TANTI MAESTRI UN SOLO NOME: TOMMASO SALINI GLI INIZI A ROMA DEL VASO DI FIORI
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Franco Moro Franco Moro Tanti Maestri un solo nome: tOMMASO sALINI Gli inizi a Roma del vaso di fiori* L a rigorosa semplicità Fillide (già Berlino, Kaiser Friedrich nasce dalla centralità del vaso che nel rappresentare i Vasi Museum), nelle canestre del Bacco li contiene, come se in quest’ultimo di fiori sinora assegnati (Firenze, Galleria degli Uffizi) e risiedesse il cuore della sacralità ai cosiddetti Maestri del vaso a del Ragazzo e nei frutti sparsi del dell’immagine e da esso nascesse grottesche1 - e di quelli avvicinati Bacchino malato (entrambi a Roma, la vita; perennemente nel pieno in questi ultimi anni al nome di Galleria Borghese). della fioritura, senza alcun cenno Tommaso Salini2 - è anche frutto L’autore di questi vasi fioriti do- di deperimento, i fiori appaiono della suggestione riformista post- vette ben presto intuire la propria intoccati dalla corruzione dello tridentina e la scandita definizione strada, cogliendo l’opportunità di scorrere del tempo, eretti in tutto delle loro forme indica in modo cavalcare le più moderne novità, il loro splendore a eterno memento esplicito l'esordio della messa in ispirandosi ad esse, sviluppandole e proprio per questo sacri. scena da protagonista del fiore. prima di altri e creando un vero Queste composizioni in effetti Certo, tenendo ben saldo l’assunto e proprio inedito filone tematico. traggono non solo ispirazione ma dell’indubbia primogenitura ita- Questo potrebbe essere un ulterio- paiono vere e proprie riproduzioni liana di tale invenzione da parte di re motivo del rancore nutrito dal colorate del primo e più noto re- Michelangelo Merisi da Caravag- Caravaggio, sfociato nella famosa pertorio floreale, quel Florilegium gio, per il quale, senza riprendere disputa che, sul finire dell'agosto stampato verso il 1590 con le 24 ta- in questa sede argomenti talmente 1603, lo vede coinvolto contro il vole di Adriaen Collaert (Anversa, dibattuti e famosi, intendiamo Baglione e l’amico di questi, Tom- 1560 circa – 1618), commissionato ribadire la totale priorità non solo maso Salini6, forse motivata dalla da Don Giovanni de’ Medici, figlio pensando alla mitica vetta della fortuna che incominciavano a ri- di Cosimo I, e dedicato alla sua fa- Canestra di frutta dell’Ambrosiana scuotere i suoi vasi di fiori, opere miglia con uno stemma nel fronte- ma alla fama della perduta Caraffa che vengono a colmare l'ampia spizio attorniato da una ghirlanda di fiori con le trasparenze dell’acqua, e zona d'ombra del suo fino ad ora e due vasi colmi di fiori9. Anche del vetro, e co’ i riflessi della fenestra poco chiaro percorso. altri incisori svilupperanno questo d’una camera, sparsi li fiori di fre- La severità dell’impianto sce- tema, da Jan I Sadeler (Anversa, schissime rugiade3. Esito che possia- nico delle telette romane - o napo- 1550 - 1600) a Georg Hoefnagel mo comunque ricostruire, oltre che letane, finché si dava credito alla 1. Georg Hoefnagel, Amoris attraverso i due spontanei esempi loro assegnazione al patriarca della Monumentum Matri Charissimae, di Mazzi di fiori in una boccia di vetro famiglia Recco, a quel Giacomo 1589, New York, Metropolitan di Jan Brueghel dei Velluti (Roma, che inizia a prendere ora la corretta Museum Galleria Borghese) 4, segnati dal fisionomia7 - al di là dei significati naturalismo delle prime prove del simbolici, non deve dunque stupi- Caravaggio, dalla divulgazione re, quanto è semmai la freschezza nell’ambiente romano delle tele del della sfarzosa cascata floreale della cosiddetto Maestro di Hartford5 Composizione di fiori di campo idea- e ammirando il costante interesse ta ancora nel pieno Cinquecento dimostrato dal Merisi nei molti (verso il 1570) dal pittore tedesco inserti presentati nelle opere dei Ludger Tom Ring il Giovane a primi anni romani: nelle duplici lasciarci sorpresi e curiosamente versioni del Suonatore di liuto (San esterrefatti, ponendo la questione Pietroburgo, Hermitage e collezio- sull'importanza di un dipinto come ne privata) e del Ragazzo morso dal questo all’origine delle suggestioni ramarro (Firenze, Fondazione Lon- sceniche che andiamo a trattare8. ghi e Londra, National Gallery), Infatti la distribuzione quasi sim- ma anche nel fiore tra i capelli della metrica dell’esposizione floreale 107
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini (Anversa, 1542 - Vienna, 1601), botanica basato sull’osservazione che illustrano il volume degli avendo già impostato la compo- diretta delle piante che favorisce, Archetypa (Francoforte, 1591). Ma sizione sul medesimo asse di sim- seppure indirettamente, lo svilup- l’aspetto che ci pare rilevante è il metria durante l’ultimo decennio po dell’illustrazione scientifica10. viaggio che Jan e suo figlio Justus del Cinquecento (fig. 1), supporta- Roma diviene così un importante (Anversa, 1583 – Leida, 1620), ti dai numerosi repertori botanici centro di ricerca dove ugualmente autore del Florae Deae, realizzano che incominciavano a fiorire, è si amplifica la passione botanica proprio a Roma nel 1600, mentre proprio il caso di dire, e che for- per la coltivazione dei fiori oltre a partire dall’anno seguente risul- nivano ai pittori precise e scienti- alla loro riproduzione a stampa e tano possedere a Venezia una loro fiche informazioni delle varietà da in pittura attraverso rari esempi bottega, che sembra ben introdotta dipingere. Il vero impulso verso il che dapprincipio mantengono nell’ambiente artistico lagunare e tema del vaso fiorito nasce dunque implicazioni religiose, ma che in dove quest’ultimo trascorrerà il da questi stimoli e si sviluppa a breve virano anche verso curiosità resto della carriera12. Un pittore Roma durante l’ultimo decennio scientifiche, allegoriche, simboli- legato all’ambiente degli incisori è del Cinquecento, con il contributo che, decorative e esaltazioni nobi- inoltre quel Jacob II de Gheyn (An- dell’eminente studioso Andrea liari11. Sulla scorta di questo vivace versa, 1565 – L’Aia, 1629) al quale Cesalpino (Arezzo, 1519 – Roma, fermento, in città si svilupperanno sono assegnati due dipinti su rame 1603), già direttore dell’orto bota- ricchi giardini privati, nei quali è che raffigurano entrambi una Bot- nico di Pisa, chiamato in città nel possibile ammirare rarità di ogni tiglia di vetro con fiori e frutta (La 1592 da papa Clemente VIII Al- specie provenienti dai luoghi più Rochelle, Musée des Beaux-Arts)13, dobrandini per divenire archiatra lontani. particolarmente significativi per pontificio e professore di medicina Anche l’incisore Jan Sadeler, a i contemporanei esiti romani che alla Sapienza; egli introduce un causa del declino economico che andiamo ad esaminare, benché nuovo metodo di classificazione affligge la sua attività ad Anver- non sia l’unico a cimentarsi in un sa, nel 1588 decide di trasferirsi universo che, ben presto al nord, 2. Alessandro Allori, particolare del a Francoforte, dove stringe un assumerà il carattere di specializ- vaso di fiori nell’Incoronazione della rapporto lavorativo proprio con zazione anche maniacale. Vergine, 1593, Firenze, Galleria il più celebre Georg Hoefnagel, Dunque gli stimoli che perve- dell’Accademia 3. Tommaso Salini, Vaso di fiori con già artista naturalista alla corte nivano dagli artisti fiamminghi lo stemma del cardinale Fausto Poli, dell’imperatore Rodolfo II e auto- come dai lombardi, dovettero collezione privata re dei disegni allegorici e floreali risultare determinanti per l’esplo- 108
Franco Moro sione romana del nostro tema. Va andremo a esaminare, a riprova origine toscana non contraddice perciò tenuto in grande considera- di come con esse “si può trovare affatto il nome del Salini visti gli zione il passo nel quale Giovanni anche la traccia della sua attività stretti legami intrattenuti dal pit- Baglione ricorda che “Thomasso, come pittore di frutti e di tavole tore con la terra dei suoi avi19. Un overo Mao, Salini Romano si mise apparecchiate, le vere e proprie terzo esemplare, il Vaso in argento a far de’ fiori, e de’ frutti, e d’altre nature morte citate negli inventari biansato con la lotta di due putti alati cose dal naturale ben’ espresse; e distinte dai fiori”15. (Milano, collezione Scaglia; fig. 5, e fu il primo, che pingesse, et ac- Grazie a queste precise indica- tav. )20 veniva inaspettatamente comodasse i fiori con le foglie ne’ zioni, che permisero all’acume di assegnato al Maestro del vaso a vasi, con diverse inventioni molto Longhi di porre il Salini ai vertici grottesche, nonostante la coerenza capricciose, e bizzarre, le quali a del genere in Italia ben prima di stilistica con entrambi e quindi tutti recavano gusto e si brava- conoscerne le opere e lo stile16, e da restituire al medesimo autore, mente le faceva che ne ritrasse verificata l’inconsistente fonda- per quanto si esprima con una buonissimo guadagno”14. Non ba- tezza della pista napoletana, per materia densa e fluida che eviden- sta certo l’amicizia intercorsa fra i la dibattuta serie di vasi di fiori è zia il successivo passaggio a quel due a favorire questo positivo ri- stato proposto il nome di Mao17, linguaggio più sciolto ed evoluto cordo; il Baglione di fatto fornisce presentando all’esposizione di che diverrà caratteristico della un’immagine molto dettagliata e Monaco di Baviera due esemplari maturità del pittore. Si affiancano puntuale della fortunata stagione tra quelli allora assegnati a Giaco- ad essi i due inediti Mazzi di fiori che vede protagonista Mao, af- mo Recco: l’esuberante Vaso di fiori in vasi metallici istoriati con scene fermando inoltre come “diedesi a con lo stemma del cardinale Fausto di caccia (figg. 6-7, tav. ), apparsi ritrarre dal vivo, e varie cose di- Poli (fig. 3), i cui dubbi sollevati sul mercato romano21 e caratteriz- pingeva, & assai bene le imitava”: successivamente circa l’autogra- zati dall’esuberante e voluttuosa parole dalle quali riceviamo pun- fia in riferimento alla datazione freschezza dei petali di tulipano tuali conferme circa le opere che dell’emblema nobiliare vengono nella solita esposizione calibrata e fugati dalla conferma della sua volutamente teatrale che si staglia 4. Tommaso Salini, Vaso di fiori con creazione almeno dal 162418, e il con efficacia tridimensionale sul lo stemma della famiglia Usimbardi, Vaso con lo stemma della famiglia fondo scuro. collezione privata Spada (entrambi in collezione pri- Ulteriori Vasi di fiori dello stesso 5. Tommaso Salini, Fiori nel vaso in vata; fig. 4), riconosciuto in segui- maestro si identificano negli esem- argento biansato con la lotta di due putti alati, Milano, collezione Scaglia to della famiglia Usimbardi la cui plari già noti, assegnati a Giacomo 109
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini 6. Tommaso Salini, Mazzo di fiori in un vaso metallico istoriato con scena di caccia, già Roma, vendita Finarte 7. Tommaso Salini, Mazzo di fiori in un vaso metallico istoriato con scena di caccia, già Roma, vendita Finarte 8. Tommaso Salini, Vaso screziato d’azzurro con due sfingi alate, già Londra, collezione privata 9. Tommaso Salini, Vaso azzurro istoriato con un giovane che insegue un’oca, collezione privata 110
Franco Moro Recco, quello che esibisce un Vaso in terracotta con narcisi, anemoni, spetto al cosiddetto Pseudo Salini screziato d’azzurro con due sfingi violacciocche e giacinti e l’altro, un o Maestro SB28. alate (già Londra, collezione pri- Vaso in maiolica compendiaria con Queste opere forniscono dun- vata; fig. 8, tav. )22, il Vaso azzurro corona imperiale, tulipani, anemoni, que lo spunto per affrontare l’altra istoriato con un giovane che insegue violacciocche e fritillaria persica26 che affascinante e non meno annosa un’oca (fig. 9, tav. )23 e quello già potrebbero aver fatto parte delle questione29 ricordata dal Baglione, della collezione Rivet di Parigi che dodici tele di fiori e frutti acqui- riguardante l’interesse del Salini corrisponde pienamente allo stile site dai Medici e documentate a per le composizioni imbandite del nostro, nonostante l'impossibi- Firenze nel 162027. Quest’ultimo con frutta, verdure, animali e lità a verificare la correttezza della bouquet sembra esposto in un vaso oggetti. Il ritrovamento nel mio data 1626, già indicata dal Causa che richiama la brocca compendia- archivio della fotografia di questa come scarsamente leggibile24. ria - forse quel “vaso di maiolica Composizione di fiori, frutti e vari og- Al nucleo così costituito si ag- colorato da tenere fiori” ricordato getti (fig. 10)30, che vidi più di una giunge questo significativo inedito nel testamento - presente anche in ventina d’anni or sono, fornisce Vaso di fiori (fig. 10)25 in un for- entrambe le Composizioni di frutti la fondamentale chiave di lettura mato probabilmente assai simile con oggetti e verdure (collezione per iniziare a porre le basi alla a quello della Caraffa del Merisi. privata) segnalate come del Salini comprensione di questo percorso, Creato con sobria eleganza sul dalla Gregori e che, per quel fare dimostrando come il nostro mae- solito fondo scuro, neutro, quasi sfrangiato e ondulato dei contorni, stro si riveli precocemente abile a richiamare o forse veramente a si collocano come spartiacque ri- nei vari ‘campi’. L’inedito dipinto imitare l’ardesia, il mazzo di fiori si staglia dalle tenebre con la sua squillante luminosità. Gerbere, narcisi e altre specie risaltano in compagnia del fogliame che ap- pena si intuisce nella penombra; composto in una simmetria cro- matica, un’armonia di forme e una pienezza di tinte che la centralità quasi monacale del vasetto bian- sato, benché costituito da parti dorate, conferma. Anche le sottili pennellate verdi che realizzano le foglioline dei rametti tra i fiori e il vaso sono caratteristici dello stile di Mao e vedremo ricorreranno in altre composizioni più complesse e articolate. Proprio per il suo nitore, per la perentoria evidenza e la semplicità della narrazione, ancora più elementare e rigorosa rispetto agli esempi finora men- zionati, siamo verosimilmente di fronte ad una delle prove più anti- che di questa fase del Salini fioran- te, durante il primo decennio del secolo, ben in anticipo sulla coppia di vasi di Palazzo Pitti a Firenze (ora al Museo della Natura Morta nella villa medicea di Poggio a Caiano), ugualmente da restitui- re con fermezza a Mao: il Vaso 10. Tommaso Salini, Vaso di fiori, collezione privata 111
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini con la tavola imbandita ci appare ove la maturazione dell’esecutore come una vera illuminazione, per di vasi singoli si distingue anche la convergenza di interessi che vi per quell'articolata distribuzione si esibiscono tutti insieme, come spaziale culminante nel volatile elemento coagulante alla soluzio- di profilo e nel vivace ramoscello ne del problema del pittore di vasi posato in primo piano. La nitida dalla fresca fioritura e di quello di esecuzione di gigli e rose, ana- frutta e di oggetti, senza lasciare loga a quella del mazzo fiorito ulteriori possibilità al dubbio. In presente nella Composizione di 11. Tommaso Salini, Composizione questa vasta esposizione di forme strumenti musicali (fig. 12) che si di fiori, frutti e vari oggetti , sapientemente predisposte con affiancava alla colorita esplosione ubicazione ignota una spontanea articolazione tea- 12. Tommaso Salini, Composizione di fiori rigogliosi e splendenti in trale e colpite da quei bagliori che un prezioso vaso, del dipinto pre- di strumenti musicali e vaso di fiori, ubicazione ignota permettono di scandagliare ogni cedente, ove campeggia quello che dettaglio, permane un’atmosfera vagamente richiama l'emblema dal sapore arcaico, nella quale si farnesiano, riconduce facilmente possono individuare le coordinate queste tele non solo alla mano del utili per proseguire nella ricostru- solito Mao che abbiamo sin qui (a fronte) zione dell’ultimo decennio del apprezzato per le opere un tempo 13. Tommaso Salini, Composizione di frutta nelle alzate e sparsa sul suo sviluppo con la serenità della considerate di Giacomo Recco, piano, ermellino, volatile, farfalle conferma al Salini anche di altri ma costituisce un fondamentale e vaso centrale di gigli e rose tra contributi che ad esso si affianca- trampolino verso le personalità due tendaggi, collezione privata no. Ad incominciare dalla sceno- 14. Tommaso Salini, particolare anonime che andiamo ad assom- grafica Composizione di frutta nelle mare al nostro pittore, fornendo delle corone di fiori nei Santi Cecilia e Valeriano coronati dall’angelo, già alzate e sparsa sul piano, ermellino, utili spunti alla comprensione Parigi, collezione Stein volatile, farfalle e vaso centrale di gi- dei suoi esiti. Vi vengono inoltre gli e rose tra due tendaggi (fig. 13)31, esibiti argenti sbalzati e cesellati, 112
Franco Moro dalla saliera allo spargizucchero, l’alzata con sette mele ben visibili, un piatto con altrettante sette fette di salame, un altro piatto con una pagnotta posata sul tovagliolo bianco, una brocca in terraglia, un bicchiere e una brocchetta di vetro con una tromba nel fondale in penombra, in una visione come primitiva, dai forti toni contrastati che nella parte destra del quadro e in particolare nella brocca, an- ticipa le crepuscolari rudezze del giovane Sironi. Ritroviamo un si- mile pane casereccio, presente nel- la Composizione poc’anzi citata, a conferma dello stile esecutivo più evoluto, in sintonia con il Piatto e alzatina di maiolica con pesci, limone con mosca, fiori e rospo dall’ipotetica simbologia religiosa interpretata come connessa alla Compagnia di Gesù32, dove i fiori possiedono la stessa intensità del giallo e l’iden- tico risalto che appartiene alla ben nota Fiasca di Forlì33. Potremmo leggervi, soprattut- to nell’esibizione inclinata dell’al- zatina colma di frutta, una certa somiglianza con la successiva Composizione di frutti, ortaggi e tar- tarughe (Roma, collezione privata), segnalata da Zeri come Salini34 e che, alla luce della migliore defini- zione della nuova personalità del Maestro SB, sembrerebbe da con- e misurata esposizione bresciana consapevolezza delle forme e siderare come una delle sue prove il passo delle nostre versioni ro- dei materiali, in un competitivo più antiche, dove in particolare mane appare assai breve e lascia dialogo che tiene ben presente le gli oggetti appaiono accomunati presagire nuovamente la presenza contemporanee scelte di Cecco del dal medesimo caldo naturalismo, di un intermediario, per così dire, Caravaggio e del Maestro Acqua- espresso con una pienezza e una al quale tutti subito pensiamo, il vella alias Crescenzi, misurandosi densità che rileva gli elementi e Merisi stesso e quei brani giovanili con altri pittori come Pietro Paolo con una fisicità dal sapore lombar- tanto noti che hanno agito da me- Bonzi e Agostino Verrocchio, abi- do, torniti e pieni, lasciando che gafono per la diffusione romana di tanti nel medesimo rione romano la luce ne evidenzi con efficacia queste novità. di San Lorenzo in Lucina37. materica i volumi e i contorni. Il Con questi dipinti percepiamo Queste opere sono accomuna- senso tattile, carnale o come dire uno scarto evolutivo nella verità te, come le Tre alzatine con frutta sensuale, da impasto di maiolica naturalistica della frutta, nella disposte su un piano e una caraffa invetriata, accomuna queste opere sua volumetrica morbida tornitu- di vetro con fiori38, dal clima inten- allo stile maturo di Vincenzo Cam- ra, negli effetti cromatici caldi e samente caravaggesco, nel quale pi, a quella fantastica Composizione nei contorni nervosi e sfrangiati, incontriamo quel tipico fil rouge di frutta della collezione Faroni di permanendo alcuni di quegli ele- costituito dal giglio che si ritaglia Brescia35 che si attaglia alle più menti che caratterizzano le opere nell’ombra, motivo ricorrente e note e straripanti Stagioni della Pi- del Salini e quell’equilibrato ef- legante del percorso saliniano, nacoteca di Brera e del Castello di fetto d’insieme che scandisce gli identico nella pala di San Nicola da Kircheim36. Rispetto la più intima oggetti, li esamina con la serena Tolentino della chiesa romana di 113
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini 15. Tommaso Salini, Sant’Agnese liberata dall’angelo con la corona di spine, già Roma, chiesa di Santa Agnese in piazza Navona (a fronte) 16. Tommaso Salini, Cacciagione e pollame, collezione privata la figura sdraiata nella tela di San- t’Agnese - costantemente mediato dalla lettura sul solito Baglione e con il perseverare di retaggi zuc- careschi e arpineschi che si sono modellati sulla solida benché sof- fusa morbidezza delle forme che viene suggerita dai toscani presen- ti a Roma come Agostino Ciampel- li, Nicolò Circignani e Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio. Ecco allora che il vaso fiorito ri- sulta determinante per restituire a Mao anche il Ritratto di gentiluomo con la moglie e il figlio (El Escorial, Museo del Monastero) in cerca di autore e già assegnato a Scipione Pulzone44. Questa intensa immagi- ne di famiglia, risalente al secondo decennio, oltre a corrispondere alla sua mano nell’esecuzione dei fiori, nell’immancabile giglio e nella loro intonazione sul fondo scuro, rimanda chiaramente a lui anche per la candida liquidità delle forme fluide e rotonde della la Sant’Agnese liberata dall’angelo scultura di San Giorgio, identica Sant’Agostino. In essa il realismo alle decorazioni dei suoi vasi, per del santo che si esibisce mostran- con la corona di spine (fig. 15), già sull’altare della chiesa romana di non parlare delle figure e dei loro do nuovamente il grande stelo di profili affilati, tanto affini a quelli bellissimi fiori, si unisce al tronco Sant'Agnese in Agone in piazza Navona42, che non venne costruito dello Stendardo dei Santi Coronati, ricco di fogliame che gli appare alla meticolosa raffinatezza degli sul fianco, in una datazione circo- prima del 1618 e il San Francesco in estasi donato dallo stesso Salini abiti, altrettanto in sintonia con scritta tra il 1516 e il ’1839, che trova le preziose finiture delle vesti e i un forte sostegno nel confronto “per il suo introito nella Accade- mia romana de’ pittori e scultori decori floreali delle capigliature con lo Stendardo dei Quattro Santi di quelle affascinanti nobildonne Coronati databile appena prima, al MDCXVIII” (Roma, Accademia di San Luca, proveniente dalla contemporanee raffigurate nei Ri- 1614-’1540. Così come il San Carlo tratti femminili assegnati a Jacopo Borromeo in preghiera davanti all’ap- chiesa dei Santi Luca e Martina), dopo che la prima volta era stato Zucchi45. parizione della croce per il fatto di La limpidezza e il nitore del essere firmato e datato sul bordo cancellato43. Il pittore si esprime in un linguaggio di forte suggestione petalo che si staglia come in rilievo della pagina aperta del volume sul fondale scuro diviene la prin- “TOMASO SALINI [...] 1617”41, caravaggesca, tipico della brigata degli ingessati tardomanieristi, cipale caratteristica che contraddi- porta finalmente nuova linfa alle stingue il suo stile fino alla Fiasca scarse informazioni cronologiche lenti nel comprendere le profonde novità di Caravaggio, ma comun- fiorita di Forlì. Ma non è il solo: in del nostro maestro, in un arco effetti anche altre opere di figura di anni nel quale esegue anche que influenzato dal Borgianni e da Orazio Gentileschi – come mostra eseguite da Mao forniscono deter- minanti conferme, dal momento 114
Franco Moro che possiedono inserti floreali che delle anatre come delle lumache fiore, nel disegno del contorno dei parlano la medesima lingua. Mi o dei cavoli, generando quella petali, che inizialmente vediamo riferisco alla tela che raffigura i sensibile visione da sottobosco calligrafico e delineato, quasi in- Santi Cecilia e Valeriano coronati che anima il primo piano delle ciso, nella lenticolare definizione dall’angelo (già Parigi, Stein), for- sue composizioni, tanto alla fonte degli effetti screziati delle vena- se in realtà di poco precedente, delle invenzioni di Paolo Porpora. ture e nell’attenta lettura delle ancora nel primo decennio, nella Tornando all’argomento flo- sfumature, tutti giocati nei toni quale le due eleganti corone di reale, finora ritenuto di Giacomo chiari e ancora freddi. In seguito fiori (fig. 14) possiedono già tutte Recco è anche il Vaso di fiori con la il pittore modifica e sviluppa la le caratteristiche di precisione rappresentazione della Natività fra propria tecnica esecutiva carican- dei contorni, di risalto e vivacità putti slanciati (Torino, collezione do con una pennellata più densa cromatica delle immagini in vaso privata; fig. 17, tav. ) che, non e pastosa il colore dei petali, arri- del nostro Tommaso46, come pure solo è affine al nucleo di opere vando ad accentuare quel risalto il Martirio di Santa Dorotea (colle- da restituire al Salini ma, insieme sul fondale scuro che ne esalta e zione privata)47, ove l’angioletto ad altri esemplari già menzionati nobilita l’effetto e conservando che reca il piatto di frutti e fiori (figg. 18-19) 49, costituisce quel- la fantasiosa creatività sempre possiede l’identica matrice stilisti- l’ulteriore elemento di raccordo più libera e crescente. Anche se, ca saliniana. per comprendere i motivi della a ben vedere, il nostro Salini si fa Allo stesso tempo corrisponde restituzione alla maniera iniziale riconoscere in altri dettagli, nella probabilmente al Salini questa dello stesso Mao di buona parte medesima stravagante qualità dei intensa visione fortemente chia- dei dipinti finora ritenuti del co- manici dall’intonazione bluastra a roscurata nella quale si genera la siddetto Maestro del vaso a grotte- lumeggiature chiare che apprez- sorprendente Cacciagione e pollame sche50; personalità anonima, per la ziamo per esempio nel Vaso di fiori (fig. 16)48 intrecciata con le opere quale la critica, pensando fino ad con la Visitazione in coppia con il appena scorse, in una dinamica oggi ad una figura attiva in terra Mazzo di fiori in un vaso raffigurante evolutiva nella quale, per gli esiti lombarda, si è fatta forse fuorviare l’Ecce Homo (La Spezia, Museo Ci- di forte realismo cui perviene, pone dall’aspetto arcaizzante della fan- vico Amedeo Lia; figg. 20-21)51, che il pittore fra i primi autori a capire tasiosa varietà dei contenitori e da introduce all’altrettanto frequente l’eccezionalità della Selvaggina quei piani prospetticamente spor- motivo delle anse a larghe volute volatile del Maestro di Hartford genti e taglienti su cui poggiano, costituite da animali. Identico spi- (Roma, Galleria Borghese), in una perdendo di vista la somiglianza rito fantasioso che ritroviamo nei posizione intermedia rispetto alle che lega l’attenta esecuzione flo- due inediti Vasi fioriti con i ritratti equilibrate e solenni scansioni di reale alle opere restituite in questa di due fanciulle (figg. 22-23), in Sanchez Cotan. Salini diviene im- sede a Tommaso. Non soltanto sintonia con il sistema composto e prevedibile interprete autonomo, nella simmetrica centralità compo- regolare proposto nelle rigogliose leale e competitivo nel panorama sitiva ma all’esame del dettaglio, esplosioni floreali del Vaso con artistico romano e questo essen- nella precisa esecuzione di fiore in mascheroni e stemma nobiliare e nel- ziale dipinto che fa emergere dal fondale nero una testa di montone insieme a un pezzo di carne, una lepre squartata, un salame, uccelli e due galline vive, per il suo acu- to verismo si pone come preciso antefatto agli esiti più noti della pittura napoletana del secolo, alle famose cucine di Giovanni Battista e Giuseppe Recco che segnano la maturità di un genere nato nella sua formulazione sperimentale anch’esso a Roma. Questa ricerca di verità è altrettanto chiara nella fedele e attenta riproduzione che il seguace del Salini, perché comun- que anche le opere del Maestro SB nascono nella sua orbita, fornisce dell’aragosta o della testa di cervo, 115
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini dimostra nello stesso museo la ca- scata di fiori che piove sull’Annun- ciazione, in ambienti come quello fiorentino e romano, nei quali si sviluppano ricerche ben più ampie e stimolanti per quei tempi. Un repertorio di immagini così vario e composito che certamente dovette fare breccia nell’elegante e incuriosito ambiente delle nobili famiglie dell’Urbe, come docu- mentano ulteriormente altri due inediti, questo Vaso fiorito (fig. 26)54, stravagante nell’invenzione del contenitore dorato, che nasce da un sottile stelo poggiato sul- l’accenno di un basamento, e nel quale le proporzioni dedicate a quest’ultimo per una volta sono superiori all’universo floreale che lo sovrasta, quasi schiacciato entro lo spazio restante. Questa esigenza del comporre la fioritura riempien- do fino al limite estremo l’intero sviluppo in altezza del quadro è argomento comune a quasi tutti i dipinti del Salini. L’esecuzione appare raffinata come sempre an- che se l’effetto brillante e smaltato del colore è accentuato dall’essere 17. Tommaso Salini, Vaso di fiori con la rappresentazione della Natività fra l’unico esemplare finora noto di- putti slanciati, Torino, collezione privata pinto su tavola, in un esito conser- vativo invidiabile che lo rende più le altre composizioni ancora più sfogo alla bizzarria delle continue affine agli esempi fiamminghi. evolute fino al Vaso di fiori con un creazioni e delle nuove varietà di L’esecuzione dei due angeli si ritratto di profilo tra due mascheroni contenitori. Nell’assenza di una dimostra della medesima mano (fig. 23)52 che segna un’ulteriore data precisa, un importante contri- che realizzerà le forme poi li- fase di passaggio. Tutti esemplari buto per la collocazione cronolo- quefatte e contrastate del Vaso in in stretto dialogo con le variazioni gica delle nostre tele ancora entro collezione Scaglia (fig. 5), come di Vasi fioriti qui rese note (figg. 10- il XVI secolo giunge dal parallelo nelle costolature e nei motivi a 13), che racchiudono già integral- che si instaura con la soluzione grottesche che si ripeteranno in se- mente gli indizi per la soluzione floreale che avvolge l’Incoronazio- guito nelle varie declinazioni più del problema. Fin da queste prime ne della Vergine (Firenze, Galleria fantastiche possibili, certo ispirate opere di un nucleo ben circoscrit- dell’Accademia) di Alessandro ai modelli classici e manieristi che to e riconoscibile che si pone alle Allori53: un vaso fiorito (fig. 2) che, si diffondono per tutto il Cinque- origini del percorso che andiamo nella realizzazione e nell’impagi- cento nei motivi decorativi del ricostruendo e dal quale abbiamo nazione si mostra del tutto simile vasellame. L’altro esemplare al- preso le mosse, appare ben chiaro a quelli del gruppo del Maestro trettanto bizzarro mostra un Vaso lo spirito del pittore: la libertà del vaso a grottesche e che è alla di fiori inserito in una nicchia con inventiva organizza non solo la fonte dell’invenzione e della fe- uno scoiattolo e un pappagallo appo- disposizione floreale, in maniera stosa partecipazione degli angeli. stati sulla base (fig. 27)55. Anche sempre calibrata, calcolata da La data 1593 è utile per mostrare questa creazione è per ora l’unica una motivazione che privilegia come sia già comune in questi conosciuta e testimonia di nuovo l’aspetto espositivo e l’osservazio- anni la rappresentazione degli in- la varietà del repertorio, con i ne scientifica, più o meno sobria o teressi floreali – Ligozzi docet-, per fantasiosi manici, il putto piegato esuberante, lasciando anche libero l’Allori per nulla sporadici, come e la figura allegorica entro uno 116
Franco Moro 18. Tommaso Salini, Vaso di fiori con scena galante, 19. Tommaso Salini, Vaso di fiori, ubicazione ignota ubicazione ignota 20. Tommaso Salini, Mazzo di fiori in un vaso con la 21. Tommaso Salini, Mazzo di fiori in un vaso raffigurante Visitazione, La Spezia, Museo Civico Amedeo Lia l’Ecce Homo, La Spezia, Museo Civico Amedeo Lia 117
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini 22. Tommaso Salini, Vaso fiorito con il ritratto di una fanciulla, collezione privata 23. Tommaso Salini, Vaso fiorito con il ritratto di una fanciulla, collezione privata 24. Tommaso Salini, Vaso di fiori con scena galante, già Parigi, vendita Artcurial 25. Tommaso Salini, Vaso di fiori, già Parigi, vendita Artcurial 118
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Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini (alla pagina precedente) cesellato57, l’esile Vasetto di fiori del – che, come vedremo, si diffonde- 26. Tommaso Salini, Vaso di fiori, Museo di Utica58 e altri due esempi ranno in gran numero nel corso collezione privata già assegnati ad artisti lombardi: il del secolo in seguito alla fortunata 27. Tommaso Salini, Vaso di fiori inserito in una nicchia con uno Vaso di fiori con petali sul piano (col- declinazione barocca di questo scoiattolo e un pappagallo, già Parigi, lezione privata; fig. 27) attribuito elemento decorativo - quanto mercato antiquario a Fede Galizia59, che si caratterizza piuttosto opere nate dalla mede- 28. Tommaso Salini, Vaso di fiori con per un prezioso recipiente dal sima mano, nelle quali il richiamo petali sul piano, già Bergamo, galleria sapore ancora cinquecentesco e il simbolico, religioso e mitologico, Lorenzelli simile inedito Vaso di fiori (fig. 28) che appare dapprima più esplici- 29. Tommaso Salini, Vaso di fiori, Roma, collezione privata di collezione privata romana60, ove to, e quell’aspetto innegabilmente l’elegante contenitore in bronzo arcaizzante e bidimensionale del- scudo al centro del tutto analoga sbalzato e cesellato che mostra un l’esposizione floreale, implicano a quella appena vista nell’esempio cherubino in primo piano propo- l’essere di fronte ai primi incuna- precedente, questa volta creato ne, nell’orientamento in diagonale boli del genere romano61. L’esame col sapore rinascimentale dell’ele- suggerito dallo scorcio delle due della produzione finora conosciu- mento architettonico e in relazione anse, una evoluzione prospettica ta 62 fa supporre che esse siano ad analoghi esempi nordici. del tema non più solamente fron- creazioni in continua evoluzione, Ragione per la quale si legano tale, in una datazione certamente sviluppate con una varietà di re- al nostro pittore anche il Vaso isto- successiva. pertori funzionale alla nascente riato con fiori del Museo Nazionale Le tele del Maestro del vaso a domanda, che probabilmente si di Lubiana56, con quei due bizzarri grottesche che prendo in conside- concentra verso lo scadere del se- manici a forma di serpente, la razione non sono copie successive colo e i primi anni del successivo, coppia di Fiori in un vaso di metallo di seguaci o prodotti di imitatori in un fervente clima di svariate committenze, con una vivacità di spunti che lascia supporre la suggestione della produzione del cosiddetto Maestro di Hartford e la personale conoscenza del fermento inventivo che nasceva attorno alla bottega del Cavalier d’Arpino63. Per lo stesso motivo anche le 30. Tommaso Salini, Vaso di fiori con un ritratto di profilo tra due mascheroni, ubicazione ignota 31. Tommaso Salini, Vasetto di fiori, Utica, N.Y., Munson Williams Proctor Arts Institute, Museum of Art 120
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Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini (alla pagina precedente) I. Tommaso Salini, Vaso di fiori, già Parigi, vendita Artcurial II. Tommaso Salini, Vaso di fiori con scena galante, già Parigi, vendita Artcurial III. Tommaso Salini, Vaso di fiori inserito in una nicchia con uno scoiattolo e un pappagallo, già Parigi, mercato antiquario IV. Tommaso Salini, Vaso di fiori, collezione privata V. Tommaso Salini, Vaso fiorito con frutta e uccelli, Bergamo, collezione Previtali VI. Tommaso Salini, Composizione con due vasi di fiori e alzatina di frutta, Londra, collezione privata (a fronte) VII. Tommaso Salini, Composizione con due vasi di fiori, melograno e ciliege, carciofo e volatili, Londra, mercato antiquario VIII. Tommaso Salini, Vaso di fiori, collezione privata IX. Tommaso Salini, Vaso di fiori, già Bergamo, galleria Lorenzelli 122
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Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini X. Tommaso Salini, Vaso di fiori, Firenze, collezione privata XI. Tommaso Salini, Vaso di fiori, Roma, collezione privata XII. Tommaso Salini, Tavolo da cucina con due vasi fioriti, canestra di vongole, pesci e un volati- le sullo stelo del narciso, già Stoccolma, vendita Bukovskis 124
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Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini II. Tommaso Salini, Mazzo di fiori in un vaso metallico istoriato con scena di caccia, già Roma, vendita Finarte II. Tommaso Salini, Vaso di fiori con la rappresentazione della Natività fra putti slanciati, Torino, collezione privata II. Tommaso Salini, Fiori nel vaso in argento biansato con la lotta di due putti alati, Milano, collezione Scaglia II. Tommaso Salini, Fiori in un vaso screziato d’azzurro con due sfingi alate, già Londra, collezione privata 126
Franco Moro II. Tommaso Salini, Santa Cecilia, Torino collezione Stefanini 127
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini II. Mario Nuzzi, Vaso azzurro con mazzo di fiori, collezione privata III. Mario Nuzzi Vaso azzurro con mazzo di fiori, collezione privata II. Mario Nuzzi e Carlo Maratta, Allegoria del sonno, collezione privata 128
Franco Moro 32. Tommaso Salini, Fiori in un vaso con con un cane rampante come manico, già Parigi, mercato antiquario 33. Tommaso Salini, Mazzo di fiori con un giglio al centro, già Parigi, mercato antiquario due raffinate Composizioni in vasi tale punto di raccordo, insieme al aprendo alla comprensione del con lo stemma dei marchesi Pallavici- Vaso di Fiori con due colombi e frutta ‘pittare’ frutta, ortaggi e animali no negli appartamenti privati della (già Parigi, galleria Leegenhoeck; che sarà pratica altrettanto sa- Reale Basilica di Superga (Tori- fig. 37)66, concludendo al meglio la piente del Salini. Si stempera con no)64 spettano a questa medesima stagione del Salini alias Maestro un più sensibile effetto naturale produzione, apparentemente più del vaso a grottesche, e aprendo, la scontornatura chiara della ner- ‘seriale’, o più correttamente degli con esemplari come il Vaso polido- vatura delle foglie e il ritagliare esordi, del nostro pittore, ove la resco fiorito (già Campione d’Italia dei petali che ha contraddistin- qualità dei fiori, forse più essen- collezione Lodi)67 e il successivo, to quell’apparente rigidità della ziale e non meno raffinata, risale opulento Vaso di fiori con tre uccelli prima fase, il colore si fonde e si certamente alla medesima mano e un melograno (ubicazione ignota; amalgama in un’ambientazione del solito maestro Tommaso, in fig. 38)68 - la cui caducità dei fiori luministicamente contrastata che un prezioso contenitore dorato che appare come il sintomo più evi- possiede tutta la modernità delle giustifica il nobile lignaggio della dente del cambiamento rispetto novità caravaggesche. Inoltre la famiglia committente. alla produzione finora esaminata variazione del punto di vista, una La conferma della nostra pro- - quella delle conquiste spaziali e volta abbassato per consentire posta si avvale di alcuni veri apici cromatiche precisate all’inizio con l’osservazione slanciata del vaso e risalenti alla fase più matura di le opere finora attribuite a Giaco- quell’azzardo del piatto di peltro questo periodo iniziale, ove il Sa- mo Recco. inclinato e ugualmente riempito lini si cimenta in variazioni ancora In essi ritroviamo i medesimi di frutta, una volta per poter ve- più complesse e azzardate. Mi rife- elementi stilistici che abbiamo dere dall’alto il basamento su cui risco al Vaso fiorito con frutta e uc- esaminato poc’anzi per il Maestro dispone le mele, in entrambi i casi celli che, insieme all’altrettanto in- del vaso a grottesche, con un gra- studiate come solidi, permette al teressante pendant, la Composizione do di sicurezza, un naturalismo pittore di esprimere con inventiva di frutta dominata da un vaso di fiori e un’inventiva che precorrono la la propria indole allo stesso modo (Bergamo, collezione Previtali; fig. definizione ancora più squillante delle composizioni appena ricor- 34-35)65 costituiscono il fondamen- e viva del soggetto rappresentato, date 69. Anche il contenitore, in 129
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini 34. Tommaso Salini, Vaso fiorito con frutta e uccelli, Bergamo, collezione Previtali 35. Tommaso Salini, Composizione di frutta dominata da un vaso di fiori, Bergamo, collezione Previtali 36. Tommaso Salini, Fanciulla con una canestra, vaso di fiori, frutta e uccelli, già Londra, mercato antiquario 130
Franco Moro questi casi fortemente ispirato dal- relazioni con l’ambiente milanese della nascita del pittore di nature le stampe incise a Roma da Che- e romano, che paiono tangibili at- morte. Per i fiori valgono le consi- rubino Alberti e tratte dai motivi traverso i risultati figurativi a cui derazioni fin qui espresse circa la di quell’altro grande caravaggino perviene, la fortuna del tema viene congiunzione con le tele del Mae- che fu Polidoro Caldara, partecipa sottolineata dalle due interessanti stro del vaso a grottesche, avendo a questa esuberante sfida prospet- versioni della Fruttivendola con ancora migliori punti in comune tica e cromatica, raccontando di gigli e rose (Hartford, Wadsworth per capire l’aggiunta di quell’al- quanto la cultura figurativa del Atheneum), una delle quali datata tro Vaso fiorito (fig. 43)72 visto dal nord Europa viaggiasse su binari 1577 dall’ancora misterioso anver- sott’in su che è prova dell’ulteriore paralleli e con obiettivi simili, pas- sese Scipione Goltzius (Boston, tentativo di crescita nella direzio- sando dalle straordinarie opere di Museum of Fine Arts). In maniera ne dell’azzardo prospettico conti- Georg Flegel (Olomuc, Moravia, del tutto inaspettata ci rendiamo nuata anche in seguito dal Salini 1566 - Francoforte sul Meno, 1638) conto che vanno verosimilmente e per ritrovare quella brillante esi- a quelle di molti altri specialisti recuperate alle sue origini del bizione cromatica che getta le basi del genere. Proprio Flegel, non comporre Tavole imbandite le due per la conferma della sua identifi- a caso, verso il 1580 si dirige a tele in collezione privata, note per cazione quale autore della famosa Vienna dove diviene assistente essere state considerate anch’esse Fiasca di Forlì (fig. 44). di Lucas van Valckenborch I che lombarde, e in stretto rapporto con Sulle due tavole imbandite, componeva scene di mercato ispi- l’ambiente di Vincenzo Campi71. una nelle gradazioni del giallo e rate a Joachim Beuckelaer70 e a Con esse non solo possediamo dell’argento, l’altra con la predo- Vincenzo Campi, ma soprattutto ulteriori elementi di raccordo per minante rossa, abbiamo il primo ha la possibilità di studiare le biz- l’inizio del Salini fiorante, con ampio repertorio di soggetti che zarrie naturalistiche di Arcimbol- quei sei vasetti biansati di varia più da vicino interesseranno il do, e perché no, di spingersi in un foggia e materiale che chiudono Salini, rendendo evidente quella viaggio di studio in Italia prima la composizione approfittando del passione per le forme morbide e di stabilirsi nel 1594 nell’impor- solito fondale scuro per risaltare arrotondate che vedremo caratte- tante città tedesca di Francoforte. in tutto il loro verismo (fig. 39), rizzerà l’atmosfera delle sue tele. Anche se la sua presenza non è ma aggiungiamo una notevole va- Un dipinto recentemente ap- poi determinante per spiegare le rietà di spunti alla comprensione parso sul mercato antiquario (fig. 37. Tommaso Salini, Vaso di fiori con due colombi e frutta, già Parigi, galleria Leegenhoeck 38. Tommaso Salini, Vaso di fiori con tre uccelli e un melograno, ubicazione ignota 131
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini 36) illustra bene la fase più evoluta pietra73. La figura della giovane eseguito a Roma dal Salini; questi di questo contesto iniziale del per- risulta particolarmente disegnata, antefatti spiegano come di lì a bre- corso di Tommaso Salini, mostran- della stessa delicata e ricercata ve Tommaso giunga a realizzare la do come nella fioritura sussistano cromia dell’autore dei fiori, in un Composizione di frutta e cavolo con i tipici caratteri del Maestro del abbigliamento che lascia pensare un vaso di fiori (fig. 40)75, ideata su vaso a grottesche in un altrettanto agli anni a cavallo di secolo, con- piani diversi, scanditi dalla luce, splendente contenitore dall’inne- cordando con la stessa datazione che segna un ulteriore elemento gabile fantasiosa ispirazione e ab- che si ipotizza per gli elementi di confronto con le contemporanee binando una canestra esibita tra le floreali. Il suo profilo si confronta scelte spagnole di Sanchez Cotan e mani della fanciulla che compare con le figure ben successive dipin- Juan van der Hamen. a fianco di una varietà di uccelli te nell'impresa pubblica forse più Passaggio successivo nella ri- e di frutti poggiati su un piano di sentita dal Salini, la Sant’Agnese li- costruzione della sua attività è berata dall’angelo (già Roma, Santa dunque riconoscervi molte di Agnese in piazza Navona; fig. 15). quelle opere finora assegnate a L’esecuzione della frutta, benché Giacomo Recco e, oltre ai dipinti appaia indubbia la relazione, forse finora menzionati, altri Vasi di come precedente, con ciò che svi- fiori si insediano a tutto diritto luppa il Maestro Acquavella alias nello sviluppo di Tommaso: mi Crescenzi, sembra essere il logi- riferisco agli eleganti esempi dal co passo evolutivo rispetto agli sorprendente sapore classico, uno esempi appena esaminati della dei quali (Firenze, collezione pri- collezione Previtali, ponendo an- vata; fig. 42, tav. ) esposto nella che l’ipotesi che possa appartenere recente mostra napoletana – in- alla sua mano la Ciotola e il piatto sieme all’altro Vaso fiorito di più colmi di frutta e il suo pendant, l’Al- ricca ed esuberante espressione zatina con frutta e ortaggi, carciofo e visibile nella stessa occasione -, cetriolo74 in quei toni tersi, colore mentre quello che sembra esserne pastello, che vediamo nei suoi il pendant, caratterizzato da un bouquet e quelle forme di solidi per contenitore altrettanto raffinato, i morbidi frutti, modificando così si identifica per la medesima base in maniera radicale alcuni topoi marmorizzata76. circa la natura morta lombarda; Si comprende dunque con siamo comunque di fronte ad un maggiore chiarezza la successiva primo dipinto di concezione più crescita compiuta dal pittore nel complessa, con fiori, frutta, uc- Vaso con gigli e peonie (fig. 41), celli e figura umana, interamente già noto alla critica come Jacopo Ligozzi77. La luminosa tornitura delle forme create dai petali che risaltano dal fondo, e l’eleganza del contenitore dorato rendono esplicito il confronto con il gruppo che abbiamo delineato negli anni che scorrono durante il secondo decennio, consentendo altresì di illustrare come a questo punto del percorso evolutivo appaia logico considerare possibile un’ulteriore crescita, integrando il catalogo di Mao con due altre straordinarie 39. Tommaso Salini, Tavola imbandida con tre vasi fioriti, particolare di un vaso, collezione privata 40. Tommaso Salini, Composizione di frutta e cavolo con un vaso di fiori, già Bergamo, galleria Lorenzelli 132
Franco Moro aggiunte che contribuiscono alla del vaso a grottesche, pervenendo modità a questo anonimo autore comprensione della fase matura a maturi risultati di pura poesia, possiamo ricordare vari capola- più affascinante: si tratta dei Tre delicata e silente, in un’atmosfera vori di elevatissima qualità, tutti vasi fioriti con una scimmia e un di morbidi e sensuali bagliori lu- estremamente coerenti fra loro e pappagallo (fig. 45)78, che aiuta alla minosi. Ulteriore sostegno ci offre perciò realizzati probabilmente in comprensione del successivo pas- il Vaso fiorito poggiato su un piatto in un ristretto arco di tempo: il Vaso saggio che andremo a proporre ceramica (fig. 50)81 che assomma le in terracotta con gigli e rose (fig. 51), tra breve, e dell’altro elemento di principali caratteristiche delle ope- il Vaso con un mazzo di fiori (fig. raccordo, ancora squillante di cro- re dei maestri ora in gioco, avendo 59) e la coppia di composizioni mie sostenute dal supporto ligneo, le carte in regola per gettare un già in collezione Leroux con un che narra la visione del Tavolo da ponte fra tutti costoro, con analo- Vaso di fiori, alzatina con mele, fia- cucina con due vasi fioriti, canestra gie che riguardano anche il Vaso sca e pernici e Due vasi di fiori con di vongole, pesci e un volatile sullo di fiori già assegnato a Tanzio da cesta, girasole e una pernice (tutti in stelo del narciso (fig. 48, tav. )79, in Varallo e il Vaso di fiori appoggiato collezioni private; fig. 49)83, fino un esito ancora crudo e fortemen- sulla canestra rovesciata82, dal forte al Vaso in ceramica con rose, ranun- te realistico, legato all’intensità e vivace impatto. Sono rappresen- coli, garofani e un papavero bianco delle opere che rispondevano al tativi di un momento di passaggio (Roma, Galleria Pallavicini)84; essi nome di Giacomo Recco, pronta nel quale l’esecuzione dei petali mostrano l'apice della sensibilità a mutare in note più stemperate e viene tuttora realizzata a sottili saliniana, che perviene ad una sognanti. filamenti di colore, in una maniera vera poetica della metafisica flo- Il conseguente passaggio con- più fitta e densa, come dire evolu- reale in bilico fra l’interpretazione duce infatti verso quei notevoli ta, rispetto a quella proposta nella del naturalismo caravaggesco e esemplari fin qui assegnati al fase del Maestro del vaso a grot- il suo superamento, attraverso la Maestro della fiasca fiorita80; vi si tesche, mentre l’ambientazione matura elevazione morale e quel- coglie il medesimo impulso, l’ana- luministica e l’intensità cromatica l’aristocratico distacco dalla realtà, logo spirito creativo armonico e possiedono il carattere che vedia- al contempo mistico e surreale, l’identica qualità esecutiva che mo sviluppato in questo periodo che queste misteriose immagini sostiene la fattura dei fiori a par- maturo dal Salini. riescono a infondere. tire dalle tele attribuite al Maestro Tra le opere assegnate per co- Ciascuno di questi vasi fioriti si 41. Tommaso Salini, Vaso con gigli e peonie, ubicazione ignota 42. Tommaso Salini, Vaso di fiori, Firenze, collezione privata 133
Tanti maestri un solo nome: Tommaso Salini 43. Tommaso Salini, Vaso fiorito, collezione privata 44. Tommaso Salini, Fiasca fiorita, Forlì, Museo Civico 45. Tommaso Salini, Tre vasi fioriti con scimmia e pappagallo, già Londra, mercato antiquario specchia in quel magnifico inserto vaso e dei petali dei suoi fiori. traverso le immagini (figg. 54-55) che campeggia, appositamente Medesimo clima essenziale al dell’archivio di Federico Zeri, due disposto sullo sfondo scuro per quale si attiene questo inedito San istantanee del primissimo Seicento accentuarne l’effetto, nella Santa Sebastiano (fig. 52)86, in un'analoga realizzate da questo sorprendente Cecilia (collezione Lino Stefanini; visione cruda e primitiva che si illustratore della realtà che sco- fig. 53, tav. )85, firmata da Mao Sali- nutre dell’ultimo Caravaggio, ove priamo essere Tommaso Salini87. ni. Il suo fondamentale contributo si colgono significativi dettagli Nei Giocatori di morra un giovane conferma con assoluta certezza la comuni allo Stendardo della Compa- si volta verso di noi esibendo la coerenza stilistica dell’autore di gnia degli Scalpellini e alle opere del mano sinistra aperta mentre l’ami- questa tela con colui che realizza Salini di questo periodo. Il solido co si presenta all’esile tavolino le composizioni del Maestro della volume del corpo legato ad un d’osteria, imbandito con assaggi fiasca fiorita appena citate. Anche albero, con quel robusto braccio frugali, mostrando il pugno chiu- il massiccio volume del panneggio penzolante che taglia la scena, so, e nei Giocatori di carte, ispirato fortemente chiaroscurato e il volto insieme ai toni contrastati che ne al tema ideato da Caravaggio e della santa scorciato di tre quarti, scolpiscono il volto reclinato di autentico assaggio dell’immagine corrispondono ai modi del pittore profilo, lasciando intravvedere resa famosa da Cézanne, nel quale noti attraverso le opere di figura, le fronde dei rami e le nervature un altro giovane coi baffetti e l’aria rendendo esplicito come il reali- delle foglie, evidenzia il carattere mite, che scopriamo essere il baro stico primo piano del brano con il forte di un pittore di figura forse osservando con attenzione le carte violino, il tamburello con le pagine troppo emarginato. che gli spuntano dalla cintola die- iscritte e il flauto si completi nel Periodo al quale potrebbero tro la schiena, incassa silenzioso lirismo delle tonalità delicate del risalire le due tele conosciute at- le monete della vincita mentre la 134
Franco Moro vittima stizzita straccia le carte da ne89. Vere poesie silenti, con esse Tralasciando le vicende che hanno gioco che lo hanno tradito, sorpre- siamo nell’identico clima che definito la creazione della figura so dall’obiettivo del pittore, che ne anima i Vasi di fiori corrisposti fi- del Maestro di Palazzo San Ger- coglie l'intenso sguardo di sfida. nora al Maestro della fiasca fiorita, vasio, da sempre considerato di Entrambe si confrontano con come dimostra il Vaso poggiato sul estrazione napoletana, benché ne i Giocatori di carte (Londra, Wel- piatto di ceramica (fig. 50) o il Vaso sia stata da più parti sottolineata lington Museum, Aspley House) con la canestra di vimini rovesciata. la rilevante componente naturali- di Antiveduto Grammatica 88, in Al San Sebastiano e ai Ragazzi stica e caravaggesca, ci riferiamo una parallela ricerca che anticipa d’osteria si attaglia inoltre il Gio- alla fragorosa Tavola imbandita con la complessità delle composizioni vane con un fiasco (Rouen, Musée vasi di fiori, frutta, ortaggi e due co- ‘manfrediane’, benché l’efficacia des Beaux-Arts)90, nella medesima lombe in volo (Potenza, Pinacoteca narrativa e la semplicità delle idee intonazione fortemente contrasta- Civica; fig. 58)92 e alla Composi- e degli spunti le faccia apparire ta, illuminata dal bagliore che di- zione con due vasi di fiori, colombi, genuine e di prima mano rispetto segna il solito profilo delle dita, il pernici, frutta, carciofi e due vasi di agli esiti spesso artefatti, in quanto viso orientato verso destra, affine fiori (collezione privata; fig. 56)93, ripetuti dai molti epigoni. anche nella fioritura del pennac- di cui l’incantevole contenitore I brani di natura morta che chio sul cappello e nell’incredibile dominato dal solito giglio che si leggiamo sui fratini, vere citazioni qualità con cui definisce la paglia erge a focalizzare la scena costi- degli inserti di Caravaggio, for- della fiasca. tuisce il tramite più evidente verso niscono lo spunto per recuperare Se dunque, grazie alla conferma i nostri esempi. A quest’ultima all'ambiente del Salini anche altre suggerita da questi fondamentali tela si affiancano la Composizione piccole e più intime composizioni inserti, perveniamo alla convinzio- con vaso di fiori, canestra di piccioni, dalla medesima calda intonazio- ne che il gruppo finora assegnato carciofi, frutta e pernici (Firenze, al Maestro della fiasca fiorita si Palazzo Giugni), databile al 162394 riconduca inequivocabilmente al e questa inedita variante, del solo fiorante Tommaso Salini91, possia- Vaso di fiori, cesta con due colombi, mo anche compiere quell’ulteriore volatili e carciofi (fig. 57)95: si tratta passo accennato a proposito dei di parziali redazioni della stessa Tre vasi fioriti con scimmia e pappa- impaginazione che riproducono gallo (fig. 44), coniugando le due l’identico tema della canestra, alla principali opere finora ritenute di quale sono legate le due pernici un altro fantomatico maestro della e i carciofi esibiti ancora più in più alta scuola al percorso ormai primo piano, confermando l’uso riconoscibile e consolidato di Mao. da parte del Salini di quei lucidi e 46. Tommaso Salini, Composizione con un vaso di fiori, pesci, frutta e volatili, ubicazione ignota 47. Tommaso Salini, Composizione con due vasi di fiori, canestre di frutta, volatili, ubicazione ignota 48. Tommaso Salini, Tavolo da cucina con due vasi fioriti, canestra di vongole, pesci e un volatile sullo stelo del narciso, già Stoccolma, vendita Bukovskis 49. Tommaso Salini, Due vasi di fiori con cesta, girasole e pernice, collezione privata 135
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