TEORIA E STORIA DELLA TRADUZIONE 1 A.A. 2018-2019 - STORIA DELLA TRADUZIONE parte seconda - UniCa

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TEORIA E STORIA DELLA TRADUZIONE 1

A.A. 2018-2019

STORIA DELLA TRADUZIONE parte seconda
LEONARDO BRUNI : DE INTERPRETATIONE
RECTA E L’UMANESIMO
1420
   Nasce come giustificazione le scelte linguistiche adottate nella traduzione latina del
    testo di Aristotele Etica Nicomachea.
   il primo sistematico e strutturato saggio sulla traduzione apparso in Occidente

   RI-CREAZIONE con attenzione all’inventio, alla dispositio e all’elocutio.
   Le due peculiarità di un testo che l’interprete ha il dovere di riprodurre: 1 aspetti più
    tipici della fraseologia e della sintassi, e 2 gli artifici retorici caratteristici di ciascun
    autore. Parola (significante) e pensiero (significato).
    E poiché due sono i generi di ornamenti – uno quello con cui si dà colore alle parole,
    l’altro quello con cui si dà colore al pensiero – l’uno e l’altro implicano difficoltà per il
    traduttore; maggiore comunque, la implicano i colori delle parole rispetto a quelli dei
    pensieri, per il fatto che spesso gli ornamenti di tal genere consistono in ritmi (Bruni
    2004, 87-89).
    Difficilissimo poi è tradurre correttamente le opere che dal primo autore sono state
    scritte in maniera ritmica e raffinata. In una prosa ritmica è necessario procedere per
    membri, per incisi, per periodi, e stare molto attenti a che la proposizione finisca ben
    composta e connessa» (Bruni 2004, 87)
   Traduttore immerso nell’opera, ma tanto umile da rendersi invisibile.
   Evitare la “colpa imperdonabile” che “una persona priva di cultura e di gusto traduca.
    Ma come li si definisce?
LE PRIME TEORIE E IL RINASCIMENTO
Étienne Dolet : La manière de bien traduire d’une langue en aultre
   (1540). Bruciato sul rogo dall’Inquisizione per aver tradotto in modo
   inappropriato un Dialogo di Platone: secondo le autorità ecclesiastiche,
   Dolet aveva aggiunto un’espressione, assente nel testo greco, che
   negava l’esistenza dell’anima .

I 5 principi del traduttore:
 piena comprensione del testo di partenza;
 perfetta conoscenza delle due lingue coinvolte;
 evitare la resa parola per parola; ‘Chi traduce in questo modo lo fa
    perché la sua mente è povera e insufficiente [...]. tacerò la follia di quei
    traduttori che si inchinano alla servitù invece di agire liberamente’ .
    Contro la la traduzione scolastica “parola per parola” (interlineare).
 impiego di espressioni di uso comune;
 ordinare le parole in modo appropriato per il giusto tono
    Quindi: funzionalista ma laico
LE PRIME TEORIE E IL RINASCIMENTO
   Circolo della Pleiade: la traduzione come un lavoro quasi
    mercenario, alla stregua di quello del copista.
   Topos della traduzione come una tipologia testuale dal valore
    inferiore al testo originale da tradurre e non la annoverava tra i testi
    dotati di dignità autoriale
   Jacques Peletier Du Mans: Ars poetica oraziana tradotta in francese
    nel 1545 .‘il traduttore è sottomesso alla creatività, all’ordine delle
    parole e alle immagini dell’autore’.

   Joachim Du Bellay: Défense et illustration de la langue française,
    1548: traduzione solo come mezzo di conoscenza

   Du Bellay in contrasto con Thomas Sébillet , Art poétique françoys,
    1548 : ruolo preponderante della traduzione; sottolinea la fatica del
    compito del traduttore e lo scarso riconoscimento.
LE PRIME TEORIE E IL RINASCIMENTO

                George Chapman Epistle to the
                reader, nella traduzione integrale
                dell’Iliade (1611).

                ✓evitare resa parola per parola;
                mancanza di eleganza
                ✓ tensione verso lo ‘spirito’
                dell’originale.
                ✓evitare traduzioni troppo libere;
                studio delle glosse o di altre
                versioni precedenti;

                Traduttore dalla grande
                sperimentazione linguistica
DICIASSETTESIMO SECOLO

La querelle des Anciens et des Modernes

 Anciens : traduzione come sistema per
  rafforzare la lingua
 Modernes: traduzione poco attenta rispetto al
  prototesto. La traduzione può migliorare
  l’originale
LE BELLE INFEDELI
 Preminenza demografica, militare e culturale della
  Francia
 La lingua francese predomina in Europa
 La formazione del gusto “classico” francese
 La creazione dell’ Académie francese
 Il purismo
 Scienze, arte, filosofia: progressivo abbandono del
  latino, affermazione del francese come lingua del
  sapere (e del potere)
LE BELLE INFEDELI
 «La Francia vive tra l’idealizzazione dell’antico e il
 senso della propria superiorità» (Nergaard)
 Nicolas Perrot d'Ablancourt (1606‐1664, membro
 dell’Académie) : «Non cerco sempre di riprodurre
 le parole [dell’autore], nemmeno i suoi pensieri. Il
 mio scopo è invece di ottenere lo stesso effetto
 che l’autore aveva in mente e quindi adattarlo
 secondo il gusto del nostro tempo»

 Diffuso astio contro l’attività traduttiva: Madame
 de la Fayette e Montaigne.
DICIASSETTESIMO SECOLO
   In Gran Bretagna: Dryden e la prefazione alle Epistole di
    Ovidio, 1680
   Metafrasi , traduzione parola per parola, interlineare;
   Parafrasi, seguendo Cicerone;
   Imitazione, in cui i traduttore si allontana dal testo nella
    maniera ritenuta opportuna.
    qui imitatione non significa più traduzione letterale.
    Il traduttore ha un dovere morale : far comprendere
    lingua e stile senza stravolgere il prototesto
    Metafora del traduttore ritrattista = fedele all’originale.
DICIOTTESIMO SECOLO

  Tytler : Essay on the principles of translation,
  1791
 Traduzione come trascrizione completa del ST.

 stile e caratteristiche dell’originale;

 stessa naturalezza.

  Il prototesto inizia a contare in maniera
  sostanziale.
OMERO VISTO DAI FRANCESI
 Faro del Rinascimento francese: la cultura greca
 creatrice e custode di quelle regole della poetica epica
 che, attraverso la traduzione, venivano così diffuse e
 riconfermate.
 Nel Diciottesimo secolo : la convinzione dei francesi di
 essere diventati i veri custodi della poetica occidentale
 si rifletté pesantemente sulla rilettura dell’opera
 omerica. Antoine Houdar de la Motte, traduttore
 dell’Iliade (1714). da 24 a 12 libri. «volevo che la mia
 traduzione fosse piacevole; perciò a idee piacevoli ai
 tempi di Omero ho dovuto sostituire idee piacevoli oggi»
SHAKESPEARE VISTO DAI FRANCESI
    Ducis tradurrà Shakespeare pur senza conoscere l'inglese
▪   Amleto, 1769, ‹‹obligé en quelque façon de créer une piece nouvelle››
    : sopprime la figura del fantasma, elimina i riferimenti troppo crudi,
    moralizza Gertrude, riconfigura la relazione Amleto-Ofelia.
▪   Roméo et Juliette, 1772: la balia e il personaggio di Dolvédo, amante
    di Giulietta.
▪   Othello, 1792: su Iago ‹‹sono convinto che se gli inglesi possono
    assistere tranquillamente alle manovre di un tale mostro […] i
    francesi non potrebbero sopportarne la presenza nemmeno per un
    momento»
▪   Roi Lear ,1783: eliminazione del Matto.

    Le traduzioni di Voltaire: «Troppo palese è infine l'insistenza
    nell'esagerare in senso meschino i sentimenti dei personaggi [...].
    Troppo palese è l'intenzione di renderlo agli occhi dei propri
    connazionali ''dégoutant et méprisable’›› (Crinò, 1950)
ROMANTICISMO

   Risveglio dei nazionalismi e nascita della storiografia moderna =
    nuova attenzione e sensibilità alle differenze fra epoche.
   critici e i filosofi del romanticismo tedesco si interrogavano sul ruolo
    della storia, della lingua, delle lettere nell’evoluzione del destino
    umano.
   Avversione al razionalismo; lode al’immaginazione, alla forza creativa

   Chateubriand : Paradise Lost di Milton; Leconte de Lisle: Iliade. Nuovi
    approccio al prototesto

   Sulla scia della distinzione di Coleridge tra fancy e imagination, ci si
    interroga su quale sia la effettiva natura della traduzione, se atto
    meccanico o creativo.
ROMANTICISMO

❑ 1821 – Madame de Stael, De l’esprit des
  traductions
❑ August Schlegel: ogni atto linguistico è una
  traduzione, parlare e scrivere. Deve essere
  ‘poetica’, e rendere conto della FORMA originale.
  Traduce Shakespeare in Germania, e le sue
  traduzioni restano dei pilastri. Friederich Schlegel,
  traduzione come attività di pensiero più che
  linguistico-letteraria .
ROMANTICISMO
  Goethe e i tre cicli nella traduzione di ogni cultura
  letteraria (Il divano occidentale-orientale, 1819)
 ‘ La prima ci fa conoscere le cose straniere dal
  nostro punto di vista’;
 ‘una seconda fase, in cui si cerca sì di trasferirsi in
  una cultura straniera, ma in realtà si tende
  soltanto ad appropriarsi di significati a noi estranei
  e a raffigurarli nuovamente nei propri significati’;
 ‘una terza epoca, la suprema e ultima, quella,
  cioè, in cui si vorrebbero traduzioni identiche
  all’originale, così da valere non come surrogate,
  ma come equivalente di esso’.
ROMANTICISMO

  Schleiermacher : Sui diversi metodi del tradurre,
  1813.
 la comunicazione umana è estremamente
  difficile anche all’interno della stessa comunità
  linguistica.
  Domestication vs foreignization: ‘O il traduttore
  lascia il più possibile in pace lo scrittore e gli
  muove incontro il lettore, o lascia il più possibile
  in pace il lettore e gli muove incontro lo scrittore.
  Le due vie sono talmente diverse che,
  imboccatane una, si deve percorrerla fino in
  fondo con il maggior rigore possibile’.
ROMANTICISMO: SCHLEIERMACHER
 Dosare i due metodi è possibile e questo è quello che
  fa oggi un professionista
 Quali che siano i parametri seguiti da un traduttore,
  sono sempre e solo (come per qualsiasi scrittore)
  proiezioni del suo mondo mentale e circoscritto;
 Attualizzare o storicizzare, ‘avvicinare’ o ‘allontanare’,
  omologare o straniare, sono operazioni che il
  traduttore misura e verifica (cioè, computa) su se
  stesso, secondo un processo di decodifica-codifica-
  verifica che avviene solo nella sua mente e che è,
  pertanto, sempre e comunque ‘self-oriented’.
ROMANTICISMO: VON HUMBOLDT

 Traduttore e teorico, introduzione alla sua
  traduzione dell’Agamennone dell’ Orestea di
  Eschilo.
 le diverse lingue sono tra loro in un rapporto di
  sinonimia,     inteso      come     corrispondenza
  imperfetta: ‘nessuna parola di una lingua è
  completamente uguale a una di un’altra lingua
  […] ognuna esprime il concetto un po’
  diversamente,      con       questa     o    quella
  determinazione secondaria, un gradino più alto o
  più basso sulla scala delle sensazioni.
ROMANTICISMO: VON HUMBOLDT

   La qualità della traduzione (“leggerezza e chiarezza”)
    dipenda non da lunghi rimaneggiamenti, ma da “una prima
    felice ispirazione” (ivi, 139).
   I dati empirici parrebbero avallare quest’idea :
    effettivamente, a un alto livello di addestramento, i
    traduttori, proprio come gli interpreti orali, tendono a
    produrre un testo scritto già molto simile a quello definitivo e
    le eccessive revisioni possono rovinare la prima “felice
    ispirazione”.Meglio rivedere la traduzione dopo un certo
    periodo, piuttosto che continuare a modellarla.
   le traduzioni sono “altrettante immagini dello stesso spirito”,
    ma “il vero spirito riposa solo nel testo originale”. La
    traduzione è il prodotto non solo di un’epoca, ma della
    ricezione del singolo traduttore nella sua individuale
    relazione con la cultura di arrivo.
EPOCA VITTORIANA

   Traduzione dell’Inferno di Carlyle (1849) di Longfellow:
    ‘convey exactly what Dante says, and not what the translator
    imagines he might have said if he had been an Englishman’
   Rinnovata attenzione alla differenza diacronica; arcaismi!
   Grande rispetto dell’originale, sulle base dell’opinione del
    traduttore. Invito alla condivisione di opere ritenute degne e
    meritevoli        visioni alternative e nuove idee (purché non
    contrastanti)
   Il testo originale è una proprietà del traduttore, che allo
    stesso tempo deve mettersi al suo totale servizio.
   Poche concessioni al gusto contemporaneo, e scelte colte a
    livello linguistico che rendono la traduzione riservata a pochi
    eletti. Arnold: traduzione da esperti e per esperti.
   visione molto severa della traduzione: il traduttore deve
    riportare ciò che viene detto nell’opera, senza belletti.
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