Scuola d'estate, quali attività da giugno a settembre. I docenti non saranno coinvolti a luglio e agosto
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Istituto Comprensivo < < San Giovanni Bosco > > 71043 M A N F R E D O N I A – F G Via Cavolecchia, 4 – CF: 92055050717 – CM: FGIC872002 Tel.: 0884585923 Fax: 0884516827 Codice Univoco ufficio (CUU): UF6AFD - Codice iPA: istsc_fgic86700e Sito web: www.icsangiovannibosco.edu.it PEO: fgic872002@istruzione.it – PEC: fgic872002@pec.istruzione.it Manfredonia, 30 aprile 21 Scuola d’estate, quali attività da giugno a settembre. I docenti non saranno coinvolti a luglio e agosto Piano scuole estate 2021: una novità per il mondo scolastico, dopo un anno difficile vissuto con vari stop delle lezioni in presenza a causa della pandemia. Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato la circolare con il programma delle attività da giugno a settembre. Il piano, da 520 milioni di euro, vedrà diverse risorse coinvolte: i docenti saranno esclusi a luglio e agosto. Nella fase 1, periodo giugno, le Istituzioni scolastiche potranno proporre: iniziative di orientamento (ad esempio, nell’ambito delle STEAM); attività laboratoriali (ad es. musica d’insieme, sport, educazione alla cittadinanza e all’ambiente, utilizzo delle tecnologie); approfondimenti per la conoscenza del territorio e delle tradizioni delle realtà locali; l’incontro con “mondi esterni”, delle professioni o del terzo settore, promuovendo stili cooperativi degli studenti, soprattutto quelli più esposti al rischio dispersione. Il coinvolgimento degli stessi studenti nella progettazione – precisa la circolare- ne favorirebbe la responsabilizzazione. Nella fase 2, periodo luglio-agosto, l’attenzione si concentra sui “Patti educativi di comunità” quale modalità perché il territorio si renda sostenitore, d’intesa e in collaborazione con la scuola, della fruizione del capitale sociale espresso dal territorio medesimo, ad esempio negli ambiti della musica d’insieme, dell’arte e della creatività, dello sport, dell’educazione alla cittadinanza, della vita collettiva e dell’ambiente, delle tecnologie digitali e delle conoscenze computazionali, che divengono sempre più driver della nuova socialità. Le attività C.A.M.PU.S. (Computing, Arte, Musica, vita Pubblica, Sport), ad esempio, potrebbero costituire opportunità per riavvicinare il mondo della scuola ad attività particolarmente penalizzate durante la crisi pandemica. Per le attività motorie e sportive potrebbero poi essere realizzati contesti sportivi scolastici, con la collaborazione degli Organismi sportivi affiliati al Coni e al Cip, anche in prosecuzione di progetti già avviati. I “Patti” possono essere finalizzati, ad esempio, a potenziare spazi e attività di crescita culturale e arricchimento delle competenze e per favorire l’inclusione dei minori più vulnerabili.
I docenti in questa fase non saranno coinvolti. Nella fase 3, periodo settembre, si porrà l’attenzione alla partenza del nuovo anno scolastico, accompagnando gli studenti mediante contatti personali e riflessioni, incoraggiati e sostenuti per affrontare la prossima esperienza scolastica. La circolare ipotizza per questa fase strettamente interconnessa con le altre attività laboratoriali o momenti di ascolto, anche avvalendosi di collaborazioni esterne per sportelli informativi tematici o di supporto psicologico o, nel caso di materie afferenti specificatamente all’inclusione, potenziando ad esempio il ruolo dei CTS e di sportelli ad hoc (ad es. sportelli autismo). È auspicabile – consiglia il MI – affrontare tematiche legate al rinforzo disciplinare in un’ottica laboratoriale e di peer tutoring, anche autogestiti dagli studenti (in base all’età) e supervisionati da docenti tutor, avvalendosi delle innovazioni didattiche di cui si è fatta esperienza nell’ultimo anno: didattica blended, one to one, cooperative learning, realizzando unità formative brevi e autosufficienti, personalizzate e responsabilizzanti. Piano scuola estate, tre fasi: rinforzo competenze disciplinari, relazionali e socialità, introduzione al nuovo anno. FAQ Fase 1: Rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali Incrementare le competenze di studentesse e studenti e favorirne l’apprendimento attraverso una partecipazione diretta nella costruzione del sapere. L’obiettivo è porre le studentesse e gli studenti al centro della loro esperienza scolastica, valorizzandone appieno l’identità affinché le diverse attitudini, le molteplici potenzialità e capacità siano oggetto di una vera personalizzazione dei percorsi di apprendimento.
Fase 2: Rinforzo e potenziamento competenze disciplinari e della socialità Favorire l’avvio di un percorso finalizzato al ripristino della normalità, consentendo a studentesse e studenti di riprendere contatti con la realtà educativa e al contempo rafforzare le competenze relazionali con forte attenzione a coloro che si trovano in condizione di fragilità. In tale fase potranno essere avviati processi di condivisione e partecipazione, anche in un’ottica di coinvolgimento del territorio in cui la scuola è inserita e di consolidamento del senso di appartenenza alla “comunità”. Fase 3: Introduzione al nuovo anno scolastico Favorire la creazione di scenari di solidarietà e fiducia negli altri, preparando studentesse e studenti alla ripartenza e attivando un percorso che li supporti nell’affrontare la prossima esperienza scolastica, anche ricorrendo alla didattica innovativa e con una particolare attenzione ai temi dell’inclusione e della collaborazione. Piano scuola d’estate, da 30 a 100 euro: ecco i compensi lordi (possibili) per il personale scolastico Un Piano per l’estate da 510 milioni di euro per consentire a studentesse e studenti di recuperare socialità e rafforzare gli apprendimenti, usufruendo di laboratori per il potenziamento: delle competenze (ad esempio Italiano, Matematica, Lingue), di attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla sostenibilità, sulla tutela ambientale. Dai primi sondaggi: Le scuole aperte a partire dalla fine delle lezioni, a giugno, sembrano non riscontrare il favore degli studenti, ma neppure dei docenti e dei genitori: 72% contrari, 1l 18% favorevoli. La partecipazione ai progetti è volontaria, ma retribuita. La deputata di Forza Italia, Valentina Aprea, durante la trasmissione “Orizzonte Scuola Talk”, ha ribadito quanto già noto: “I docenti, la cui partecipazione sarà volontaria, non lavoreranno gratuitamente, non chiediamo un lavoro da crocerossina. Se consideriamo anche i piani Pon, si può arrivare a 70-100 euro all’ora”. I Pon, per chi non lo sapesse, sono i progetti realizzati con i Fondi Strutturali Europei, per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale al fine di ridurre il divario fra le regioni più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo. Rappresentano lo strumento con il quale si offre alle scuole l’opportunità di accedere a risorse comunitarie aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente a disposizione. PER I PROGETTI PON, infatti, la misura del compenso è stabilita per i docenti in 70 euro lordi l’ora e sarà commisurata all’attività effettivamente svolta. La misura per il tutor, invece, può arrivare fino a 30 euro lordi l’ora. Compensi previsti anche per i dirigenti scolastici e il personale tecnico amministrativo eventualmente coinvolto.
Per calcolare il compenso netto per un docente interno bisognerà togliere Irap e Inpdap per il lordo dipendente. Da quello si tolgono le ritenute e si arriva al netto che è circa la metà (cifra netta poco al di sotto dei 35 euro). Ecco il calcolo Il lordo dipendente o “scorporo” si ottiene: importo lordo stato x 100/132,70 = lordo dipendente. Da questo importo si calcoli 8,80 di INPDAP; 0,35 CREDITO DIPENDENTE. Dall’importo si detrae IRPEF (23,27 o 38% a seconda della fascia) e si avranno gli emolumenti netti. Identico passaggio dovrà essere fatto per il tutor per una cifra poco al di sotto dei 15 euro netti. Per le altre attività che non sono progetti PON, dunque per le prestazioni aggiuntive o funzionali, ma anche per altre attività realizzate con i fondi del Ministero, si fa riferimento alla tabella 5 del CCNL del 2007 (cifre anche in questo caso al lordo).
Secondo Aprea (Forza Italia): “I docenti non lavoreranno gratis, potranno avere da 70 a 100 euro all’ora”. I Pon, per chi non lo sapesse, sono i progetti realizzati con i Fondi Strutturali Europei, per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale al fine di ridurre il divario fra le regioni più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo. Rappresentano lo strumento con il quale si offre alle scuole l’opportunità di accedere a risorse comunitarie aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente a disposizione. PER I PROGETTI PON, infatti, la misura del compenso è stabilita per i docenti in 70 euro lordi l’ora e sarà commisurata all’attività effettivamente svolta. La misura per il tutor, invece, può arrivare fino a 30 euro lordi l’ora. Compensi previsti anche per i dirigenti scolastici e il personale tecnico amministrativo eventualmente coinvolto. Per calcolare il compenso netto per un docente interno bisognerà togliere Irap e Inpdap per il lordo dipendente. Da quello si tolgono le ritenute e si arriva al netto che è circa la metà (cifra netta poco al di sotto dei 35 euro). Ecco il calcolo Il lordo dipendente o “scorporo” si ottiene: importo lordo stato x 100/132,70 = lordo dipendente. Da questo importo si calcoli 8,80 di INPDAP; 0,35 CREDITO DIPENDENTE. Dall’importo si detrae IRPEF (23,27 o 38% a seconda della fascia) e si avranno gli emolumenti netti. Identico passaggio dovrà essere fatto per il tutor per una cifra poco al di sotto dei 15 euro netti. Per le altre attività che non sono progetti PON, dunque per le prestazioni aggiuntive o funzionali, ma anche per altre attività realizzate con i fondi del Ministero, si fa riferimento alla tabella 5 del CCNL del 2007 (cifre anche in questo caso al lordo).
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