SURREALISMO: Classe 5AL anno scolastico 2019/2020 Joan Mirò, René Magritte, Max Ernst e Salvador Dalì
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Classe 5AL anno scolastico 2019/2020 SURREALISMO: Joan Mirò, René Magritte, Max Ernst e Salvador Dalì, Gruppo di lavoro: Virginia Angelini Sara Baruchello Alice Laudicina Giulia Parente Prof. Claudio Puccetti
Nasce negli anni 1920 a Parigi 2 manifesti (1924 e 1930) teorizzati dal poeta e critico d’arte André Breton Condizionati dalla concezione del sogno Freudiana Consacrazione ufficiale nel secondo dopo guerra fino alla morte di Breton (1966)
TECNICHE E TEMI DEL SURREALISMO Cadavre exquis basata sulla casualità e la collaborazione di più artisti Frottage: strofinamento Grattage: raschiamento Collage Assemblage Dripping: colore schizzato sulla tela con le mani o con i pennelli Amore Sogno e follia Liberazione
PRINCIPALI SURREALISTI Joan Mirò, raffigurazione di forme geometriche e sospese in aria René Magritte, raffigurazione alternata del reale per mostrare il mistero Max Ernst, figure antropomorfe, animali Salvador Dalì, paesaggi bizzarri vicini alla concezione del sogno
SALVADOR DALÍ Nasce in Catalogna nella città di Figueres nel 1904 1921, morte della madre, rapporto conflittuale con il padre Accettato all’Accademia delle Belle Arti di Madrid 1926, primo viaggio a Parigi, va a trovare Picasso 1929, torna a Parigi e aderisce al gruppo dei surrealisti Il 1930 è l’anno di svolta: si sposa con l’amore della sua vita, Gala, e teorizza il suo nuovo metodo paranoico- critico 1939, rottura con i surrealisti 10 giugno 1982 morte della moglie 2 tentativi di suicidio nel 1984 1988, ricoverato per un attacco di cuore 23 gennaio 1989, muore per un altro attacco cardiaco
LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA olio su tela, 24×33 cm, 1931, MoMa, New York Il metallo perde consistenza e diventa una prelibatezza a cui le formiche non sanno resistere Ambiente desolato Luogo che non esiste realmente Sullo sfondo, una immensa zona desertica «il quadro rappresentava una veduta di Port Lligat; gli scogli giacevano in una luce alborea, trasparente e malinconica e, in primo piano, si vedeva un ulivo dai rami tagliati e privi di foglie. Sapevo che l’atmosfera che mi era riuscito di creare in quel dipinto doveva servire come sfondo a un’idea, ma non sapevo ancora minimamente quale sarebbe stata. Stavo già per spegnere la luce, quando d’un tratto, vidi la soluzione. Vidi due orologi molli uno dei quali pendeva miserevolmente dal ramo dell’ ulivo. Nonostante il mal di testa fosse ora tanto intenso da tormentarmi, preparai febbrilmente la tavolozza e mi misi al lavoro. Quando, 2 ore dopo, Gala tornò dal cinema, il quadro, che sarebbe diventato uno dei più famosi, era terminato»
Particolari • Parallelepipedo color terra • Un orologio pieno di • Si ispira alla Costa formiche Brava, parte • Orologio con una • Al centro, un costiera della mosca sul quadrante gigantesco occhio Catalogna • Orologio sciolto su un chiuso deforme • Scorcio tratto da albero d’ulivo privo • Sopra c’è un orologio una zona vicina a di foglie Dalì Port Lligat • Fondamenta di una struttura (plinto)
SOGNO CAUSATO DAL VOLO DI UN’APE INTORNO A UNA MELAGRANA UN ATTIMO PRIMA DEL RISVEGLIO olio su tela, 51×41 cm, 1944, El Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid Stile: iperrealista Forme: molto riconoscibili e ben dettagliate Colori: fedeli agli oggetti rappresentanti Illuminazione: fredda e glaciale; illumina tutta la scena in modo scultoreo Spazio: infinito oltre l’orizzonte lineare della superficie marina, è costruito attraverso prospettive di sovrapposizione e di grandezza
RENÉ MAGRITTE Nasce a Lessines ( Belgio) nel 1898 1912, morte della madre dalla quale rimane impresso Consegue gli studi classici 1916, Accademia delle Belle Arti di Bruxelles Assimila influenze dal cubismo e dal futurismo Scoperta dell’opera «Canto d’amore» di Giorgio de Chirico 1925, adesione al gruppo surrealista di Bruxelles, dipinge «Le Jockey perdu» 1926, in contatto con André Breton 1927, prima mostra e trasloco a Parigi 1930, torna a Bruxelles con la moglie al 135 della rue Esseghem di Jette 1940, periodo vache con tecnica alla Renoir o solare 15 agosto 1967, Bruxelles, muore dopo la comparsa di un cancro al pancreas
IL FIGLIO DELL’UOMO olio su tela, 116×89 cm, 1964, collezione privata Harry Torczyner commissiona l’autoritratto Uomo fuori contesto rispetto al paesaggio Terzo bottone della giacca incompiuto Lo spettatore è portato a immaginare ciò che manca, ovvero gambe e faccia dell’uomo Il dipinto sembra essere stato creato come una serie di 3 dipinti su un tema simile («La Grande Guerra sulle Facciate»; «L’uomo con la bombetta») Forse un riferimento alla tentazione di Adamo nel giardino dell’Eden «Figlio dell’uomo» può riferirsi a chiunque I simboli ricorrenti della mela e della bombetta
GLI AMANTI olio su tela, 54×73 cm, 1928, MoMA, New York Rifermento al suicidio della madre Lenzuola bianche viste come ostacolo per l’amore, donano luce interna all’opera Riferimenti al classico: architettura in alto a destra e panneggio sul volto Ispirato a «Ettore e Andromaca» di Giorgio de Chirico Denuncia sociale contro il matrimonio
JOAN MIRÓ Nasce a Barcellona nel 1893 Inclinazione artistica influenzata dalla famiglia 1912, entra nella scuola d’arte di Barcellona e si avvicina alla corrente artistica del fauvisme 1918, tiene la sua prima mostra nella Galeries Dalmau 1920, si trasferisce a Parigi, entra nel circolo dei pittori di Mont Marttre 1923, inizia l’avvicinamento al surrealismo Dà vita a una pittura priva di effetto prospettico con forme in piena libertà 1927, il suo primo quadro poema Inizio del 1960, influenzato dalla pittura americana 1972, crea la fondazione Joan Miró Opera celebre: «Il carnevale di Arlecchino»
IL CARNEVALE DI ARLECCHINO olio su tela, 66×90.5 cm, 1924-1925, Albright-Knox Art Gallery, Buffalo Distaccamento dalla pittura convenzionale Esprime il reale funzionamento del pensiero Ambiente surreale che non si discosta dall’ambiente reale
L’ANGELO DEL FOCOLARE Max Ernst, olio su tela, 53×73 cm, Staatgalerie moderner Kunst, Monaco Sentimenti di inquietudine e angoscia Paesaggio desolato con due creature fantastiche
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