UN FUTURO INCERTO CON CONSEGUENZE IMPREVEDIBILI DELLA RIVOLTA ARABA - Panorama internazionale
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Panorama internazionale UN FUTURO INCERTO CON CONSEGUENZE IMPREVEDIBILI DELLA RIVOLTA ARABA N N N. DI ICODEMO KASHAMA 42 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 4/2012
ino ai nostri giorni, il mondo arabo del F medio e vicino oriente e del nord Africa è stato governato da sistemi politici di ca- rattere monarchico e dittatoriale. Le popolazioni da tempo soffocate da tali regimi hanno detto basta, manifestando il loro desiderio di cam- biamento, di libertà e del rispetto dei diritti umani fondamentali. Partito dalla Tunisia il 18 dicembre 2010, in seguito alla reazione di Mo- hamed Bouazizi che si è dato fuoco dopo essere stato maltrattato dalla polizia tunisina, il treno della rivolta araba non è ancora arrivato alla sua destinazione finale. Fin dall’inizio, queste manifestazioni spontanee sono state organizzate soprattutto dalle classi sociali dei delusi ed esclusi dai palazzi del potere tradizionalmente nelle mani delle famiglie regnanti. Si tratta infatti dei giovani la cui maggioranza è disoc- cupata e abbandonata al proprio destino, dagli intellettuali la cui libertà di espressione non è mai stata garantita. Ecco perché molti di questi intellettuali si sono rifugiati nei paesi occidentali. E poi uomini e donne i quali, stanchi di continuare a subire la legge del più forte e della repressione spesso crudele, reclamano il cambiamento radicale delle loro condizioni di vita. Seguite e commentate dai media interna- zionali, queste manifestazioni sono talora chia- mate la rivoluzione araba, la primavera araba, la rivolta araba o ancora il risveglio arabo. No- nostante questa diversità di termini che possiamo racchiudere in una sola parola “rivoluzione”, ciò che è fondamentale e comune a tutti i paesi dell’Oriente è, da una parte, il desiderio assoluto del cambiamento dei regimi totalitari nel mondo arabo in governi democratici e, d’altra parte, la determinazione dei manifestanti di mettere fine a tutto e subito. Ma cosa si in- tende per rivoluzione con queste manifestazioni? Per definizione la rivoluzione è l’insieme degli eventi storici che si verificano quando un gruppo di persone riesce a rovesciare un regime e a prendere il potere, causando dei cambiamenti profondi sul piano politico, sociale, economico PANORAMA INTERNAZIONALE 43
in seno alla società. Paragonabili al risorgimento la legittimità della monarchia”, scrive Juan italiano e agli altri movimenti rivoluzionari Goytisolo, molti marocchini vogliono che la che hanno cambiato la storia di molte nazioni monarchia si adatti alla realtà del mondo glo- nel mondo, le manifestazioni pubbliche in atto balizzato. Essi reclamano la libertà, la democrazia nei vari paesi arabi musulmani continuano a e la dignità: le stesse esigenze di tutti i giovani fare delle vittime. Iniziato in Tunisia, passando degli altri paesi arabi. In altri termini i mani- dall’Egitto alla Libia e negli altri paesi come lo festanti chiedono una Costituzione democratica Yemen, la Siria, l’Algeria, il Marocco ecc., queste e una monarchia parlamentare1. Dopo le proteste contro i regimi arabi hanno colto di reazioni immediate del Re Mohammed VI in sorpresa il mondo intero. Il risultato è ben co- risposta alla richiesta dei manifestanti riguar- nosciuto da tutti. Eccezione fatta per: dante le riforme costituzionali, le agitazioni • l’Algeria dove, dopo i primi giorni della degli insorti si sono calmate. protesta contro il caro vita e la disoccupazione, Se fino ad oggi i dittatori di questi paesi arabi la situazione rimane apparentemente per il hanno saputo resistere alle esigenze degli momento calma e senza preoccupazioni; insorti contro il loro sistema di governo rima- • la Siria dove, malgrado il numero elevato nendo al potere, cercando di soddisfare in un delle vittime (circa 3000), l’indignazione della modo o in un altro i bisogni del popolo, altri comunità internazionale e la risoluzione del dittatori invece sono stati costretti a lasciarlo. Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che è stata Dopo una trentina di anni in Tunisia, Ben Ali è bloccata dal veto della Russia e della Cina, stato costretto ad abbandonare il potere e che prevedeva misure restrittive contro il fuggire all’estero, lasciando il paese in preda governo di Damas, la situazione sembra agli insorti. Ben Ali se n’è andato, ma la Tunisia essere sotto controllo del governo di Bachar continua a cercare faticosamente di darsi un al-Assad; governo affidabile che corrisponda alle aspirazioni • lo Yemen dove, trovandosi di fronte alla pro- ed esigenze dei manifestanti che avevano e ot- testa dei manifestanti e la volontà della co- tenuto le dimissioni del dittatore. Dal 7 novembre munità internazionale, il dittatore Saleh 1987, infatti, Zine el-Abidine Ben Ali, prende il sceglie di mantenere un confine tra le esigenze potere in Tunisia ed è costretto a lasciarlo il 14 dell’opposizione e il sostegno internazionale gennaio 2011 in seguito ad un movimento ri- a favore di una transizione pacifica. Ecco voluzionario che contesta il suo regime ed esige perché nonostante le prime manifestazioni le sue dimissioni con un unico slogan: Ben Ali che sono sembrate decisive e capaci di cam- “dégage” in arabo “Erhal “ vai via. Ecco la biare il destino del paese, le anime degli stazione di partenza del treno della rivolta insorti si sono subito raffreddate e calmate; araba che ha già fatto tre vittime eccellenti di • in Bahrein, nonostante l’intensità delle ma- cui abbiamo già parlato. Ma ciò che ha scatenato nifestazioni, la determinazione degli insorti, la collera dei tunisini dando così l’inizio alle la solidarietà alla rivolta contro le monarchie proteste fino alla caduta del regime de Ben Ali del Golfo, è stato dato un colpo fatale contro è come di è "immolato" il commerciante am- il movimento di protesta e il cambiamento bulante Mohamed Bouazzi. Il 17 dicembre 2010 reclamato dai manifestanti rimane per ora ancora una volta, la polizia municipale confisca una vera utopia; le merci di Mohamed che sporge denuncia, ma • il Marocco dove “nessuno mette in discussione che, purtroppo, nessuna autorità è disposta a 1 Cfg: Le printemps arabe est l’événement le plus important depuis Ibn Khaldoun, in Le nouvel Observateur - Bibliobs.nou- velobs.com, 2011. 44 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 4/2012
In apertura: la rivolta araba Sopra: la rivolta araba. Cittadini in piazza ricevere. Peggio ancora, scrive Frida Dahmani, leggi democratiche. I militari hanno dovuto “una ausiliare municipale, Feida Hamdi, gli dà assumere il potere per gestire il paese fino alle un schiaffo e gli sputa in faccia. L’umiliazione elezioni parlamentari del mese di novembre pubblica ricevuta da una donna in un ambiente 2011. Ma nel frattempo, i manifestanti sono di dove il rispetto fa parte del codice sociale, è un nuovo ritornati nelle piazze per chiedere il ri- gesto di troppo, una lordura di cui Mohamed si spetto dei loro diritti. Infatti, nei giorni imme- purifica dandosi il fuoco in una piazza diatamente precedenti le elezioni, il maltrat- pubblica”(Jeune Afrique n°2615). tamento delle manifestazioni pacifiche e l’uc- Arrivato al potere all’indomani dell’assassinio cisione dei cristiani copti le cui chiese sono di Anouar al-Sadate in ottobre del 1981, il state bruciate dai musulmani, è stata la dimo- Rais egiziano dei tempi moderni Hosni Mubarak, strazione della fragilità delle attuali istituzioni lascia tutto in seguito all’insistenza dei mani- e della discriminazione religiosa capace di festanti che chiedono le sue dimissioni ed è creare tensioni pericolose in Egitto. subito sottoposto ad un processo con i suoi Un’altra vittima della rivolta araba di primo due figli Gamal e Alaa per la morte di un cen- rango è Muammar Gheddafi. Una lunghissima tinaio di insorti durante le manifestazioni. permanenza al potere di 42 anni cominciata Considerato da anni fino al giorno delle sue nel 1969 con un colpo di stato è giunta a dimissioni come un personaggio incontournable termine con la cacciata del Rais dal potere. del Medio e Vicino Oriente, Mubarak, che stava Una rivolta subito degenerata in guerra civile preparando il suo figlio a subentrargli al potere, tra l’esercito del colonnello e gli insorti di non è riuscito a resistere alle esigenze dei ri- Bengasi. Questi ultimi si sono organizzati nel voluzionari determinati ad esautorarlo per in- Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) e staurare un nuovo governo democratico con hanno chiesto di aver il sostegno della NATO, PANORAMA INTERNAZIONALE 45
La rivolta araba. Proteste in piazza in seguito alla risoluzione del Consiglio di Si- per giorno senza che abbiano i leaders che li curezza delle Nazione Unite. L’intervento della organizzano e gli strumenti per fare passare i Nato è consistito in bombardamenti delle strut- loro messaggi? I giovani di questi ultimi decenni ture militari e delle truppe di Gheddafi, mentre hanno la fortuna di vivere in un mondo globa- le truppe di terra degli insorti hanno combattuto lizzato dove lo sviluppo sempre più costante e città per città casa per casa fino ad arrivare a innovativo della tecnologia rende facile la co- Tripoli dove, attualmente, stanno cercando di municazione. Si tratta particolarmente dell’in- organizzare un vero governo per il paese. Circa venzione e della produzione dei vari apparecchi sei mesi di insurrezione, ventuno settimane di di comunicazione con telefonini e internet. bombardamenti della Nato e tre giorni del- Grazie alla tecnologia nel campo della comu- l’operazione Sirène, scrive Cherif Ouazani, hanno nicazione, i giovani arabi musulmani riescono messo fine al regime de Muammar Gheddafi e facilmente a radunare un numero sempre mag- termine a quarantadue anni di dittatura (Jeune giore di manifestanti. Parlare della spontaneità Afrique n°2642 - Aout-Septembre 2011). delle recenti proteste nei paesi arabi, non esclude che tali movimenti di protesta siano Tattica e mezzi a disposizione organizzati a monte da chi pianifica le mani- dei manifestanti festazioni, la tattica da seguire e i mezzi di co- municazione a loro disposizione per raggiungere La possibilità con la quale i manifestanti si ra- un numero importante di manifestanti sulle dunano in ogni paese con le stesse modalità piazze. Xavière Jardez, (AFI-Flash, mars 2011) non è causale. I manifestanti non usufruiscono si augura l’introduzione sulla scena di strumenti dei mezzi di comunicazione di massa dei regimi tecnologici apolitici come Facebook, Twitter, i contro i quali manifestano. Come fanno allora blogs, i telefonini, la televisione satellitari. a essere così numerosi e determinati giorno Il successo della rivoluzione araba registrato 46 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 4/2012
fino ad oggi è dovuto, oltre alla determinazione e del Medio e Vicino Oriente permette di degli insorti, anche soprattutto ai mezzi di co- scoprire l’origine del malcontento che ha pro- municazione moderni tra i quali la potente te- vocato una rivoluzione senza precedenti. Tra le levisione araba di Qatar degli ultimi anni Al-Ja- numerose cause della rivoluzione araba si mette zeera. Infatti, la televisione Al-Jazeera si rivolge in evidenza principalmente: la mancanza di li- a circa 300 milioni di abitanti, riunendo così bertà, l’assenza della democrazia, la disoccu- quasi 40 milioni di persone ogni giorno costituiti pazione, la miseria, il caro vita ecc.. da 2 terzi dei giovani di età più o meno di 30 Se ci convinciamo che la mancanza di questi anni. Per gli osservatori mediatici internazionali, valori universali, che sono alla base di ogni la televisione Al-Jazeera ha coperto per qualche sistema democratico, sia la causa principale della settimane le manifestazioni nel nord Africa di- rivoluzione nei paesi arabi nel terzo millennio, ventando quindi, allo stesso titolo delle rete coup de chapeau ai rivoluzionari per il coraggio sociali, uno degli elementi chiave della solidità e la determinazione. A questo punto un’altra dei movimenti di contestazioni. “Anche se essa domanda s’impone: perché soltanto nei tre paesi non è la causa di tali eventi, è quasi impossibile (Tunisia, Egitto e Libia) l’insurrezione ha avuto immaginare che tutto ciò sia successo senza Al- successo rovesciando i regimi di Ben Ali, di Mu- Jazeera” Marc Lynch (New York Times). barak e di Gheddafi e non negli altri paesi? I grandi dittatori del mondo arabo sono stati Le cause della rivolta nei cacciati dal potere e quelli che ancora resistono paesi arabi musulmani potranno anch’essi fare le valigie in nome della democrazia, garante della libertà individuale e L’analisi delle cause che hanno scatenato la collettiva, del rispetto dei diritti umani spesso rabbia delle popolazioni arabe del nord Africa calpestati e di uno stato di diritto. Un altro Marocco. Marrakech PANORAMA INTERNAZIONALE 47
motivo è la miseria permanente causata dalla tocrate di quel paese fuori dal suo ufficio, mancanza di lavoro insufficiente per tutti, sor- mentre in Siria, di fronte alla polizia segreta gente del benessere e dello sviluppo sociale ed armata, le donne hanno bloccato le strade economico di ogni nazione. Di che cosa è manifestando per la liberazione dei loro mariti capace un sistema democratico di governo nei e dei loro figli in prigione. Quando le donne paesi dove i limiti tra religione, politica e pensano al futuro, si preoccupano se sulla potere temporale non sono bene definiti? La strada dei nuovi regimi democratici parlamentari parità di diritto tra uomini e donne è stato da i loro diritti saranno messi da parte sia dal pa- sempre un altro problema spinoso del mondo triarcato liberale che dai fondamentalisti islamici, arabo-musulmano. Nei ranghi dei manifestanti in favore di candidati di sesso maschile”. Aspet- le donne non si sono mai tirate indietro. Al tando all’indomani delle elezioni in Tunisia e contrario, insieme agli uomini, hanno gridato più tardi in Egitto si vedrà se le attese delle nelle strade rivendicando i loro diritti alla donne saranno soddisfatte. libertà, all’uguaglianza, al lavoro, alla vita ecc. Dovranno anche loro beneficiare del frutto Le conseguenze imprevedibili della rivoluzione. della rivolta Infatti, mettendo in evidenza la presenza e il ruolo delle donne arabe nelle manifestazioni Nel momento in cui stiamo scrivendo questo della primavera araba, Juan Cole e Shahin Cole articolo, il CNT ha appena dato la notizia della (TomDispatch.com) riassumono la partecipazione cattura e dell’uccisione dell’ex dittatore della attiva delle donne come segue: La primavera Libia Muammar Gheddafi. araba ha ricevuto un’attenzione copiosa nei Ecco la notizia che tutti gli insorti libici, il CNT media americani, ma uno dei suoi elementi (Consiglio Nazionale di Transizione) nonché la fondamentali è stato ampiamente trascurato: comunità internazione aspettavano da quando il ruolo sorprendente delle donne nelle proteste il colonnello è stato cacciato da Tripoli. radicali del mondo arabo. Nonostante l’insuf- Il dittatore è morto, adesso si aspetta la forma- ficiente attenzione dei mass-media rispetto al zione di un governo di transizione nel quale loro ruolo, le donne sono state e rimangono tutte le tribù libiche dovrebbero fare parte per spesso in prima linea durante le proteste. gestire il paese fino all’organizzazione delle Innanzitutto le donne hanno avuto un posto elezioni parlamentare e presidenziale libre e significativo nelle manifestazioni tunisine che democratiche. Siamo a circa un anno e qualche ha dato il via alla primavera araba, marciando mesi da quando il treno della rivoluzione araba, spesso su Avenue Bourguiba di Tunisi, con i una sollevazione popolare contro i regimi dit- loro mariti e figli. Successivamente, la scintilla tatoriali del mondo arabo, è partito dalla della rivolta che ha costretto il presidente egi- Tunisia toccando parecchi paesi arabo-musul- ziano Hosni Mubarak a rassegnare le dimissioni mani. Il fatto è che tale rivoluzione, dopo aver è stata la manifestazione del 25 gennaio a fatto tre vittime eccellenti, continua ancora a Tahrir Square a il Cairo promossa da una fare parlare di sé, non impedisce che si faccia giovane e appassionata donna attraverso un un bilancio. A sentire le esigenze e gli slogans video postato su Facebook. dei manifestanti di tutti i paesi dove è transitato Nello Yemen, i cortei di donne velate hanno il treno della rivoluzione, ci si rende conto che manifestato a Sanaa e Taiz per spingere l’au- il popolo arabo è stanco dei suoi dirigenti e 1 Cfg: Le printemps arabe est l’événement le plus important depuis Ibn Khaldoun, in Le nouvel Observateur - Bibliobs.nouvelobs.com, 2011. 48 INFORMAZIONI DELLA DIFESA 4/2012
La rivolta araba. Cittadini in piazza vuole cacciarli dal potere. Il desiderio di cambiare internazionale riguardo soprattutto l’avvento la storia che si manifesta con coraggio e deter- del nazionalismo islamico con le costituzioni minazione è segno della disperazione di un basate sulla sharia e non sulle leggi democra- popolo i cui diritti sono stato calpestati dai tiche. In questo caso, ci sarà la delusione non regimi dittatoriali. L’uccisione di Gheddafi è solo dei rivoluzionari ma anche della comunità stata considerata dal presidente americano internazionale. Barak Obama come un segnale per tutti i La possibilità di avere i Fratelli Musulmani al tiranni, coloro che, invece di rispettare e pro- potere in Egitto non è completamente esclusa muovere la dignità umana la negano o la cal- anche attraverso elezioni libere e democratiche. pestano. Per Cherif Ouazani, J.A. n°2614, 2011, in seno In conclusione si può ribadire la paura non alla comunità internazionale, la diffidenza cede solo degli osservatori internazionali del mondo talvolta al panico. Washington e l’Unione arabo musulmano, ma anche dei rivoluzionari Europea temono un scenario simile all'Iran e la arabi stessi. E’ una paura giustificata e legittima prossima nascita di una Repubblica islamica al di là dell’entusiasmo che ha animato queste d’Egitto. Le stesse inquietudini si manifestano manifestazioni. La caduta di questi tre regimi anche nella popolazione egiziana secondo prima e poi la morte di Gheddafi, vanno consi- Cherif Ouazani: alla speranza che suscitano in derati con soddisfazione da parte degli insorti. seno di una parte della popolazione risponde Ma una domanda va fatta per ciò che riguarda la diffidenza di alcuni dei loro compatrioti, so- il riconoscimento dei loro diritti il rispetto prattutto quelli legati alle libertà e alla laicità. della loro dignità nonché la loro partecipazione Infine è meglio “dare il tempo al tempo”, aspet- alla costituzione di un stato democratico. Le tando che gli eventi stessi diano ragione agli stesse inquietudini le ha anche la comunità uni o agli altri: chi vivrà vedrà. PANORAMA INTERNAZIONALE 49
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