................................... 12
I soggetti del processo educativo ......................................................................................................................... 13
Organigramma a.s. 2018/2019 ............................................................................................................................. 14
Inclusione ............................................................................................................................................................ 15
La pedagogia rosminiana ..................................................................................................................................... 15
Riflessione sul metodo. ........................................................................................................................................ 16
Il curricolo ........................................................................................................................................................... 18
Organizzazione Scolastica .................................................................................................................................... 20
Il tempo scolastico ........................................................................................................................................... 20
I percorsi di educazione e apprendimento ....................................................................................................... 20
Gli altri momenti e percorsi formativi .................................................................................................................. 23
Accoglienza...................................................................................................................................................... 23
Momenti formativi comuni .............................................................................................................................. 23
Laboratori didattico–educativi ............................................................................................................................. 24
Uscite didattiche.................................................................................................................................................. 27
La Valutazione ..................................................................................................................................................... 27
La Valutazione del Comportamento ..................................................................................................................... 29
Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione ......................................................................... 30
La certificazione delle competenze ...................................................................................................................... 30
Regolamento d’Istituto ........................................................................................................................................ 31
REGOLAMENTO ALUNNI E FAMIGLIE................................................................................................................ 31
REGOLAMENTO DEL PERSONALE DOCENTE...................................................................................................... 33
Patto educativo di Corresponsabilità ................................................................................................................... 36
Premessa ......................................................................................................................................................... 36
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Premessa
Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento con il quale ogni scuola dichiara la propria identità,
programma la propria attività educativa ed indica le linee di impiego dei finanziamenti ricevuti. È la
carta di identità della scuola. “Il POF si presenta non tanto come un ennesimo progetto, ma come
“il progetto” nel quale si sostanzia il complessivo processo educativo promosso dalla scuola” (C.M.
4 agosto 1999 n.194) Il POF, nelle sue articolazioni, si ispira al Progetto Educativo che è il documento
fondamentale che esprime l’orientamento culturale e l’indirizzo della Scuola Paritaria “Losana” (art.4,
comma 2 C.M.18 marzo 2003 n.31)
Il Piano dell’offerta formativa, secondo il Regolamento sull’autonomia didattica e organizzativa (D.P.R. 8
marzo 1999, n.275 Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai
sensi dell’art. 21 della Legge 15 marzo 1997,n.59), è il “documento fondamentale della scuola che la
identifica dal punto di vista culturale e progettuale e ne esplicita la progettazione curricolare,
extracurricolare, educativa, e organizzativa.” Esso, pertanto, è il naturale sviluppo della pratica didattica e
organizzativa di ciascuna scuola e deve essere giocato sui criteri di fattibilità, verificabilità e
trasparenza in modo da consentire alla Istituzione scolastica di acquistare credibilità nei confronti dei
genitori e dell’intera comunità.
Il POF, inoltre, deve essere coerente con gli obiettivi generali ed educativi determinati a livello nazionale,
tenere conto delle esigenze del contesto sociale e nello stesso tempo prevedere un’organizzazione della
didattica che assicuri il successo formativo di ogni alunno. In coerenza con quanto affermato dall’articolo
uno del DPR 275/99, la nostra scuola ritiene di dover organizzare percorsi personalizzati di
insegnamento/apprendimento e di aprirsi con equilibrio al territorio per coglierne le opportunità da esso
offerte e metterle a disposizione dei bambini.
Con la Legge 107 del 13 luglio art.1 c.12, il PTOF diviene un documento programmatico triennale,
che deve essere predisposto entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di
riferimento e può essere rivisto annualmente, in cui sono esplicitati gli obiettivi che, in coerenza con le
risorse umane e materiali, la scuola vuole perseguire, i risultati attesi e gli indicatori per monitorarli.
L’offerta formativa si fonda sul Progetto Educativo (PEI) che esplicita il patto educativo tra l’istituzione
e i destinatari del servizio. Il Piano dell’offerta Formativa (PTOF) esplicita annualmente l’offerta
formativa dell’Istituto in coerenza con i principi del PEI, quale risposta alla domanda del territorio.
L’offerta formativa trova inoltre la sua complementarietà nel Regolamento di Istituto, strumento per
realizzare pienamente gli obiettivi propri della scuola, ottimizzare l’impianto organizzativo; utilizzare in
modo adeguato e funzionale risorse umane e spazi.
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La motivazione del PTOF
Il PTOF, che è il naturale sviluppo della sperimentazione, è la risposta della scuola alle esigenze di
rendere effettivo l’apprendimento di tutti gli alunni e vuole proporre le linee guida da implementare per
rispondere ai seguenti bisogni:
• unitarietà della progettazione;
• individuazione delle responsabilità e delle competenze; verifica del conseguimento di ciò che
viene programmato;
• sviluppo della collaborazione scuola – famiglia; trasparenza della vita scolastica;
La scuola cercherà di soddisfare tali bisogni attraverso:
• la definizione di obiettivi condivisi;
• l’insegnamento centrato sulle caratteristiche di ogni alunno.
Le finalità e gli obiettivi del PTOF
Le riforme in atto nella scuola (autonomia, riforma dei cicli, elevamento dell’obbligo scolastico, curricolo
di istituto) pongono la formazione come condizione di progresso civile, sociale ed economico per cui la
scuola attraverso il suo Piano dell’offerta formativa intende garantire una formazione completa
dell’alunno attraverso l’utilizzo di metodologie educative e didattiche innovative e
un’organizzazione più flessibile ed aderente ai bisogni dell’alunno articolando una progettazione che
tiene conto delle specifiche esigenze della realtà territoriale in cui si trova ad operare. Importante sarà la
documentazione delle procedure, gli obiettivi e successivamente gli esiti del processo educativo al fine di
adeguare gli interventi ai bisogni di ogni alunno, di socializzare le esperienze e di far conoscere le azioni
e le scelte educative della scuola a tutte le componenti interessate.
Il PTOF è a durata triennale e rivedibile annualmente ed è il documento fondamentale dell’identità della
scuola ed esplicita la sua intera progettazione. In esso sono proposte scelte d’indirizzo strategiche:
indirizzi per le attività e scelte di gestione ed amministrazione.
Attraverso il PTOF, la Scuola si prefigge di far raggiungere agli alunni i seguenti obiettivi:
• essere motivati all’apprendimento;
• acquisire un metodo di studio;
• superare le difficoltà;
• educare all’empatia, alla coperazione e alla solidarietà;
• acquisire l’autonomia personale e la fiducia nelle proprie possibilità
e nello stesso tempo la Scuola opera in modo da:
• farsi conoscere dalla comunità locale
• inserirsi in un circuito nazionale per la qualità dell’insegnamento (INVALSI)
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La Scuola Primaria “Losana”
La Scuola Primaria “Losana”, è scuola paritaria (D.D.N. 2789bis del 07.10.2002) di ispirazione cattolica
e rosminiana, facente parte del Sistema nazionale di istruzione. Come tale essa contribuisce alla
realizzazione delle finalità di educazione e istruzione che la Costituzione assegna alla scuola e rilascia, al
pari delle scuole statali, titolo di studio avente valore legale. È una scuola attiva e dinamica, che si
impegna ad offrire un ambiente di apprendimento sereno dove ciascun alunno si senta sinceramente
valorizzato secondo le sue peculiarità e scopra e realizzi così il suo progetto di vita umana e cristiana a
beneficio di se medesimo e di tutta la società. La scuola primaria “Losana” pone una particolare
attenzione ad ogni alunno nel rispetto delle singole personalità e dei tempi di apprendimento. È una
scuola interessata alla crescita integrale della persona in tutte le sue dimensioni - culturale,
espressiva, affettiva, sociale, fisico-corporea, spirituale e religiosa – orientando a questa finalità generale
l’impegno di tutte le figure educative, chiamate a portare il proprio contributo attivo alla promozione del
successo formativo. Gli interventi formativi vengono adattati alle caratteristiche della fase formativa che
sta interessando l’allievo, tenendo conto del percorso già compiuto e focalizzando gli interventi sulle
esigenze delle successive fasi. Il nostro istituto è attento al territorio e al futuro, una scuola che vive
l’apprendimento come il frutto dell’esperienza maturata all’interno di una rete di occasioni formative e
che considera l’accoglienza, l’incontro e l’accompagnamento attuati nelle scelte curricolari, didattiche e
organizzative, strumenti privilegiati per raggiungere questa finalità
Storia dell’Istituto
L’Istituto Losana ha una lunga storia, di quasi due secoli, scritta da donne, le Maestre rosminiane,
chiamate, per vocazione, ad occuparsi della vita, quella dei fanciulli, per cominciare. La storia del nostro
Istituto affonda le proprie radici nella profonda relazione di stima e fiducia che nacque fra il Beato
Antonio Rosmini e Mons. Pietro Losana. Di fatto il rapporto che lega l’Abate Antonio Rosmini Serbati al
Biellese fu profondo e duraturo nel tempo. Si rafforzò durante l’episcopato di Giovanni Pietro Losana,
vescovo di Biella dal 1834 al 1873, consolidando quanto già iniziato, a cavallo degli anni Trenta, dal suo
predecessore, il vescovo Placido Tadini (1759-1847), poi cardinale arcivescovo di Genova fino alla
morte. A quest’ultimo si deve un’attenzione premurosa per la nascita dell’Istituto della Carità,
favorendone l’approvazione delle Costituzioni presso la curia romana e il radicamento in Piemonte - e
quindi nel Biellese - delle opere del Rosmini. Nel Biellese, Rosmini ebbe anche legami con l’abate
Gustavo Avogadro e con Don Cesare Flecchia, che divenne suo stretto collaboratore.
“Il nome venerato di Mons. Losana non può andare disgiunto da quello di Rosmini, perché a Rosmini si
rivolse il grande Vescovo quando volle provvedere alla educazione dei bimbi e delle fanciulle della sua
Biella e Diocesi e aprire per essi le prime scuole popolari” (Il Biellese, 2/07/1954).
Nei quarant’anni del proprio episcopato, Losana mantenne inalterata la stima e la fiducia nei confronti
dell’abate rovetano e del suo operato tanto da richiedere ripetutamente l’invio di suore in territorio
biellese per provvedere al buon funzionamento dei numerosi “stabilimenti”, che erano sorti grazie al suo
diretto interessamento.
Il 16 agosto 1856 Mons. Losana scriveva che “fino dal 1838 il sottoscritto prepose all’educazione e
all’istruzione delle ragazze di questa sua città le Suore della Provvidenza e n’ebbe sempre a ottenere
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quell’eccellente risultato che solo può sperarsi da ottime Educatrici [...] parecchi de Comuni giudicarono
non poter meglio affidare quella cara porzione di loro stessi, la gioventù, e quasi la sorte del futuro loro
avvenire che rimettendola all’amore, all’intelligenza, alla dolcezza e prudenza delle Suore Rosminiane
doti di cui sono doviziosamente fornite” (ASIC, 25, 691).
In verità, l’arrivo a Biella delle prime Suore della Provvidenza, inviate da Rosmini su espressa richiesta
del Vescovo Losana, risale al 1835. Losana era stato mosso dalla volontà di “dotare la città di una scuola
per le fanciulle del popolo” e l’Abate Rosmini per esaudirne la richiesta aveva inviato a Biella, insieme a
Suor Maria Ferraris, nientemeno che Suor Maria Giovanna Antonietti “grandemente stimata dal Rosmini,
il quale più tardi doveva chiamarla al posto di superiora centrale”. Inizialmente le religiose si insediarono
nell’antico convento di Sant’Antonio, adattato a scuola e ad alloggio.
“Umili” vengono definiti “i principi di quella che noi ameremmo chiamare la missione rosminiana nel
Biellese e che in seguito crebbe felicemente e prospero sì da abbracciare via via molti altri istituti:
educandati, scuole, asili d’infanzia per tutta la regione intorno”.
Nel 1846 le suore, che già l’anno prima avevano informato il Vescovo che le due aule scolastiche erano
troppo piccole, dato il numero elevato delle alunne, si trasferirono in una nuova sede più ampia,
probabilmente nello stabile contiguo al seminario, chiamato “il Palazzone”, che la curia aveva fatto
costruire da poco per i sacerdoti anziani, all’angolo tra via dei Seminari e via Arnulfo. Il 7 luglio 1844,
Antonio Rosmini era passato da Biella, annunciando il suo arrivo attraverso l’abate Don Gustavo
Avogadro di Valdengo ed era stato ospite dei Padri Filippini e, ovviamente di Mons. Losana,
intrattenendosi anche presso le suore che registrano la visita del “nostro Ill.mo Padre Generale [A.
Rosmini]” che “si compiacque di farci una conferenza e darci consigli”.
Nella medesima sede, l’anno dopo, il 18 gennaio 1847, venne inaugurato il nuovo asilo di Biella Piano
che per esplicita richiesta del vescovo Losana, venne ancora affidato alle suore rosminiane, che “fra i vari
asili d’infanzia del Biellese fu il primo ad essere aperto”, grazie al lascito testamentario del Cav. Cipriano
Villani, “ a favore de’ bimbi che per la loro età non possono essere ricevuti nelle pubbliche scuole”.
In città, la presenza delle Suore della Provvidenza venne richiesta anche per lo “stabilimento” di Biella
Piazzo (1843) e per l’Orfanotrofio Ravetti (1854) e l’Ospizio di Carità (1860).
Nel 1885, dopo quattro anni di lavori, le suore si trasferirono nella nuova sede - quella attuale - di Via
Garibaldi, “fatta costruire apposta per loro a spese dei nostri Rev.di Padri Francesco e Pietro Mondino”.
Qui trascorse gli ultimi anni della sua vita Suor Arcangela Cirolini, direttrice della Casa di Biella dal 1850
al 1886, sepolta - come Mons. Losana - al Cimitero di Oropa. La Municipalità di Biella, in segno di
gratitudine, insignisce sr Arcangela della cittadinanza onoraria.
Oggi: analisi del contesto sociale.
La Scuola “Istituto Losana” è situata nel centro storico della città di Biella a pochi metri dalla Cattedrale e
dal Palazzo Vescovile.
L’ambito territoriale è molto eterogeneo essendo costituito dalla parte più antica della città ed avendo
come bacino di utenza una zona molto vasta che si estende anche ai paesi limitrofi che sorgono nella
cintura del Biellese e oltre.
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Le famiglie che iscrivono i figli alla nostra scuola cercano attività regolari in un ambiente educativo
sicuro, una valida istruzione che consenta una preparazione adeguata alla scuola secondaria di I grado,
una solida formazione umana e cristiana. I genitori, in genere, si rivolgono alla nostra scuola rosminiana
per conoscenza di altri allievi ed ex allievi che apprezzano la nostra proposta ed il nostro progetto
formativo. La maggior parte degli alunni proviene da famiglie nelle quali entrambi i genitori lavorano e vi
è perciò la necessità di avere un tempo e uno spazio per svolgere i compiti e studiare. Pertanto i nostri
servizi di pre-scuola e post-scuola sono molto richiesti. Essi rappresentano un’opportunità dove i nostri
alunni, seguiti da personale dedicato, possono interagire e collaborare con fasce di età diverse. Un
ristrettissimo numero di genitori sono stranieri: questa realtà costituisce una risorsa per la crescita
complessiva di tutta la comunità scolastica. Anche nella nostra realtà locale, come nel contesto sociale
generale, si nota l’aumento di situazioni di “povertà”. Esistono forme di povertà di valori, di affettività, di
insicurezza a cui si sommano situazioni di ansia che si associano con la mentalità consumistica della
nostra società in rapida e continua evoluzione. Si evidenziano alcune situazioni di iperprotezione e
permissivismo che si affiancano a tempi educativi poco incisivi.
Organizzazione e Strutture di Partecipazione
Perché ogni membro della scuola armonizzi il proprio intervento con quello di tutti gli altri operatori, al
suo interno è così costituita:
la legale rappresentante, che rappresenta l’Ente Gestore “Il gestore, persona fisica o ente con o senza
personalità giuridica, è garante dell’identità culturale e del progetto educativo della scuola, ed è
responsabile della conduzione dell’istituzione scolastica nei confronti dell’Amministrazione e degli
utenti.” È responsabile del servizio educativo, scolastico e formativo, garantendo l’identità della scuola ed
assumendone la direzione e la gestione.
Il coordinatore delle attività educative-didattiche, responsabile dell’attività educativo-didattica
I servizi di amministrazione e segreteria per il corretto funzionamento di gestione e per le relazioni con
le istituzioni
Il Collegio dei Docenti, che programma l’attività educativo-didattica della Scuola
L’equipe pedagogica composta dal team dei docenti che programmano l’attività didattica della stessa
classe in cui insegnano
Le assemblee di classe, nelle quali i genitori ed i docenti si confrontano, dialogano e trattano di eventuali
problemi.
Il Consiglio di istituto che ha il compito di formulare proposte inerenti all’azione educativa e didattica e
a iniziative innovative finalizzate all’ampliamento dell’Offerta Formativa; fornisce inoltre suggerimenti
riguardo all’organizzazione delle attività della scuola. Svolge funzioni consultive in ordine ad argomenti
in relazione a questioni riguardanti la vita e l’organizzazione della scuola.
Gli insegnanti
Gli insegnanti costituiscono una risorsa fondamentale per la realizzazione di un ambiente scolastico
sereno e favorevole svolgimento delle attività educative e didattiche.
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Ogni classe è affidata ad un’insegnante prevalente per l’area linguistico-espressiva/storico-geografica e
per quella scientifico-matematica. Per inglese, musica, scienze motorie e sportive, tecnologia/informatica,
arte e religione cattolica intervengono insegnanti specialisti che ruotano su tutte le classi. Questa scelta
pedagogica vuole privilegiare nel bambino la necessità di riferimento unitario. L’équipe è chiamata a
curare con particolare impegno l’unità della proposta educativa. La Scuola cura la formazione
continua del personale docente proponendo incontri di formazione distribuiti lungo l’arco dell’anno sia a
carattere didattico sia di tipo educativo. Nell’ambito didattico le attività di formazione riguardano i temi
delle competenze e della valutazione, mentre in quello educativo – rosminiano è approfondita la
formazione di fede, in modo che il servizio professionale diventi testimonianza cristiana, in modo da
assicurare comportamenti eticamente caratterizzati e conformi alle indicazioni del Progetto Educativo
dell’istituzione scolastica.
Sicurezza
Presso la nostra scuola sono presenti squadre formate per interventi di primo soccorso ed
antincendio, composte da personale docente e non docente, aggiornate a tal fine. Ciascun docente,
ciascuna unità del personale non docente e ciascun bambino, insieme al personale della direzione ed al
personale volontario, contribuisce ad osservare tutti gli obblighi imposti dalle norme e rispettare tutte le
disposizioni e le istruzioni impartite per tutelare la sicurezza e la salute dei “lavoratori”, pertanto:
• utilizza correttamente attrezzature, sostanze e macchinari nonché i dispositivi di protezione e di
sicurezza;
• segnala immediatamente in direzione e al responsabile del servizio ogni eventuale guasto,
deterioramento e disfunzione;
• non compie, di propria iniziativa, operazioni che non sono di sua competenza;
• si sottopone ai controlli sanitari previsti;
• non rimuove e non modifica, senza autorizzazione, i dispositivi di sicurezza, di segnalazione e di
controllo;
• conosce e condivide il piano di emergenza attraverso prove di simulazione;
• controlla che tutte le uscite di sicurezza siano aperte all’inizio delle lezioni;
• in caso di malessere o di infortunio degli alunni, il docente provvede a prestare i primi soccorsi,
informa tempestivamente la direzione e, tramite la segreteria, la famiglia.
• in caso di infortunio di grave entità, il docente informa la direzione che provvede a telefonare
immediatamente a telefonare al 118 e ad accompagnare l’alunno all’ospedale, dopo aver avvisato i
genitori.
La struttura dell’edificio
Gli ambienti della Scuola offrono spazi interni ed esterni opportunamente adatti alla vita dei bambini nei
vari momenti di permanenza, caratterizzati da attività di routine, di gioco e di vita organizzata.
L’organizzazione del progetto educativo, infatti, tiene in considerazione gli spazi all’interno dei quali i
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bambini vivono la loro esperienza educativa e di crescita. Lo spazio non può essere inteso come semplice
contenitore, al contrario, costituisce una precisa risorsa educativa. Operativamente lo spazio dovrebbe:
• essere immediatamente leggibile in modo che tutti i bambini possano sempre comprendere quale
sia la funzione di un determinato ambiente (quale attività vi si possono svolgere).
• poter contenere più attività in contemporanea, in modo che i bambini possano impegnarsi in
gruppi diversi.
• rispondere alle esigenze di tutti (bambini, insegnanti, genitori)
• essere flessibile e modificabile nel tempo.
• salvaguardare e consentire momenti di privacy per tutti i bambini.
Gli ambienti della nostra Scuola comprendono zone destinate a:
• aule
• gioco libero e strutturato (giardino con verde, spazio giochi e pavimentazione antitrauma),
• zone per la lettura libera (biblioteca);
• aule per attività di laboratorio;
• laboratorio informatico multimediale che consente l’attività di classe e di gruppo;
• palestra;
• mensa
Gli spazi destinati ai laboratori si caratterizzano per la ricchezza e la scelta dei materiali in essa
disponibili. I materiali, gli strumenti e le attrezzature disponibili in quantità sufficienti per tutti i bambini
e sono scelti con particolare cura, in modo da stimolare la curiosità e la ricerca.
Il pranzo a scuola
La scuola, indispensabile strumento per l’adeguata crescita e la formazione fisica, umana e spirituale,
può diventare luogo privilegiato per l’educazione ad un corretto stile di vita. È noto come le abitudini
alimentari degli adulti siano influenzate da quelle acquisite in età infantile, è importante quindi che fin da
piccoli vengano imparate ed acquisite le abitudini per una corretta alimentazione, che, se ben proposte,
potranno essere conservate anche con il crescere dell’età e contribuire al mantenimento della buona
salute.
È con questa finalità che la nostra Scuola propone attraverso un servizio di ristorazione esterno una dieta
corretta, varia, gradevole, adeguata alle esigenze nutrizionali delle diverse età degli utenti.
Il pranzo a scuola è considerato un momento educativo sia rispetto allo sviluppo di un adeguato rapporto
con il cibo sia come condivisione di un momento di alta socialità.
Il menù, elaborato dal servizio di ristorazione e sottoposto alla approvazione della ASL di competenza, è
articolato in settimane ed ha una versione estiva, una autunnale ed una invernale per consentire di
utilizzare al meglio ortaggi e frutta di stagione secondo il calendario dei prodotti ortofrutticoli.
I genitori potranno consultare il menù settimanale esposto all’ingresso della scuola. I bambini che ne
hanno necessità possono fruire di diete speciali in caso di allergie o intolleranze. Per esse è necessario
presentare un certificato medico specifico alla segreteria della scuola, rinnovabile ogni anno.
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Le finalità educative e le priorità formative
L’ispirazione rosminiana porta a individuare come grandi finalità quella della crescita globale dei bambini
come persone, aperte alla formazione per tutto l’arco della vita e dell’evangelizzazione come
realizzazione dell’idea di persona umana rivelata da Cristo.
L’attività educativa, che viene proposta alla classe, è il frutto di una sinergia tra: insegnante prevalente e
docenti specialisti. Essa si fonda su tre pilastri:
Unità dell’educazione: mira ad un’educazione intera e integrale della persona, stimolando e
incoraggiando la relazione mente-cuore, conoscenze-vita.
Organicità e totalità della cultura: l’insegnamento non mira alla sola quantità delle conoscenze.
Ogni disciplina comunica con le altre per dare una visione completa della realtà.
Gradualità del metodo: l’equipe educante accompagna dal punto di partenza in cui si trova
l’alunno fino al risultato massimo secondo le esigenze del suo ingegno e delle sue aspirazioni in
modo che l’intelletto apprenda ed il cuore ami rispettando i tempi di crescita di ciascuno. educare
tutte le facoltà umane.
Inoltre per rispondere alle esigenze di un mondo in continua e rapida trasformazione, la scuola assume poi
come orizzonte di riferimento, come previsto dalle Indicazioni nazionali per il curriculo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, lo sviluppo delle competenze chiave individuate dalla
Raccomandazione del 2006 del Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea: comunicazione
nella madrelingua; comunicazione nelle lingue straniere; competenza matematica e competenze di base in
scienza e tecnologia; competenza digitale; imparare a imparare; competenze sociali e civiche; spirito di
iniziativa e imprenditorialità; consapevolezza e espressione culturale.
La scuola è impegnata a sviluppare le competenze che costituiscono risorse importanti nell’attuale
scenario socio-economico e culturale, in particolare per quanto riguarda:
• le capacità da mettere in atto quando ci si trova di fronte a problemi le cui soluzioni non sono
immediatamente evidenti: persistere, pensare in maniera flessibile, fare domande e porre
problemi;
• la capacità di applicare la conoscenza pregressa a nuove situazioni e di assumersi rischi
responsabili, rimanendo aperti all’apprendimento continuo;
• la capacità di lavorare in gruppo gestendo eventuali conflitti e sviluppando una responsabilità
individuale.
In risposta ai bisogni educativi del contesto, la scuola assume le finalità di:
• potenziare le metodologie laboratoriali e le attività di laboratorio per favorire la collaborazione e
l’inclusione tra pari
• valorizzare e potenziare le competenze linguistiche ed espressive;
• sensibilizzare gli alunni al rispetto dell’altro, maturando progressivamente un atteggiamento di
disponibilità e apertura all’altro.
12Scuola primaria paritaria “LOSANA”
Via Garibaldi, 9 – 13900 Biella
Cod. meccanografico BI 1E00100N
Tel 015 2522052
e-mail: istitutolosana.biella@virgilio.it
Cod. fiscale 02532190580 P. IVA 01071821001
I soggetti del processo educativo
Chi Che cosa Come Quando
Vengono coinvolti Ascoltando Durante le attività
nel processo formativo Partecipando organizzate
Gli Alunni
Sono chiamati Eseguendo Durante le attività
all’impegno Elaborando libere
Durante la stesura del
Individuano i bisogni
Prestando attenzione PTOF e la
formativi di ogni
alle richieste degli programmazione
alunno
alunni didattica ed educativa
Creano condizioni
Modificando Durante lo
favorevoli
l’insegnamento svolgimento delle
I Docenti all’apprendimento
Rafforzando attività e dei progetti
Favoriscono i rapporti
l’autostima Durante le riunioni tra
interpersonali
negli alunni insegnanti
Verificano il
Documentando il Durante gli incontri e i
conseguimento degli
lavoro didattico colloqui scuola-
obiettivi
famiglia
Collaborando
costruttivamente
Presentano i loro figli
alle riunioni
Manifestano in modo All’inizio dell’anno
Instaurando rapporti
costruttivo le loro scolastico
sereni e responsabili
esigenze Durante l’anno
Le Famiglie con i docenti e con il
Partecipano scolastico
personale della scuola
attivamente e Durante gli incontri tra
Interessandosi in modo
costruttivamente alla Scuola-Famiglia
attivo ai processi di
vita della scuola
apprendimento dei
loro figli
Collabora per favorire
l’organizzazione della
didattica Collaborando con i
Il personale non Durante tutto l’anno
Collabora per la docenti all’educazione
docente scolastico
promozione degli alunni
dell’immagine della
scuola
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Chi Che cosa Come Quando
Presta attenzione ai
processi innovativi Promovendo
Durante tutto l’anno
È attento alle richieste l’innovazione
scolastico
della società, del Favorendo gli incontri
Il Coordinatore della Durante i momenti di
territorio, delle e l’utilizzo delle
Didattica programmazione
famiglie risorse
Durante gli incontri e
e degli alunni Verificando i processi
le riunioni
Valorizza le risorse Monitorando le attività
umane e materiali
Redigendo il Progetto
È garante dell’identità Educativo della
culturale e del progetto scuola.
Educativo della Predisponendo il
scuola. Regolamento di
L’Ente Gestore Sempre
È responsabile della Istituto.
conduzione Designando il
dell’istituzione coordinatore
scolastica. attività educative e
didattiche
Organigramma a.s. 2018/2019
Simone Gaia Coordinatore della attività Educative e Didattiche
Federica Lucia Docente prevalente classe I
Chiara Partisano Docente prevalente classe II
Marina Rizzo Docente prevalente classe III
Claudia Selva Docente prevalente classe IV
Giada Destefano Docente prevalente classe V
Elena Taverna Docente esperta di tecnologia e informatica
Elena Taverna Docente esperta di laboratorio d’arte
Cristina Gremmo Docente esperta di lingua inglese e laboratorio d’inglese
Lorenza Ottino Docente esperta di musica
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Francesca Arcari Docente esperta di educazione fisica
Suor Alba Balzano Docente esperta di religione
Sabrina Villa Assistente pre-scuola e doposcuola
Morena Azzolin Assistente amministrativa
Inclusione
“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri
musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra
che suona la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tintin, o lo
scacciapensieri che fa soltanto bloingbloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il
meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri
della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa
progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante
come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica.” Daniel Pennac, Diario di scuola.
La nostra scuola si propone di sviluppare l’azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione e
dell’integrazione delle culture e tener presente che l’accoglienza delle diversità è un valore irrinunciabile.
Tutto ciò si traduce nello sviluppo di pratiche inclusive nei confronti di tutti gli allievi, favorendo in tal
modo, con specifiche strategie e percorsi personalizzati, la prevenzione del fallimento formativo e anche
il recupero della dispersione scolastica. Si vuole proporre e promuovere in ogni studente: un
apprendimento consapevole e responsabile e uno sviluppo armonico personale, sociale e religioso.
La pedagogia rosminiana
L’Ottocento è il secolo pedagogico per eccellenza perché, più che in altre epoche, ogni attività umana
acquista, specialmente nei suoi primi decenni, un significato nettamente educativo. I maggiori filosofi -
come Kant, Fichte, Hegel e Schopenhauer - anche quando trattano problemi eminentemente speculativi e
metafisici, s’interessano di pedagogia e rivolgono, pur con obiettivi diversi, la loro attenzione ai problemi
dell’educazione. Il progredire delle idee democratiche favorisce il formarsi di un nuovo clima sociale in
cui le scuole popolari tendono a diffondersi. Obiettivo comune, dopo una prima fase in cui le istituzioni
scolastiche erano sorte grazie all’iniziativa privata, diviene la lotta all’analfabetismo e l’elevazione
culturale dei cittadini.
Così anche per Antonio Rosmini la riflessione sull’educativo diviene parte integrante del suo sistema
filosofico e lo porterà all’apertura di numerose istituzioni scolastiche, i cosiddetti “Stabilimenti
scolastici”, sorti nel Piemonte Sabaudo nel critico passaggio dalla Restaurazione alla rivoluzione
risorgimentale. Il momento di maggiore espansione del sistema scolastico rosminiano avviene negli anni
’40 e il “caso biellese” si pone come paradigmatico. É noto che il Biellese abbia vissuto precocemente il
passaggio dall’economia tradizionale a quella industriale, con tutti i problemi e le sofferenze che da essa
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potevano scaturire. Questa realtà porterà Rosmini a privilegiare il Biellese con l’insediamento di
importanti stabilimenti scolastici, grazie alla complicità e al sostegno di eminenti personalità del
territorio. Le istituzioni scolastiche, nate dapprima in città, si diffonderanno nelle vallate industriali
limitrofe.
Dall’industrializzazione, dato l’elevato impiego della manodopera femminile nelle fabbriche, scaturiva
necessariamente una duplice necessità: l’assistenza e l’istruzione dei fanciulli, ai fini della promozione
della persona.
Il modello rosminiano concorrerà al rinnovamento educativo intrapreso nel Piemonte carloalbertino di
quegli anni e coinvolgerà asili, scuole elementari, collegi e scuole serali.
La formazione delle maestre e dei maestri è sempre stata per Rosmini una preoccupazione prioritaria,
esigendo almeno due anni di studio come viene descritto nei Regolamenti – raccolti per la maggior parte
nel 1883 nel volume Scritti vari di metodo e pedagogia - improntati “alla dolcezza, alla carità e alla
esemplarità” degli educatori. Rosmini intendeva per “educazione elementare quella per la quale i fanciulli
si preparano a corsi completi delle scienze (fra le quali comprendiamo le umane lettere), o non essendo
destinati allo studio di queste, si erudiscano quant’è necessario alla professione delle arti ed agli usi della
vita comune” (D. Morando, La pedagogia di A. R., 1948, p. 134).
I gruppi di “materie” sono per il Rosmini tre a seconda che abbiano per “contenuto” l’uno o l’altro
“oggetto”: Dio, l’uomo e la natura. Il primo gruppo comprende le scienze che trattano della religione, il
secondo quelle umanistico-letterarie e filosofiche e il terzo comprende le discipline scientifiche.
Il principio metodico rosminiano si fonda sulla gradualità del metodo. Già Platone, osserva il Rosmini,
aveva affermato che chi vuol conoscere le cose grandi e profonde deve prima conoscerle nei loro aspetti
più facili e semplici. L’educazione rosminiana non è erudizione: Rosmini nell’Unità dell’educazione ben
evidenzia che la carità intellettuale è la via maestra attraverso cui il sapere giunge non solo all’intelletto
ma al cuore dell’educando, quindi si rivolge all’uomo nella sua totalità.
Riflessione sul metodo.
Fino a pochi anni fa, lo Stato stabiliva i programmi didattici che tutte le scuole statali e paritarie erano
tenute a svolgere. Con il riconoscimento dell’autonomia scolastica non vi sono più programmi nazionali
prescrittivi ma soltanto un insieme di obiettivi che gli alunni devono raggiungere attraverso attività
didattiche progettate dai docenti. Sono dunque le singole scuole ad assumere la piena responsabilità di
definire le metodologie ed i contenuti che costituiscono il percorso formativo di ogni alunno, cioè il suo
curricolo obbligatorio. Il curricolo di scuola è elaborato dal collegio dei docenti.
Il primo ciclo d’istruzione comprende la Scuola dell’Infanzia, la Scuola Primaria e la Scuola
Secondaria di primo grado. Ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo
dell’identità degli alunni, nel quale si pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenze
indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita. Di fatto il sapere
nella sua bellezza ed armonia intrinseca, è portatore di metodo e formazione che concorrono ad una
visione unitaria della realtà.
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Con la didattica ci proponiamo d’insegnare a pensare e a conoscere, e ciò non si esaurisce nell’erudizione,
intesa come allineamento di una serie di notizie, ma:
• trasmettere un metodo, stimolare e aiutare un regolare esercizio delle strategie proposte;
• favorire la formazione di visioni comprensive ed organiche;
• sviluppare il senso critico.
Si tratta di organizzare dall’interno l’intelligenza e la conoscenza dell’alunno. Insegnare è insegnare a
pensare e a conoscere. Non si tratta solo di trasmettere un metodo, o trasmettere una visione della realtà,
ma ricostruire dentro l’alunno un suo proprio metodo, così come la visione del mondo non va
semplicemente consegnata ma deve essere suscitata criticamente come sintesi unificatrice dentro il
mondo conoscitivo.
I due momenti fondamentali per aiutarne lo sviluppo sono la cura nel potenziare l’intelligenza
alimentandola con progressive conoscenze e rafforzare la volontà esercitandola: educare il carattere
insegnando a pensare e valutare. Il corpo docente lavora unitamente per un passaggio dalla prima
educazione dell’intuito, su cui successivamente s’innesta l’educazione del pensiero e della ragione, alla
conoscenza riflessa, scientifica e sapienziale, dove l’alunno stesso gradualmente è in grado di organizzare
le varie nozioni in un sistema unitario e sistematico all’interno di un orizzonte di senso. Le competenze
sviluppate nell’ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze
più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione
personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, orientate ai valori della convivenza civile e del
bene comune.
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Il curricolo
Il curricolo, costituito dall’insieme dei percorsi formativi che la scuola progetta e mette in atto, è
finalizzato alla realizzazione del profilo dell’alunno al termine della Scuola Primaria.
Il Profilo del ragazzo al termine del percorso
La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le
competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona.
In questa prospettiva la nostra scuola pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di
tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza,
promuove la pratica consapevole della cittadinanza. Al termine della scuola primaria vengono fissati i
traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline. La scuola
finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del
primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto
di certificazione. Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, la nostra scuola ha progettato percorsi
per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze.
Particolare attenzione è stata posta a come ciascuno bambino mobilita e mette in campo le proprie
risorse, conoscenze, abilità, atteggiamenti ed emozioni per affrontare efficacemente le situazioni che la
realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini.
Particolare cura è riservata agli allievi con disabilità o con bisogni educativi speciali, attraverso
adeguate strategie organizzative e didattiche, da considerare nella normale progettazione dell’offerta
formativa. Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti
indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze.
Di fatto il profilo formativo che qualifica la nostra scuola nasce dall’incontro del Progetto Educativo
d’Istituto con il Profilo dello Studente definito nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, così come declinato nel modello nazionale di certificazione
delle competenze al termine della Scuola Primaria, e si pone come risposta alla domanda educativa delle
famiglie e alla richiesta del territorio. Il Profilo che segue delinea in modo organico le competenze, i
valori e gli atteggiamenti che un alunno dovrebbe acquisire lungo il cammino formativo attraverso le
attività e gli insegnamenti curricolari e le esperienze extracurricolari.
La nostra scuola prevede e attua percorsi di studio in cui l’organizzazione scolastica non è rigida e
precostituita ma flessibile, per renderla sempre più rispondente alle diverse modalità ed ai diversi ritmi di
lavoro dei bambini. La volontà dell’equipe educativa è quella di spostare l’attenzione dall’insegnamento
dei contenuti ai processi cognitivi che si attivano ed al bambino che apprende per fare in modo che le
conoscenze e le abilità apprese a scuola si trasformino e producano competenze. Gli insegnanti credono
fortemente nella centralità di chi apprende e ciò vuol dire avere cura di tutto ciò che consente loro di
personalizzare le proposte educativo-didattiche, garantendo a ciascuno lo sviluppo completo delle proprie
potenzialità, valorizzando i personali punti di forza e intervenendo su quelli più deboli.
Una didattica centrata sul dare a ciascuno le opportunità di cui ha bisogno per costruire le proprie
competenze non può prescindere da un approccio di tipo laboratoriale, in cui si riconosce e valorizza il
ruolo attivo del bambino, impegnato in processi di problem solving, cooperative learning, compiti
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autentici, tutoring tra pari, classe capovolta, in cui si creano le condizioni e le opportunità in cui ogni
bambino possa osservare, ricercare, fare ipotesi, discutere, argomentare.
Questo lungo percorso si chiude al quinto anno con la stesura della certificazione delle competenze che
sono:
Comunicazione nella madrelingua o lingua d’istruzione.
Ha una padronanza della lingua italiana che gli consente di comprendere enunciati, di raccontare le
proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
Comunicazione nelle lingue straniere
È in grado di sostenere in lingua inglese una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita
quotidiana
Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a
problemi reali.
Competenze digitali
Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare informazioni e per interagire con altre
persone come supporto alla creatività e alla soluzione di problemi semplici.
Imparare a imparare
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare nuove informazioni. Si
impegna in nuovi apprendimenti in modo autonomo.
Competenze sociali e civiche
Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Rispetta le regole condivise e collabora con gli altri. Si
impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme agli altri.
Spirito di iniziativa e di imprenditorialità
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti. Si assume le proprie
responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.
Consapevolezza ed espressione culturale
Si orienta nello spazio e nel tempo, osservando e descrivendo ambienti, fatti, fenomeni e produzioni
artistiche; riconosce le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di dialogo e di
rispetto reciproco. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti che gli
sono più congeniali: motori, artistici e musicali. Dunque, l’alunno al termine della Scuola Primaria,
attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola e le esperienze educative vissute, è in grado di iniziare ad
affrontare le situazioni di vita che caratterizzano la sua età. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e
mette in atto atteggiamenti consapevoli, rispettando le regole condivise e collaborando con gli altri per la
costruzione del bene comune.
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