SCUOLA DELL'INFANZIA "Dario e Federica Stefani" - COMUNE DI VENEZIA Direzione Sviluppo Organizzativo e Strumentale Settore Servizi Educativi
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COMUNE DI VENEZIA Direzione Sviluppo Organizzativo e Strumentale Settore Servizi Educativi SCUOLA DELL’INFANZIA “Dario e Federica Stefani” Allegato al PTOF 2019/2022 Approvato dal Consiglio della Scuola PG/ 2018/526021 in data 17/10/2018
SCUOLA DELL’INFANZIA “DARIO E FEDERICA STEFANI” Via Della Rinascita, 141 Marghera - Venezia Tel. 041 – 5381420 Fax 041 – 8897862 Coordinatrice Pedagogica: Dott. Claudia Carbonin Tel. 041 – 2749564 Personale Docente Scuola dell’Infanzia Silvia Armani - M.Grazia Urgias – Adriana Milini – Rossana Lovigi Insegnante di religione cattolica Tatiana Carrer Psicomotricista Alberto Grandi Personale ausiliario di ruolo Berton Vania - Groppello Monia - Turatto Alessia – Alessia Bertelli 2
Indice Y Premessa......................................................................................................................5 Le finalità della scuola dell’infanzia................................................................................5 LA PROGETTAZIONE EDUCATIVA TRIENNALE....................................................................6 CHI SIAMO E DOVE SIAMO.............................................................................................6 La storia....................................................................................................................6 Attualmente...............................................................................................................6 La Professionalità Docente............................................................................................7 Sviluppo professionale: crescita e arricchimento della professionalità.................................7 Funzione psicopedagogica.........................................................................................7 Ubicazione.................................................................................................................9 Analisi del territorio.....................................................................................................9 ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA....................................................................................10 Spazi.......................................................................................................................10 Tempi......................................................................................................................10 Scelte organizzative...................................................................................................11 Organizzazione del tempo..........................................................................................11 Calendario scolastico delle festività previste - Anno 2018/2019.......................................12 La Festa di San Martino...........................................................................................13 La festa del Natale..................................................................................................14 Festa di Carnevale..................................................................................................14 Festa di fine anno scolastico.....................................................................................14 Inserimenti...............................................................................................................14 AREA EDUCATIVA.........................................................................................................15 Finalità del servizio....................................................................................................15 Analisi dei bisogni del bambino e della bambina reale....................................................15 Scelte metodologiche.................................................................................................16 AREA DELLA PROGETTAZIONE CURRICOLARE..................................................................17 Obiettivi di apprendimento.........................................................................................17 Continuità verticale (nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria) e orizzontale (famiglia)....18 Passaggio alla scuola primaria.....................................................................................18 L’insegnamento della Religione Cattolica......................................................................18 3
Integrazione scolastica...............................................................................................19 Interculturalità..........................................................................................................20 AREA DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA......................................................................21 I modelli di programmazione......................................................................................21 L’offerta formativa e l’ampliamento.............................................................................21 PROGETTO STAGIONALITÀ......................................................................................22 PROGETTO ORTO A SCUOLA....................................................................................23 PROGETTO DI ATTIVITÀ PSICOMOTORIA EDUCATIVA.................................................26 AREA DELLA VALUTAZIONE...........................................................................................38 PROGRAMMAZIONE IRC................................................................................................39 TRAGUARDI DI COMPETENZA (INDICAZIONI 2012)..........................................................41 4
1. Premessa Le Indicazioni Nazionali 2012 oltre ad essere un documento legislativo che va ad abrogare i precedenti, rappresenta un percorso culturale che raccoglie i principi pedagogici più importanti degli ultimi 20 -25 anni cercando di dare continuità alla storia. Le finalità della scuola dell’infanzia La scuola dell’infanzia promuove nei bambini e nelle bambine lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e alla cittadinanza. Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Sono fissati al termine della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado e costituiscono riferimenti ineludibili, piste culturali e didattiche per finalizzare l’azione educativa e lo sviluppo integrale della persona. Sono prescrittivi e impegnano le istituzioni scolastiche al loro conseguimento a garanzia dell’unità e della qualità del servizio nazionale di istruzione. Il Concetto di Competenza è si compone di Abilità e Conoscenze sviluppate prevalentemente le esperienze intenzionalmente proposte nelle Unità di Apprendimento. “La descrizione delle competenze è sempre positiva, si valuta ciò che l’alunno sa e sa fare, non ciò che non sa fare”. Le scuole sono libere nelle scelte per perseguirli. La scuola deve essere vicina alla comunità nella quale è inserita. Partendo dall’ambiente di apprendimento si sviluppano delle competenze creando un metodo di lavoro. Un buon investimento nella scuola dell’infanzia è un buon investimento per il percorso scolastico complessivo. Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità. 5
Per questo motivo, da quest’anno per la nostra scuola, è partito un progetto che si propone di rispondere in modo più intensivo ai bisogni peculiari di questa fascia d’età, integrando e potenziando le occasioni educative da mettere a disposizione dei bambini. Inoltre si arricchiranno le occasioni per i genitori di partecipazione attiva alla vita della scuola con incontri laboratoriali e incontri a tema sulle tematiche della crescita con la presenza di specialisti diversi a seconda dell’argomento. 6
2. LA PROGETTAZIONE EDUCATIVA TRIENNALE ANNO SCOLASTICO 2019/2020 Progetto orto Progetto stagionalità Progetto psicomotricità “Giocando si impara – I valori dello sport” Si svilupperanno inoltre Unità di apprendimento che saranno il filo conduttore del lavoro di progettazione della nostra scuola. 3. CHI SIAMO E DOVE SIAMO La storia Questa struttura ha aperto i battenti nel settembre 2008. L’inaugurazione dello stabile si è tenuta il 27 di giugno c.a. alla presenza delle maggiori autorità della Municipalità di Marghera, sia politiche che amministrative, il Direttore al servizio P.I. Dott. Elvio Pozzana nonché l’Assessore Anna Maria Miraglia. Era invitata la cittadinanza e in modo particolare gli utenti della scuola “Regina Mundi”, chiusa il 30 giugno, a cui è stata accordata la precedenza assoluta nei posti disponibili nella scuola nuova denominata “Dario e Federica Stefani”. Attualmente Il collegio è formato da 4 insegnanti tutte in ruolo, 1 insegnante di religione (una giornata alla settimana) per coloro che si avvalgono di tale insegnamento. 7
La coordinatrice pedagogica di ruolo per la nostra scuola è la Dott. Claudia Carbonin. Il personale non docente è di 4 unità tutte dipendenti Ames suddivise in turni. La Professionalità Docente Essere insegnante della scuola dell’infanzia comporta oggi un profilo di alta complessità e di grande responsabilità e richiede la padronanza di specifiche competenze culturali, pedagogiche, psicologiche, metodologiche e didattiche unite ad una aperta sensibilità e disponibilità alla relazione educativa con i bambini. Il collegio docenti ha conoscenze specifiche anche nel campo organizzativo - gestionale e progettuale. Le insegnanti della nostra scuola sono diverse tra loro e tale diversità è da considerarsi come una risorsa, infatti il confronto tra le diverse modalità è alla base dello stile educativo della scuola. Le insegnanti frequenteranno dei corsi di aggiornamento-formazione durante il biennio scolastico 2019/2021. Sviluppo professionale: crescita e arricchimento della professionalità Per sviluppare la professionalità del Personale docente della scuola dell’infanzia, vengono tenuti ogni anno dei corsi di aggiornamento sia collettivi che individuali, che toccano le diverse aree dello sviluppo pedagogico – educativo. Nella formazione del personale docente sono previsti anche dei percorsi formativi organizzati dal servizio Prevenzione e protezione del Comune di Venezia, in collaborazione con l’U.L.S.S., tipo Corso di Primo Soccorso, Back School, ecc. Funzione pedagogica DALL’ART. 8 DEL REGOLAMENTO DEL COMUNE DI VENEZIA. Le migliori condizioni di apprendimento di esperienza e di interazioni multiple, vengono garantite da Funzionari, Pedagogisti e 8
Psicologi, i quali attuano un coordinamento operativo nell’ambito di una Equipe Psicopedagogica. I Funzionari Pedagogisti e Psicologi organizzano la propria attività in riferimento a precisi ambiti territoriali ed a specifiche tematiche, con piena autonomia, collaborando con le famiglie e tutte le figure professionali presenti all’interno del servizio nell’attivazione dei processi educativi. Tale Equipe: ha la funzione di consulenza tecnico-scientifica ed assicura il coordinamento nella programmazione educativa dei Servizi; promuove la comunicazione favorendo il flusso delle informazioni; fornisce supporti psicopedagogici in ordine all’elaborazione del progetto educativo ed alla verifica della sua attuazione anche in relazione ai bambini diversamente abili, valorizzando pienamente le risorse umane e professionali; definisce con i Collegi gli interventi individualizzati, l’attuazione dei processi educativi, le modalità di osservazione e quelle di colloquio con i genitori; si pone come referente per i genitori su specifiche tematiche inerenti alla prima infanzia; predispone momenti di collaborazione con altri Servizi socio- educativi presenti nel territorio; promuove ed elabora progetti per l’aggiornamento e la formazione del personale docente e non docente. Inoltre: svolge compiti di studio e di ricerca, al fine di essere sempre aggiornata e propositiva nel campo delle discipline psicopedagogiche ed attenta a qualsiasi idea emergente a livello regionale, nazionale, europeo ed internazionale: garantisce specifici interventi nell’ambito delle problematiche inerenti alla disabilità effettuando in particolare un lavoro di 9
supervisione alle Educatrici e Insegnanti e di coordinamento con i competenti Servizi dell’A.S.L.; determina all’inizio dell’anno scolastico, sulla base dei criteri individuati Regolamento Comunale e secondo le modalità attuative definite dal Dirigente competente in materia, l’assegnazione del personale docente nei vari plessi, in stretta collaborazione con gli Uffici Amministrativi e definisce inoltre, sentite le insegnanti, la composizione delle sezioni; definisce i criteri generali per la programmazione dell’attività di non docenza; si fa carico insieme al Consiglio del Nido e al Consiglio della Scuola dell’Infanzia dei bambini con situazioni problematiche documentate. Ubicazione La scuola situata nella zona periferica di Marghera, in uno stabile polifunzionale che comprende anche una palestra aperta al pubblico, Associazioni “Save the Children” si trova in Via Della Rinascita n° 141, telefono della Scuola dell’Infanzia 041-5381420, fax 0418897862. Analisi del territorio L’ambiente socio-culturale è molto vario e multietnico per la presenza del 50% di famiglie nuove e altre immigrate. La rete dei servizi del territorio è costituita da: Centro di Neuropsichiatria Infantile, Equipe psico-pedagogica, Consultorio. Esistono nel territorio due comunità di accoglienza il Servizio Casa- Famiglia “Buon Pastore”, il Centro Tutela del Bambino. I servizi culturali attivi nel territorio sono ben strutturati soprattutto in centro a Marghera presso le strutture comunali: biblioteca, ludoteca. 4. ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA 10
Spazi Il nostro edificio è suddiviso in un grande spazio centrale che funziona da salone per giochi a tavolino e per Atelier,un salone per accoglienza e ritrovo di tutti i bambini assieme, due aule (scoiattoli e ricci) con annessi servizi igienici per I bambini/e, e una terza sezione (ex Spazio cuccioli) utilizzata come spazio polivalente per attività educative prevalentemente come laboratorio grafico/pittorico/manipolativo. A sinistra c’è un refettorio, una sala di psicomotricità, tre servizi igienici per adulti di cui uno per diversamente abili, uno spogliatoio per il personale docente ed ausiliario, due stanze di servizio e l’ufficio. Sono presenti anche due giardini autonomi, uno anteriore e uno posteriore. Lo spazio… racconta; accoglie; offre elementi di familiarità/estraneità; consente una continuità con …; separa; contiene; facilita; organizza; descrive e… “i bambini e le bambine agiscono e abitano lo spazio con la mente e con il corpo” Tempi Gli orari della Scuola Dell’Infanzia sono: Accoglienza dalle 7.30 alle 9.00; 1° uscita senza il pasto dalle 11.45 alle 12.00; 2° uscita dopo il pasto dalle 13.15 alle 13.30; 3° uscita dalle 15.45 alle 16.15; 4° uscita dalle 16.45 alle 17.00. L’orario risponde alle esigenze didattiche, si ricorda che non sono accettati ritardi in entrata oltre le ore 9.00 o in uscita oltre le ore 17.00 dalla scuola, come da disposizione della Dirigente del Servizio dell’anno scolastico 2016/2017. 11
Scelte organizzative Per equilibrare la composizione delle classi, non solo in base all’età, sesso, abilità, si è reso necessario comporre le sezioni in modo eterogeneo sostenendo un’impostazione unitaria della scuola che offra pari opportunità a tutti i bambini ma soprattutto offra alle famiglie un riferimento educativo univoco. La realizzazione di classi aperte e la programmazione per laboratori, sono strumenti efficaci affinchè le insegnanti siano riferimento educativo di tutti i bambini e nel contempo ci siano proposte proporzionali alle capacità dei bambini. Il nostro servizio 3 – 6 anni è comunale, attualmente La Dirigente delle Politiche Educative è l’Ing. Silvia Grandese. Organizzazione del tempo La scuola dell’infanzia apre il servizio all’utenza dalle 7.30. La giornata tipo è comune per tutti i bambini che nell’arco della giornata partecipano a laboratori eterogenei e/o omogenei per età 7.30 / 9.00 entrata e accoglienza e attività di routine; 9.00 / 10.00 presenze, merenda, attività di routine, uso dei servizi igienici, preparazione delle tavole per il pranzo; 10.15 / 11.45 attività didattica; 11.45 / 12.00 preparazione al pranzo; 12.00 / 13.00 pranzo; 13.15 / 13.30 uscita; 13.00 / 14.00 gioco libero in salone o in giardino, preparazione per le attività didattiche con giochi di rilassamento e/o lettura di libri; 12
14.00 / 15.15 attività didattica; 15.15 / 15.45 merenda; 15.45 / 16.15 uscita; 16.15 / 16.45 gioco libero in salone; 16.45 / 17.00 uscita. Calendario scolastico delle festività previste - Anno 2019/2020 Ai sensi della Delibera della Giunta Regionale n° 524 del 03/04/2012 le Scuola dell’Infanzia Comunali inizieranno l’attività didattica il giorno 11 settembre 2019. La scuola, come tutte le Scuole dell’Infanzia gestite dal Comune di Venezia è aperta dal lunedì al venerdì dalla seconda settimana di settembre e fino al 30 giugno, fatti salvi i periodi festivi come da calendario scolastico della scuola statale così elencati: Festa di tutti i Santi Festa del santo Patrono (21 novembre - Madonna della Salute) Immacolata Concezione 8 dicembre Festività Natalizie Chiusura per Carnevale da calendario scolastico regionale Festività Pasquali Anniversario della Liberazione 25 aprile Festa del Lavoro I° maggio 13
Festa Nazionale della Repubblica 2 giugno Si ricorda inoltre che nel mese di giugno deve essere programmata una mezza giornata di chiusura all’utenza per la verifica finale ai sensi dell’art. n° 16 dell’Accordo per la Disciplina dei Servizi Scolastici ed Educativi. “Condividere esperienze di gioia, di serenità, di solidarietà, di collaborazione, di divertimento tra i bambini, e tra bambini e adulti” La Festa di San Martino Come consuetudine, ogni anno scolastico la Scuola dell'infanzia Stefani programma un'uscita nel territorio circostante, per festeggiare la giornata di S. Martino. Anche quest'anno ci è stata proposta l'uscita presso la Municipalità di Marghera in Piazza Mercato. L'evento è promosso dall'ASCOM in collaborazione con il Comune di Venezia e Vela S.p.A. Riteniamo che la partecipazione con i bambini e le bambine a tale iniziativa, sia un momento di condivisione e valorizzazione delle usanze del nostro territorio e patrimonio culturale. Durante tale evento vengono consegnati in regalo ai bambini dei S. Martino dolciume, offerti dalle varie attività commerciali che prendono parte all'iniziativa ( pasticcerie,panifici). "ripartire dalle scuole come sistema per ritrovarci in percorsi di aggregazione..." Stiamo parlando di co-educare “Batter San Martin" I bambini e le bambine cantano una filastrocca, 14
in cambio di dolci o monetine. La filastrocca tipica veneziana dice: S. Martin xe 'ndà in sofita a trovar ea so' novissa so' novissa no ghe gera S.Martin col cùeo par tera E col nostro sachetìn cari signori xe S.Martin. La festa del Natale Festa di Natale con laboratori con materiale di riciclo dedicati alle famiglie e ai bambini/e della scuola dell’Infanzia Festa di Carnevale Festa di fine anno scolastico Inserimenti Le modalità dell’inserimento della Scuola dell’Infanzia vengono concordate all’interno del collegio docenti e adattate alle esigenze organizzative e pedagogiche. In genere si chiede la disponibilità di un genitore per i primi giorni di inserimento. 15
La durata dell’inserimento è di 15 giorni. L’Art. n° 52 del vigente Regolamento dei Servizi per l’Infanzia Del Comune di Venezia cita: “L’inserimento nelle Scuole dell’Infanzia avviene di norma nell’arco di due settimane, prevedendo una presenza sempre maggiore del bambino/a fino al raggiungimento dell’orario completo. Le insegnanti valutano in casi particolari il protrarsi del periodo necessario per il raggiungimento della frequenza dei bambini/e per l’intero orario scolastico concordandolo con i genitori. 5. AREA EDUCATIVA Finalità del servizio La Scuola dell’Infanzia ha ormai da tempo conquistato pieno diritto di cittadinanza tra le varie Agenzie Educative, contribuendo a realizzare il diritto all’istruzione proprio di ogni persona fin dalla sua nascita e sancito dalla Costituzione. La Scuola dell’infanzia promuove la formazione integrale della personalità del bambino e della bambina da 3 a 6 anni, nella sua individualità, irripetibilità, globalità, promuovendo nei bambini/ne: la maturazione e il rafforzamento dell’identità la conquista dell’autonomia l’acquisizione e lo sviluppo di competenze così come indicato nella vigente legislazione (Indicazioni Nazionali 2012 e Regolamento dei servizi dell’infanzia del Comune di Venezia ). Il servizio educativo riconosce alle famiglie la primaria e prioritaria funzione educativa nei confronti dei bambini e instaura con esse un rapporto di collaborazione e di confronto, al fine di garantire al bambino/a un percorso educativo e formativo il più possibile armonioso e coerente. 16
Il Servizio educativo si propone come ambiente di relazione, cura e apprendimento in cui le esperienze personali e le differenze individuali dei bambini/e vengono valorizzati evitando ogni forma di discriminazione. Analisi dei bisogni del bambino e della bambina reale Il bambino che frequenta il servizio educativo è un soggetto attivo, che porta con sé una storia, conoscenze e abilità acquisite negli ambienti in cui è vissuto fin dalla nascita. Di ciò è utile e necessario tener conto, così come delle differenze di un bambino rispetto all’altro nella prospettiva di un’azione educativa personalizzata, non in una prospettiva solo individuale ma anche in una dimensione sociale e vita di gruppo. Nella Scuola dell’Infanzia è fondamentale considerare il bambino/a soggetto della sua formazione mirando alla: Promozione integrale della personalità del bambino; Formazione di soggetti liberi, responsabili, attivamente partecipi alla vita della comunità; Sviluppo delle varie componenti della personalità cognitiva, affettiva, sociale. Scelte metodologiche Con l’intento di rendere gli interventi educativi più efficaci, noi insegnanti e educatrici abbiamo individuato le seguenti modalità da utilizzare nelle attività curricolari della scuola: lavoro in sezione; lavoro di intersezione; lavoro di gruppo e piccolo gruppo; laboratori esterni alla classe; laboratori per gruppi di età; 17
uscite nel quartiere; uscite nell’ambiente. 6. AREA DELLA PROGETTAZIONE CURRICOLARE Obiettivi di apprendimento Gli obiettivi di apprendimento che ci prefiggiamo di raggiungere fanno riferimento alle Indicazioni Ministeriali della Pubblica Istruzione e sono organizzabili per la Scuola dell’Infanzia in Campi di Esperienza. Per la Scuola dell’Infanzia i Campi di Esperienza sono i seguenti: IL CORPO E IL MOVIMENTO. Mirare ad una educazione psicomotoria che permetta il raggiungimento di una coordinazione dei movimenti e di una padronanza del proprio comportamento motorio nell’interazione con l’ambiente; I DISCORSI E LE PAROLE. Affidarsi ad una educazione linguistica che permetta il raggiungimento di una reale capacità di comunicazione con l’esercizio di tutte le funzioni. LA CONOSCENZA DEL MONDO. Realizzare un’educazione cognitiva che renda il bambino capace di contare, valutare, ordinare, raggruppare, misurare, localizzare, prevedere, classificare, rappresentare, esplorare, scoprire, manipolare, costruire, indagare, ecc. LINGUAGGI, CREATIVITA’ ED ESPRESSIONE. IMMAGINI, SUONI E COLORI. La formazione in questo campo deve puntare su attività grafico-pittoriche, drammatico - teatrali, sonore-musicali che permettano di comunicare in modi diversi. 18
IL SÈ E L’ALTRO. È importante promuovere l’autonomia, la partecipazione ad eventi significativi, l’appartenenza alla comunità e alla condivisione di valori, l’accoglienza, la reciprocità. Continuità verticale (nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria) e orizzontale (famiglia). La continuità tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “GRIMANI” avverrà attraverso un progetto che prevede attività didattico - animative. Nella continuità con la famiglia, la scuola è interessata a promuovere, sostenere e sviluppare la collaborazione dei genitori e della comunità locale, nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascuno. La partecipazione avviene con le seguenti modalità: Nelle assemblee di classe i genitori vengono a conoscenza del percorso educativo – didattico sviluppato nel corso dell’anno scolastico; Colloqui individuali: per fare il punto sullo sviluppo del bambino e dare e ricevere delle informazioni. Feste organizzate dalla scuola costituiscono ulteriori occasioni di costruttivo incontro con le famiglie e con il territorio. Laboratori didattici che coinvolgono sia i bambini che i genitori. Incontri a tema per i genitori sulle tematiche della crescita, con la presenza di specialisti diversi a seconda dell’argomento. Passaggio alla scuola primaria 19
Gli incontri comprendono incontri tra adulti delle scuole dei diversi gradi e visite dei bambini/ne più piccoli alla scuola dei grandi. Per gli anni scolastici nel triennio 2018/2021 la continuità tra i due ordini scolastici avverrà attraverso un progetto denominato L’insegnamento della Religione Cattolica La nostra scuola, come tutte le scuole per l’infanzia, viene supportata da una insegnante della religione cattolica che si inserisce nell’attività didattica con cadenza settimanale per ciascun gruppo di bambini. Il suo progetto didattico, sarà allegato al presente Piano dell’Offerta Formativa Durante le attività connesse all’insegnamento della religione, come precedentemente citato, ai bambini con esonero vengono proposte altre attività da svolgersi con l’insegnante di sezione, generalmente in salone. Integrazione scolastica La Scuola dell’Infanzia accolgono tutti i bambini/ne, anche i bambini/ne con difficoltà di adattamento e di apprendimento per i quali rappresenta un’opportunità educativa rilevante. La presenza di bambini/ne in difficoltà è fonte preziosa di rapporti e interazioni, occasione di maturazione per tutti. Il servizio educativo offre ai bambini/ne diversamente abili adeguate opportunità educative realizzando un’effettiva integrazione secondo un preciso progetto educativo e didattico che è parte integrante della programmazione. La formulazione di specifici progetti educativi individualizzati (PEI) deve considerare il soggetto protagonista del proprio processo di crescita (relazionale, sociale, cognitiva). Le difficoltà e gli svantaggi dei bambini/ne possono risalire a condizionamenti di natura socio – culturali. La loro integrazione deve essere favorita in modo da rispondere ai loro specifici bisogni relazionali e cognitivi e rafforzare le capacità individuali. La scuola deve valorizzare le diversità individuali, sociali e culturali, allo scopo di prevenire e contrastare la formazione di stereotipi e pregiudizi nei confronti di persone e culture, in particolare deve favorire, a tutti i livelli, l'integrazione degli alunni in situazione di handicap, 20
valorizzare come patrimonio collettivo la diversità insita in ogni persona, promuovere la conoscenza, il confronto, il rispetto di culture diverse. Elaborare un “piano di lavoro“ integrato a quello della sezione e costituito da attività ludico – didattiche fruibili dal/ la bambino/a poiché adeguate al suo livello di sviluppo ; Creare un percorso in grado di sostenere le capacità presenti individuando e sviluppando le potenzialità del bambino, Elaborare ed attivare tutte le strategie educativo – didattiche possibili per sostenere l’autonomia del/la bambino/a intesa come capacità di interagire con l’ambiente in modo efficace, soddisfacente e significativo. Interculturalità La consapevolezza del patrimonio di civiltà europea, l’incontro aperto con altre culture e modelli di vita, la garanzia per tutti i cittadini, italiani e non, di acquisire nelle nostre scuole una reale esperienza di apprendimento e di inclusione sociale, sono obiettivi a cui le istituzioni scolastiche devono mirare con il concorso e la collaborazione dei soggetti educativi presenti sul territorio: famiglie, enti locali, associazioni, istituzioni a vario titolo interessate. Il fenomeno dell’immigrazione è considerato un elemento costitutivo delle nostre società nelle quali sono sempre più numerosi gli individui appartenenti a diverse culture. L’integrazione piena degli immigrati nella società di accoglienza è un obiettivo fondamentale e, in questo processo, il ruolo della 21
scuola è primario. Tale integrazione è oggi comunemente intesa come un processo bidirezionale, che prevede diritti e doveri tanto per gli immigrati quanto per la società che li accoglie. La presenza di alunni di diversa nazionalità è un dato strutturale e riguarda tutto il sistema scolastico. È necessario, dunque, individuare le migliori pratiche e disseminarle nel rispetto del Piano Triennale dell’offerta formativa (PTOF) e dell’autonomia scolastica, d’intesa con gli Enti locali e gli altri soggetti che sul territorio interagiscono per l’integrazione. La presenza del/la mediatore/ce culturale, ove necessaria, potrà contribuire a creare un clima sereno di comunicazione reale. Sarà importante – in ogni caso – mantenere un atteggiamento di estremo rispetto ad evitare un approccio che possa essere frainteso come invasivo. 7. AREA DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA I modelli di programmazione Il collegio utilizzerà il modello di progettazione per competenze UDA Programmazione didattica di base suddivisa per mese L’alternarsi delle stagioni rappresenta uno degli spunti più interessanti e ricco di suggestioni per svolgere attività diversificate con i bambini e le bambine della scuola dell’infanzia. Dall’osservazione delle caratteristiche stagionali si possono ricavare immagini, colori, suoni, profumi che arricchiscono il cammino del/la bambino/a di nuove ed originali esperienze. Le bambine e i bambini saranno invitati - con obiettivi diversificati in base alle età - ad esplorare il mondo fantastico dei colori relativi ad ogni stagione: dal gioco libero con i colori, alla sperimentazione 22
di diverse tecniche pittoriche ed espressive, alla ricerca delle emozioni suscitate dai colori dell’ambiente. Gli obiettivi vengono individuati partendo da un’osservazione accurata durante il periodo degli inserimenti, attivata sia partendo da ipotesi tecniche che da una descrizione dei comportamenti anche utilizzando le diverse sensibilità delle insegnanti e delle educatrici. La scelta di questi modelli è il risultato di una riflessione collegiale che parte dai bisogni dei bambini che possono cambiare a seconda delle situazioni concrete. Tale modello si differenzia poi a seconda della metodologia adottata nelle singole sezioni. Il collegio promuove la partecipazione dei genitori valorizzandone gli atteggiamenti costruttivi e le aspettative positive. L’offerta formativa e l’ampliamento I progetti: Progetto Stagionalità Progetto orto a scuola Progetto di attività psicomotoria educative Progetto “Crescere con I valori dello sport” – Giocando s’impara PROGETTO STAGIONALITÀ Le ricorrenze del nostro calendario rappresentano momenti emozionali fortemente legati al mondo affettivo di ogni bambino/a, ed è proprio per questo che ogni anno nelle Scuole dell’Infanzia vengono organizzate delle feste, che vedono coinvolti bambini e bambine, insegnanti e famiglie. Da questa riflessione parte l’idea di affrontare per quest’anno scolastico il tema della stagionalità correlato alle festività. Perché tutto questo? Perché, le feste offrono ai bambini/e l’opportunità di vivere avvenimenti legati alle tradizioni, di scoprire 23
il senso dei simboli più significativi che caratterizzano le varie culture e rendono possibili scambi trasversali ai campi di esperienza. La Scuola dell’infanzia “D. e F. Stefani”, vuole così rendere partecipe al progetto scolastico tutte quelle figure familiari e affettivamente legate al bambino/a, consolidando sempre di più il rapporto scuola – famiglia. Se vogliamo accompagnare il corso naturale dell’anno insieme, festeggiare le feste e approfondire il tema delle stagioni, diventa particolarmente importante, perché attraverso questi momenti, accogliamo in modo eccellente ciò che la natura ci regala e che le feste vogliono darci. PROGETTO ORTO A SCUOLA PERCHE’ L’ORTO? perché, attraverso l’esperienza diretta, si sperimentano elementi di: botanica, ecologia, geometria e linguaggi perché attraverso la continuità e la costanza si ottengono 24
i risultati per scoprire l’Arte di raccogliere i semi per seminarli e ottenere i frutti I principi ecologici sono delle regole sulle quali si basa la vita di ogni essere vivente. Per facilitarne la comprensione si è pensato di proporre ai bambini/ne esperienze concrete manipolative d’interazione con l’ambiente naturale (G. Franco Zavalloni). A tal fine si vuole realizzare un orto/giardino nel cortile della scuola come spazio di apprendimento. L’obiettivo è quello di sviluppare la responsabilità verso di sé, gli altri e l’ambiente, rispettando la natura. Pedagogicamente parlando, il contesto in cui il mondo scolastico si trova ad operare è un contesto urbano, dove i bambini e le bambine vivono sempre meno l’esperienza del contatto non solo con l’ambiente naturale ma anche con il mondo della produzione. Da dove arrivano i cibi: la frutta, la verdura, ecc ? Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è ricreare questo collegamento con la natura. Nell’orto ritroviamo la magia della nascita, la responsabilità di accudire le piante, la sorpresa di vedere qualcosa che sboccia e cresce. Si assimilano le regole, la ciclicità, il rispetto e l’equilibrio. Il nostro progetto nasce dell’esperienza di trasformare la scuola 25
dell’infanzia in qualcosa di vivo, in un’esperienza affettiva in cui i bambini e le bambine si uniscano insieme. Far nascere quel “saper fare” che per i bambini è molto importante, l’esperienza di coltivare rilassa ed è liberatoria. L’orto è il luogo in cui i bambini e le bambine imparano a vivere esperienze e sperimentano quella concentrazione che nasce dal lavoro manuale a contatto con la natura. Nell’orto non si va solo per procurarsi del cibo, ma anche per prendere conoscenza della bellezza del cielo, delle nuvole, delle stagioni, dei cambiamenti climatici, ascoltare gli uccellini e guardare gli insetti. La natura come maestra di vita. Finalità: Rendere consapevoli i bambini e le bambine che sono parte integrante dell’ambiente Favorire il rispetto della natura Sviluppare il senso di responsabilità verso di sé, gli altri e l’ambiente prendendosene cura Far vivere delle esperienze di vita per cui rispettando la natura, ci sia comunque il soddisfacimento di un bisogno vitale: IL RACCOLTO Favorire l’opportunità di consolidare il rapporto con la scuola, la comunità, il territorio e le sue risorse. Migliorare la manualità Obiettivi: Acquisire gradualmente fiducia nelle proprie capacità Accettare la presenza nel gruppo di qualsiasi compagno/a Avere cura degli spazi comuni Realizzare un orto 26
Conoscere le caratteristiche di alcune piante a partire dai semi Usare strumenti di lavoro appropriati e specifici (vanga, zappa, rastrello, ecc) Sviluppare il senso estetico nei bambini e nelle bambine Sviluppare il senso civico Utilizzo di modalità di apprendimento attivo: IMPARARE FACENDO Sviluppare la curiosità e l’abitudine all’osservazione dei fenomeni naturali Attività: Preparazione del terreno, vangatura, preparazione dei sentieri dove i bambini e le bambine semineranno Annaffiatura Cura fino ad arrivare alla raccolta ed infine l’assaggio dei frutti del proprio orto Stesura di schede che consentano ai bambini e alle bambine di osservare e descrivere il percorso fatto realizzando un libretto personale Visita degli orti degli dell’associazione anziani della Municipalità di Marghera Visita dei genitori nell’orto della scuola accompagnati dai loro figli e figlie Creazione di uno spaventapasseri 27
PROGETTO DI ATTIVITÀ PSICOMOTORIA EDUCATIVA Il progetto psicomotorio verrà attuato il lunedì e il martedì dalle ore 13,00 alle 15.00, e il mercoledì dalle 10,00 alle 12,00. La psicomotricità si situa in una moderna concezione pedagogica dell’educazione perché considera il bambino nella sua unità psicofisica. È intesa come un percorso di cambiamento e trasformazione agito in gruppo in uno spazio adeguato, utilizzando il linguaggio del corpo in un contesto di gioco spontaneo. La scuola si avvale di un esperto in materia di provata esperienza, dell’associazione “Giocare per Crescere” di Alberto Grandi. Finalità La psicomotricità educativa si propone di favorire un completo stato di benessere psico - affettivo nella relazione con sé, gli altri e le cose. Sperimentando le potenzialità del proprio corpo, i bambini possono esprimere liberamente sentimenti ed emozioni e scoprire il piacere di apprendere attraverso il fare. Conquistando la piena consapevolezza del proprio corpo il bambino/na imparare ad apprendere e ad entrare in relazione con il mondo esterno; il corpo è quindi usato come strumento di conoscenza, comunicazione e socializzazione. 28
Nella pratica psicomotoria l’educatore interviene per modificare spazio, materiali, produzioni del bambino/a, per fargliele meglio sviluppare, cioè per favorire le sue azioni. La pratica psicomotoria facilita nel bambino/a l’apertura al registro simbolico, alla rappresentazione, alla capacità di decontrazione, a partire dalla dimensione senso motoria ed emozionale. Destinatari La psicomotricità educativa si rivolge ai bambini/ne dai due anni e mezzo circa ai sei anni frequentanti la scuola dell’infanzia. Le esperienze vissute dai bambini costituiscono gli aspetti del loro essere futuro, sia relazionale, affettivo e emozionale. L’attività viene effettuata con un numero di circa 8 bambini. La durata dell’incontro settimanale è di 60 minuti. I gruppi dei bambini/e sono composti in base alle loro età, creando omogeneità. Obiettivi La pratica psicomotoria consente di migliorare le abilità motorie, la conoscenza e l’uso dello schema corporeo e l’accettazione di sé, rinforza ed aumenta i livelli di autonomia raggiunti, accresce la fiducia nelle proprie capacità, favorisce l’organizzazione temporale e l’orientamento. Durante la seduta il bambino impara a sperimentare e a padroneggiare gli schemi motori di base: camminare, correre, strisciare, saltare… Impara a gestire il proprio corpo in movimento nello spazio rispetto gli altri e a sapersi orientare nello spazio e nel tempo. Più specificatamente questo comporta una presa di coscienza del sé corporeo e della propria identità in rapporto allo spazio, al tempo, agli oggetti e agli altri (coetanei o adulti). Metodologie e attività La pratica proposta si rifà alle teorie sviluppate dal prof. B. Aucouturier che fanno riferimento alla fondamentale importanza del gioco motorio e simbolico nella costruzione dell’identità personale di ogni individuo. 29
Durante la seduta ogni bambino è considerato nella sua globalità, nel rispetto della sua storia, della sua personalità e della sua potenzialità. La seduta ha una sua metodologia che comprende tre fasi. La prima centrata sul corpo in movimento in una sua dimensione prevalentemente senso motoria. La seconda fase si attua con giochi liberi a carattere simbolico: il bambino mette in scena il gioco simbolico attraverso una ricchezza di spunti ed inventiva, gioco che i bambini tenderebbero a continuare senza fine perché in presa diretta con la propria dimensione emozionale. La terza fase, a corpo fermo, permette al bambino di accedere alla rappresentazione di sé attraverso vari codici: disegno, costruzioni, manipolazione e linguaggio. Risorse umane Ruolo dell’educatore in psicomotricità non è quello di fare eseguire degli esercizi psicomotori (quindi con una conduzione diretta della seduta) ma quello di accompagnare il bambino nell’utilizzo dei materiali e degli spazi della sala, far prendere consapevolezza ai bambini delle situazioni che stanno vivendo, proporre a partire dalle attività che i bambini mettono in atto delle evoluzioni della situazione vissuta da loro stessi. CRESCERE CON I VALORI DELLO LO SPORT “GIOCANDO S’IMPARA” Un giornalista chiese alla teologa tedesca Dorothee Solle: “Come spiegherebbe a un bambino che cos’è la felicità?”. “Non glielo spiegherei”, rispose, “gli darei un pallone per farlo giocare” 30
EDOARDO GALEANO L’idea di un progetto educativo - didattico basato sul “ben-essere” psico-fisico, partendo dai valori sportivi, nasce dalla fotografia del contesto sociale in cui è inserita la scuola dell’infanzia comunale “Dario e Federica Stefani” di Marghera - Cà Emiliani. Il territorio di Marghera - Cà Emiliani ha ancora bisogno, come avvenuto in passato, di un particolare investimento da parte delle Politiche Sociali, Educative o giovanili in quanto ad oggi, molto complesso. Per far fronte alla sua complessità è necessario recuperare l’idea di comunità educante attraverso l’attivazione sociale, la creazione e il mantenimento di reti tra le agenzie educative del territorio: scuole, oratori, parrocchie, società sportive, ecc, al fine di contrastare l’emarginazione, il disagio psico-socio-culturale, l’evasione scolastica della zona in cui operiamo come insegnanti attraverso i valori dello sport e del gioco. Lo sport, di conseguenza, assume in questo contesto territoriale la centralità nel processo educativo di tutta la comunità, essendo spesso l’incrocio tra educativo e sociale. Chi è educato è anche educatore e tutti si prendono cura del bene comune In quest’ottica, dobbiamo seminare per raccogliere, insegnando a pescare non aspettando che i pesci arrivino da soli, in un quadro di politiche educative che non riguardano solo la scuola, ma tutto il sistema educante: famiglia e società intera. La scuola deve essere coinvolta non solo come spazio che riceve proposte, ma come soggetto attivo nel territorio, costruendo insieme agli altri soggetti il percorso educativo per chi vive in quel territorio, ovviamente partendo dai bambini e dalle bambine della scuola dell’infanzia che sono i cittadini e le cittadine di domani. 31
Dunque lo sport/gioco con l’obiettivo di creare non solo ricreazione ma anche educazione come forma di socializzazione, educazione civica, accettazione del gruppo e strumento di ben- essere. E’ solo con un gioco di squadra, in sinergia e promuovendo collaborazioni con le società sportive della zona, che si possono attuare progetti di educare insieme attivando modelli di cittadinanza e costruzione di stili di vita lontani dal disagio sociale e ambientale, nel tessuto sociale di questo quartiere. Ne consegue che è particolarmente importante già dalla scuola dell’infanzia portare il gioco, l’attività sportiva, il rispetto delle regole, in una zona espressione di un contesto psico-socio- ambientale “difficile”. Insegnare significa “mettere dentro”, attraverso delle informazioni; educare non significa esclusivamente “dare informazioni sulle buone maniere” (= comportarsi bene), il processo educativo è espressione di equilibrio tra: IN-STRUIRE (mettere dentro) / EX-DUCERE (tirar fuori). Le Neuroscienze chiamano l'età che va da zero a sei anni “gli anni che durano per sempre”, proprio perché si pongono le basi della crescita e del successo futuro. Ne consegue che è fondamentale investire presto nell’educazione, perché da zero a sei anni la mente di un bambino/a vive le fasi più decisive per la sua formazione, quelle in cui l’apprendimento avviene con più naturalezza e ha effetti più duraturi. I valori dello sport mirano ad uno sviluppo sano ed equilibrato del bambino/a, vedendo in esso il suo divenire, la persona che domani sarà. Il bambino/a che può vivere la sua infanzia in un ambiente che gli garantisce stimoli ed esperienze a lui/lei adatte, non solo potrà 32
vivere in divenire in modo armonioso, contando sulla centralità del suo essere, ma potrà anche portare il suo responsabile e positivo contributo nella sfera sociale. Tutto ciò che i/le bambini/ne trovano, vivono, assorbono dalla scuola, dall’attività di gioco/sport, diventa il bagaglio della loro vita fatto di competenze relazionali quali saper mantenere la calma, imparare a gestire le emozioni, saper calcolare il rischio, essere disponibili ad aiutare chi è in difficoltà; imparare a ragionare e riflettere. Le capacità nascono dalla fatica fatta di vittorie e sconfitte, sacrificio, rispetto e a volte rabbia. L’attività di gioco/sport è preparazione, armonia, abilità…è vita, solidarietà, divertimento, amicizia, gioia, salute, merito…intesa come equilibrio dinamico di forze che agiscono nel bambino/a permettendo di relazionarsi con gli altri e con il mondo in maniera equilibrata. Il punto di partenza è il rispetto: se io non ho rispetto degli altri, degli orari,delle regole, di me stesso, il disagio rischia di essere dietro l’angolo. Pensando ad una pedagogia dello sport (Farnè,2008), questa deve sapersi interrogare sul valore simbolico dell’attività fisica - particolarmente efficace nella rappresentazione di alcuni vissuti- sulla sua dimensione come potente occasione di elaborazione di alcuni vissuti - sulla sua dimensione rituale come potente occasione di elaborazione pedagogica dell’aggressività e, soprattutto, sulla necessità didattica centrata sulla presa di coscienza del corpo come luogo percettivo. Persiste la diffusa confusione fra aggressività e violenza come se fossero sinonimi, quando invece la violenza rappresenta semmai la manifestazione dell’incapacità di sostenere e affrontare il conflitto. 33
Ne consegue che il litigio infantile rappresenta una strategia di crescita e di gestione dei conflitti. Il nostro lavoro diventa fondamentale, perché riesce ad armonizzare lo sviluppo della persona nella sua totalità. Un progetto educativo di questo tipo possiede una funzione sociale e una forte valenza culturale insieme alla possibilità di migliorare la qualità di vita. Come contemplato nelle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’infanzia, attraverso lo sviluppo del sapere e del saper fare il bambino costruisce le competenze stando in relazione con gli altri. Imparare è una questione cognitiva e allo stesso tempo affettiva. Più un bambino e una bambina stanno bene con sè stessi, con la famiglia, con i compagni, con l’insegnanti/educatori/allenatori, più imparano. VISSUTI - COMPETENZE RELAZIONALI Sentirsi a proprio agio o a disagio nel gruppo Sentire la fiducia o avere paura di sbagliare Vivere l’ansia della riuscita Avere il rispetto delle regole o esprimere la mancanza di collaborazione Sentirsi accettati Vivere il senso di appartenenza a un gruppo o sentirsi emarginati. Questi fattori incidono sulla personalità in divenire dei bambini/ne. “L’educazione è il più grande e difficile problema che possa essere proposto all’uomo” Kant La coerenza educativa degli adulti che si occupano della formazione dei/delle bambini/ne = insegnanti, famiglie, allenatori/ci, 34
amministratori/ci pubblici, invita ciascuno/na a collaborare, con il proprio ruolo, per armonizzare e ottimizzare gli interventi educativi, ed a trasmettere messaggi coerenti e rispettosi. Gli adulti possono promuovere la pratica di attività di movimento metodiche, continue e durature nel tempo, svolte con piacere e che non abbiano esclusivamente un fine agonistico. Un sistema formativo integrato per assicurare coerenza educativa “Per educare un bambino ci vuole un intero villaggio” Scuola Famiglia Società sportive altre agenzie È importante sensibilizzare gli adulti educanti a dare il giusto valore al gioco, allo sport, alla pratica all’aria aperta, perché sono fondamentali per lo sviluppo fisico, emotivo -affettivo, socio - relazionale e cognitivo della prima infanzia. Le famiglie potrebbero aumentare le occasioni e i tempi di gioco, magari regolamentando l’uso della tv e favorendo un’ora di gioco motorio giornaliera per i propri figli/e. Tutte le agenzie educative potrebbero stipulare un patto di alleanza per creare luoghi, tempi e occasioni da destinare al gioco. 35
La scuola deve attivarsi ad aumentare le occasioni di movimento tramite le attività in cui i bambini utilizzano il corpo e il movimento come strumenti per apprendimenti cognitivi. Il gioco è un diritto e quindi va garantito e assicurato a tutti i bambini e le bambine. “L’art. 31 della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia recita “ Il bambino ha il diritto al gioco, al riposo, al divertimento e di dedicarsi alle attività che gli piacciono” Il gioco è la principale attività libera del bambino/na, è una necessità primaria. Per i bambini/ne il gioco non è mai un’attività banale; è qualcosa di molto serio, è il loro lavoro principale. Serve per crescere.” La capacità di giocare è direttamente proporzionale alla capacità di relazionarsi in uno spazio e in un tempo già determinati, dove si deve entrare e da cui si deve, poi, necessariamente poter e saper uscire. Il gioco soddisfa il bisogno di: movimento(fisiologico), divertimento, imparare facendo, esplorare, sentirsi capaci, appartenenza. Ma non solo, il gioco aiuta e contribuisce a sviluppare gli aspetti intellettivi e strategici come l’attenzione, l’osservazione, la memoria, la capacità di risolvere i problemi, che guarda caso sono capacità che servono anche nelle attività sportive, ad esempio una partita di calcio o di basket. È bene che gli adulti conoscano le possibilità educative offerte dal gioco e dal movimento, al fine di incentivare la pratica motoria sin dall’infanzia. È dunque indispensabile un’opera di sensibilizzazione e formazione culturale che faccia comprendere a tutti i soggetti coinvolti nel 36
processo educativo delle giovani generazioni, come lo sport e il gioco debbano essere a servizio della persona e non viceversa Alla luce di questi presupposti pedagogici, la nostra collaborazione progettuale con ASD CALCIO MARGHERA, continua per la triennalità 2018/2021. La nostra mission è quella di fare rete nel territorio. La Scuola dell’infanzia Stefani è sita di fronte al campo di calcio Cà Emiliani, è per questo vogliamo accorciare anche le distanze, approfittando della logistica favorevole. Si tratta di aspetti che interessano anche la “politica” in ogni suo aspetto: quello istituzionale e quello educativo - sociale. Lo sport, infatti, è una delle realtà più direttamente coinvolte nei processi di protagonismo sociale, e una delle realtà che più di altre si prestano ad una nuova progettualità riformatrice da ricercare attraverso una maggiore attenzione alla società civile. Ovvero, attraverso una più concreta attuazione di interventi culturali. La strada da percorrere per costruire con i bambini e i giovani, con gli insegnanti, con le famiglie un’abitudine alla pratica sportiva passa necessariamente per l’integrazione tra scuola e sport. Crediamo che tra gli sport il calcio, linguaggio universale che accomuna i giovani in ogni parte del mondo, sia lo strumento più accattivante per insegnare a giocare divertendosi, sdrammatizzando la sconfitta o esaltando quando c’è , la vittoria, per crescere nel rispetto delle regole, degli avversari e delle differenze individuali. Ogni gioco sportivo contiene al suo interno un gioco più importante: il gioco delle dinamiche relazionali con cui si misura la crescita educativa. 37
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