STRUMENTI PER OFFRIRE MAGGIORE FLESSIBILITÀ IN USCITA AI LAVORATORI PROSSIMI ALLA PENSIONE - DOSSIER ANCE
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Direzione Relazioni Industriali DOSSIER ANCE STRUMENTI PER OFFRIRE MAGGIORE FLESSIBILITÀ IN USCITA AI LAVORATORI PROSSIMI ALLA PENSIONE 1
Anticipo PEnsionistico – APE volontaria (1) Fonti normative Articolo 1, commi da 166 a 178, della Legge di Bilancio 2017 (L. n. 232/2016) come modificato dalla Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017, art. 1, comma 162) - DPCM n. 150 del 4 settembre 2017 Cos’è È un prestito, corrisposto in quote mensili per 12 mensilità, commisurato e garantito dalla pensione di vecchiaia(2) che il beneficiario otterrà alla maturazione del diritto (in sostanza è un anticipo finanziario a garanzia pensionistica). Obiettivo Possibilità di lasciare il lavoro in anticipo, al massimo tre anni e sette mesi prima rispetto a quanto previsto per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Chi lo eroga Un istituto finanziario tra quelli convenzionati nell’accordo MEF-Ministero del lavoro-ABI-ANIA (3) Operatività Dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019, in via sperimentale. (4) 1 Si veda anche il paragrafo relativo all’APE aziendale. Quest’ultimo istituto è strettamente legato all’APE volontaria 2 La pensione di vecchiaia si raggiunge con 66 anni e 7 mesi di contributi e 20 anni di anzianità contributiva. A decorrere dal 1° gennaio 2019, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici di vecchiaia sono ulteriormente incrementati di cinque mesi e i valori di somma di età anagrafica e di anzianità contributiva sono ulteriormente incrementati di 0,4 unità (Decr. Interministeriale del 5 dicembre 2017) 3 Nel mese di gennaio 2018 il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso parere positivo sull’accordo quadro tra Ministero dell’Economia, Ministero del Lavoro, ABI E ANIA su APE volontaria. Per rendere pienamente operativo l’istituto sono ora necessarie la circolare dell’INPS e la pubblicazione del simulatore online ossia un tool di calcolo che supporti il lavoratore nella ponderazione delle proprie decisioni di pianificazione previdenziale. Al momento hanno aderito, con riferimento ai profili di finanziamento, Intesa Sanpaolo e Unicredit e per quel che riguarda la copertura assicurativa obbligatoria Generali, Unipol, Allianz, Poste e Cattolica. In sostanza, quindi, l’Ape volontaria deve ancora partire. 2
Dipendenti pubblici, privati e lavoratori autonomi e, a determinate condizioni, gli iscritti alla Gestione Separata. Requisiti Età minima di 63 anni e 20 anni di contributi Maturazione diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi Non essere titolare di pensione diretta o di assegno ordinario di invalidità Non è necessario cessare l'attività lavorativa. Procedura di richiesta dell’APE volontaria Il lavoratore deve presentare (on line) all’INPS domanda di certificazione del diritto all’APE In caso di esito positivo istanza di anticipo (indicando il finanziatore a cui richiedere il prestito previdenziale e l’impresa assicurativa per la copertura del rischio) domanda di pensione di vecchiaia. Il lavoratore sottoscrive online la proposta e la quantità prescelta dell’APE. Cosa viene percepito dal lavoratore ? Un assegno per 12 mensilità, che sarà erogato tramite la richiesta di un prestito ad una delle Banche che aderiscono all’iniziativa. La durata minima dell’ape volontaria è di sei mesi. Importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento per il rimborso del prestito richiesto, non può essere inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo (710,39 euro) L’art.6 del DPCM n.150/2017 definisce: l'importo minimo della quota di APE ottenibile in 150 euro mensili; l'importo massimo della quota mensile di APE ottenibile che non può superare rispettivamente: 4 La Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017), pubblicata in G.U. n. 302 del 29/12/17, Supplemento Ordinario n. 62, dispone la proroga dell’istituto di un anno (dal 31 dicembre 2018 al 31 dicembre 2019). 3
a) il 75 per cento dell'importo mensile del trattamento pensionistico, se la durata dell'erogazione dell'APE è superiore a 36 mesi; b) l'80 per cento dell'importo mensile del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell'APE è compresa tra 24 e 36 mesi; c) l'85 per cento dell'importo mensile del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell'APE è compresa tra 12 e 24 mesi; d) il 90 per cento dell'importo mensile del trattamento pensionistico, se la durata di erogazione dell'APE è inferiore a 12 mesi. Quando viene percepito l’assegno dal lavoratore? Da quando lascerà il lavoro a quando avrà i requisiti per la pensione di vecchiaia. Cosa succede quando il lavoratore raggiunge i requisiti per la pensione di vecchiaia? Inizierà a ricevere la pensione dalla quale, per i successivi 20 anni, saranno trattenute le rate per la restituzione del prestito richiesto (quindi al netto della rata di ammortamento, inclusiva di restituzione capitale, interessi e assicurazione). 5 Cosa succede passati 20 anni dal pensionamento? Il lavoratore, avendo completato la restituzione delle rate di ammortamento alla banca finanziatrice, inizia a ricevere la pensione “piena”. Obblighi Alla richiesta del prestito per ottenere l’APE, il lavoratore deve sottoscrivere una assicurazione che tutela il lavoratore (e la sua famiglia) nel caso di premorienza (rispetto della restituzione completa del prestito). In sostanza, l’assicurazione ripaga il debito residuo e l’eventuale reversibilità viene corrisposta senza decurtazioni (non ci sono garanzie reali sul prestito). Tassazione Essendo un prestito a carattere privato, è un’erogazione non tassata. 5 È prevista la possibilità di estinzione anticipata del prestito 4
Anticipo PEnsionistico sociale – APE SOCIALE A) Fonti normative Articolo 1, commi da 179 a 186, della Legge di Bilancio 2017 (L. n. 232/2016) come modificato dalla Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017, art. 1, comma 162). DPCM n. 88 del 23 maggio 2017 – Circolare INPS n.100 del 16 giugno 2017. Messaggio INPS n. 4195 del 25 ottobre 20176. Cos’è E’ un’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge (categorie disagiate). Obiettivo Offrire un sostegno economico a disoccupati da lungo tempo e a lavoratori in condizione di particolare disagio. Ambito di applicazione Può essere richiesto da chi, in particolari condizioni di bisogno, debba lasciare il lavoro prima di quanto previsto dalla normativa vigente: disoccupati (7) (8) senza ammortizzatori sociali con almeno 30 anni di contributi lavoratori che assistono familiari di 1° grado con disabilità grave con almeno 30 anni di contributi, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti 6 Si veda anche la News Ance del 23 maggio 2017 7 Lo “stato di disoccupazione” si configura nei casi di licenziamento (anche collettivo), dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale del rapporto di lavoro 8 La Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017) aggiunge ai casi di cui alla nota 3, la scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato, a condizione che il soggetto abbia avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi. 5
lavoratori con un grado di invalidità superiore o uguale al 74% con almeno 30 anni di contributi dipendenti che svolgono o abbiano svolto per almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero almeno sei anni negli ultimi sette9 in via continuativa una o più delle attività lavorative di seguito elencate10. Tali attività lavorative si intendono svolte in via continuativa quando le medesime non abbiano subito interruzione nei sei anni precedenti il momento della decorrenza dell'APE sociale per un periodo complessivamente superiore a dodici mesi ed a condizione che le attività lavorative siano state svolte nel settimo anno precedente la predetta decorrenza, per una durata almeno pari all’interruzione predetta. Comportano l’interruzione della suddetta continuità i periodi di svolgimento di attività diverse da quelle gravose di cui sopra e i periodi di inoccupazione. Elenco attività: operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici; conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; (altre omissis) I dipendenti in esame (attività definite gravose) devono essere in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni. Requisiti Per ottenere l’indennità è necessario che i soggetti in possesso delle condizioni indicate dalla legge abbiano, al momento della domanda di accesso, i seguenti requisiti: almeno 63 anni di età; almeno 30 anni di anzianità contributiva; per i lavoratori che svolgono le attività di cui all’allegato C della Legge n. 232/2016 e nell’allegato A del DPCM citato, l’anzianità contributiva minima richiesta è di 36 anni (11); 9 Così modificato dalla Legge di Bilancio 2018. Il DL n. 50/17, convertito in L. n. 96/2017, ha reso più flessibile il requisito relativo allo svolgimento da almeno 6 anni, in via continuativa, dell’attività lavorativa “particolarmente difficoltosa e rischiosa”. 10 Allegato C richiamato alla lettera D dell’art. 1, comma 179, della Legge n. 232/2016 e nell’allegato A del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 maggio 2017, n. 88. La Legge di Bilancio ha allargato l’elenco delle attività lavorative cosiddette “gravose” che così diventano 15 in totale. 11 La citata Legge di Bilancio 2018(L. n. 205/2017), interviene sui requisiti contributivi richiesti per l’accesso all’APE sociale, prevedendo una riduzione per le donne di 6 mesi per ciascun figlio, nel limite massimo di 2 anni (c.d. APE sociale donna) 6
non essere titolari di alcuna pensione diretta. L’accesso al beneficio è inoltre subordinato alla cessazione di attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato svolta in Italia o all’estero. Decorrenza e durata Decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accesso al beneficio ove a tale data sussistano tutti i requisiti e le condizioni previste dalla legge, compresa la cessazione dell’attività lavorativa. L’APE sociale è corrisposta ogni mese per 12 mensilità nell'anno, fino all'età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento di un trattamento pensionistico diretto anticipato o conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia. Modalità di richiesta (12) I soggetti che entro il 31 dicembre 2017 si trovavano o potevano venire a trovarsi nelle condizioni previste dalla legge dovevano, preliminarmente alla domanda di prestazione, presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio entro il 15 luglio 2017 (prorogato al 30 novembre 2017); coloro i quali vengano o possano trovarsi nelle predette condizioni entro il 31 dicembre 2018 devono presentare la predetta domanda entro il 31 marzo 2018. Contestualmente o nelle more dell’istruttoria della domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso all’APE sociale, il soggetto già in possesso di tutti i requisiti previsti, compresa la cessazione dell’attività lavorativa, può presentare la domanda di accesso alla prestazione. (13) Le domande, sia di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’APE sociale, sia di accesso al beneficio, devono essere indirizzate alle sedi territoriali Inps di competenza e presentate in modalità telematica utilizzando i consueti canali istituzionali. 12 Dati statistici sulle istanze di APE Sociale Una nota dell’INPS, con dati aggiornati al 16 ottobre 2017, evidenzia le tipologie di domande pervenute e loro stato di lavorazione con il dettaglio delle percentuali respinte. Totale complessivo domande pervenute 39.721, di cui per lavori addetti a mansioni difficoltose o rischiose 4.003 (10,1%). Di queste ultime solo 867 (2,2% sul totale delle domande e 21,7% sulle domande per tali mansioni) sono state accolte e 3.080 (7,75%; 76,9%) respinte; 56 (0,1%;1,4%), al momento della rilevazione, erano ancora in fase di istruttoria. 13 È da evidenziare che le parti sociali del settore delle costruzioni hanno messo a disposizione tramite le Casse Edili, un sistema di rilascio delle attestazioni dei periodi di iscrizione degli operai presso le Casse stesse, secondo una espressa richiesta del Ministero del Lavoro. Si vedano anche la News Ance del 12 luglio 2017 e la Comunicazione n. 617 della CNCE. 7
Per l’istruttoria delle domande è stato predisposto, congiuntamente dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, INPS, INAIL, ANPAL ed INL, un apposito protocollo in cui sono state individuate: le modalità con cui effettuare lo scambio di dati con gli altri enti, le modalità attraverso cui effettuare un riscontro delle dichiarazioni rese dal richiedente e dal datore di lavoro, i casi in cui l’INPS può avvalersi dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Cosa viene percepito dal lavoratore? L'indennità è pari all'importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di detto importo). L'importo dell'indennità non è rivalutato, né integrato al trattamento minimo. Durante il godimento dell’indennità non spetta contribuzione figurativa. Il trattamento di APE sociale cessa in caso di decesso del titolare e non è reversibile ai superstiti. Ai beneficiari non spettano gli assegni al nucleo familiare. E’ da rimarcare che il lavoratore a cui spetta una pensione di vecchiaia superiore a 1.500 € lordi mensili che desidera un’Ape maggiore di quella sociale, può richiedere la differenza con il meccanismo dell’Ape volontaria, chiedendo il prestito solo sulla differenza richiesta. Incompatibilità L’indennità non è compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria, con l’assegno di disoccupazione (ASDI), nonché con l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale. Compatibilità L’indennità è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa dipendente o parasubordinata soltanto nel caso in cui i relativi redditi non superino gli 8.000 euro lordi annui e con lo svolgimento di attività di lavoro autonomo nel limite di reddito di 4.800 euro lordi annui. Nelle ipotesi di superamento del limite annuo così determinato, il soggetto decade dall’APE sociale e l’indennità percepita nel corso dell’anno in cui il superamento si è verificato diviene indebita e la Sede Inps procede al relativo recupero. Tassazione Ordinaria, perché di fatto questo strumento è fiscalmente assimilato a reddito da lavoro dipendente 8
Rendita Integrativa Temporanea Anticipata – R.I.T.A. Fonti normative Articolo 1, commi 168-169 della Legge di Bilancio 201814 (L. n. 205/2017), che modifica, sostituendolo integralmente, il comma 4 dell’art. 11 del D. Lgs. 252/200515. Cos’è È una erogazione frazionata di un capitale (di fatto, un riscatto frazionato), per il periodo considerato, pari al montante accumulato richiesto. Ai fini della richiesta in rendita e in capitale del montante residuo non rileva la parte di prestazione richiesta a titolo di rendita integrativa temporanea anticipata. Obiettivo Offrire, tramite le forme pensionistiche complementari, un sostegno finanziario agli iscritti che stanno per raggiungere il diritto alla pensione di vecchiaia. Chi la eroga Direttamente la forma pensionistica complementare Caratteristica È un’opzione aggiuntiva alle prestazioni pensionistiche già erogabili sulla base del D.Lgs n. 252/2005. 14 Il comma 169 della Legge di Bilancio 2018 abroga la vecchia R.I.T.A., così come introdotta in forma temporanea nel nostro ordinamento dalla Legge di Bilancio 2017 (l. 232/2016). 15 Entro la fine del mese di gennaio 2018 dovrebbe essere emanata dalla Covip una circolare interpretativa sulla “nuova R.I.T.A.” con probabile necessità di provvedere ad alcune modifiche agli Statuti dei Fondi Pensione. Il Fondo Prevedi, in data 11 gennaio 2018, ha inviato apposita comunicazione per l’aggiornamento della Nota informativa e del Documento sul regime fiscale a seguito delle novità in materia di R.I.T.A. e di Riscatto totale introdotte con la Legge di Bilancio 2018. 9
Operatività Stabilizzata 16 Ambito di applicazione Iscritti alla previdenza complementare in prossimità del pensionamento di vecchiaia in regime di contribuzione definita. 17 Requisiti ( ) Fermi restando i requisiti di iscrizione alla forma pensionistica complementare per almeno 5 anni e 20 anni di contribuzione nel regime obbligatorio di appartenenza, il diritto all’erogazione della R.I.T.A. si ottiene in due casi differenti. Opzione A. Aver cessato l’attività lavorativa, essere entro i 5 anni dalla maturazione dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza; Opzione B. Avere uno stato di inoccupazione superiore a 24 mesi e trovarsi entro 10 anni dalla maturazione dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza. Decorrenza Dal momento dell'accettazione della richiesta fino al conseguimento dell'età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia. Cosa viene percepito dal lavoratore È l’iscritto/richiedente che ha facoltà di scelta sulla quota in capitale richiedibile e sul numero di rate in cui suddividerla. L’iscritto quindi può, ad esempio, fare richiesta dell’intero montante accumulato, anche in un’unica soluzione. 18 16 La Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017) ha stabilizzato la R.I.T.A. (era sperimentale) 17 La Covip a breve (entro il corrente mese di gennaio, sulla base di notizie informalmente acquisite) dovrebbe emanare una circolare di chiarimenti operativi, dettando ai Fondi Pensione la procedura da seguire. 18 È da sottolineare che, in sostanza, richiedendo la R.I.T.A., si va ad erodere il “capitale accumulato dal lavoratore stesso”. I vantaggi per l’iscritto sono: una forte agevolazione sulla tassazione; la possibilità di ottenere, in un arco temporale non ampio, l’intero capitale accumulato. 10
Rapporti con l’APE L’accesso alla R.I.T.A. prevista dalla Legge di Bilancio 2018 è completamente indipendente dal possesso dei requisiti APE19. Tassazione Agevolata sul tutto il montante accumulato, variabile dal 15% al 9% a seconda degli anni di permanenza nel fondo pensione. Considerazioni La R.I.T.A. attuale semplifica la disciplina, andando di fatto ad unificare le due forme di rendita temporanea anticipata vigenti in precedenza. Essa offre due benefici principali all’aderente al Fondo pensione: 1. la possibilità di chiedere immediatamente, senza limiti temporali legati alla disoccupazione (opzione A), un riscatto frazionato della propria posizione previdenziale, senza il rischio di incorrere nell’obbligo di rendita; 2. un notevole beneficio fiscale, poiché su tutto il montante accumulato verrebbe applicata una tassazione variabile dal 15% al 9% (invece del 23% in caso di riscatto immediato). La R.I.T.A. offre quindi, nell’immediato, un prezioso strumento di flessibilità per coloro che si trovano oggi, o si troveranno a breve, nelle condizioni previste dalla Legge di Bilancio 2018. Inoltre, in un’ottica futura, la formulazione attuale della R.I.T.A. parrebbe essere il primo passo ufficiale di una profonda trasformazione della funzione della stessa previdenza complementare; da sostegno all’assegno pensionistico ad uno strumento di “scivolo” (costituito dal totale dei versamenti effettuati negli anni dal lavoratore e dal datore di lavoro, più i rendimenti del fondo pensione), in grado di accompagnare il lavoratore fino all’ottenimento dei requisiti per la pensione pubblica, il cui accesso, per le future generazioni, avverrà ad un’età anagrafica via via maggiore. 19 E’ un’importante differenza con la precedente formulazione della R.I.T.A., la quale subordinava l’accesso alla stessa al possesso dei requisiti per l’APE volontaria. 11
APE AZIENDALE Fonti normative Articolo 1, comma 172 della Legge di Bilancio 2017 (L. n. 232/2016) Articolo 1 comma 162 della Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017) Cos’é È un assegno di accompagnamento alla pensione. Si tratta sostanzialmente di una misura per agevolare gli esodi dei lavoratori più anziani che decidono di ricorrere all’APE volontaria, attraverso un contributo economico che fa incrementare la pensione futura del lavoratore e dunque contenere la rata di ammortamento del prestito finanziario. Può essere definita come un’Ape volontaria con oneri a carico del datore di lavoro del settore privato (o degli Enti bilaterali o dei Fondi di solidarietà).20 Obiettivo Attraverso il versamento contributivo da parte del datore di lavoro, si determina un aumento del futuro trattamento previdenziale del lavoratore tale da neutralizzare l’impatto futuro degli oneri finanziari della rata connaturata all’ammortamento del prestito previdenziale che ha durata ventennale. Ad ultimazione del piano di ammortamento, la pensione conserverà comunque la “dote contributiva” versata dal datore di lavoro. Operatività Sull’APE aziendale si riflette l’innovazione recata dalla Legge di Bilancio 2018, con ampliamento del periodo di sperimentazione dell’APE volontaria a tutto il 2019. 20 Alla contribuzione datoriale finalizzata all’Ape aziendale, si applicano le disposizioni sanzionatorie e di riscossione applicate nel caso di mancato o ritardato pagamento dei contributi previdenziali obbligatori) 12
Caratteristiche Si può attivare solo nei casi di richiesta di Ape volontaria Requisiti • il lavoratore deve aver compiuto 63 anni; • deve andare in pensione entro 3 anni e 7 mesi; • deve aver versato i contributi INPS da almeno 20 anni; • deve lavorare nel settore privato. Ambito di applicazione Tutti i lavoratori le cui aziende di appartenenza sono interessate da un piano di ristrutturazione aziendale (a seguito di crisi o in situazione di esubero). Accordo L'Ape Aziendale prevede quindi un accordo (individuale) sulle condizioni per la pensione anticipata fra datore di lavoro e dipendente per il quale il primo si impegna a sostenere interamente i costi dell'APE al secondo. Rapporto con l’APE volontaria L’APE volontaria è un prestito erogato da un istituto bancario, che il lavoratore divenuto pensionato restituisce nel corso di venti anni. In tale periodo, la pensione è, pertanto, ridotta per effetto di trattenute dirette alla restituzione delle somme ricevute in prestito nonché del pagamento del premio assicurativo per la copertura del rischio di premorienza. Nel sistema contributivo di calcolo, la pensione è direttamente proporzionata all’entità del montante contributivo. Quando si incrementa la contribuzione accreditata al lavoratore, per ciò stesso si incrementa la misura della pensione. A questi meccanismi, risulta legata l’APE aziendale. Una volta che il lavoratore è disponibile a far ricorso all’APE volontaria, il datore di lavoro può trovare un accordo con il lavoratore e, in attuazione di tale accordo, provvedere ad incrementare il “montate contributivo individuale” di quel lavoratore. In questo modo, si farà crescere l’ammontare della pensione. 13
Misura della somma a carico del datore di lavoro La somma che il datore di lavoro, in attuazione dell’accordo, versa all’Inps in unica soluzione consiste in un “contributo non inferiore, per ciascun anno o frazione di anno di anticipo rispetto alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia, all’importo determinato ai sensi dell’articolo 7 del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184”. L’importo a carico dell’azienda, è quindi da calcolare secondo le regole di determinazione della contribuzione volontaria, e corrisponde al 33% della retribuzione imponibile delle ultime 52 settimane lavorate (50.000 euro di retribuzione annua, nel caso di anticipo di 3 anni =150.000, porteranno, ad esempio, ad un esborso di euro 49.500). È in ogni modo prevista la facoltà per le parti di raggiungere un accordo su un contributo superiore al predetto valore ove, ad esempio, si voglia garantire la piena sterilizzazione del peso della rata di ammortamento. Detrazione fiscale L'APE aziendale prevede uno sconto, sotto forma di detrazione fiscale, pari al 50% della quota interesse della rata, spalmata sui primi 20 di pensione del lavoratore. Considerazioni Non si conosce, al momento, se l’Ape volontaria avrà successo. Tale tipologia di Ape, con il concorso dell’azienda all’incremento del montante e, quindi, della pensione, potrebbe assumere un ruolo di incentivazione della disponibilità dei singoli lavoratori. In sostanza, il rapporto fra l’effetto di riduzione della pensione netta percepita a causa dell’attivazione dell’APE volontaria e l’effetto dovuto all’incremento della pensione determinato dall’arricchimento del montante contributivo grazie alla somma versata a tale scopo all’Inps da parte dell’azienda potrebbe incentivare le richieste di Ape volontaria. Così, attraverso opportuni calcoli, si può arrivare ad individuare la somma da versare all’Inps allo scopo di contenere l’effetto di riduzione o, al limite, di annullarlo del tutto. 14
ISOPENSIONE Fonti normative Art. 4, della Legge n. 92 del 28 giugno 2012 (Legge Fornero) Art. 1, comma 160, della Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017). Cos’è L’isopensione è uno “scivolo pensionistico”, istituito dalla Legge Fornero. È un istituto simile – nelle finalità – all’ape aziendale, ma con caratteristiche diverse. (21) Obiettivo Consentire ai dipendenti di anticipare l’uscita dal lavoro sino a un massimo di 4 anni senza perdere lo stipendio, ampliato a 7 anni dal 2018, in via temporanea, dalla Legge di Bilancio 2018. Ambito Datori di lavoro che impiegano più di 15 dipendenti, nei casi di eccedenza del personale. Accordo sindacale Necessario un accordo tra il datore di lavoro e le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative a livello aziendale che individua, come eccedenza, l’insieme dei lavoratori che entro 4 anni (7 fino al 2020) raggiungono la pensione di vecchiaia o anticipata. 21 Differenze tra Isopensione e Ape aziendale ISOPENSIONE APE AZIENDALE Operatività Attiva Non attiva Applicazione Aziende > 15 dipendenti Tutte le aziende Accessibilità Massimo 4 anni dal pensionamento (7 anni in Massimo 3 anni e 7 mesi dal via temporanea per il triennio 2018-2020) pensionamento Mensilità erogate 13 (come tradizionale pensionamento) 12 (come APE sociale) Prestito erogato NO SI 15
Cosa percepisce il lavoratore ? Una prestazione, a carico del datore di lavoro, di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe in base alle regole vigenti. Il datore di lavoro deve anche corrispondere all'INPS i contributi previdenziali spettanti sino alla data di maturazione dei requisiti per la pensione anticipata o di vecchiaia (a seconda del trattamento che il lavoratore può ottenere per primo).22 Quando la prestazione viene percepita dal lavoratore ? Dal momento in cui smette di lavorare fino a quando matura la decorrenza della pensione. Chi paga Il pagamento della prestazione avviene da parte dell'INPS con le modalità previste per il pagamento delle pensioni. L'Istituto provvede contestualmente all'accredito della relativa contribuzione figurativa. Ambito di applicazione Lavoratori in esubero che: • sono occupati presso aziende che hanno mediamente più di 15 dipendenti, ai quali manchino non più di 4 anni al pensionamento (7, in via temporanea per il triennio 2018-2020) al raggiungimento dei requisiti per la pensione; • sono oggetto di un accordo sindacale aziendale (con le Organizzazioni comparativamente più rappresentative). 22 La stessa prestazione può essere oggetto di accordi sindacali nell'ambito di procedure ex articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, ovvero nell'ambito di processi di riduzione di personale dirigente conclusi con accordo firmato da associazione sindacale stipulante il contratto collettivo di lavoro della categoria. (Periodo aggiunto dal D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni con L. 17 dicembre 2012, n. 221). 16
Accordo individuale Deve essere sottoscritto un ulteriore accordo tra il lavoratore e l’impresa, con cui si fornisce il consenso alla cessazione del rapporto (il consenso non è necessario solo in caso di licenziamenti collettivi). ECOCERT Per essere sicuri del possesso dei requisiti, bisogna richiedere all’Inps (direttamente online o tramite patronato) l’Ecocert, cioè l’estratto conto certificativo: si tratta del documento in cui appaiono tutti i contributi accreditati a favore del lavoratore e gli anni nei quali sono stati effettuati i versamenti contributivi. Procedura Allo scopo di dare efficacia all'accordo di cui sopra, il datore di lavoro interessato presenta apposita domanda all'INPS, accompagnata dalla presentazione di una fideiussione bancaria a garanzia della solvibilità in relazione agli obblighi. L’azienda propone la preadesione ai lavoratori interessati e presenta all’Inps le preadesioni e l’accordo sindacale. L'accordo diviene efficace a seguito della validazione da parte dell'INPS, che effettua l'istruttoria in ordine alla presenza dei requisiti in capo al lavoratore ed al datore di lavoro. L’Inps invia all’azienda un documento di stima della spesa nel periodo del pensionamento. In ogni caso, in assenza del versamento mensile, l'INPS è tenuto a non erogare le prestazioni. In caso di mancato versamento l'INPS procede a notificare un avviso di pagamento; decorsi centottanta giorni dalla notifica senza l'avvenuto pagamento l'INPS procede alla escussione della fideiussione. 17
LAVORATORI PRECOCI Fonti normative Articolo 1, commi da 199 a 205 della Legge di Bilancio 2017 (L. n.232/2016) Articolo 1, comma 162 e seguenti della Legge di Bilancio 2018 (L. n. 205/2017) Cos’è Beneficio diretto a quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare giovanissimi Obiettivo Aver accesso alla prestazione pensionistica in via anticipata Ambito di applicazione Categorie di lavoratori in difficoltà: disoccupati - Sono in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, e hanno concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno tre mesi; familiari con handicap – Sono coloro che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti (ultimo periodo aggiunto dal comma….dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2018); invalidi – Sono coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento; 18
addetti ad una delle 15 mansioni definite gravose - Sono lavoratori dipendenti di cui alle professioni elencate indicate come gravose, che svolgono, al momento del pensionamento, da almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero da almeno sei anni negli ultimi sette attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo ovvero sono lavoratori che soddisfano le condizioni di cui all’articolo 1, commi 1, 2 e 3, del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67. (così modificato dal comma 162 lettera g) dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2018). Elenco attività gravose: operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici; conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; (altre omissis) Requisiti Aver versato almeno 12 mesi di contributi da lavoro effettivo prima dei 19 anni di età; avere 41 anni23 di contributi (indipendentemente dal requisito anagrafico); essere in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (cioè siano nel cd. sistema misto). Operatività Stabilizzata24 23 Requisito legato alla speranza di vita quindi destinato ad essere adeguato) 24 La misura è strutturale anche se concessa nell'ambito di un vincolo di risorse annualmente prestabilite in esito ad una particolare procedura di monitoraggio delle istanze presentate dai diretti interessati. In buona sostanza è previsto un vincolo annuo di bilancio, il quale implica una specifica procedura di monitoraggio delle domande (si tiene in considerazione la data di maturazione del requisito contributivo agevolato di 41 anni e, a parità della stessa, la data di presentazione dell'istanza di accesso. 19
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