TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
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TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI Ricerca realizzata da Legambiente nell’ambito dell’Accordo quadro per Biodiversità e aree protette, infrastrutture verdi per lo sviluppo della green economy stipulata tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Federparchi DICEMBRE 2013 Il convegno è realizzato nell’ambito del percorso verso la Conferenza Nazionale “La Natura dell’Italia: biodiversità, aree protette e green economy per il rilancio del Paese“ del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
1 INTRODUZIONE 5 2 PREMESSA 5 3 LE AREE PROTETTE IN ITALIA 6 4 IL SISTEMA NAZIONALE DI TUTELA DELLA NATURA 7 5 IL SISTEMA NAZIONALE DELL AREE PROTETTE 8 5.1 QUADRO COMPLESSIVO PER TIPOLOGIA DELLE AREE PROTETTE IN ITALIA 9 5.2 LE AREE PROTETTE REGIONALI 10 5.3 DISTRIBUZIONE DELLE ZONE UMIDE PRE REGIONE 11 5.4 ESTENSIONE TERRITORIALE DEI PARCHI NAZIONALI E PRESENZA ANTROPICA 12 6 PIANIFICAZIONE, GOVERNANCE E DOTAZIONI ORGANICHE DEI PARCHI NAZIONALI 13 7 TRASPARENZA 15 7.1 LE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE SULLA TRASPARENZA 17 8 PARTECIPAZIONE 18 8.1 PROCESSI DECISIONALI INCLUSIVI 19 8.2 BILANCI PARTECIPATIVI 21 8.3 E-DEMOCRACY 22 8.4 RETI CIVICHE 23 8.5 SOCIAL NETWORK 23 8.6 RENDICONTAZIONE SOCIALE 25 8.7 I FORUM 25 9 L’ILLEGALITA’ AMBIENTALE IN ITALIA 28 9.1 ILLEGALITA’ AMBIEBNTALI PRIMO SEMESTRE 2013 29 9.2 TUTELA DEL TERRITORIO E DIFESA DEL SUOLO GENNAIO-GIUGNO 2013 29 9.3 TUTELA DEL PATRIMONIO BOSCHIVO GENNAIO-SETTEMBRE 2013 30 10 LOTTA ALLA COTRAFFAZIONE ALIMENTARE 31 11 TUTELA DELLA FAUNA 32 12 L’ILLEGALITA’ AMBIENTALE NEL TRIENNIO 2010-2012 32 13 GLI ILLECITI AMMINISTRATIVI NEI PN NEL TRIENNIOO 2010-2012 33 14 I REATI AMBIENTALI NEL TRIENNIO 2010-2012 34
1 INTRODUZIONE La ricerca ha indagato, con un approccio quali- to ed efficiente di governance nazionale del quantitativo, il complesso dei limiti strutturali sistema dei parchi, agevolando una gestione che continuano a incidere sulle aree protette, sostenibile e più condivisa per ottenere risultati e che spesso ne impediscono una corret- positivi nelle aree protette e anche oltre il loro ta gestione e il conseguimento dei livelli di ambito territoriale. trasparenza e performance fondamentali per Avere un quadro aggiornato e corretto dell’in- una moderna amministrazione pubblica com’è cidenza che le varie forme di illegalità ambien- l’Ente Parco. tale determinano sulle aree protette italiane Illegalità ambientale, inadeguata trasparenza aiuta, inoltre, in maniera sostanziale all’elabo- e scarsa partecipazione, lentezze amministra- razione di politiche di governance adeguate, e tive non risparmiano neanche le aree protette alla definizione di azioni di contrasto indispen- italiane. Si tratta di processi e fenomeni che co- sabili alla difesa e valorizzazione della biodiver- stituiscono un vincolo allo sviluppo delle aree sità, quale prerogativa e mission di tutte le aree protette nazionali e un limite necessariamente protette e prerogativa delle politiche ambien- da superare, per realizzare un sistema integra- tali dell’Unione Europea. 2 PREMESSA La crisi economica che stiamo attraversando valore che questa realmente rappresenta. È rischia di convincere molti che una politica di stata soprattutto la crescita dei territori protetti tutela e conservazione di beni fondamentali, che ha contribuito con successo a mantene- come la biodiversità, possa apparire un lusso re questo patrimonio di biodiversità La rete che un Paese non può permettersi. Si trattereb- mondiale di aree protette è nata proprio dalla be di un grave errore perché l’attuale crisi non necessità di arrestare i processi di degrado è solo economica ma anche ambientale: due in atto e tutelare le risorse più preziose quali aspetti strettamente connessi ed interdipen- biodiversità, acqua, suolo. Beni fondamentali, denti molto più di quanto appare. La centralità da sempre considerati inesauribili e privi di dell’emergenza ambientale e dei cambiamenti valore economico, in quanto definiti beni senza globali, con le conseguenze negative su am- prezzo. Basta prendere coscienza del fatto che, biente, economia, salute e distribuzione della ad esempio, le aree protette giocano un ruolo ricchezza tra le varie regioni del mondo, per- determinante nella riduzione delle emissioni mea ormai tutti i principali documenti politici di CO2 (con il 15% del carbonio terrestre mon- internazionali. La Banca Mondiale ha stimato in diale, pari a 312 gigatonnellate, stoccato nelle oltre 45 miliardi di dollari/anno la perdita di PIL aree protette di tutto il pianeta), per compren- causata dai processi di desertificazione in corso, dere quale valenza economica hanno questi mentre la distruzione degli ambienti naturali beni e quale può essere il contributo delle aree provoca perdite di reddito stimate in 250 mi- protette. liardi di dollari/anno. Perciò, anche i territori in cui tali beni si produ- La biodiversità è quindi un patrimonio unico e cono (quasi sempre aree protette) finiscono prezioso messo a rischio non solo dai muta- per acquistare sempre maggiore importanza menti climatici o da altri fenomeni di origine nelle politiche degli Stati in quanto rappresen- antropica, ma anche dalla sottovalutazione del tano la grande banca in cui tali beni, indispen- TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI 5
sabili alla vita come all’economia, si generano e tivo doveroso. Tocca alle aree protette, perciò, rigenerano. È anche, o soprattutto per questo, contribuire a questo obiettivo cominciando che una politica di realizzazione di sistemi di con l’assumere maggiore responsabilità nel aree protette sempre più vasti ed interconnessi mantenere intatti gli ecosistemi che conserva- (rete ecologica e sistemi ambientali e territoria- no. li) non rappresenta un optional ma un impera- 3 LE AREE PROTETTE IN ITALIA Nel nostro Paese le aree protette sono state hanno i parchi verso i cittadini insieme al una grande sollecitazione per molte realtà disinteresse nei confronti delle loro vicende territoriali a misurarsi con politiche di sviluppo burocratiche. Una reazione dovuta alla consta- innovative basate sulla qualità ambientale. Se tazione che oggi in molti casi i parchi non sono oggi l’Italia è fra i Paesi più ricchi di biodiver- più innovazione e novità ma si sono trasfor- sità in Europa, questo primato è da ascrivere mati, spesso, in inutili zavorre per i territori. In alle aree protette che hanno saputo legare, in questa situazione è lo stesso mondo dei parchi maniera feconda, la conservazione della natura ed i loro riferimenti sociali (cittadini, ambien- allo sviluppo sostenibile locale promuovendo talisti, amministratori, operatori economici) a concretamente la green economy. chiedere un cambio di passo per continuare a Per questa ragione siamo convinti che la po- credere in questa strategia. litica per le aree protette del prossimo futuro Ai parchi, anzi all’Ente parco, non si perdo- deve rafforzare il suo legame con le comunità na quando fa parlare di sè in negativo per locali, coinvolgendo sempre più i cittadini nelle l’occupazione delle poltrone, per il mancato scelte strategiche e nell’identificazione della risarcimento dei danni alle colture provocate missione specifica di ogni singola area protet- dalla fauna selvatica o per i ritardi nelle auto- ta. Una politica che deve essere sempre più rizzazioni o nella mancata predisposizione dei indirizzata al potenziamento delle produzioni piani. Ma succede pure, per fortuna, che siano i naturali, alla ottimale utilizzazione delle risorse, cittadini organizzati a difendere gli stessi parchi a partire dal riuso integrale dei rifiuti prodotti, dal degrado, come succede nel Parco naziona- alla riqualificazione naturalistica e produttiva le del Vesuvio, salvato dalla “monnezza” grazie degli ambienti degradati e frenare il consumo alla mobilitazione di associazioni, comitati e di suolo senza prescindere da una drastica produttori che vogliono e si impegnano per un spinta innovativa che ristori i territori produttivi parco vero e non una pattumiera. dei parchi, delle risorse che generano, attuan- Le aree protette, in questa fase confusa, de- do politiche conservative e migliorative con vono ritrovare le ragioni della loro utilità quali investimenti che privilegino questi contesti insostituibili strumenti per tutelare la biodiver- territoriali di qualità. sità, puntando su azioni di rilancio della rete Le aree protette sono attraversate da una ecologica e le politiche di sistema e del pae- difficile congiuntura, economica e politica, e si saggio per contribuire alla più generale azione trovano in un’apnea da cui faticano ad emer- di tutela del territorio messo a rischio dall’in- gere. Una difficoltà che non è di oggi e non ri- curia e dell’abbandono. Per rilanciare l’azione conducibile alle sole scelte governative, ma alla dei parchi, in questo contesto, consideriamo mancanza di azioni e strategie adeguate che importante il processo di revisione della legge dura oramai da un decennio e che coinvolge in 394/91 che si è avviato, anche se da solo non negativo anche le Regioni. basta e dovrebbe essere accompagnato da una Il segno evidente di questa situazione è la forte capacità di autoriforma del sistema stesso forbice tra l’immagine e il ruolo positivo che di cui nemmeno si prova a discutere. 6 TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
Pensiamo, infine, che per rilanciare le aree marginali, e ne sono i custodi rappresentando protette sia necessario passare attraverso i nodi della rete di conservazione e di socialità una “nuova primavera” che deve interessare il fondamentali per mantenere integri questi nostro sistema di conservazione della natura, luoghi fragili ma straordinari. Occorre riparare importante e diffuso, che deve però cercare e ricostituire questa rete di orgogli territoriali nuove soluzioni ai problemi strutturali che che, nonostante abbia subito alcuni danni, non sono emersi in questi anni. Bisogna impegnarsi si è rotta mantenendo intatta la sua capacità ancora per rendere affascinante la nostra par- di raccogliere risorse positive e fornire buoni ticolare esperienza di tutela della biodiversità frutti. Legambiente vuole continuare il suo fortemente intrecciata con le realtà locali. percorso a difesa della natura da qui, dalle aree Da dove ripartire? Sicuramente ricreando una protette, per farne i laboratori della green eco- nuova alleanza a sostegno delle aree protette nomy e dello sviluppo sostenibile attraverso il con il ritrovato mondo dei parchi: con chi le coinvolgimento della società e delle sue forze difende dal degrado e le gestisce bene, con organizzate, dei principali portatori d’interesse, chi ci vive con armonia e vi produce cose a cominciare dall’associazionismo ambientale, buone, con chi le fruisce in maniera consa- le organizzazioni professionali agricole, e quelle pevole e ne rafforza l’identità. Con tutti quei del turismo. soggetti che vivono in questi territori, spesso 4 IL SISTEMA NAZIONALE DI TUTELA DELLA NATURA Le aree protette sono lo strumento cardine parchi nazionali coinvolgono ben 462 Comuni, per promuovere la tutela della natura e lo 39 province e 18 regioni. Una evoluzione chiara sviluppo sostenibile di territori che conserva- che mette in luce la complessità delle nostre no importanti valori di biodiversità. L’attuale aree protette, le loro straordinarie potenzialità e sistema nazionale interessa una superficie pari le problematiche a cui possono incorrere per il al 10,50% del territorio nazionale con 871 aree combinato disposto di interessi sociali legittimi naturali protette istituite, per un totale di circa e invece ambizioni urbanistiche speculative o 3.163.590,71 ettari a terra e 2.853.033,93 a mare legate ad interessi criminali. e 658,02 Km di coste, di cui 24 parchi nazio- Le nostre aree protette possiedono alcune ca- nali, 147 riserve naturali statali, 27 aree marine ratteristiche che meritano di essere ricordate, a protette (oltre a due parchi sommersi e al partire dall’incontro dei parchi con le specificità santuario internazionale dei mammiferi marini), territoriali che pure comprendono, i comples- 134 parchi naturali regionali, 365 riserve natu- si antropici e sociali che caratterizzano una rali regionali, 171 altre aree protette di diversa parte della loro estensione, a cominciare dai classificazione e denominazione. Tutto ciò è il centri urbani, peri-urbani e rurali e dalle diverse risultato di un percorso durato molti anni, sorto esigenze di sviluppo che si incontrano a livello in origine senza una pianificazione organica locale, i sistemi economici e imprenditoriali che e strutturata relativamente agli equilibri reali possono operare al loro interno. degli ecosistemi naturali del Paese. Un’origine Una armonica composizione degli interessi lenta e complessa che ha rallentato la nascita legittimi, a partire dalla tutela della biodiversità e diffusione di una governance moderna delle quale mission originaria e non contrattabile aree protette italiane. delle aree protette, peraltro da perseguire Ciononostante, le aree protette interessano con maggiore determinazione, rappresenta la ormai circa il 22% dei Comuni italiani, di cui il premessa indispensabile per modernizzare il 68% con meno di 5.000 abitanti, 98 province (il sistema di governance ambientale delle aree 95% del totale) e tutte le regioni italiane. I soli protette italiane. Considerando la presenza TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI 7
antropica nelle sue varie espressioni al loro in- illegalità ambientale anche nelle aree protette, terno, le aree protette hanno assunto il ruolo di attraverso strumenti di indagine, penali e una strumento di conservazione e nel contempo di programmazione adeguata e moderna, è di fondamentale indirizzo politico per la gestione fondamentale importanza per promuovere po- territoriale, sviluppo sociale ed economico e di litiche imprenditoriali e economiche ecososte- contrasto all’illegalità ambientale. nibili, incentivarne lo sviluppo e le performance A questo riguardo, come ormai la cronaca e procedere verso una riconversione ecologica racconta sempre più spesso, in alcuni casi dell’economia che risulti essere vincenti non con accenti legittimamente allarmistici, tra gli solo in ambito ambientale ma anche economi- interessi economici e politici diffusi a livello co e occupazionale. Le aree protette vivono, in territoriale non possono essere esclusi quelli di alcuni casi, una vera e propria crisi di sistema, natura illegale, a volte direttamente ricondu- alcuni Enti parco sono stati commissariati per cibili alla criminalità ambientale, manifesti in lungo tempo, altri sono rimasti senza gli organi progetti urbanistici, scelte politiche e atti anche direttivi completi, in altri ancora mancano i intimidatori sui quali è necessaria e urgente direttori e per la gran parte la Comunità del una riflessione accurata, la comprensione della parco non svolge una funziona adeguata. La re- dimensione del relativo fenomeno, una mag- alizzazione di alcuni progetti Life ha consentito giore e migliore capacità di governance del la reintroduzione di specifiche specie animali proprio territorio da parte degli enti parco con considerate oramai scomparse o cambiato l’ap- relative politiche di programmazione, traspa- proccio di alcune comunità locali e categorie renza, partecipazione e contrasto all’illegalità alle aree protette, consentendo la nascita di ambientale più avanzate e non ulteriormente un’alleanza strategica che è risultata capace di rinviabili, un raccordo più stretto e coraggioso garantire lavoro e profitto alle prime e rafforza- con le Procure locali e le forze dell’ordine. to le seconde. Tra i progetti Life più importanti Il contrasto all’illegalità ambientale si inseri- si ricordano alcuni che vedono protagonista sce nella strategia di promozione della Green Legambiente per la tutela del lupo e del camo- Economy. L’azione di contrasto reale della scio nel contesto appenninico. 5 IL SISTEMA NAZIONALE DELLE AREE PROTETTE1 L’ultima classificazione ufficiale emanata dal PARCHI NAZIONALI Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter- I Parchi nazionali sono costituiti da aree terre- ritorio e del Mare risale alla pubblicazione del stri, fluviali, lacuali o marine che contengono decreto del 27 aprile 2010, in Gazzetta Ufficiale uno o più ecosistemi intatti o anche parzial- n°125 del 31 maggio 2010. mente alterati da interventi antropici, una o La classificazione è determinata sulla base alla più formazioni fisiche, geologiche, geomor- Legge n° 394 del 6 dicembre 1991, normativa fologiche, biologiche, di rilievo internazionale che identifica e distingue anche le diverse tipo- o nazionale per valori naturalistici, scientifici, logie intese per “Aree Naturali Protette”. estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da Di seguito viene riportata la classificazione richiedere l’intervento dello Stato ai fini della ufficiale, secondo quanto stabilito dal MATTM, loro conservazione per le generazioni presenti suddivisione ottenuta a partire dalla valuta- e future. zione delle aree territoriali in riferimento a un insieme di criteri stabiliti e condivisi. 1) Dati elaborati in base alla classificazione relativa al VI Elenco Ufficiale delle Aree Protette 2010 pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 8 TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
PARCHI NATURALI REGIONALI sono costituite da aree acquitrinose, paludi, E INTERREGIONALI torbiere oppure zone naturali o artificiali d’ac- I Parchi naturali regionali e interregionali sono qua, permanenti o transitorie comprese zone costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali ed di acqua marina la cui profondità, quando c’è eventualmente da tratti di mare prospicienti la bassa marea, non superi i sei metri che, per le costa, di valore naturalistico e ambientale, che loro caratteristiche, possono essere considera- costituiscono, nell’ambito di una o più regioni te di importanza internazionale ai sensi della limitrofe, un sistema omogeneo, individuato convenzione di Ramsar. dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni cultu- ALTRE AREE NATURALI PROTETTE rali delle popolazioni locali. Le Altre aree naturali protette sono aree (oasi delle associazioni ambientaliste, parchi subur- RISERVE NATURALI bani, ecc.) che non rientrano nelle precedenti Le Riserve naturali sono costituite da aree ter- classi. Si dividono in aree di gestione pubblica, restri, fluviali, lacuali o marine che contengono istituite cioè con leggi regionali o provvedi- una o più specie naturalisticamente rilevanti menti equivalenti, e aree a gestione privata, della flora e della fauna, ovvero presentino uno istituite con provvedimenti formali pubblici o o più ecosistemi importanti per la diversità con atti contrattuali quali concessioni o forme biologica o per la conservazione delle risorse equivalenti. genetiche. Le riserve naturali possono essere Aree di reperimento terrestri e marine statali o regionali in base alla rilevanza degli Le Aree di reperimento terrestri e marine indi- elementi naturalistici in esse rappresentati. cate dalle leggi 394/91 e 979/82, che costitu- iscono aree la cui conservazione attraverso ZONE UMIDE DI INTERESSE l’istituzione di aree protette è considerata INTERNAZIONALE prioritaria.2 Le Zone umide di interesse internazionale 5.1 QUADRO COMPLESSIVO PER TIPOLOGIA DELLE AREE PROTETTE IN ITALIA TIPOLOGIA N° Ettari a terra Ettari a mare Totale Parchi Nazionali 24 1.465.681,00 Aree Marine Protette 27 224.442,53 Riserve Naturali Statali 147 122.775,90 Altre Aree Protette Nazionali 3 2.557.477,00 Parchi Naturali Regionali 134 1.294.655,87 Riserve Naturali Regionali 365 230.240,21 1.284,00 Altre Aree Protette Regionali 171 50.273,72 18,40 Totale 871 871 Tot. HA Terra 3.163.590,71 3.163.590,71 Tot. HA Mare 2.853.033,93 2.853.033,93 Coste totali Km 658,02 658,02 2) Fonte Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI 9
Rispetto all’estensione totale del territorio italia- La tabella seguente mostra un quadro no, ottenuta dalla somma delle estensioni degli complessivo relativo alla presenza delle Aree 8092 comuni censiti nel 20113, calcolata in Protette a livello regionale4, in modo da ribadire 302.070,8 Km², si può stabilire che ben 31.636 ancora più fortemente quella che è un’inciden- Km² corrispondono a Aree Naturali Protette za notevole in Italia del patrimonio territoriale (il dato è riferibile all’estensione territoriale “a legato al riconoscimento e alla tutela degli terra”), ovvero il 10,5% del territorio nazionale. habitat e degli ecosistemi. 5.2 LE AREE PROTETTE REGIONALI Regione Parchi Reg. Ris. Nat. Reg. Altre Aree Nat. Reg. N° ha N° Terra Mare N° Terra Mare Abruzzo 1 56450 25 10329,2 6 1056,8 Basilicata 2 33655 6 2197 0 0 Calabria 1 17687 2 750 0 0 Campania 9 150144 4 10077 4 2540,5 Emilia Romagna 13 51578,9 14 2626,86 2 141,7 Friuli 2 46352 11 7043 1284 0 0 Lazio 14 114632 30 43563,87 33 6576,3 18,4 Liguria 8 21592,3 3 23 15 1781 Lombardia 13 63755,6 62 9531 27 701,7 Marche 4 22800 2 492,8 0 0 Molise 0 0 1 50 2 2292 Piemonte 24 95424,8 36 15181,3 10 19747,4 Puglia 11 66023,9 7 5869,81 0 0 Sardegna 2 6779 0 0 8 3025,8 Sicilia 4 185551 76 85163,4 2 9,6 Toscana 5 51471 41 32541,2 19 5288 Umbria 6 40629,4 0 0 1 4535 Valle d'Aosta 1 5747 9 511,85 0 0 Veneto 5 56733,6 6 2120,3 0 0 Prov. Aut. Bolzano 7 125883 27 1033,3 0 0 Aut. Trento 2 81769,2 3 1177,9 42 1790,7 Totale 134 1294658,7 365 224412,3 1284 171 49486,5 18,4 3) Dati ISTAT in base al Censimento 2011 4) Dati elaborati in base alla classificazione relativa al VI Elenco Ufficiale delle Aree Protette 2010 pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 10 TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
Un altro elemento da poter prendere in con- re internazionali e nazionali a difesa di questi siderazione per ottenere una visione ulterior- territori. mente complessiva della composizione delle Per quanto riguarda il nostro Paese, la Conven- aree protette in ambito regionale è quello di zione di Ramsar è stata ratificata e resa esecuti- considerare la presenza delle zone cosiddette va dall’Italia con il DPR 13 marzo 1976, n. 448, e “umide”. con il successivo DPR 11 febbraio 1987, n. 184. Nel corso della “Conferenza Internazionale sulla Tra gli impegni nazionali fissati come stru- Conservazione delle Zone Umide e sugli Uccelli menti attuativi da svolgere in parallelo a quelli Acquatici” -tenutasi in Iran, a Ramsar, nel feb- comuni determinati a Ramsar, si riconoscono: braio del 1971- è stata siglata la Convenzione attività di monitoraggio e sperimentazione sulle zone umide di importanza internazionale, nelle “zone umide” designate ai sensi del DPR passo decisivo nel porre la giusta attenzione e 13 marzo 1976, n.448;; attivazione di modelli nel costruire azioni di protezione a favore degli per la gestione di “Zone Umide”; attuazione del habitat “umidi”, ecosistemi di fragile equilibrio e “Piano strategico 1997-2002” sulla base del do- fondamentali per la vita dell’estrema biodiver- cumento “Linee guida per un Piano Nazionale sità che ospitano (soprattutto specie di uccelli per le Zone Umide”; designazione di nuove acquatici). zone umide, ai sensi del DPR 13.3.1976, n. 448; Grazie alla Convenzione, le zone umide sono preparazione del “Rapporto Nazionale” per ogni state definite e delimitate territorialmente, Conferenza delle Parti.5 permettendo l’avvio di una serie di procedu- 5.3 DISTRIBUZIONE DELLE ZONE UMIDE IN ITALIA PER REGIONE Regione Siti Lombardia 6 Veneto 2 Trentino Alto Adige 1 Friuli Venezia Giulia 2 Emilia Romagna 10 Toscana 4 Umbria 1 Lazio 5 Abruzzo 1 Puglia 3 Calabria 1 Sicilia 2 Sardegna 8 Basilicata 2 Campania 2 Totale 50 5) Fonte: http://www.minambiente.it TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI 11
5.4 ESTENSIONE TERRITORIALE DEI PARCHI NAZIONALI E PRESENZA ANTROPICA6 ESTENSIONE Comuni Popolazione dei PARCHI NAZIONALI IN ha del Parco Comuni del Parco Parco Nazionale della Majella 62838 39 89791 Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise 49680 24 27048 Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga 141341 44 134624 Parco Nazionale dell’Appennino Lucano – Val d’Agri - 68996 29 87253 Lagonegrese Parco Nazionale del Pollino 171132 56 152576 Parco Nazionale dell’Aspromonte 64153 37 267985 Parco Nazionale della Sila 73695 21 135374 Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano 178172 80 217782 Parco Nazionale del Vesuvio 7259 13 342825 Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falte- 31038 12 42877 rona e Campigna Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano 22793 16 43501 Parco Nazionale del Circeo 5616 4 147144 Parco Nazionale delle Cinque Terre 3860 3 4135 Parco Nazionale dei Monti Sibillini 69722 18 22656 Parco Nazionale della Val Grande 11340 13 12538 Parco Nazionale del Gran Paradiso 71043,79 13 8319 Parco Nazionale dello Stelvio 130734 23 63998 Parco Nazionale del Gargano 118144 18 205099 Parco Nazionale dell’Alta Murgia 68033 13 422940 Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena 5100 1 10990 Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu 73935 18 48074 Parco Nazionale dell’Asinara 5170 1 22402 Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano 16856 11 190983 Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi 15030,22 15 105166 TOTALE 1.465.681 ha 522 2.806.080 0,014650 Km² corrispondono al territorio ap- e in base ai dati ISTAT dell’ultimo Censimento partenente ai 24 Parchi Nazionali, vale a dire il 2011, emerge che il 6,45% dei comuni italiani 4,8% sul complesso del territorio nazionale. sono comuni che insistono territorialmente Da un confronto delle elaborazioni in tabella all’interno di Parchi Nazionali (522 su 8092 6) Dati elaborati su contenuti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Censimento 2011 rispetto alla popolazione residente nei comuni italiani 12 TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
totali). Allo stesso modo, su un complessivo di Ministero dell’Interno si registra una notevole 59.433.744 unità che rappresentano il totale differenza tra l’indice di criminalità nazionale della popolazione italiana censita nel 2011, e quello che si registra nei comuni dei Parchi il 4,7 % (2.806.080) vive all’interno di territori nazionali. Considerando i soli comuni interes- facenti parte di Parchi Nazionali. sati da Parchi Nazionali (Gennargentu escluso) l’indice medio di criminalità è di 2,3% contro il Dal punto di vista della questione legalità in 5,7% nazionale, molto meno della metà. riferimento alle aree protette, il quadro appena esposto risulta utile nel momento in cui si INDICE DI CRIMINALITÀ PER FAMIGLIE costruisce una riflessione incentrata sulla pre- (Numero di reati relativi ai veicoli: furti, tentati fur- senza di criminalità nelle aree stesse. ti, atti vandalici ecc. o reati riguardanti l’abitazio- A tal proposito risultano molto utili i dati ne su base famigliare per 1.000 abitanti) espressi nel “Rapporto sulla criminalità in Italia. L’indice di criminalità per famiglie è calcolato Analisi, Prevenzione, Contrasto “ elaborato dal sulle famiglie che hanno subito nel corso del Ministero dell’Interno (dati 2009) in cui è possi- 2009 reati contro la proprietà (scippi, borseggi bile riscontrare una sostanziale discrepanza tra e furti di oggetti personali di altro tipo) o reati il dato medio nazionale e lo stesso riferibile ai violenti (minacce, aggressioni, rapine). Le fami- comuni facenti parte dei Parchi Nazionali. glie dei comuni dei Parchi Nazionali solo l’8,9% Questa differenza vale sia per l’indice di crimi- ha subito reati relativi ai veicoli (furti, tentati nalità individuale che per l’indice di criminalità furti, atti vandalici ecc.) o reati riguardanti l’abi- per famiglie. tazione, contro il 16,2% nazionale. INDICE DI CRIMINALITÀ INDIVIDUALE È probabile che una differenza di questo tipo (Numero di furti, rapine e violenze sulla popolazio- sia fortemente dovuta a una presenza attenta ne per 1.000 abitanti) di controlli maggiore nelle aree protette, ma L’indice di criminalità è calcolato sugli individui è pur vero che in parte l’effetto “argine” che da 14 anni in su che hanno subito nel corso del un’area protetta esplica in merito ad azioni di 2009 reati contro la proprietà (scippi, borseggi criminalità diffusa è da valutare anche rispetto e furti di oggetti personali di altro tipo) o reati al senso culturale e sociale che si consolida violenti (minacce, aggressioni, rapine). Dalle attorno al valore di un territorio tutelato e da elaborazioni sperimentali Istat su dati 2009 del tutelare. 6 PIANIFICAZIONE, GOVERNANCE E DOTAZIONI ORGANICHE DEI PARCHI NAZIONALI Quelli presenti nell’elenco ufficiale sono 24 (in Mentre con la legge 93/2001 è nato il Parco realtà sono 23 in quanto per quello Golfo di della Costa Teatina in Abruzzo, e con la legge Orosei e Gennargentu è stata sospesa l’efficacia 222/2007 si prevede l’istituzione in Sicilia dei del D.P.R. del 1998 e gli organi non sono stati Parchi nazionali degli Iblei, delle Egadi e del mai costituiti) eccetto i 5 parchi nazionali storici Litorale Trapanese, di Pantelleria e delle Isole (Gran Paradiso nel 1922, d’Abruzzo nel 1923, Eolie, per nessuno di questi parchi è stato an- Circeo nel 1934, Stelvio nel 1935 e quello della cora completato l’iter istitutivo. Calabria nel 1968 e successivamente inglobato Per quanto riguarda i Piani dei Parco, previsti nel Parco nazionale della Sila nel 2002), quasi dall’art. 12 della l.394/91, quelli vigenti sono tutti sono stati istituiti grazie alla legge 394/91 8: Aspromonte, Majella, Arcipelago Toscano, e da altri provvedimenti che hanno modifica- Foreste Casentinesi, Cilento e Vallo di Diano, to la stessa, come la legge 344/97e la 426/98. Asinara, Vesuvio e Dolomiti Bellunesi (per TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI 13
quest’ultimo si sta provvedendo all’aggiorna- anche il parere della Comunità del Parco; quelli mento poiché sono trascorsi 10 anni dall’ap- dell’Appennino Lucano e de La Maddalena provazione); per i Monti Sibillini e il Gran Sasso sono ancora nella fase di redazione; quello e Monti della Laga è in corso l’approvazione delle Cinque Terre è in aggiornamento dopo definitiva da parte delle Regioni interessate; 8 che la Regione Liguria nel 2010 ha revocato la Enti parco hanno completato la procedura di precedente adozione; mentre quello dello Stel- approvazione di loro competenza e aspettano vio già predisposto nel 2008 è ancora nella fase il parere delle regioni interessate: Val Grande, di integrazione delle osservazioni ricevute dalla Gran Paradiso, Abruzzo Lazio e Molise, Pollino, regione Lombardia e delle province autonome Gargano Alta Murgia, Appennino Tosco Emilia- di Trento e Bolzano. no e Sila, mentre per quello del Circeo manca Piani Approvati Aggiornamento Approvazione Adozione Redazione Integrazione 23 8 1 2 9 2 1 Tutti gli Enti parco hanno aggiornato i loro Giunta, Revisori dei Conti e Comunità di Parco) Statuti in ottemperanza a quanto previsto dal c’è da sottolineare che solo due quelli ancora D.P.R. 73/2013. Commissariati (Circeo e Abruzzo, Lazio e Moli- Per quanto riguarda gli organismi di gestione se) e quello del Vesuvio è in regime di proroga. degli Enti parco (Presidente, Consiglio Direttivo, Enti Parco Con Presidente in carica Commissariati In regime di proroga 23 20 2 1 Si sta procedendo alla nomina dei Consigli Emiliano, le Foreste Casentinesi, l’Arcipelago direttivi, alcuni dei quali mancanti da oltre Toscano, i Monti Sibillini, l’Abruzzo, Lazio e 4-7 anni (Majella, Gran Sasso, Gargano) o mai Molise, il Vesuvio, il Cilento, il Pollino, la Sila, costituiti (Appennino Lucano), secondo quanto l’Aspromonte e la Maddalena; mentre gli Enti stabilito dal D.P.R. 73/2013 che riduce i compo- che hanno un facente funzione incaricato del nenti da 12 a 8 e ne modifica la rappresentanza ruolo di Direttore, e non iscritti all’albo degli (4 comunità del parco, 1 Ministero Ambiente, idonei, sono le Dolomiti Bellunesi, il Gran Sasso 1 Ministero Politiche Agricole, 1 Ispra e 1 Ass. e Monti della Laga, il Gargano, l’Alta Murgia, Ambientaliste). l’Appennino Lucano e l’Asinara; infine, le Cinque Terre e la Majella hanno in atto una collabora- Gli Enti parco che hanno il Direttore, iscritto zione con due Direttori di parchi regionali che all’albo degli idonei, e nominato secondo l’art. svolgono funzione di Direttore, e il Circeo ha 9 della legge 394/91 sono: il Gran Paradiso, incaricato della Direzione un funzionario del la Val Grande, lo Stelvio, l’ Appennino Tosco Corpo Forestale dello Stato. Direttori iscritti all’albo Incaricati facenti Direttori provenienti Enti Parco degli idonei funzione direzione da altri Enti 23 14 6 3 Le attuali dotazioni organiche, alla luce delle a quanto provvisoriamente individuate al mo- diverse disposizioni legislative che dal 2003 ne mento della loro istituzione, non consentono hanno ridotto la consistenza del 45% rispetto agli Enti parco di garantire in misura adeguata 14 TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
la loro funzionalità rispetto ai molteplici compi- A queste dotazioni occorre aggiungere le Guar- ti che la legge gli assegna. die del Parco nazionale del Gran Paradiso (60) Il totale del personale impiegato nei 23 Enti e d’Abruzzo Lazio e Molise (13), oltre alle unità parco è pari a 459 unità per un costo com- assunte in soprannumero nei Parchi nazionali plessivo della dotazione organica pari a € d’Abruzzo, Lazio e Molise (70), della Majella (37), 14.009.469,00. del Gran Sasso (36) e la Maddalena (11). Dotazione organica Unità in Enti Parco Guardie Parco Totale D.L. 95/2012 soprannumero 23 459 154 73 686 Le dotazioni finanziarie assegnate agli Enti le superfici naturali (estensione della zona A); parco nel 2012, a valere sul capitolo 1552, si numero dei comuni. sono basate sul riconoscimento delle spese Per quanto riguarda, invece, il riparto del fondo obbligatorie e sono state pari a € 58.577.618,41. di cui al capitolo 1551 pari a € 2.180.000,00, è Per il riparto tra i 23 Enti è stato utilizzato un stata emanata per la prima volta una direttiva criterio di “complessità territoriale - amministra- d’indirizzo per gli Enti parco affinché destinas- tiva” elaborato secondo 3 distinti parametri: la sero tali risorse ad azioni di conservazione della superficie occupata (estensione complessiva); biodiversità. Fondi Enti parco Fondi Enti parco Enti Parco Totale capitolo 1551 capitolo 1552 23 € 2.180.000,00 € 58.577.618,41 € 60.757.618,41 7 TRASPARENZA La trasparenza amministrativa assicura la massi- ve in materia di integrità”. E ancora “L’assenza ma circolazione possibile delle informazioni tra di iniziative in materia di integrità, specie in il sistema amministrativo ed il mondo esterno relazione all’individuazione (e segnalazione agli favorendo il rapporto tra le pubbliche ammi- stakeholder) delle aree maggiormente esposte nistrazioni e i diritti dei cittadini. Un concetto al rischio di corruzione e/o cattiva gestione” è che, a maggior ragione, vale per gli Enti parco rilevata, ad esempio, anche nel caso dell’Ente poiché si tratta di amministrazioni pubbliche parco della Maddalena e di quello della Sila “giovani” che svolgono una funzione speciale dove non è stata neppure disposta “una map- (conservare la natura) e verso cui i cittadini affi- patura delle aree e delle attività maggiormente dano grandi aspettative di efficacia ed efficien- esposte al rischio di corruzione”. za, a partire dalle modalità con cui comunicano L’art. 4 della legge n. 15 del 2009 stabilisce e informano i cittadini. che “Le amministrazioni pubbliche adottano Giusto lo scorso febbraio, la Civit - Autorità ogni iniziativa utile a promuovere la massima nazionale anticorruzione e per la valutazione e trasparenza nella propria organizzazione e nella la trasparenza delle Pubblica Amministrazione, propria attività”. L’art. 11 del decreto legislativo sulla base di una indagine compiuta nel 2012 n. 150 del 2009 precisa che “La trasparenza è sugli Enti parco nazionali, segnalava … “l’as- intesa come accessibilità totale, anche attra- senza di indicatori e target per gli obiettivi sia verso lo strumento della pubblicazione sui siti strategici che operativi” e “per quanto concerne istituzionali delle amministrazioni pubbliche, la trasparenza, si segnala la carenza di iniziati- delle informazioni concernenti ogni aspetto TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI 15
dell’organizzazione, degli indicatori relativi agli avvicinare il contesto giuridico italiano a quello andamenti gestionali e all’utilizzo delle risorse anglosassone, scontano comunque le notevoli per il perseguimento delle funzioni istituzio- e ineludibili distanze ancora presenti. Oltre a nali, dei risultati dell’attività di misurazione e ciò, il problema fondamentale sembra essere valutazione svolta dagli organi competenti, più culturale che normativo. E la cultura è quel- allo scopo di favorire forme diffuse di controllo la che necessita di più tempo per un effettivo del rispetto dei principi di buon andamento e cambiamento. imparzialità”. Occorre dedicarsi quindi al raggiungimento di La trasparenza è quindi un elemento assolu- una maggiore trasparenza a patto che questa, tamente necessario per una migliore gestione sia concepita ed adeguata alla dimensione (economico finanziaria e organizzativa) della socio culturale del nostro Paese, in cui gli stru- cosa pubblica ed essenziale per responsabi- menti per veicolarla devono, per forza di cose lizzare il management pubblico e stimolare la essere ricercati ed adeguati alla nostra “parti- rendicontazione di quanto realizzato. colare” realtà, in modo da garantirne l’effettiva Con la trasparenza è anche avviata una parte- attuazione ed i migliori risultati possibili. cipazione e collaborazione del cittadino che, Questo non significa non osservare cosa av- conoscendo meglio le PA, può contribuire viene negli altri Paesi, e studiarne i fenomeni attivamente a migliorare, anche attraverso pro- e le soluzioni da questi proposte. È necessario, poste, la qualità delle pubbliche amministrazio- ad esempio, cominciare a chiedersi : quale è lo ni, sia in termini di servizi erogati, sia in ambito scenario di riferimento nel quale gli strumenti organizzativo. della trasparenza sono stati realizzati negli altri La trasparenza consente anche di attivare una Paesi? economia legata a dati pubblicati in formato In cosa tale scenario differisce dal nostro? Sia- aperto e rielaborabile. Le aziende e i privati mo sicuri che gli strumenti per la trasparenza possono infatti utilizzare i dati pubblici (anche adottati da altri Paesi possano avere gli stessi quelli che nascondono una immediata utilità effetti in Italia? nel contesto delle pubbliche amministrazioni) Occorre focalizzare soprattutto l’attenzione al per realizzare servizi a valore aggiunto e per contesto sia normativo sia soprattutto culturale migliorare la qualità della vita dei cittadini. del Paese Italia, investendo in una educazione Oltre a ciò, più un’amministrazione è trasparen- e in una formazione alla trasparenza; accom- te più si prevengono e si limitano i fenomeni pagnando le amministrazioni (con nuovi stru- legati alla corruzione. In pratica la trasparenza menti semplici ed immediatamente compren- è e deve essere un pilastro importante di un sibili) e coinvolgendo attivamente i cittadini. nuovo rapporto tra cittadino e pubbliche am- Sicuramente le norme in tema di trasparenza ministrazione, ed è auspicabile che sia estesa sono già molte (oggi giorno riguardano preva- a tutti i livelli di governo superando i limiti di lentemente le pubblicazioni sui siti web delle applicazione imposti dal nostro ordinamento amministrazioni) ed in continuo aumento. giuridico. Già esistono degli strumenti, ormai dal 2010 (le All’estero la trasparenza, come principio fon- linee guida sui siti web delle PA, ad esempio) damentale dell’Open Government, è realizzata che cercano di razionalizzare i tanti adempi- attraverso lo strumento dell’OPEN DATA che, menti normativi in tema di trasparenza racco- sinteticamente, consiste nella pubblicazione di gliendo tutti i contenuti che devono per legge dati in formato aperto e rielaborabile. essere pubblicati sui siti. In pratica l’ammini- strazione, consultandole può conoscere, con Per quanto riguarda l’ordinamento, si stanno certezza, cosa deve pubblicare per legge, come apportando in Italia, nel corso degli ultimi devono essere chiamati, e dove devono essere anni, modifiche normative sia a livello centrale posizionati i contenuti che devono essere (amministrazioni centrali) che periferico (regio- pubblicati. nale). Tali modifiche nonostante cerchino di Come tutti sanno, non basta pubblicare le linee 16 TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
guida per garantirne l’immediata attuazione, del Dipartimento della Funzione Pubblica, forse perché non le leggono in molti purtroppo. per la prima volta al mondo, ha realizzato uno Occorre quindi individuare meccanismi (calati strumento che consente di accompagnare in nella realtà delle PA italiane) che stimolino le modo semplice le pubbliche amministrazioni amministrazioni pubbliche ad essere traspa- verso la trasparenza totale: la Bussola della renti, focalizzando gli interventi, più che sulle trasparenza presentata al ForumPA 2012. La sanzioni, su premi e riconoscimenti anche solo bussola della trasparenza dei siti web consente a livello di immagine. di effettuare una verifica in tempo reale su tutti A questo proposito l’Ufficio informazione i contenuti minimi previsti per legge sui siti statistica e gestione banche dati istituzionali web. 7.1 LE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE SULLA TRASPARENZA L’art. 1 della legge 241/90 (modificata e integra- a far data dal 1° gennaio 2011, gli obblighi ta dalla Legge 15/2005) sancisce che “L’attività di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativa persegue i fini determinati dalla amministrativi aventi effetto di pubblicità legge ed è retta da criteri di economicità, di ef- legale si intendono assolti con la pubbli- ficacia e di pubblicità e di trasparenza, secondo cazione nei propri siti informatici da parte le modalità previste dalla Legge nonchè dai delle amministrazioni e degli enti pubblici principi dell’ordinamento comunitario” obbligati” (Albo Pretorio On-line). La legge 18 giugno 2009 n. 69 recante “Dispo- sizioni per lo sviluppo economico. la sempli- Non viene, quindi, solamente previsto il diritto ficazione, la competitività nonché in materia di prendere visione degli atti di un procedi- di processo civile”, entrata in vigore il 4 luglio mento, ma anche che l’attività amministrativa 2009, contiene, tra gli altri provvedimenti, il pia- deve ispirarsi al principio di trasparenza, inteso no industriale della pubblica amministrazione. come accessibilità alle informazioni e alla Le norme del Capo III introducono disposizio- documentazione dell’amministrazione o ai rife- ni volte a favorire l’efficienza e la trasparenza rimenti da quest’ultima utilizzati nell’assumere dell’azione amministrativa e l’eliminazione una determinata posizione. degli sprechi attraverso misure che riguardano Il portale www.trasparenzapa.it consente alle anche la pubblicità dei dati relativi alla dirigen- Pubbliche Amministrazioni Locali la pubbli- za pubblica ed ai tassi di assenza e di maggiore cazione sul Web, in modalità automatica o presenza del personale. manuale, degli atti e delle informazioni previste In particolare: dalla legislazione vigente e consente, altresì, ai -- l’art. 21 comma 1 della legge, in attuazio- cittadini, di consultare in internet gli atti così ne dei principi di trasparenza e di buona pubblicati. Il sottoportale comunale è facilmen- amministrazione, obbliga le amministrazio- te integrabile nel sito istituzionale dell’Ente. ni a pubblicare, sui siti Internet di ciascun ente od organismo, i curricula vitae dei Il decreto legislativo n.33 /2013 riguardante il dirigenti, i dati relativi agli emolumenti da “Riordino della disciplina riguardante gli ob- questi percepiti e i rispettivi recapiti, oltre blighi di pubblicita’, trasparenza e diffusione di alle informazioni inerenti i tassi di assenza e informazioni da parte delle pubbliche ammi- di presenza del personale di ciascun ufficio nistrazioni” ha operato un riordino in un unico dirigenziale. corpo normativo degli obblighi di pubblicità, -- l’art. 32 comma 1 della legge “Eliminazione trasparenza e diffusione di informazioni da degli sprechi relativi al mantenimento di parte delle pubbliche amministrazioni, introdu- documenti in forma cartacea”, come mo- cendo nuovi obblighi. dificato dalla legge 25/2010, stabilisce che, L’Ente Parco, nel dare attuazione alla nuova TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI 17
normativa sulla trasparenza, deve garantire le il Pubblico dell’Ente Parco, nell’ambito della libertà individuali e collettive, nonché i diritti propria azione, si adegua ai seguenti principi: civili, politici e sociali, integrare il diritto ad a. garantire l’esercizio dei diritti di informazio- una buona amministrazione e concorrere alla ne, di accesso e di partecipazione di cui alla realizzazione di un’amministrazione aperta, al legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive servizio del cittadino. modificazioni; b. agevolare l’utilizzazione dei servizi offerti ai L’Ente Parco, con la finalità di contribuire alla cittadini, anche attraverso l’illustrazione del- trasparenza ed efficienza dell’azione ammini- le disposizioni normative e amministrative, strativa, può istituire l’Ufficio Relazioni con il e l’informazione sulle strutture e sui compiti Pubblico, come previsto dalle leggi (Legge n. delle amministrazioni medesime; 150 del 7 giugno 2000) ed in vigore per tutti gli c. promuovere l’adozione di sistemi di inter- Enti pubblici. connessione telematica e coordinare le reti L’URP è uno spazio ideato per agevolare il civiche; rapporto di ogni cittadino, associazione o Istitu- d. attuare, mediante l’ascolto dei cittadini e la zione con l’Ente Parco. Un servizio per aiutare comunicazione interna, i processi di verifica a conoscere meglio il funzionamento, le com- della qualità dei servizi e di gradimento petenze dell’Ente e le norme che regolano il degli stessi da parte degli utenti; territorio affidato alla sua tutela: un luogo dove e. garantire la reciproca informazione fra poter chiedere e poter ottenere informazioni l’ufficio per le relazioni con il pubblico e le sulle sue molteplici attività e iniziative. Attraver- altre strutture operanti nell’amministrazio- so l’URP gli utenti possono inoltre contribuire, ne, nonchè fra gli uffici per le relazioni con attraverso idee e suggerimenti, al miglioramen- il pubblico delle varie amministrazioni. to dell’attività dell’Ente. L’Ufficio Relazioni con 8 PARTECIPAZIONE La partecipazione del cittadino alla vita demo- L’impiego delle tecnologie costituisce lo cratica è un principio che discende direttamen- strumento principale per il mutamento delle te dal diritto di sovranità popolare e dal diritto relazioni fra soggetti, che richiede un rilevante di cittadinanza, riaffermato dalla normativa eu- cambiamento culturale, in particolare per i ropea. Alcune azioni dell’Unione, quali la Carta soggetti pubblici, i quali sono tenuti a rendere europea dei diritti dell’uomo nella città (2000) conoscibili e fruibili i dati in loro possesso, ga- e l’Agenda della conferenza di Fuerteventura, rantendone la qualità e l’aggiornamento. Sviluppo della cittadinanza democratica e di Il principio della partecipazione attiva e della una leadership responsabile a livello locale trasparenza dell’azione amministrativa, ribadito (2002), sostengono la partecipazione diretta dalla Carta europea per i diritti del cittadino dei cittadini e la massima trasparenza nelle nella Società dell’informazione e della co- comunicazioni tra pubblica amministrazione e noscenza, con particolare riferimento alle cittadini. tecnologie informatiche, sancisce quattro diritti Uno degli obiettivi fondamentali è trasformare, fondamentali: il diritto all’accesso, il diritto all’in- attraverso l’uso delle tecnologie dell’infor- formazione, il diritto alla formazione, il diritto mazione e della comunicazione, le relazioni alla partecipazione. interne ed esterne del settore pubblico, con La partecipazione viaggia, dunque, di pari il fine di migliorare l’erogazione dei servizi e passo con un altro concetto fondamentale: la la partecipazione della società civile alla vita trasparenza. democratica. Promuovere la partecipazione dei cittadini ai 18 TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
diversi momenti decisionali rappresenta uno e sull’azione amministrativa, significa rende- dei più importanti processi innovativi in atto re l’amministrazione trasparente, accessibile nella pubblica amministrazione. e dialogante, capace ciò di comunicare e di Attraverso la riforma cosiddetta Bassanini, le ascoltare. leggi sulla semplificazione e sulla trasparen- Per questo motivo nei diversi processi deci- za, la legge sulle attività di comunicazione e sionali inclusivi e partecipativi, la funzione di informazione e soprattutto con la riforma del comunicazione svolge un ruolo trasversale Titolo V della Carta Costituzionale, i concetti di fondamentale: attraverso la comunicazione inclusione, coinvolgimento, partecipazione dei e le strutture che se ne occupano è infatti cittadini nelle politiche della amministrazione possibile creare conoscenza e consapevolez- pubblica, sono entrati nella programmazione za nella cittadinanza sulle attività e i progetti e gestione dei servizi e delle relazioni con il dell’amministrazione ma anche sulla possibilità pubblico, comportando importanti cambia- di partecipare, offrendo le informazioni e gli menti della cultura organizzativa degli enti, in strumenti necessari, è possibile rendicontare alcuni casi supportati da interventi legislativi a l’azione amministrativa, è possibile creare spazi livello regionale (come nel caso della Regione di ascolto e di raccolta delle osservazioni e idee Toscana). dei cittadini, è possibile diffondere i risultati dei Rendere partecipi i cittadini, includerli nei momenti di ascolto e partecipazione e diffon- processi decisionali, significa prima di tutto dere le decisioni e le relative politiche attuate fornire un’informazione adeguata sui processi dagli enti. 8.1 PROCESSI DECISIONALI INCLUSIVI Nell’ottica della riqualificazione dei rapporti fra come “principio eminentemente relazionale, cittadini e istituzioni, diverse Pubbliche Ammi- in quanto disciplina i rapporti fra soggetti nistrazioni hanno sperimentato e/o sviluppato tutti dotati di autonomia: i cittadini, singoli o strumenti e iniziative per favorire forme di associati; le pubbliche amministrazioni; i vertici partecipazione civica. politici delle amministrazioni “. Sotto il profilo normativo, tale tendenza è In questo quadro cambia quindi anche il ruolo stata ulteriormente rafforzata e rinnovata nei della Pubblica Amministrazione: essa non è più contenuti in seguito alla riforma del Titolo V solo produttrice di servizi ma anche produttrice della Costituzione, la quale introduce, all’art. di politiche pubbliche, in quanto la sua azione 118, il principio di sussidiarietà orizzontale, che è sempre più caratterizzata dalla necessità di stabilisce che …. “Stato, Regioni, Città Metropo- governo di un sistema di attori complesso che litane, Province e Comuni favoriscono l’autono- vede la collaborazione di soggetti pubblici ma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per e privati (altre istituzioni pubbliche, associa- lo svolgimento di attività di interesse generale, zioni, soggetti privati o comuni cittadini) che sulla base del principio di sussidiarietà”. operano sul territorio con competenze speci- Ciò significa attribuire al cittadino un ruolo di fiche che vengono valorizzate per soddisfare primaria centralità nella vita pubblica, oltre che “bisogni pubblici”. In altre parole si fa avanti il un potere di iniziativa nuovo; vale a dire, indur- concetto di governance del territorio, che vede re un’evoluzione ulteriore delle modalità di rela- la PA come un soggetto in grado di catalizzare, zione tra Pubblica Amministrazione e cittadini gestire e mettere a sistema contributi di natura per il perseguimento di obiettivi comuni. diversa, in un’ottica di co-progettazione e co- Il principio di sussidiarietà orizzontale si pone costruzione delle policies. così come nuovo “paradigma pluralista, pari- Questa lettura ha come conseguenza un pro- tario e relazionale”; esso va considerato infatti cesso di de-strutturazione e ri-costruzione della TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI 19
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