Sport+4ALL Active & Included - RACCOMANDAZIONI per una pratica inclusiva delle attività nei Centri Sportivi - European Commission
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Sport+4ALL Active & Included RACCOM ANDAZIONI per una pratica inclusiva delle attività nei Centri Spor tivi
CONTENUTO 1. Introduzione p. 4 2. Obiettivo del documento p. 12 3. Presentazione dei Partner p. 13 4. Cosa intendiamo per inclusione p. 20 5. Raccomandazioni p. 23 per una pratica inclusiva 6. Riferimenti p. 28 7. Crediti p. 30
1Contesto Introduzione del progetto Come dichiarato nel Libro bianco sullo Sport 2007 e ribadito dal COM “Sviluppare la dimensione europea dello sport” nel 2011, “Lo sport è un fenomeno socioeconomico sempre più importante che contribuisce in maniera significativa agli obiettivi strategici di solidarietà e prosperitàdell’ UE “. E “lo sport è un settore dell’attività umana che interessa molto i cittadini dell’Unione europea e ha enormi potenzialità per riunirli e raggiungere tutti, indipendentemente dall’età e dall’origine sociale”. Inoltre lo sport è uno strumento fondamentale per migliorare la salute pubblica. Il progetto Phan (UE Grant 2009-52-02) sottolinea che “nell’area europea quasi 1 milione di morti all’anno sono dovute ad un’insufficienteattività fisica”. L’evidenza scientifica (OMS - Una strategia globale per la dieta, l’attività fisica e la salute) chiarisce le evidenze per collegare l’inattività fisica con l’aumento del rischio per molte malattie croniche, tra cui la cardiopatia coronarica, l’ictus ischemico, il diabete di tipo 2, il cancro al seno e al colon-retto. Gli effetti negativi dell’inattività fisica sulla salute sono ancora più gravi perché sono correlati a conseguenze economiche negative: il costo annuo (attività fisica emalattie ad essalegate) direttamente attribuibile all’inattività fisica è stimato in miliardi di euro;il costo per gli anni di vita in buona salute(QALY) dimostra come la relazione economica dei costi tra attività fisica e terapia può essere quantificata in un rapporto di 1/100. Per contro l’ultimo sondaggio dell’Eurobarometro sullo Sport rilevachesoloil 41% dei cittadini europei pratica sport o attività fisico-motoria almeno una volta alla settimana, mentre un preoccupante 59% degli intervistati afferma dinon praticarla mai o raramente. In conclusione: Gli europei praticano meno sport di quanto auspicato. Le persone con disabilità ancora meno. Le persone gravemente disabili molto poco. Sia nella richiesta che nella proposta sportiva sembrano essercilimiti. 4 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
Problemi, sfide e statistiche relative allo sport e alla disabilità Nell’Unione Europea il rapporto tra le persone con disabilità viene valutato dal Forum Europeo sulle Disabilità tra il 10 e il 15% per un totale di almeno 50 milioni di persone. Il rapporto mondiale sulla disabilità (WRD) ha stimato che le persone con disabilità rappresentino il 15% della popolazione: tra i 110 ei 190 milioni di persone. La tabella seguente riassume alcuni dati di prevalenza disponibili in letteratura Persone con disabilità Persone senza disabilità ESSERE ATTIVI Quasi il 70% non ha impiegatola Il 60% degli adulti più quantità raccomandata di tempo anziani senza disabilità non tra attività di tempo libero, ha impiegatola quantità spostamenti, o attività fisica in raccomandata di tempo sede domestica. tra attività di tempo libero, spostamenti, o attività fisica in sede domestica. TEMPO Stimato maggioreper le persone Nessun dato è stato valutato SEDENTARIO con disabilità intellettiva (variabile oggettivamente da 522 a 643 minuti / giorno) PRENDERE PARTE 27,9% 52,2% AD ATTIVITÀ FISI- 17,8% per 30 minuti una volta 39,2% per 30 minuti una volta CA / SPORT alla settimana alla settimana 20,1% maschi Nessuna differenza 15,5% femmine Più limiti di mobilità - maggiore Nessuna differenza prevalenza di inattività Il 50% di maggiore probabilitàdi Con l’impegno regolare incorrere in una o più malattie nell’attività fisica la mortalità (per croniche tutte la cause) viene ritardata. PARTECIPAZIONE Le persone di età compresa tra Le persone di età compresa tra SPORTIVA i 20 ei 25 anni che partecipano i 20 ei 25 anni partecipano più sono molto meno delle persone delle persone che hanno più di senza disabilità. Con l’aumento 25 anni dell’età la differenza nella prevalenza della disabilità è minore Le persone con disturbi sensoriali Nessuna distinzione di (udito e disturbi visivi) hanno sottogruppi il livello di partecipazione più basso(solo il 12% delle persone con disabilità visive). Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi 5
IL DESIGN DEL PROGETTO PERCHÉ? Nel 2014, questo tema di interesse comune ha spinto 7 centri di riabilitazione / organizzazioni per disabili in 7 paesi europei a: 1. presentare un progetto 2. con un nome condiviso (SPORT FOR - SPORT FO(U)R - ALL – SPORT4ALL – Active and Included 3. lavorare 30 mesi in rete e attraverso 7 meeting nei 7 paesi Cittadini che fanno sport: ... Persone senza disabilità ... Persone con disabilità Assioma del progetto: cosa è lo sport? SPORT: “qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivo l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli (Carta europea dello sport (rivisto). Bruxelles, Consiglio d’Europa, 2001. 6 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
Contesto del progetto Abbiamo a cuore la salute, l’integrazione e il benessere delle Persone con Disabilità, questo è il motivo per cui ci sentiamo direttamente coinvolti nelle questioni sportive. Perché c’è un problema nella partecipazione nello sport che riguardaladomanda. Ma anche nella qualità della offerta Questo è il nostro ruolo e la nostra responsabilità Prima di tutto, iniziare da noi stessi migliorando la qualità della nostra attività perché favorisca la partecipazione allo sport Background del progetto Spirito collaborativoattraverso una Partnership Metodo rigoroso per il un miglioramentoqualitativo attraverso una analisi e valutazione sulle domande chiavedella nostra attività: Come comunichiamo le attività? Come valutiamo le capacità e motivazioni? Come facciamo rete con sociale e sport? Come organizziamo le attività? Che competenze devono possedere i nostri operatori? Come valutiamo i risultati? COME? Con il sostegno finanziario dell’UE Una metodologia definita (benchmarking e benchlearning) Un programma di incontri di scambio internazionali Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi 7
Obiettivi A- In quanto Centri che già operano con la disabilità, una maggiore qualità e orientamento già nelle nostre attività (siano riabilitative, che socializzanti che formative) alla dimensione fisico motoria e sportiva degli utenti B- La realizzazione di strumenti, da divulgare, come contributo alla attività di altri centri e di strutture sportive per favorire l’offerta accessibile: 1. Le Buone prassi sperimentate per uno sport inclusivo 2. Linee guida per una organizzazione accessibile delle attività in Centri e associazioni sportive 3. Come valutare le capacità e bisogni del disabile che si approccia allo sport 4. Quali competenze degli operatori si sono dimostrate efficaci 5. Le buone prassi della attività per persone con disabilità rispetto le buone prassi per persone > 50 con sindrome metabolica: analogie, differenze, esclusioni C- La realizzazione di una esperienza positiva nei nostri e in altri Centri per gli utenti che stimoli, favorisca, supporti la domanda qualitativa e quantitativa di +sport per tutti D- L’allargamento e partecipazione ad altre esperienze, prassi, collaborazioni come «parte» di un tema condiviso Raccomandazioni Studio comparato per una pratica inclusiva tra sport per persone con Manuale delle attività disabilità nei Centri Sportivi - HEPA per >50 Strumenti di valutazione Profilo di competenze e delle abilità e competenze capacità necessarie agli residue delle persone con Istruttori Sportivi per la disabilità per partecipare realizzazione di attività per alle attività sportive persone con disabilità 8 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
Descrizione di profili utente che partecipano alle attività del progetto Target ODC Persone con disabilità dalla nascita o acquisite (prevalentemente per cause non degenerative) VRC Adulti con disabilità fisiche, mentali e sensoriali CRPG Adulti persone con disabilità neurologiche o degenerative BBW Giovani (16-19 anni) con problemi mentali ASTANGU Persone in età lavorativa con disabilità INTRAS Persone con problemi di salute mentale CEDAR Individui che vivono con disabilità, autismo e lesioni cerebrali Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi 9
Glossario Accesso la disponibilità di programmi, servizi e strutture per persone con disabilità. Si riferisce anche agli atteggiamenti e sistemi di sostegno che assicurano che le persone con disabilità possano partecipare e contribuire come membri attivi Accessibilità promozione dell’autonomia funzionale delle persone attraverso l’eliminazione di barriere o svantaggi Acquisita non presente alla nascita. Barriera un ostacolo che vieta il movimento, la crescita personale o l’accesso a attività, servizi o risorse. Le barriere possono essere attitudinali, fisiche o strutturali. Classificazi- un sistema in cui gli atleti sono divisi in base al grado di disabilità, per one promuovere la competizione Congenito presente alla nascita Disabilità riduzione della capacità funzionale derivante da menomazioni. Uguaglianza trattare le persone come uguali nonostante le loro differenze, o trattandole come uguali tenendo conto delle differenze. Equità regole e principi basati sull’equità, la giustizia e l’uguaglianza del risultato. Attività fisica Attività che, aggiunta all’attività di base, produce benefici per la salute. che aumenta La passeggiata veloce, il salto della corda, la danza, il gioco di tennis o la salute il calcio, il sollevamento pesi, l’arrampicata su attrezzature di un parco giochi e il fare yoga sono tutti esempi di attività fisica che favoriscono la salute Svantaggio perdita anatomica, fisiologica o funzionale, che può o non può comportare una disabilità. Inclusivo tutti possono parteciparvi equamente. Inclusione il processo inclusivo in cui tutti sono inclusi in un programma, servizio o altro regolare servizio della società. La parola chiave è quella di includere. Integrazione il processo in cui gli individui partecipano in piena continuità ad esperienze, ad esempio nello sport. Disabilità Il termine “disabilità intellettuale” descrive un’ampia gamma di intellettiva condizioni che presentano le principali caratteristiche di intelligenza 10 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
limitata e deficit nel comportamento adattativo. Attività fisica Qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che provoca una spesa di energia superiore al livello di riposo Sport “qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivo l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati in competizioni di tutti i livelli (Carta europea dello sport (rivisto). Brussels, Council of Europe, 2001.Bruxelles, Consiglio d’Europa, 2001. Sport Si riferisce alla fornitura sistematica di attività fisiche accessibili a tutti per tutti Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi 11
2 Obiettivo del documento Il documento è strutturato con una prima parte iniziale di inquadramento del progetto Sport+4All. Le “Raccomandazioni per una pratica inclusiva delle attività nei centri sportivi” derivano dall’esperienza pluriennale che i partner Sports+4All hanno maturato nella loro attività istituzionale come Centri per persone con Disabilità, nonché grazie alle buone pratiche sperimentate, confrontate e gestite durante la durata del progetto (2015 - 2017) per lo sport. L’obiettivo non è essere una linea guida esaustiva, per la quale sarebbe necessario affrontare i temi dei requisiti strutturali e manageriali (edifici, accessibilità, formazione del personale, comunicazione istituzionale). Anche perché i partner sono consapevoli di quanto un Centro di Riabilitazione e un Centro Sportivo siano strutturalmente molto diversi. Lo scopo è piuttosto presentare alcune raccomandazioni utili alla gestione quotidiana di un Centro Sportivo, come contributo per acquisire competenze gestionali nella erogazione di sport per persone con disabilità che rispondono alle loro esigenze e aspettative. Ci sono poi innumerevoli studi sulle pratiche legate alla disabilità motoria e allo sport per persone con disabilità finalizzato alla performance. Per questo abbiamo scelto di focalizzarci sull’attenzione a persone con disabilità intellettive e a persone con disabilità che non partecipano o competono in discipline sportive (come gli sport paraolimpici), ma di dare maggior enfasi ai punti specifici della attività sportive finalizzata a salute, il benessere o tempo libero. Il presente documento fa parte è di una set di cinque documenti del progetto: a. Manuale di pratiche innovative nella offerta sportiva per PcD (persone con disabilità) b. Raccomandazioni per una gestione inclusiva delle attività nei Centri Sportivi c. Profilo di competenze e capacità necessarie agli Istruttori Sportivi per la realizzazione di attività per persone con disabilità d. Studio comparato tra Sport per persone con disabilità - HEPA per > 50 e. Strumenti di valutazione delle abilità e competenze residue delle persone con disabilità per partecipare alle attività sportive 12 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
Descrizione dei Partner 3 ODC, Italia Il “Centro Polifunzionale don Calabria” (ODC) è una delle varie strutture sviluppate dall’Istituto don Calabria, un’organizzazione mondiale con sede a Verona (Italia). Ha iniziato le sue attività più di 50 anni fa, sempre agendo come organizzazione senza fini di lucro. Esegue riabilitazione, formazione professionale e riqualificazione, integrazione del lavoro e promozione dell’integrazione sociale attraverso quattro aree distinte che interagiscono in un sistema unico. Essa impiega circa 300 professionisti per la fornitura di servizi a più di 10.000 utenti all’anno Il Centro opera con percorsi di servizi individualizzati o integrati, mirando al pieno sviluppo e all’espressione della persona. L’integrazione delle competenze in diverse fasi del processo di realizzazione delle attività (sociale-salute-sport) e la continuità dei servizi ha motivato il Centro a estendere e innovare le attività sviluppate a favore per Persone con Disabilità in questo progetto e in particolare nelle attività fisiche e sportive svolte dalla “Unità Funzionale Adulti”. L’iniziativa“REHAFITNESS” offre agli utenti del Centro (persone con gravi disabilità neurologiche) l’opportunità di introdursi allo sport nel contesto della riabilitazione fisica attraverso un ciclo di 4 mesi di attività di gruppo in diversi sport, mirata a: • Dimostrare loro l’evidenza dei benefici dell’attività sulla loro salute e • motivarli a continuare l’attività fisica con continuità in altri Centri sportivi oltre al periodo di riabilitazione www.centrodoncalabria.it Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi 13
VRC, Lituania L’istituzione pubblica Valakupiai Rehabilitation Center (VRC) è un’organizzazione con sede a Vilnius (LT), fondata nel 2000 dal governo della Lituania. (www.reabilitacija.lt) La missione di VRC è quello di fornire, migliorare costantemente e sviluppare i servizi di riabilitazione medica, professionale e sociale, di formazione professionale educativa per le persone con disabilità e altre che sono escluse dalla società per problemi di salute a lungo termine, al fine di raggiungere la loro piena l’integrazione sociale e migliorare la qualità della vita. Oltre 100 membri del personale VRC sono impegnati nella riabilitazione professionale, nella formazione professionale, nella riabilitazione medica e in servizi di scuola guida per le persone con disabilità gravi e moderate in Lituania. Ogni anno più di 700 utenti beneficiano dei servizi erogati nei due centri di Vilnius e Kaunas L’iniziativa “Let’s Be Active” fornisce agli utenti VRC, con lo scopo di soddisfare le loro esigenze e promuovere la loro partecipazione allo sport e attività fisiche in ugual modo, 3 attività: passeggiate all’aria aperta; lezioni; informazioni su società sportive accessibili e accoglienti per i persone con disabilità. www.reabilitacija.lt 14 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
CRPG, Portogallo Il “Centro de Reabilitação Profissional de Gaia”è un’associazione con sede a Porto (PT) di interesse pubblico, fondata su un accordo cooperativo tra l’Instituto do Emprego e Formação Profissional (IEFP), Associação dos Deficientes das ForçasArmadas (ADFA), e la Cooperativa para a Educação e Reabilitação de Cidadãos Inadaptados de Gaia (CERCIGAIA) ( www.crpg.pt) Fondata nel 1992, è diventata, nel 1999, un’organizzazione privata dello Stato, costituendo un centro di risorse specializzate per le agenzie del Nord e della regione centrale del Portogallo nel campo della disabilità, in particolare in relazione ai cambiamenti neuromuscoloscheletrici e delle funzioni sensoriali. La CRPG fornisce servizi di riabilitazione per le persone con disabilità acquisita a causa di incidenti e malattie, consentendone il reinserimento professionale, familiare e sociale. Fornisce inoltre supporto nel passaggio dei giovani con disabilità dalla scuola alla vita attiva. L’iniziativa “ADAPTED PHYSICAL ACTIVITY”dà agli utenti del CRPG informazioni sullo sport che possono praticare e spiega ai club sportivi come possono fornire attività che comprendano le persone con disabilità, attraverso: • un programma di attività fisica adattata nel calendario per gli utenti ; • creazione di una rete che comprenda le associazioni sportive e le altre organizzazioni; • conoscenza dei club sportivi della zone con evidenziazione delle modalità di sviluppo delle attività • collegamento con diverse organizzazioni che possono fornire agli utenti attrezzature di cui hanno bisogno per praticare alcuni sport. www.crpg.pt Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi 15
BBW, Germania Berufsbildungswerk gemeinnützige GmbH BBW INCLUDED RUNNERS Liebenau Berufsbildungswerk gemeinnützige GmbH (ex BBW Adolf Aich) è un’organizzazione con sede a Ravensburg (D) ( www. bbw-rv. de) che offre servizi di riabilitazione ed educativi per persone con esigenze particolari, difficoltà di apprendimento e problemi di salute mentale. • Attualmente circa 1.000 persone utilizzano questi servizi. • Il servizio comprende circa 50 opportunità di formazione quali corsi per falegnami, fabbri, governanti, muratori e così via, e la scuola Josef-Wilhelm. • Programmi: programmi di formazione ed avviamento lavorativo che aiutano i nostri utenti a prepararsi per i nostri programmi di formazione professionale o direttamente per il mercato del lavoro. • Il loro scopo è quello di sostenere i giovani durante il periodo di formazione professionale e di immissione sul mercato del lavoro. • L’iniziativa “ BBW INCLUDED RUNNERS” stabilisce un gruppo di corridori tra gli utenti del servizio, dei rifugiati (anche utenti), personale e partner, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica per l’attività fisica e l’inclusione delle persone con incapacità intellettuali. • Grazie alla formazione e attività di gruppo, i membripartecipano come gruppo nelle corse della città e nelle attività sportive della comunità. www.bbw-rv.de 16 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
Astangu, Estonia Il centro di riabilitazione professionale Astangu è un centro unico in Estonia, che offre vari servizi in base alle esigenze degli utenti, sviluppando il settore della riabilitazione in Estonia e condividendo competenze con altri fornitori del servizio. I nostri servizi si rivolgono ai bisogni legati alla età lavorativa (16-64) di persone con disabilità in tutta l’Estonia, alla ricerca di opportunità di essere attivi nella loro vita di tutti i giorni - studiare, lavorare o in altri modi. Il Centro è gestito dal Ministero degli Affari Sociali ed è stato fondato nel 1996. I servizi spaziano dalla formazione professionale, a corsi pre-professionali, all’istruzione professionale. Tutti i programmi educativi sono supportati da servizi di riabilitazione e di sostegno all’occupazione. I programmi di riabilitazione sono disponibili per persone con lesioni acquisite del midollo spinale e traumi cranici. Ci sono anche tre Centri Diurni, dove le persone possono trovare occupazione assistita nella lavorazione del legno, artigianato e semplici lavoretti. Nel 2016, circa 600 utenti hanno partecipato i servizi forniti da Astangu. Il personale comprende 115 persone. L’iniziativa “ASTANGUPOWER” fornisce alle persone con disabilità29 settimane di attività sportiva al centro Astangu e in ambienti esterni con una varietà di modalità diversi (nordic walking, acqua gym, cardio-training, allenamento con i pesi, corsi di danza, corsa, giochi sportivi, ecc) combinate con 6 seminari di nutrizione per promuovere abitudini alimentari sane, tra cui lezioni praticheper la preparazione degli alimenti. www.astangu.ee Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi 17
INTRAS, Spagna La fondazione INTRAS è un’organizzazione con sede a Valladolid (ES) (www.intras. es) impegnata per la ricerca e la cura di malattie mentali e in servizi sociali. E’ un’organizzazione non-profit fondata nell’agosto del 1994 che si dedica alla ricerca di alta qualità e di interventi nel campo della salute mentale. L’organizzazione al giorno d’oggi è composta da 12 centri in 7 diverse province in Spagna con oltre 150 professionisti dei servizi sociali, sanità, istruzione e economia che effettuano ricerche, istruzione e la formazione professionale, pratica clinica, psicosociale e riabilitazione del lavoro, programmi terapeutici e organizzazione di attività per il tempo libero. Il gruppo target principale della Intras è costituito da persone che soffrono di problemi di salute mentale, per cui l’organizzazione svolge anche attività e offre servizi per i disabili, gli anziani e le persone a rischio di esclusione sociale in generale. Opera nello sport attraverso il Duero Sports Club (che ha oltre 66 membri con disabilità, che praticano diversi sport come il basket, calcio, atletica, nuoto, scherma, tennis da tavolo, paddle tennis, badminton e escursioni in montagna, anche se gli sport più popolari sono il calcio e atletica leggera) Tramite l’iniziativa di CALCIO INCLUSIVO, è stata creata una squadra mista di persone con problemi di salute mentale e operatori provenienti dalla fondazione INTRAS. Hanno partecipato per due stagioni consecutive al campionato provinciale di Zamora insieme a veterani del calcio, competendo in un ambiente strutturato e dando la possibilità a queste persone di sentirsi parte attiva della loro comunità, rendendo manifeste le loro capacità. Pagina Club Duero Facebook: @CDduero www.intras.es 18 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
CEDAR, Irlanda del Nord La Cedar Foundation (Cedar) è una delle maggiori organizzazioni di volontariato in Irlanda del Nord incentrata sull’inclusione delle persone con disabilità. (www. cedar-foundation.org). La visione della Cedar è una società inclusiva per tutti e la sua missione è di sostenere gli individui e le famiglie che vivono con disabilità, autismo e lesioni cerebrali a vivere la vita che hanno scelto. Cedar mira a portare a termine la sua missione vivendo e difendendo dei suoi valori: Collaborazione; Uguaglianza; Dignità; Realizzazione; Resilienza. (Collaboration; Equality; Dignity; Achievement; Resilience) Cedar offre una gamma di servizi che consentano alle persone con disabilità di ottenere ilassimo dalla vita e ad essere pienamente inclusi nelle loro comunità. I servizi sono centrati intorno alle esigenze individuali di ogni persona e vengono consegnati in tutta l’Irlanda del Nord. Attraverso il suo coinvolgimento nel progetto Sport+4All , Cedar ha sviluppato un club ciclistico accessibile denominato “ON YER BIKE”. Questo ha supportato le persone con disabilità nel diventare più attive e migliorare la propria salute e benessere. Il progetto ha sostenuto oltre 140 persone con disabilità nell’essere coinvolte in un’attività di ciclismo su base regolare in una vasta gamma di sedi in tutta Belfast, con una media di 2 appuntamenti a settimana. Il progetto ha avuto un impatto positivo sui singoli partecipanti, fornendo loro l’opportunità di socializzare con altre persone nella comunità e stringere amicizie. Le attività di ciclismo accessibili hanno tutte avuto luogo in comunità tradizionali, in luoghi come parchi, campi sportivi e centri ricreativi. Ciò ha contribuito a sfidare gli atteggiamenti negativi e promuovere immagini positive delle persone con disabilità nella comunità più ampia. www.cedar-foundation.org Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi 19
4 Inclusione Cosa intendiamo per inclusione L’inclusione è difficile da definire come concetto perché viene usato in diversi contesti culturali e sociali. Noi riconosciamo che “l’inclusione nello sport è una parte dell’inclusione nella società” (Booth & Ainscow), pertanto per definire l’inclusione nello sport abbiamo prima bisogno di una panoramica sull’inclusione nella società. L’inclusione può essere definita come l’atto o stato di essere parte di qualcosa di più grande. In un contesto sociale inclusione significa che ogni persona ha la possibilità di partecipare pienamente e in modo uguale in tutti i processi sociali - dall’inizio e senza discriminazione delle capacità individuali, origini etnico-sociali, sesso o età. “L’inclusione è qualcosa che non può essere fatto per la gente, ma in cui le persone devono essere attivamente coinvolte” (Norwich). Valorizzando e rispettando le diversità umane, la pratica dell’integrazione favorisce un senso di comunità e di appartenenza, che consente a tutte le persone di partecipare in ogni ambito della vita. Legislazione L’inclusione è stata vista come un processo rilevante per tutte le persone, ma è stato concentrato soprattutto su quei gruppi di persone che vengono da sempre emarginati dalla società e sugli individui con disabilità. Quando si parla di inclusione specificatamente in relazione alle persone con disabilità sembra molto opportuno citare diversi articoli della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità. (CRPD) Articolo 9 (Accessibilità) Per consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita, gli Stati Membri devono adottare misure adeguate per garantire alle persone con disabilità l’accesso, sulla base di eguaglianza con gli altri, alle infrastrutture pubbliche, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, comprese le tecnologie ed i sistemi di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o forniti al pubblico, sia nelle aree urbane e nelle aree rurali. L’articolo 25 ( Salute ) Gli Stati Membri riconoscono che le persone con disabilità hanno il diritto di godere del migliore stato di salute possibile, senza discriminazioni basate sulla disabilità. Gli Stati Membri si prendono il dovere di adottare tutte le misure adeguate per garantire l’accesso alle persone con disabilità ai servizi sanitari adeguati, tra cui i servizi di riabilitazione. Articolo 30 ( Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, al tempo libero e allo sport) 5: Al fine di permettere alle persone con disabilità di partecipare allo stesso livello degli altri alle attività ricreative, sportive e al tempo libero, gli Stati Membri devono adottare misure adeguate: a. Per incoraggiare e promuovere la partecipazione, nella massima misura 20 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
possibile, delle persone con disabilità alle attività sportive ordinarie a tutti i livelli; b. Per garantire che le persone con disabilità abbiano la possibilità di organizzare, sviluppare e partecipare ad attività sportive e ricreative specifiche per persone disabili e, a tal fine, promuovere la fornitura, su base di uguaglianza con gli altri, di un’istruzione adeguata, formazione e risorse; c. Per garantire che le persone con disabilità abbiano accesso ad impianti sportivi, ricreativi e turistici; d. Per garantire che i bambini con disabilità abbiano pari accesso agli altri bambini alla partecipazione al gioco, allo svago e all’attività ricreativa e sportiva, comprese le attività scolastiche e. Per garantire che coloro che sono coinvolti nell’organizzazione di attività ricreative, turismo, tempo libero e attività sportive rendano le loro attività accessibili alle persone con disabilità. Molti paesi hanno approvato la CRPD e hanno sviluppato politiche e legislazioni per l’attuazione del CRPD nel loro paese. Sviluppo dall’integrazione all’inclusione Spesso sentiamo le parole ‘integrato’ o ‘incluso’ per descrivere ambienti specifici per persone con disabilità (o altre persone socialmente svantaggiati). In alcuni casi, i termini sono usati in modo intercambiabile anche se ci sono significative differenze tra i due. “Il concetto di inclusione ha sostituito il precedente termine ‘integrazione’, che veniva usato nel 1980 per riferirsi al collocamento delle persone con disabilità con particolari bisogni educativi nelle scuole ordinarie e nel mondo del lavoro pubblico. Il problema nella definizione di integrazione solamente a riguardo de posizionamento è che ci dico molto poco sulla qualità dell’educazione (o dell’impiego) ricevuto in quel contesto. Il movimento di integrazione era basato solo su un modello di assimilazione. La parte più grossa era quella di fornire al singolo studente strumenti che gli consentissero di trovare un posto all’interno della scuola o del lavoro pubblico senza cambiare nessun programma. Al contrario dell’integrazione, l’inclusione si preoccupa che tutti bambini abbiano la possibilità di partecipare completamente balla vita scolastica (lavorativa o sociale) e far si che le scuole (i posti di lavoro o le associazioni sportive) abbiano il dovere di accettarli con entusiasmo. ”( Winter & O’Raw) L’inclusione ha uno scopo chiaro: evitare che si verifichino tutte quelle situazioni di esclusione che potrebbero verificarsi a scuola, al lavoro o in ogni altra organizzazione e struttura sociale. Di conseguenza, l’inclusione è stata definita come ‘il metodo più efficace per combattere tutti comportamenti discriminatori, creando comunità di accoglienza, costruendo una società inclusiva e costruendo un sistema sociale utile per ogni singolo individuo che sia sempre più accessibile anche economicamente’ (UNESCO). Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi 21
Definizione di inclusione nello sport Non c’è una sola interpretazione del concetto di ‘sport inclusivo’- ci sono molti significati diversi che la gente ha dato in tempi e contesti differenti. In ogni caso, la seguente definizione di ‘sport inclusivo’ sembra esprimere molti modi di pensare: “ Il processo attraverso il quale tutti coloro che gestiscono attività sportive forniscono agevolazioni e opportunità- anche a scuola, nei primi anni e quotidianamente - sviluppando le loro conoscenze, politiche e pratiche per includere tutti gli individui nella società. E’ una parte cruciale della strategia per il miglioramento. Questo non significa che bisogni trattare tutti allo stesso modo. Piuttosto, si tratta di prendere in considerazione le esperienze e i bisogni della vita di ogni partecipante. L’inclusione nello sport significa che tutti hanno le stesse opportunità senza differenze di età, genere, etnia, religione, stato di salute, orientazione sessuale o contesto socio-economico. Questo dà molta importanza alla fornitura di servizi e al raggiungimento degli obiettivi per i diversi gruppi di persone. Va anche oltre però, si occupa di affrontare l’esclusione e la difficoltà a raggiungere gli obiettivi dei gruppi che nel passato sono stati socialmente emarginati o svantaggiati, prendendo in considerazione le azioni positive e le risorse per garantire il supporto dei loro diritti”. (OFSTED) 22 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
Raccomandazioni 5 per una pratica inclusiva Per un utilizzo più semplice, presentiamo le raccomandazioni rispetto ad alcuni punti chiave di un processo di gestione della attività sportiva. È evidente, secondo l’approccio attuale alle linee guida per l’inclusione, che le raccomandazioni sono adattate per tutti i clienti di un impianto sportivo, e potrebbero favorire uno sport attivo e inclusivo per tutte le persone che si avvicinano e / o frequentano una struttura. Come poi indicato nel capitolo precedente, queste raccomandazioni sono legate alla gestione quotidiana di alcuni temi (ne abbiamo individuati 7) nella gestione dello sport, cosiccome provenienti dalla nostra esperienza di Centri di Riabilitazione, e che ci auguriamo possano fornire spunti interessanti. La presenza di edifici completamente accessibili, l’accessibilità interna, l’adeguamento dei materiali e delle strutture, la formazione del personale, la comunicazione istituzionale e altri accorgimenti strutturali e di sistema non sono nel seguente elenco perché sono condizioni che diamo in questa sede come pre- requisiti. In ogni caso, richiamiamo dopo i 7 punti alcune osservazioni generali anche su questi aspetti. Punto 1 – il primo contatto Il primo approccio al Centro è un momento chiave che va gestito al meglio. Ogni ausilio o apparente limitazione quali carrozzina, protesi, cane guida o il livello di comprensione non dovrebbero essere mai essere visto come una barriera. Il punto di accesso degli impianti sportivi deve essere: - pienamente accessibile alle diverse lesioni fisiche - la persona al front office /accoglienza deve possedere buone capacità di comunicazione con la PcD (Persona con Disabilità) e con i loro assistenti e con una ragionevole buona comprensione della disabilità o delle disabilità dei potenziali clienti - dotato di materiali di comunicazione accessibili che descrivano in modo trasparente ed esaustivo i programmi e le infrastrutture sportivi - in modo siano evidenti le competenze e abilità necessarie ad accedervi - e le eventuali barriere che limitano la partecipazione. Punto 2 - Informazioni preliminari sulle attività Le informazioni sulle attività potrebbero / dovrebbero essere approfondite prima di iniziare. Quanto meno descriviamo le attività, minore sarà l’inclusione e la partecipazione nel lungo termine. Raccomandazione - Portare il cliente in un tour della struttura in cui si svolgerà la pratica e spiegare le funzioni delle apparecchiatura e degli ausili di supporto Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi 23
Punto 3 – la valutazione iniziale Una gestione inclusiva delle attività richiede che vengano approfondite prima dell’inizio di una attività sportiva, alcune informazioni, sempre nel rispetto della riservatezza e della privacy del cliente e nella consapevolezza che si tratta di attività per il tempo libero e non per la riabilitazione o di natura sanitaria. E’ quindi utile predisporre e formare nella struttura a una processo chiaro di valutazione iniziale di possibilità, esigenze ed aspettative. Alcune raccomandazioni rispetto questa analisi iniziale: - È importante sapere se una disabilità è stata acquisita o congenita - Condividere informazioni personali sulla disabilità non sarebbe in genere un problema, perché i clienti sono avvezzi ad essere valutati durante la loro vita da medici e terapeuti. Ma la domanda corretta non è quale sia la disabilità, ma la capacità o meno di partecipare o fare quale tipo di sport, movimento o quanto a lungo come resistenza nel tempo. O avere limitazioni o meno rispetto all’equilibrio, o bisogno di un sostegno laterale - e di qualsiasi informazione che riguarda la loro capacità di svolgere l’attività proposta, Quindi focus sulla funzionalità non sulla disabilità. - È necessario avere un Servizio di valutazione clinica di riferimento cui rinviare per una valutazione approfondita specializzata sulla possibilità di partecipazione o meno ad un’attività o movimento, in particolare per quelle situazioni che possono compromettere lo stato di benessere psicofisico - Prima di impegnare tutto il tempo un calendario, è utile pianificare e concordare un periodo di osservazione e prova, e fissare una scadenza e i criteri su cui riflettere insieme l’opportunità e le sensazioni maturate, e chiedere ciò che è risultato possibile e/o piacevole fare o non fare - Incoraggiare il cliente a istruirvi su ciò che può e non può fare e lavorare lentamente per estendere l’intensità, la durata e la complessità delle attività. - Definire insieme gli obiettivi, in modo che possano essere monitorati, misurati e restituiti regolarmente alla persona, anche come strumento di motivazione. Punto 4 – la comunicazione e l’interazione durante la presenza nella struttura La cura di una comunicazione costante e personalizzata e la relazione con il cliente sono strumenti potenti per una partecipazione attiva e l’inclusione di persone al Centro. Raccomandazioni - Vedere la persona per chi è, non ignorando la disabilità ma considerandola per data - Fare domande solo quando è rilevante - Chiedere prima di offrire assistenza - Non partire dal presupposto che i clienti con disabilità intellettiva non capiscano - Chiedere se si è in dubbio; la maggior parte delle persone con disabilità sarà più che disposta ad aiutarvi. - Trattare il cliente come adulto non come un bambino. Incoraggiate i genitori ad aiutarvi ma l’interlocutore rimane la persona servita 24 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
- Indirizzate le vostre comunicazioni verbali e scritte direttamente al cliente, non al suo assistente o familiare - Utilizzare domande quando potete cui si possa rispondere con “sì” o “no” - Siate pazienti e, se necessario, parlate e ripetete. La maggior parte delle difficoltà intellettive vengono risolte se vi prendete tempo per questo. - Feedback: valutate con attenzione i livelli di soddisfazione dello sport che praticano. Punto 5 – l’adattamento dello sport, della attività o degli esercizi Sebbene l’adattamento possa essere talvolta necessario, è fondamentale per l’inclusione “adattare solo se è necessario”. Ed è lo sport che deve essere adattato al cliente con disabilità, non il cliente allo sport o alle attività. Ci si riferisce in questo caso ad attività sportive specifiche o esercizi, non alla partecipazione nelle attività ordinarie. Raccomandazioni - Adattare lo sport o le attività o esercitazioni quanto più possibile aderendo all’originale: cambiare solo il necessario - Per l’inclusione, utilizzare un modo creativo di adattamento: a volte è possibile modificare solo uno o alcuni dei seguenti parametri: o ambiente o attrezzature o regole o spazi o velocità di esecuzione o tempo Punto 6 - Trasporti e accessibilità Nelle nostre esperienze, la maggior barriera all’inclusione è l’accessibilità. Non solo barriere interne, ma l’accesso ai mezzi pubblici - parcheggio - servizi per la mobilità Raccomandazione - preoccuparsi di affrontare questo problema, e adottare soluzioni quali accordi, informazioni chiare, convenzioni di trasporto, accesso e tempi di attesa per i gli accompagnatori nell’impianto Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi 25
Argomento 7 - Alcune osservazioni sulla sicurezza e sul comportamento - sulla sicurezza .... Il piano d’azione di emergenza deve includere procedure adeguate alle capacità funzionali e di consapevolezza delle diverse PcD. - sulla salute ... non esitate a parlare con il cliente riguardo a medicine e modifiche nella assunzioni di farmaci che possono influenzare il comportamento - sul cambiamento della sede ... siate consapevoli del fatto che i clienti con disabilità intellettiva possono avere difficoltà nel trasferire le abilità da un ambiente all’altro (cioè dall’interno all’esterno o in una palestra più ampia o più piccola) - sul programma ... ricordate che il cambiamento di routine o di personale può influenzare il comportamento. I clienti con disabilità intellettiva preferiscono situazioni stabili e la routine - sulla relazione con la famiglia ... rispettate l’autonomia e l’autodeterminazione della persona e, nel frattempo, non evitate di coinvolgere genitori o caregiver per ottenere informazioni per gestire il comportamento dei clienti. E inoltre ... alcuni suggerimenti conclusive su caratteristiche legate ai pre-requisiti strutturali - Leadership - sviluppare una politica di uguaglianza che include le persone con disabilità - Partnership - Lavorare con organizzazioni partner e con le organizzazioni dei disabili per promuovere atteggiamenti positivi verso la disabilità - Marketing: pensare al target Persone con Disabilità: comunicare efficacemente con utenti e potenziali utenti attraverso una serie di attività di marketing accessibili e promozionali, quali sessioni di prova (open day) che offrono opportunità per le persone con disabilità di provare una serie di nuovi sport - Accessibilità: garantire che gli impianti sportivi nuovi o ristrutturati siano completamente accessibili a tutti gli utenti. - Formazione: dirigenti sportivi, allenatori, personale del servizio vanno formati su come meglio includere le persone con disabilità nello sport e nella tempo libero. Si può in questo senso pensare anche alla realizzazione di formazione per una progettazione inclusiva rivolta a ad architetti e i gestori delle strutture. 26 Erasmus Sport+4ALL Project | 2015 - 2017 | Raccomandazioni per i Centri Sportivi
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