Strumento europeo di vicinato Sintesi del programma indicativo pluriennale 2018-2020 per la regione del vicinato meridionale
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Strumento europeo di vicinato Sintesi del programma indicativo pluriennale 2018-2020 per la regione del vicinato meridionale 1. Obiettivi strategici delle relazioni dell’UE con la regione Come risulta dal riesame della politica europea di vicinato (PEV) del 2015 e dalla strategia globale dell’UE del 2016, l’obiettivo strategico generale delle relazioni dell’UE con la regione consiste nel consolidamento della resilienza e della stabilizzazione degli Stati e delle società della regione. Accanto ad una prospettiva di intervento in materia di sicurezza che prevede di aiutare i paesi partner ad essere maggiormente resilienti rispetto alle minacce che attualmente fronteggiano, un’attenzione particolare sarà accordata a migliorare il rispetto dello Stato di diritto, dei diritti umani e della buona governance. L’approccio dell’UE si concentrerà inoltre sulla crescita inclusiva e sostenibile e sulla creazione di posti di lavoro, due elementi in grado di contribuire alla stabilità. Esso porrà inoltre l’accento sulla necessità di affrontare i rischi di conflitti violenti ed altre pressioni ed emergenze strutturali come la migrazione, i cambiamenti climatici e il degrado ambientale. Una maggiore attenzione sarà anche accordata all’intensificazione del dialogo e al sostegno al settore dell’energia, all’azione per il clima e ai trasporti, al fine di promuovere la crescita economica tra i paesi del vicinato e l’UE. L’UE manterrà gli impegni assunti con le organizzazioni regionali, continuando a sostenerle affinché possano conseguire risultati concreti in grado di consolidare la cooperazione regionale. L’approccio dell’UE alla regione presuppone un impegno nei confronti della società civile e l’emancipazione delle donne e dei giovani. 2. Scelta dei settori di intervento La scelta dei settori prioritari dipende dal quadro politico e dagli obiettivi strategici dell’UE sopra menzionati, così come dalla necessità di individuare i settori di cooperazione per i quali i programmi regionali hanno un reale valore aggiunto e che presentano un interesse reciproco per l’UE e per i paesi del vicinato meridionale. Quattro settori prioritari sono stati sottoposti a un processo di consultazione con le delegazioni dell’UE, gli Stati membri (tramite le rispettive rappresentanze permanenti presso l’UE), i paesi partner (tramite le rispettive ambasciate a Bruxelles) e la società civile del Nord e del Sud. Nel complesso, dalle discussioni è emerso un ampio sostegno ai settori prioritari proposti. Sono state infine organizzate missioni di programmazione congiunte per definire in dettaglio l’ambito di applicazione della cooperazione bilaterale e regionale. Settore 1: consolidamento della resilienza e promozione della stabilità (indicativamente, 20% della dotazione di bilancio complessiva) Il consolidamento della resilienza presuppone l’esistenza di istituzioni di cui i cittadini si possano fidare e dipende pertanto necessariamente dal rispetto dei valori democratici e dello Stato di diritto e dall’assunzione di responsabilità da parte degli amministratori e, più in generale, dal consolidamento di società aperte e pluralistiche. La risposta alle sfide in materia di sicurezza prevede una combinazione tra il potenziamento delle capacità istituzionali, una politica di decisa apertura verso la società civile e un’attenzione particolare al nesso tra sviluppo e sicurezza. L’UE continuerà a porre lo Stato di diritto, la democrazia e i diritti umani al centro del suo impegno volto a rafforzare la cooperazione regionale contro le minacce alla sicurezza rappresentate ad esempio dal terrorismo e dalle forme più gravi della 1
criminalità organizzata. Verrà inoltre ribadita l’importanza della prevenzione, sia rispetto all’estremismo violento che rispetto alle catastrofi naturali e provocate dall’uomo. L’UE continuerà ad attivarsi a favore di un partenariato con la società civile sempre più approfondito, che permetta di promuovere un contesto più favorevole e di consolidare la resilienza della società, ribadendo il proprio serio impegno a collaborare con i giovani di entrambi i sessi quali vettori di prevenzione dei conflitti, di costruzione della pace e di sviluppo. Settore 2: promozione di uno sviluppo economico inclusivo e sostenibile (indicativamente, 30% della dotazione di bilancio complessiva) La presenza di un settore privato dinamico e la creazione di posti di lavoro sono elementi essenziali per dare stabilità e resilienza alle società dei paesi del vicinato meridionale. Considerato il basso livello di integrazione e diversificazione economica che caratterizza la regione, la cooperazione regionale riguarderà settori che presentano una dimensione transnazionale, ad esempio lo sviluppo del commercio, degli scambi e degli investimenti internazionali. Verrà garantita la complementarità reciproca con i programmi puramente nazionali, nella misura in cui la cooperazione regionale offre un valore aggiunto grazie alla possibilità di sperimentare nella regione nuovi approcci politici basati sulle migliori pratiche dell’UE, allo sviluppo di reti e connessioni regionali, alla promozione dell’integrazione economica tra i diversi paesi e all’obiettivo finale di creare una zona di libero scambio nel Mediterraneo, tutti aspetti che saranno affrontati nel quadro dei pertinenti dialoghi settoriali previsti dall’Unione per il Mediterraneo (UpM). Settore 3: promozione della connettività e uso sostenibile delle risorse naturali (indicativamente, 30% della dotazione di bilancio complessiva) L’ambiente, l’azione per il clima e la sostenibilità dell’energia e dei trasporti sono dimensioni dello sviluppo sostenibile strettamente collegate tra loro che costituiscono il nucleo centrale dei programmi comuni in fase di elaborazione nel quadro dell’Unione per il Mediterraneo. Il Mar Mediterraneo è una risorsa condivisa tra gli Stati membri dell’UE e i paesi del vicinato meridionale; per lo sviluppo di metodi di produzione e di consumo più sostenibili (economia verde e circolare, economia blu), per la gestione sostenibile delle risorse marine e per un migliore trattamento delle acque e dei rifiuti è pertanto necessario un approccio coordinato tra tutti i paesi costieri. Per ottenere mercati dell’energia resilienti ed efficienti occorrono un approccio coordinato alla regolamentazione e le necessarie strutture di interconnessione che consentano gli scambi di energia. Anche le reti regionali di trasporto a lunga distanza richiedono un approccio concertato per garantire un sostegno efficiente e sostenibile alla mobilità delle persone e alle attività economiche. La connettività digitale è un presupposto per la digitalizzazione dei paesi della regione. Inoltre, l’accordo di Parigi e gli impegni assunti in tale contesto dai paesi del vicinato meridionale offrono nuove opportunità e presentano nuove sfide per la nostra cooperazione. Per promuovere la sicurezza e la stabilità della regione sono essenziali misure di attenuazione e adattamento. Settore 4: sostegno allo sviluppo delle capacità e allo sviluppo istituzionale degli organi regionali (indicativamente, 10% della dotazione di bilancio complessiva) La regione del vicinato meridionale è per molti aspetti l’area regionale meno integrata del mondo. Tale situazione dipende dal disaccordo politico che caratterizza la regione, ma è anche un elemento che a tale disaccordo contribuisce. Il sostegno agli organi regionali già esistenti e che sono in grado di garantire un quadro politico e istituzionale coerente per l’adozione delle misure volte a rafforzare la resilienza degli Stati della regione, sia sul piano istituzionale che direttamente a livello dei cittadini dei paesi interessati, rappresenta quindi un 2
interesse strategico per l’UE. In tale contesto, l’Unione per il Mediterraneo, la fondazione Anna Lindh, la Lega degli Stati arabi e l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OCI) continueranno ad essere partner. È previsto un sostegno complementare (pari al 10%) che sarà utilizzato per finanziare le misure di minore entità necessarie per conseguire gli obiettivi della dimensione meridionale della politica europea di vicinato e le sue priorità operative e politiche (ad esempio, finanziamento della gestione del ciclo dei progetti, di studi, di attività di comunicazione e di informazione e di organizzazione di conferenze, riunioni e corsi di formazione). 3. Sostegno dell’UE per settore Settore 1: consolidamento della resilienza e promozione della stabilità L’obiettivo generale è contribuire alla creazione di società e di Stati più resilienti e stabili nella regione del vicinato meridionale. Gli obiettivi specifici sono i seguenti: − integrare e rafforzare a livello regionale le strategie bilaterali a sostegno della buona governance (tra cui le iniziative relative all’e-government), della società civile, della democrazia e dello Stato di diritto; − consolidare la fiducia e la costruzione della pace e rendere più efficaci le valutazioni e le risposte regionali alle sfide alla sicurezza di natura transfrontaliera e al problema dell’estremismo violento; − istituire efficaci meccanismi regionali che consentano all’UE e ai paesi partner di reagire con un approccio basato sul rispetto dei diritti ai fattori di instabilità, alle sfide in materia di sicurezza e al loro impatto a lungo termine sulla resilienza nei paesi del vicinato meridionale; − rafforzare i legami sociali in tutto il vicinato meridionale, anche sostenendo il coinvolgimento della società civile e incoraggiando la partecipazione dei giovani nei processi di governance a tutti i livelli, particolarmente a livello regionale; − sviluppare la capacità della società civile di agire come interlocutore e partner credibile nel quadro del dialogo con le organizzazioni regionali e promuovere il pluralismo, la coesistenza e il rispetto grazie alla promozione del dialogo interculturale. Settore 2: promozione di uno sviluppo economico inclusivo e sostenibile L’obiettivo generale è promuovere la crescita economica inclusiva e sostenibile e creare posti di lavoro, contribuendo in questo modo alla stabilità e alla resilienza della regione. Gli obiettivi specifici sono i seguenti: − agevolare la cooperazione e l’integrazione economica regionale, la convergenza normativo/istituzionale, l’aumento degli scambi (in particolare nel quadro dell’accordo di Agadir) e dei flussi di investimenti a livello euromediterraneo e intraregionale nel contesto del piano per gli investimenti esterni (PIE), in particolare del suo pilastro relativo alle riforme politiche; − consolidare l’approccio regionale alle riforme economiche e migliorare il clima imprenditoriale, rafforzare la competitività attraverso la ricerca e l’innovazione ed elaborare politiche in materia di micro, piccole e medie imprese (MPMI) che siano in linea con le migliori pratiche dell’UE e con l’agenda regionale dell’UpM, riservando 3
una particolare attenzione alle piccole imprese; migliorare le capacità delle Organizzazioni di sostegno alle imprese (compresi i cluster) nella fornitura di servizi ai propri membri, rafforzando i collegamenti alle reti europee; promuovere l’innovazione e la digitalizzazione nei paesi del Mediterraneo meridionale (anche favorendo il commercio elettronico e l’e-business transfrontaliero per incrementare le transazioni regionali); − promuovere l’accesso ai finanziamenti e l’inclusione finanziaria per le MPMI, grazie ad un’ampia gamma di strumenti finanziari (tra cui microfinanza, capitale di rischio e garanzie) messi a disposizione in cooperazione con le istituzioni finanziarie europee e all’intensificazione del dialogo politico a livello regionale; − sostenere le forme emergenti di attività economica (ad esempio l’economia sociale, l’imprenditoria sociale e l’economia verde e circolare) e i nuovi operatori che esercitano un’incidenza positiva sull’inclusione socioeconomica e sulla creazione di posti di lavoro, soprattutto per donne e uomini in giovane età. Settore 3: promozione della connettività e dell’uso sostenibile delle risorse naturali L’obiettivo generale è sostenere i paesi partner nella transizione verso economie a basse emissioni di carbonio, resilienti rispetto ai cambiamenti climatici ed efficienti sotto il profilo delle risorse (in particolare per quanto riguarda le risorse idriche ed energetiche), attenuando al contempo il degrado ambientale e promuovendo la sostenibilità delle operazioni di trasporto, mediante il conseguimento dei seguenti obiettivi specifici: − sostenere l’elaborazione e l’attuazione di politiche, misure e soluzioni digitali innovative per ridurre l’inquinamento del Mediterraneo, lottare contro i cambiamenti climatici, mitigare lo stress idrico e migliorare la gestione dei rifiuti, l’efficienza energetica e la sicurezza energetica nell’UE e nei paesi partner; − migliorare il quadro giuridico e istituzionale relativo alla gestione delle risorse naturali, promuovendo gli investimenti relativi all’offerta (infrastrutture) e l’attuazione di sistemi efficienti di gestione della domanda; − facilitare le operazioni di trasporto (stradale, ferroviario, marittimo, aereo) a basse emissioni di carbonio e migliorare la loro efficienza e sicurezza, come previsto dal piano d’azione 2014-2020 dell’UpM sui trasporti regionali; − sostenere a livello nazionale l’attuazione dei pertinenti programmi regionali e delle dichiarazioni ministeriali dell’UpM, in particolare nei settori delle risorse idriche e della connettività digitale. Settore 4: sostegno allo sviluppo delle capacità e allo sviluppo istituzionale degli organi regionali L’obiettivo generale è rafforzare i legami politici ed economici tra i paesi della regione al fine di consolidare la stabilità politica e la prosperità economica, perseguendo i seguenti obiettivi specifici: − promuovere partenariati istituzionali più forti con l’UpM e la fondazione Anna Lindh e migliorare l’integrazione regionale con l’aiuto di altri operatori regionali, quali la Lega degli Stati arabi e l’Organizzazione per la cooperazione islamica; 4
− sviluppare le capacità necessarie per definire orientamenti politici più efficaci in alcuni settori riconosciuti come fondamentali (ad esempio, la disoccupazione giovanile, la migrazione e il dialogo interculturale), ma che restano problematici; − rafforzare le capacità delle organizzazioni regionali di agire nell’interesse dei cittadini nei paesi del vicinato meridionale e migliorare la capacità dei paesi di assumersi la responsabilità rispetto agli impegni sottoscritti a livello nazionale, regionale e internazionale. Programmi regionali: la cooperazione dell’UE sarà attuata attraverso programmi regionali in base all’approccio che prevede di finanziare progetti meno numerosi ma di più vasta portata e utilizzando le nuove iniziative relative ai marchi UE, in linea con le priorità di cui ai punti da 3.1 a 3.4. Tra i settori di intervento rientrano i seguenti: sicurezza, imprese, gioventù, energia ed economia verde e circolare. I marchi specifici saranno sviluppati nel corso del 2018, con l’idea di estenderne l’uso anche ai programmi bilaterali. Questioni trasversali: oltre ad essere destinataria di programmi specifici, la società civile sarà un partner a pieno titolo in tutti i settori. Inoltre, tutti riconoscono ormai il ruolo importante che essa può svolgere a favore dello sviluppo e della governance. La parità di genere sarà integrata in tutti i settori e un impegno particolare sarà dedicato all’emancipazione e all’accesso alle pari opportunità delle ragazze e delle donne dei paesi partner. Un’altra dimensione trasversale che interessa i vari programmi che saranno approvati nel quadro del PIP riguarda la promozione di opportunità per i giovani. Le attività portate avanti in tutti i settori prioritari saranno sostenute da un dialogo politico regolare nel quadro dell’Unione per il Mediterraneo e delle altre istanze regionali pertinenti. Tutti gli interventi adotteranno un approccio basato sul rispetto dei diritti. Particolare attenzione sarà rivolta all’obiettivo di realizzare una comunicazione strategica migliore, più chiara e più mirata, in grado di favorire una maggiore comprensione delle politiche dell’UE e di consolidare la credibilità dell’UE presso i cittadini della regione del Mediterraneo meridionale. 4. Assegnazione indicativa dei fondi La dotazione indicativa per il periodo 2014-2020 è di 676,3-826,6 milioni di EUR. La dotazione indicativa per il periodo 2018-2020 è di 316,9-387,3 milioni di EUR. La ripartizione indicativa per settore è la seguente: PIP 2018-2020 Importo indicativo % degli stanziamenti totali Settore 1: consolidamento 63,4 – 77,4 milioni di EUR 20% del totale della resilienza e promozione della stabilità Settore 2: promozione di uno 95,1 – 116,3 milioni di 30% del totale sviluppo economico inclusivo EUR e sostenibile Settore 3: promozione della 95,1 – 116,3 milioni di 30% del totale connettività e dell’uso EUR 5
sostenibile delle risorse naturali Settore 4: sostegno allo 31,7 – 38,7 milioni di EUR 10% del totale sviluppo delle capacità e allo sviluppo istituzionale degli organi regionali Sostegno complementare 31,7 – 38,7 milioni di EUR 10% del totale 5. Complementarità e rafforzamento del sostegno a livello bilaterale Al di là degli obiettivi di sviluppo regionale, la presente strategia di cooperazione regionale si prefigge anche di rafforzare e completare in modo reciproco le priorità concordate a livello di paese. In tale contesto, sarà riservata una maggiore attenzione agli aspetti che incidono anche sulla programmazione bilaterale, quali lo sviluppo socioeconomico, la sicurezza e l’energia, in linea con gli obiettivi strategici dell’UE. Il livello in cui i singoli paesi beneficeranno della programmazione regionale pluriennale sarà adeguato alle esigenze locali. 6
Puoi anche leggere