TECNICHE INNOVATIVE DI GESTIONE DEL SUOLO IN VIGNETO E LORO INFLUENZA - TIGESVI
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TECNICHE INNOVATIVE DI GESTIONE DEL SUOLO IN VIGNETO E LORO INFLUENZA . 2019 – 2022 SECONDO 2020 – 2021 RELAZIONE CONCLUSIVA WP 2.1 – FERTILITÀ BIOLOGICA DEI SUOLI WP 3.1 - ANALISI BOTANICHE WP 4.1 - QBS-ar WP 4.2 – PRESENZA E ABBONDANZA DI CARABIDI EPIGEI WP 4.3 – PRELIEVI FOGLIARI WP 4.4 - MONITORAGGIO Scaphoideus titanus WP 4.5 – PIANIFICAZIONE DELLE PROVE, INSERIMENTO E ELABORAZIONE DEI DATI WP 5.1 – TEA-BAG INDEX WP 6.1 – ANALISI DEI COSTI STUDIO AGRONOMICO FILIPPO GIANNONE
A. INTRODUZIONE AL PROGETTO La progressiva semplificazione degli agro-ecosistemi, a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni seguendo il modello di agricoltura intensiva anche in viticoltura, ha comportato la perdita di importanti servizi ecosistemici, quali ad esempio il controllo dell’erosione, la regolazione del bilancio O2/CO2 e il controllo biologico dei fitofagi. Le lavorazioni del suolo possono talvolta comportare l’ossidazione (eccessiva mineralizzazione) della sostanza organica, l’incremento del calcare attivo nella soluzione circolante e l’erosione superficiale, con gravi ripercussioni su vitalità, produttività e viabilità del vigneto. La dotazione in sostanza organica del terreno è la caratteristica fondamentale per regolare e assicurare una adeguata disponibilità di nutrienti che da essa derivano (unica risorsa in agricoltura biologica) e per alimentarlo sviluppo delle catene trofiche nell’agro- ecosistema, con relativi riflessi sulla biomassa microbica e sulla presenza di artropodi utili. Non necessariamente la semplice copertura del suolo riesce a risolvere tali problemi. Corrette pratiche di gestione dell’inerbimento devono favorire la diversità e l'abbondanza dei nemici naturali dei parassiti del vigneto (fornendo prede alternative, fonti di cibo e siti di rifugio), garantendo altresì adeguata struttura e apporto di sostanza organica al terreno. Scopo del progetto In questo contesto, lo scopo del progetto è quello di individuare una migliore e innovativa gestione del suolo e del soprassuolo che consenta di incrementare la fertilità biologica del terreno, il contenuto e la stabilità della sostanza organica, di ridurre i problemi di erosione superficiale, nonché di favorire la biodiversità vegetale e animale e il conseguente controllo biologico dei fitofagi dannosi. Il tutto nella media-alta collina dell’area DOC Colli Euganei e dell’area DOC Gambellara, dove le condizioni ambientali esasperano i fenomeni di erosione e di dilavamento degli elementi nutritivi e dove si accentuano i fenomeni estremi di siccità e alte temperature. Due tecniche comunemente applicate per la gestione dell’interfilare del vigneto, quali lo sfalcio frequente della vegetazione e la pratica del sovescio, vengono confrontate con una gestione della vegetazione spontanea che prevede lo sfalcio della superficie in epoche differenti allo scopo di mantenere sempre piante in fioritura all’interno del vigneto.
Tesi a confronto La ricerca si svolge nei vigneti di 16 aziende, accoppiate in base alla tipologia di conduzione (BIO e COVENZIONALE), in ognuna delle quali sono stati ricavati 3 parcelloni di circa 1.800 – 2.000 mq, per un totale di 48 siti. Le tecniche testate e messe tra loro a confronto sono: - sfalcio frequente della vegetazione, conduzione standard con erba mantenuta sempre bassa attraverso trinciatura (altezza inferiore a 20cm) e assenza o scarsa presenza di fioriture; - sovescio misto di graminacee e leguminose (stessa miscela in tutti i vigneti), seminato in autunno (preparazione terreno con leggera erpicatura/fresatura; semina con stessa macchina in tutte le aziende situate sui Colli Euganei, con stessa macchina anche tra le aziende situate a Gambellara; densità di semina uguale tra Colli Euganei e Gambellara), trinciato e sovesciato ad aprile; - sfalcio della superficie in epoche differenti, allo scopo di mantenere sempre piante in fioritura all’interno del vigneto; la trinciatura del cotico erboso a filari alternati permette di avere sempre la presenza di fioriture spontanee. Per valutarne gli effetti si applicano differenti metodologie: 1) IBF (indice sintetico di fertilità biologica) e il modello di reti neurali di previsione della Biomassa (MBS: Modello Biomassa Stimata). I parametri considerati nell’IBF sono: sostanza organica, respirazione basale, respirazione cumulativa, carbonio microbico, quoziente metabolico e quoziente di mineralizzazione; 2) analisi botaniche per poter correlare tra loro la gestione del vigneto e la vegetazione spontanea che ne caratterizza l’inerbimento, effettuate tramite rilievi della vegetazione di tipo fitosociologico. In questi rilievi vengono elencate le diverse specie floristiche spontanee presenti nel vigneto associando a ciascuna un valore di copertura (abbondanza); 3) valutazione della presenza ed abbondanza di micro-artropodi del suolo, attraverso l’indice QBS-ar (Qualità Biologica dei Suoli-artropodi) determinando l’indice eco-morfologico (EMI) secondo il protocollo definito da Parisi et al. (2005); 4) valutazione della presenza e dell’abbondanza dei Coleotteri Carabidi epigei, come bio-indicatori per ottenere un indice di biodiversità. Per questa metodologia vengono utilizzate trappole a caduta Pitfall (Brandamyr et al. 2005); 5) osservazione delle foglie allo stereo-microscopio per determinare e conteggiare l’artropodofauna presente (ad esempio, acari fitofagi, acari predatori, cicaline ampelofaghe, cocciniglie e tripidi);
6) monitoraggio di Scaphoideus titanus, cicalina vettore del fitoplasma agente della Flavescenza Dorata, con controllo delle forme giovanili sui polloni e degli adulti sulle trappole cromotropiche gialle; 7) valutazione del tasso di decomposizione e della stabilità della lettiera attraverso l’indice Tea Bag Index (TBI; Keuskamp et al. 2013); 8) analisi dei costi gestionali delle diverse tesi a confronto. Al termine del progetto di ricerca, grazie a tutti i dati raccolti e all’elaborazione con appositi software statistici sarà possibile divulgare i risultati ottenuti ad agricoltori, tecnici e ricercatori di tutto il mondo.
B. ATTIVITÀ SVOLTA NEL SECONDO ANNO DI PROGETTO T.I.Ge.S.Vi. DAL PARTNER “STUDIO AGRONOMICO FILIPPO GIANNONE” T.I.Ge.S.Vi. 2019 Primavera Estate Autunno Inverno 2020 Primavera Estate Autunno Inverno 2021 Primavera Estate Autunno Inverno RISULTATI 2022 Primavera Studio agronomico Filippo Giannone Figura 1: Fasi di avanzamento delle attività del gruppo di lavoro del partner “Studio agronomico Filippo Giannone” all’interno del progetto triennale T.I.Ge.S.Vi. B.1. ATTIVITÀ 4 – BIODIVERSITÀ ARTROPODI E BIODIVERSITÀ FUNZIONALE WP 4.1 - QBS-ar 1) Partner: dott. Filippo Giannone e collaboratori (dott. Lorenzo Tonina e dott.ssa Giulia Zanettin). 2) Titolo dell’attività: valutazione della presenza ed abbondanza di micro-artropodi del suolo attraverso l’indice QBS-ar (Qualità Biologica dei Suoli-artropodi; Parisi et al. 2005). 3) Attività svolta nel secondo anno: in primavera (23-28 maggio 2020) e in autunno (6-7 ottobre 2020) sono stati prelevati tre campioni di terreno (10cm di diametro x 10cm di profondità) dalle file centrali di ciascuna parcella (48 parcelle totali) di ciascun vigneto utilizzando una apposita trivella. I micro- artropodi presenti in ciascun campione sono stati estratti in laboratorio mediante estrattore Berlese (figura 2). Successivamente i micro-artropodi sono stati determinati allo stereo-microscopio (figura 3), mediante una specifica chiave di riconoscimento, ed è stato assegnato loro un punteggio relativo all’indice Eco-Morfologico (punteggi EMI) seguendo il protocollo indicato da Parisi et al. (2005).
Fonte di luce e calore Campione di suolo Setaccio Imbuto Provetta Alcool + glicerina Figura 2: Schema di funzionamento del selettore Berlese utilizzato per l’estrazione dei micro-artropodi dal campione di suolo. Figura 3: Esempi di micro-artropodi estratti dai campioni raccolti, in ordine da sinistra: pseudoscorpione, dipluro e acaro (foto L. Tonina). WP 4.2 – PRESENZA E ABBONDANZA DI CARABIDI EPIGEI 1) Partner: dott. Filippo Giannone e collaboratori (dott. Lorenzo Tonina e dott.ssa Giulia Zanettin). 2) Titolo dell’attività: valutazione della presenza e dell’abbondanza dei Coleotteri Carabidi epigei come bio-indicatori per ottenere un indice di biodiversità (Brandmayr et al. 2005). 3) Attività svolta nel secondo anno: nella primavera e nell’autunno 2020, le trappole a caduta Pitfall, coperte da piastre metalliche per proteggerle dalle intemperie e dagli animali (figura 4), quattro per ciascuna parcella (192 trappole a caduta totali), sono state attivate con una soluzione (circa 100 ml) composta da aceto di vino e sale. Le trappole sono rimaste attive da inizio maggio a metà giugno per il periodo primaverile e da inizio settembre a fine ottobre per il periodo autunnale. Durante questo
intervallo di tempo esse sono state periodicamente ispezionate ed è stato rimosso il loro contenuto. Successivamente, in laboratorio con l’ausilio dello stereo-microscopio, i Coleotteri Carabidi così catturati sono stati identificati a livello di specie e conteggia . er questa operazione ci si a da alle conoscenze del gruppo di lavoro. Copertura di riparo Bicchiere- trappola con aceto Figura 4: Schema della trappola a caduta Pitfall. 1 cm Figura 5: Esempio di Coleottero Carabide epigeo ritrovato durante il campionamento: Carabus coriaceus (foto L. Tonina).
WP 4.3 – PRELIEVI FOGLIARI 1) Partner: dott. Filippo Giannone e collaboratori (dott. Lorenzo Tonina e dott.ssa Giulia Zanettin). 2) Titolo dell’attività: osservazione dell’artropodofauna dannosa e utile presente sulle foglie di vite (ad esempio: acari fitofagi, acari predatori, cicaline ampelofaghe, cocciniglie e tripidi). 3) Attività svolta nel secondo anno: nei mesi di maggio, giugno e luglio 2020 (periodo di presenza delle specie di interesse) sono state controllate in campo 20 foglie di vite per parcella nei 16 vigneti (48 parcelle totali). Altre 20 foglie di vite, scelte in modo randomizzato da ciascuna parcella, sono state raccolte e successivamente osservate allo stereo-microscopio al fine di identificare e conteggiare l’artropodofauna dannosa e utile eventualmente presente. In particolare, sono stati osservati gli acari fitofagi (es. Acari Tetranichidi) e predatori (es. Acari Fitoseidi), le cicaline ampelofaghe (Empoasca vitis, Zygina rhamni ed Erasmoneura vulnerata) e il tasso di parassitizzazione delle loro uova, le cocciniglie della vite (Parthenolecanium corni e Planococcus ficus), tripidi, minatori fogliari e loro parassitizzazione e altri artropodi di minor interesse agrario (dannosi o utili). WP 4.4 - MONITORAGGIO Scaphoideus titanus 1) Partner: dott. Filippo Giannone e collaboratori (dott. Lorenzo Tonina e dott.ssa Giulia Zanettin). 2) Titolo dell’attività: monitoraggio di Scaphoideus titanus, cicalina vettore del fitoplasma agente della Flavescenza Dorata, sui polloni per le forme giovanili e sulle trappole cromotropiche gialle per gli adulti. 3) Attività svolta nel secondo anno: nei mesi di maggio e giugno 2020 in ciascuna delle tre parcelle dei 16 vigneti (48 parcelle totali) sono stati osservati, direttamente in campo e in modo randomizzato, 25 polloni di vite o, in loro assenza, i germogli più bassi e/o prostrati al suolo. L’osservazione dei polloni ha permesso di conteggiare le forme giovanili di S. titanus eventualmente presenti. Verso la metà di giugno, nelle diverse parcelle, sono state installate le trappole cromotropiche gialle per la cattura degli adulti di S. titanus. Dopo circa quaranta giorni tali trappole sono state rimosse e successivamente osservate allo stereo-microscopio al fine di conteggiare gli adulti di S. titanus eventualmente catturati. WP 4.5 – PIANIFICAZIONE DELLE PROVE, INSERIMENTO E ELABORAZIONE DEI DATI 1) Partner: dott. Filippo Giannone e collaboratori (dott. Lorenzo Tonina e dott.ssa Giulia Zanettin).
2) Titolo dell’attività: pianificazione delle prove, inserimento ed elaborazione dei dati con appositi software statistici. 3) Attività svolta nel secondo anno: secondo quanto riportato nel progetto e più in dettaglio nel cronoprogramma, sono state pianificate temporalmente ed eseguite le attività assegnate al gruppo di lavoro, con qualche aggiustamento temporale causato dalle limitazioni agli spostamenti per la pandemia Covid-19 a marzo 2020 o legato all’andamento meteorologico, per seguire le fasi fenologiche della vite e degli insetti target (figura 6). Studio agronomico Filippo Giannone LAB marzo 2021 LAB marzo 2021 LAB polloni trappole Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre 2020 Figura 6: Linea temporale delle attività svolte dal gruppo di lavoro del partner “Studio agronomico Filippo Giannone” nel secondo anno del progetto T.I.Ge.S.Vi. A fine aprile 2020 stata coordinata l’attività di trinciatura e interramento del sovescio nei 16 vigneti sede della sperimentazione. Durante tutta la stagione primaverile-estiva 2020 sono stati mantenuti i contatti con i proprietari/gestori/trattoristi dei vigneti per coordinare la gestione degli sfalci differenziati del cotico erboso. Ad ogni uscita in campo è stata verificata la correttezza delle parcelle
rispetto al protocollo di gestione, prendendo nota dello stato dell’inerbimento, della gestione del sottofila e le fasi fenologiche della vite (anche con documentazione fotografica, figura 7, 8 e 9). Per la semina del sovescio stato utilizzato lo stesso miscuglio utilizzato nell’anno precedente. Il miscuglio “Biopro medium” della ditta Semfor-Mas seeds è composto da 10 specie: avena, rafano, pisello proteico, facelia, segale, trifoglio alessandrino, trifoglio squarroso, triticale, veccia cracca e senape bianca. Tale miscuglio è stato seminato alla dose di 120 kg/ha nelle parcelle della tesi “G - sovescio” il 23 ottobre nei vigneti situati a Gambellara e il 6 novembre per i vigneti situati sui Colli Euganei, dopo che il terreno era stato precedentemente lavorato. Per i vigneti siti sui Colli Euganei si è ricorso a un contoterzista al fine di effettuare l’operazione di semina nell’arco di una giornata e in modo uniforme. Nel comprensorio di Gambellara la semina è stata effettuata da un terzista in loco e dal proprietario di un vigneto. Dal 18 gennaio 2021, con l’avvio del congedo di maternità della dott.ssa Giulia Zanettin (che si protrarrà fino al 18 giugno 2021), si è proceduto a riorganizzare il lavoro di fine inverno e per le attività primaverili, prevedendo l’anticipo della preparazione delle trappole in campo e il posticipo dell’esame dei campioni che verranno raccolti nel mese di maggio (che comunque vengono sempre conservati in frigo o in alcool per evitarne il deperimento) al suo rientro. Tale soluzione consente di sostenere il lavoro di campo di maggio con un’unica persona, garantendo al progetto la piena operatività e l’importante competenza professionale che essa rappresenta. Al termine delle attività di campo e di laboratorio, i dati ottenuti da ciascuna attività sono stati inseriti e organizzati in fogli elettronici di calcolo Excel. In particolare: - i punteggi EMI per i micro-artropodi di ogni campione di terreno sono stati sommati per calcolare l’indice QBS-ar per ciascuna parcella; - la diversità e abbondanza di specie di Coleotteri Carabidi epigei sono state utilizzate per definire il numero totale di individui raccolti per trappola e la ricchezza specifica. Inoltre, sono stati calcolati alcuni indici di biodiversità quali l’indice di diversità di Simpson (1-D), l’indice di diversità di Shannon (H) e l’indice di uniformità Evar. Considerando il regime trofico delle specie riscontrate, è stata determinata la prevalenza alla zoofagia; - con i dati ricavati da ogni singola foglia osservata allo stereo-microscopio è stato calcolato il valore medio relativo a ciascun campione. Tali dati hanno fornito informazioni relative alla diversità e abbondanza di artropodi dannosi e utili;
- i dati raccolti mediante l’osservazione dei polloni e delle trappole cromotropiche hanno fornito indicazioni riguardo alla presenza e abbondanza di Scaphoideus titanus; - per l’indice TBI, i pesi iniziali e quelli finali ottenuti dalla pesatura delle bustine di tè sono stati utilizzati per il calcolo della stabilità della sostanza organica (fa ore S) e della velocità di decomposizione (fattore k) utilizzando l’apposito foglio di calcolo fornito dagli ideatori della metodica (http://www.teatime4science.org/). Figura 7: arcella sperimentale “A - sfalcio alternato” con inerbimento spontaneo sfalciato a filari alternati. Le graminacee sono in piena fioritura, condizione favorevole alla conservazione e all’incremento dell’artropodofauna utile.
Figura 8: arcella sperimentale “B - sfalcio frequente” con inerbimento spontaneo sfalciato su tutti i filari. Figura 9: arcella sperimentale “G – sovescio” con sovescio seminato a filari alternati, in piena fioritura. Tutti i dati raccolti sono stati inseriti ed organizzati su fogli elettronici in Excel. WP 4.1 - QBS-ar
I grafici riguardanti la Qualità Biologica del Suolo riportano il numero di gruppi sistematici di micro-artropodi edafici e il punteggio QBS-ar come somma dei punteggi EMI (indice Eco-Morfologico). A una maggiore presenza di micro-artropodi strettamente legati alla vita nel suolo (ad esempio, assenza di pigmentazione, di occhi e di antenne) e pertanto maggiormente sensibili alle perturbazioni, corrisponde un maggiore punteggio EMI, indice di una maggiore qualità del suolo preso in esame. WP 4.2 – PRESENZA E ABBONDANZA DI CARABIDI EPIGEI La presenza e l’abbondanza di Coleotteri Carabidi è espressa graficamente attraverso il numero di individui catturati, la ricchezza specifica (numero di specie catturate), l’indice Evar, il regime alimentare (spermofagia vs. zoofagia) e l’indice di diversità di Simpson. Tali parametri sono riferiti alla singola parcella (4 trappole per parcella, 3 parcelle per vigneto, ovvero una per tesi sperimentale). L’indice Evar misura l'uniformità, come l’abbondanza delle diverse specie sia distribuita fra le diverse specie. Esso tende allo 0 per comunità dominate da poche specie, a 1 quando le abbondanze sono uguali. I grafici riguardanti il regime alimentare dei Coleotteri Carabidi (spermofagia vs. zoofagia) hanno valori che vanno da 0 a 1, in cui 0 indica che la popolazione di Coleo eri Carabidi composta solamente da spermofagi e all’opposto 1 indica che composta solamente da zoofagi. I valori sono stati calcolati come sommatoria del numero di individui di ciascuna specie moltiplicato per 0 se spermofaga o per 1 se zoofaga, il tutto rapportato al numero totale di individui totali catturati. L’indice di diversità di Simpson (1-D) indica quanto gli individui di un campione siano distribuiti uniformemente tra le varie specie. Un valore di 0 significa che una o poche specie detergono il monopolio delle risorse del sistema; al contrario, un valore di 1 è indice di un ecosistema bilanciato. WP 4.3 – PRELIEVI FOGLIARI I dati raccolti osservando le foglie sono stati mediati per ciascuna parcella in modo da ottenere il numero medio di individui osservati per foglia. Sono state rappresentate graficamente le abbondanze di: Cicalina verde (Empoasca vitis), Cicalina gialla (Zygina rhamni), Cicalina americana maculata della vite (Erasmoneura vulnerata) di recente introduzione in Europa, Cocciniglia farinosa della vite (Planococcus ficus), Cocciniglia del corniolo (Parthenolecanium corni) e acari Fitoseidi (utili predatori). Inoltre, si è osservato e quantificato il tasso di parassitizzazione delle uova di cicalina calcolato come rapporto tra il numero di uova parassitizzate ed il totale di uova rinvenute (fori di sfarfallamento). WP 4.4 - MONITORAGGIO Scaphoideus titanus
Per quanto riguarda Scaphoideus titanus, si è tenuto conto della presenza e della numerosità delle forme giovanili rinvenute sui polloni e degli adulti catturati sulle trappole cromotropiche gialle. WP 5.1 – TEA-BAG INDEX I valori di stabilità della sostanza organica (fattore S; Equazione 1) e della velocità di decomposizione (fattore k; Equazione 2) dell’indice TBI sono stati calcolati utilizzando l’apposito foglio di calcolo fornito dagli ideatori della metodica (http://www.teatime4science.org/). S = 1 – ag / Hg Equazione 1: formula per il calcolo di S. ag rappresenta la frazione di decomposizione del the verde e Hg è la frazione idrolizzata del the verde. Wr(t) = Ar e-kt (1-ar) Equazione 2: formula per il calcolo di k. ar è la frazione decomponibile del the rooibos e Wr(t) è la frazione di massa rimanente dopo il tempo t. B.2. – WP 5.1 – TEA-BAG INDEX 1) Partner: dott. Filippo Giannone e collaboratori (dott. Lorenzo Tonina e dott.ssa Giulia Zanettin). 2) Titolo dell’a vità: valutazione del tasso di decomposizione e della stabilità della le era attraverso l’indice Tea Bag Index (TBI; Keuskamp et al. 2013). 3) Attività svolta nel secondo anno: seguendo il protocollo Keuskamp et al. (2013) le bustine di tè verde e rooibos sono state pesate al fine di determinare il loro peso iniziale prima dell’interramento. Il secondo anno di progetto prevede di applicare questa tecnica sia in primavera che in autunno. Per il campionamento primaverile, 192 bustine per ciascuna delle due categorie di tè sono state interrate a una profondità di circa 10cm dal 6 al 9 maggio 2020. A fine luglio-inizio agosto, trascorsi circa 90 giorni come previsto dal protocollo, le bustine sono state rimosse e, previa asciugatura in stufa, nuovamente pesate per determinare il loro peso finale dopo il periodo interramento. Per il periodo autunnale le bustine sono state interrate tra l’8 e il 12 settembre e dissotterrate tra il 14 e il 23 dicembre 2020.
Figura 10: Evoluzione del contenuto delle bustine del tè nei 90 giorni di permanenza nel suolo: a sinistra tè verde ricco in cellulosa, a destra tè rooibos ricco in lignina. B.3. 6 – C G ’ P G CONDUZIONE WP 6.1 – ANALISI DEI COSTI 1) Partner: dott. Filippo Giannone e collaboratori (dott. Lorenzo Tonina e dott.ssa Giulia Zanettin). 2) Titolo dell’attività: analisi dei costi gestionali delle diverse tesi a confronto. 3) Attività svolta nel secondo anno: sono state acquisite le informazioni relative ai costi delle operazioni di sfalcio e interramento del sovescio seminato nell’autunno del 2019, di gestione del cotico erboso, di preparazione e semina del sovescio seminato nell’autunno del 2020 in termini di costii e di tempo, di usura delle macchine operatrici e di gasolio combusto. Tali informazioni sono state ricavate tramite interviste informali effettuate ad alcuni dei viticoltori e ai terzisti coinvolti nella sperimentazione.
C. RISULTATI C.1. ATTIVITÀ 4 – BIODIVERSITÀ ARTROPODI E BIODIVERSITÀ FUNZIONALE WP 4.1 - QBS-ar Numero di gruppi sistematici QBS-ar primavera 2020 A (=sfalcio alternato) B (=sfalcio frequente) 16 G (=sovescio) 14 12 N° gruppi sistematici 10 8 6 4 2 0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN Grafico 1: istogramma rappresentante il numero di gruppi sistematici rinvenuti nelle diverse parcelle in occasione del campionamento primaverile (maggio 2020). I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. . QBS-ar autunno 2020 A (=sfalcio alternato) 18 B (=sfalcio frequente) 16 G (=sovescio) 14 12 N° gruppi sistematici 10 8 6 4 2 0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV RS SLV SR ZN PR VR Grafico 2: istogramma rappresentante il numero di gruppi sistematici rinvenuti nelle diverse parcelle in occasione del campionamento autunnale (ottobre 2020). I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale.
Grazie all’utilizzo del selettore Berlese stato possibile estrarre, per ciascun campione primaverile di terreno, un numero di gruppi sistematici variabile da 3 a 15 (Grafico 1). Nel grafico si nota che la maggior parte delle parcelle comprende un quantitativo di specie compreso nell’intervallo tra 7 e 12 gruppi sistematici di artropodi. Nel periodo autunnale (Grafico 2) l’intervallo di valori variato da 4 a 16 gruppi sistematici, con la maggiore frequenza di valori compresi tra 6 e 8. I valori autunnali sono inferiori a quelli primaverili probabilmente a causa delle temperature più fredde che hanno contraddistinto il periodo antecedente il campionamento. Punteggio QBS-ar QBS-ar primavera 2020 A (=sfalcio alternato) 180 B (=sfalcio frequente) 160 G (=sovescio) 140 120 punteggio EMI 100 80 60 40 20 0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN Grafico 3: istogramma rappresentante il punteggio EMI ottenuto nelle diverse parcelle in occasione del campionamento primaverile (maggio 2020). I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. Analizzando i dati riportati nel Grafico 3 si osserva che i punteggi riscontrati sono stati variabili da 26 fino a 160 punti EMI (indice Eco-Morfologico), con un valore medio di 108 EMI. Solamente 11 parcelle hanno mostrato valori paragonabili a situazioni di colture arative (punteggio compreso tra 40 e 90) o inferiori, 27 parcelle ricadevano nei valori tipici di prato-pascolo (90-130), mentre le restanti 10 parcelle nei valori di contesti forestali (>130 punti EMI). Facendo riferimento allo studio effettuato da “AR AV Veneto” del 2014, in cui viene confrontato l’indice QBS-ar in diverse colture, possiamo fare alcune considerazioni. I risultati ottenuti in primavera 2020 sono paragonabili con quelli osservati per i vigneti (EMI medio 145). Da sottolineare che la temperatura media nelle due settimane prima dei campionamenti era stata di 18°C, di poco superiore ai
17.4°C media delle medie dei mesi di maggio nel periodo 1994-2019 (stazione di Teolo). La piovosità del maggio 2020 è stata di 30mm, molto inferiore alla media del periodo 1994-2019 che è stata di 100mm. QBS-ar autunno 2020 A (=sfalcio alternato) 160 B (=sfalcio frequente) 140 G (=sovescio) 120 100 punteggio EMI 80 60 40 20 0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV RS SLV SR ZN PR VR Grafico 4: istogramma rappresentante il punteggio EMI ottenuto nelle diverse parcelle in occasione del campionamento autunnale (ottobre 2020). I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. Analizzando i dati riportati nel Grafico 4 si osserva che i punteggi riscontrati sono stati variabili da 27 fino a 135 punti EMI, con un valore medio di 82. Come detto per il grafico 2, l’autunno 2020 stato contraddistinto da temperature più fredde e minori precipitazioni, pertanto la minore vita del suolo può venire attribuita a questa condizione. Osservando i valori raccolti dai centri metereologici del territorio dei Colli Euganei si riscontra che la media delle medie del mese di settembre dal 1994 al 2019 è di 19 °C mentre, nelle due settimane antecedenti il nostro campionamento (inizio ottobre 2020) la media delle temperature medie era di 16°C. La piovosità nelle due settimane prima del campionamento è stata di 43mm, molto inferiore alla media del periodo 1994-2019 che è stata di 89.5mm per il mese di settembre. Infatti, 30 parcelle hanno mostrato valori paragonabili a situazioni di colture arative o inferiori, 17 parcelle ricadevano nei valori tipici di prato- pascolo mentre la restante ultima parcella nei valori di contesti forestali.
WP 4.2 – PRESENZA E ABBONDANZA DI CARABIDI EPIGEI Numero di individui Abbondanza Carabidi primavera - 2020 250 200 treatment tot_Carabidi 150 sfalcio_alternato sfalcio_frequente sovescio 100 50 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN az Grafico 5: grafico rappresentante l’abbondanza di Colotteri Carabidi catturati nelle diverse parcelle in occasione del campionamento primaverile (maggio-giugno 2020). I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. Il Grafico 5 rappresenta il numero di individui di Coleotteri Carabidi trovati per ciascuna parcella (somma delle 4 trappole) nel periodo primaverile 2020. Il numero presenta una variabilità per parcella compresa tra 18 e 250 individui. I valori massimi di individui sono stati riscontrati nelle parcelle CL sfalcio frequente, GCM sovescio, ML sovescio e VR sovescio. La conta più bassa è stata invece riscontrata nella parcelle sfalcio alternato nel vigneto RS.
tot_Carabidi autunno - 2020 100 75 treatment Carabidi_tot sfalcio_alternato 50 sfalcio_frequente sovescio 25 0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN az Grafico 6: grafico rappresentante l’abbondanza di Colotteri Carabidi catturati nelle diverse parcelle in occasione del campionamento autunnale (settembre-ottobre 2020). I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. Il Grafico 6 rappresenta il numero di individui di Coleotteri Carabidi trovati per ciascuna parcella (somma delle 4 trappole) nel periodo autunnale 2020. Il numero presenta una variabilità per parcella compresa tra 1 e 100 individui. I valori massimi di individui sono stati riscontrati nelle parcelle SR sovescio e VR sovescio. La conta più bassa è stata invece riscontrata nei vigneti FLO, MTF, RS e ZN e nelle parcelle sovescio e sfalcio frequente nel vigneto BV.
Ricchezza specifica Ricchezza specifica Carabidi primavera - 2020 25 20 treatment n_specie 15 sfalcio_alternato sfalcio_frequente sovescio 10 5 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN az Grafico 7: grafico rappresentante la ricchezza specifica di Colotteri Carabidi catturati nelle diverse parcelle in occasione del campionamento primaverile (maggio-giugno 2020). I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. Il Grafico 7 rappresenta il numero di specie di Coleotteri Carabidi trovati per ciascuna parcella nel periodo primaverile 2020. La ricchezza specifica è stata variabile da 4 a 25 specie di Coleotteri Carabidi. Il numero massimo di specie è stato riscontrato nella parcella sfalcio alternato del vigneto SLV e nelle parcelle sfalcio alternato e sovescio del vigneto VR. Il valore più basso invece è stato trovato nelle parcelle sovescio e sfalcio frequente nel vigneto MTF, sfalcio alternato nel vigneto PR e sfalcio frequente ZN con solo 4 differenti specie trovate.
ricchezza specifica Carabidi autunno - 2020 10.0 7.5 treatment n_specie sfalcio_alternato 5.0 sfalcio_frequente sovescio 2.5 0.0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN az Grafico 8: grafico rappresentante la ricchezza specifica di Colotteri Carabidi catturati nelle diverse parcelle in occasione del campionamento autunnale (settembre-ottobre 2020). I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. Il Grafico 8 rappresenta il numero di specie di Coleotteri Carabidi trovati per ciascuna parcella nel periodo autunnale 2020. La ricchezza specifica è stata variabile da 1 a 9 specie di Coleotteri Carabidi. Il numero massimo di specie è stato riscontrato nella parcella sfalcio alternato del vigneto MLN e VR (9 diverse specie in media per trappola). Il valore più basso invece è stato trovato nelle parcelle sovescio e sfalcio frequente nel vigneto BV, sfalcio frequente nel vigneto MTF e ZN con solo 2 differenti specie trovate. Interessante evidenziare la cattura della specie Abax parallelopipedus e Pterostichus micans specie notoriamente legate agli ambienti selvatici di bosco.
Indice di diversità di Simpson Indice di Simpson Carabidi primavera - 2020 1.00 0.75 treatment simpson sfalcio_alternato 0.50 sfalcio_frequente sovescio 0.25 0.00 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN az Grafico 9: grafico l'indice di Simpson (1-D) nelle diverse parcelle in occasione del campionamento primaverile (maggio- giugno 2020). Al diminuire di 1-D diminuisce la diversità, se 1-D è 0 abbiamo assenza di diversità, con 1-D uguale a 1 abbiamo massima diversità. I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. Il Grafico 9 riporta i valori riferiti all’indice di diversità di Simpson per il periodo primaverile 2020; tali valori sono compresi tra 0,1 e 0,87. In molte parcelle i valori superano il valore di 0.6 e pertanto sono caratterizzati da maggiore diversità. Il valore più basso corrispondente alla minima diversità (0,1) è stato invece riscontrato nelle parcelle sfalcio alternato e sfalcio frequente nel vigneto FLO.
Indice di Simpson Carabidi autunno - 2020 1.00 0.75 treatment simpson sfalcio_alternato 0.50 sfalcio_frequente sovescio 0.25 0.00 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN az Grafico 10: grafico dell'indice di Simpson (1-D) nelle diverse parcelle in occasione del campionamento autunnale (settembre-ottobre 2020). Al diminuire di 1-D diminuisce la diversità, se 1-D è 0 abbiamo assenza di diversità, con 1-D uguale a 1 abbiamo massima diversità. I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. Il Grafico 10 riporta i valori riferiti all’indice di diversità di Simpson per il periodo autunnale 2020; tali valori sono compresi tra 0 e 0,84. In molte parcelle i valori superano il valore di 0.6 e pertanto sono caratterizzati da maggiore diversità. Il valore più basso corrispondente alla minima diversità (0) è stato invece riscontrato nelle parcelle sovescio e sfalcio frequente nel vigneto BV, sfalcio frequente nel vigneto MTF e ZN.
WP 4.3 – PRELIEVI FOGLIARI Empoasca_TOT - 2020 0.6 0.4 Empoasca_TOT Individui/foglia tesi A B G 0.2 0.0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN azienda Grafico 11: Boxplot rappresentanti il numero medio di cicaline verdi (Empoasca vitis) rinvenute per foglia nelle diverse parcelle. I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. La presenza di Cicalina verde è stata molto bassa in tutte le parcelle, mediamente inferiore a 0,2 individui/foglia, ben al di sotto della soglia di attenzione di 1-2 individui per foglia.
Zygina_TOT - 2020 0.6 0.4 tesi Zygina_TOT Individui/foglia A B G 0.2 0.0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN azienda Grafico 12: Boxplot rappresentanti il numero medio di cicaline gialle (Zygina rhamni) rinvenute per foglia nelle diverse parcelle. I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. Anche per quanto riguarda la Cicalina gialla, la sua presenza è stata molto bassa in tutte le parcelle, inferiore a 0,1 individui/foglia, ben al di sotto della soglia di attenzione di 2-4 individui per foglia. Erasmoneura_TOT - 2020 1.5 Individui/foglia Erasmoneura_TOT tesi 1.0 A B G 0.5 0.0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN azienda Grafico 13: Boxplot rappresentanti il numero medio di cicaline americane (Erasmoneura vulnerata) rinvenute per foglia nelle diverse parcelle. I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale.
La Cicalina maculata della vite, di origine americana e di recente introduzione nei nostri areali, è stata rinvenuta in molte aziende, con densità superiori nelle aziende della zona sud dei Colli Euganei (BR, FLO, GCM, RS), siano esse condotte con metodo biologico o convenzionale. tasso_parassitizzazione - 2020 1.00 0.75 tasso_parassitizzazione tesi A 0.50 B G 0.25 0.00 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN azienda Grafico 14: Boxplot rappresentanti il tasso di parassitizzazione delle uova di cicalina nelle diverse parcelle. I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. 1.0 0.8 tasso_parassitizzazione 0.6 0.4 0.2 0.0 BIO INT conduzione Grafico 14: Tasso di parassitizzazione delle uova di cicalina nei vigneti a conduzione biologica e convenzionale-integrata.
Il tasso di parassitizzazione delle uova di cicalina, nel corso del 2020, è risultato variabile dallo 0 al 100% con un’ampia variabilità tra le parcelle in osservazione (Grafico 14). Le aziende condotte con il metodo biologico hanno mostrato un minore tasso di parassitizzazione rispetto a quelle condotte con metodo convenzionale (P=0.015). planococcus - 2020 0.6 0.4 tesi planococcus Individui/foglia A B G 0.2 0.0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN azienda Grafico 15: Boxplot rappresentanti il numero medio di cocciniglie farinose della vite (Planococcus ficus) rinvenute per foglia nelle diverse parcelle. I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. La Cocciniglia farinosa della vite è stata rinvenuta in bassa densità in alcune parcelle, in 3 vigneti invece era completamente assente.
p_corni - 2020 6 4 Individui/foglia tesi p_corni A B G 2 0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN azienda Grafico 16: Boxplot rappresentanti il numero medio di cocciniglie del corniolo (Parthenolecanium corni) rinvenute per foglia nelle diverse parcelle. I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. La Cocciniglia del corniolo è stata rinvenuta in quasi tutte le parcelle oggetto di indagine ma con densità di popolazione molto basse. azienda CL azienda ZN azienda BV azienda BR azienda RS azienda PR 20 16 10 25 4 fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia 11 B G A 15 8 12 A B G 20 3 G A B 6 9 10 2 15 8 4 8 6 2 5 7 1 10 4 6 0 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 time time time time time time azienda VR azienda MRT azienda MTF azienda FLO azienda GCM azienda SR 30 10 12 14 16 18 14 9 12 fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia 8 A G B 8 12 B B A 20 6 8 G A G 7 10 6 4 4 5 10 5 8 4 2 0 6 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 time time time time time time azienda SLV azienda ML azienda MLN azienda OLV 10 12 12 14 10 fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia fitoseidi/foglia G B A A G G 8 0 2 4 6 8 8 B A B 10 6 6 8 4 4 6 2 2 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 d_04 d_05 d_06 time time time time Grafico 1: Abbondanza di Acari Fitoseidi (utili predatori) nel tempo nelle diverse parcelle. I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. Gli acari Fitoseidi (utili predatori) sono stati osservati in medio-alta densità in quasi tutte le aziende. Sono da apprezzare le differenze tra le aziende, tra le parcelle e nel tempo.
Figura 11: Fodero di Antispila da cui è sfarfallato un adulto del lepidottero (a sinistra) o un adulto di un suo parassitoide (a destra). Per quanto riguarda i minatori fogliari, particolare interesse suscita Antispila in quanto è presente in 11 vigneti su 16, di questi 9 erano a conduzione biologica e 2 convenzionale. Nei vigneti dove il microlepidottero è presente si trovano mine (gallerie scavate dalle larve nel mesofillo fogliare) in media su un terzo delle foglie osservate (fino al 100% in un vigneto) con in media 1,6 mine per foglia (fino al 13 mine/foglia in un vigneto). La parassitizzazione dei foderi di Antispila ha mostrato valori variabili dallo 0 al 60% con una media del 22%.
30 WP 4.4 - MONITORAGGIO Scaphoideus titanus 25 Scaphoideus - 2020 A (=sfalcio alternato) 20 n° Scaphoideus / 25 polloni B (=sfalcio frequente) G (=sovescio) 15 10 5 0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN Grafico 18: Abbondanza di forme giovanili di Scaphoideus titanus su 25 polloni nelle diverse parcelle. I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. 6 Scaphoideus - 2020 5 A (=sfalcio alternato) 4 B (=sfalcio frequente) n° adulti / trappola G (=sovescio) 3 2 1 0 BR BV CL FLO GCM ML MLN MRT MTF OLV PR RS SLV SR VR ZN
Grafico 19: Catture di adulti di Scaphoideus titanus sulle trappole cromotropiche giallei nelle diverse parcelle. I vigneti identificati da due lettere sono condotti con il metodo biologico, mentre quelli con tre lettere con metodo convenzionale. Nel 2020 sono state rinvenute le forme giovanili di Scaphoideus titanus, cicalina vettore del fitoplasma agente della Flavescenza dorata, in 11 aziende (69% del totale), di queste 6 aziende sono a conduzione biologica. In media sono stati ritrovati 3,8 giovani per i 25 polloni controllati. In tre aziende le forme giovanili sono state rinvenute in tutte e tre le parcelle, mentre nelle restanti 8 aziende sono state ritrovate solamente su una o due parcelle. In 9 di queste aziende i trattamenti insetticidi svolti per limitare questo insetto oggetto di lotta obbligatoria non sono stati completamente efficaci nell’azzeramento delle popolazioni e sono stati catturati anche adulti sulle trappole cromotropiche gialle. In altre due aziende dove non erano state trovate forme giovanili sono stati catturati adulti. Del totale di 11 aziende dove sono stati catturati adulti, 7 sono biologiche. In media sono stati catturati 1,6 adulti per trappola. In due aziende le forme giovanili sono state rinvenute in tutte e tre le parcelle, mentre in tre aziende su due delle tre parcelle e nelle restanti 5 aziende sono state ritrovate solamente su una parcella.
– WP 5.1 – TEA-BAG INDEX 0.04 0.035 velocità di decomposizione (k) 0.03 0.025 0.02 0.015 0.01 0.005 0 0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4 stabilità della sostanza organica (S) Grafico 20: Dispersione delle 48 parcelle in funzione della stabilità (S) e della velocità di decomposizione (k) della sostanza organica nel periodo primaverile 2020. Più è alto S e maggiore è la stabilità, più è alto k, maggiore è la velocità di decomposizione. Nel periodo primaverile 2020 (maggio-luglio) i valori di S (stabilità della sostanza organica) variano da 0,14 a 0,34 mentre quelli di k (velocità di decomposizione) variano da 0,018 a 0,035. La maggiore stabilità è stata riscontrata nella parcella sovescio del vigneto GCM, la minore stabilità nella parcella sfalcio frequente del vigneto SLV. La maggiore velocità di degradazione nella parcella sovescio del vigneto GCM, mentre la minore nella parcella sovescio del vigneto FLO.
0.04 0.035 velocità di decomposizione (k) 0.03 0.025 0.02 0.015 0.01 0.005 0 0 0.05 0.1 0.15 0.2 0.25 0.3 0.35 0.4 stabilità della sostanza organica (S) Grafico 21: Dispersione delle 48 parcelle in funzione della stabilità (S) e della velocità di decomposizione (k) della sostanza organica nel periodo autunnale 2020. Più è alto S e maggiore è la stabilità, più è alto k, maggiore è la velocità di decomposizione. Nel periodo autunnale 2020 (settembre-dicembre) i valori di S variano da 0,10 a 0,26 mentre quelli di k variano da 0,007 a 0,024. La maggiore stabilità è stata riscontrata nella parcella sfalcio frequente del vigneto GCM, la minore stabilità nella parcella sfalcio alternato del vigneto OLV. La maggiore velocità di degradazione nella parcella sovescio del vigneto ML, mentre la minore nella parcella sfalcio alternato del vigneto OLV. Facendo riferimento ai dati raccolti sul sito di riferimento (http://www.teatime4science.org) sono stati confrontati i valori ottenuti dal presente studio mettendoli in relazione con quelli osservati in ambienti come vigneto, bosco, giardino e in città. Considerando il valore S i valori osservati nel presente studio vanno da un minimo di 0,10 ad un massimo di 0,34. Nelle misurazioni di riferimento i valori riscontrati nei vigneti sono molto superiori (compresi tra 0,39 e 0,44), mentre i nostri valori risultano molto simili a quelli ottenuti in bosco (valori minimi di 0,19 e massimi 0,26). Analizzando invece i valori di k ottenuti nel presente studio, aventi valori minimi di 0,007 e valori massimi di 0,035, riscontriamo dati molto simili a quelli osservati in vigneto. Più nel dettaglio i valori in vigneto vanno da minimo di 0,015 ad un massimo di 0,022 (valori molto simili a quelli osservati nel presente lavoro). Questo mostra come la velocità di degradazione della sostanza organica (fattore k) sia paragonabile ai vigneti studiati da altri ricercatori in altre zone del mondo, mentre i vigneti in esame nel nostro studio presentano una sostanza organica molto meno stabile, indice di maggiore attività dei microrganismi del suolo.
6– C G ’ P G C Z WP 6.1 – ANALISI DEI COSTI Grazie alle informazioni acquisite con rilievi in campo e tramite interviste informali effettuate ad alcuni dei viticoltori e ai terzisti coinvolti nella sperimentazione è stato possibile quantificare le tempistiche impiegate per le diverse operazioni colturali: - Lo sfalcio dell’inerbimento nella parcella B “sfalcio frequente” o in quella G “sovescio” (solamente dopo il termine del sovescio) impiega dai 30 agli 80 minuti a ettaro in base alla densità dell'inerbimento; - Lo sfalcio dell’inerbimento nella parcella A “sfalcio alternato” o nella parcella G “sovescio” (nei filari senza la presenza del sovescio) dai 25 ai 40 minuti a ettaro; - La lavorazione superficiale del suolo combinata con la semina del sovescio a interfila alterne impiega in media 50 minuti a ettaro; - La trinciatura e l’interramento del sovescio impiega circa due ore a ettaro. Definiti i tempi di lavoro sopra indicati, l’elemento caratterizzante le diverse tesi risulta essere il “ numero di ingressi in vigneto” nelle diverse tipologie, come riportato nella Tabella 1. Non vengono presi in considerazione gli ingressi per la trinciatura dei sarmenti e per il taglio dell’erba in pre- vendemmia, in quanto comuni a tutte le tesi. Sfalcio frequente Sfalcio alternato Sovescio Sfalcio erba: - tutti gli interfilari 3-5 (in funzione della freschezza del suolo nelle diverse tipologie di terreno) - interfilari alternati 2-4 3-5 (in funzione della freschezza (in funzione della freschezza del suolo nelle diverse del suolo nelle diverse tipologie di terreno) tipologie di terreno) Preparazione terreno e 1 semina sovescio Interramento sovescio 1 Tabella 1: numero degli ingressi in vigneto nelle diverse tipologie di conduzione dell’interfila. L’allungamento dell’intervallo di taglio nella tesi a sfalcio alternato (necessario a garantire la fioritura della copertura erbacea) consente di ridurre il numero totale degli ingressi rispetto al taglio frequente del cotico. Nelle tesi Sfalcio alternato e Sovescio, inoltre, si dimezza il calpestamento del suolo, grazie ai passaggi a filari alterni.
Reti trofiche Ribadendo anche in questa sede che i dati ad oggi disponibili sono del tutto preliminari e non consentono di ricavare risultati definitivi, si ritiene interessante far notare come la correlazione tra gli indici metta in luce la consistenza delle reti trofiche nell’agro-ecosistema vigneto. Grafico 22: Correlazione tra il numero dei carabidi e la Grafico 23:Correlazione tra il numero dei carabidi e il stabilità della sostanza organica. Autunno 2019. punteggio EMI. Autunno 2019 Il Grafico 22 mostra come l’aumento della stabilità della sostanza organica consenta un aumento della presenza di carabidi, così come l’aumento degli artropodi del suolo nei confronti degli stessi carabidi (Grafico 23). Nel corso dell’estate 2020, inoltre, grazie alla presenza di uno studente dell’Università di Padova per il suo lavoro di tesi, è stato possibile approfondire la conoscenza dei ragni in vigneto, anche se non previsto dal progetto. Da tale lavoro è emersa la relazione inversa tra il numero di ragni con particolari strategie di caccia e la presenza di cicalina verde sulla chioma di vite.
ambush_hunters effect plot space_web effect plot -1.6 -1.6 -1.8 -1.8 log(Empoasca_TOT + 0.1) -2.0 log(Empoasca_TOT + 0.1) -2.0 -2.2 -2.4 -2.2 -2.6 -2.4 -2.8 -2.6 0 5 10 15 20 ambush_hunters 0 10 20 30 40 50 60 space_web Figura 12: Tipologie di caccia dei ragni della chioma e grafici che mostrano la relazione inversa tra la presenza di cacciatori all’agguato (a sinistra) o produttori di tele aggrovigliate (a destra) e la numerosità degli individui di Empoasca vitis (cicalina verde) in vigneto. Come illustrato nella Figura 12, un aumento della presenza dei ragni cacciatori all’agguato e di quelli produttori di tele aggrovigliate comporta un riduzione della presenza di Empoasca vitis; lo stesso effetto non emerge con i ragni che utilizzano differenti strategie di caccia. Ancora una volta si mettono in luce le complessità delle relazioni ecologiche tra le diverse componenti dell’agro-ecosistema vigneto. Filippo Giannone Lorenzo Tonina Giulia Zanettin
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