Milano Cortina 2026, ecco come sarà il Villaggio Olimpico

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Milano Cortina 2026, ecco
come   sarà  il  Villaggio
Olimpico
Il Villaggio Olimpico di Milano Cortina 2026 sarà realizzato
su progetto di Skidmore, Owings & Merrill all’interno del
rigenerato scalo di Porta Romana. L’evento si sta avvicinando
a grandi passi. La XXV edizione dei giochi olimpici e
paralimpici invernali sarà infatti ospitata dal tandem Milano
e Cortina d’Ampezzo nei mesi di febbraio e marzo del 2026.

Il progetto è stato aggiudicato dal Fondo Porta Romana al
termine di una competizione che ha visto la partecipazione di
27 gruppi di progettazione.

Il Villaggio Olimpico di Milano
Cortina 2026
Il nuovo Villaggio Olimpico si colloca nella porzione sud
occidentale dei 190.000 mq dell’area occupata dall’ex scalo
ferroviario di Porta Romana.

Impostato dentro un lotto di 60.000 mq di superficie, ospiterà
gli atleti impegnati nelle competizioni in un complesso che
per la maggior parte sarà di nuova realizzazione. I volumi
comprendono sei nuovi edifici, che avranno prevalente funzione
residenziale e piani terra aperti. Include anche il recupero
di due edifici ex industriali preesistenti. A memoria del
passato produttivo dell’area, ospiteranno funzioni e servizi
collettivi.

La planimetria propone un microtessuto urbano circondato dal
verde che vuole integrarsi con il contesto di questa parte di
città, nel ritmo, nelle scale e nella sua permeabilità.
L’attenzione alla pedonalità e alla circolazione delle persone
si concentra sia a livello del terreno che a un livello
superiore. I nuovi edifici sono infatti collegati tra loro da
passerelle-terrazze aperte.

Il progetto prevede anche la realizzazione di una nuova piazza
olimpica, che sarà l’unica parte del Villaggio ad essere
aperta al pubblico durante la manifestazione.

L’attenzione all’impatto sull’ambiente
Il Villaggio Olimpico vuole minimizzare al massimo il suo
impatto ambientale, con l’attenta scelta dei materiali e la
progettazione architettonica e impiantistica.

I nuovi edifici rispetteranno i requisiti NZEB e utilizzeranno
sistemi passivi di raffreddamento e pannelli solari. Il 30%
dell’energia sarà fornita dal sole. Sono previsti il recupero
e il riutilizzo dell’acqua piovana, mentre verde pensile e
verticale aiuterà a ridurre le dispersioni e le richieste
energetiche. La struttura portante dei nuovi edifici
utilizzerà il legno, mentre per le facciate e le chiusure
verticali saranno privilegiati materiali a basso tenore di
carbonio.

Le prossime fasi prevedono la conclusione della fase
progettuale e la presentazione del permesso di costruire, alla
fine di ottobre. Successivamente l’avvio dei lavori partirà
con la bonifica dell’area, che dovrebbe concludersi
nell’estate 2022. Il Villaggio dovrebbe essere consegnato
entro luglio 2025.

Dopo il 2026, un nuovo studentato
con serre e orti e residenze
Dall’autunno del 2026 parte del complesso, riconvertito,
diventerà uno studentato da circa 1.000 posti letto. Le
abitazioni degli atleti manterranno la funzione residenziale,
a disposizione degli studenti ma anche di altre tipologie di
utenti al di fuori dei periodi accademici.

Mentre le aree di servizio saranno di supporto alla residenza,
si prevede la realizzazione di serre e orti per la
coltivazione a km zero di cibo. La restante parte dell’ex
Villaggio diventerà invece residenze a disposizione del libero
mercato e social housing.

Olimpiadi 2026, Milano si prepara alla trasformazione partendo
dai quartieri Milano, l’ex scalo di Porta Romana diventerà un
Villaggio Olimpico

Dentro il masterplan di OUTCOMIST,
Diller Scofidio + Renfro, PLP
Architecture    e   Carlo    Ratti
Associati
Il Villaggio Olimpico di Milano Cortina 2026 occuperà circa 20
ettari di un’importante area di prossima rigenerazione. Nella
seconda parte del 2020 il Fondo Porta Romana si era
aggiudicato la gara bandita da FS Sistemi urbani per il suo
acquisto per la cifra di 180 milioni di euro. Il fondo è
costituito da Coima sgr, Covivio, Prada Holding e Coima Esg
City Impact Fund.

L’acquisizione è stata il primo passo di un percorso che
successivamente ha visto il bando di un concorso per la
definizione del masterplan che guiderà la sua trasformazione.
Concluso a marzo, ha visto imporsi la proposta Parco Romana,
del gruppo guidato da Chris Choa/OUTCOMIST, Diller Scofidio +
Renfro, PLP Architecture e Carlo Ratti Associati. Ne fanno
parte Gross. Max., Nigel Dunnett Studio, Arup, Portland
Design, Systematica, Studio Zoppini, Aecom, Land e Artelia.

Il progetto imposta la rigenerazione dell’ex scalo ferroviario
attorno a un grande parco, posizionato al centro dell’area. I
suoi 100.000 mq occuperanno oltre il 50% della superficie
totale dell’ex scalo, creando un nuovo verde aperto a tutti e
nuovi spazi pubblici.

Le funzioni previste attorno al parco sono molteplici. A nord,
sud e ovest nuove residenze creano continuità con il tessuto
urbano circostante. A est, di fronte all’area di piazzale Lodi
e via Brembo, si posiziona un nuovo distretto dedicato al
terziario con uffici, commercio e servizi raggruppati attorno
a una nuova piazza. Le connessioni e la viabilità proseguono
gli assi esistenti, superando l’asse della ferrovia.

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