LA PSL in tempo di pandemia e di Settimana Sociale - PSL di Lombardia, 18 gennaio 2021
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Preghiera cristiana ecumenica Dio nostro, Trinità d’amore, dalla potente comunione della tua intimità divina effondi in mezzo a noi il fiume dell’amore fraterno. Donaci l’amore che traspariva nei gesti di Gesù, nella sua famiglia di Nazaret e nella prima comunità cristiana. Concedi a noi cristiani di vivere il Vangelo e di riconoscere Cristo in ogni essere umano, per vederlo crocifisso nelle angosce degli abbandonati e dei dimenticati di questo mondo e risorto in ogni fratello che si rialza in piedi. Vieni, Spirito Santo! Mostraci la tua bellezza riflessa in tutti i popoli della terra, per scoprire che tutti sono importanti, che tutti sono necessari, che sono volti differenti della stessa umanità amata da Dio. Amen.
Il percorso del Nord Italia La transizione ecologica: Il contributo del mondo delle imprese e del lavoro 1. Tappe di preparazione Gli ambiti tematici di riferimento sulla Transizione ecologica si intendono i 4 proposti dal documento preparatorio delle Settimane Sociali “per un’economia che si ripensa nella prospettiva dell’ecologia integrale” (vedi par. n. 36 IL, ma segnalo anche n. 20, 21, 22, 24, 25; n. 27, 30, 31, 33, 34,): • economia circolare e bioeconomia; • digitalizzazione e dematerializzazione; • riduzione del consumo di natura nelle attività imprenditoriali (efficienza energetica, mobilità sostenibile, …); • investire sulle persone (in termini di consapevolezza e competenza) e sulla qualità del capitale sociale (sussidiarietà e beni comuni). Sui quattro ambiti si costituiranno i “gruppi di lavoro”
SEMINARIO per i delegati diocesani (e altri!) Padova, sabato 3 luglio 2021 h. 9:30-17:00 La transizione ecologica: il contributo del mondo delle imprese e del lavoro Mattino: riflessione introduttiva di spiritualità Lavori di gruppo Pomeriggio: Tavola rotonda
Percorso diocesano (suggerimenti) • Presentazione dell’Instrumentum laboris; • Designazione dei delegati che parteciperanno a Taranto (criteri di presenze giovanili e femminili. Evitare i «professionisti dei Convegni»); • Raccolta delle buone pratiche che riguardano aziende, amministrazioni e realtà ecclesiali (anche attraverso brevi video); • Favorire percorsi nelle parrocchie e nelle zone pastorali; • Non trascurare un passaggio con i seminaristi; • Occasioni di incontro con il mondo produttivo o con gli amministratori; • Dedicare un momento nel Percorso di formazione socio-politica; • Disponibilità dei membri del Comitato a intervenire in diocesi; • Sinergia con la PG per cammino fatto coi giovani e utilizzo dei social; • ……………………………..
«Peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi» (papa Francesco) Mauro Ceruti: «Un pensiero in crisi è impotente davanti a un mondo in crisi» 2. La pandemia
«Questa “piaga” pandemica, giunta a saggiare i cuori di tuO, ha svelato che la “Chiesa reale” non coincide con quella della sua stru2urazione is4tuzionale e tantomeno con quella delle sue rappresentazioni rituali. Essa si compone di molta gente abituata già da molQssimo tempo all’autogesQone spirituale, per non senQrsi più ospitata nelle trame di asset parrocchiali sempre più in crisi e nelle retoriche di un discorso isQtuzionale sempre più siderale, perciò in cerca di forme che in mancanza d’altro ha dovuto un po’ farsi da sé. Quelli che vagabondano in cerca di una messa decente per poi animare la propria fede in comunità di fortuna, quei laici che in parrocchia verrebbero traUaQ da bambini ma nella loro professione traducono realmente il vangelo in vita, quelle persone che per porre la Parola al centro della vita crisQana hanno dovuto allearsi con altri credenQ sostanzialmente fuori del tran tran parrocchiale, quelle donne che hanno realizzato un loro “ministero” nel carisma satellitare di associazioni cresciute ai margini della pastorale di convenzione. Si potrebbe conQnuare all’infinito con questo Qpo di casisQca. Ne verrebbe il censimento di una “Chiesa reale” per la maggior parte riversata fuori dai vecchi contenitori is4tuzionali e da obsolete prassi pastorali. Quando si invoca una “Chiesa in uscita” forse non si riesce a vedere che la “Chiesa reale” è già là fuori, ma manca delle forme che la riconoscano come tale. La bassa marea pandemica ne aveva fa2o emergere le reali proporzioni. Se mai ci sia una indicazione stradale per la Chiesa dopo l’epidemia, essa porta in quella direzione» (G. Zanchi)
Fratelli tutti 54: «Dio infatti continua a seminare nell’umanità semi di bene. La recente pandemia ci ha permesso di recuperare e apprezzare tanti compagni e compagne di viaggio che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. Siamo stati capaci di riconoscere che le nostre vite sono intrecciate e sostenute da persone ordinarie che, senza dubbio, hanno scritto gli avvenimenti decisivi della nostra storia condivisa: medici, infermieri e infermiere, farmacisti, addetti ai supermercati, personale delle pulizie, badanti, trasportatori, uomini e donne che lavorano per fornire servizi essenziali e sicurezza, volontari, sacerdoti, religiose,… hanno capito che nessuno si salva da solo».
Capacità di fare censimento del bene in azione sul territorio: Caritas, volontariato, gratitudine per i lavori essenziali… Condivisione dei drammi e delle tragedie in corso: fine cassa integrazione e ristori, risposte inevase della politica, chiusura di negozi e aziende, tensioni sociali intergenerazionali e lavorative…
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