TREND PREZZI MATERIE PRIME - Focus 09/2017 - ANFIA
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TREND PREZZI MATERIE PRIME Focus 09/2017 Nel 2016 calano i prezzi medi di metalli (-5,4%) e prodotti energetici (-16%). Per il 2017 il Fondo Monetario Internazionale stima un aumento del prezzo medio per i metalli del 17% e per i prodotti energetici del 14%. Il prezzo del petrolio 1 è sceso del 16% nel 2016 ed è previsto aumentare del 14% nel 2017, passando da 42,8 a 49 US$ per barile. 1 Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, la stima della crescita dell’economia mondiale per il 2017 è del 3,5% sul 2016, già in aumento del 3,2% sul 2015. A luglio, il FMI non ha variato le proiezioni sulla crescita mondiale, rispetto a quelle precedenti di aprile, che rimangono del 3,5% nel 2017 e del 3,6% nel 2018. Questa mancata revisione a livello globale maschera, però, diverse contrastanti revisioni a livello nazionale. Le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso per gli Stati Uniti, in quanto si attende che la politica fiscale sarà meno espansiva rispetto a quanto era stato previsto precedentemente. Sia nel 2017 che nel 2018, l’economia statunitense dovrebbe aumentare del 2,1%. Anche per il Regno Unito la crescita prevista è stata rivista al ribasso, a causa di una variazione positiva nel primo trimestre inferiore alle aspettative, e dovrebbe attestarsi all’1,7% nel 2017 e all’1,5% nel 2018. Al contrario, sono state modificate al rialzo le previsioni sull’andamento dell’economia in Giappone, in Cina e nell’Area Euro, grazie ad un andamento nel primo trimestre 2017 migliore rispetto alle aspettative, in particolare in Italia ed in Spagna. L’economia giapponese è prevista in crescita dell’1,3% nel 2017 e dello 0,6% nel 2018, mentre l’Area Euro vedrà crescere la propria economia dell’1,9% nel 2017 e dell’1,7% nel 2018, dopo una crescita dell’1,8% nel 2016. In Cina, al migliore andamento del primo trimestre 2017 rispetto alle precedenti previsioni, si aggiunge l’aspettativa di un prolungato sostegno fiscale alle imprese: la crescita economica è prevista del 6,7% nel 2017 (esattamente come nel 2016) e del 6,4% nel 2018. Infine, nel 2017 e nel 2018 le economie di Russia e Brasile, dopo un lungo periodo di recessione, dovrebbero recuperare: Russia +1,4% sia nel 2017 che nel 2018 e Brasile +0,3% nel 2017 e +1,3% nel 2018. (Fonte: FMI) Secondo gli ultimi dati del Fondo Monetario Internazionale (pubblicati a luglio 2017), nel 2016 si assiste ad una diminuzione del 5,4% del prezzo dei metalli, voce che comprende Rame, Alluminio, Minerali ferrosi, Stagno, Nichel, Zinco, Piombo e Uranio. Questa diminuzione non compensa però il forte aumento nell’ultimo decennio, il cui apice è stato l’anno 2011. Dal 2012, a causa della contrazione nella domanda, il prezzo dei metalli è progressivamente diminuito, registrando un calo medio nel periodo 2012-2015 del 13% (CAGR). L’indice del 2016 è comunque più alto del 20% rispetto all’anno base 2005. Le proiezioni del FMI stimano una crescita del prezzo dei metalli del 16,8% per il 2017. 1 Media dei prezzi UK Brent, Dubai and west Texas Intermediate ANFIA – Area Studi e Statistiche 06/10/2017
TREND PREZZI MATERIE PRIME Focus 09/2017 2 ANFIA – Area Studi e Statistiche TREND PREZZI MATERIE PRIME
TREND PREZZI MATERIE PRIME Focus 09/2017 Nel 2016 il prezzo medio annuale dei prodotti energetici cala del 16,5% rispetto a quello del 2015, che risultava già in flessione del 45% sul 2014. Il 2012 è stato l’anno in cui il livello dei prezzi dei prodotti energetici, comprendenti il petrolio greggio, il gas naturale ed il carbone, risulta il più alto dal 2001. Nel 2016, l’indice dei prezzi è del 18% inferiore a quello del 2005 (anno base) e del 58% a quello del 2012. Il calo medio registrato dal 2012 al 2016 è stato del 19% (CAGR). Le più recenti proiezioni del FMI stimano per il 2017 una crescita del 14% del prezzo medio dei prodotti energetici e di un calo dell’1,6% nel 2018, trend che poi è stimato crescere leggermente negli anni a seguire. 3 Il prezzo del petrolio scende ancora nel 2016 Il prezzo del petrolio dal 2011 al 2013 si è attestato su livelli stabili, mediamente attorno a 104 US$ al barile. Nel 2015 il prezzo del petrolio è sceso a 51 US$, con un calo del 47% sul prezzo medio del 2014, che era già diminuito del 7,5% sul prezzo medio del 2013. Nel 2016 il prezzo è ulteriormente diminuito del 16%. Nonostante il calo della domanda, la produzione di petrolio ha continuato ad aumentare. Nel 2015 è cresciuta di 2,8 milioni di barili/giorno e nel 2016 di 446mila barili/giorno. Complessivamente, nel 2016 offerta è stata pari a 92,15 milioni di barili/giorno, che ha prodotto un persistente surplus produttivo. ANFIA – Area Studi e Statistiche TREND PREZZI MATERIE PRIME
TREND PREZZI MATERIE PRIME Focus 09/2017 Il forte calo del prezzo del petrolio, piuttosto marcato a partire dal mese di settembre 2015, è stato determinato da molti fattori, alcuni legati al calo della domanda dovuto 4 alla stagnazione economica dell’Eurozona, alla frenata dell’economia cinese, all’aumento di energia ricavata da fonti rinnovabili; altri legati allo sviluppo tecnologico di più efficaci tecniche di ricerca geologica, di sviluppo e produzione applicate ai giacimenti convenzionali e non, alla rivoluzione energetica americana, che non riguarda solo lo shale gas, ma anche il petrolio non convenzionale (tight oil). Questi fattori hanno avuto un impatto negativo sulle economie dei paesi produttori ed esportatori di idrocarburi come Arabia Saudita e Federazione Russa e sugli investimenti delle imprese con attività estrattive che hanno visto scendere ricavi e profitti, mentre hanno favorito le economie dei paesi importatori, consentendo una riduzione dei costi industriali per l’approvvigionamento di energia delle imprese e un’opportunità di risparmio per i consumatori finali. A gennaio 2016 e poi ad aprile 2016, i Paesi produttori di petrolio, riuniti a Doha, per congelare la produzione petrolifera a livelli più bassi e frenare la caduta delle quotazioni petrolifere, non riuscirono a trovare un accordo, soprattutto a causa delle tensioni tra Arabia Saudita e Iran, rientrato in gioco con la fine delle sanzioni economiche. A fine settembre 2016, ad Algeri, fu raggiunto un accordo di massima tra i Paesi OPEC per il taglio della produzione petrolifera di oltre 750mila barili al giorno per arrivare a una produzione tra 32,5 e 33 milioni di barili al giorno. Il semplice accordo ebbe un’immediata ricaduta sui mercati e sul prezzo del petrolio. A raffreddare gli entusiasmi la posizione dell’Iran, intenzionato a rimanere escluso dai tagli. Finalmente a novembre a Vienna è arrivato l'accordo tra i rappresentanti dei Paesi produttori riuniti nel cartello dell'Opec, capitanato dall'Arabia Saudita e appoggiato dall'esterno da altri grandi produttori, tra i quali la Russia: il greggio sarà pompato a ritmo ridotto fino al marzo 2018. I risultati ad oggi sono inferiori alle aspettative, perché a controbilanciare il calo produttivo dei paesi aderenti all’accordo, ha giocato l’aumento della produzione degli Stati Uniti. La strada per un nuovo taglio della produzione di greggio si presenta difficile, visti la debolezza della domanda globale e le frizioni tra le Nazioni aderenti al cartello, tuttavia Arabia Saudita e Russia spingono per un prolungamento dell’accordo nel 2018. Intanto il FMI ha rivisto al rialzo le proiezioni sul prezzo del petrolio grezzo dal 2016 al 2021, che stima sempre al di sotto dei 60 dollari fino al 2021. Per il 2017 le previsioni stimano un prezzo medio annuo di 49 US$/BBL, il 14% in più rispetto al prezzo di 43 US$/BBL del 2016. ANFIA – Area Studi e Statistiche TREND PREZZI MATERIE PRIME
TREND PREZZI MATERIE PRIME Focus 09/2017 In Italia cala il prezzo dei carburanti, ma aumenta l’incidenza fiscale sulla composizione del prezzo finale. In Italia il prezzo industriale dei carburanti ha subìto una contrazione, nel 2016 rispetto al 2015, del 14% per la benzina, del 19% per il gasolio e dell’11% per il GPL. Il peso della componente fiscale, invece, ha continuato a salire 5 e ad incidere sempre di più sul prezzo alla pompa dei carburanti. Nell’anno 2016, le imposte (IVA+Accise) hanno pesato mediamente per: - il 68,5% sul prezzo della benzina, contro il 65,5% del 2014 - il 66% sul prezzo del gasolio, contro il 62% del 2014 - il 44% sul prezzo del GPL, contro il 42% del 2014 Il prezzo alla pompa è quindi diminuito solo del 6% per la benzina, del 9% per il gasolio e del 8% per il gpl. Fino il Governo è riuscito a sterilizzare la clausola di salvaguardia per il 2017, prevedendo con la legge di Bilancio 2017, il congelamento degli aumenti previsti: per l’Iva “agevolata”, che riguarda solo una serie di prodotti e servizi (tra cui ristrutturazioni edilizie, vari beni alimentari, prodotti farmaceutici, etc.) dal 10% al 13%, e per l’Iva ordinaria, che riguarda tutto il resto, dal 22% al 24%. L’imposizione fiscale sui carburanti ha contribuito alle casse dello Stato per 34,8 miliardi di euro nel 2016 (-2,9% sul 2015), il 53% del carico fiscale che pesa su tutta la motorizzazione, che invece è risultato in leggero aumento sul 2015, +1,4%. Secondo gli ultimi dati disponibili del Ministero dello Sviluppo Economico, nel 2016 i consumi di carburante diminuiscono del 2,9% per la benzina senza piombo e dello 0,1% per il gasolio mentre aumentano del 2,4% per il GPL rispetto al 2015. A gennaio-agosto 2017 i consumi calano per la benzina del 3,6% e aumentano per il diesel e per il GPL, rispettivamente dello 0,1% e dell’1,1%. ANFIA – Area Studi e Statistiche TREND PREZZI MATERIE PRIME
TREND PREZZI MATERIE PRIME Focus 09/2017 Composizione del prezzo medio della benzina senza piombo, € per 1000 lt In Italia il prezzo della benzina senza 2017 Var.% piombo è aumentato in maniera 2012 2013 2014 2015 2016 Anno Agosto Ago 17/16 notevole nel 2012 rispetto al 2011, Prezzo Industriale 759,52 713,87 673,41 529,66 455,24 501,05 12,29 infatti il prezzo medio annuale alla Iva 310,07 306,37 308,84 276,72 260,40 270,48 4,67 Accisa 717,02 728,40 730,41 728,40 728,40 728,40 0,00 pompa è passato da € 1,556 al litro nel 6 Tot. Comp. Fiscale 1.027,09 1.034,77 1.039,25 1.005,12 988,80 998,88 1,22 2011 a € 1,787 nel 2012. Dal 2012 al Prezzo al Consumo 1.786,61 1.748,64 1.712,66 1.534,84 1.444,04 1.499,93 4,67 2016 si registra, invece, un calo Incidenza fiscale % 57,49 59,18 60,68 65,49 68,47 66,60 progressivo del prezzo per i consumatori. Composizione del prezzo medio del diesel, € per 1000 lt Nel 2016 il prezzo medio alla pompa 2017 Var.% 2012 2013 2014 2015 2016 scende a 1,444 € al litro, il 6% in meno Anno Agosto Ago 17/16 Prezzo Industriale 803,53 749,95 700,22 534,50 433,51 492,69 12,36 del 2015. Iva 296,00 290,56 290,32 253,42 231,20 244,22 5,13 Nel corso degli ultimi quattro anni, Accisa 606,02 617,40 619,41 617,40 617,40 617,40 0,00 però, è sempre aumentata l’incidenza Tot. Comp. Fiscale 902,02 907,96 909,73 870,82 848,60 861,62 1,40 fiscale che grava sul prezzo finale Prezzo al Consumo 1.705,55 1.657,91 1.609,95 1.405,32 1.282,11 1.354,31 5,13 della benzina: era il 57% sul prezzo Incidenza fiscale % 52,89 54,77 56,51 61,97 66,19 63,62 finale nel 2012, salita al 68,5% nel Composizione del prezzo medio del GPL da autotrazione, € per 1000 lt 2016. 2017 Var.% Anche il prezzo alla pompa del gasolio 2012 2013 2014 2015 2016 Anno Agosto Ago 17/16 per autotrazione è aumentato in Prezzo Industriale 533,01 517,01 483,52 355,38 314,93 361,08 15,49 maniera considerevole nel 2012 Iva 142,86 141,22 138,78 110,58 101,68 111,84 10,54 Accisa 147,27 147,27 147,27 147,27 147,27 147,27 0,00 rispetto al 2011, passando da una Tot. Comp. Fiscale 290,13 288,49 286,05 257,85 248,95 259,11 4,29 media annuale di 1,449 € al litro nel Prezzo al Consumo 823,14 805,50 769,57 613,23 563,88 620,19 10,53 2011 a 1,706 € nel 2012, per poi calare Incidenza fiscale % 35,25 35,82 37,17 42,05 44,15 41,78 progressivamente, fino ad arrivare a ANFIA-Area Studi e Statistiche, elaborazioni su dati MISE 1,282 €/lt nel 2016. Analogamente al prezzo della benzina, sul prezzo finale del diesel grava un aumento progressivo, dell’incidenza di IVA e accisa, che sale progressivamente dal 53% del 2012 al 66% nel 2016. Il prezzo alla pompa del GPL, come per gli altri carburanti, è cresciuto nel 2012 del 9% circa, per poi scendere progressivamente fino al 2016 a 0,564 €/lt. L’incidenza fiscale sul prezzo alla pompa è passata dal 35% nel 2012 al 44% nel 2016. Il prezzo medio mensile dei carburanti è tornato a salire nel corso del 2017, raggiungendo, ad agosto 2017, quota 1,5 €/lt per la benzina, 1,354 €/lt per il diesel e 0,62 €/lt per il GPL, mentre l’incidenza fiscale è diminuita rispetto alla media annua del 2016. ANFIA – Area Studi e Statistiche TREND PREZZI MATERIE PRIME
TREND PREZZI MATERIE PRIME Focus 09/2017 7 Il prezzo medio nazionale a dicembre 2016 del metano da autotrazione era di € 0,972/kg. Secondo Assogasmetano, le dinamiche del prezzo del metano auto, a differenza di altri carburanti, sono costrette da forme contrattuali correlate alle modalità imposte dal ‘codice di rete’ al fornitore che a sua volta le riversa sull’acquirente del prodotto che poi vanno ad incidere sul prezzo al pubblico. Per questo risentono dei cali dei prodotti petroliferi con un intervallo temporale anche di diversi mesi. Inoltre, come noto, incide significativamente anche la tipologia di gas che viene erogato, le cui caratteristiche energetiche non sono scelte a discrezione dell’acquirente, ma dalla posizione dell’impianto rispetto al metanodotto o rete al quale gli impianti sono allacciati. Per queste ragioni il prezzo al pubblico del metano per auto ha una sostanziale stabilità. Il prezzo medio nazionale in agosto 2017 è ancora diminuito rispetto a dicembre, assestandosi su 0,965€ il kg. La regione con il prezzo medio più basso risulta le Marche, range tra 0,910/0,915 €/ kg, mentre Calabria e Sicilia si contendono il primato dei prezzi più alti, da 1,030 a 1,038 €/kg. Il metano per autotrazione è erogato in 1.208 impianti: 271 nelle regioni del Nord-Ovest dell’Italia, 382 in quelle del Nord-Est, 313 nelle regioni centrali e 242 nelle regioni meridionali dell’Italia (Assogasmetano). Per informazioni rivolgersi a: Marisa Saglietto, Silvio Donato ANFIA – Area Studi e Statistiche m.saglietto@anfia.it tel. 011/55 46 526 s.donato@anfia.it tel. 011/55 46 524 ANFIA – Area Studi e Statistiche TREND PREZZI MATERIE PRIME
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