6 Etf & Fund Selection - CFA Society Italy
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6 Etf & Fund Selection Guida a cura di Con la collaborazione di
Autori Anna Silvia Bruschi - Portfolio Manager - Pramerica SGR Anna Silvia Bruschi, laurea in Economia e Commercio presso l’Università degli studi di Pavia nel 2002. Da febbraio 2003 in Pramerica SGR. Si è occupata di analisi e gestioni quantitative gestione di strategie hedge market neutral, asset allocation e dal 2014 di fund selection e gestione di prodotti multimanager. Denis Manzi, CFA, CIPM - Portfolio Manager - Banca di San Marino SpA Nato a San Marino il 6 marzo 1984, Denis inizia la sua attività professionale nel 2007 presso Banca di San Marino SpA dove lavora tuttora ricoprendo il ruolo di responsabile per le Gestioni Patrimoniali e del Dipartimento Innovazione Finanziaria. Dal 2015 è membro del consiglio di amministrazione della SICAV di diritto Lussemburghese Fagus Multimanager, con delega alla gestione di portafoglio del comparto International Bond. Denis, dopo avere conseguito la laurea in informatica presso l’Università di Bologna, ha superato l’esame per l’iscrizione all’Organismo dei Consulenti Finanziari Italiani, ha conseguito la certificazione EFA promossa da EFPA Italia, è CFA Charterholder dal 2013 e CIPM Certificate Holder dal 2018. Davide Montaldo - Fund Selector - Banca del Piemonte SpA Da gennaio 2017 è responsabile della Fund Selection per i vari segmenti di clientela di Banca del Piemonte (Gestioni, Consulenza). Da novembre 2013 è membro del Team di Consulenza della Banca, dove svolge il ruolo di Fund Selector con focus particolare sulla analisi qualitativa, gestisce le buy list ed il picking per i portafogli modello in OICR. In precedenza, ha lavorato presso l’Ufficio Gestioni Patrimoniali di Banca del Piemonte. Partecipa al Comitato Investimenti. Ha iniziato la propria carriera in Sanpaolo Imi Asset Management (ora Eurizon) con ruoli nel campo administration dei fondi comuni. Ha conseguito la Laurea in Economia Politica presso l’Università degli Studi di Torino ed ha completato il Fundamentals of Alternative Investments Certificate Program (2017, CAIA Association). Teodor Naoumov, CFA - Head of Quantitative Portfolio Management - Pramerica SGR Teodor Naoumov ha conseguito la Laurea in Economia Internazionale e Finanza presso l’Università di Sofia nel 1996 e, nel 1998, un master in Economia presso il CORIPE Piemonte (Università di Torino). Dal 2004 è Chartered Financial Analyst. Da maggio 2010, è Responsabile Gestioni Quantitative di Pramerica SGR. Nello specifico, si occupa dello sviluppo di modelli quantitativi ed è responsabile della gestione di prodotti individuali e collettivi a contenuto prevalentemente quantitativo, nonché la gestione di prodotti strutturati. Nel 1999 ha fatto il suo ingresso in San Paolo Asset Management (oggi Eurizon Capital), dove ha ricoperto inizialmente il ruolo di analista quantitativo. Ringraziamenti Si ringrazia Sara Silano, Editorial Manager di Morningstar Italia, per l’importante contributo fornito in fase di revisione del testo.
Etf & Fund Selection Guida a cura di Con la collaborazione di
Etf & Fund Selection / Sommario capitolo 1 Quali sono le ragioni per le quali si seleziona un investment manager esterno? 6 di Nicola Tommasini, CFA capitolo 2 Gestione attiva o gestione passiva. Perché non utilizzare entrambe? 18 di Davide Montaldo e Federico Reggianini, CFA I fondamenti del Research Indexing a cura di Piera Elisa Grassi portfolio manager, 30 Global Research Enhanced Index JP Morgan Asset Management capitolo 3 La selezione di un investment manager: tratti comuni al framework di selezione di gestori attivi e di gestori passivi 32 di Francesco Paganelli, CFA 2
Etf & Fund Selection / Sommario capitolo 4 La selezione di un gestore passivo: alcuni spunti 44 di Giancarlo Sandrin, CFA Smart beta: un’evoluzione, non una rivoluzione a cura di Roberta Gastaldello, Head of ETF Italy Distribution 56 J.P. Morgan Asset Management capitolo 5 Costruire un portafoglio multimanager: una possibile soluzione 60 di Denis Manzi, CFA, CIPM capitolo 6 La selezione di un gestore attivo: il framework utilizzato da PRAMERICA SGR 70 di Anna Silvia Bruschi, Camilla Silvani e Teodor Naumov, CFA 6 | etf & fund selection Graphic Designer: Allegato ad AP ADVISOR PRIVATE n. 16 Luca Baraggia marzo-aprile 2019 (registrato presso il infografiche: Tribunale di Milano n. 302 del 23/10/2015) Salvatore Tomaselli Realizzazione: Proprietario ed editore: a cura della redazione ADVISOR Open Financial Communication Srl Direttore responsabile: Via Francesco Sforza, 14 - 20122 Milano Francesco D’Arco Non vendibile 3
Etf & Fund Selection / Introduzione Come navigare tra attivi e passivi di Giancarlo Sandrin, CFA Il tema attivo e passivo rimane sem- convivere attivo e passivo, oltre che pre molto dibattuto all’interno dell’in- dare qualche spunto per un mix cor- dustria. La view degli autori di questa retto tra i due. guida è che i due stili di gestione Passeremo poi al tema della selezio- possano tranquillamente convivere ne, quali tecniche gli investitori pro- all’interno di un portafoglio. Il pun- fessionali utilizzano in tale ambito. to che però vorremmo affrontare è Vedremo sia un approccio per uno come attivo e passivo possono esse- screening degli attivi, sia uno schema re combinati e quali sono i criteri di di due diligence sul fronte degli ETF. valutazione per entrambi. Successivamente vedremo come i In questa guida pertanto spieghere- fondi attivi possono essere gestiti mo come gli investitori professionali all’interno di un unico portafoglio. selezionino e utilizzino i cosiddetti Infine riportiamo un caso pratico del fondi di terze parti, siano essi prodot- team di multimanager di Pramerica ti attivi o passivi. Nella prima parte SGR, per far capire il livello di pro- illustreremo perché l’approccio mul- fondità di analisi, che un investitore timanager è importante nella costru- professionale applica nella selezione zione di un portafoglio e perché in e costruzione di un portafoglio mul- tale ambito possono tranquillamente timanager. 4
Etf & Fund Selection / Introduzione L’approccio multimanager è importante nella costruzione di un portafoglio che vede convivere gestione attiva e passiva 5
capitolo 1 Quali sono le ragioni per le quali si seleziona un investment manager esterno? di Nicola Tommasini, CFA 6
Etf & Fund Selection / Capitolo 1 L’industria dell’asset management di self-selected security, ma sempre si occupa della creazione e gestione più spesso emerge la consapevolez- di mutual fund (sia a gestione attiva za che per raggiungere gli obiettivi sia a gestione passiva), hedge fund, di rischio/rendimento desiderati sia fondi di private equity e venture necessario destinare una parte del capital e altri veicoli d’investimento patrimonio a una o più società di ge- per un’ampia varietà d’investitori, stione esterne, indipendentemente dagli istituzionali (fondi pensioni, dal fatto che l’investitore in questio- società di assicurazione, organizza- ne opti poi per una gestione attiva zioni non-profit, fondazioni, ecc.) agli o passiva. intermediari (private banks, altre so- Per comprendere la decisione, è uti- cietà di asset e wealth management) le ricordare i principali passaggi che fino agli investitori privati (family of- gran parte degli investitori, indipen- fice, high net worth individual, ecc.). dentemente dalla tipologia, solita- Negli ultimi decenni la complessità mente seguono per implementare dell’industria è significativamente un corretto processo d’investimen- aumentata: da un lato, le varie tipo- to: logie d’investitori mostrano esigen- ● Definizione obiettivi di investi- ze sempre più specifiche e dall’altro mento, profilo di rischio, vincoli lato, soprattutto negli ultimi anni, di portafoglio, ecc. l’offerta di prodotti presenti sul mer- ● Definizione della corretta asset cato ha registrato un sensibile incre- allocation strategica rispetto agli mento, aumentando quindi anche il obiettivi: quali asset class inseri- numero delle opzioni d’investimen- re in portafoglio e come allocare to a cui è possibile avere accesso. In il capitale tra loro. Questa parte questo contesto, alcuni investitori del processo gestionale implica scelgono di continuare a gestire il una valutazione top-down del capitale solo attraverso portafogli contesto di mercato, la definizio- 7
ne delle attese di rendimento e è legata al livello di diversificazione volatilità delle asset class sele- e di profilo rischio/rendimento desi- zionate e delle rispettive correla- derato; la seconda è legata all’imple- zioni. mentazione di portafoglio e alla fase Una volta decisa l’asset allocation di securities selection all’interno del- strategica, occorrerà stabilire come le varie asset class utilizzate per co- “coprire” le diverse asset class sele- struire l’asset allocation strategica. zionate. Si potrà pertanto decidere se selezionare autonomamente i Asset allocation strategica, singoli titoli oppure se affidarsi ad diversificazione e selezione di un asset manager esterno (attivo o manager esterni passivo). Sebbene le scelte di asset Il profilo di rischio/rendimento di un allocation strategica, secondo di- asset allocation strategica dipende versi studi, sono da considerare le sia dalle attese di ritorno e volatilità più rilevanti per la generazione dei delle asset class che compongono il ritorni nel lungo periodo, anche le portafoglio, sia dalla loro correlazio- scelte di selezione titoli risultano di ne. Solitamente inserire asset class enorme importanza nel processo di che hanno bassa correlazione con il gestione di portafoglio per ottenere resto del portafoglio migliora il profi- risultati consistenti. lo rischio/ rendimento, in particolare All’interno di questo quadro, come se la correlazione della nuova asset si colloca la selezione di asset ma- class con il portafoglio esistente non nager esterni e per quali ragioni un è così elevata da annullare il bene- investitore decide di allocare una ficio di diversificazione. Più nello parte o tutto il capitale dei clienti a specifico, se lo sharpe ratio atteso gestori terzi? della nuova asset class considerata La prima ragione è riconducibile alla è maggiore dello sharpe ratio del fase di asset allocation strategica ed portafoglio corrente moltiplicato 8
Etf & Fund Selection / Capitolo 1 per il coefficiente di correlazione implementare tale scelta in manie- (tra nuova asset class e portafoglio ra efficace sia necessario affidarsi, corrente), allora sarà opportuno in- almeno in parte, a manager esterni serire in portafoglio la nuova asset attivi o passivi. class: L’ampliamento delle opzioni d’inve- stimento e la consapevolezza degli investitori che una maggiore diver- sificazione possa portare benefici di portafoglio sono elementi che hanno effettivamente aumentato Dove: il ricorso ad asset manager esterni negli ultimi anni. Vediamo nello spe- = sharpe ratio della cifico come la selezione di manager nuova asset class esterni nelle macro categorie dei fondi passivi, fondi direzionali attivi, = sharpe ratio del por- liquid alternative e fondi alternativi tafoglio esistente possa effettivamente migliorare l’as- set allocation strategica: = correlazione della nuo- ● Fondi passivi / ETF: consideran- va asset class con il portafoglio esi- do i dati storici di medio-lungo stente periodo, emerge non solo che la correlazione tra le principali Con questi elementi teorici di rife- asset class (es. Global Equities rimento, si può affermare che sele- e Global Bonds) risulta sostan- zionare nuove asset class non per- zialmente contenuta, ma anche fettamente correlate con l’attuale all’interno delle stesse asset portafoglio consenta di migliorare class, per esempio nell’aziona- l’asset allocation strategica e per rio, il semplice incremento della 9
diversificazione geografica può ● Fondi direzionali attivi: se at- apportare benefici, in particolare traverso le soluzioni passive è inserendo paesi meno correlati possibile ormai accedere a gran ai fattori macroeconomici globa- parte delle aree di mercato tra- li. A tal proposito, il significativo dizionali, per alcune asset class incremento nell’offerta di ETF più di “nicchia” buona parte de- sia azionari che obbligaziona- gli investitori opta ancora per ri ha permesso di migliorare il la selezione di manager esterni grado di diversificazione di por- attivi, con specifiche esperienze tafoglio, attraverso un accesso negli ambiti di riferimento. Tra gli a costi contenuti a nuovi fattori esempi di asset class direzionali di rischio e aree di mercato. In- di questo genere, che posso- fatti, attraverso le soluzioni pas- no offrire importanti benefici in sive, non solo è aumentato il termini di diversificazione, vale numero di asset class alle quali la pena menzionare i mercati di si può avere esposizione, ma an- frontiera obbligazionari, gli asset che le opzioni di diversificazione backed securities, le obbligazioni geografica, e più recentemente, ibride e subordinate, le conver- fattoriali o tematiche all’interno tibili, ed i catastrophe bonds. delle singole asset class hanno Più recentemente anche l’ob- avuto un significativo incremen- bligazionario cinese sta emer- to e hanno generalmente ap- gendo come nuova asset class portato benefici agli investitori. interessante in un’ottica di di- Gli ETF offrono anche un elevato versificazione. Gli investitori che grado di flessibilità e permetto- decidono di diversificare attra- no di avere maggiori opportunità verso queste asset class, benché per quanto riguarda le scelte di in alcuni di questi casi possano asset allocation tattiche. trovare anche soluzioni passive, 10
Etf & Fund Selection / Capitolo 1 solitamente devono optare per ga assegnato al manager ester- manager attivi con esperienza in no. In questo caso un adeguato queste aree. processo di selezione e due dili- Sempre in ambito direzionale, gence risulta più che mai rilevan- anche se meno legato all’obiet- te. tivo di diversificazione ma più a ● Liquid alternative: la selezione scelte etiche o d’incremento del- di manager esterni per imple- le performance di lungo periodo, mentare un’allocazione di porta- va ricordato l’interesse crescente foglio ai liquid alternative (fondi ai temi ESG, che ha portato molti alternativi armonizzati alla diret- investitori ad affidarsi a manager tiva UCITS, solitamente soluzioni esterni con competenze specifi- d’investimento che offrono una che in quest’ambito. Vale la pena liquidità giornaliera o settima- citare inoltre il forte incremento nale) ha come obiettivo, oltre a nell’offerta di strategie Multi-As- quello di ottenere esposizione set: tali soluzioni d’investimento a manager di qualità in grado di possono portare benefici in otti- generare alpha, anche quello di ca di diversificazione, ma implica- aumentare la diversificazione di no una delega particolarmente portafoglio, attraverso strategie elevata al manager selezionato. alternative poco correlate con Il gestore Multi-Asset normal- le principali asset class. Queste mente si occupa sia dell’asset strategie sono solitamente co- allocation tattica e strategica, struite con strumenti facilmente sia della securities selection. Di liquidabili, quindi adatte anche conseguenza, l’investitore che si ad investitori con orizzonti tem- affida a soluzioni di questo tipo porali di breve-medio periodo. deve essere pienamente consa- Per raggiungere questo obiet- pevole dell’elevato livello di dele- tivo, e quindi ottenere un reale 11
beneficio di portafoglio, è impor- poco correlati al mercato aziona- tante concentrarsi solo su quel- rio di riferimento. le strategie che mostrano una ● Alternativi (Hedge Fund, Fon- correlazione contenuta, in varie di di Private Equity, Venture fasi di mercato, con le asset class Capital e Real Estate): anche tradizionali: l’incremento dell’of- l’allocazione alle strategie alter- ferta degli ultimi anni rende tale native viene normalmente affi- obiettivo assolutamente perse- data a manager esterni, viste le guibile, anche se trattandosi di specifiche competenze richieste strategie per definizione molto per gestire efficacemente que- flessibili, dove ai gestori viene as- sta tipologia di asset class; in segnato un ampio mandato sen- particolare la selezione di fondi za un benchmark di riferimento, Hedge, come per i liquid alter- un processo di selezione struttu- native, è particolarmente legata rato per riuscire a creare valore alle skill dei manager considera- aggiunto in quest’ambito risulta ti, quindi non replicabile inter- fondamentale. Tra le strategie namente o attraverso soluzioni più adatte per poter avere effet- passive. Gli investimenti alterna- tivi benefici di portafoglio, vanno tivi sono solitamente adatti agli citate market neutral, merger investitori con lunghi orizzonti arbitrage, CTA e macro, men- temporali e base clienti stabile, tre per quanto riguarda i fondi come i fondi pensione o le fon- long-short equity, quelli più rap- dazioni, soprattutto per quanto presentati nell’ambito dei liquid riguarda gli ambiti alternative alternative, va attentamente va- che possono offrire significativi lutato se il gestore considerato illiquidity premium. Le ragioni risulti effettivamente in grado di per le quali si seleziona un ma- generare un profilo dei ritorni nager alternativo sono sia legate 12
Etf & Fund Selection / Capitolo 1 alla diversificazione di portafo- mini di riduzione della volatilità glio - alcune strategie alternative di portafoglio, offrendo un pro- sono poco correlate alle asset filo simile a quello delle put ma class tradizionali - sia, in parti- senza incorrere negli elevati co- colare in fasi di tassi reali nega- sti di una strategia in opzioni. In tivi, per incrementare i ritorni e ottica di diversificazione e gene- raggiungere gli obiettivi di rendi- razione di alpha, anche le stra- mento desiderati, attraverso un tegie quantitative, in particolare incremento dell’allocazione alle quelle più all’avanguardia per asset class con expected return quanto riguarda la generazione più elevato, come private equi- dei dati che alimentano i modelli ty, private real estate, venture (per esempio, strategie che uti- capital, hedge funds long bias. lizzano Artificial Intelligence o Per quanto riguarda specifiche Machine Learning), permettono strategie che apportano i mag- di avere accesso alle nicchie di giori benefici in ottica di diversi- mercato più innovative, che a ficazione e che sono accessibili tendere potrebbero arrivare a solo attraverso un numero limi- generare un livello di alpha su- tato di hedge funds manager, periore rispetto agli approcci oltre a quelle già citate acces- tradizionali. L’accesso a tali stra- sibili anche attraverso i liquid tegie, in particolare a quelle che alternative, vale la pena menzio- richiedono maggiori investimen- nare le strategie di tail risk pro- ti nell’ottenimento dei dati, non tection, che mirano a generare è possibile se non ricorrendo ritorni positivi nelle fasi di mer- a manager esterni fortemente cato negative e nelle fasi di alta specializzati e che hanno già ef- volatilità, e per questo possono fettuato importanti investimenti contribuire positivamente in ter- in questi ambiti. 13
Security selection, generazione rilevante. Infatti, molti investitori di alpha e selezione di manager continuano ad avere tra gli obiet- esterni tivi del processo d’investimento La fase di selezione dei titoli all’in- quello di generare parte dei ritorni terno del processo d’investimento attraverso il contributo dello stock può essere implementata attraver- picking e in generale dell’alpha ap- so una gestione diretta, con solu- portato da gestori attivi, e hanno zioni passive, oppure attraverso la strutturato team di selezione per selezione di asset manager esterni questo scopo. Benché sia ormai con approccio attivo che hanno generalmente riconosciuto come in come obiettivo quello di generare mercati particolarmente efficienti, alpha nel loro ambito d’investimen- per esempio il mercato azionario to. Infatti, dopo avere determinato USA, la dispersione di excess return l’asset allocation strategica, come tra i gestori attivi non sia più eleva- detto, ogni investitore dovrà de- ta come in passato ed individuare cidere quali asset class gestire in- quei manager in grado di sovraper- ternamente, quali con strumenti formare il benchmark in maniera passivi e quali affidare a manager consistente risulti un obiettivo par- esterni attivi. Nonostante alcune di- ticolarmente sfidante, il contributo namiche - come l’incremento delle dell’alpha può essere ora come non opzioni d’investimento passive e le mai particolarmente significativo in difficoltà di generare alpha riscon- proporzione ai ritorni complessivi trate nell’attuale contesto di merca- di portafoglio, considerando che i to anche per gli stock picker di mag- ritorni attesi di tutte le principali as- giore qualità - abbiano portato vari set class sono attualmente decisa- investitori a diminuire il peso dell’al- mente compressi. Molti investitori, locazione ai gestori attivi, il loro uti- per questo, continuano ad essere lizzo rimane ancora decisamente particolarmente focalizzati nell’in- 14
Etf & Fund Selection / Capitolo 1 dividuare manager con elevate skill, finanziari e permettere una ripresa in grado di generare alpha in ma- dell’economia alla piena occupa- niera consistente. In particolare, la zione, abbiano mantenuto i tassi selezione di gestori hedge e liquid nominali costantemente bassi, e in alternative, oltre all’obiettivo di di- un contesto di inflazione contenuta versificazione già sottolineato, mira ma comunque positiva, i rendimenti a dare esposizione ai gestori con le reali ottenibili da un’allocazione risk migliori competenze sul mercato, free sono stati costantemente nega- maggiormente in grado di appor- tivi, per questo approcci di gestione tare excess return al portafoglio. completamente plain vanilla di self Per raggiungere questo obiettivo, managed security effettuate senza il anche alla luce delle opzioni passi- ricorso a manager esterni, sono or- ve fattoriali disponibili, l’investitore mai molto rare. La necessità di au- dovrà valutare e monitorare i ma- mentare l’allocazione ai risky asset nager attivi selezionati osservan- ha infatti contribuito all’incremento do non solo il risk adjusted excess nell’utilizzo di manager esterni, non return rispetto al beta tradizionale, solo passivi ma anche attivi da parte ma anche considerando l’eventuale di molti investitori, nonostante l’esi- style bias del gestore e valutandolo genza generalizzata di mantenere i rispetto a indici fattoriali. costi di gestione complessivamen- te contenuti. A tal proposito, alcuni Per quanto riguarda le peculiarità investitori hanno optato per un ap- dell’attuale contesto di mercato ri- proccio core satellite, che combina spetto all’esigenze di selezionare portafogli core passivi a costi con- asset manager esterni va sottoli- tenuti con un portafoglio satellite neato come, a seguito della gran- allocato a manager “high conviction” de recessione, le principali banche fortemente attivi e potenzialmente centrali, per stabilizzare i mercati in grado di generare alpha. 15
Etf & Fund Selection / Capitolo 1 Vanno infine menzionate anche ra- tivo, con la consapevolezza che il ri- gioni più qualitative legate alla se- corso a manager esterni può espan- lezione di manager terzi: le sinergie dere le opportunità d’investimento, che si possono sviluppare tra il team aumentare la diversificazione di por- di gestione interno ed i manager tafoglio e migliorare le performance esterni selezionati, in particolare se attraverso il contributo dell’alpha si creano relazioni di lungo periodo dei gestori selezionati. attraverso il confronto, lo scambio di È però importante ricordare anche idee e l’accesso reciproco alle anali- alcune criticità legate alla scelta di si e ricerca, possono aumentare la manager esterni, in particolare atti- cultura finanziaria, migliorare l’inter- vi, tra cui i rischi di incorrere in costi pretazione del contesto di mercato eccessivi che non permettono di ot- e di conseguenza le scelte di asset tenere performance nette adeguate allocation. e di non avere accesso al livello di trasparenza desiderato. Come è stato descritto, la scelta di Tali rischi possono essere ridotti destinare la gestione di una parte di attraverso approfondite valutazioni portafoglio ad asset manager ester- preliminari e un disciplinato proces- ni è spesso motivata da ragioni che so di due diligence e selection, come possono avere una forte valenza vedremo approfonditamente nei ca- nell’attuale contesto. pitoli successivi. Pertanto tutti gli investitori sono te- nuti a valutare in maniera estrema- mente razionale quali asset class sia opportuno sviluppare internamen- te, quali implementare con soluzioni passive, e quali delegare a manager esterni con approccio di gestione at- 16
Etf & Fund Selection / Capitolo 1 Si possono sviluppare sinergie tra il team di gestione interno e i manager esterni. Il confronto, lo scambio di idee e l’accesso reciproco alle analisi e ricerca, migliorano le scelte di asset allocation 17
capitolo 2 Gestione attiva o gestione passiva. Perché non utilizzare entrambe? di Davide Montaldo e Federico Reggianini, CFA 18
Etf & Fund Selection / Capitolo 2 Effettuare un bilancio definitivo in di costo (certamente da considerare), merito all’opportunità di utilizzare so- per allargarsi a logiche di gestione di lamente gestori attivi o solamente ge- portafoglio, che prendano in consi- stori passivi è impossibile e sarebbe derazione obiettivi di investimento, inoltre poco credibile qualsiasi tipo orizzonti temporali ed Asset Class in di soluzione preconfezionata in tal cui si vuole investire. senso; appare infatti ormai assoda- to come all’interno di un portafoglio Definizione e storia possano tranquillamente coesistere Investire in modo passivo, oggi, va entrambi gli approcci, prediligendo oltre la semplice definizione di ETF. strumenti passivi per coprire asset Exchange Traded Funds non signifi- class dove estrapolare alpha è più ca più solamente “gestione passiva”: complicato e strumenti attivi nel caso da tempo hanno fatto il loro ingres- opposto. so sul mercato gli ETF smart beta (o Nelle pagine che seguono si cercano fattoriali) che seguono modelli di al- di illustrare in modo schematico alcu- locazione alternativa a quella propo- ne delle tematiche che si ritengono sta dagli indici tradizionali di mercato; importanti nel definire se e come uti- recentemente, si è assistito al lancio lizzare prodotti attivi e passivi. In tal di “actively managed ETF”: strumenti senso saranno utili sia spunti pratici, che presentano le caratteristiche di derivati dall’esperienza “sul campo”, liquidabilità tipica degli ETF, ma gesti- sia elementi teorici forniti dalla lette- ti in modo attivo. Pare, insomma, che ratura al riguardo. il mercato si stia orientando verso In conclusione, si invita a considera- l’utilizzo del “wrapper” ETF per confe- re la possibilità di gestire i portafogli zionare anche soluzioni attive. utilizzando sia strumenti attivi che Inoltre, sempre restando nel mondo passivi. La logica di scelta deve spo- degli investimenti passivi, non è da starsi da valutazioni esclusivamente trascurare la presenza sul mercato 19
dei cosiddetti “fondi indice”; la prin- delle sue lettere agli investitori di cipale differenza tra questi prodotti Berkshire Hathaway, Warren Buffett e gli ETF (a parte i metodi di replica, ha recentemente dichiarato che “If a comunque non trascurabili come si statue is ever erected to honor the vedrà in seguito) è da ricondursi pri- person who has done the most for mariamente alle diverse modalità di American investors, the hands down negoziazione e quindi alla necessità choice should be Jack Bogle. For de- dell’investitore di poter liquidare in cades, Jack has urged investors to modo pressoché immediato (teorica- invest in ultra-low-cost index funds”. mente) le quote investite. Si riconduce infatti al fondatore di Per una definizione tecnica degli ETF Vanguard, Jack Bogle, l’introduzione si rimanda a quanto pubblicato dai dei fondi passivi destinati alla clien- principali siti di informazione e for- tela retail a metà degli anni ’70. La mazione finanziaria (Borsa Italiana ha nascita dei primi ETF, invece, risale una sezione dedicata https://www. alla fine degli anni ’80, primi anni borsaitaliana.it/etf/formazione/cosa- ’90 (http://www.morningstar.it/it/ eunetf/coseunetf.htm). news/80458/etf-una-lezione-di-sto- Al fine di una corretta impostazione ria.aspx) dell’investimento (passivo) è inoltre Per concludere, si ricorda che inve- da considerare la distinzione tra ETF stire in strumenti che hanno come ed ETC/ETN. Sono spesso assimilati, obiettivo la replica di un benchmark ma presentano caratteristiche so- significa accettare l’investimento in stanziali diverse, legate alla natura tutto il mercato indistintamente. Ac- dei sottostanti e alle tecniche di repli- quistando di fatto la performance ca e investimento. del listino è implicito l’investimento in A testimonianza di come gli investi- tutte le società che lo compongono, menti passivi abbiano rivoluzionato senza distinzioni e senza possibilità il mondo degli investimenti, in una di effettuare scelte in tal senso. 20
Etf & Fund Selection / Capitolo 2 Classi di investimento e indici: come. Qui l’investimento è per defini- necessario fare distinzioni zione meno liquido rispetto al mondo Non tutte le asset class sono “uguali”, azionario (questo aspetto si potreb- non tutte si prestano all’investimento be riflettere anche nella liquidità dei attraverso prodotti passivi e alcune, tracker) e si aggiunge l’ulteriore diffi- al contrario, sono investibili in modo coltà nella selezione e nei confronti efficiente solamente o quasi esclusi- tra strumenti passivi obbligazionari vamente attraverso gestori attivi. dovuta alla granularità dei vari indici Semplificando, l’obiettivo principale obbligazionari. I provider di soluzioni dei gestori attivi tradizionali è quello passive seguono benchmark spesso di sovraperformare - su base risk/ differenti e quindi è estremamente adjusted - il proprio parametro di importante saper definire “dove” ef- riferimento, mentre l’obiettivo del fettivamente si sta andando a investi- gestore passivo è quello di replicarlo re. Ulteriore elemento di difficoltà, la con il minor tracking error possibile. disponibilità dei titoli cash sottostanti in cui investire, aspetto che si riallaccia I mercati più efficienti, come tipica- al tema della liquidità degli strumenti. mente quelli azionari dei Paesi Svi- In sintesi, sia per tracker azionari che luppati, possono certamente essere obbligazionari è obbligo conoscere replicati in modo egregio con stru- bene l’indice che viene replicato (fi- menti passivi. sicamente o sinteticamente) per de- I benchmark di riferimento per l’e- finire: quity sono molti, ma sono maggiori 1. Se è effettivamente il mercato in in numerosità (e offrono maggiori cui si vuole essere investiti sfaccettature) quelli che identificano i 2. Se il confronto tra strumenti è co- mercati obbligazionari. Ciò comporta erente alcune considerazioni in merito all’in- Avendo accennato alla distinzione vestimento passivo in ambito fixed in- tra investimento passivo in equity e 21
in bond, è opportuno ricordare che efficaci; si pensi al mondo del multi l’investimento in prodotti gestiti per asset, dove viene delegata l’alloca- la parte bond dei portafogli (a mag- zione tra più asset class proprio al gior ragione se passivi) presenta un gestore; o a segmenti particolari del aspetto estremamente importante mercato obbligazionario, come i tito- per l’investitore: l’esposizione alla li ibridi, i subordinati finanziari, i CAT duration è costante e determinata bond, tutti ambiti nei quali la discri- dal benchmark di riferimento e l’in- minante del bravo gestore attivo può vestimento non presenta le caratte- effettivamente individuare sacche di ristiche tipiche dell’investimento in valore o di criticità che il benchmark, cash bond per gli investitori finali (roll per natura, ignorerà. O si pensi anco- down e Yield to Maturity): si è collo- ra a mercati azionari “minori”, meno cati su un tratto specifico della curva liquidi o meno coperti dall’analisi dei rendimenti e l’investimento non degli analisti, come le small cap, o i arriva mai a scadenza. Questo aspet- titoli di settori specifici o di mercati to, statico nel caso dei prodotti pas- emergenti di nicchia. Sarà in questi sivi, è invece eventualmente gestito casi opportuno valutare il costo-op- dagli attivi, che, proprio sulla possibi- portunità di poter contare su scelte lità di gestire la duration di portafo- di investimento attive e discrezionali glio, hanno costruito un “investment o sistematiche, ma che permettono case” molto importante (con risultati esclusioni rispetto al mercato di rife- che mostrano luci ed ombre). rimento. Recentemente, hanno fatto Oltre alle generiche asset class azio- la loro comparsa anche strumenti a narie e obbligazionarie, vanno con- replica passiva di strategie liquid al- siderate anche altre aree di investi- ternative; anche in questo caso, sarà mento, per le quali sono disponibili da valutare caso per caso se sia più strumenti passivi, ma per le quali in- efficace questo tipo di approccio ri- vestimenti attivi possono essere più spetto alle scelte di gestione attiva 22
Etf & Fund Selection / Capitolo 2 operate da un bravo gestore. Si no- peso in maniera significativa sugli as- terà che, nell’analizzare le casistiche sets investiti totali. Questa preferen- in questo paragrafo, si è passati da za è dovuta, in sintesi, alla disillusio- aree di mercato efficienti e liquide a ne di poter creare alpha in maniera settori, invece, caratterizzati da mino- costante da parte dei partecipanti al re efficienza, eventualmente scarsa mercato. La riduzione dei costi as- liquidità e ampia possibilità di inci- sociati alla gestione degli strumenti denza della gestione attiva. passivi e la copertura quasi totale Una tipologia esistente di strumenti delle asset class di investimento han- passivi è quella che offre esposizio- no determinato una preferenza cre- ne al sottostante con effetti leva o scente verso questa tipologia di stru- esposizioni short ai mercati di riferi- menti che ad oggi rappresenta più di mento. È opportuno e consigliato, in 1/3 degli assets totali. questi casi, approfondire i metodi di A proposito dei costi, a titolo esem- calcolo della leva (per esempio gior- plificativo si riportano nella Tabella naliera oppure calcolata con altre 1 i costi ricorrenti associati ad alcuni periodicità) e ricordare che prendere degli ETF con i TER tra i più bassi pre- posizionamenti short comporta dei senti sul mercato: costi impliciti direttamente collegati a È chiaro che con costi ormai vicini a 0, quale mercato si sta “vendendo”, che per il gestore attivo sia diventato diffi- possono generare nel tempo risultati cile sostenere la competizione. Fondi anche molto diversi da quelli che ci si attivi, che solitamente hanno costi potrebbe attendere. istituzionali tra 50 e 70bp su un ciclo di investimento (ipotesi 10 anni) do- Gestione Attiva vs. Gestione vrebbero sovraperformare il mercato Passiva: alcune peculiarità di un 5-7% solo per compensare le Nel corso degli ultimi 20 anni la ge- spese. Da notare che i costi riportati stione passiva ha visto crescere il suo sono riferiti al mercato americano e 23
Figura 1 Andamento AuM attivi e passivi 20 Passive ETFs (left scale) 40% Passive MFs (left scale) 18 Active ETFs (left scale) 25% Active Mfs (left scale) 16 Passive share (right scale) 30% Passive share of total 14 25% (Milioni di dollari) 12 10 20% AuM 8 15% 6 10% 4 2 5% 0 0% 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 Fonte: Morningstar 2017 che in Europa gli ETF sono più cari. 3. La somma di tutte le gestioni atti- Negli anni si è creata una letteratura ve è uguale al mercato a supporto sia della scelta di stru- 4. Al netto dei costi, che per i gesto- menti passivi sia della scelta di stru- ri attivi sono superiori, il gestore menti attivi. Come principio generale medio attivo è perdente sia nei possiamo citare la regola che William confronti del mercato che nei Sharpe ha introdotto nel 1991 in un confronti di una gestione passiva. paper di sole due pagine (“The Arith- Queste regole prescindono dall’ef- metic of Active Management”) nelle ficienza dei mercati. La letteratura quali ha esposto principi semplici academica ha trovato evidenza em- quanto universalmente condivisibili: pirica a questa teoria, in particolare 1. La somma di tutte le gestioni atti- si ricorda lo studio di Eugene Fama ve e di tutte le gestioni passive è e Kenneth French (2010) che hanno uguale al mercato rilevato che i fondi attivi sull’azionario 2. La somma di tutte le gestioni pas- satunitense hanno prodotto un alpha sive è uguale al mercato in media vicino a 0 al lordo dei costi 24
Etf & Fund Selection / Capitolo 2 nel periodo dal 1984 al 2006 e che stori attivi che per diverso tempo l’alpha realizzato al netto dei costi sia hanno performance migliori del stato tra -0,84% e -1,13% all’anno. mercato L’intuizione di Sharpe e l’analisi di 2. In uno scoring tra peer group i Fama e French ci portano ad alcune fondi passivi hanno un posizio- riflessioni: namento che solitamente è nel 1. Il gestore attivo medio è perdente secondo quartile. Questo signifi- rispetto al mercato e rispetto ad ca che individuando gestori attivi un pari fondo passivo, sono però che performano meglio del mer- presenti evidenze di alcuni ge- cato è possibile ottenere rendi- Tabella 1 Costi ricorrenti degli ETF con i TER tra i più bassi sul mercato Simbolo Nome Spese Categoria ETFdb.com SCHB Schwab U.S. Broad Market ETF 0,03% Large Cap Growth Equities SCHX Schwab U.S. Large-Cap ETF 0,03% Large Cap Growth Equities iShares Core S&P Total U.S. Stock ITOT 0,03% Large Cap Growth Equities Market ETF SPLG SPDR Portfolio Large Cap ETF 0,03% Large Cap Growth Equities SPDR Portfolio Total Stock Market SPTM 0,03% Large Cap Growth Equities ETF VTI Vanguard Total Stock Market ETF 0,03% Large Cap Growth Equities Fonte: https://etfdb.com/ al 24 febbraio 2019 25
menti anche significativamente error volatility. L’obiettivo è quello di superiori ottenere un FAR ratio basso che si- 3. È necessario individuare il giusto gnificherebbe pagare basse commis- prezzo per l’alpha atteso. sioni per un elevato grado di rischio. A proposito dell’ultimo punto, si por- Misurando questo indicatore sul sin- ta come evidenza il lavoro di Shawn golo fondo attivo si possono ottenere McKay, CFA, Robert Shapiro, CFA, and dei risultati soddisfacenti e pensare Ric Thomas, CFA: What Free Lunch? di poter inserire tale strumento all’in- The Costs of Overdiversification. In terno del portafoglio. È però impor- questo breve quanto efficace paper tante considerare il portafoglio nel viene evidenziato come la gestio- suo complesso e in questo caso può ne attiva abbia un information ratio accadere che la decorrelazione tra atteso positivo (che sostanzialmen- le diverse strategie inserite produca te è dovuto al rischio, inteso come una riduzione del rischio senza una tracking error volatility rispetto al diminuzione delle commissioni. benchmark) ma che la diversificazio- Come esempio possiamo rileva- ne di gestore, quando eccessiva può re quante differenti strategie sono annullare tale beneficio. Nel docu- utilizzate dai grandi fondi pensione mento viene introdotto il concetto americani. Nella tabella che segue di FAR (fees for active risk) che viene è possibile osservare che il numero calcolato come: medio di fondi inserito aumenta in genere all’aumentare della dimensio- FAR = Management fees / Active ne degli assets. Risk Non è detto che questa impostazio- ne generi una effettiva utilità in quan- Si tratta di un indicatore semplice da to l’eccessiva diversificazione può calcolare e che misura quanto si sta portare ad una riduzione del rischio pagando per ogni unità di tracking attivo e a costi pagati eccessivi. 26
Etf & Fund Selection / Capitolo 2 Appare quindi chiaro in linea genera- tà ad entrambe le tipologie di stru- le un portafoglio può essere compo- menti. La parte core del portafoglio sto tranquillamente sia da prodotti in particolare verrà popolata di stru- attivi che da prodotti passivi. Si noti menti passivi per mantenere un col- che, ad esempio in un approccio legamento a quella che può essere core/satellite è possibile dare digni- l’allocazione che si è definita ex-ante. Tabella 2 Diversificazione dei fondi pensione al 30 settembre 2015 Numero Numero Asset totali Numero di Media numero minimo di massimo di pensioni piani dei fondi fondi fondi Numero di tutte le strategie di investimento (piani di benefit) utilizzate negli USA Meno di 1 2 3 22 6 miliardo $ 1 miliardo - 10 18 7 104 40 miliardi $ 10 miliardi - 25 39 4 207 56 miliardi $ 25 miliardi - 50 13 8 219 82 miliardi $ Più di 50 miliardi 16 15 297 163 Tutte le pensioni 88 4 297 75 Fonte: Shawn McKay, CFA, Robert Shapiro, CFA, and Ric Thomas, CFA: What Free Lunch? The Costs of Overdiversification 27
Etf & Fund Selection / Capitolo 2 Tabella 3 Vantaggi e svantaggi delle strategie attive e passive Investimenti passivi Investimenti attivi (1) Può potenzialmente dare (1) Ottenere risultati uguali extra rendimento rispetto al al mercato meno i costi di mercato (2) Può proteggere gestione (2) Costi di gestione dal rischio di ribasso fornen- ridotti (3) Accesso più effi- Vantaggi do un controllo del rischio ciente a certe asset class di (3) Mandati di gestione investimento (4) Smart beta flessibili possono aumentare riducono l’effetto emotivo l’esposizione all’asset class degli investitori macro o ai singoli settori (1) Potenziali rendimenti (1) Nessun potenziale extra negativi rispetto al mercato rendimento rispetto al mer- (2) Costi di gestione più alti cato (2) Può risultare meno (3) Anche gestori affermati Svantaggi efficiente in asset class poco possono avere lunghi pe- liquide (3) In alcune strategie riodi negativi (4) Necessaria può portare alla concentra- una due diligence rigorosa zione in specifici titoli per poter scegliere in quali gestori investire Fonte: elaborazione degli autori di una tabella presente all’interno del paper “Combining Active and Passive Investing in a Core-Satellite Strategy” pubblicato da BMO Exchange Traded Funds (www.bmo.hk) La parte satellite invece verrà popola- Si veda il capitolo 5 per l’illustrazione ta di fondi attivi. di un potenziale framework da uti- Qui sopra una tabella riassuntiva dei lizzare per costruire un portafoglio principali vantaggi e svantaggi relativi multimanager, composto sia da stru- a fondi attivi e fondi passivi. menti attivi sia da strumenti passivi. 28
Etf & Fund Selection / Capitolo 2 Investire in modo passivo, oggi, va oltre la semplice definizione di ETF. Exchange Traded Funds non significa più solamente “gestione passiva” 29
I fondamenti del Research Indexing a cura di Piera Elisa Grassi portfolio manager, Global Research Enhanced Index JP Morgan Asset Management Ormai da diverso tempo, l’investimento di tipo passivo è diventata la strategia di allocazio- ne preferita per migliaia di operatori. Gli investimenti passivi posono essere definiti come un insieme di strategie di investimento finalizzate a guadagnare esposizione ad uno speci- fico mercato, o a uno specifico sotto insieme attraverso la replica di un indice. E’ sufficiente esaminare i flussi del settore degli ultimi anni per constatare quanto sia diventata significa- tiva tale tendenza. Tuttavia, queste strategie per definizione si confrontano sempre e solo con l’andamento dell’indice, al netto del piccolo costo dell’investimento. Cosa accadrebbe se gli investitori avessero accesso a un portafoglio indicizzato, acqui- sendo una esposizione di mercato con un profilo di rischio simile al benchmark, con in aggiunta una selezione dei titoli al fine di ottenere un vantaggio informativo? Le cosiddette strategie indicizzate alla ricerca, i cosiddetti “Research Enhanced” rappresentano un ibrido interessante. Gli indici ponderati in base alla capitalizzazione infatti, riflettono tutti i punti di vista dei partecipanti al mercato e sono indici efficaci e poco costosi da implementare. In sintesi, il peso del titolo si aggiusta con il suo prezzo. Gli investitori quindi risparmiano sui costi di transazione, perché le posizioni più importanti dell’indice sono naturalmente le società più grandi con le azioni più liquide. Ma c’è anche il rischio di sovrappesare il portafoglio verso le aree più sopravalutate del mercato. Le strategie di indicizzazione Reserch Enhanced mirano a evitare questo potenziale problema, tagliando il legame peso-prezzo, dimen- sionando le esposizioni ai titoli sottostanti in base a parametri qualitativi e mantenedo al contempo le medesime caratteristiche del benchmark. Esse combinano il vantaggio informativo delle valutazioni attive al fine di ricercare rendi- menti in eccesso coerenti, ma mantenendo un livello di costruzione del portafoglio e di volatilità in linea con il benchmark. In apparenza questi portafogli assomigliano all’indice, ma implicitamente sono guidati da una selezione di titoli qualitativa. Dal momento che queste strategie “fundamental” hanno preso piede negli ultimi anni e sono valutate come una via di mezzo tra passivo e attivo, vale la pena dare un’occhiata più da vicino a come funzionano effettivamente e cosa li rende diversi da un indice tracker. I processi di costruzione degli indici Research Enhanced sono disciplinati e dinamici. Si av- valgono primariamente dell’attività di analisi fondamentale bottom-up dei titoli ricompresi nell’universo investibile. Il fulcro dell’attività di investimento è quindi rappresentato dalla attività di ricerca, un processo continuo di generazione di idee e discussioni interne volte a valutare e validare le nuove proposte di investimento. Viene stimato il potenziale di cre- scita degli utili su un orizzonte temporale di lungo termine, attaverso modelli di business 30
Etf & Fund Selection / Capitolo 5 comprensibili e trasparenti. Vengono messi in risalto i fattori catalizzatori in grado di po- tenziare gli utili, quali revisioni positive, dividendi e flussi di cassa. Vengono anche valutate le problematicità nel breve termine e le congiunture sfavorevoli del modello di business nel lungo periodo. Il processo non è quindi solo “performance driven “ ma anche “funda- mentally driven”, prendendo spunto dalle valuzioni degli analisti globali che incontrano periodicamente il top management delle aziende per ottenere notizie di prima mano in merito all’operatività delle società. Lo scopo di queste strategie non è quello di essere focalizzati su decisioni di asset alloca- tion rispetto al benchmark, o prendere fondamentali scommesse settoriali. Piuttosto, lo scopo è di ricercare alpha specifici, sottopesando la maggior parte delle azioni costose (o non allocando per nulla) e al contratio investendo maggiormente in titoli ritenuti a buon mercato che sono pronti a far crescere gli utili. La chiave sta nell’individuare le caratteristiche che hanno dimostrato di essere i driver principali del prezzo di un titolo, e quindi fornire il potenziale per sovraperformare nel lungo periodo. Le strategie Research Enhanced quindi sono progettate per essere neutrali rispetto alla regione, al settore e rispetto allo stile, ma possono variare nelle rispettive po- sizioni in modo più significativo all’interno dei settori al fine di sfruttare scelte e valutazioni attive. Nel tentativo di migliorare i rendimenti da un fondo indicizzato sottostante, queste strate- gie di ricerca hanno forgiato una sorta di percorso ibrido tra investimento su indice passi- vo cap weighted e gestione attiva dei fondi. Lo realizzano aggiungendo capacità di investi- mento, cercano di battere un benchmark di mercato al netto delle commissioni, fornendo un profilo di rischio in linea con l’indice. Teoricamente la combinazione a basso costo, basso turnover e alta diversificazione offerta da queste strategie, unita alla proposizione di battere il rendimento dell’indice di riferimento, uniscono il meglio di entrambi i mondi. In un contesto di tassi bassi ancora per lungo tempo, ogni piccolo extra rendimento è im- portante. E anche una piccola quantità di alpha capitalizzata su periodi lunghi, farà molta differenza. Costruito sulla ricerca sui titoli degli esperti di fondamentali societari di J.P. Morgan Asset Management, la gamma di ETF JPM Research Enhanced Index mira a generare rendimenti in eccesso positivi e regolari con un rischio contenuto gestito attivamente e bassi costi. Come una strategia passiva, gli ETF sono sempre quasi totalmente investiti con un’esposi- zione settoriale e di stile strettamente controllata relativa all’indice per avere un tracking error sempre basso. A differenza delle strategie passive, però, l’ETF mira a generare rendimenti sfruttando le idee su singoli titoli di un team di analisti di ricerca fondamentale. I gestori prendono un elevato numero di posizioni attive di piccole dimensioni su titoli, sovrapesando le posizioni su titoli ritenuti interessanti dagli analisti e sottopesando quelle meno interessanti. Il risultato è un ETF adatto alla parte core del portafoglio in grado di registrare un alfa positivo con un livello di rischio basso gestito attivamente. 31
capitolo 3 La selezione di un investment manager: tratti comuni al framework di selezione di gestori attivi e di gestori passivi di Francesco Paganelli, CFA 32
Etf & Fund Selection / Capitolo 3 Come visto nei capitoli precedenti, temente sottili, ma comunque relati- una volta stabilita l’asset allocation vamente significative, tra strategie di strategica di portafoglio, si deve af- investimento. Questa evoluzione ha frontare la selezione del manager, inoltre ulteriormente sbiadito la di- ovvero l’individuazione dello stru- stinzione tra fondo attivo e passivo, mento più adatto a fornire un’espo- in un continuum che, pur risultando sizione a un determinato mercato. arricchito, pone sfide nuove in termi- La questione è di primaria importan- ni di analisi. za per il raggiungimento dei propri In breve, data la rilevanza del pro- obiettivi finanziari: anche in un seg- cesso di selezione risulta utile adot- mento ristretto o ‘di nicchia’, infatti, tare un framework di valutazione le differenze di costo, struttura e rigoroso e volto determinare quali processo tra prodotti diversi posso- strumenti sono (o non sono) ap- no condurre a risultati ampiamente propriati. Nelle pagine seguenti in- diversi in termini di rischio e rendi- trodurremo un processo di analisi mento. generale ed applicabile quindi alla Oggi gli investitori hanno una gamma selezione sia di gestori attivi sia di di scelte enorme. Si pensi infatti che a gestori passivi. febbraio 2019 esistono oltre 35.000 fondi di investimento disponibili alla Fase I: La pianificazione vendita in Europa, e oltre 3mila ETF domiciliati nel Vecchio Continente “Acknowledging what you don’t (Fonte: Morningstar Direct). La re- know is the dawning of wisdom” cente espansione (o esplosione) del Charlie Munger mercato ha determinato una seg- mentazione crescente dell’offerta di Un primo passo è la considerazione prodotti, con caratteristiche sempre dell’insieme di “circostanze, obietti- più specifiche e differenze apparen- vi, limiti e politiche” (Institute, CFA. 33
2018 CFA Program Level III Volume Vincoli - (esempi): 2 Behavioral Finance, Individual In- ● Bugdet di costo vestors, and Institutional Investors). ● Disponibilità di prodotti Questi “criteri preliminari” dovreb- ● Quadro normativo (es. UCITS) bero essere direttamente declina- ● Risorse in termini di tempo, know- bili dall’investment policy statement how (c.d. circle of competence) (IPS). Tali decisioni (individuali) han- ● Granularità dell’asset allocation no implicazioni importanti tanto per le scelte di asset allocation quanto Preferenze - (esempi): per la selezione degli strumenti più ● Criteri ESG, etici o di sostenibilità adatti a rappresentare le asset class obiettivo. Selezionare il manager più Sia lo spettro di opportunità sia l’ap- adatto significa innanzitutto capire: propriatezza dei diversi strumenti adatto a chi, e a che cosa? Senza sono infatti una funzione di obietti- pretese di esaustività, si propongo- vi, vincoli e preferenze. Ad esempio, no qui alcuni dei criteri che possono l’applicazione di un criterio di sosteni- indirizzare e facilitare l’individuazio- bilità può ridurre anche drasticamen- ne delle variabili principali che gui- te il numero di potenziali candidati. deranno lo screening. O ancora, la definizione di rischio in termini di volatilità degli scostamen- Obiettivi - (esempi): ti da un benchmark rappresentativo ● Ruolo in portafoglio: posizione (tracking error) potrebbe escludere strategica di lungo termine, posi- in partenza molti gestori che adot- zione tattica, diversificazione ecc. tano un approccio high conviction di ● Misura di rischio - es. volatilità/de- selezione titoli. viazione standard, tracking error, Nel pianificare la selezione è del re- non raggiungimento dei propri sto consigliabile considerare quali obiettivi finanziari sono le probabilità di scegliere un 34
Etf & Fund Selection / Capitolo 3 gestore vincente nelle diverse asset di effettuarne la selezione) in diverse class che costituiscono l’universo in- aree e su diversi orizzonti temporali. vestibile. L’Active/Passive Barometer In altre parole, aiuta a identificare le di Morningstar ad esempio fornisce categorie dove è stato storicamente uno strumento efficace che consente più facile (o più difficile) selezionare di determinare le chance di successo una strategia attiva vincente. Resta degli investitori. Il rapporto misura le fermo il fatto che in diverse asset class performance di tutti i fondi attivi in (multi-asset e alternativi in primis) la relazione ai risultati ottenuti da un gestione attiva è l’unica opzione di- basket di strumenti passivi che for- sponibile in virtù della limitata dispo- niscono un’esposizione diversificata nibilità di strumenti passivi. allo stesso mercato. Il confronto non Si possono trarre diverse conclusioni viene quindi effettuato rispetto alle dallo studio. Innanzitutto, viene con- performance “astratte” di un bench- fermata la difficoltà dei gestori attivi mark (che non include commissioni di di realizzare rendimenti superiori al gestione né costi di transazione), ben- proprio benchmark (vedi tabella 1). In sì rispetto al track record realizzato da Europa, per oltre due terzi delle ca- prodotti che effettivamente mirano a tegorie analizzate il tasso di successo replicarne l’andamento. Inoltre, lo stu- su un orizzonte di 10 anni è inferiore dio tiene in considerazione un effetto al 25% (i risultati sono molto simili che, malgrado la sua rilevanza e per- negli Stati Uniti). Anche nelle princi- vasività su orizzonti temporali di lungo pali categorie azionarie in termini di termine, è spesso ignorato: la morta- masse in gestione (global large-cap lità dei fondi, ovvero fusioni e liquida- blend, US large-cap blend, Europe zioni. In questo senso, lo studio può large-cap blend), il tasso di successo aiutare a calibrare le probabilità di dei gestori attivi è inferiore a uno su successo di un gestore attivo (e quin- quattro sui cinque e dieci anni fino a di del professionista che ha il compito fine 2018. 35
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