Metodi e procedure della psicologia - Il metodo scientifico 2. Comprendere i risultati della ricerca 3. Etica - Lumsa

Pagina creata da Giovanni Donati
 
CONTINUA A LEGGERE
Metodi e procedure della psicologia - Il metodo scientifico 2. Comprendere i risultati della ricerca 3. Etica - Lumsa
Metodi e procedure
          della psicologia

1. Il metodo scientifico
2. Comprendere i risultati della ricerca
3. Etica
Metodi e procedure della psicologia - Il metodo scientifico 2. Comprendere i risultati della ricerca 3. Etica - Lumsa
Il metodo scientifico

Raccolta attenta delle prove attraverso
descrizioni e misurazioni precise, la ricerca
di leggi di carattere generale attraverso
osservazioni controllate e risultati ripetibili.
Metodi e procedure della psicologia - Il metodo scientifico 2. Comprendere i risultati della ricerca 3. Etica - Lumsa
Scopo delle scienze comportamentali

— Descrizione del comportamento
— Predizione del comportamento
— Scoprire le cause del comportamento
— Spiegare il comportamento
Metodi e procedure della psicologia - Il metodo scientifico 2. Comprendere i risultati della ricerca 3. Etica - Lumsa
Il metodo scientifico è costituito da sei tappe:
Metodi e procedure della psicologia - Il metodo scientifico 2. Comprendere i risultati della ricerca 3. Etica - Lumsa
Definizione di teoria
— Un insieme di affermazioni che descrive
  e spiega fatti noti, che propone relazioni
  tra variabili e fa nuove previsioni.
— Un gruppo di asserzioni esplicative sul
  comportamento che possono essere
  provate attraverso la ricerca empirica.
— Una buona teoria è una che genera
  ipotesi verificabili (comprovate o
  falsificate)
Metodi e procedure della psicologia - Il metodo scientifico 2. Comprendere i risultati della ricerca 3. Etica - Lumsa
La teoria
— Organizza e spiega dati esistenti
— Porta a nuovi intuizioni che producono
  nuovi esperimenti
— Viene convalidata quando nuovi dati
  sono consistenti con la teoria
— Deve essere rivista quando nuovi dati
  rivelano debolezze
— Deve essere rimpiazzata quando
  arrivano nuove teorie che spiegano
  meglio i dati.
Metodi e procedure della psicologia - Il metodo scientifico 2. Comprendere i risultati della ricerca 3. Etica - Lumsa
Teoria dell’attaccamento

  — Attaccamento fondamento del modello interno
    alla base delle nostre relazioni sociali
  — Attaccamento influenza lo sviluppo sociale,
    emozionale e cognitivo

  VIDEO 1: https://youtu.be/LBHdx3XdRtE

(Ainsworth, 1969; Bowlby, 1969)
Metodi e procedure della psicologia - Il metodo scientifico 2. Comprendere i risultati della ricerca 3. Etica - Lumsa
Patterns di attaccamento

VIDEO 2: https://www.youtube.com/watch?v=DRejV6f-Y3c
Metodi e procedure della psicologia - Il metodo scientifico 2. Comprendere i risultati della ricerca 3. Etica - Lumsa
Stili di attaccamento
Sicuro – (65%) genitore base sicura; piange alla separazione;
  cerca contatto al suo ritorno

Insicuro evitante– (20%) non reagiscono al genitore; non
  stressati quando se ne va; tratta estraneo come il genitore;
  lento a riagganciarsi al suo ritorno

Insicuro resistente– (10-15%) cerca contatto, si aggrappa,
  non esplora; piange ed è arrabbiato alla separazione; resiste
  quanto torna; non si lascia confortare facilmente

disorganizzato/disorientato – (5-10%) confuso,
  comportamneto contradditorio; postura tesa; piatto
  emozionalmente; pauroso
Metodi e procedure della psicologia - Il metodo scientifico 2. Comprendere i risultati della ricerca 3. Etica - Lumsa
Metodo scientifico

— Lo psicologo cerca di rispondere a quesiti sul
  comportamento e sulla mente utilizzando il metodo
  scientifico
— L’essenza del metodo scientifico è che tutte le
  proposizioni devono essere supportate da prove
  empiriche

 ¡ Un’idea  deve essere studiata in condizioni che ne
   permettano il rigetto o il supporto
 ¡ La ricerca deve essere effettuata in modo tale da
   poter essere osservata, valutata e replicata da altri
— La psicologia generale studia i processi
 cognitivi e il comportamento degli esseri
 umani cercando di spiegarlo tramite il
 ricorso al metodo scientifico

— Questo ci garantisce spiegazioni non
 influenzate da interpretazioni proprie delle
 psicologia ingenua
Psicologia ingenua
— Non si fonda su controlli scientifici ma
 sull’esperienza personale

— Esempio: un bambino corre per la stanza
 perlustrando ogni angolo e nascondiglio

 ¡ Possibileinterpretazione basata sul senso
   comune: un comportamento di questo tipo
   (esplorazione) potrebbe essere associato ad un
   evento (perdita di un oggetto)
— Osservando il comportamento del bambino, l’interpretazione
  ingenua potrebbe essere:

— CONFERMATA se subito dopo avere scoperto il suo giocattolo
  preferito, il bambino si ferma e smette di cercare
— RESPINTA se entra un amico e ci rendiamo conto che stavano
  facendo un altro tipo di gioco

— Le spiegazioni che noi diamo spesso degli eventi della vita
  appartengono alla psicologia ingenua (folk psychology) e
  possono portare a conclusioni erronee in quanto sono
  spiegazioni che non si basano sull’oggettività

— Per garantire tale oggettività si utilizza in psicologia
  principalmente il metodo sperimentale
Vediamo un altro esempio che ci fa capire meglio come
                raggiungere l’oggettività

— Secondo il senso comune (ipotesi ingenua) ricordiamo di
 più le cose che decidiamo di ricordare (memoria
 intenzionale); cioè la memoria intenzionale dovrebbe
 sempre essere superiore alla memoria incidentale

— Costruiamo un esperimento, che ci permette di
 verificare tale ipotesi
GRUPPO 1                          GRUPPO 2

           Leggere e                         Leggere e
           memorizzare una                   memorizzare una
           lista di parole                   lista di parole
           (intenzionale)                    (intenzionale)
           Poi ripetere                      Poi categorizzare

GRUPPO 3                          GRUPPO 4
           Leggere una lista di              Leggere una lista di
           parole (incidentale)              parole (incidentale)
           Poi ripetere                      Poi categorizzare
— L’esperimento, realmente condotto da Mandler (1967), ha dato i
seguenti risultati

        Tipo di memoria
                          Incidentale           Intenzionale

        Ripeti        Prestazione più bassa Prestazione buona
        Raggruppa     Prestazione buona     Prestazione buona

— Solo il gruppo che non sapeva di dover ricordare (memoria
incidentale) e che ripeteva le parole della lista aveva una
prestazione inferiore a quella degli altri gruppi

— Conclusione: il fattore rilevante non è l'intenzionalità (una teoria
ingenua della memoria è quindi insufficiente) ma l'attivazione di
processi volti a integrare le informazioni in arrivo
— Il metodo appena utilizzato garantisce
 l’oggettività in quanto, in qualunque altro
 momento e in qualunque altro laboratorio
 scientifico è possibile verificare le stesse
 ipotesi costruendo un esperimento con altri
 soggetti.

— Permettendo di confermare la stessa ipotesi
 e avanzarne altre, al fine di aumentare la
 conoscenza nel settore (scienza)
Tre forme di ricerca scientifica

´Osservazioni naturalistiche e cliniche

´Studi correlazionali

— Ricerche sperimentali
Tre forme di ricerca scientifica

— Osservazioni naturalistiche e cliniche:
 ¡ Nel loro ambiente, nel corso di un trattamento
   o di una diagnosi
 ¡ Alla base delle scienze biologiche e sociali
   (Darwin, Broca)

— Studi correlazionali
 ¡ Sempre   osservativo ma relazione tra misurazioni

— Ricerche sperimentali
 ¡ Relazioni   causali tra gli eventi
Tre forme di ricerca scientifica
— Osservazioni naturalistiche e cliniche
   ÷ Metodo descrittivo

                                           sperimentali
                                           Non
   ÷ Metodo clinico
   ÷ Metodo dell’inchiesta

— Studi correlazionali
    ÷ Metodo correlazionale

— Ricerche sperimentali
Metodi di ricerca non sperimentali

— Metodo descrittivo
— Metodo clinico
— Metodo dell’inchiesta
— Metodo correlazionale
Studi descrittivi
— Descrivere il comportamento di un singolo
 individuo o di un gruppo senza analizzare
 sistematicamente le relazioni tra particolari
 variabili
 ¡ E.g. Goodal e gli scimpanze’
 ¡ E.g. studio del comportamento sociale del
   bambino in età prescolare
— Metodo clinico: o metodo del caso singolo, in
 cui si cerca di aiutare la persona a risolvere i
 propri problemi attraverso la raccolta di
 informazioni tramite il colloquio clinico e la
 somministrazione di test e questionari.

                     Alcuni dei primi dati sugli
                     effetti dei danni nelle aree
                     frontali del cervello si trovano
                     nello studio dell’incidente
                     subito da Phineas Gage
                     (Harlow, 1868): lobotomia
                     frontale accidentale.
— Metodo dell’inchiesta: in cui vengono
 sperimentate tecniche specifiche per
 creare domande e codificare le risposte
 (sondaggi attraverso il web)
  ÷Domande    standardizzate
Studi di correlazione
— Lo sperimentatore non manipola variabili ma
 misura due o più variabili per scoprire se sono
 tra loro in relazione

— Possono individuare relazioni regolari tra
 variabili ma non rapporti causa-effetto
 ¡ E.g. Baumrind: stile educativo (autoritario,
   permissivo, autorevole, indifferente) e
   sviluppo psicologico.

 ¡ E.g. relazione tra autostima e voti alti
   all’Università
¡ Coefficiente di correlazione: indice
 statistico che può variare da -1,00 a +1,00
 e che indica la direzione e il grado di
 correlazione.

¡ Correlazione   positiva: al crescere di una
  variabile corrisponde l’aumento dei valori
  dell’altra variabile.
¡ Correlazione negativa: l’aumento di una
  variabile è associato alla diminuzione
  dell’altra variabile.
Gli studi correlazionali
Correlazione positiva

Correlazione negativa

Assenza di correlazione
Tre forme di ricerca scientifica in
             psicologia
— Osservazioni naturalistiche e cliniche:
 ¡ Nel   loro ambiente, nel corso di un
    trattamento o di una diagnosi
  ¡ Alla base delle scienze biologiche e sociali
    (Darwin)
— Studi correlazionali
  ¡ Sempre osservativo ma relazione tra
    misurazioni
— Ricerche sperimentali
    ÷Relazioni causali tra gli eventi
Esperimento
¡   Sperimentale non si identifica con scientifico

    ÷   La matematica, la filologia e la storia sono discipline che
        applicano il metodo scientifico, senza per questo essere
        sperimentali.

    ÷   Si possono d'altra parte fare esperimenti di nessun valore
        scientifico, perché per esempio sono viziati da errori
        concettuali o strumentali.

    ÷   Osservazioni, indagini sul campo portano egualmente a
        risultati di valore scientifico assoluto, senza che perciò si sia
        proceduto ad alcun esperimento.
Esperimento
¡   Sperimentale non si identifica con empirico

    ÷   Il termine empirico denota il ricorso all'esperienza, mentre il
        termine sperimentale denota il ricorso ad un particolare tipo
        d'esperienza - quella raggiunta con il controllo delle variabili.

    ÷   Tutte le ricerche sperimentali sono empiriche, ma non tutte le
        ricerche empiriche sono sperimentali: l'osservazione e l'indagine
        sul campo sono ricerche empiriche (attuate ricorrendo
        all'esperienza) che tuttavia non sono sperimentali (attuate con il
        controllo delle variabili).

    ÷   La loro scientificità dipende dalla correttezza del metodo
        impiegato e dall'analisi motivata dei risultati, non dal controllo
        delle variabili.
Studi sperimentali
¡ Per saggiare l’ipotesi di una relazione causa-effetto tra
  due variabili: indipendente (manipolata dallo
  sperimentatore) e dipendente (misurata)
¡ L’individuazione di una grandezza controllata
  (manipolata) dallo sperimentatore, la cosiddetta
  variabile indipendente (esempio l’istruzione di ripetere
  e non ripetere)
¡ L’individuazione di una grandezza da misurare, la
  cosiddetta variabile dipendente, e che varia al variare
  della variabile indipendente
¡ in questa maniera sarà possibile evidenziare una
  CAUSALITA’ fra le variabili
Esperimento
— Il metodo sperimentale ha in psicologia un ambito di
 applicazione limitato, perché nello studio dei fatti mentali è
 spesso difficile identificare la variabile dipendente, e d'altro
 canto risulta impossibile tenere sotto controllo tutte le
 variabili indipendenti, che sono in numero teoricamente
 illimitato.

— Il metodo sperimentale viene per lo + impiegato in
 psicofisica, nello studio della percezione, dell'apprendimento
 e del pensiero, l’attenzione, il linguaggio e anche di certi
 fenomeni d’interazione sociale come percezione della
 personalità altrui, collaborazione etc..
Gli studi sperimentali

÷ Es.
    I maschi sono più bravi delle femmine in compiti
 matematici:

  ¢ SOGGETTI   SPERIMENTALI: 50 maschi e 50
    femmine
  ¢ MATERIALE: test composto da varie prove
  ¢ COMPITO DEL SOGGETTO: eseguire più prove
    possibili entro 10 minuti
  ¢ VARIABILE DIPENDENTE: ACCURATEZZA
  ¢ VARIABILE INDIPENDENTE: ?????
Il metodo scientifico ideale è costituito da sei tappe:
Gli studi sperimentali

— IDENTIFICARE IL PROBLEMA E FORMULARE IPOTESI SULLE
 RELAZIONI CAUSA-EFFETTO FRA LE VARIABILI

— PROGETTARE ESPERIMENTO
    ÷   MANIPOLAZIONE VARIABILE INDIPENDENTE
    ÷   DEFINIZIONI OPERAZIONALI

— CONDURRE ESPERIMENTO
    ÷   GRUPPO SPERIMENTALE E DI CONTROLLO
    ÷   SELEZIONE DEI PARTECIPANTI

— RACCOLTA DATI
    ÷   ANALISI DEI DATI STATISTICI
— COMUNICARE I RISULTATI
    ÷   PUBBLICARE RISULTATI SU RIVISTA SCIENTIFICA (PEER
        REVIEW) E/O A CONVEGNI

— COSTRUIRE UNA TEORIA
Gli studi sperimentali

— IDENTIFICARE IL PROBLEMA E FORMULARE IPOTESI SULLE
    RELAZIONI CAUSA-EFFETTO FRA LE VARIABILI
      ÷ LA PRESENTAZIONE DI UN AIUTO VISIVO FAVORISCE LA
        LETTURA DI UNA PAROLA
—   PROGETTARE ESPERIMENTO
      ÷ MANIPOLAZIONE VARIABILE INDIPENDENTE: (aiuto visivo
        presente / aiuto visivo assente.
      ÷ DEFINIZIONI OPERAZIONALI
—   CONDURRE ESPERIMENTO
      ÷ GRUPPO SPERIMENTALE E DI CONTROLLO
      ÷ SELEZIONE DEI PARTECIPANTI
—   RACCOLTA DATI
      ÷ ANALISI DEI DATI STATISTICI
—   COMUNICARE I RISULTATI
      ÷ PUBBLICARE RISULTATI SU RIVISTA SCIENTIFICA (PEER
        REVIEW) E/O A CONVEGNI
CASA
PAROLA

                            PAROLA

                                               PAROLA

                                        CASA

CONTESTO: 20 parole. COMPITO: leggere a voce alta.
              FACILITAZIONE VISIVA: CASA

VARIABILE INDIPENDENTE: PRESENZA O NO DELL’AIUTO VISIVO
VARIABILE DIPENDENTE: ACCURATEZZA E TEMPI DI REAZIONE
PAROLA

                            PAROLA

                                               PAROLA

                                        CASA

CONTESTO: 20 parole. COMPITO: leggere a voce alta.
              FACILITAZIONE VISIVA: NESSUNA

VARIABILE INDIPENDENTE: PRESENZA O NO DELL’AIUTO VISIVO
VARIABILE DIPENDENTE: ACCURATEZZA E TEMPI DI REAZIONE
VARIABILE INDIPENDENTE: PRESENZA O NO DELL’AIUTO VISIVO
(DISEGNO DELLA CASA vs FIGURA GEOMETRICA CASUALE).

VARIABILE DIPENDENTE: Tempi di Reazione/Accuratezza
Variabili dipendente ed indipendente

     Var. indipendente                   Var. dipendente
                             causa

  Presentazione dell’aiuto           Lettura più rapida della
           visivo                             parola
                             causa
Controllo delle variabili indipendenti
— Isolare la variabile indipendente:
  ¡ HP: il rumore ambientale ha un effetto sulla velocità di
    lettura?
  ¡ Var. indipendente: rumore della televisione accesa

  ¡ Confusione: rumore / contenuto programma televisivo

— Errori:
  ¡   Presentazione degli stimoli nello stesso ordine (contro
      bilanciamento; preferenza volti neonati)
Controllo delle variabili indipendenti
— Isolare la variabile indipendente:
  ¡ HP: il rumore ambientale ha un effetto sulla velocità di
    lettura?
  ¡ Var. indipendente: rumore della televisione accesa

  ¡ Confusione: rumore / contenuto programma televisivo

— Errori:
  ¡   Presentazione degli stimoli nello stesso ordine
      (contro bilanciamento; preferenza volti neonati): se
      presento sempre le facce il dato sporcato
      dall’effetto abituazione
Gli studi sperimentali
— IDENTIFICARE IL PROBLEMA E FORMULARE IPOTESI SULLE
 RELAZIONI CAUSA-EFFETTO FRA LE VARIABILI
    ÷   LA PRESENTAZIONE DI UN AIUTO VISIVO FAVORISCE LA LETTURA DI UNA
        PAROLA
— PROGETTARE ESPERIMENTO
    ÷   MANIPOLAZIONE VARIABILE INDIPENDENTE: (aiuto visivo presente / aiuto visivo
        assente.
    ÷   DEFINIZIONI OPERAZIONALI
— CONDURRE ESPERIMENTO
    ÷   GRUPPO SPERIMENTALE E DI CONTROLLO
    ÷   SELEZIONE PARTECIPANTI
— VALUTARE LE IPOTESI VEDENDO I DATI
    ÷   ANALISI DEI DATI STATISTICI
— COMUNICARE I RISULTATI
    ÷   PUBBLICARE RISULTATI SU RIVISTA SCIENTIFICA (PEER
        REVIEW) E/O A CONVEGNI
Gruppo sperimentale e gruppo di
                   controllo

¡   Gruppo sperimentale: soggetti che si trovano in una
    situazione sperimentale in cui la variabile scelta dal
    ricercatore viene manipolata secondo il progetto
    dell'indagine (aiuto visivo presente)

¡   Gruppo di controllo: soggetti in una situazione identica
    a quella dei soggetti del gruppo sperimentale, salvo
    che per essi non vi è alcuna manipolazione della
    variabile indipendente (aiuto visivo assente)
Gruppo sperimentale e di
                     controllo

                                        Velocità ed
Gruppo       Aiuto visivo presente   accuratezza lettura
Speriment.                                 parola

                                                           differenza

                                        Velocità ed
Gruppo                               accuratezza lettura
             Aiuto visivo assente
controllo                                  parola
20 soggetti
20 parole

              GRUPPO             GRUPPO DI
              SPERIMENTALE (10   CONTROLLO (10
              SOGGETTI)          SOGGETTI)

              500 MS.            750 MS.
20 SOGGETTI
40 parole (20 CON PRESENZA E 20 CON ASSENZA)

             PRESENZA AIUTO          ASSENZA AIUTO
             VISIVO                  VISIVO
             Condizione              Condizione di
             sperimentale            controllo

             500 MS.                 750 MS.
Con       Senza              Con    Senza
          indizio   indizio            ind.   ind.
1 grup.   500       -         Sogg 1   520    -
sper
1 grup.   -         700       Sogg 2   -      700
controllo
                              Sogg 3   450    -
                              Sogg 4   -      600
                              media    485    650
Con       Senza              Con    Senza
          indizio   indizio            ind.   ind.
1 grup.   500       -         Sogg 1   520    -
sper
1 grup.   -         700       Sogg 2   -      700
controllo
                              Sogg 3   450    -
          Con       Senza     Sogg 4   -      600
          indizio   indizio
Sogg 1    500       620       media    485    650
Sogg 2    480       540
Sogg 3    520       700
media     500       620
Metodi per lo studio dei processi cognitivi

— La psicofisica

— La cronometria mentale
  ¡ Il metodo sottrattivo di Donders (1818-1889)

  ¡ L’effetto stroop
Cronometria mentale
misura delle operazioni mentali o metodo
         sottrattivo di Donders

    Tempo di reazione di scelta (250 msec)–
    Tempo di reazione semplice (200 msec)=
    Tempo di decisione          (50 msec)
Effetto stroop
Rosso verde blu nero
Giallo blu verde rosso           incongruente
Nero verde giallo rosso

xxxxx xxxxx xxx xxxx
                                  neutra
xxxxxx xxx xxxxx xxxxx
xxxx xxxxx xxxxxx xxxxx
Rosso verde blu nero
                                 congruente
verde giallo rosso blu
nero verde giallo rosso
Esperimento - controllo

— Se i due gruppi danno risultati differenti allora la
  manipolazione ha avuto un effetto e la variabile indipendente
  è realmente una variabile decisiva del fenomeno allo studio.
— Se i due gruppi danno risultati simili allora la manipolazione
  non ha avuto effetto perché
  ¡ (a) la variabile scelta come indipendente non è una variabile
    decisiva del fenomeno
  ¡ (b) l'aspetto del fenomeno scelto come variabile non è una
    variabile
  ¡ (c) l'esperimento contiene un errore, di progettazione o di
    esecuzione
Gli studi sperimentali
— IDENTIFICARE IL PROBLEMA E FORMULARE IPOTESI SULLE
 RELAZIONI CAUSA-EFFETTO FRA LE VARIABILI
    ÷   LA PRESENTAZIONE DI UN AIUTO VISIVO FAVORISCE LA LETTURA DI UNA
        PAROLA
— PROGETTARE ESPERIMENTO
    ÷   MANIPOLAZIONE VARIABILE INDIPENDENTE: (aiuto visivo presente / aiuto
        visivo assente.
    ÷   DEFINIZIONI OPERAZIONALI
— CONDURRE ESPERIMENTO
    ÷   GRUPPO SPERIMENTALE E DI CONTROLLO
    ÷   SELEZIONE PARTECIPANTI
— VALUTARE LE IPOTESI VEDENDO I DATI
    ÷   ANALISI DEI DATI STATISTICI
— COMUNICARE I RISULTATI
    ÷   PUBBLICARE RISULTATI SU RIVISTA SCIENTIFICA (PEER
        REVIEW) E/O A CONVEGNI
SELEZIONE DEI PARTECIPANTI

— ASSEGNAZIONE CASUALE DEI PARTECIPANTI
 (es. valutare efficacia del tipo di lezione, A e B, in
 due gruppi (sperimentale alle 8 del mattino; controllo
 alle 16.00)

 ¡ CHE   ERRORE POTREI FARE?????
SELEZIONE DEI PARTECIPANTI

— ASSEGNAZIONE CASUALE DEI PARTECIPANTI
 (es. valutare efficacia del tipo di lezione, A e B, in
 due gruppi (sperimentale alle 8 del mattino; controllo
 alle 16.00)

 ¡A  differenti orari
 ¡ Le differenze dei partecipanti si annullano
— LE VARIABILI INDIPENDENTI VANNO
 CONTROLLATE PER CAPIRE QUALI SONO I
 REALI EFFETTI SULLA VARIABILE
 DIPENDENTE.

— PER FAR QUESTO, IL LUOGO MIGLIORE PER
 EFFETTUARE ESPERIMENTI E’ IL
 LABORATORIO, IN CUI LE CONDIZIONI
 SONO DIFFERENTI DA QUELLE DELLA VITA
 QUOTIDIANA, DOVE POSSONO
 INTERVENIRE INFLUENZE DI VARIO
 GENERE.
— Ma nonostante si usino le considerazione
 appena descritte per effettuare un
 esperimento, si possono verificare altri fattori
 che possono minacciare la validità di un
 esperimento, e a cui bisogna fare attenzione

— Questi, spesso, sfuggono anche agli
 sperimentatori stessi, e vengono chiamati
 Artefatti, nel senso che i risultati ottenuti sono
 dovuti a qualcosa di diverso da quel che lo
 sperimentatore pensava di manipolare con la
 variabile indipendente
—   Ad Esempio
—   Uno psicologo deve controllare l'azione di un farmaco che si
    ritiene curi la depressione

—   Prima della somministrazione del farmaco, la valutazione media
    dei soggetti del loro stato d'animo su una scala a 7 punti (dove 1 =
    depressione profonda, e 7 = beatitudine) è 4.3
—   Somministrazione del farmaco
—   I soggetti valutano ancora il loro stato d'animo sulla scala a 7
    punti, la valutazione media è 6.1

—   É possibile concludere che la somministrazione del farmaco è
    efficace?
— Ipotesi: la somministrazione del farmaco
 migliora l’umore dei soggetti?
 ¡ Variabile indipendente: somministrazione
   del farmaco (si o no)

 ¡ Variabile   dipendente: misura dell’umore
PRIMA       CONDIZIONE          SECONDA
         VALUTAZIONE   SPERIMENTALE       VALUTAZIONE
            UMORE      SOMMINISTRAZIONE    UMORE ALTO
GRUPPO      BASSO        DEL FARMACO
  A
         UMORE BASSO   PLACEBO (AMIDO)     UMORE ALTO
GRUPPO
  B
       UMORE MEDIO-       NESSUNA            UMORE
GRUPPO    BASSO        SOMMINISTRAZIONE      MEDIO
  C

                                            ARTEFATTO
         GRUPPI DI            EFFETTO
         CONTROLLO            PLACEBO
— Effetto placebo: se mi si da una pillola e mi si dice che
  questa migliora il mio umore, per effetto della profezia che
  si auto-avvera, automaticamente mi pongo nella condizione
  di soddisfare le aspettative dello sperimentatore (psicologo,
  medico, ecc.)

— È il caso, allora, che nessun soggetto sappia a quale gruppo
  appartiene (cieco)

— Per evitare altri effetti indesideratisarebbe il caso di
  condurre un esperimento in doppio cieco
Vizi sistematici

—Vizi di misurazione
 ¡ Attendibilità (due osservatori indipendenti che
   valutano lo scoring di un esperimento)
 ¡ Validità (come possiamo essere sicuri che abbia visto
   il disegno della casa o sio semplicemente più bravo
   nel leggere? Fare altri test di lettura)

—Vizi prodotti dalle aspettative
 ¡ Del soggetto (effetto Hawthorne, effetto placebo)
 ¡ Dello sperimentatore (effetto Rosenthal)
Errori tecnici

— Effetto Hawthorne (Rimedio: tenere
 all’oscuro)

— Effetto placebo (Rimedio: singolo cieco)

— Effetto Rosenthal (Rimedio: a doppio
 cieco)
Aspettative del soggetto:
                     Effetto Hawthorne
— I partecipanti di un esperimento sanno di essere osservati e
  questo ne influenza il comportamento

— Anni ‘30 stabilimento Hawthorne della Western Electric
  ¡   una migliore illuminazione avrebbe avuto effetti positivi sulla
      produttività delle maestranze?
— due gruppi di lavoratori
  ¡   uno sperimentale (illuminazione + elevata)
  ¡   uno di controllo
— La produttività del gruppo sperimentale ebbe un aumento significativo,
  ma si ebbe un aumento di produttività anche nel gruppo di controllo.
— Anche diminuendo drasticamente l'illuminazione, significativi aumenti di
  produttività sia nel gruppo sperimentale che in quello di controllo.
.
Aspettative del soggetto:
                           Effetto Hawthorne

— I partecipanti di un esperimento sanno di essere osservati e questo ne
  influenza il comportamento
— Anni ‘30 stabilimento Hawthorne della Western Electric
  ¡   una migliore illuminazione avrebbe avuto effetti positivi sulla produttività
      delle maestranze?
— due gruppi di lavoratori,
  ¡   uno sperimentale (illuminazione + elevata)
  ¡   uno di controllo
— La produttività del gruppo sperimentale ebbe un aumento significativo, ma si
  ebbe un aumento di produttività anche nel gruppo di controllo.
— Anche diminuendo drasticamente l'illuminazione, significativi aumenti di
  produttività sia nel gruppo sperimentale che in quello di controllo.
— La produttività è aumentata perché entrambi i gruppi avevano reagito
  positivamente al semplice fatto di aver partecipato ad un esperimento, oppure
  alla convinzione che la direzione si occupasse attivamente delle loro condizioni di
  lavoro.
Aspettative del soggetto: Effetto Hawthorne

— L'effetto Hawthorne si configura quindi come un’erronea
 determinazione della variabile indipendente:
 ¡ gli sperimentatori credevano di manovrare soltanto la
   variabile dell'illuminazione fisica, mentre in realtà
   manovravano i contenuti cognitivi delle persone
   soggette agli esperimenti.

— Per evitare l'effetto Hawthorne bisognerebbe
 ¡ tenere i soggetti all'oscuro degli scopi e delle modalità degli
   esperimenti (ma questo non elimina del tutto errore)
 ¡ aver cura di mettere entrambi i gruppi – quello sperimentale
   e quello di controllo - nelle identiche condizioni, siano esse
   semplicemente fisiche o anche cognitive.
Aspettative del soggetto:
    Effetto placebo
Aspettative del soggetto:
                     Effetto placebo

— Un paziente qualsiasi, dopo aver assunto un farmaco, riferisce
  solitamente di aver provato sollievo al suo disturbo
— Miglioramento attribuibile al preparato effettivamente assunto,
  oppure all'aspettativa del paziente di vedere migliorate le
  proprie condizioni?
— Per stabilire l'efficacia di un farmaco bisogna mettere i soggetti
  di entrambi i gruppi nella stessa situazione psicologica e
  somministrare
  ¡ al gruppo sperimentale il farmaco
  ¡ al gruppo di controllo un preparato in tutto simile (il placebo)
    ma inerte.
Aspettative del soggetto:
                     Effetto placebo
— I soggetti spesso rispondono a ciò che essi pensano lo
  sperimentatore faccia su di loro, e non necessariamente a ciò
  che invece lo sperimentatore pensa di star facendo su di loro.
— Essi agiscono in modo da soddisfare quelle che essi pensano
  essere le aspettative dello sperimentatore, e spesso si
  sbagliano nell’indovinare quelle aspettative.
— Inoltre talvolta i soggetti si impegnano a dimostrare la propria
  abilità e a "sconfiggere" lo sperimentatore, cercando significati
  nascosti nelle consegne ricevute, e agendo in modo da
  aggirarle.
— Si aggirano questi problemi con l'esperimento a singolo
  cieco cieco, in cui i soggetti sono veramente all'oscuro degli
  scopi della ricerca.
Aspettative dello sperimentatore:
             Effetto Rosenthal
— Alcuni studenti di psicologia erano incaricati di eseguire degli esperimenti
  di laboratorio (prove di apprendimento in labirinto) con dei ratti.
— I ratti erano classificati per metà come intelligenti e per metà come
  stupidi, e questa caratteristica era specificata per ciascun ratto nella sua
  gabbietta.
— Gli studenti sapevano che si potevano ottenere ratti intelligenti o stupidi
  con appositi incroci ma Rosenthal aveva preso dei ratti qualunque dal
  suo stabulario e li aveva distribuiti a caso nelle gabbiette.
Effetto dello sperimentatore (effetto Rosenthal)
— I risultati ottenuti dagli esperimenti eseguiti dagli studenti
  confermarono le false indicazioni contenute sulle gabbiette:
  ¡ i ratti considerati dagli studenti come intelligenti ottennero
     realmente risultati migliori.
— I soggetti sperimentali (i ratti) riescano a cogliere
  involontariamente manifestazioni comportamentali dello
  sperimentatore (lo studente).
  ¡ Per es lo studente, mentre assiste dall'alto alla prova del
     ratto nel labirinto, può anticipare con movimenti del capo la
     direzione giusta che il ratto deve prendere quando si trova
     ad una biforcazione del labirinto medesimo.
  ¡ i movimenti involontari dell'osservatore siano + frequenti per
     i ratti ritenuti intelligenti, quelli da cui ci si aspetta prestazioni
     migliori.
Effetto dello sperimentatore
— Esiste dunque un'influenza dello sperimentatore sul
  soggetto sperimentale, difficilmente evitabile proprio
  perchè involontaria e non manifesta
  ¡ Rimedio: esperimento a doppio cieco
    ÷ il soggetto non conosce lo scopo della prova
    ÷ lo sperimentatore non sa quali risultati confermano o
      sconfermano l'ipotesi di lavoro

— Effetto non solo in situazioni puramente sperimentali
  ¡   In una classe scolastica i bambini ai quali era stato
      attribuito falsamente un alto QI, e che erano stati
      raccomandati ai rispettivi insegnanti, dopo otto mesi
      ottennero un reale guadagno nelle proprie prestazioni,
      di molto superiore a quello di altri bambini formanti il
      gruppo di controllo.
Gli studi sperimentali

— IDENTIFICARE IL PROBLEMA E FORMULARE IPOTESI SULLE
  RELAZIONI CAUSA-EFFETTO FRA LE VARIABILI
     ÷LA PRESENTAZIONE DI UN AIUTO VISIVO FAVORISCE LA LETTURA DI UNA
      PAROLA
— PROGETTARE ESPERIMENTO
    ÷ MANIPOLAZIONE VARIABILE INDIPENDENTE: (aiuto visivo presente / aiuto
      visivo assente.
    ÷ DEFINIZIONI OPERAZIONALI
— CONDURRE ESPERIMENTO
     ÷   GRUPPO SPERIMENTALE E DI CONTROLLO: DEFINIZIONI OPERAZIONALI;
         SELEZIONE PARTECIPANTI.
— VALUTARE LE IPOTESI VEDENDO I DATI
     ÷   ANALISI DEI DATI STATISTICI
— COMUNICARE I RISULTATI
     ÷   PUBBLICARE RISULTATI SU RIVISTA SCIENTIFICA (PEER
         REVIEW) E/O A CONVEGNI
Come possiamo stabilire se la variabile
 indipendente influenza la variabile
 dipendente?
 metodi statistici

Attendibilità (riproducibilità)
Validità (appropriatezza della misura)
Metodi statistici
— I dati devono essere elaborati ed interpretati per
  individuare relazioni significative
  ¡ Metodi statistici descrittivi

    ÷ Rappresentazione di insiemi di dati
  ¡ Metodi d’inferenza statistica

    ÷ Stabilire il grado di certezza con cui si possono trarre
      specifiche inferenze
Metodi descrittivi
— Se i dati originali consistono in misure numeriche è
  possibile rappresentarli utilizzando
  ¡ Misure di tendenza centrale: Media e mediana
  ¡ Variabilità: deviazione standard

— Se l’esperimento è di correlazione per stimare forza e
  direzione della correlazione
  ¡ Grafico di dispersione
  ¡ Coefficiente di correlazione
Confronto medie dei gruppi

Risultati: media maschi 81; media femmine 78
Tipo di variazioni: tra i gruppi ed entro i gruppi
Rapporto critico
Metodi di inferenza statistica
— I dati contengono sempre variabilità dovuta al caso
  ¡  Es. Differenze iniziali nei gruppi
— Dobbiamo calcolare la probabilità p che l’ipotesi di
  ricerca sia errata: cioè che la VI non influenzi la VD
  ¡ Più bassa e’ p più alto è il grado di certezza del
     ricercatore nel concludere che la sua ipotesi era
     valida
  ¡ Convenzione: i risultati sono statisticamente
     significativi se la probabilità che l’ipotesi sia errata è
     inferiore al 5%. (.05)
Gli studi sperimentali

— IDENTIFICARE IL PROBLEMA E FORMULARE IPOTESI SULLE
  RELAZIONI CAUSA-EFFETTO FRA LE VARIABILI
     ÷LA PRESENTAZIONE DI UN AIUTO VISIVO FAVORISCE LA LETTURA DI UNA
      PAROLA
— PROGETTARE ESPERIMENTO
    ÷ MANIPOLAZIONE VARIABILE INDIPENDENTE: (aiuto visivo presente / aiuto
      visivo assente.
    ÷ DEFINIZIONI OPERAZIONALI
— CONDURRE ESPERIMENTO
     ÷   GRUPPO SPERIMENTALE E DI CONTROLLO: DEFINIZIONI OPERAZIONALI;
         SELEZIONE PARTECIPANTI.
— VALUTARE LE IPOTESI VEDENDO I DATI
     ÷   ANALISI DEI DATI STATISTICI
— COMUNICARE I RISULTATI
     ÷   PUBBLICARE RISULTATI SU RIVISTA SCIENTIFICA (PEER
         REVIEW) E/O A CONVEGNI
www.pubmed.com PubMed comprises more
than 25 million citations for biomedical
literature from MEDLINE, life science
journals, and online books. US National
Library of Medicine.

www.google.scholar.com
Etica della ricerca

— Tutti noi abbiamo la responsabilità di
 comportarci eticamente rispetto alle altre
 persone, ma gli psicologi devono essere consci
 in particolare di questa responsabilità.

— La ricerca etica origina dalla chiarezza e da
 alcune semplici linee guida.
Gli psicologi hanno una responsabilità
               particolare
— Gli stati mentali sono propriamente privati, eccetto quanto
  viene rilasciato il permesso di intervenire.

— L’intervento è talvolta necessario nella ricerca
  psicologica.

— Questi interventi possono creare problemi, quindi bisogna
  garantire attenzioni particolari.
https://youtu.be/dFR7qHTVsPo
L'esperimento di Stanley Milgram di psicologia sociale del 1961

Uno dei più famosi ed importanti esperimenti psicologici per svariati motivi:
l'apporto conoscitivo ai meccanismi della autorità, l'originalità dell'esperimento
e soprattutto la riflessione etica sulla ricerca psicologica.
L'esperimento della prigione di Stanford del 1971 di Philippe
Zimbardo:

-deindividuazione
Rapporto rischio/beneficio

— Chi rischia?
  ¡ Cos’è un rischio “accettabile”?
  ¡ Accettabile per chi?

— I benefici per chi?
  ¡ Come valutiamo i benefici?
  ¡ Significatività?
  ¡ Immediatezza?
  ¡ Probabilità che il risultato della ricerca sia utile?
Consenso informato
— I nostri soggetti sono volontari. SEMPRE.

— Due stadi
 ¡   Informate i vostri soggetti prima di iniziare l’esperimento
      ÷ Spiegate i diritti.
      ÷ Siate chiari sui rischi.
      ÷ Assicuratevi di essere capiti.

 ¡   Ottenete un consenso genuino
     ÷ Non mentite su cose che influenzerebbero la decisione di
       partecipare
     ÷ Non offrite vantaggi significativi.
Livelli di rischio
— Ricerca senza rischio
  ¡ Studio che utilizza test educativi/cognitivi come test di
    intelligenza
  ¡ Esperimenti di osservazione del comportamento eccetto nei
    casi in cui I soggetti possano venire identificati
  ¡ Ricerche bibliografiche

— Ricerca a rischio minimo
  ¡ Misure psicologiche standard e di registrazione vocale
  ¡ Studi cognitivi e percettivi che non inducono stress
  ¡ Consenso informato non e’ necessario

— Ricerca ad alto rischio
  ¡   Studi che inducono stress fisico, stress psicologico,
      invasione della privacy, utilizzo di informazioni sensibili con
      cui I soggetti possono essere identificati
Puoi anche leggere