Solitudine negli Anziani: Una Nemica da Combattere con Determinazione
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Australian Collaborating Centre Institute for Suicide Research Solitudine negli Anziani: and Prevention Una Nemica da Combattere con Determinazione Emer Prof Diego De Leo AO, DSc Dept Psychiatry, University of Queensland, Australia Dept Community Medicine, West Virginia University, USA
Definizioni Correnti di Solitudine (Loneliness) • Perlman, D. & Peplau, L. A. (1981). Toward a social psychology of loneliness. In S Duck & R Gilmour (Eds), Personal Relationships in Disorder. London: London Academic Press, pp.31-56. • Peplau, L. A., & Perlman, D. (Eds.) (1982). Loneliness. A sourcebook of current theory, research and therapy. New York, NY: John Wiley and Sons. Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
La Solitudine secondo i Cacioppo La solitudine descrive uno stato emotivo negativo vissuto quando c'è una differenza tra le relazioni che si vorrebbero avere e quelle che si percepiscono di avere nella realtà (Cacioppo e Cacioppo, 2014). I sentimenti spiacevoli di solitudine sono soggettivi; la solitudine non riguarda la quantità di tempo che si passa con altre persone o da soli. La solitudine è più legata alla qualità delle relazioni, piuttosto che alla quantità. Una persona sola sente di non essere compresa dagli altri e pensa di non avere relazioni significative.
Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
British Red Cross & Co-op Report, 2017 Più di 9 milioni di cittadini britannici si sentono spesso o sempre soli Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Independent Age Report (2017) Dai 75 anni in poi, più di una persona su tre considera come insopportabili i propri vissuti di solitudine Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Carers UK Report, 2017 Tra i caregiver, 8 su 10 si sentono costretti alla solitudine a causa del proporio impegno assistenzale Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Loneliness, an International Tragedy
Motivi di Preoccupazione I dati statistici e la ricerca scientifica mostrano che la progressione del fenomeno della "solitudine” e’ associata, in molte aree del mondo, a tre ordini di fattori: • il cambiamento nel tipo di dimensione familiare, con la tendenza ad un vertiginoso aumento delle famiglie con un solo membro; • significativa riduzione delle nascite; • l'aumento della longevità degli individui, che - secondo le proiezioni più aggiornate - determinerà un invecchiamento radicale della popolazione mondiale. Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Fattori che contribuiscono alla solitudine Tre tipi di fattori contribuiscono alla solitudine: 1. circostanze ambientali come la mancanza di opportunità di incontrare persone, inadatto regime abitativo o riduzione delle risorse finanziarie; 2. problemi di salute fisica come difficoltà di mobilità e altre limitazioni (per es., indebolimenti sensoriali); e 3. attributi psicologici come capacità sociali insufficienti, dipendenza eccessiva da un coniuge ormai deceduto per il mantenimento dei contatti sociali, diminuzione dell'autonomia sociale (Cohen-Mansfield et al., 2016). Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
I Contatti Sociali Preferiti in Eta’ Avanzata • In generale, il contatto con amici e parenti tende a essere preferito rispetto a quello con altri anziani o a sconosciuti (Moyle et al., 2011). • Alcuni anziani sono particolarmente resistenti all'incontro con altri anziani perché considerano i loro coetanei come persone troppo caratterizzate da lamentelazioni di varia natura, a differenza dei giovani, di cui preferiscono la compagnia (Pettigrew & Roberts, 2008). Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Teoria della Selettività Socio-emotiva: Anziani • La teoria della selettività socio-emotiva (Carstensen et al, 2003) sostiene che con l'età le persone tendono a indirizzare una maggiore attenzione a obiettivi emozionali e a sviluppare una maggiore complessità nelle esperienze emozionali. • In termini di relazioni e contatti sociali, le persone anziane diventano più selettive nelle loro preferenze e generalmente favoriscono network social più piccoli. Con l'avanzare dell'età, il livello di solitudine tende ad aumentare. Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Loneliness in the European Social Survey (25 nations, 2006-2007) (Yang & Victor, 2011) Group 1: Bulgaria, Hungary, Latvia, Poland, Romania, Russia, Slovakia, Ukraine. Group 2: Belgium, Denmark, Finland, Germany, Ireland, Netherlands, Norway, Sweden, Switzerland, United Kingdom. Group 3: Austria, Cyprus, Estonia, France, Portugal, Spain, Slovenia.
SHARE Study (Vozikaki et al, 2018)
Eurostat, 2017 Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Solitudine e Disturbi Mentali Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Conseguenze Psichiche della Solitudine • La solitudine può portare a sentimenti di angoscia, insoddisfazione e distacco (Killeen, 1998), nonché a sofferenza silenziosa, paura, ansia e depressione (McInnis & White, 2001) Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Solitudine e Depressione • Solitudine e depressione sono correlate, rimanendo però sostanzialmente diverse. La solitudine si riferisce specificamente ai sentimenti negativi sul mondo sociale, mentre la depressione si riferisce a una serie più generale di sentimenti negativi. • In uno studio che ha misurato la solitudine negli anziani per un periodo di cinque anni, la solitudine era predittiva di depressione, ma non era vero il contrario (Cacioppo et al., 2010).
Metodi: I dati sono stati utilizzati dalla seconda e dalla terza ondata dell’Olanda 2, uno studio prospettico su adulti di età compresa tra 18 e 64 anni. I disturbi mentali comuni (CMD) e la loro gravità sono stati valutati con il Composite International Diagnostic Interview 3.0 e la solitudine usando la scala di De Jong-Gierveld. Le analisi multivariate sono state controllate per potenziali fattori di confondimento. Risultati: La solitudine ha previsto l'insorgenza di CMD gravi al follow-up negli adulti senza CMD al basale e un aumento del rischio di persistenza di CMD gravi al follow-up in quelli con CMD al basale. Al contrario, CMD gravi hanno predetto l'inizio della solitudine al follow- up Australian negli adulti non soli al basale, ma non sono stati associati alla solitudine persistente al Institute for Suicide Research and Prevention follow-up negliCentre WHO Collaborating adulti soli and for Research al Training basale. National Centre of Excellence in Suicide Prevention in Suicide Prevention
Solitudine e Suicidio • La solitudine, l'isolamento e la mancanza di interazioni sociali sono importanti fattori di rischio per il suicidio, anche dopo aver tenuto conto dell'influenza dei disturbi dell'umore, che sono un mediatore comune dei comportamenti suicidari. • Una moderna teoria sul suicidio (Thomas Joiner: The Interpersonal Theory of Suicide) vede la mancanza di connessioni (scarso senso di appartenenza) e la percezione di essere un peso per gli altri come due dei fattori necessari per il comportamento suicidario.
Solitudine e Suicidio • Le perdite e il lutto contribuiscono notevolmente all'isolamento sociale delle persone che ne soffrono e aumentano notevolmente il rischio di suicidio, soprattutto tra gli uomini, in particolare nella vecchiaia. • Uno studio danese, basato sui dati del registro sanitario nazionale, ha dimostrato che la perdita del partner aumenta di otto volte il rischio di suicidio per gli uomini anziani nel primo anno dopo la morte, livello di rischio che continua a rimanere stabile negli anni successivi. • Nelle donne anziane in lutto, il rischio aumenta di cinque volte nel primo anno dopo la perdita, ma diminuisce negli anni successivi (Erlangsen et al, 2004).
Suicide in adults and older adults: Social Support (De Leo et al, 2013)
Solitudine e Disturbi Fisici Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Conseguenze Fisiche della Solitudine • La mancanza di connessioni sociali comporta un rischio di morte precoce simile a fattori di rischio fisico come l'obesità e il fumo. • Si è scoperto che la solitudine è un fattore di rischio per molti problemi di salute fisica, dal sonno frammentato alla demenza, alla riduzione della gittata cardiaca.
Berkman and Syme (1979), studiando 7.000 persone nella contea di Alameda, in California, scoprivano che uomini e donne "scollegati dagli altri" avevano circa tre volte più probabilità di morire durante lo studio durato nove anni rispetto alle persone con forti legami sociali.
This study by Ruberman et al (1984) on 2,320 men who survived heart attacks found that those with strong personal connections were far more likely to stay alive over the next three years of follow-up.
GRANT Study
The 90+ Study Initial participants in The 90+ Study were once members of The Leisure World Cohort Study (LWCS), which was started in 1981. • People who drank moderate amounts of alcohol or coffee lived longer than those who had abstained. • People who were overweight in their 70s lived longer than normal or underweight people. • The "Superagers" reported having more satisfying and high quality relationships than people cognitively in the same age range. (Lee et al, 2016; Bullain et al, 2016)
Metodi: I partecipanti erano 413 anziani dello studio sull'invecchiamento di Berlino (M [SD] = 84,53 [8,61] anni) che vivevano da soli (n = 253) o non da soli (n = 160). Risultati: Sebbene la solitudine sociale non fosse associata alla mortalità in coloro che vivevano soli, la solitudine emotiva lo era, con un aumento del rischio del 18,6% di mortalità per tutte le cause nel modello completamente aggiustato. Nessuna associazione è emersa per la solitudine sociale o emotiva tra coloro che non vivono da soli. Conclusioni: la solitudine emotiva è associata ad un aumentato rischio di mortalità per tutte le cause negli anziani che vivono soli. La solitudine emotiva che può sorgere dalla perdita o dall'assenza di una figura di attaccamento emotivo vicino sembra essere la componente tossica della solitudine.
Risultati: All'onda 3, di 665 partecipanti che avevano dati sulla solitudine, circa il 60% non si sentiva solo, il 16% si sentiva leggermente solo e il 25% si sentiva solo. Sentirsi unpo’ soli all'onda 3 è stato associato a un tempo più breve dall'ultima volta che si e’ visto un medico di medicina generale (β = −0,5, IC al 95%: da -0,8 a –0,2); il sentirsi soli è risultato associato a una probabilità tre volte maggiore di avere contatti con gli infermieri della comunità e di usare i pasti su ruote Conclusioni: La solitudine appare un fattore di rischio significativo per alcuni tipi di utilizzo di assistenza sanitaria e sociale, indipendentemente dalle condizioni di salute dei partecipanti, nei vecchi anziani. I risultati dello studio hanno diverse implicazioni, inclusa la necessità di sensibilizzare Australian Institute e forprevenire la Prevention Suicide Research and solitudine come priorità per la politica e la pratica della salute WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention pubblica. National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Solitudine e Funzioni Cognitive Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Holwerda TJ et al, J Neurol Neurosurg Psychiatry, 2014;85(2):135-42. Feelings of loneliness, but not social isolation, predict dementia onset: results from the Amsterdam Study of the Elderly (AMSTEL) • La sensazione di essere soli, piuttosto che l’essere effettivamente soli, è associata a un aumento del rischio di demenza clinica in età avanzata e può essere considerata un fattore di rischio importante che, indipendentemente dalla malattia vascolare, dalla depressione e da altri fattori confondenti, merita attenzione clinica. • Vissuti di solitudine possono segnalare uno stadio prodromico di demenza. Una migliore comprensione delle ragioni alla base dei vissuti del sentirsi soli può aiutarci a individuare persone vulnerabili e sviluppare interventi per migliorare la prognosi delle persone anziane a rischio di demenza.
La solitudine può influenzare la funzione cognitiva, ma la natura esatta dell'associazione tra solitudine e funzione cognitiva non è ancora ben compresa. Metodo: Una revisione della letteratura ha identificato dieci studi. Risultati: La solitudine è significativamente e negativamente correlata alla funzione cognitiva, in particolare nei domini della capacità cognitiva generale, quoziente di intelligenza (QI), velocità di elaborazione, richiamo immediato e richiamo ritardato. Conclusioni: Una maggiore solitudine è associata a una funzione cognitiva peggiore. Sebbene l'evidenza preliminare sia promettente, sono necessari ulteriori studi per determinare la causalità e i meccanismi biologici alla base della relazione tra solitudine e funzione cognitiva.
Abbiamo mirato a studiare l'associazione tra solitudine e deficit cognitivo tra uomini e donne anziani in Cina. I dati per 6.898 partecipanti di età pari o superiore a 65 anni sono stati ricavati dalle ultime due ondate (2008/2009 e 2011/2012) dello studio longitudinale cinese sulla longevità. I tassi di solitudine al basale e di compromissione cognitiva al follow-up erano entrambi più alti tra le donne rispetto agli uomini. La solitudine al basale era significativamente associata a compromissione cognitiva al follow-up tra gli uomini anziani, anche dopo aggiustamento per potenziali variabili confondenti; tuttavia, un'associazione simile non è stata osservata tra le donne anziane. Sebbene le donne anziane riferissero più spesso sentimenti di solitudine, l'impatto della solitudine sul deterioramento cognitivo era significativo tra gli uomini anziani ma non tra le donne anziane.
Raccomandazioni per la Ricerca • Utilizzare definizioni standardizzate e misurazioni appropriate. • Implementare survey su larga scala, rappresentative della popolazione generale per sesso ed età. • Verificare che i programmi d’intervento suggeriti vengano correttamente valutati (implementation, progress, outcome). • Nei programmi che sembrano funzionare per tempi di operatività sufficientemente lunghi, identificare le componenti singole con il peso maggiore. Australian Institute for Suicide Research and Prevention WHO Collaborating Centre for Research and Training in Suicide Prevention National Centre of Excellence in Suicide Prevention
Raccomandazioni per la Pratica • Promuovere il training di formazione alla lotta contro la solitudine negli operatori sociali e sanitari. • Promuovere le ‘prescrizioni sociali’ da parte di medici e infermieri. • Combattere lo stigma attaccato alla solitudine. • Promuovere l’apertura di spazi pubblici, incoraggiando le persone a recarvisi per creare nuove relazioni. • Garden communities e co-housing. • Combattere la solitudine nelle aree rurali. • Sensibilizzare le amministrazioni alla cooperazione interdipartimentale: la solitudine rappresenta un problema complesso, multi-determinato.
Inter-sectorial Coordination
If you want to go fast, go alone. If you want to go far, go together. African Proverb
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