Spazio O' Milano, un contenitore di relazioni

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Spazio O' Milano, un contenitore di relazioni
Spazio O’ Milano, un contenitore di relazioni

Nel cuore del quartiere Isola a Milano, in via Pastrengo, è localizzata O’, un’organizzazione non
profit che, a partire da maggio 2001, si occupa di promuovere l’arte nei suoi linguaggi più
contemporanei, interdisciplinari e sperimentali.

Agli spazi di O’ si accede attraverso uno di quei cortili un po’ defilati della Milano più popolare e
operaia su cui si affacciano le tradizionali case a ballatoio e in cui trova sede anche un laboratorio
che si occupa di decorazione d’interni, restauro di mobili, decorazione di strumenti musicali, stampa
su tessuti e altre attività artigianali su richiesta.

Accanto ad esso si può intravedere l’ingresso all’ex spazio industriale all’interno del quale si
sviluppa tutta l’attività di O’.

Uno spazio che dell’architettura industriale presenta, appunto, tutti i tratti tipici, un contenitore
Spazio O' Milano, un contenitore di relazioni
sufficientemente flessibile per ospitare tipologie diversificate di appuntamenti.

Dalle attività organizzate e curate direttamente da O’ come concerti, performance, installazioni e
mostre, a tutte quelle che vengono allestite attraverso l’affitto dello spazio come location, quali
servizi fotografici, set per video, shooting o casting, incontri, convention e meeting aziendali,
conferenze stampa, press day, seminari, workshop, eventi collaterali ai circuiti ufficiali,
presentazione di progetti o prodotti, collezioni o eventi legati alla moda o al design, ecc.

Oltre che per l’attitudine di coloro che gestiscono lo spazio che ne hanno fatto, negli anni, un punto
di riferimento nel panorama artistico nazionale e internazionale, anche per la sua particolare
conformazione spaziale, O’ struttura il proprio palinsesto e si posiziona sul mercato dei centri
espositivi e di produzione culturale a partire da una forte caratterizzazione e riconoscibilità verso
l’esterno, nei confronti del suo pubblico e del suo target di riferimento.

Dall’ingresso, attraverso quattro grandi elementi che funzionano come dei portali, si accede ai circa
300 metri quadrati sviluppati attorno ad un open space che presenta una copertura a shed, con travi
metalliche a scandirne il ritmo della struttura.

Con un’altezza variabile, da circa quattro a sei metri, tale spazio si propone come un ambiente
polifunzionale che può essere allestito in modo diverso per ogni occasione e a seconda delle
necessità dei numerosi artisti che si attivano collaborazioni con l’associazione.

Una volta superato l’ingresso, a piano terra è stato allestito il book shop che nasce come esito del
crescente interesse di O’ nei confronti del campo dell’editoria – soprattutto quella d’artista e
indipendente – sviluppato a partire, appunto, dal salone specifico dell’editoria SPRINT organizzato
ogni anno dal 2013 grazie alla preziosa collaborazione con l’artista Dafne Boggeri.

In questa parte dello spazio trova sede anche SoundOhm, un distributore di musica sperimentale
internazionale la cui vicinanza ha consentito di sviluppare nuovi spunti, nuove opportunità e nuovi
contenuti legati al suono e alla ricerca musicale d’avanguardia.
Spazio O' Milano, un contenitore di relazioni
Spazio O’ Milano

Procedendo verso lo spazio principale e attraverso una piccola scala, si accede al soppalco che è
stato completamente progettato e realizzato dai soci fondatori dello spazio espositivo e dove si
sviluppa oggi la parte più amministrativa e gestionale dell’associazione.

Tale soppalco, insieme al magazzino e ad alcune pareti provvisorie sono stati gli unici interventi che
sono stati realizzati in vista, da una parte, della possibilità di ragionare su una presentazione di
contenuti progressiva, che potesse corrispondere a un accompagnamento graduale all’interno dello
spazio e quindi dei progetti e, dall’altra, della necessità di avere un unico ampio spazio in cui
accogliere la maggior quantità di pubblico possibile.

Uno spazio accessibile, semplice e neutro ma senza sembrare anonimo, pronto ad essere funzionale
per i numerosi progetti site specific che nascono come elaborazioni di contenuti che durano mesi, di
scambi e interazione tra autori e curatori e soprattutto come esiti di percorsi di residenza per artisti
e teorici organizzati attraverso O’ A.I.R. Programma Internazionale di Residenza.

Un contenitore che prova a mettere in relazione le diverse esperienze, il territorio, la dimensione di
dibattito politico e sociale e il tempo e le risorse per tradurre tutto questo in un processo creativo e
fruibile.

Un’offerta culturale che cerca di sviluppare una relazione molto forte con la dimensione spaziale
specifica in cui trova luogo, a partire dalla sua forma, dalla sua luce e, talvolta, anche dalla sua
collocazione.

Spazio O’ Milano

Illuminato da luce naturale zenitale e diffusa da ampi lucernari, tale spazio mantiene quel giusto
grado di tranquillità e riservatezza che riesce ad incuriosire il fruitore senza mai travolgerlo.

Una dimensione cui certamente contribuisce l’affaccio su quel cortile particolarmente tranquillo, che
funziona come spazio intermedio e di transizione tra il ritmo frenetico della vita che si svolge in
strada e in città, e un tempo più lento, necessario per assistere ad un evento, godere di un concerto
o esplorare i contenuti di una mostra.

Tutte le immagini sono courtesy of O’
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