TANTI MAESTRI UN SOLO NOME: TOMMASO SALINI GLI INIZI A ROMA DEL VASO DI FIORI

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TANTI MAESTRI UN SOLO NOME: TOMMASO SALINI GLI INIZI A ROMA DEL VASO DI FIORI
Franco Moro

                                             Franco Moro

                                             Tanti Maestri un solo nome:
                                             tOMMASO sALINI
                                             Gli inizi a Roma del vaso di fiori*

   L
             a rigorosa semplicità           Fillide (già Berlino, Kaiser Friedrich    nasce dalla centralità del vaso che
             nel rappresentare i Vasi        Museum), nelle canestre del Bacco         li contiene, come se in quest’ultimo
             di fiori sinora assegnati       (Firenze, Galleria degli Uffizi) e        risiedesse il cuore della sacralità
ai cosiddetti Maestri del vaso a             del Ragazzo e nei frutti sparsi del       dell’immagine e da esso nascesse
grottesche1 - e di quelli avvicinati         Bacchino malato (entrambi a Roma,         la vita; perennemente nel pieno
in questi ultimi anni al nome di             Galleria Borghese).                       della fioritura, senza alcun cenno
Tommaso Salini2 - è anche frutto                 L’autore di questi vasi fioriti do-   di deperimento, i fiori appaiono
della suggestione riformista post-           vette ben presto intuire la propria       intoccati dalla corruzione dello
tridentina e la scandita definizione         strada, cogliendo l’opportunità di        scorrere del tempo, eretti in tutto
delle loro forme indica in modo              cavalcare le più moderne novità,          il loro splendore a eterno memento
esplicito l'esordio della messa in           ispirandosi ad esse, sviluppandole        e proprio per questo sacri.
scena da protagonista del fiore.             prima di altri e creando un vero              Queste composizioni in effetti
Certo, tenendo ben saldo l’assunto           e proprio inedito filone tematico.        traggono non solo ispirazione ma
dell’indubbia primogenitura ita-             Questo potrebbe essere un ulterio-        paiono vere e proprie riproduzioni
liana di tale invenzione da parte di         re motivo del rancore nutrito dal         colorate del primo e più noto re-
Michelangelo Merisi da Caravag-              Caravaggio, sfociato nella famosa         pertorio floreale, quel Florilegium
gio, per il quale, senza riprendere          disputa che, sul finire dell'agosto       stampato verso il 1590 con le 24 ta-
in questa sede argomenti talmente            1603, lo vede coinvolto contro il         vole di Adriaen Collaert (Anversa,
dibattuti e famosi, intendiamo               Baglione e l’amico di questi, Tom-        1560 circa – 1618), commissionato
ribadire la totale priorità non solo         maso Salini6, forse motivata dalla        da Don Giovanni de’ Medici, figlio
pensando alla mitica vetta della             fortuna che incominciavano a ri-          di Cosimo I, e dedicato alla sua fa-
Canestra di frutta dell’Ambrosiana           scuotere i suoi vasi di fiori, opere      miglia con uno stemma nel fronte-
ma alla fama della perduta Caraffa           che vengono a colmare l'ampia             spizio attorniato da una ghirlanda
di fiori con le trasparenze dell’acqua, e    zona d'ombra del suo fino ad ora          e due vasi colmi di fiori9. Anche
del vetro, e co’ i riflessi della fenestra   poco chiaro percorso.                     altri incisori svilupperanno questo
d’una camera, sparsi li fiori di fre-            La severità dell’impianto sce-        tema, da Jan I Sadeler (Anversa,
schissime rugiade3. Esito che possia-        nico delle telette romane - o napo-       1550 - 1600) a Georg Hoefnagel
mo comunque ricostruire, oltre che           letane, finché si dava credito alla       1. Georg Hoefnagel, Amoris
attraverso i due spontanei esempi            loro assegnazione al patriarca della      Monumentum Matri Charissimae,
di Mazzi di fiori in una boccia di vetro     famiglia Recco, a quel Giacomo            1589, New York, Metropolitan
di Jan Brueghel dei Velluti (Roma,           che inizia a prendere ora la corretta     Museum
Galleria Borghese) 4, segnati dal            fisionomia7 - al di là dei significati
naturalismo delle prime prove del            simbolici, non deve dunque stupi-
Caravaggio, dalla divulgazione               re, quanto è semmai la freschezza
nell’ambiente romano delle tele del          della sfarzosa cascata floreale della
cosiddetto Maestro di Hartford5              Composizione di fiori di campo idea-
e ammirando il costante interesse            ta ancora nel pieno Cinquecento
dimostrato dal Merisi nei molti              (verso il 1570) dal pittore tedesco
inserti presentati nelle opere dei           Ludger Tom Ring il Giovane a
primi anni romani: nelle duplici             lasciarci sorpresi e curiosamente
versioni del Suonatore di liuto (San         esterrefatti, ponendo la questione
Pietroburgo, Hermitage e collezio-           sull'importanza di un dipinto come
ne privata) e del Ragazzo morso dal          questo all’origine delle suggestioni
ramarro (Firenze, Fondazione Lon-            sceniche che andiamo a trattare8.
ghi e Londra, National Gallery),             Infatti la distribuzione quasi sim-
ma anche nel fiore tra i capelli della       metrica dell’esposizione floreale

                                                                                                                       107
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Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

(Anversa, 1542 - Vienna, 1601),          botanica basato sull’osservazione        che illustrano il volume degli
avendo già impostato la compo-           diretta delle piante che favorisce,      Archetypa (Francoforte, 1591). Ma
sizione sul medesimo asse di sim-        seppure indirettamente, lo svilup-       l’aspetto che ci pare rilevante è il
metria durante l’ultimo decennio         po dell’illustrazione scientifica10.     viaggio che Jan e suo figlio Justus
del Cinquecento (fig. 1), supporta-      Roma diviene così un importante          (Anversa, 1583 – Leida, 1620),
ti dai numerosi repertori botanici       centro di ricerca dove ugualmente        autore del Florae Deae, realizzano
che incominciavano a fiorire, è          si amplifica la passione botanica        proprio a Roma nel 1600, mentre
proprio il caso di dire, e che for-      per la coltivazione dei fiori oltre      a partire dall’anno seguente risul-
nivano ai pittori precise e scienti-     alla loro riproduzione a stampa e        tano possedere a Venezia una loro
fiche informazioni delle varietà da      in pittura attraverso rari esempi        bottega, che sembra ben introdotta
dipingere. Il vero impulso verso il      che dapprincipio mantengono              nell’ambiente artistico lagunare e
tema del vaso fiorito nasce dunque       implicazioni religiose, ma che in        dove quest’ultimo trascorrerà il
da questi stimoli e si sviluppa a        breve virano anche verso curiosità       resto della carriera12. Un pittore
Roma durante l’ultimo decennio           scientifiche, allegoriche, simboli-      legato all’ambiente degli incisori è
del Cinquecento, con il contributo       che, decorative e esaltazioni nobi-      inoltre quel Jacob II de Gheyn (An-
dell’eminente studioso Andrea            liari11. Sulla scorta di questo vivace   versa, 1565 – L’Aia, 1629) al quale
Cesalpino (Arezzo, 1519 – Roma,          fermento, in città si svilupperanno      sono assegnati due dipinti su rame
1603), già direttore dell’orto bota-     ricchi giardini privati, nei quali è     che raffigurano entrambi una Bot-
nico di Pisa, chiamato in città nel      possibile ammirare rarità di ogni        tiglia di vetro con fiori e frutta (La
1592 da papa Clemente VIII Al-           specie provenienti dai luoghi più        Rochelle, Musée des Beaux-Arts)13,
dobrandini per divenire archiatra        lontani.                                 particolarmente significativi per
pontificio e professore di medicina          Anche l’incisore Jan Sadeler, a      i contemporanei esiti romani che
alla Sapienza; egli introduce un         causa del declino economico che          andiamo ad esaminare, benché
nuovo metodo di classificazione          affligge la sua attività ad Anver-       non sia l’unico a cimentarsi in un
                                         sa, nel 1588 decide di trasferirsi       universo che, ben presto al nord,
2. Alessandro Allori, particolare del    a Francoforte, dove stringe un           assumerà il carattere di specializ-
vaso di fiori nell’Incoronazione della   rapporto lavorativo proprio con          zazione anche maniacale.
Vergine, 1593, Firenze, Galleria
                                         il più celebre Georg Hoefnagel,              Dunque gli stimoli che perve-
dell’Accademia
3. Tommaso Salini, Vaso di fiori con     già artista naturalista alla corte       nivano dagli artisti fiamminghi
lo stemma del cardinale Fausto Poli,     dell’imperatore Rodolfo II e auto-       come dai lombardi, dovettero
collezione privata                       re dei disegni allegorici e floreali     risultare determinanti per l’esplo-

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sione romana del nostro tema. Va           andremo a esaminare, a riprova          origine toscana non contraddice
perciò tenuto in grande considera-         di come con esse “si può trovare        affatto il nome del Salini visti gli
zione il passo nel quale Giovanni          anche la traccia della sua attività     stretti legami intrattenuti dal pit-
Baglione ricorda che “Thomasso,            come pittore di frutti e di tavole      tore con la terra dei suoi avi19. Un
overo Mao, Salini Romano si mise           apparecchiate, le vere e proprie        terzo esemplare, il Vaso in argento
a far de’ fiori, e de’ frutti, e d’altre   nature morte citate negli inventari     biansato con la lotta di due putti alati
cose dal naturale ben’ espresse;           e distinte dai fiori”15.                (Milano, collezione Scaglia; fig. 5,
e fu il primo, che pingesse, et ac-            Grazie a queste precise indica-     tav. )20 veniva inaspettatamente
comodasse i fiori con le foglie ne’        zioni, che permisero all’acume di       assegnato al Maestro del vaso a
vasi, con diverse inventioni molto         Longhi di porre il Salini ai vertici    grottesche, nonostante la coerenza
capricciose, e bizzarre, le quali a        del genere in Italia ben prima di       stilistica con entrambi e quindi
tutti recavano gusto e si brava-           conoscerne le opere e lo stile16, e     da restituire al medesimo autore,
mente le faceva che ne ritrasse            verificata l’inconsistente fonda-       per quanto si esprima con una
buonissimo guadagno”14. Non ba-            tezza della pista napoletana, per       materia densa e fluida che eviden-
sta certo l’amicizia intercorsa fra i      la dibattuta serie di vasi di fiori è   zia il successivo passaggio a quel
due a favorire questo positivo ri-         stato proposto il nome di Mao17,        linguaggio più sciolto ed evoluto
cordo; il Baglione di fatto fornisce       presentando all’esposizione di          che diverrà caratteristico della
un’immagine molto dettagliata e            Monaco di Baviera due esemplari         maturità del pittore. Si affiancano
puntuale della fortunata stagione          tra quelli allora assegnati a Giaco-    ad essi i due inediti Mazzi di fiori
che vede protagonista Mao, af-             mo Recco: l’esuberante Vaso di fiori    in vasi metallici istoriati con scene
fermando inoltre come “diedesi a           con lo stemma del cardinale Fausto      di caccia (figg. 6-7, tav. ), apparsi
ritrarre dal vivo, e varie cose di-        Poli (fig. 3), i cui dubbi sollevati    sul mercato romano21 e caratteriz-
pingeva, & assai bene le imitava”:         successivamente circa l’autogra-        zati dall’esuberante e voluttuosa
parole dalle quali riceviamo pun-          fia in riferimento alla datazione       freschezza dei petali di tulipano
tuali conferme circa le opere che          dell’emblema nobiliare vengono          nella solita esposizione calibrata e
                                           fugati dalla conferma della sua         volutamente teatrale che si staglia
4. Tommaso Salini, Vaso di fiori con       creazione almeno dal 162418, e il       con efficacia tridimensionale sul
lo stemma della famiglia Usimbardi,        Vaso con lo stemma della famiglia       fondo scuro.
collezione privata                         Spada (entrambi in collezione pri-          Ulteriori Vasi di fiori dello stesso
5. Tommaso Salini, Fiori nel vaso in
                                           vata; fig. 4), riconosciuto in segui-   maestro si identificano negli esem-
argento biansato con la lotta di due
putti alati, Milano, collezione Scaglia    to della famiglia Usimbardi la cui      plari già noti, assegnati a Giacomo

                                                                                                                      109
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Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

6. Tommaso Salini, Mazzo di fiori in un vaso metallico istoriato con scena di caccia, già Roma, vendita Finarte
7. Tommaso Salini, Mazzo di fiori in un vaso metallico istoriato con scena di caccia, già Roma, vendita Finarte

8. Tommaso Salini, Vaso screziato d’azzurro con due sfingi alate, già Londra, collezione privata
9. Tommaso Salini, Vaso azzurro istoriato con un giovane che insegue un’oca, collezione privata

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Recco, quello che esibisce un Vaso        in terracotta con narcisi, anemoni,         spetto al cosiddetto Pseudo Salini
screziato d’azzurro con due sfingi        violacciocche e giacinti e l’altro, un      o Maestro SB28.
alate (già Londra, collezione pri-        Vaso in maiolica compendiaria con               Queste opere forniscono dun-
vata; fig. 8, tav. )22, il Vaso azzurro   corona imperiale, tulipani, anemoni,        que lo spunto per affrontare l’altra
istoriato con un giovane che insegue      violacciocche e fritillaria persica26 che   affascinante e non meno annosa
un’oca (fig. 9, tav. )23 e quello già     potrebbero aver fatto parte delle           questione29 ricordata dal Baglione,
della collezione Rivet di Parigi che      dodici tele di fiori e frutti acqui-        riguardante l’interesse del Salini
corrisponde pienamente allo stile         site dai Medici e documentate a             per le composizioni imbandite
del nostro, nonostante l'impossibi-       Firenze nel 162027. Quest’ultimo            con frutta, verdure, animali e
lità a verificare la correttezza della    bouquet sembra esposto in un vaso           oggetti. Il ritrovamento nel mio
data 1626, già indicata dal Causa         che richiama la brocca compendia-           archivio della fotografia di questa
come scarsamente leggibile24.             ria - forse quel “vaso di maiolica          Composizione di fiori, frutti e vari og-
    Al nucleo così costituito si ag-      colorato da tenere fiori” ricordato         getti (fig. 10)30, che vidi più di una
giunge questo significativo inedito       nel testamento - presente anche in          ventina d’anni or sono, fornisce
Vaso di fiori (fig. 10)25 in un for-      entrambe le Composizioni di frutti          la fondamentale chiave di lettura
mato probabilmente assai simile           con oggetti e verdure (collezione           per iniziare a porre le basi alla
a quello della Caraffa del Merisi.        privata) segnalate come del Salini          comprensione di questo percorso,
Creato con sobria eleganza sul            dalla Gregori e che, per quel fare          dimostrando come il nostro mae-
solito fondo scuro, neutro, quasi         sfrangiato e ondulato dei contorni,         stro si riveli precocemente abile
a richiamare o forse veramente a          si collocano come spartiacque ri-           nei vari ‘campi’. L’inedito dipinto
imitare l’ardesia, il mazzo di fiori
si staglia dalle tenebre con la sua
squillante luminosità. Gerbere,
narcisi e altre specie risaltano in
compagnia del fogliame che ap-
pena si intuisce nella penombra;
composto in una simmetria cro-
matica, un’armonia di forme e una
pienezza di tinte che la centralità
quasi monacale del vasetto bian-
sato, benché costituito da parti
dorate, conferma. Anche le sottili
pennellate verdi che realizzano le
foglioline dei rametti tra i fiori e il
vaso sono caratteristici dello stile
di Mao e vedremo ricorreranno in
altre composizioni più complesse
e articolate. Proprio per il suo
nitore, per la perentoria evidenza
e la semplicità della narrazione,
ancora più elementare e rigorosa
rispetto agli esempi finora men-
zionati, siamo verosimilmente di
fronte ad una delle prove più anti-
che di questa fase del Salini fioran-
te, durante il primo decennio del
secolo, ben in anticipo sulla coppia
di vasi di Palazzo Pitti a Firenze
(ora al Museo della Natura Morta
nella villa medicea di Poggio a
Caiano), ugualmente da restitui-
re con fermezza a Mao: il Vaso

10. Tommaso Salini, Vaso di fiori,
collezione privata

                                                                                                                          111
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                                          con la tavola imbandita ci appare           ove la maturazione dell’esecutore
                                          come una vera illuminazione, per            di vasi singoli si distingue anche
                                          la convergenza di interessi che vi          per quell'articolata distribuzione
                                          si esibiscono tutti insieme, come           spaziale culminante nel volatile
                                          elemento coagulante alla soluzio-           di profilo e nel vivace ramoscello
                                          ne del problema del pittore di vasi         posato in primo piano. La nitida
                                          dalla fresca fioritura e di quello di       esecuzione di gigli e rose, ana-
                                          frutta e di oggetti, senza lasciare         loga a quella del mazzo fiorito
                                          ulteriori possibilità al dubbio. In         presente nella Composizione di
11. Tommaso Salini, Composizione          questa vasta esposizione di forme           strumenti musicali (fig. 12) che si
di fiori, frutti e vari oggetti ,         sapientemente predisposte con               affiancava alla colorita esplosione
ubicazione ignota                         una spontanea articolazione tea-
12. Tommaso Salini, Composizione                                                      di fiori rigogliosi e splendenti in
                                          trale e colpite da quei bagliori che        un prezioso vaso, del dipinto pre-
di strumenti musicali e vaso di fiori,
ubicazione ignota                         permettono di scandagliare ogni             cedente, ove campeggia quello che
                                          dettaglio, permane un’atmosfera             vagamente richiama l'emblema
                                          dal sapore arcaico, nella quale si          farnesiano, riconduce facilmente
                                          possono individuare le coordinate           queste tele non solo alla mano del
                                          utili per proseguire nella ricostru-        solito Mao che abbiamo sin qui
(a fronte)
                                          zione dell’ultimo decennio del              apprezzato per le opere un tempo
13. Tommaso Salini, Composizione
di frutta nelle alzate e sparsa sul       suo sviluppo con la serenità della          considerate di Giacomo Recco,
piano, ermellino, volatile, farfalle      conferma al Salini anche di altri           ma costituisce un fondamentale
e vaso centrale di gigli e rose tra       contributi che ad esso si affianca-         trampolino verso le personalità
due tendaggi, collezione privata          no. Ad incominciare dalla sceno-
14. Tommaso Salini, particolare                                                       anonime che andiamo ad assom-
                                          grafica Composizione di frutta nelle        mare al nostro pittore, fornendo
delle corone di fiori nei Santi Cecilia
e Valeriano coronati dall’angelo, già     alzate e sparsa sul piano, ermellino,       utili spunti alla comprensione
Parigi, collezione Stein                  volatile, farfalle e vaso centrale di gi-   dei suoi esiti. Vi vengono inoltre
                                          gli e rose tra due tendaggi (fig. 13)31,    esibiti argenti sbalzati e cesellati,
112
TANTI MAESTRI UN SOLO NOME: TOMMASO SALINI GLI INIZI A ROMA DEL VASO DI FIORI
Franco Moro

dalla saliera allo spargizucchero,
l’alzata con sette mele ben visibili,
un piatto con altrettante sette fette
di salame, un altro piatto con una
pagnotta posata sul tovagliolo
bianco, una brocca in terraglia,
un bicchiere e una brocchetta di
vetro con una tromba nel fondale
in penombra, in una visione come
primitiva, dai forti toni contrastati
che nella parte destra del quadro
e in particolare nella brocca, an-
ticipa le crepuscolari rudezze del
giovane Sironi. Ritroviamo un si-
mile pane casereccio, presente nel-
la Composizione poc’anzi citata, a
conferma dello stile esecutivo più
evoluto, in sintonia con il Piatto e
alzatina di maiolica con pesci, limone
con mosca, fiori e rospo dall’ipotetica
simbologia religiosa interpretata
come connessa alla Compagnia di
Gesù32, dove i fiori possiedono la
stessa intensità del giallo e l’iden-
tico risalto che appartiene alla ben
nota Fiasca di Forlì33.
    Potremmo leggervi, soprattut-
to nell’esibizione inclinata dell’al-
zatina colma di frutta, una certa
somiglianza con la successiva
Composizione di frutti, ortaggi e tar-
tarughe (Roma, collezione privata),
segnalata da Zeri come Salini34 e
che, alla luce della migliore defini-
zione della nuova personalità del
Maestro SB, sembrerebbe da con-           e misurata esposizione bresciana       consapevolezza delle forme e
siderare come una delle sue prove         il passo delle nostre versioni ro-     dei materiali, in un competitivo
più antiche, dove in particolare          mane appare assai breve e lascia       dialogo che tiene ben presente le
gli oggetti appaiono accomunati           presagire nuovamente la presenza       contemporanee scelte di Cecco del
dal medesimo caldo naturalismo,           di un intermediario, per così dire,    Caravaggio e del Maestro Acqua-
espresso con una pienezza e una           al quale tutti subito pensiamo, il     vella alias Crescenzi, misurandosi
densità che rileva gli elementi e         Merisi stesso e quei brani giovanili   con altri pittori come Pietro Paolo
con una fisicità dal sapore lombar-       tanto noti che hanno agito da me-      Bonzi e Agostino Verrocchio, abi-
do, torniti e pieni, lasciando che        gafono per la diffusione romana di     tanti nel medesimo rione romano
la luce ne evidenzi con efficacia         queste novità.                         di San Lorenzo in Lucina37.
materica i volumi e i contorni. Il            Con questi dipinti percepiamo          Queste opere sono accomuna-
senso tattile, carnale o come dire        uno scarto evolutivo nella verità      te, come le Tre alzatine con frutta
sensuale, da impasto di maiolica          naturalistica della frutta, nella      disposte su un piano e una caraffa
invetriata, accomuna queste opere         sua volumetrica morbida tornitu-       di vetro con fiori38, dal clima inten-
allo stile maturo di Vincenzo Cam-        ra, negli effetti cromatici caldi e    samente caravaggesco, nel quale
pi, a quella fantastica Composizione      nei contorni nervosi e sfrangiati,     incontriamo quel tipico fil rouge
di frutta della collezione Faroni di      permanendo alcuni di quegli ele-       costituito dal giglio che si ritaglia
Brescia35 che si attaglia alle più        menti che caratterizzano le opere      nell’ombra, motivo ricorrente e
note e straripanti Stagioni della Pi-     del Salini e quell’equilibrato ef-     legante del percorso saliniano,
nacoteca di Brera e del Castello di       fetto d’insieme che scandisce gli      identico nella pala di San Nicola da
Kircheim36. Rispetto la più intima        oggetti, li esamina con la serena      Tolentino della chiesa romana di

                                                                                                                   113
TANTI MAESTRI UN SOLO NOME: TOMMASO SALINI GLI INIZI A ROMA DEL VASO DI FIORI
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

                                                                                     15. Tommaso Salini, Sant’Agnese
                                                                                     liberata dall’angelo con la corona
                                                                                     di spine, già Roma, chiesa di Santa
                                                                                     Agnese in piazza Navona

                                                                                     (a fronte)
                                                                                     16. Tommaso Salini, Cacciagione e
                                                                                     pollame, collezione privata

                                                                                     la figura sdraiata nella tela di San-
                                                                                     t’Agnese - costantemente mediato
                                                                                     dalla lettura sul solito Baglione e
                                                                                     con il perseverare di retaggi zuc-
                                                                                     careschi e arpineschi che si sono
                                                                                     modellati sulla solida benché sof-
                                                                                     fusa morbidezza delle forme che
                                                                                     viene suggerita dai toscani presen-
                                                                                     ti a Roma come Agostino Ciampel-
                                                                                     li, Nicolò Circignani e Cristoforo
                                                                                     Roncalli detto il Pomarancio.
                                                                                         Ecco allora che il vaso fiorito ri-
                                                                                     sulta determinante per restituire a
                                                                                     Mao anche il Ritratto di gentiluomo
                                                                                     con la moglie e il figlio (El Escorial,
                                                                                     Museo del Monastero) in cerca di
                                                                                     autore e già assegnato a Scipione
                                                                                     Pulzone44. Questa intensa immagi-
                                                                                     ne di famiglia, risalente al secondo
                                                                                     decennio, oltre a corrispondere
                                                                                     alla sua mano nell’esecuzione dei
                                                                                     fiori, nell’immancabile giglio e
                                                                                     nella loro intonazione sul fondo
                                                                                     scuro, rimanda chiaramente a lui
                                                                                     anche per la candida liquidità
                                                                                     delle forme fluide e rotonde della
                                            la Sant’Agnese liberata dall’angelo      scultura di San Giorgio, identica
Sant’Agostino. In essa il realismo                                                   alle decorazioni dei suoi vasi, per
del santo che si esibisce mostran-          con la corona di spine (fig. 15), già
                                            sull’altare della chiesa romana di       non parlare delle figure e dei loro
do nuovamente il grande stelo di                                                     profili affilati, tanto affini a quelli
bellissimi fiori, si unisce al tronco       Sant'Agnese in Agone in piazza
                                            Navona42, che non venne costruito        dello Stendardo dei Santi Coronati,
ricco di fogliame che gli appare                                                     alla meticolosa raffinatezza degli
sul fianco, in una datazione circo-         prima del 1618 e il San Francesco
                                            in estasi donato dallo stesso Salini     abiti, altrettanto in sintonia con
scritta tra il 1516 e il ’1839, che trova                                            le preziose finiture delle vesti e i
un forte sostegno nel confronto             “per il suo introito nella Accade-
                                            mia romana de’ pittori e scultori        decori floreali delle capigliature
con lo Stendardo dei Quattro Santi                                                   di quelle affascinanti nobildonne
Coronati databile appena prima, al          MDCXVIII” (Roma, Accademia
                                            di San Luca, proveniente dalla           contemporanee raffigurate nei Ri-
1614-’1540. Così come il San Carlo                                                   tratti femminili assegnati a Jacopo
Borromeo in preghiera davanti all’ap-       chiesa dei Santi Luca e Martina),
                                            dopo che la prima volta era stato        Zucchi45.
parizione della croce per il fatto di                                                    La limpidezza e il nitore del
essere firmato e datato sul bordo           cancellato43. Il pittore si esprime in
                                            un linguaggio di forte suggestione       petalo che si staglia come in rilievo
della pagina aperta del volume                                                       sul fondale scuro diviene la prin-
“TOMASO SALINI [...] 1617”41,               caravaggesca, tipico della brigata
                                            degli ingessati tardomanieristi,         cipale caratteristica che contraddi-
porta finalmente nuova linfa alle                                                    stingue il suo stile fino alla Fiasca
scarse informazioni cronologiche            lenti nel comprendere le profonde
                                            novità di Caravaggio, ma comun-          fiorita di Forlì. Ma non è il solo: in
del nostro maestro, in un arco                                                       effetti anche altre opere di figura
di anni nel quale esegue anche              que influenzato dal Borgianni e da
                                            Orazio Gentileschi – come mostra         eseguite da Mao forniscono deter-
                                                                                     minanti conferme, dal momento
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TANTI MAESTRI UN SOLO NOME: TOMMASO SALINI GLI INIZI A ROMA DEL VASO DI FIORI
Franco Moro

che possiedono inserti floreali che      delle anatre come delle lumache         fiore, nel disegno del contorno dei
parlano la medesima lingua. Mi           o dei cavoli, generando quella          petali, che inizialmente vediamo
riferisco alla tela che raffigura i      sensibile visione da sottobosco         calligrafico e delineato, quasi in-
Santi Cecilia e Valeriano coronati       che anima il primo piano delle          ciso, nella lenticolare definizione
dall’angelo (già Parigi, Stein), for-    sue composizioni, tanto alla fonte      degli effetti screziati delle vena-
se in realtà di poco precedente,         delle invenzioni di Paolo Porpora.      ture e nell’attenta lettura delle
ancora nel primo decennio, nella             Tornando all’argomento flo-         sfumature, tutti giocati nei toni
quale le due eleganti corone di          reale, finora ritenuto di Giacomo       chiari e ancora freddi. In seguito
fiori (fig. 14) possiedono già tutte     Recco è anche il Vaso di fiori con la   il pittore modifica e sviluppa la
le caratteristiche di precisione         rappresentazione della Natività fra     propria tecnica esecutiva carican-
dei contorni, di risalto e vivacità      putti slanciati (Torino, collezione     do con una pennellata più densa
cromatica delle immagini in vaso         privata; fig. 17, tav. ) che, non       e pastosa il colore dei petali, arri-
del nostro Tommaso46, come pure          solo è affine al nucleo di opere        vando ad accentuare quel risalto
il Martirio di Santa Dorotea (colle-     da restituire al Salini ma, insieme     sul fondale scuro che ne esalta e
zione privata)47, ove l’angioletto       ad altri esemplari già menzionati       nobilita l’effetto e conservando
che reca il piatto di frutti e fiori     (figg. 18-19) 49, costituisce quel-     la fantasiosa creatività sempre
possiede l’identica matrice stilisti-    l’ulteriore elemento di raccordo        più libera e crescente. Anche se,
ca saliniana.                            per comprendere i motivi della          a ben vedere, il nostro Salini si fa
    Allo stesso tempo corrisponde        restituzione alla maniera iniziale      riconoscere in altri dettagli, nella
probabilmente al Salini questa           dello stesso Mao di buona parte         medesima stravagante qualità dei
intensa visione fortemente chia-         dei dipinti finora ritenuti del co-     manici dall’intonazione bluastra a
roscurata nella quale si genera la       siddetto Maestro del vaso a grotte-     lumeggiature chiare che apprez-
sorprendente Cacciagione e pollame       sche50; personalità anonima, per la     ziamo per esempio nel Vaso di fiori
(fig. 16)48 intrecciata con le opere     quale la critica, pensando fino ad      con la Visitazione in coppia con il
appena scorse, in una dinamica           oggi ad una figura attiva in terra      Mazzo di fiori in un vaso raffigurante
evolutiva nella quale, per gli esiti     lombarda, si è fatta forse fuorviare    l’Ecce Homo (La Spezia, Museo Ci-
di forte realismo cui perviene, pone     dall’aspetto arcaizzante della fan-     vico Amedeo Lia; figg. 20-21)51, che
il pittore fra i primi autori a capire   tasiosa varietà dei contenitori e da    introduce all’altrettanto frequente
l’eccezionalità della Selvaggina         quei piani prospetticamente spor-       motivo delle anse a larghe volute
volatile del Maestro di Hartford         genti e taglienti su cui poggiano,      costituite da animali. Identico spi-
(Roma, Galleria Borghese), in una        perdendo di vista la somiglianza        rito fantasioso che ritroviamo nei
posizione intermedia rispetto alle       che lega l’attenta esecuzione flo-      due inediti Vasi fioriti con i ritratti
equilibrate e solenni scansioni di       reale alle opere restituite in questa   di due fanciulle (figg. 22-23), in
Sanchez Cotan. Salini diviene im-        sede a Tommaso. Non soltanto            sintonia con il sistema composto e
prevedibile interprete autonomo,         nella simmetrica centralità compo-      regolare proposto nelle rigogliose
leale e competitivo nel panorama         sitiva ma all’esame del dettaglio,      esplosioni floreali del Vaso con
artistico romano e questo essen-         nella precisa esecuzione di fiore in    mascheroni e stemma nobiliare e nel-
ziale dipinto che fa emergere dal
fondale nero una testa di montone
insieme a un pezzo di carne, una
lepre squartata, un salame, uccelli
e due galline vive, per il suo acu-
to verismo si pone come preciso
antefatto agli esiti più noti della
pittura napoletana del secolo, alle
famose cucine di Giovanni Battista
e Giuseppe Recco che segnano la
maturità di un genere nato nella
sua formulazione sperimentale
anch’esso a Roma. Questa ricerca
di verità è altrettanto chiara nella
fedele e attenta riproduzione che il
seguace del Salini, perché comun-
que anche le opere del Maestro SB
nascono nella sua orbita, fornisce
dell’aragosta o della testa di cervo,

                                                                                                                   115
TANTI MAESTRI UN SOLO NOME: TOMMASO SALINI GLI INIZI A ROMA DEL VASO DI FIORI
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

                                                                                     dimostra nello stesso museo la ca-
                                                                                     scata di fiori che piove sull’Annun-
                                                                                     ciazione, in ambienti come quello
                                                                                     fiorentino e romano, nei quali si
                                                                                     sviluppano ricerche ben più ampie
                                                                                     e stimolanti per quei tempi.
                                                                                         Un repertorio di immagini così
                                                                                     vario e composito che certamente
                                                                                     dovette fare breccia nell’elegante
                                                                                     e incuriosito ambiente delle nobili
                                                                                     famiglie dell’Urbe, come docu-
                                                                                     mentano ulteriormente altri due
                                                                                     inediti, questo Vaso fiorito (fig.
                                                                                     26)54, stravagante nell’invenzione
                                                                                     del contenitore dorato, che nasce
                                                                                     da un sottile stelo poggiato sul-
                                                                                     l’accenno di un basamento, e nel
                                                                                     quale le proporzioni dedicate a
                                                                                     quest’ultimo per una volta sono
                                                                                     superiori all’universo floreale che
                                                                                     lo sovrasta, quasi schiacciato entro
                                                                                     lo spazio restante. Questa esigenza
                                                                                     del comporre la fioritura riempien-
                                                                                     do fino al limite estremo l’intero
                                                                                     sviluppo in altezza del quadro è
                                                                                     argomento comune a quasi tutti
                                                                                     i dipinti del Salini. L’esecuzione
                                                                                     appare raffinata come sempre an-
                                                                                     che se l’effetto brillante e smaltato
                                                                                     del colore è accentuato dall’essere
17. Tommaso Salini, Vaso di fiori con la rappresentazione della Natività fra         l’unico esemplare finora noto di-
putti slanciati, Torino, collezione privata                                          pinto su tavola, in un esito conser-
                                                                                     vativo invidiabile che lo rende più
le altre composizioni ancora più           sfogo alla bizzarria delle continue       affine agli esempi fiamminghi.
evolute fino al Vaso di fiori con un       creazioni e delle nuove varietà di            L’esecuzione dei due angeli si
ritratto di profilo tra due mascheroni     contenitori. Nell’assenza di una          dimostra della medesima mano
(fig. 23)52 che segna un’ulteriore         data precisa, un importante contri-       che realizzerà le forme poi li-
fase di passaggio. Tutti esemplari         buto per la collocazione cronolo-         quefatte e contrastate del Vaso in
in stretto dialogo con le variazioni       gica delle nostre tele ancora entro       collezione Scaglia (fig. 5), come
di Vasi fioriti qui rese note (figg. 10-   il XVI secolo giunge dal parallelo        nelle costolature e nei motivi a
13), che racchiudono già integral-         che si instaura con la soluzione          grottesche che si ripeteranno in se-
mente gli indizi per la soluzione          floreale che avvolge l’Incoronazio-       guito nelle varie declinazioni più
del problema. Fin da queste prime          ne della Vergine (Firenze, Galleria       fantastiche possibili, certo ispirate
opere di un nucleo ben circoscrit-         dell’Accademia) di Alessandro             ai modelli classici e manieristi che
to e riconoscibile che si pone alle        Allori53: un vaso fiorito (fig. 2) che,   si diffondono per tutto il Cinque-
origini del percorso che andiamo           nella realizzazione e nell’impagi-        cento nei motivi decorativi del
ricostruendo e dal quale abbiamo           nazione si mostra del tutto simile        vasellame. L’altro esemplare al-
preso le mosse, appare ben chiaro          a quelli del gruppo del Maestro           trettanto bizzarro mostra un Vaso
lo spirito del pittore: la libertà         del vaso a grottesche e che è alla        di fiori inserito in una nicchia con
inventiva organizza non solo la            fonte dell’invenzione e della fe-         uno scoiattolo e un pappagallo appo-
disposizione floreale, in maniera          stosa partecipazione degli angeli.        stati sulla base (fig. 27)55. Anche
sempre calibrata, calcolata da             La data 1593 è utile per mostrare         questa creazione è per ora l’unica
una motivazione che privilegia             come sia già comune in questi             conosciuta e testimonia di nuovo
l’aspetto espositivo e l’osservazio-       anni la rappresentazione degli in-        la varietà del repertorio, con i
ne scientifica, più o meno sobria o        teressi floreali – Ligozzi docet-, per    fantasiosi manici, il putto piegato
esuberante, lasciando anche libero         l’Allori per nulla sporadici, come        e la figura allegorica entro uno

116
Franco Moro

18. Tommaso Salini, Vaso di fiori con scena galante,   19. Tommaso Salini, Vaso di fiori, ubicazione ignota
ubicazione ignota

20. Tommaso Salini, Mazzo di fiori in un vaso con la   21. Tommaso Salini, Mazzo di fiori in un vaso raffigurante
Visitazione, La Spezia, Museo Civico Amedeo Lia        l’Ecce Homo, La Spezia, Museo Civico Amedeo Lia

                                                                                                              117
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

22.   Tommaso   Salini,   Vaso   fiorito con il ritratto di una fanciulla, collezione privata
23.   Tommaso   Salini,   Vaso   fiorito con il ritratto di una fanciulla, collezione privata
24.   Tommaso   Salini,   Vaso   di fiori con scena galante, già Parigi, vendita Artcurial
25.   Tommaso   Salini,   Vaso   di fiori, già Parigi, vendita Artcurial

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Franco Moro

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Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

(alla pagina precedente)                  cesellato57, l’esile Vasetto di fiori del   – che, come vedremo, si diffonde-
26. Tommaso Salini, Vaso di fiori,        Museo di Utica58 e altri due esempi         ranno in gran numero nel corso
collezione privata
                                          già assegnati ad artisti lombardi: il       del secolo in seguito alla fortunata
27. Tommaso Salini, Vaso di fiori
inserito in una nicchia con uno           Vaso di fiori con petali sul piano (col-    declinazione barocca di questo
scoiattolo e un pappagallo, già Parigi,   lezione privata; fig. 27) attribuito        elemento decorativo - quanto
mercato antiquario                        a Fede Galizia59, che si caratterizza       piuttosto opere nate dalla mede-
28. Tommaso Salini, Vaso di fiori con     per un prezioso recipiente dal              sima mano, nelle quali il richiamo
petali sul piano, già Bergamo, galleria   sapore ancora cinquecentesco e il           simbolico, religioso e mitologico,
Lorenzelli
                                          simile inedito Vaso di fiori (fig. 28)      che appare dapprima più esplici-
29. Tommaso Salini, Vaso di fiori,
Roma, collezione privata                  di collezione privata romana60, ove         to, e quell’aspetto innegabilmente
                                          l’elegante contenitore in bronzo            arcaizzante e bidimensionale del-
scudo al centro del tutto analoga         sbalzato e cesellato che mostra un          l’esposizione floreale, implicano
a quella appena vista nell’esempio        cherubino in primo piano propo-             l’essere di fronte ai primi incuna-
precedente, questa volta creato           ne, nell’orientamento in diagonale          boli del genere romano61. L’esame
col sapore rinascimentale dell’ele-       suggerito dallo scorcio delle due           della produzione finora conosciu-
mento architettonico e in relazione       anse, una evoluzione prospettica            ta 62 fa supporre che esse siano
ad analoghi esempi nordici.               del tema non più solamente fron-            creazioni in continua evoluzione,
    Ragione per la quale si legano        tale, in una datazione certamente           sviluppate con una varietà di re-
al nostro pittore anche il Vaso isto-     successiva.                                 pertori funzionale alla nascente
riato con fiori del Museo Nazionale           Le tele del Maestro del vaso a          domanda, che probabilmente si
di Lubiana56, con quei due bizzarri       grottesche che prendo in conside-           concentra verso lo scadere del se-
manici a forma di serpente, la            razione non sono copie successive           colo e i primi anni del successivo,
coppia di Fiori in un vaso di metallo     di seguaci o prodotti di imitatori          in un fervente clima di svariate
                                                                                      committenze, con una vivacità
                                                                                      di spunti che lascia supporre la
                                                                                      suggestione della produzione del
                                                                                      cosiddetto Maestro di Hartford
                                                                                      e la personale conoscenza del
                                                                                      fermento inventivo che nasceva
                                                                                      attorno alla bottega del Cavalier
                                                                                      d’Arpino63.
                                                                                           Per lo stesso motivo anche le

                                                                                      30. Tommaso Salini, Vaso di fiori
                                                                                      con un ritratto di profilo tra due
                                                                                      mascheroni, ubicazione ignota
                                                                                      31. Tommaso Salini, Vasetto di fiori,
                                                                                      Utica, N.Y., Munson Williams Proctor
                                                                                      Arts Institute, Museum of Art

120
Franco Moro

       121
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

                                             (alla pagina precedente)
                                             I. Tommaso Salini, Vaso di fiori, già Parigi,
                                             vendita Artcurial
                                             II. Tommaso Salini, Vaso di fiori con scena
                                             galante, già Parigi, vendita Artcurial
                                             III. Tommaso Salini, Vaso di fiori inserito
                                             in una nicchia con uno scoiattolo e un
                                             pappagallo, già Parigi, mercato antiquario
                                             IV. Tommaso Salini, Vaso di fiori,
                                             collezione privata

                                             V. Tommaso Salini, Vaso fiorito con frutta
                                             e uccelli, Bergamo, collezione Previtali
                                             VI. Tommaso Salini, Composizione con
                                             due vasi di fiori e alzatina di frutta, Londra,
                                             collezione privata

                                             (a fronte)
                                             VII. Tommaso Salini, Composizione con
                                             due vasi di fiori, melograno e ciliege,
                                             carciofo e volatili, Londra, mercato
                                             antiquario
                                             VIII. Tommaso Salini, Vaso di fiori,
                                             collezione privata
                                             IX. Tommaso Salini, Vaso di fiori, già
                                             Bergamo, galleria Lorenzelli

122
Franco Moro

       123
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

X. Tommaso Salini, Vaso di fiori, Firenze, collezione privata
XI. Tommaso Salini, Vaso di fiori, Roma, collezione privata
XII. Tommaso Salini, Tavolo da cucina con due vasi fioriti, canestra di vongole, pesci e un volati-
le sullo stelo del narciso, già Stoccolma, vendita Bukovskis

124
Franco Moro

       125
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

II. Tommaso Salini, Mazzo di fiori in un vaso metallico istoriato con scena di caccia, già Roma, vendita Finarte
II. Tommaso Salini, Vaso di fiori con la rappresentazione della Natività fra putti slanciati, Torino, collezione
privata
II. Tommaso Salini, Fiori nel vaso in argento biansato con la lotta di due putti alati, Milano, collezione Scaglia
II. Tommaso Salini, Fiori in un vaso screziato d’azzurro con due sfingi alate, già Londra, collezione privata

126
Franco Moro

II. Tommaso Salini, Santa Cecilia, Torino collezione Stefanini

                                                                        127
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

II. Mario Nuzzi, Vaso azzurro con mazzo di fiori, collezione privata
III. Mario Nuzzi Vaso azzurro con mazzo di fiori, collezione privata
II. Mario Nuzzi e Carlo Maratta, Allegoria del sonno, collezione privata

128
Franco Moro

32. Tommaso Salini, Fiori in un vaso con con un cane rampante come manico, già Parigi, mercato antiquario
33. Tommaso Salini, Mazzo di fiori con un giglio al centro, già Parigi, mercato antiquario

due raffinate Composizioni in vasi       tale punto di raccordo, insieme al       aprendo alla comprensione del
con lo stemma dei marchesi Pallavici-    Vaso di Fiori con due colombi e frutta   ‘pittare’ frutta, ortaggi e animali
no negli appartamenti privati della      (già Parigi, galleria Leegenhoeck;       che sarà pratica altrettanto sa-
Reale Basilica di Superga (Tori-         fig. 37)66, concludendo al meglio la     piente del Salini. Si stempera con
no)64 spettano a questa medesima         stagione del Salini alias Maestro        un più sensibile effetto naturale
produzione, apparentemente più           del vaso a grottesche, e aprendo,        la scontornatura chiara della ner-
‘seriale’, o più correttamente degli     con esemplari come il Vaso polido-       vatura delle foglie e il ritagliare
esordi, del nostro pittore, ove la       resco fiorito (già Campione d’Italia     dei petali che ha contraddistin-
qualità dei fiori, forse più essen-      collezione Lodi)67 e il successivo,      to quell’apparente rigidità della
ziale e non meno raffinata, risale       opulento Vaso di fiori con tre uccelli   prima fase, il colore si fonde e si
certamente alla medesima mano            e un melograno (ubicazione ignota;       amalgama in un’ambientazione
del solito maestro Tommaso, in           fig. 38)68 - la cui caducità dei fiori   luministicamente contrastata che
un prezioso contenitore dorato che       appare come il sintomo più evi-          possiede tutta la modernità delle
giustifica il nobile lignaggio della     dente del cambiamento rispetto           novità caravaggesche. Inoltre la
famiglia committente.                    alla produzione finora esaminata         variazione del punto di vista, una
    La conferma della nostra pro-        - quella delle conquiste spaziali e      volta abbassato per consentire
posta si avvale di alcuni veri apici     cromatiche precisate all’inizio con      l’osservazione slanciata del vaso e
risalenti alla fase più matura di        le opere finora attribuite a Giaco-      quell’azzardo del piatto di peltro
questo periodo iniziale, ove il Sa-      mo Recco.                                inclinato e ugualmente riempito
lini si cimenta in variazioni ancora         In essi ritroviamo i medesimi        di frutta, una volta per poter ve-
più complesse e azzardate. Mi rife-      elementi stilistici che abbiamo          dere dall’alto il basamento su cui
risco al Vaso fiorito con frutta e uc-   esaminato poc’anzi per il Maestro        dispone le mele, in entrambi i casi
celli che, insieme all’altrettanto in-   del vaso a grottesche, con un gra-       studiate come solidi, permette al
teressante pendant, la Composizione      do di sicurezza, un naturalismo          pittore di esprimere con inventiva
di frutta dominata da un vaso di fiori   e un’inventiva che precorrono la         la propria indole allo stesso modo
(Bergamo, collezione Previtali; fig.     definizione ancora più squillante        delle composizioni appena ricor-
34-35)65 costituiscono il fondamen-      e viva del soggetto rappresentato,       date 69. Anche il contenitore, in

                                                                                                                 129
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

34. Tommaso Salini, Vaso fiorito con frutta e uccelli, Bergamo, collezione Previtali
35. Tommaso Salini, Composizione di frutta dominata da un vaso di fiori, Bergamo, collezione Previtali
36. Tommaso Salini, Fanciulla con una canestra, vaso di fiori, frutta e uccelli, già Londra, mercato antiquario

130
Franco Moro

questi casi fortemente ispirato dal-     relazioni con l’ambiente milanese       della nascita del pittore di nature
le stampe incise a Roma da Che-          e romano, che paiono tangibili at-      morte. Per i fiori valgono le consi-
rubino Alberti e tratte dai motivi       traverso i risultati figurativi a cui   derazioni fin qui espresse circa la
di quell’altro grande caravaggino        perviene, la fortuna del tema viene     congiunzione con le tele del Mae-
che fu Polidoro Caldara, partecipa       sottolineata dalle due interessanti     stro del vaso a grottesche, avendo
a questa esuberante sfida prospet-       versioni della Fruttivendola con        ancora migliori punti in comune
tica e cromatica, raccontando di         gigli e rose (Hartford, Wadsworth       per capire l’aggiunta di quell’al-
quanto la cultura figurativa del         Atheneum), una delle quali datata       tro Vaso fiorito (fig. 43)72 visto dal
nord Europa viaggiasse su binari         1577 dall’ancora misterioso anver-      sott’in su che è prova dell’ulteriore
paralleli e con obiettivi simili, pas-   sese Scipione Goltzius (Boston,         tentativo di crescita nella direzio-
sando dalle straordinarie opere di       Museum of Fine Arts). In maniera        ne dell’azzardo prospettico conti-
Georg Flegel (Olomuc, Moravia,           del tutto inaspettata ci rendiamo       nuata anche in seguito dal Salini
1566 - Francoforte sul Meno, 1638)       conto che vanno verosimilmente          e per ritrovare quella brillante esi-
a quelle di molti altri specialisti      recuperate alle sue origini del         bizione cromatica che getta le basi
del genere. Proprio Flegel, non          comporre Tavole imbandite le due        per la conferma della sua identifi-
a caso, verso il 1580 si dirige a        tele in collezione privata, note per    cazione quale autore della famosa
Vienna dove diviene assistente           essere state considerate anch’esse      Fiasca di Forlì (fig. 44).
di Lucas van Valckenborch I che          lombarde, e in stretto rapporto con        Sulle due tavole imbandite,
componeva scene di mercato ispi-         l’ambiente di Vincenzo Campi71.         una nelle gradazioni del giallo e
rate a Joachim Beuckelaer70 e a          Con esse non solo possediamo            dell’argento, l’altra con la predo-
Vincenzo Campi, ma soprattutto           ulteriori elementi di raccordo per      minante rossa, abbiamo il primo
ha la possibilità di studiare le biz-    l’inizio del Salini fiorante, con       ampio repertorio di soggetti che
zarrie naturalistiche di Arcimbol-       quei sei vasetti biansati di varia      più da vicino interesseranno il
do, e perché no, di spingersi in un      foggia e materiale che chiudono         Salini, rendendo evidente quella
viaggio di studio in Italia prima        la composizione approfittando del       passione per le forme morbide e
di stabilirsi nel 1594 nell’impor-       solito fondale scuro per risaltare      arrotondate che vedremo caratte-
tante città tedesca di Francoforte.      in tutto il loro verismo (fig. 39),     rizzerà l’atmosfera delle sue tele.
Anche se la sua presenza non è           ma aggiungiamo una notevole va-            Un dipinto recentemente ap-
poi determinante per spiegare le         rietà di spunti alla comprensione       parso sul mercato antiquario (fig.

                                                            37. Tommaso Salini, Vaso di fiori con due colombi e
                                                            frutta, già Parigi, galleria Leegenhoeck
                                                            38. Tommaso Salini, Vaso di fiori con tre uccelli e un
                                                            melograno, ubicazione ignota

                                                                                                                     131
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

36) illustra bene la fase più evoluta   pietra73. La figura della giovane         eseguito a Roma dal Salini; questi
di questo contesto iniziale del per-    risulta particolarmente disegnata,        antefatti spiegano come di lì a bre-
corso di Tommaso Salini, mostran-       della stessa delicata e ricercata         ve Tommaso giunga a realizzare la
do come nella fioritura sussistano      cromia dell’autore dei fiori, in un       Composizione di frutta e cavolo con
i tipici caratteri del Maestro del      abbigliamento che lascia pensare          un vaso di fiori (fig. 40)75, ideata su
vaso a grottesche in un altrettanto     agli anni a cavallo di secolo, con-       piani diversi, scanditi dalla luce,
splendente contenitore dall’inne-       cordando con la stessa datazione          che segna un ulteriore elemento
gabile fantasiosa ispirazione e ab-     che si ipotizza per gli elementi          di confronto con le contemporanee
binando una canestra esibita tra le     floreali. Il suo profilo si confronta     scelte spagnole di Sanchez Cotan e
mani della fanciulla che compare        con le figure ben successive dipin-       Juan van der Hamen.
a fianco di una varietà di uccelli      te nell'impresa pubblica forse più            Passaggio successivo nella ri-
e di frutti poggiati su un piano di     sentita dal Salini, la Sant’Agnese li-    costruzione della sua attività è
                                        berata dall’angelo (già Roma, Santa       dunque riconoscervi molte di
                                        Agnese in piazza Navona; fig. 15).        quelle opere finora assegnate a
                                        L’esecuzione della frutta, benché         Giacomo Recco e, oltre ai dipinti
                                        appaia indubbia la relazione, forse       finora menzionati, altri Vasi di
                                        come precedente, con ciò che svi-         fiori si insediano a tutto diritto
                                        luppa il Maestro Acquavella alias         nello sviluppo di Tommaso: mi
                                        Crescenzi, sembra essere il logi-         riferisco agli eleganti esempi dal
                                        co passo evolutivo rispetto agli          sorprendente sapore classico, uno
                                        esempi appena esaminati della             dei quali (Firenze, collezione pri-
                                        collezione Previtali, ponendo an-         vata; fig. 42, tav. ) esposto nella
                                        che l’ipotesi che possa appartenere       recente mostra napoletana – in-
                                        alla sua mano la Ciotola e il piatto      sieme all’altro Vaso fiorito di più
                                        colmi di frutta e il suo pendant, l’Al-   ricca ed esuberante espressione
                                        zatina con frutta e ortaggi, carciofo e   visibile nella stessa occasione -,
                                        cetriolo74 in quei toni tersi, colore     mentre quello che sembra esserne
                                        pastello, che vediamo nei suoi            il pendant, caratterizzato da un
                                        bouquet e quelle forme di solidi per      contenitore altrettanto raffinato,
                                        i morbidi frutti, modificando così        si identifica per la medesima base
                                        in maniera radicale alcuni topoi          marmorizzata76.
                                        circa la natura morta lombarda;               Si comprende dunque con
                                        siamo comunque di fronte ad un            maggiore chiarezza la successiva
                                        primo dipinto di concezione più           crescita compiuta dal pittore nel
                                        complessa, con fiori, frutta, uc-         Vaso con gigli e peonie (fig. 41),
                                        celli e figura umana, interamente         già noto alla critica come Jacopo
                                                                                  Ligozzi77. La luminosa tornitura
                                                                                  delle forme create dai petali che
                                                                                  risaltano dal fondo, e l’eleganza
                                                                                  del contenitore dorato rendono
                                                                                  esplicito il confronto con il gruppo
                                                                                  che abbiamo delineato negli anni
                                                                                  che scorrono durante il secondo
                                                                                  decennio, consentendo altresì di
                                                                                  illustrare come a questo punto del
                                                                                  percorso evolutivo appaia logico
                                                                                  considerare possibile un’ulteriore
                                                                                  crescita, integrando il catalogo di
                                                                                  Mao con due altre straordinarie

                                                                                  39. Tommaso Salini, Tavola
                                                                                  imbandida con tre vasi fioriti,
                                                                                  particolare di un vaso, collezione
                                                                                  privata
                                                                                  40. Tommaso Salini, Composizione
                                                                                  di frutta e cavolo con un vaso di fiori,
                                                                                  già Bergamo, galleria Lorenzelli

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Franco Moro

aggiunte che contribuiscono alla           del vaso a grottesche, pervenendo          modità a questo anonimo autore
comprensione della fase matura             a maturi risultati di pura poesia,         possiamo ricordare vari capola-
più affascinante: si tratta dei Tre        delicata e silente, in un’atmosfera        vori di elevatissima qualità, tutti
vasi fioriti con una scimmia e un          di morbidi e sensuali bagliori lu-         estremamente coerenti fra loro e
pappagallo (fig. 45)78, che aiuta alla     minosi. Ulteriore sostegno ci offre        perciò realizzati probabilmente in
comprensione del successivo pas-           il Vaso fiorito poggiato su un piatto in   un ristretto arco di tempo: il Vaso
saggio che andremo a proporre              ceramica (fig. 50)81 che assomma le        in terracotta con gigli e rose (fig. 51),
tra breve, e dell’altro elemento di        principali caratteristiche delle ope-      il Vaso con un mazzo di fiori (fig.
raccordo, ancora squillante di cro-        re dei maestri ora in gioco, avendo        59) e la coppia di composizioni
mie sostenute dal supporto ligneo,         le carte in regola per gettare un          già in collezione Leroux con un
che narra la visione del Tavolo da         ponte fra tutti costoro, con analo-        Vaso di fiori, alzatina con mele, fia-
cucina con due vasi fioriti, canestra      gie che riguardano anche il Vaso           sca e pernici e Due vasi di fiori con
di vongole, pesci e un volatile sullo      di fiori già assegnato a Tanzio da         cesta, girasole e una pernice (tutti in
stelo del narciso (fig. 48, tav. )79, in   Varallo e il Vaso di fiori appoggiato      collezioni private; fig. 49)83, fino
un esito ancora crudo e fortemen-          sulla canestra rovesciata82, dal forte     al Vaso in ceramica con rose, ranun-
te realistico, legato all’intensità        e vivace impatto. Sono rappresen-          coli, garofani e un papavero bianco
delle opere che rispondevano al            tativi di un momento di passaggio          (Roma, Galleria Pallavicini)84; essi
nome di Giacomo Recco, pronta              nel quale l’esecuzione dei petali          mostrano l'apice della sensibilità
a mutare in note più stemperate e          viene tuttora realizzata a sottili         saliniana, che perviene ad una
sognanti.                                  filamenti di colore, in una maniera        vera poetica della metafisica flo-
    Il conseguente passaggio con-          più fitta e densa, come dire evolu-        reale in bilico fra l’interpretazione
duce infatti verso quei notevoli           ta, rispetto a quella proposta nella       del naturalismo caravaggesco e
esemplari fin qui assegnati al             fase del Maestro del vaso a grot-          il suo superamento, attraverso la
Maestro della fiasca fiorita80; vi si      tesche, mentre l’ambientazione             matura elevazione morale e quel-
coglie il medesimo impulso, l’ana-         luministica e l’intensità cromatica        l’aristocratico distacco dalla realtà,
logo spirito creativo armonico e           possiedono il carattere che vedia-         al contempo mistico e surreale,
l’identica qualità esecutiva che           mo sviluppato in questo periodo            che queste misteriose immagini
sostiene la fattura dei fiori a par-       maturo dal Salini.                         riescono a infondere.
tire dalle tele attribuite al Maestro          Tra le opere assegnate per co-             Ciascuno di questi vasi fioriti si

                                                               41. Tommaso Salini, Vaso con gigli e peonie, ubicazione
                                                               ignota
                                                               42. Tommaso Salini, Vaso di fiori, Firenze, collezione
                                                               privata

                                                                                                                          133
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini

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                                                                                    collezione privata
                                                                                    44. Tommaso Salini, Fiasca fiorita,
                                                                                    Forlì, Museo Civico
                                                                                    45. Tommaso Salini, Tre vasi fioriti
                                                                                    con scimmia e pappagallo, già
                                                                                    Londra, mercato antiquario

specchia in quel magnifico inserto        vaso e dei petali dei suoi fiori.         traverso le immagini (figg. 54-55)
che campeggia, appositamente                  Medesimo clima essenziale al          dell’archivio di Federico Zeri, due
disposto sullo sfondo scuro per           quale si attiene questo inedito San       istantanee del primissimo Seicento
accentuarne l’effetto, nella Santa        Sebastiano (fig. 52)86, in un'analoga     realizzate da questo sorprendente
Cecilia (collezione Lino Stefanini;       visione cruda e primitiva che si          illustratore della realtà che sco-
fig. 53, tav. )85, firmata da Mao Sali-   nutre dell’ultimo Caravaggio, ove         priamo essere Tommaso Salini87.
ni. Il suo fondamentale contributo        si colgono significativi dettagli         Nei Giocatori di morra un giovane
conferma con assoluta certezza la         comuni allo Stendardo della Compa-        si volta verso di noi esibendo la
coerenza stilistica dell’autore di        gnia degli Scalpellini e alle opere del   mano sinistra aperta mentre l’ami-
questa tela con colui che realizza        Salini di questo periodo. Il solido       co si presenta all’esile tavolino
le composizioni del Maestro della         volume del corpo legato ad un             d’osteria, imbandito con assaggi
fiasca fiorita appena citate. Anche       albero, con quel robusto braccio          frugali, mostrando il pugno chiu-
il massiccio volume del panneggio         penzolante che taglia la scena,           so, e nei Giocatori di carte, ispirato
fortemente chiaroscurato e il volto       insieme ai toni contrastati che ne        al tema ideato da Caravaggio e
della santa scorciato di tre quarti,      scolpiscono il volto reclinato di         autentico assaggio dell’immagine
corrispondono ai modi del pittore         profilo, lasciando intravvedere           resa famosa da Cézanne, nel quale
noti attraverso le opere di figura,       le fronde dei rami e le nervature         un altro giovane coi baffetti e l’aria
rendendo esplicito come il reali-         delle foglie, evidenzia il carattere      mite, che scopriamo essere il baro
stico primo piano del brano con il        forte di un pittore di figura forse       osservando con attenzione le carte
violino, il tamburello con le pagine      troppo emarginato.                        che gli spuntano dalla cintola die-
iscritte e il flauto si completi nel          Periodo al quale potrebbero           tro la schiena, incassa silenzioso
lirismo delle tonalità delicate del       risalire le due tele conosciute at-       le monete della vincita mentre la

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Franco Moro

vittima stizzita straccia le carte da    ne89. Vere poesie silenti, con esse      Tralasciando le vicende che hanno
gioco che lo hanno tradito, sorpre-      siamo nell’identico clima che            definito la creazione della figura
so dall’obiettivo del pittore, che ne    anima i Vasi di fiori corrisposti fi-    del Maestro di Palazzo San Ger-
coglie l'intenso sguardo di sfida.       nora al Maestro della fiasca fiorita,    vasio, da sempre considerato di
    Entrambe si confrontano con          come dimostra il Vaso poggiato sul       estrazione napoletana, benché ne
i Giocatori di carte (Londra, Wel-       piatto di ceramica (fig. 50) o il Vaso   sia stata da più parti sottolineata
lington Museum, Aspley House)            con la canestra di vimini rovesciata.    la rilevante componente naturali-
di Antiveduto Grammatica 88, in              Al San Sebastiano e ai Ragazzi       stica e caravaggesca, ci riferiamo
una parallela ricerca che anticipa       d’osteria si attaglia inoltre il Gio-    alla fragorosa Tavola imbandita con
la complessità delle composizioni        vane con un fiasco (Rouen, Musée         vasi di fiori, frutta, ortaggi e due co-
‘manfrediane’, benché l’efficacia        des Beaux-Arts)90, nella medesima        lombe in volo (Potenza, Pinacoteca
narrativa e la semplicità delle idee     intonazione fortemente contrasta-        Civica; fig. 58)92 e alla Composi-
e degli spunti le faccia apparire        ta, illuminata dal bagliore che di-      zione con due vasi di fiori, colombi,
genuine e di prima mano rispetto         segna il solito profilo delle dita, il   pernici, frutta, carciofi e due vasi di
agli esiti spesso artefatti, in quanto   viso orientato verso destra, affine      fiori (collezione privata; fig. 56)93,
ripetuti dai molti epigoni.              anche nella fioritura del pennac-        di cui l’incantevole contenitore
    I brani di natura morta che          chio sul cappello e nell’incredibile     dominato dal solito giglio che si
leggiamo sui fratini, vere citazioni     qualità con cui definisce la paglia      erge a focalizzare la scena costi-
degli inserti di Caravaggio, for-        della fiasca.                            tuisce il tramite più evidente verso
niscono lo spunto per recuperare             Se dunque, grazie alla conferma      i nostri esempi. A quest’ultima
all'ambiente del Salini anche altre      suggerita da questi fondamentali         tela si affiancano la Composizione
piccole e più intime composizioni        inserti, perveniamo alla convinzio-      con vaso di fiori, canestra di piccioni,
dalla medesima calda intonazio-          ne che il gruppo finora assegnato        carciofi, frutta e pernici (Firenze,
                                         al Maestro della fiasca fiorita si       Palazzo Giugni), databile al 162394
                                         riconduca inequivocabilmente al          e questa inedita variante, del solo
                                         fiorante Tommaso Salini91, possia-       Vaso di fiori, cesta con due colombi,
                                         mo anche compiere quell’ulteriore        volatili e carciofi (fig. 57)95: si tratta
                                         passo accennato a proposito dei          di parziali redazioni della stessa
                                         Tre vasi fioriti con scimmia e pappa-    impaginazione che riproducono
                                         gallo (fig. 44), coniugando le due       l’identico tema della canestra, alla
                                         principali opere finora ritenute di      quale sono legate le due pernici
                                         un altro fantomatico maestro della       e i carciofi esibiti ancora più in
                                         più alta scuola al percorso ormai        primo piano, confermando l’uso
                                         riconoscibile e consolidato di Mao.      da parte del Salini di quei lucidi e

                                         46. Tommaso Salini, Composizione con un vaso di fiori, pesci, frutta e volatili,
                                         ubicazione ignota
                                         47. Tommaso Salini, Composizione con due vasi di fiori, canestre di frutta,
                                         volatili, ubicazione ignota
                                         48. Tommaso Salini, Tavolo da cucina con due vasi fioriti, canestra di vongole,
                                         pesci e un volatile sullo stelo del narciso, già Stoccolma, vendita Bukovskis
                                         49. Tommaso Salini, Due vasi di fiori con cesta, girasole e pernice, collezione
                                         privata

                                                                                                                       135
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