TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI

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TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
TRASPARENZA,
 LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE
PER PROMUOVERE LA BELLEZZA
    E LA GREEN ECONOMY
          DEI PARCHI

 Ricerca realizzata da Legambiente nell’ambito dell’Accordo quadro
 per Biodiversità e aree protette, infrastrutture verdi per lo sviluppo
    della green economy stipulata tra il Ministero dell’Ambiente
        e della Tutela del Territorio e del Mare e Federparchi

                            DICEMBRE 2013

                                             Il convegno è realizzato nell’ambito del percorso verso la Conferenza Nazionale
                                             “La Natura dell’Italia: biodiversità, aree protette e green economy per il rilancio
                                             del Paese“ del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
1     INTRODUZIONE                                                            5

2     PREMESSA                                                                5

3     LE AREE PROTETTE IN ITALIA                                              6

4     IL SISTEMA NAZIONALE DI TUTELA DELLA NATURA                             7

5     IL SISTEMA NAZIONALE DELL AREE PROTETTE                                 8
5.1   QUADRO COMPLESSIVO PER TIPOLOGIA DELLE AREE PROTETTE IN ITALIA          9
5.2   LE AREE PROTETTE REGIONALI                                              10
5.3   DISTRIBUZIONE DELLE ZONE UMIDE PRE REGIONE                              11
5.4   ESTENSIONE TERRITORIALE DEI PARCHI NAZIONALI E PRESENZA ANTROPICA       12

6     PIANIFICAZIONE, GOVERNANCE E DOTAZIONI ORGANICHE DEI PARCHI NAZIONALI   13

7     TRASPARENZA                                                             15
7.1   LE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE SULLA TRASPARENZA                           17

8     PARTECIPAZIONE                                                          18
8.1   PROCESSI DECISIONALI INCLUSIVI                                          19
8.2   BILANCI PARTECIPATIVI                                                   21
8.3   E-DEMOCRACY                                                             22
8.4   RETI CIVICHE                                                            23
8.5   SOCIAL NETWORK                                                          23
8.6   RENDICONTAZIONE SOCIALE                                                 25
8.7   I FORUM                                                                 25

9     L’ILLEGALITA’ AMBIENTALE IN ITALIA                                      28
9.1   ILLEGALITA’ AMBIEBNTALI PRIMO SEMESTRE 2013                             29
9.2   TUTELA DEL TERRITORIO E DIFESA DEL SUOLO GENNAIO-GIUGNO 2013            29
9.3   TUTELA DEL PATRIMONIO BOSCHIVO GENNAIO-SETTEMBRE 2013                   30

10    LOTTA ALLA COTRAFFAZIONE ALIMENTARE                                     31

11    TUTELA DELLA FAUNA                                                      32

12    L’ILLEGALITA’ AMBIENTALE NEL TRIENNIO 2010-2012                         32

13    GLI ILLECITI AMMINISTRATIVI NEI PN NEL TRIENNIOO 2010-2012              33

14    I REATI AMBIENTALI NEL TRIENNIO 2010-2012                               34
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INTRODUZIONE
La ricerca ha indagato, con un approccio quali-                          to ed efficiente di governance nazionale del
quantitativo, il complesso dei limiti  strutturali                       sistema dei parchi, agevolando una gestione
che continuano a incidere sulle aree protette,                           sostenibile e più condivisa per ottenere risultati
e  che spesso ne impediscono una corret-                                 positivi nelle aree protette e anche oltre il loro
ta gestione e il conseguimento dei livelli di                            ambito territoriale.
trasparenza e performance fondamentali per                               Avere un quadro aggiornato e corretto dell’in-
una moderna amministrazione pubblica com’è                               cidenza che le varie forme di illegalità ambien-
l’Ente Parco.                                                            tale determinano sulle aree protette italiane
Illegalità ambientale, inadeguata  trasparenza                           aiuta, inoltre, in maniera sostanziale all’elabo-
e scarsa  partecipazione, lentezze amministra-                           razione di politiche di governance adeguate, e
tive non risparmiano neanche le aree protette                            alla definizione di azioni di contrasto indispen-
italiane. Si tratta di processi e fenomeni che co-                       sabili alla difesa e valorizzazione della biodiver-
stituiscono un vincolo allo sviluppo delle aree                          sità, quale prerogativa e mission di tutte le aree
protette nazionali e un limite necessariamente                           protette e prerogativa delle politiche ambien-
da superare, per realizzare un sistema integra-                          tali dell’Unione Europea.

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PREMESSA
La crisi economica che stiamo attraversando                              valore che questa realmente rappresenta. È
rischia di convincere molti che una politica di                          stata soprattutto la crescita dei territori protetti
tutela e conservazione di beni fondamentali,                             che ha contribuito con successo a mantene-
come la biodiversità, possa apparire un lusso                            re questo patrimonio di biodiversità La rete
che un Paese non può permettersi. Si trattereb-                          mondiale di aree protette è nata proprio dalla
be di un grave errore perché l’attuale crisi non                         necessità di arrestare i processi di degrado
è solo economica ma anche ambientale: due                                in atto e tutelare le risorse più preziose quali
aspetti strettamente connessi ed interdipen-                             biodiversità, acqua, suolo. Beni fondamentali,
denti molto più di quanto appare. La centralità                          da sempre considerati inesauribili e privi di
dell’emergenza ambientale e dei cambiamenti                              valore economico, in quanto definiti beni senza
globali, con le conseguenze negative su am-                              prezzo. Basta prendere coscienza del fatto che,
biente, economia, salute e distribuzione della                           ad esempio, le aree protette giocano un ruolo
ricchezza tra le varie regioni del mondo, per-                           determinante nella riduzione delle emissioni
mea ormai tutti i principali documenti politici                          di CO2 (con il 15% del carbonio terrestre mon-
internazionali. La Banca Mondiale ha stimato in                          diale, pari a 312 gigatonnellate, stoccato nelle
oltre 45 miliardi di dollari/anno la perdita di PIL                      aree protette di tutto il pianeta), per compren-
causata dai processi di desertificazione in corso,                       dere quale valenza economica hanno questi
mentre la distruzione degli ambienti naturali                            beni e quale può essere il contributo delle aree
provoca perdite di reddito stimate in 250 mi-                            protette.
liardi di dollari/anno.                                                  Perciò, anche i territori in cui tali beni si produ-
La biodiversità è quindi un patrimonio unico e                           cono (quasi sempre aree protette) finiscono
prezioso messo a rischio non solo dai muta-                              per acquistare sempre maggiore importanza
menti climatici o da altri fenomeni di origine                           nelle politiche degli Stati in quanto rappresen-
antropica, ma anche dalla sottovalutazione del                           tano la grande banca in cui tali beni, indispen-

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sabili alla vita come all’economia, si generano e               tivo doveroso. Tocca alle aree protette, perciò,
rigenerano. È anche, o soprattutto per questo,                  contribuire a questo obiettivo cominciando
che una politica di realizzazione di sistemi di                 con l’assumere maggiore responsabilità nel
aree protette sempre più vasti ed interconnessi                 mantenere intatti gli ecosistemi che conserva-
(rete ecologica e sistemi ambientali e territoria-              no.
li) non rappresenta un optional ma un impera-

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LE AREE PROTETTE IN ITALIA
Nel nostro Paese le aree protette sono state                    hanno i parchi verso i cittadini insieme al
una grande sollecitazione per molte realtà                      disinteresse nei confronti delle loro vicende
territoriali a misurarsi con politiche di sviluppo              burocratiche. Una reazione dovuta alla consta-
innovative basate sulla qualità ambientale. Se                  tazione che oggi in molti casi i parchi non sono
oggi l’Italia è fra i Paesi più ricchi di biodiver-             più innovazione e novità ma si sono trasfor-
sità in Europa, questo primato è da ascrivere                   mati, spesso, in inutili zavorre per i territori. In
alle aree protette che hanno saputo legare, in                  questa situazione è lo stesso mondo dei parchi
maniera feconda, la conservazione della natura                  ed i loro riferimenti sociali (cittadini, ambien-
allo sviluppo sostenibile locale promuovendo                    talisti, amministratori, operatori economici) a
concretamente la green economy.                                 chiedere un cambio di passo per continuare a
Per questa ragione siamo convinti che la po-                    credere in questa strategia.
litica per le aree protette del prossimo futuro                 Ai parchi, anzi all’Ente parco, non si perdo-
deve rafforzare il suo legame con le comunità                   na quando fa parlare di sè in negativo per
locali, coinvolgendo sempre più i cittadini nelle               l’occupazione delle poltrone, per il mancato
scelte strategiche e nell’identificazione della                 risarcimento dei danni alle colture provocate
missione specifica di ogni singola area protet-                 dalla fauna selvatica o per i ritardi nelle auto-
ta. Una politica che deve essere sempre più                     rizzazioni o nella mancata predisposizione dei
indirizzata al potenziamento delle produzioni                   piani. Ma succede pure, per fortuna, che siano i
naturali, alla ottimale utilizzazione delle risorse,            cittadini organizzati a difendere gli stessi parchi
a partire dal riuso integrale dei rifiuti prodotti,             dal degrado, come succede nel Parco naziona-
alla riqualificazione naturalistica e produttiva                le del Vesuvio, salvato dalla “monnezza” grazie
degli ambienti degradati e frenare il consumo                   alla mobilitazione di associazioni, comitati e
di suolo senza prescindere da una drastica                      produttori che vogliono e si impegnano per un
spinta innovativa che ristori i territori produttivi            parco vero e non una pattumiera.
dei parchi, delle risorse che generano, attuan-                 Le aree protette, in questa fase confusa, de-
do politiche conservative e migliorative con                    vono ritrovare le ragioni della loro utilità quali
investimenti che privilegino questi contesti                    insostituibili strumenti per tutelare la biodiver-
territoriali di qualità.                                        sità, puntando su azioni di rilancio della rete
Le aree protette sono attraversate da una                       ecologica e le politiche di sistema e del pae-
difficile congiuntura, economica e politica, e si               saggio per contribuire alla più generale azione
trovano in un’apnea da cui faticano ad emer-                    di tutela del territorio messo a rischio dall’in-
gere. Una difficoltà che non è di oggi e non ri-                curia e dell’abbandono. Per rilanciare l’azione
conducibile alle sole scelte governative, ma alla               dei parchi, in questo contesto, consideriamo
mancanza di azioni e strategie adeguate che                     importante il processo di revisione della legge
dura oramai da un decennio e che coinvolge in                   394/91 che si è avviato, anche se da solo non
negativo anche le Regioni.                                      basta e dovrebbe essere accompagnato da una
Il segno evidente di questa situazione è la                     forte capacità di autoriforma del sistema stesso
forbice tra l’immagine e il ruolo positivo che                  di cui nemmeno si prova a discutere.

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Pensiamo, infine, che per rilanciare le aree                             marginali, e ne sono i custodi rappresentando
protette sia necessario passare attraverso                               i nodi della rete di conservazione e di socialità
una “nuova primavera” che deve interessare il                            fondamentali per mantenere integri questi
nostro sistema di conservazione della natura,                            luoghi fragili ma straordinari. Occorre riparare
importante e diffuso, che deve però cercare                              e ricostituire questa rete di orgogli territoriali
nuove soluzioni ai problemi strutturali che                              che, nonostante abbia subito alcuni danni, non
sono emersi in questi anni. Bisogna impegnarsi                           si è rotta mantenendo intatta la sua capacità
ancora per rendere affascinante la nostra par-                           di raccogliere risorse positive e fornire buoni
ticolare esperienza di tutela della biodiversità                         frutti. Legambiente vuole continuare il suo
fortemente intrecciata con le realtà locali.                             percorso a difesa della natura da qui, dalle aree
Da dove ripartire? Sicuramente ricreando una                             protette, per farne i laboratori della green eco-
nuova alleanza a sostegno delle aree protette                            nomy e dello sviluppo sostenibile attraverso il
con il ritrovato mondo dei parchi: con chi le                            coinvolgimento della società e delle sue forze
difende dal degrado e le gestisce bene, con                              organizzate, dei principali portatori d’interesse,
chi ci vive con armonia e vi produce cose                                a cominciare dall’associazionismo ambientale,
buone, con chi le fruisce in maniera consa-                              le organizzazioni professionali agricole, e quelle
pevole e ne rafforza l’identità. Con tutti quei                          del turismo.
soggetti che vivono in questi territori, spesso

 4
IL SISTEMA NAZIONALE DI TUTELA DELLA NATURA
Le aree protette sono lo strumento cardine                               parchi nazionali coinvolgono ben 462 Comuni,
per promuovere la tutela della natura e lo                               39 province e 18 regioni. Una evoluzione chiara
sviluppo sostenibile di territori che conserva-                          che mette in luce la complessità delle nostre
no importanti valori di biodiversità. L’attuale                          aree protette, le loro straordinarie potenzialità e
sistema nazionale interessa una superficie pari                          le problematiche a cui possono incorrere per il
al 10,50% del territorio nazionale con 871 aree                          combinato disposto di interessi sociali legittimi
naturali protette istituite, per un totale di circa                      e invece ambizioni urbanistiche speculative o
3.163.590,71 ettari a terra e 2.853.033,93 a mare                        legate ad interessi criminali.
e 658,02 Km di coste, di cui 24 parchi nazio-                            Le nostre aree protette possiedono alcune ca-
nali, 147 riserve naturali statali, 27 aree marine                       ratteristiche che meritano di essere ricordate, a
protette (oltre a due parchi sommersi e al                               partire dall’incontro dei parchi con le specificità
santuario internazionale dei mammiferi marini),                          territoriali che pure comprendono, i comples-
134 parchi naturali regionali, 365 riserve natu-                         si antropici e sociali che caratterizzano una
rali regionali, 171 altre aree protette di diversa                       parte della loro estensione, a cominciare dai
classificazione e denominazione. Tutto ciò è il                          centri urbani, peri-urbani e rurali e dalle diverse
risultato di un percorso durato molti anni, sorto                        esigenze di sviluppo che si incontrano a livello
in origine senza una pianificazione organica                             locale, i sistemi economici e imprenditoriali che
e strutturata relativamente agli equilibri reali                         possono operare al loro interno.
degli ecosistemi naturali del Paese. Un’origine                          Una armonica composizione degli interessi
lenta e complessa che ha rallentato la nascita                           legittimi, a partire dalla tutela della biodiversità
e diffusione di una governance moderna delle                             quale mission originaria e non contrattabile
aree protette italiane.                                                  delle aree protette, peraltro da perseguire
Ciononostante, le aree protette interessano                              con maggiore determinazione, rappresenta la
ormai circa il 22% dei Comuni italiani, di cui il                        premessa indispensabile per modernizzare il
68% con meno di 5.000 abitanti, 98 province (il                          sistema di governance ambientale delle aree
95% del totale) e tutte le regioni italiane. I soli                      protette italiane. Considerando la presenza

TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI                             7
antropica nelle sue varie espressioni al loro in-                       illegalità ambientale anche nelle aree protette,
terno, le aree protette hanno assunto il ruolo di                       attraverso strumenti di indagine, penali e una
strumento di conservazione e nel contempo di                            programmazione adeguata e moderna, è di
fondamentale indirizzo politico per la gestione                         fondamentale importanza per promuovere po-
territoriale, sviluppo sociale ed economico e di                        litiche imprenditoriali e economiche ecososte-
contrasto all’illegalità ambientale.                                    nibili, incentivarne lo sviluppo e le performance
A questo riguardo, come ormai la cronaca                                e procedere verso una riconversione ecologica
racconta sempre più spesso, in alcuni casi                              dell’economia che risulti essere vincenti non
con accenti legittimamente allarmistici, tra gli                        solo in ambito ambientale ma anche economi-
interessi economici e politici diffusi a livello                        co e occupazionale. Le aree protette vivono, in
territoriale non possono essere esclusi quelli di                       alcuni casi, una vera e propria crisi di sistema,
natura illegale, a volte direttamente ricondu-                          alcuni Enti parco sono stati commissariati per
cibili alla criminalità ambientale, manifesti in                        lungo tempo, altri sono rimasti senza gli organi
progetti urbanistici, scelte politiche e atti anche                     direttivi completi, in altri ancora mancano i
intimidatori sui quali è necessaria e urgente                           direttori e per la gran parte la Comunità del
una riflessione accurata, la comprensione della                         parco non svolge una funziona adeguata. La re-
dimensione del relativo fenomeno, una mag-                              alizzazione di alcuni progetti Life ha consentito
giore e migliore capacità di governance del                             la reintroduzione di specifiche specie animali
proprio territorio da parte degli enti parco con                        considerate oramai scomparse o cambiato l’ap-
relative politiche di programmazione, traspa-                           proccio di alcune comunità locali e categorie
renza, partecipazione e contrasto all’illegalità                        alle aree protette, consentendo la nascita di
ambientale più avanzate e non ulteriormente                             un’alleanza strategica che è risultata capace di
rinviabili, un raccordo più stretto e coraggioso                        garantire lavoro e profitto alle prime e rafforza-
con le Procure locali e le forze dell’ordine.                           to le seconde. Tra i progetti Life più importanti
Il contrasto all’illegalità ambientale si inseri-                       si ricordano alcuni che vedono protagonista
sce nella strategia di promozione della Green                           Legambiente per la tutela del lupo e del camo-
Economy. L’azione di contrasto reale della                              scio nel contesto appenninico.

    5
IL SISTEMA NAZIONALE DELLE AREE PROTETTE1
L’ultima classificazione ufficiale emanata dal                          PARCHI NAZIONALI
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Ter-                         I Parchi nazionali sono costituiti da aree terre-
ritorio e del Mare risale alla pubblicazione del                        stri, fluviali, lacuali o marine che contengono
decreto del 27 aprile 2010, in Gazzetta Ufficiale                       uno o più ecosistemi intatti o anche parzial-
n°125 del 31 maggio 2010.                                               mente alterati da interventi antropici, una o
La classificazione è determinata sulla base alla                        più formazioni fisiche, geologiche, geomor-
Legge n° 394 del 6 dicembre 1991, normativa                             fologiche, biologiche, di rilievo internazionale
che identifica e distingue anche le diverse tipo-                       o nazionale per valori naturalistici, scientifici,
logie intese per “Aree Naturali Protette”.                              estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da
Di seguito viene riportata la classificazione                           richiedere l’intervento dello Stato ai fini della
ufficiale, secondo quanto stabilito dal MATTM,                          loro conservazione per le generazioni presenti
suddivisione ottenuta a partire dalla valuta-                           e future.
zione delle aree territoriali in riferimento a un
insieme di criteri stabiliti e condivisi.

1) Dati elaborati in base alla classificazione relativa al VI Elenco Ufficiale delle Aree Protette 2010 pubblicato dal Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

8                                          TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
PARCHI NATURALI REGIONALI                                                sono costituite da aree acquitrinose, paludi,
E INTERREGIONALI                                                         torbiere oppure zone naturali o artificiali d’ac-
I Parchi naturali regionali e interregionali sono                        qua, permanenti o transitorie comprese zone
costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali ed                       di acqua marina la cui profondità, quando c’è
eventualmente da tratti di mare prospicienti la                          bassa marea, non superi i sei metri che, per le
costa, di valore naturalistico e ambientale, che                         loro caratteristiche, possono essere considera-
costituiscono, nell’ambito di una o più regioni                          te di importanza internazionale ai sensi della
limitrofe, un sistema omogeneo, individuato                              convenzione di Ramsar.
dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori
paesaggistici e artistici e dalle tradizioni cultu-                      ALTRE AREE NATURALI PROTETTE
rali delle popolazioni locali.                                           Le Altre aree naturali protette sono aree (oasi
                                                                         delle associazioni ambientaliste, parchi subur-
RISERVE NATURALI                                                         bani, ecc.) che non rientrano nelle precedenti
Le Riserve naturali sono costituite da aree ter-                         classi. Si dividono in aree di gestione pubblica,
restri, fluviali, lacuali o marine che contengono                        istituite cioè con leggi regionali o provvedi-
una o più specie naturalisticamente rilevanti                            menti equivalenti, e aree a gestione privata,
della flora e della fauna, ovvero presentino uno                         istituite con provvedimenti formali pubblici o
o più ecosistemi importanti per la diversità                             con atti contrattuali quali concessioni o forme
biologica o per la conservazione delle risorse                           equivalenti.
genetiche. Le riserve naturali possono essere                            Aree di reperimento terrestri e marine
statali o regionali in base alla rilevanza degli                         Le Aree di reperimento terrestri e marine indi-
elementi naturalistici in esse rappresentati.                            cate dalle leggi 394/91 e 979/82, che costitu-
                                                                         iscono aree la cui conservazione attraverso
ZONE UMIDE DI INTERESSE                                                  l’istituzione di aree protette è considerata
INTERNAZIONALE                                                           prioritaria.2
Le Zone umide di interesse internazionale

 5.1
QUADRO COMPLESSIVO PER TIPOLOGIA
DELLE AREE PROTETTE IN ITALIA
 TIPOLOGIA                                  N°         Ettari a terra              Ettari a mare      Totale
 Parchi Nazionali                           24         1.465.681,00
 Aree Marine Protette                       27                                     224.442,53
 Riserve Naturali Statali                   147        122.775,90
 Altre Aree Protette Nazionali              3                                      2.557.477,00
 Parchi Naturali Regionali                  134        1.294.655,87
 Riserve Naturali Regionali                 365        230.240,21                  1.284,00
 Altre Aree Protette Regionali              171        50.273,72                   18,40
 Totale                                     871                                                       871
 Tot. HA Terra                                         3.163.590,71                                   3.163.590,71
 Tot. HA Mare                                                                      2.853.033,93       2.853.033,93
 Coste totali Km                                                                   658,02             658,02

2) Fonte Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI                              9
Rispetto all’estensione totale del territorio italia-                     La tabella seguente mostra un quadro
no, ottenuta dalla somma delle estensioni degli                           complessivo relativo alla presenza delle Aree
8092 comuni censiti nel 20113, calcolata in                               Protette a livello regionale4, in modo da ribadire
302.070,8 Km², si può stabilire che ben 31.636                            ancora più fortemente quella che è un’inciden-
Km² corrispondono a Aree Naturali Protette                                za notevole in Italia del patrimonio territoriale
(il dato è riferibile all’estensione territoriale “a                      legato al riconoscimento e alla tutela degli
terra”), ovvero il 10,5% del territorio nazionale.                        habitat e degli ecosistemi.

 5.2
LE AREE PROTETTE REGIONALI
 Regione                   Parchi Reg.                Ris. Nat. Reg.                              Altre Aree Nat. Reg.
                           N°        ha               N°            Terra           Mare          N°            Terra         Mare
 Abruzzo                   1         56450            25            10329,2                       6             1056,8
 Basilicata                2         33655            6             2197                          0             0
 Calabria                  1         17687            2             750                           0             0
 Campania                  9         150144           4             10077                         4             2540,5
 Emilia Romagna            13        51578,9          14            2626,86                       2             141,7
 Friuli                    2         46352            11            7043            1284          0             0
 Lazio                     14        114632           30            43563,87                      33            6576,3        18,4
 Liguria                   8         21592,3          3             23                            15            1781
 Lombardia                 13        63755,6          62            9531                          27            701,7
 Marche                    4         22800            2             492,8                         0             0
 Molise                    0         0                1             50                            2             2292
 Piemonte                  24        95424,8          36            15181,3                       10            19747,4
 Puglia                    11        66023,9          7             5869,81                       0             0
 Sardegna                  2         6779             0             0                             8             3025,8
 Sicilia                   4         185551           76            85163,4                       2             9,6
 Toscana                   5         51471            41            32541,2                       19            5288
 Umbria                    6         40629,4          0             0                             1             4535
 Valle d'Aosta             1         5747             9             511,85                        0             0
 Veneto                    5         56733,6          6             2120,3                        0             0
 Prov. Aut. Bolzano        7         125883           27            1033,3                        0             0
 Aut. Trento               2         81769,2          3             1177,9                        42            1790,7
 Totale                    134       1294658,7 365                  224412,3 1284                 171           49486,5 18,4

3) Dati ISTAT in base al Censimento 2011
4) Dati elaborati in base alla classificazione relativa al VI Elenco Ufficiale delle Aree Protette 2010 pubblicato dal Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

10                                          TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
Un altro elemento da poter prendere in con-                              re internazionali e nazionali a difesa di questi
siderazione per ottenere una visione ulterior-                           territori.
mente complessiva della composizione delle                               Per quanto riguarda il nostro Paese, la Conven-
aree protette in ambito regionale è quello di                            zione di Ramsar è stata ratificata e resa esecuti-
considerare la presenza delle zone cosiddette                            va dall’Italia con il DPR 13 marzo 1976, n. 448, e
“umide”.                                                                 con il successivo DPR 11 febbraio 1987, n. 184.
Nel corso della “Conferenza Internazionale sulla                         Tra gli impegni nazionali fissati come stru-
Conservazione delle Zone Umide e sugli Uccelli                           menti attuativi da svolgere in parallelo a quelli
Acquatici” -tenutasi in Iran, a Ramsar, nel feb-                         comuni determinati a Ramsar, si riconoscono:
braio del 1971- è stata siglata la Convenzione                           attività di monitoraggio e sperimentazione
sulle zone umide di importanza internazionale,                           nelle “zone umide” designate ai sensi del DPR
passo decisivo nel porre la giusta attenzione e                          13 marzo 1976, n.448;; attivazione di modelli
nel costruire azioni di protezione a favore degli                        per la gestione di “Zone Umide”; attuazione del
habitat “umidi”, ecosistemi di fragile equilibrio e                      “Piano strategico 1997-2002” sulla base del do-
fondamentali per la vita dell’estrema biodiver-                          cumento “Linee guida per un Piano Nazionale
sità che ospitano (soprattutto specie di uccelli                         per le Zone Umide”; designazione di nuove
acquatici).                                                              zone umide, ai sensi del DPR 13.3.1976, n. 448;
Grazie alla Convenzione, le zone umide sono                              preparazione del “Rapporto Nazionale” per ogni
state definite e delimitate territorialmente,                            Conferenza delle Parti.5
permettendo l’avvio di una serie di procedu-

 5.3
DISTRIBUZIONE DELLE ZONE UMIDE IN ITALIA PER REGIONE
 Regione                           Siti
 Lombardia                         6
 Veneto                            2
 Trentino Alto Adige               1
 Friuli Venezia Giulia             2
 Emilia Romagna                    10
 Toscana                           4
 Umbria                            1
 Lazio                             5
 Abruzzo                           1
 Puglia                            3
 Calabria                          1
 Sicilia                           2
 Sardegna                          8
 Basilicata                        2
 Campania                          2
 Totale                            50

5) Fonte: http://www.minambiente.it

TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI                          11
5.4
ESTENSIONE TERRITORIALE DEI PARCHI NAZIONALI
E PRESENZA ANTROPICA6
                                                                      ESTENSIONE             Comuni           Popolazione dei
 PARCHI NAZIONALI
                                                                      IN ha                  del Parco        Comuni del Parco
 Parco Nazionale della Majella                                        62838                  39               89791
 Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise                              49680                  24               27048
 Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga                    141341                 44               134624
 Parco Nazionale dell’Appennino Lucano – Val d’Agri -
                                                                      68996                  29               87253
 Lagonegrese
 Parco Nazionale del Pollino                                          171132                 56               152576
 Parco Nazionale dell’Aspromonte                                      64153                  37               267985
 Parco Nazionale della Sila                                           73695                  21               135374
 Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano                         178172                 80               217782
 Parco Nazionale del Vesuvio                                          7259                   13               342825
 Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falte-
                                                         31038                               12               42877
 rona e Campigna
 Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano                        22793                  16               43501
 Parco Nazionale del Circeo                                           5616                   4                147144
 Parco Nazionale delle Cinque Terre                                   3860                   3                4135
 Parco Nazionale dei Monti Sibillini                                  69722                  18               22656
 Parco Nazionale della Val Grande                                     11340                  13               12538
 Parco Nazionale del Gran Paradiso                                    71043,79               13               8319
 Parco Nazionale dello Stelvio                                        130734                 23               63998
 Parco Nazionale del Gargano                                          118144                 18               205099
 Parco Nazionale dell’Alta Murgia                                     68033                  13               422940
 Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena                      5100                   1                10990
 Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu 73935                                 18               48074
 Parco Nazionale dell’Asinara                                         5170                   1                22402
 Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano                              16856                  11               190983
 Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi                             15030,22               15               105166
 TOTALE                                                               1.465.681 ha           522              2.806.080

0,014650 Km² corrispondono al territorio ap-                           e in base ai dati ISTAT dell’ultimo Censimento
partenente ai 24 Parchi Nazionali, vale a dire il                      2011, emerge che il 6,45% dei comuni italiani
4,8% sul complesso del territorio nazionale.                           sono comuni che insistono territorialmente
Da un confronto delle elaborazioni in tabella                          all’interno di Parchi Nazionali (522 su 8092

6) Dati elaborati su contenuti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Censimento 2011 rispetto alla
popolazione residente nei comuni italiani

12                                        TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
totali). Allo stesso modo, su un complessivo di                          Ministero dell’Interno si registra una notevole
59.433.744 unità che rappresentano il totale                             differenza tra l’indice di criminalità nazionale
della popolazione italiana censita nel 2011,                             e quello che si registra nei comuni dei Parchi
il 4,7 % (2.806.080) vive all’interno di territori                       nazionali. Considerando i soli comuni interes-
facenti parte di Parchi Nazionali.                                       sati da Parchi Nazionali (Gennargentu escluso)
                                                                         l’indice medio di criminalità è di 2,3% contro il
Dal punto di vista della questione legalità in                           5,7% nazionale, molto meno della metà.
riferimento alle aree protette, il quadro appena
esposto risulta utile nel momento in cui si                              INDICE DI CRIMINALITÀ PER FAMIGLIE
costruisce una riflessione incentrata sulla pre-                         (Numero di reati relativi ai veicoli: furti, tentati fur-
senza di criminalità nelle aree stesse.                                  ti, atti vandalici ecc. o reati riguardanti l’abitazio-
A tal proposito risultano molto utili i dati                             ne su base famigliare per 1.000 abitanti)
espressi nel “Rapporto sulla criminalità in Italia.                      L’indice di criminalità per famiglie è calcolato
Analisi, Prevenzione, Contrasto “ elaborato dal                          sulle famiglie che hanno subito nel corso del
Ministero dell’Interno (dati 2009) in cui è possi-                       2009 reati contro la proprietà (scippi, borseggi
bile riscontrare una sostanziale discrepanza tra                         e furti di oggetti personali di altro tipo) o reati
il dato medio nazionale e lo stesso riferibile ai                        violenti (minacce, aggressioni, rapine). Le fami-
comuni facenti parte dei Parchi Nazionali.                               glie dei comuni dei Parchi Nazionali solo l’8,9%
Questa differenza vale sia per l’indice di crimi-                        ha subito reati relativi ai veicoli (furti, tentati
nalità individuale che per l’indice di criminalità                       furti, atti vandalici ecc.) o reati riguardanti l’abi-
per famiglie.                                                            tazione, contro il 16,2% nazionale.

INDICE DI CRIMINALITÀ INDIVIDUALE                                        È probabile che una differenza di questo tipo
(Numero di furti, rapine e violenze sulla popolazio-                     sia fortemente dovuta a una presenza attenta
ne per 1.000 abitanti)                                                   di controlli maggiore nelle aree protette, ma
L’indice di criminalità è calcolato sugli individui                      è pur vero che in parte l’effetto “argine” che
da 14 anni in su che hanno subito nel corso del                          un’area protetta esplica in merito ad azioni di
2009 reati contro la proprietà (scippi, borseggi                         criminalità diffusa è da valutare anche rispetto
e furti di oggetti personali di altro tipo) o reati                      al senso culturale e sociale che si consolida
violenti (minacce, aggressioni, rapine). Dalle                           attorno al valore di un territorio tutelato e da
elaborazioni sperimentali Istat su dati 2009 del                         tutelare.

 6
PIANIFICAZIONE, GOVERNANCE E DOTAZIONI
ORGANICHE DEI PARCHI NAZIONALI
Quelli presenti nell’elenco ufficiale sono 24 (in                        Mentre con la legge 93/2001 è nato il Parco
realtà sono 23 in quanto per quello Golfo di                             della Costa Teatina in Abruzzo, e con la legge
Orosei e Gennargentu è stata sospesa l’efficacia                         222/2007 si prevede l’istituzione in Sicilia dei
del D.P.R. del 1998 e gli organi non sono stati                          Parchi nazionali degli Iblei, delle Egadi e del
mai costituiti) eccetto i 5 parchi nazionali storici                     Litorale Trapanese, di Pantelleria e delle Isole
(Gran Paradiso nel 1922, d’Abruzzo nel 1923,                             Eolie, per nessuno di questi parchi è stato an-
Circeo nel 1934, Stelvio nel 1935 e quello della                         cora completato l’iter istitutivo.
Calabria nel 1968 e successivamente inglobato                            Per quanto riguarda i Piani dei Parco, previsti
nel Parco nazionale della Sila nel 2002), quasi                          dall’art. 12 della l.394/91, quelli vigenti sono
tutti sono stati istituiti grazie alla legge 394/91                      8: Aspromonte, Majella, Arcipelago Toscano,
e da altri provvedimenti che hanno modifica-                             Foreste Casentinesi, Cilento e Vallo di Diano,
to la stessa, come la legge 344/97e la 426/98.                           Asinara, Vesuvio e Dolomiti Bellunesi (per

TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI                                 13
quest’ultimo si sta provvedendo all’aggiorna-                   anche il parere della Comunità del Parco; quelli
mento poiché sono trascorsi 10 anni dall’ap-                    dell’Appennino Lucano e de La Maddalena
provazione); per i Monti Sibillini e il Gran Sasso              sono ancora nella fase di redazione; quello
e Monti della Laga è in corso l’approvazione                    delle Cinque Terre è in aggiornamento dopo
definitiva da parte delle Regioni interessate; 8                che la Regione Liguria nel 2010 ha revocato la
Enti parco hanno completato la procedura di                     precedente adozione; mentre quello dello Stel-
approvazione di loro competenza e aspettano                     vio già predisposto nel 2008 è ancora nella fase
il parere delle regioni interessate: Val Grande,                di integrazione delle osservazioni ricevute dalla
Gran Paradiso, Abruzzo Lazio e Molise, Pollino,                 regione Lombardia e delle province autonome
Gargano Alta Murgia, Appennino Tosco Emilia-                    di Trento e Bolzano.
no e Sila, mentre per quello del Circeo manca

Piani     Approvati     Aggiornamento           Approvazione           Adozione         Redazione           Integrazione
23        8             1                       2                      9                2                   1

Tutti gli Enti parco hanno aggiornato i loro                    Giunta, Revisori dei Conti e Comunità di Parco)
Statuti in ottemperanza a quanto previsto dal                   c’è da sottolineare che solo due quelli ancora
D.P.R. 73/2013.                                                 Commissariati (Circeo e Abruzzo, Lazio e Moli-
Per quanto riguarda gli organismi di gestione                   se) e quello del Vesuvio è in regime di proroga.
degli Enti parco (Presidente, Consiglio Direttivo,

Enti Parco        Con Presidente in carica               Commissariati                      In regime di proroga
23                20                                     2                                  1

Si sta procedendo alla nomina dei Consigli                      Emiliano, le Foreste Casentinesi, l’Arcipelago
direttivi, alcuni dei quali mancanti da oltre                   Toscano, i Monti Sibillini, l’Abruzzo, Lazio e
4-7 anni (Majella, Gran Sasso, Gargano) o mai                   Molise, il Vesuvio, il Cilento, il Pollino, la Sila,
costituiti (Appennino Lucano), secondo quanto                   l’Aspromonte e la Maddalena; mentre gli Enti
stabilito dal D.P.R. 73/2013 che riduce i compo-                che hanno un facente funzione incaricato del
nenti da 12 a 8 e ne modifica la rappresentanza                 ruolo di Direttore, e non iscritti all’albo degli
(4 comunità del parco, 1 Ministero Ambiente,                    idonei, sono le Dolomiti Bellunesi, il Gran Sasso
1 Ministero Politiche Agricole, 1 Ispra e 1 Ass.                e Monti della Laga, il Gargano, l’Alta Murgia,
Ambientaliste).                                                 l’Appennino Lucano e l’Asinara; infine, le Cinque
                                                                Terre e la Majella hanno in atto una collabora-
Gli Enti parco che hanno il Direttore, iscritto                 zione con due Direttori di parchi regionali che
all’albo degli idonei, e nominato secondo l’art.                svolgono funzione di Direttore, e il Circeo ha
9 della legge 394/91 sono: il Gran Paradiso,                    incaricato della Direzione un funzionario del
la Val Grande, lo Stelvio, l’ Appennino Tosco                   Corpo Forestale dello Stato.

                  Direttori iscritti all’albo            Incaricati facenti                 Direttori provenienti
Enti Parco
                  degli idonei                           funzione direzione                 da altri Enti
23                14                                     6                                  3

Le attuali dotazioni organiche, alla luce delle                 a quanto provvisoriamente individuate al mo-
diverse disposizioni legislative che dal 2003 ne                mento della loro istituzione, non consentono
hanno ridotto la consistenza del 45% rispetto                   agli Enti parco di garantire in misura adeguata

14                                 TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
la loro funzionalità rispetto ai molteplici compi-                       A queste dotazioni occorre aggiungere le Guar-
ti che la legge gli assegna.                                             die del Parco nazionale del Gran Paradiso (60)
Il totale del personale impiegato nei 23 Enti                            e d’Abruzzo Lazio e Molise (13), oltre alle unità
parco è pari a 459 unità per un costo com-                               assunte in soprannumero nei Parchi nazionali
plessivo della dotazione organica pari a €                               d’Abruzzo, Lazio e Molise (70), della Majella (37),
14.009.469,00.                                                           del Gran Sasso (36) e la Maddalena (11).

                   Dotazione organica                Unità in
 Enti Parco                                                                       Guardie Parco       Totale
                   D.L. 95/2012                      soprannumero
 23                459                               154                          73                  686

Le dotazioni finanziarie assegnate agli Enti                             le superfici naturali (estensione della zona A);
parco nel 2012, a valere sul capitolo 1552, si                           numero dei comuni.
sono basate sul riconoscimento delle spese                               Per quanto riguarda, invece, il riparto del fondo
obbligatorie e sono state pari a € 58.577.618,41.                        di cui al capitolo 1551 pari a € 2.180.000,00, è
Per il riparto tra i 23 Enti è stato utilizzato un                       stata emanata per la prima volta una direttiva
criterio di “complessità territoriale - amministra-                      d’indirizzo per gli Enti parco affinché destinas-
tiva” elaborato secondo 3 distinti parametri: la                         sero tali risorse ad azioni di conservazione della
superficie occupata (estensione complessiva);                            biodiversità.

                                   Fondi Enti parco                   Fondi Enti parco
 Enti Parco                                                                                       Totale
                                   capitolo 1551                      capitolo 1552
 23                                € 2.180.000,00                     € 58.577.618,41             € 60.757.618,41

 7
TRASPARENZA
La trasparenza amministrativa assicura la massi-                         ve in materia di integrità”. E ancora “L’assenza
ma circolazione possibile delle informazioni tra                         di iniziative in materia di integrità, specie in
il sistema amministrativo ed il mondo esterno                            relazione all’individuazione (e segnalazione agli
favorendo il rapporto tra le pubbliche ammi-                             stakeholder) delle aree maggiormente esposte
nistrazioni e i diritti dei cittadini. Un concetto                       al rischio di corruzione e/o cattiva gestione” è
che, a maggior ragione, vale per gli Enti parco                          rilevata, ad esempio, anche nel caso dell’Ente
poiché si tratta di amministrazioni pubbliche                            parco della Maddalena e di quello della Sila
“giovani” che svolgono una funzione speciale                             dove non è stata neppure disposta “una map-
(conservare la natura) e verso cui i cittadini affi-                     patura delle aree e delle attività maggiormente
dano grandi aspettative di efficacia ed efficien-                        esposte al rischio di corruzione”.
za, a partire dalle modalità con cui comunicano                          L’art. 4 della legge n. 15 del 2009 stabilisce
e informano i cittadini.                                                 che “Le amministrazioni pubbliche adottano
Giusto lo scorso febbraio, la Civit - Autorità                           ogni iniziativa utile a promuovere la massima
nazionale anticorruzione e per la valutazione e                          trasparenza nella propria organizzazione e nella
la trasparenza delle Pubblica Amministrazione,                           propria attività”. L’art. 11 del decreto legislativo
sulla base di una indagine compiuta nel 2012                             n. 150 del 2009 precisa che “La trasparenza è
sugli Enti parco nazionali, segnalava … “l’as-                           intesa come accessibilità totale, anche attra-
senza di indicatori e target per gli obiettivi sia                       verso lo strumento della pubblicazione sui siti
strategici che operativi” e “per quanto concerne                         istituzionali delle amministrazioni pubbliche,
la trasparenza, si segnala la carenza di iniziati-                       delle informazioni concernenti ogni aspetto

TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI                           15
dell’organizzazione, degli indicatori relativi agli             avvicinare il contesto giuridico italiano a quello
andamenti gestionali e all’utilizzo delle risorse               anglosassone, scontano comunque le notevoli
per il perseguimento delle funzioni istituzio-                  e ineludibili distanze ancora presenti. Oltre a
nali, dei risultati dell’attività di misurazione e              ciò, il problema fondamentale sembra essere
valutazione svolta dagli organi competenti,                     più culturale che normativo. E la cultura è quel-
allo scopo di favorire forme diffuse di controllo               la che necessita di più tempo per un effettivo
del rispetto dei principi di buon andamento e                   cambiamento.
imparzialità”.                                                  Occorre dedicarsi quindi al raggiungimento di
La trasparenza è quindi un elemento assolu-                     una maggiore trasparenza a patto che questa,
tamente necessario per una migliore gestione                    sia concepita ed adeguata alla dimensione
(economico finanziaria e organizzativa) della                   socio culturale del nostro Paese, in cui gli stru-
cosa pubblica ed essenziale per responsabi-                     menti per veicolarla devono, per forza di cose
lizzare il management pubblico e stimolare la                   essere ricercati ed adeguati alla nostra “parti-
rendicontazione di quanto realizzato.                           colare” realtà, in modo da garantirne l’effettiva
Con la trasparenza è anche avviata una parte-                   attuazione ed i migliori risultati possibili.
cipazione e collaborazione del cittadino che,                   Questo non significa non osservare cosa av-
conoscendo meglio le PA, può contribuire                        viene negli altri Paesi, e studiarne i fenomeni
attivamente a migliorare, anche attraverso pro-                 e le soluzioni da questi proposte. È necessario,
poste, la qualità delle pubbliche amministrazio-                ad esempio, cominciare a chiedersi : quale è lo
ni, sia in termini di servizi erogati, sia in ambito            scenario di riferimento nel quale gli strumenti
organizzativo.                                                  della trasparenza sono stati realizzati negli altri
La trasparenza consente anche di attivare una                   Paesi?
economia legata a dati pubblicati in formato                    In cosa tale scenario differisce dal nostro? Sia-
aperto e rielaborabile. Le aziende e i privati                  mo sicuri che gli strumenti per la trasparenza
possono infatti utilizzare i dati pubblici (anche               adottati da altri Paesi possano avere gli stessi
quelli che nascondono una immediata utilità                     effetti in Italia?
nel contesto delle pubbliche amministrazioni)                   Occorre focalizzare soprattutto l’attenzione al
per realizzare servizi a valore aggiunto e per                  contesto sia normativo sia soprattutto culturale
migliorare la qualità della vita dei cittadini.                 del Paese Italia, investendo in una educazione
Oltre a ciò, più un’amministrazione è trasparen-                e in una formazione alla trasparenza; accom-
te più si prevengono e si limitano i fenomeni                   pagnando le amministrazioni (con nuovi stru-
legati alla corruzione. In pratica la trasparenza               menti semplici ed immediatamente compren-
è e deve essere un pilastro importante di un                    sibili) e coinvolgendo attivamente i cittadini.
nuovo rapporto tra cittadino e pubbliche am-                    Sicuramente le norme in tema di trasparenza
ministrazione, ed è auspicabile che sia estesa                  sono già molte (oggi giorno riguardano preva-
a tutti i livelli di governo superando i limiti di              lentemente le pubblicazioni sui siti web delle
applicazione imposti dal nostro ordinamento                     amministrazioni) ed in continuo aumento.
giuridico.                                                      Già esistono degli strumenti, ormai dal 2010 (le
All’estero la trasparenza, come principio fon-                  linee guida sui siti web delle PA, ad esempio)
damentale dell’Open Government, è realizzata                    che cercano di razionalizzare i tanti adempi-
attraverso lo strumento dell’OPEN DATA che,                     menti normativi in tema di trasparenza racco-
sinteticamente, consiste nella pubblicazione di                 gliendo tutti i contenuti che devono per legge
dati in formato aperto e rielaborabile.                         essere pubblicati sui siti. In pratica l’ammini-
                                                                strazione, consultandole può conoscere, con
Per quanto riguarda l’ordinamento, si stanno                    certezza, cosa deve pubblicare per legge, come
apportando in Italia, nel corso degli ultimi                    devono essere chiamati, e dove devono essere
anni, modifiche normative sia a livello centrale                posizionati i contenuti che devono essere
(amministrazioni centrali) che periferico (regio-               pubblicati.
nale). Tali modifiche nonostante cerchino di                    Come tutti sanno, non basta pubblicare le linee

16                                 TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
guida per garantirne l’immediata attuazione,                             del Dipartimento della Funzione Pubblica, forse
perché non le leggono in molti purtroppo.                                per la prima volta al mondo, ha realizzato uno
Occorre quindi individuare meccanismi (calati                            strumento che consente di accompagnare in
nella realtà delle PA italiane) che stimolino le                         modo semplice le pubbliche amministrazioni
amministrazioni pubbliche ad essere traspa-                              verso la trasparenza totale: la Bussola della
renti, focalizzando gli interventi, più che sulle                        trasparenza  presentata al ForumPA 2012. La
sanzioni, su premi e riconoscimenti anche solo                           bussola della trasparenza dei siti web consente
a livello di immagine.                                                   di effettuare una verifica in tempo reale su tutti
A questo proposito l’Ufficio informazione                                i contenuti minimi previsti per legge sui siti
statistica e gestione banche dati istituzionali                          web.

 7.1
LE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE SULLA TRASPARENZA
L’art. 1 della legge 241/90 (modificata e integra-                            a far data dal 1° gennaio 2011, gli obblighi
ta dalla Legge 15/2005) sancisce che “L’attività                              di pubblicazione di atti e provvedimenti
amministrativa persegue i fini determinati dalla                              amministrativi aventi effetto di pubblicità
legge ed è retta da criteri di economicità, di ef-                            legale si intendono assolti con la pubbli-
ficacia e di pubblicità e di trasparenza, secondo                             cazione nei propri siti informatici da parte
le modalità previste dalla Legge nonchè dai                                   delle amministrazioni e degli enti pubblici
principi dell’ordinamento comunitario”                                        obbligati” (Albo Pretorio On-line).
La legge 18 giugno 2009 n. 69 recante “Dispo-
sizioni per lo sviluppo economico. la sempli-                            Non viene, quindi, solamente previsto il diritto
ficazione, la competitività nonché in materia                            di prendere visione degli atti di un procedi-
di processo civile”, entrata in vigore il 4 luglio                       mento, ma anche che l’attività amministrativa
2009, contiene, tra gli altri provvedimenti, il pia-                     deve ispirarsi al principio di trasparenza, inteso
no industriale della pubblica amministrazione.                           come accessibilità alle informazioni e alla
Le norme del Capo III introducono disposizio-                            documentazione dell’amministrazione o ai rife-
ni volte a favorire l’efficienza e la trasparenza                        rimenti da quest’ultima utilizzati nell’assumere
dell’azione amministrativa e l’eliminazione                              una determinata posizione.
degli sprechi attraverso misure che riguardano                           Il portale www.trasparenzapa.it consente alle
anche la pubblicità dei dati relativi alla dirigen-                      Pubbliche Amministrazioni Locali la pubbli-
za pubblica ed ai tassi di assenza e di maggiore                         cazione sul Web, in modalità automatica o
presenza del personale.                                                  manuale, degli atti e delle informazioni previste
In particolare:                                                          dalla legislazione vigente e consente, altresì, ai
-- l’art. 21 comma 1 della legge, in attuazio-                           cittadini, di consultare in internet gli atti così
     ne dei principi di trasparenza e di buona                           pubblicati. Il sottoportale comunale è facilmen-
     amministrazione, obbliga le amministrazio-                          te integrabile nel sito istituzionale dell’Ente.
     ni a pubblicare, sui siti Internet di ciascun
     ente od organismo, i curricula vitae dei                            Il decreto legislativo n.33 /2013 riguardante il
     dirigenti, i dati relativi agli emolumenti da                       “Riordino della disciplina riguardante gli ob-
     questi percepiti e i rispettivi recapiti, oltre                     blighi di pubblicita’, trasparenza e diffusione di
     alle informazioni inerenti i tassi di assenza e                     informazioni da parte delle pubbliche ammi-
     di presenza del personale di ciascun ufficio                        nistrazioni” ha operato un riordino in un unico
     dirigenziale.                                                       corpo normativo degli obblighi di pubblicità,
-- l’art. 32 comma 1 della legge “Eliminazione                           trasparenza e diffusione di informazioni da
     degli sprechi relativi al mantenimento di                           parte delle pubbliche amministrazioni, introdu-
     documenti in forma cartacea”, come mo-                              cendo nuovi obblighi.
     dificato dalla legge 25/2010, stabilisce che,                       L’Ente Parco, nel dare attuazione alla nuova

TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI                          17
normativa sulla trasparenza, deve garantire le                  il Pubblico dell’Ente Parco, nell’ambito della
libertà individuali e collettive, nonché i diritti              propria azione, si adegua ai seguenti principi:
civili, politici e sociali, integrare il diritto ad             a. garantire l’esercizio dei diritti di informazio-
una buona amministrazione e concorrere alla                          ne, di accesso e di partecipazione di cui alla
realizzazione di un’amministrazione aperta, al                       legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive
servizio del cittadino.                                              modificazioni;
                                                                b. agevolare l’utilizzazione dei servizi offerti ai
L’Ente Parco, con la finalità di contribuire alla                    cittadini, anche attraverso l’illustrazione del-
trasparenza ed efficienza dell’azione ammini-                        le disposizioni normative e amministrative,
strativa, può istituire l’Ufficio Relazioni con il                   e l’informazione sulle strutture e sui compiti
Pubblico, come previsto dalle leggi  (Legge n.                       delle amministrazioni medesime;
150 del 7 giugno 2000) ed in vigore per tutti gli               c. promuovere l’adozione di sistemi di inter-
Enti pubblici.                                                       connessione telematica e coordinare le reti
L’URP è uno spazio ideato per agevolare il                           civiche;
rapporto di ogni cittadino, associazione o Istitu-              d. attuare, mediante l’ascolto dei cittadini e la
zione con l’Ente Parco. Un servizio per aiutare                      comunicazione interna, i processi di verifica
a conoscere meglio il funzionamento, le com-                         della qualità dei servizi e di gradimento
petenze dell’Ente e le norme che regolano il                         degli stessi da parte degli utenti;
territorio affidato alla sua tutela: un luogo dove              e. garantire la reciproca informazione fra
poter chiedere e poter ottenere informazioni                         l’ufficio per le relazioni con il pubblico e le
sulle sue molteplici attività e iniziative. Attraver-                altre strutture operanti nell’amministrazio-
so l’URP gli utenti possono inoltre contribuire,                     ne, nonchè fra gli uffici per le relazioni con
attraverso idee e suggerimenti, al miglioramen-                      il pubblico delle varie amministrazioni.
to dell’attività dell’Ente. L’Ufficio Relazioni con

 8
PARTECIPAZIONE
La partecipazione del cittadino alla vita demo-                 L’impiego delle tecnologie costituisce lo
cratica è un principio che discende direttamen-                 strumento principale per il mutamento delle
te dal diritto di sovranità popolare e dal diritto              relazioni fra soggetti, che richiede un rilevante
di cittadinanza, riaffermato dalla normativa eu-                cambiamento culturale, in particolare per i
ropea. Alcune azioni dell’Unione, quali la Carta                soggetti pubblici, i quali sono tenuti a rendere
europea dei diritti dell’uomo nella città (2000)                conoscibili e fruibili i dati in loro possesso, ga-
e l’Agenda della conferenza di Fuerteventura,                   rantendone la qualità e l’aggiornamento.
Sviluppo della cittadinanza democratica e di                    Il principio della partecipazione attiva e della 
una leadership responsabile a livello locale                    trasparenza dell’azione amministrativa, ribadito
(2002), sostengono la partecipazione diretta                    dalla  Carta europea per i diritti del cittadino
dei cittadini e la massima trasparenza nelle                    nella Società dell’informazione e della co-
comunicazioni tra pubblica amministrazione e                    noscenza, con particolare riferimento alle
cittadini.                                                      tecnologie informatiche, sancisce quattro diritti
Uno degli obiettivi fondamentali è trasformare,                 fondamentali: il diritto all’accesso, il diritto all’in-
attraverso l’uso delle tecnologie dell’infor-                   formazione, il diritto alla formazione,  il diritto
mazione e della comunicazione, le relazioni                     alla partecipazione.
interne ed esterne del settore pubblico, con                    La partecipazione viaggia, dunque, di pari
il fine di migliorare l’erogazione dei servizi e                passo con un altro concetto fondamentale: la
la partecipazione della società civile alla vita                trasparenza.
democratica.                                                    Promuovere la partecipazione dei cittadini ai

18                                 TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI
diversi momenti decisionali rappresenta uno                              e sull’azione amministrativa, significa rende-
dei più importanti processi innovativi in atto                           re l’amministrazione trasparente, accessibile
nella pubblica amministrazione.                                          e dialogante, capace ciò di comunicare e di
Attraverso la riforma cosiddetta Bassanini, le                           ascoltare.
leggi sulla semplificazione e sulla trasparen-                           Per questo motivo nei diversi processi deci-
za, la legge sulle attività di comunicazione e                           sionali inclusivi e partecipativi, la funzione di
informazione e soprattutto con la riforma del                            comunicazione svolge un ruolo trasversale
Titolo V della Carta Costituzionale, i concetti di                       fondamentale: attraverso la comunicazione
inclusione, coinvolgimento, partecipazione dei                           e le strutture che se ne occupano è infatti
cittadini nelle politiche della amministrazione                          possibile creare conoscenza e consapevolez-
pubblica, sono entrati nella programmazione                              za nella cittadinanza sulle attività e i progetti
e gestione dei servizi e delle relazioni con il                          dell’amministrazione ma anche sulla possibilità
pubblico, comportando importanti cambia-                                 di partecipare, offrendo le informazioni e gli
menti della cultura organizzativa degli enti, in                         strumenti necessari, è possibile rendicontare
alcuni casi supportati da interventi legislativi a                       l’azione amministrativa, è possibile creare spazi
livello regionale (come nel caso della Regione                           di ascolto e di raccolta delle osservazioni e idee
Toscana).                                                                dei cittadini, è possibile diffondere i risultati dei
Rendere partecipi i cittadini, includerli nei                            momenti di ascolto e partecipazione e diffon-
processi decisionali, significa prima di tutto                           dere le decisioni e le relative politiche attuate
fornire un’informazione adeguata sui processi                            dagli enti.

 8.1
PROCESSI DECISIONALI INCLUSIVI
Nell’ottica della riqualificazione dei rapporti fra                      come “principio eminentemente relazionale,
cittadini e istituzioni, diverse Pubbliche Ammi-                         in quanto disciplina i rapporti fra soggetti
nistrazioni hanno sperimentato e/o sviluppato                            tutti dotati di autonomia: i cittadini, singoli o
strumenti e iniziative per favorire forme di                             associati; le pubbliche amministrazioni; i vertici
partecipazione civica.                                                   politici delle amministrazioni “.
Sotto il profilo normativo, tale tendenza è                              In questo quadro cambia quindi anche il ruolo
stata ulteriormente rafforzata e rinnovata nei                           della Pubblica Amministrazione: essa non è più
contenuti in seguito alla riforma del Titolo V                           solo produttrice di servizi ma anche produttrice
della Costituzione, la quale introduce, all’art.                         di politiche pubbliche, in quanto la sua azione
118, il principio di sussidiarietà orizzontale, che                      è sempre più caratterizzata dalla necessità di
stabilisce che …. “Stato, Regioni, Città Metropo-                        governo di un sistema di attori complesso che
litane, Province e Comuni favoriscono l’autono-                          vede la collaborazione di soggetti pubblici
ma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per                    e privati (altre istituzioni pubbliche, associa-
lo svolgimento di attività di interesse generale,                        zioni, soggetti privati o comuni cittadini) che
sulla base del principio di sussidiarietà”.                              operano sul territorio con competenze speci-
Ciò significa attribuire al cittadino un ruolo di                        fiche che vengono valorizzate per soddisfare
primaria centralità nella vita pubblica, oltre che                       “bisogni pubblici”. In altre parole si fa avanti il
un potere di iniziativa nuovo; vale a dire, indur-                       concetto di governance del territorio, che vede
re un’evoluzione ulteriore delle modalità di rela-                       la PA come un soggetto in grado di catalizzare,
zione tra Pubblica Amministrazione e cittadini                           gestire e mettere a sistema contributi di natura
per il perseguimento di obiettivi comuni.                                diversa, in un’ottica di co-progettazione e co-
Il principio di sussidiarietà orizzontale si pone                        costruzione delle policies.
così come nuovo “paradigma pluralista, pari-                             Questa lettura ha come conseguenza un pro-
tario e relazionale”; esso va considerato infatti                        cesso di de-strutturazione e ri-costruzione della

TRASPARENZA, LEGALITÀ E PARTECIPAZIONE PER PROMUOVERE LA BELLEZZA E LA GREEN ECONOMY DEI PARCHI                             19
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