Tesla realizzerà una mega da

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Tesla realizzerà una mega
“batteria    virtuale”    da
fotovoltaico    in     South
Australia
Tesla, società guidata da Elon Musk specializzata nella
produzione di veicoli elettrici, pannelli fotovoltaici e
sistemi di stoccaggio energetici, e il governo dello stato del
South Australia hanno siglato un accordo che nei prossimi
quattro anni e mezzo porterà alla realizzazione della più
grande batteria “virtuale” al mondo: sarà alimentata
dall’energia solare tramite un sistema di pannelli
fotovoltaici che nei prossimi anni saranno posati sui tetti di
decine di migliaia di edifici, pubblici e privati.

Permesso da un partenariato pubblico privato che sta
coinvolgendo lo stato australiano e Tesla e presto includerà
anche un gestore per la nuova rete, è un progetto innovativo
che, con la conferma dei risultati attesi, proporrà un nuovo e
concreto modello di produzione di energia da una fonte
rinnovabile su grande scala, incrementabile nello spazio e nel
tempo e ripetibile in molte parti del mondo.

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Aggiornato con la Legge di Bilancio 2018, l'e-book descrive,
con taglio operativo, le caratteristiche dell’agevolazione
fiscale in tema di risparmio energetico, sottolineando in cosa
consista tale agevolazione, chi sono i beneficiari, gli
interventi agevolati e le spese agevolate, le comunicazioni.
Un approfondimento è dedicato alle spese di riqualificazione
energetica riguardanti le parti comuni condominiale.

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La batteria virtuale sarà un sistema ramificato e diffuso
costituito dalla messa in rete degli impianti fotovoltaici di
cui sarà dotato un minimo di almeno 50.000 edifici
strategicamente selezionati. In ognuno verranno installati un
impianto fotovoltaico da 5kW posizionato sul tetto e batterie
da 13,5 kWh che accumuleranno l’energia prodotta e la
renderanno disponibile sia per l’alimentazione dei fabbisogni
casalinghi che per l’immissione nella nuova rete.

Le fasi del progetto Tesla in South
Australia
Il progetto si svilupperà su più fasi in più anni e sta
partendo dall’intervento su 1.100 edifici di proprietà
dell’Housing Trust, ente governativo che dà supporto nella
gestione dei problemi abitativi affittando abitazioni a prezzi
calmierati, per estendersi progressivamente nel corso del 2018
e durante tutto il 2019. Il coinvolgimento dei primi privati,
che parteciperanno su base volontaria e in numero tale da
raggiungere il 50% dei 50.000 inizialmente previsti, dovrebbe
partire a inizio 2019, subordinato alla valutazione dei
risultati ottenuti nel corso di quest’anno.

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struttura del volume prevede, per ciascun aspetto della
materia, dapprima la descrizione delle norme e degli istituti
di riferimento, di seguito l’illustrazione dei relativi
orientamenti giurisprudenziali, infine l’analisi delle
sentenze più recenti che hanno individuato specifiche
questioni e principi interpretativi.

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Il meccanismo prevede una gestione dei costi di installazione
che nel caso dell’Housing Trust sono assorbiti dalla vendita
dell’energia prodotta, che viene parzialmente utilizzata e
pagata dagli inquilini, mentre per i privati sono a carico
degli aderenti al progetto, che potranno riassorbirli nel
tempo grazie alle riduzioni degli importi delle fatture per
energia da loro coprodotta (le valutazioni diffuse parlano di
una riduzione del 30%).

Mentre la nuova rete sarà gestita dall’operatore privato che
il governo sta cercando, che avrà il suo guadagno nella
vendita dell’energia prodotta, Tesla sarà coinvolta nel
supporto tecnico e nelle dichiarazioni di idoneità degli
edifici candidati a entrare nel programma, nella fornitura e
installazione degli impianti e nel monitoraggio e valutazione
dei risultati ottenuti.

Un intervento da 800 milioni di
dollari per un impianto da 250
MW/650 MWh
Il piano è ingente, come importante è la decisione di avviare
un intervento da 800 milioni di dollari australiani
complessivi (pari a circa 500 milioni di euro), che parte da
una disponibilità di 30 milioni provenienti dal Renewable
Technology Fund e potrebbe avere positive ricadute
occupazionali oltre che ambientali ed economiche. I risultati
attesi indicano come in una situazione a regime, che si
dovrebbe raggiungere al termine degli anni previsti e con il
coinvolgimento di almeno 50.000 costruzioni, si creerà un
impianto da 250MW/650MWh, che riuscirebbe a coprire il 20% del
fabbisogno giornaliero di elettricità di tutto lo stato, pari
alla possibilità di alimentazione di circa 75.000 abitazioni
medie.

Il concreto avvio di questo programma sembra avere superato,
anche solo in parte, alcune resistenze provenienti dal fronte
interno. L’Australia è una nazione dagli elevati prezzi di
vendita dell’energia elettrica e trarrebbe molti benefici
dall’essere alimentato da una fonte rinnovabile di
approvvigionamento energetico in grande disponibilità, ma è
anche uno dei principali paesi estrattori di carbone, da cui
si è sviluppato un fiorente settore minerario che esporta
soprattutto verso l’Asia (secondo i dati 2016 di Greenpeace il
60% dell’energia elettrica prodotta in Cina proviene dalla
combustione del carbone).
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