"Schede tecniche utilizzo delle piante aromatiche condimentarie" - GAL Sarcidano Barbagia di ...

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"Schede tecniche utilizzo delle piante aromatiche condimentarie" - GAL Sarcidano Barbagia di ...
“Schede tecniche utilizzo delle
     piante aromatiche
      condimentarie”

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"Schede tecniche utilizzo delle piante aromatiche condimentarie" - GAL Sarcidano Barbagia di ...
Utilizzo delle piante aromatiche
        Piante ad utilizzo aromatico e condimentario

Le piante aromatiche sono quelle che contengono sostanze
penetranti    che    le    conferiscono       particolari   caratteristiche
organolettiche e che siano utilizzabili per uso condimentario, al
fine di aumentare l'appetibilità degli alimenti e per diversi impieghi
industriali (bevande, cosmetici, profumi).
Saper riconoscere e utilizzare le erbe che si incontrano appena oltre
la soglia di casa (nei campi, lungo i viottoli, in giardino e nell'orto),
significa rivalutare una cultura fatta di fantasia e salute. La
funzione alimentare e terapeutica celata nelle comuni erbe, per
sapori e virtù, si esalta per il solo fatto di saperli esenti da cure
fertilizzanti e antiparassitarie proponendosi in tal modo come
autentiche e genuine colture biologiche.

              LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
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Utilizzo delle piante aromatiche
Tipologia Impianto di essiccazione ad armadio

     LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
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Utilizzo delle piante aromatiche
                                AGLIO COMUNE
NOME SCIENTIFICO:           Allium sativum L.
FAMIGLIA:                   Liliaceae.
NOME IN VERNACOLO: Ajiu.
DESCRIZIONE: La pianta ha un bulbo ricoperto da tuniche, nel cui interno
          stanno numerosi bulbilli a forma di spicchi. Il fusto porta , fino a metà,
          delle larghe foglie lineari appuntite, a margine ruvido, e nella parte
          terminale reca un’ombrella fiorale avvolta in una brattea che la chiude
          a guisa di cappuccio. I fiori sono di colore biancastro. La pianta è alta
          fino ad 80 cm.
HABITAT:       Comunissimo negli orti e giardini familiari. Originario delle zone
          desertiche dell’Asia centrale.
ESIGENZE: - CLIMA:          Temperato caldo.
             - TERRENO: Cresce bene in terre leggere, coltivato ampiamente
                            negli orti..
             - ACQUA: Stagionale.
EPOCA DI RACCOLTA:             Luglio - settembre.
PARTI UTILIZZATE: Bulbo stagionato.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I bulbi si essiccano in posti asciutti per una
settimana appendendo le trecce a mezzo delle foglie in posto ventilato e caldo.
UTILIZZO: Il bulbo pregiato condimento di vivande, largamente impiegato dai
tempi remoti nell’approntamento dei cibi: arrosti, pietanze farcite, insalate,
aromatizzante di formaggi speciali.
Bulbi essiccati al forno e polverizzati sostitutivi del Pepe grani.

NOTA: L’aglio vanta un tal numero di proprietà salutari, alimentari e aromatiche che
lo pongono senza dubbio tra le piante indispensabili. Oltre a oligoelementi e sali

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minerali, il bulbo contiene viatmina A, B1, B2, PP, e C.
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Utilizzo delle piante aromatiche
                           ALLORO O LAURO
NOME SCIENTIFICO:             Làurus nobilis L.
FAMIGLIA:                    Lauraceae.
NOME IN VERNACOLO: Lau.
DESCRIZIONE: Arbusto cespuglioso o alberello sempreverde, presenta delle
           foglie lanceolate con il bordo leggermente ondulato. La pagina
           superiore è lucida e di colore verde intenso, mentre quella inferiore è
           di un verde più tenue e opaco. I fiori, di colore giallognolo, sono
           raccolti in fascetti ad ombrella all'ascella fogliare. Il frutto è una bacca
           ovoidale con forma di piccola oliva, dapprima verde e quindi, a
           maturazione, nero bluastra. Contiene 1 solo seme. La pianta fiorisce
           in primavera e può raggiungere i 10 metri di altezza.
HABITAT:        Macchie mediterranee, giardini, parchi delle province calde. E'
           ampiamente coltivato.
ESIGENZE: - CLIMA:           Nessuna esigenza particolare.
              - TERRENO: Si adatta a tutti i suoli.
              - ACQUA:       Stagionale.
EPOCA DI RACCOLTA:              Inverno, a marzo e aprile, tutto l'anno.
PARTI UTILIZZATE: Foglie, frutti.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le foglie essiccate in luogo ben areato, si
conservano in vasi di vetro. I frutti si essiccano in luogo riscaldato o in stufa a
temperature non molto elevate.
UTILIZZO: In cucina come condimento di vivande (acqua per lessare il pesce in
bianco, arrosti, bracioline, pollo allo spiedo, anguille al forno, fegato di maiale),
funghi sotto aceto, salsa di pomodoro, per profumare i fichi, nell' industria
conserviera, dei salumi e liquoristica e per distillare l' essenza. Spesso è
associato al Timo come aromatizzante. I frutti nella composizione aromatica di
certe birre inglesi con rosmarino, liquirizia e altro ancora.

NOTA: Il termine laurus deriva dall'antico celtico e significa "verde", ad indicare la
caratteristica sempreverde dell'alloro. L'aggettivo nobilis sta a indicare proprio la
nobiltà. Dei rami, infatti, sin dall'antichità si cingevano le teste di eroi, re, poeti,
isomma, di tutti i personaggi più illustri.
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Utilizzo delle piante aromatiche
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NOME SCIENTIFICO:                Pimpinèlla anisum L.
FAMIGLIA:                       Umbelliferae.
NOME IN VERNACOLO: Matafalua.
DESCRIZIONE:                Pianta dal fusto rotondeggiante e cavo all'interno, ha
                foglie basali arrotondate, mentre quelle del fusto sono
                leggermente divise, bipinnate. I fiori sono di colore bianco, raccolti
                in ombrelle a spargole. La fioritura avviene in piena estate. Il
                frutto è un achenio. La pianta può raggiungere il metro d'altezza,
                ma generalmente non supera i 60 cm.
HABITAT Di origine asiatica si trova nei giardini e negli orti. Coltivata dagli
            Stati litoranei nel bacino del bacino del Mediterraneo e Paesi caldi.
ESIGENZE: - CLIMA:             Nessuna esigenza particolare, non sopporta il gelo.
             - TERRENO: Calcareo-siliceo, fresco, ma permeabile.
              - ACQUA: Stagionale.
EPOCA DI RACCOLTA: Luglio-Settembre.
PARTI UTILIZZATE: Frutti.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le piante recise si pongono ad essiccare
all'' ombra, in strati sottili, quando sono ben secche si battono su di un telo e si
setacciano per separare i frutti dagli elementi estranei. Si conservano in vasi di
vetro.
UTILIZZO: L' Anice verde è una pianta che trova impiego larghissimo per le
sue contemporanee proprietà aromatiche e salutari. Come correttivo del
sapore e dell' odore grazie al suo aroma gradevole e dolciastro, è usato in
pasticceria e in liquoristica. Per il buon sapore che l'anice lascia in bocca è
anche utilizzato per preparare un dentifricio casalingo. Allo scopo si amalgama
un cucchiaio di argilla verde ventilata con un paio di cucchiaini di infuso di
anice verde finchè si ottiene una pasta morbida da usare dopo i pasti per pulire
i denti, profumare l'alito e tonificare le gengive.
NOTA: I frutti, privati dall'essenza, hanno, come gli altri frutti delle ombrellifere, valore nutritivo nell'alimentazione degli anim ali.
L'essenza è bruno verdastra di gradevole aroma e gusto, l'odore è dato dall'anetolo, in forti dosi è tossica. In particolar modo se è stata

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esposta all'aria e alla luce.

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                            BASILICO
NOME SCIENTIFICO:                Ocymum basilicum L.
FAMIGLIA:                       Labiatae.
NOME IN VERNACOLO:               Afrabica.
DESCRIZIONE:            Pianta dal fusto eretto con ramificazioni nella
              parte finale. Ha foglie peduncolate, opposte, a forma
              ovale appuntita, con margine intero o leggermente
              seghettato. A seconda della varietà esse possono
              essere di piccole o grandi dimensioni. I fiori sono
              bianchi o rosati. La pianta generalmente non supera il
              mezzo metro d'altezza.
HABITAT: Per la sua origine tropicale la si trova solamente
             coltivata in quanto non si naturalizza mai in Italia.
ESIGENZE: - CLIMA:            Temperato caldo.
               - TERRENO: Fertile e fresco.
                   - ACQUA: Irrigazione, 2-3 interventi settimanali.
EPOCA DI RACCOLTA:                Le foglie si raccolgono da maggio a
settembre; le sommità fiorite da luglio a settembre.
PARTI UTILIZZATE:           Foglie e sommità fiorite.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I fiori si raccolgono in piena
fioritura; si essiccano all' ombra in posto ventilato; si conservano in
vasi di vetro o porcellana al riparo dalla luce e dall' umidità. Per l'
inverno, raccogliere prima della fiorituta e seccare, ridurre in
polvere e riporre in scatole. Se desiderato quasi allo stato fresco,
sistemare le foglie pulite in contenitori con l' olio o stratificare con
sale da cucina.
UTILIZZO: Caro alla cucina mediterranea, in particolare a quella
ligure, per il suo inconfondibile gusto da verde. Indicato per
aromatizzare e condire minestre, ragù, sughi, certe specie di pesci
cibi, ripieni, frittate, pesto alla genovese, pizze, insalate e salse
verdi specialmente di pomodoro.
NOTA: Essenza fresca e gradevole ottenuta dalla distillazione
della piantina recisa quasi al piede, impiegata in liquoreria, in
profumeria e cosmesi.
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Utilizzo delle piante aromatiche
                 BIANCOSPINO COMUNE

NOME SCIENTIFICO:               Cratàegus oxyacantha L.
FAMIGLIA:                       Rosaceae.
NOME IN VERNACOLO: Calavrigu.
DESCRIZIONE:            Arbusto spinoso, cespuglioso, con corteccia
           giallastra che iscurisce con l'età. Le foglie, presentano
           lobi più o meno marcati. I fiori, riuniti in corimbi, sono
           piccoli bianchi o rosati, assai profumati. Fiorisce in
           primavera. I frutti sono delle piccole drupe rosse dalla
           polpa farinosa e insipida. La pianta raramente supera i 5
           metri di altezza.
HABITAT:         Specie eliofila diffusa nella regione mediterranea.
Abbastanza comune nelle macchie siepi, scarpate e cespugli nei
posti selvatici dalla pianura alla montagna.
ESIGENZE: - CLIMA:             Temperato caldo.
              - TERRENO: Adattabile ai vari tipi di suolo, pianta
                               molto rustica.
              - ACQUA:         Stagionale.
EPOCA DI RACCOLTA:                 I corimbi si raccolgono in
marzo-aprile, quando i fiori sono in boccio o cominciano a
sbocciare recidendoli con foglie che li circondano e un tratto del
rametto su cui sono inseriti. I frutti si raccolgono in
settembre-ottobre, appena prima della maturazione. La corteccia
si raccoglie dopo la caduta delle foglie in novembre o in
febbraio-marzo prima che la pianta rientri in vegetazione.
PARTI UTILIZZATE:            Corimbi, frutti e la corteccia dei rami.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I corimbi si essiccano all'
ombra evitando che i fiori divengano scuri. La corteccia si
                                                                            NOTA: Il Biancospino è considerato un
essiccaal sole. I corimbi e la corteccia si conservano in sacchetti di     ottimo portainnesto per diverse rosacee da
carta o tela, i frutti in vasi di vetro.
UTILIZZO: I frutti in confetture. Dai frutti maturi, si ricava una                         frutto.
bevanda rinfrescante da cui si può ottenere, per fermentazione e
distillazione una discreta grappa. I frutti venivano usati come
alimento fin dalla Preistoria; seccati e ridotti in farina per preparare

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una sorta di focaccia.

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                         CAPPERO
NOME SCIENTIFICO:              Cappàris spinosa L.
FAMIGLIA:                      Capparidaceae.
NOME VERNACOLO:
DESCRIZIONE: Pianta perenne prostrata, alta 50-100 cm.,
           con radice cilindrica grigia che emette polloni; fusti
           ascendenti; foglie sparse ovoidalo-rotonde carnose,
           stipole che si trasformano in spine. Fiori di 4 petali
           bianchi, grandi ascellari solitari dall'aprile a tutto
           l'estate; il frutto è una bacca bislunga rossa con
           semi neri immersi nella polpa.
HABITAT: Muri dei vecchi castelli ed antiche rocche,
villaggi, rupi scoscese, costiere e posti abbandonati
soleggiati dal mare ai colli delle regioni mediterranee.
ESIGENZE: - CLIMA:              Temperato caldo.
                - TERRENO: Si adatta ai vari tipi di suoli, anche
                                argillosi.
                - ACQUA:        Stagionale.
EPOCA DI RACCOLTA: Da Maggio all' autunno con tempo
                               secco.
                                                                    NOTA:        Fin dalla antichità il cappero era noto per
PARTI UTILIZZATE:             Fiori in boccioli fiorali chiusi.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Per rendere le bacche                   le sue proprietà gastronomiche (Plinio ne parla come
appetitose si procede nel seguente modo: dopo averle                di cibo celebratissimo e consumato da lungo tempo, e
raccolte si lasciano appassire all'aria per una giornata e          per questo motivo coltivato), come condimento
quindi si mettono a conservare in vasi con aceto bianco             piccante, ma che "conturba il corpo" se usato in
salato o, più semplicemente, si pongono in salamoia sotto il
sale. Con questo trattamento le bacche, che alla raccolta
                                                                    maniera eccessiva, danneggia lo stomaco e provoca
non presentano alcun gusto particolare, assumono il                 la sete.Indifferente ai venti marini, il cappero trova il
caratteristico sapore aspro e piccante che le rendono               proprio ambiente ideale a Salina e a Pantelleria,
apprezzate.                                                         centri della produzione più pregiata.
UTILIZZO:         Condimenti piccanti per salse, insalate, o

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consumati cotti per aromatizzare diverse pietanze.
               LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
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Utilizzo delle piante aromatiche
                             CIPOLLA
NOME SCIENTIFICO:               Allium cepa L.
FAMIGLIA:                      Liliaceae.
NOME VERNACOLO:                 Cibudda
DESCRIZIONE: Pianta dotata di grosso bulbo di forma
           rotondeggiante costituito da tuniche carnose. Il fusto
           si presenta ingrossato alla base e slanciato
           superiormente. Dalla base si dipartono le foglie
           tubolari vuote all’interno e alquanto allungate.
           All’apice del fusto sorge un’ombrella dalla forma
           rotondeggiante, composta da tanti piccoli fiorellini
           bianco-verdastri. La fioritura avviene in estate. La
           pianta può raggiungere il metro di altezza.
HABITAT: Oriunda dell’Iran, coltivata dovunque negli orti e
                 nei giardini.
ESIGENZE: - CLIMA:              Temperato caldo.
                - TERRENO: Fertili e freschi.
                - ACQUA:        Stagionale.
EPOCA DI RACCOLTA: Maggio - Agosto
PARTI UTILIZZATE:              Bulbo.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Si intrecciano per le
foglie e si appendono a seccare in posto riparato ed asciutto.
UTILIZZO:         Cibo condimentario dell’antichità, antisettico
intestinale mangiata cruda e cotta con olio, aceto e sale o
succo di limone, oppure con zuppe o soffritti, a contorno e
bolliti. Insalata di cipolle lese affettate, aromatizzata con
Salvia. Esalta il sapore di carni, zuppe, sughi e salse.
NOTA: Pane e cipolla cruda mantengono bianchi i denti. Residuo
del bulbo ravviva e fa brillare il cuoio. La cipolla è un alimento
completo, ricco di vitamina C e sali diuretici, il basso contenuto di
zuccheri la rende preziosa ai diabetici. Sconsigliato l’uso ai malati
di fegato, a quanti soffrono di cattiva digestione, a quanti
sanguinano con facilità, a chi soffre di dermatosi.
                LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
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Utilizzo delle piante aromatiche
                         CORIANDOLO
NOME SCIENTIFICO:             Coriàndrum sativus L.
FAMIGLIA:                     Umbelliferae.
NOME IN VERNACOLO:
DESCRIZIONE: Ha un fusto eretto, ramoso, striato. Le foglie
          basali sono lungamente picciolate e possono essere
          intere o spartite in 3 foglioline dentate. Le foglie
          superiori sono bitripennatosette. I fiori sono di colore
          bianco o rosato, raccolti in ombrelle. La fioritura
          avviene in primavera-estate. Il frutto è composto da 2
          acheni uniti a formare una piccola sfera. La pianta può
          superare il mezzo metro d'altezza.
HABITAT: Originario della regione Mediterranea orientale,
            si rinviene in qualche seminato e negli orti.
ESIGENZE: - CLIMA:            Temperato caldo.
               - TERRENO: Leggero, sciolto, ben sminuzzato
                  e concimato, particolarmente fosfato.
             - ACQUA: Stagionale, o irrigazione di soccorso.
EPOCA DI RACCOLTA: Luglio-Settembre.
PARTI UTILIZZATE: Frutti maturi delle ombrelle essiccate.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le ombrelle, riunite in
mazzetti, si appendono in luogo ombreggiato, quando sono
ben secche si battono su un foglio di carta per separare i frutti    NOTA: L'essenza di coriandolo è
dai peduncoli che li sostengono, si conservano in recipienti di
vetro.
                                                                     inebriante. In dosi elevate provoca
UTILIZZO: Usato in liquoreria , pasticceria, confetteria e per       disturbi nervosi e lesioni ai reni. Non
caramelle pastigliaggi, enotecnica e vermouths, profumeria; in       usare mai le parti verdi perchè
cucina per intingoli, per la preparazione culinaria di selvaggina,
confezioni delle carni insaccate, fabbricazione di birre             tossiche.
particolari. L'olio essenziale o essenza viene utilizzato per
aromatizzare il tabacco, ed in cosmetica, per saponi, creme
lozioni e profumi.

             LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
                                                                         11
Utilizzo delle piante aromatiche
                            ELICRISO
NOME SCIENTIFICO:              Helicrysum italicum G. Don
FAMIGLIA:                     Asteraceae.
NOME IN VERNACOLO: Mugrueoso.
DESCRIZIONE: Pianticella alquanto ramificata. Le foglie
           hanno forma lineare-lanceolata, con bordo ripiegato
           verso terra. I fiori di colore giallo chiaro, sono
           formati da numerosi capolini disposti a ombrella. La
           fioritura avviene in estate. La pianta può
           raggiungere i 30 cm. di altezza.
HABITAT: Nelle zone pietrose aride e sabbiose, nei greti
fluviali dal mare alla collina.
ESIGENZE: - CLIMA:                   Predilige il caldo asciutto e
l'esposizione soleggiata.
                - TERRENO: Sciolto, calcareo.
                - ACQUA:        Preferisce la siccità alla
                                eccessiva umidità.
EPOCA DI RACCOLTA: Tutto l' anno.
PARTI UTILIZZATE: Cespi dell' Elicriso, la pianta contiene
una sostanza aromatica, l'elicrisene dal caratteristico odore
per lo più definito sgradevole, che a taluno ricorda in peggio
quello dell' aceto.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I rami si essicano all'
ombra disposti in strati o riuniti in mazzetti, si conservano in
recipienti di vetro o porcellana al riparo della luce.
UTILIZZO: I cespi dell' Elicriso, ricchi di oli essenziali,
venivano usati in Sardegna per bruciare le setole dei maiali.
In alcuni paesi per bruciacchiare la peluria che rimane dopo
levate le penne degli uccelli.

                                                                      12
NOTA: Esistono due specie di elicriso italico: Helichrysum
italicum subsp.      italicum
                   LAORE       e Helichcrysum
                          SARDEGNA                  italicum subsp.
                                    Tecnico: Ivo Porcu
microphyllum.
Utilizzo delle piante aromatiche
                      ERBA CIPOLLINA
NOME SCIENTIFICO:             Allium schoenoprasum L.
FAMIGLIA:                     Liliaceae
NOME POPOLARE:               Aglio selvatico
DESCRIZIONE: Pianta erbacea annuale, fusto inesistente,
           altezza da 15 a 30 cm. Il bulbo è piccolo ovale,
           biancastro. Le foglie aghiformi, cave, che
           ricrescono dopo il taglio. I fiori ad ombrello, globosi,
           piccoli e di colore rosato.
HABITAT: Luoghi erbosi , in pianura, in collina e in
       montagna, soprattutto nel settentrione europoeo.
ESIGENZE: - CLIMA:             Esposizione al sole.
               - TERRENO: Soffice fertile, umido.
               - ACQUA:       Va molto irrigata.
EPOCA DI RACCOLTA: Dalla primavera a settembre
inoltrato.
PARTI UTILIZZATE: Foglie.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Pianta da usare allo
stato fresco, l’essiccazione ne riduce notevolmente la
qualità.
UTILIZZO: Le foglie per aromatizzare, insalate, frittate, pesci
e carni; per salse e burri aromatici, nei prodotti da forno.
Leggero profumo e sapore di aglio e cipolla.
NOTA: L’espansione di questa pianta aromatica è dovuto al
fatto che non appesantisce l’alito e rende il cibo più
digeribile.

              LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
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Utilizzo delle piante aromatiche
               ERBA LUIGIA o CEDRONELLA
NOME SCIENTIFICO:               Lìppia triphylla (L'her.) O. Kuntze.
FAMIGLIA:                     Verbenaceae.
NOME IN VERNACOLO: Maria Luisa.
DESCRIZIONE: Arbustino legnoso alto cm.70-130, dai rami
           angolosi corti e numerosi; foglie verticillate 3 o 4
           lanceolate acute, verde gialle, ghiandole dure
           ruvide. Fiorellini tubulosi di 4 lobi bianco-rosei fuori,
           azzurrini dentro, in spiga lassa terminale, da luglio
           settembre-ottobre;        frutto     drupaceo.      Esala
           fragrantissimo odore cedrino di limone.
HABITAT: Originaria dell' America del sud (Cile, Perù,
       Argentina), acclimatizzata nei giardini ed orti delle
       coste e centro-meridionali.
ESIGENZE: - CLIMA:              Temperato caldo, non tollera le
                                 basse temperature.
              - TERRENO: Permeabile, ed esigente umidità.
              - ACQUA:         In coltivazione va irrigata.
EPOCA DI RACCOLTA: Da Luglio ad Ottobre.
PARTI UTILIZZATE: Foglie.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le foglie e le
infiorescenze si essiccano all' ombra, in strati sottili, evitando
il sole e le alte temperature. Si conservano al riparo dalla
luce e dall' umidità in recipienti di vetro o ceramica.
UTILIZZO: Le foglie associate a quelle del thè ne modificano
gradevolmente l' aroma ed il gusto. L' essenza, ottenuta
dalle foglie è di largo impiego in liquoreria.
NOTA: La fragranza dell'erba luigia o cedronella, accentua la
femminilità della donna ed il senso di limpidezza spirituale
dell'uomo. Le foglie per profumare lenzuola e biancheria, per lo
più nelle case di campagna.
              LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
                                                                       14
Utilizzo delle piante aromatiche
                   FINOCCHIO COMUNE

NOME SCIENTIFICO:               Foenìculum vulgare Miller.
FAMIGLIA:                       Apiaceae.
NOME IN VERNACOLO: Fenugu.
DESCRIZIONE:             Ha fusto eretto, ramificato. Le foglie
            bi-tripennate hanno lobi filiformi e sono attaccate al
            fusto mediante una guaina. I fiori sono di colore
            giallo riuniti in vistose ombrelle apicali. La fioritura
            avviene in estate. I frutti sono di colore scuro,
            striati. La pianta può superare il metro e mezzo di
            altezza.
HABITAT: Incolti ben esposti, pietrosi, greti dei torrenti dal
               mare ai colli assolati del Mediterraneo; orti e
               giardini.
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo; rifugge gli
                             eccessi di umidità.
                 - TERRENO: Predilige terreni sciolti o di
                                 medio impasto, permeabili.
                 - ACQUA:        Stagionale.
EPOCA DI RACCOLTA: Ottobre-Novembre.
PARTI UTILIZZATE: Radici, i frutti e le foglie.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: La radice si fa seccare
al sole o in ambiente riscaldato; i semi si separano dalle
ombrelle per battitura e successiva setacciatura. Entrambi si
conservano in recipienti di vetro o porcellana al riparo della
luce.
UTILIZZO: Le foglie e i frutti hanno impiego alimentare in
salse, condimenti e minestre. L'olio essenziale contenuto nei
frutti, trova uso in molti prodotti alimentari comprendenti
bevande alcoliche e analcoliche, caramelle, cibi cotti,
gelatine, budini, condimenti e salse.

            LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
                                                                       15
Utilizzo delle piante aromatiche
                              GINEPRO COMUNE
NOME SCIENTIFICO:             Junìperus comunis L.
FAMIGLIA:                    Cupressaceae.
NOME IN VERNACOLO: Zinebidi.
DESCRIZIONE: Arbusto legnoso, o basso alberello dal portamento
            talvolta strisciante, altre volte eretto. Le foglie aghiformi,
            appuntite, verticillate a 3, sono solcate da una linea chiara nella
            pagina superiore. I fiori, dioici, di colore giallastro quelli maschili
            e verdastro quelli femminili sono disposti in prossimità
            dell'ascella fogliare. La fioritura avviene in primavera. I frutti,
            detti coccole, sono piccole bacche sferiche di colore verde e
            nero bluastre allorchè giungono a maturazione. La pianta può
            superare i 5 metri d'altezza.
HABITAT: Spontaneo della macchia litoranea Mediterranea, predilige
           luoghi soleggiati, aridi e rocciosi. In Sardegna è presente allo
           stato spontaneo a Laconi, e nei monti del Gennargentu (specie
           nana).
ESIGENZE: - CLIMA: Vegeta bene sulle zone costiere ma si eleva fino ai
           1800-1900 mt. Di altezza, nei luoghi aridi, sassosi, assolati.
              - TERRENO: E' indifferente al substrato, ma
                               predilige i terreni calcarei.
              - ACQUA:         Stagionale.
EPOCA DI RACCOLTA: I frutti in autunno.
PARTI UTILIZZATE: Frutti.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I frutti si essiccano disposti al sole su
graticci oppure in stufa, ma a calore moderato, si conservano in recipienti
di vetro o porcellana al riparo dalla luce.                                           NOTA: Le foglie e gemme, le coccole
UTILIZZO: I frutti sono adoperati in liquoreria, enotecnica e vermouth,
estratti per caramelle; in culinaria per aromatizzare e armonizzare le carni          mature schiacciate, distillate forniscono
di selvaggina, soli o con chiodi di garofano e noce moscata, pesci marinati,          essenza. In liquoreria si può usare
salumi e per bevande alcoliche facendo macerare le bacche in acquavite o
alcool forte (Gineprini, Genevrette, Kranelet);                                       direttamente anche l'olio essenziale,
Facendo macerare le bacche in vino bianco si prepara il vino di ginepro
(es. bacche frantumate 30 g, rametti tagliati 15 g, vino bianco 1 lt.: lasciare
                                                                                      purchè deterpenato. L' olio di cade si
macerare per 4 giorni, indi aggiungere 30 g di zucchero);                             estrae da un'altra specie di ginepro
Per fermentazione e successiva distillazione delle bacche si prepara una

                                                                                             16
acquavite (o alcoolato) (Gin, Gin Hollands, ecc.);                                    "Juniperus oxycedrus".
                  LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
Utilizzo delle piante aromatiche
                            LENTISCHIO
NOME SCIENTIFICO:               Pistacia Lentiscus L.
FAMIGLIA:                       Anacardiaceae.
NOME IN VERNACOLO: Moddizzi
DESCRIZIONE:           Arbusto o piccolo albero alto 4-6 m,
           corteccia cenerina o rossastro-bruna; rami contorti
           con foglie alterne pari-pennate, con 3-5 paia di
           foglioline sessili, coriacee, con margine intero;
           pianta dioica con infiorescenze in racemi all’ascella
           delle foglie sui rami dell’anno precedente; drupa
           ovoidea o sub-globosa di 5-7 mm rosso-porporina o
           nero-lucente a maturità.
ESIGENZE: - CLIMA:               Vegeta bene in tutta la Sardegna,
          non si eleva oltre i 700 m di altezza s.l.m.
                - TERRENO: Specie eliofila e termoxerofila,
                                  vegeta su qualsisi substrato.
               - ACQUA: Stagionale.
EPOCA DI RACCOLTA: I frutti in autunno, le foglie per la
distillazione, tutto l’anno.
PARTI UTILIZZATE: Frutti - Foglie
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Dai frutti del lentischio
si ottiene, per pressatura a freddo, un olio grasso di
composizione abbastanza simile all’olio d’oliva. Utilizzare i
frutti allo stato fresco.
UTILIZZO: L’olio grasso utilizzato sin dall’antichità per la
preparazione di         fritti. Attualmente impiegato insieme
all’olio essenziale che si ricava dalla distillazione in
corrente di vapore delle foglie, in aromaterapia, in
cosmesi e in profumeria.
NOTA: Olio essenziale fresco. Nei prodotti da forno,
utilizzare il suo legno per l’alimentazione del forno,
inquanto conferisce la sua particolare fragranza.
              LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
                                                                     17
Utilizzo delle piante aromatiche
                       MAGGIORANA

NOME SCIENTIFICO:              Orìganum majorana L.
FAMIGLIA:                      Labiatae.
NOME IN VERNACOLO:
DESCRIZIONE: Pianta eretta, ramificata. Ha foglie piccole,
ovali, dotate di corto picciolo e ricoperte di una leggera
peluria. I fiori sono piccoli, di colore bianco rosati. La fioritura
avviene in estate. La pianta può raggiungere il mezzo metro
d'altezza.
HABITAT:         Orti e giardini di pianura e collina. Originaria
        dell' Africa settentrionale e dell' Asia centrale.
ESIGENZE: - CLIMA:               Temperato caldo.
               - TERRENO: Preferisce i terreni sciolti anche
                                calcarei ma soleggiati.
               - ACQUA:         In coltivazione va irrigata.
EPOCA DI RACCOLTA: Luglio-Settembre.
PARTI UTILIZZATE:              Sommità fiorite ed erba fiorita.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Recidere in periodo di
piena fioritura a 4/6 dita sopra terra costituire fascetti,
essiccare all' ombra ed all' asciutto. Si conservano in
recipienti di vetro o di porcellana al riparo dalla luce e dall'
umidità.
                                                                       NOTA: L'olio essenziale e l'oleoresina sono
UTILIZZO: Parente prossimo dell' Origano, le foglie fresche            ingredienti aromatici di bevande alcoliche
e secche largamente adoperate in cucina ed in sostituzione
del Timo, per insalate, salse, legumi, ripieni e farciti,              (vermouth, amari, liquori) e non alcoliche,
bistecche aromatizzare vivande conserve associata a Menta              dessert, canditi, cibi cotti, gelatine e budini;
foglie, Serpillo erba fiorita e Timo sommità fiorite, fare
intingoli ed insaporire umidi. Utilizzato in pasticceria, molto        numerosi nelle salse e in drogheria.
in liquoreria, enotecnica, negli insaccati e salumi.

               LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
                                                                                  18
Utilizzo delle piante aromatiche
                        MENTA PIPERITA

NOME SCIENTIFICO:               Mèntha piperìta L.
FAMIGLIA:                      Labiatae.
NOME IN VERNACOLO: Amenta.
DESCRIZIONE:           La menta piperita ha un apparato radicale
           alquanto sviluppato, ricco di stoloni. La parte aerea è un
           cespo composto da ramificazioni erette e striscianti.
           Possiede foglie oblungo-lanceolate, opposte, brevemente
           picciolate con margine dentato. I fiori sono rosso-rosati
           La fioritura avviene in estate. La pianta può superare i 70
           cm d'altezza.
HABITAT: Sembra sia derivata da un incrocio naturale tra la
           menta acquatica e la viridis. Si rinviene in terreni umidi e
           freschi ombreggiati, di suolo argilloso-calcareo, orti,
           seminata nei giardini dalla pianura alla montagna.
ESIGENZA: - CLIMA:              Temperato caldo.
     - TERRENO: Fresco, sciolto, limoso-argilloso, calcareo.
    - ACQUA:          In coltivazione, va irrigata.
EPOCA DI RACCOLTA: Giugno-settembre.
PARTI UTILIZZATE: La foglia e le sommità fiorite.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Alla fioritura raccogliere le
foglie o tagliare l' erba a 4-6 dita dalla base, mondare il superfluo,
fare mazzi non troppo voluminosi, essiccare all' aria ed all' ombra        NOTA: La menta piperita viene coltivata su
o in camere riscaldate artificialmente. Stagionatura 4/5 gg..;             grandi estensioni in Francia, Italia, Inghilterra,
conservare in recipienti chiusi al riparo dalla luce ed umidità.
UTILIZZO: Condimento popolarissimo per salse, insalate miste e             America. L'olio essenziale si ottiene per
fagiolini, zucchine, frittate e leccornie. In dolciaria per caramelle di   distillazione a vapore delle foglie e delle cime
ogni tipo, pastigliaggi, in liquoreria (menta dissetante naturale,
Fernet menta digestivo di pronta efficacia, Cedromenta, cocktails),
                                                                           fiorite.
erba menta sulle insalate e per aromatizzare alcune parti di carne

                                                                                    19
bollita.

                LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
Utilizzo delle piante aromatiche
                            MIRTO

NOME SCIENTIFICO:  Myrtus communis L.
FAMIGLIA:          Myrtaceae.
NOME IN VERNACOLO: Murta.

DESCRIZIONE: Arbusto cespuglioso di m. 1-2, radici
      legnose poco profonde; fusti cilindrici coperti da
      corteccia cenerina e rametti divaricati a corteccia
      rossastra;   foglie   opposte     ovali,   ghiandolose
      coriacee persistenti. Fiori regolari di 5 petali bianchi
      ascellari, odorosi di nota canforata, fioritura da
      giugno a settembre; il frutto è una bacca carnosa
      quasi nera, con 5 o più semi reniformi.
                                                                    UTILIZZO IN LIQUORERIA: Le bacche o l'essenza (ricavata per
HABITAT: Tipico della macchia mediterranea.                         distillazione delle foglie), talora le foglie.
ESIGENZE:- CLIMA:Temperato caldo, sensibile alle gelate.
                                                                    Liquore di mirto:            Per macerazione in alcool o acquavite
               - TERRENO: Predilige i terreni leggeri sciolti e
                                                                    delle bacche; oppure dalle foglie: mirto bianco; acquavite di mirto
                           drenati, non calcareo.
            - ACQUA:     Stagionale, in coltivazione va irrigata.   (per fermentazione e successiva distillazione delle bacche: tener
EPOCA DI RACCOLTA: Foglie Giugno-Luglio e tutto l'                  presente l'alta % di zuccheri); correttivo di liquori.
                            anno, frutti (bacche) autunno.          Alcool di mirto: il mirto è specie alcooligena: dalle bacche cotte si
PARTI UTILIZZATE: Foglie, frutti.                                   ricava per torchiatura il succo o la polpa (che viene privata dei
UTILIZZO: Le foglie ed i ramoscelli in Sardegna si usano per
                                                                    semi) da cui, in seguito a fermentazione, si ottiene l'alcool di mirto,
aromatizzare il maialetto arrosto e bollito e carni bianche in
genere. Dalle bacche macerate con l' alcool si ottiene un
                                                                    (ottimo, aromatico e di gusto gradevole).
tipico liquore sardo, ottimo digestivo ed aperitivo. Foglie e       NOTA:       Pianta sacra ai romani, dalle bacche essiccate
cortecce dei rametti si usano per la concia di pelli leggere e      producevano il vino di mirto. Nel medioevo i profumieri ottenevano
marocchine. Anticamente si usavano le bacche come                   dai fiori per distillazione la cosiddetta "Acqua degli angeli" dalle
condimento al posto del pepe.
                                                                    proprietà cosmetiche. I semi e le foglie triturate mischiate nel vino
Il mirto è specie apicola-mellifera, visitata dalle api.

                                                                                      20
                                                                    erano considerate un rimedio contro l'avvelenamento dai funghi e
                                                                    contro la peste.
                 LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
Utilizzo delle piante aromatiche
                    ORIGANO COMUNE

NOME SCIENTIFICO:            Orìganum vulgare L.
FAMIGLIA:                    Labiatae.
NOMEIN VERNACOLO:
DESCRIZIONE: Pianta aromatica a fusto eretto, ramificato
superiormente con portamento cespuglioso. Ha foglie
picciolate di forma ovale. I fiori, di un bel colore rosato, sono
raccolti in pannocchie terminali. La fioritura avviene in estate.
La pianta può superare i 70 cm di altezza.
HABITAT: E' diffuso dal mare alla regione montana, nei
             luoghi erbosi, nelle radure e luoghi soleggiati.
ESIGENZE: - CLIMA:             Temperato caldo.
              - TERRENO: Terreni leggeri, caldi, permeabili.
              - ACQUA:       Stagionale, in coltivazione va
                             irrigata.
EPOCA DI RACCOLTA: Estate.
PARTI UTILIZZATE: Sommità fiorite.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le sommità riunite in
mazzi si pongono ad essiccare all' ombra in locale ventilato
o in essiccatoio. Essiccatura 4/5 gg., rimuovendo ogni tanto.
Si conserva in recipienti di vetro o di porcellana
UTILIZZO: L' Origano è notissimo alla cucina mediterranea
per il grato aroma da cui deriva anche l' impiego nell'
industria degli alimenti e delle conserve, in liquoreria.
NOTA: Celebre pianta aromatica popolarmente conosciuta
come condimento della pizza, l'origano emana un aroma
intenso, simile a quello della maggiorana, alla quale, del
resto, assomiglia parecchio con cui spesso viene confuso.
Dall'origano si estrae per distillazione l'olio essenziale che
ha proprietà farmaceutiche simili a quelle del timo.
               LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
                                                                    21
Utilizzo delle piante aromatiche
                      PEPERONCINO

NOME SCIENTIFICO:  Càpsicum annuum L.
FAMIGLIA:          Solanaceae.
NOME IN VERNACOLO: Pipireddu.

DESCRIZIONE: Ha fusto eretto, foglie da lanceolate a ovali
           fornite di picciolo. I fiori sono di colore bianchiccio.
           La fioritura avviene in tarda primavera-estate. I
           frutti, di diversa forma e colore, sono una specie di
           bacca carnosa, cava all'interno.
HABITAT: Originario dell' America tropicale. Si è
              aclimatato negli orti e giardini dal mare ai colli
             d'Italia e delle regioni calde-temperate.
ESIGENZE: - CLIMA:               Temperato caldo.
                - TERRENO: Terreni leggeri, ricchi di sostanza
                                 organica.
                - ACQUA:       Ha bisogno di numerosi interventi
                               irrigui.
EPOCA DI RACCOLTA: Agosto.                                            NOTA: Il peperoncino va utilizzato in minime
PARTI UTILIZZATE: Frutti.                                             quantità, un uso eccessivo, infatti, può causare
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I frutti si essiccano in
strati o si infilano con spago in coroncine che si appendono
                                                                      seri disturbi soprattutto ai reni e all'apparato
all' ombra in luogo aerato. Le piante si riuniscono in mazzi e        gastro-intestinale. Il peperoncino rosso è ricco di
si appendono ad asciugare. Si conservano in vasi di vetro o           vitamina C alla quale si aggiungono quelle del
porcellana.                                                           gruppo P, B, E U e K2. La sostanza a cui si deve
UTILIZZO: I frutti piccanti essiccati e ridotti in polvere
rosso-aranciata (paprica ungherese) priva di impurità;
                                                                      il particolare sapore piccante è la capsaicina.La
sostituto del Pepe nei salumi e aromatizzare formaggi. E'             regolare assunzione combatte vene varicose,
uno dei più noti condimenti della cucina Mediterranea                 l'eccesso di colesterolo, l'arteriosclerosi, tonifica i
Orientale per insaporire salse e condire carni.                       capillari sanguigni, è un buon regolatore

         LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
                                                                                22
                                                                      intestinale aiuta i processi digestivi più difficili e
                                                                      impedisce la putrefazione delle feci.
Utilizzo delle piante aromatiche
                        PREZZEMOLO COMUNE

NOME SCIENTIFICO:          Petroselìum sativum Hoffm.
FAMIGLIA:                  Umbelliferae.
NOME IN VERNACOLO: Perdusemene.
DESCRIZIONE: Pianta dal fusto eretto e ramificato fin dalla base. Le
      foglie inferiori, dotate di picciolo, hanno un colore verde e sono
      bi-tripennate con lobi ovato-arrotondati, divisi e dentati. I fiori
      presentano un colore giallo-verdastro, sono piuttosto piccoli e
      raccolti in ombrelle composte. La fioritura avviene a fine
      primavera estate. La pianta può raggiungere il metro di altezza.

HABITAT:       E' originario dell' Africa settentrionale e dell'
               Asia Minore; coltivato ovunque.
ESIGENZE: - CLIMA:              Temperato caldo.
              - TERRENO: Nessuna esigenza particolare, si
                               adatta ai vari tipi di suolo.                Il prezzemolo, come molte piante aromatiche,
              - ACQUA:         Ha bisogno di numerosi interventi irrigui.   ha da sempre suscitato l'interesse dell'uomo
EPOCA DI RACCOLTA: Aprile-Settembre.
PARTI UTILIZZATE:             Tutta la pianta.                              offrendo il fianco a leggende e superstizioni.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le foglie si usano fresche, le radici           Oltre ad essere stato usato un componente di
si essiccano all' ombra e si conservano in recipienti di vetro.             filtri amorosi, esso godeva fama di facilitare le
UTILIZZO: Sublime condimento popolarissimo che rende sapide e più
appetibili le vivande, brodi, carni e contorni, per rinomate salse verdi    nascite, credenza legata, forse, alle proprietà
piccanti, sughi, intingoli, per odori del brodo e zuppe.                    che la pianta possiede di provocare
NOTA: Questa celebre erbetta impiegata per insaporire patate, pomodori      contrazioni          uterine.        Rispettare
e minestre, ha nelle foglie un alto contenuto di vitamina A e C e sali
minerali. Anticamente il prezzemolo veniva utilizzato unitamente alla       scrupolosamente le dosi, il prezzemolo (in
malva per espellere i calcoli dalla vescica, oggi se ne apprezzano le       particolare l'olio essenziale) può causare
proprietà diuretiche e depurative.
                                                                                     23
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               LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
Utilizzo delle piante aromatiche
                             ROSMARINO
NOME SCIENTIFICO:  Rosmarìnus officinalis L.
FAMIGLIA:          Labiatae.
NOME IN VERNACOLO: Zippiri.
DESCRIZIONE:            Arbusto assai ramificato, cespuglioso. Presenta
              numerosissime foglie sempreverdi, piccole, strette, di
              forma lineare e di colore verde scuro nella pagina
              superiore e argentate nella pagina inferiore. I fiori, riuniti in
              grappoli ascellari, hanno un bel colore azzurro-violetto. La
              fioritura si protrae, in pratica per tutto l'anno. La pianta
              può superare i 150 cm di altezza.
HABITAT: Allo stato spontaneo cresce nei boschi. Appartiene alla
         vegetazione della caratteristica macchia Mediterranea. E'
         frequentemente coltivato per uso culinario.
ESIGENZE: - CLIMA: Temperato caldo, non sopporta le
                           gelate.
              - TERRENO: Predilige substrati calcarei, anche se
                        si presta bene sugli altri substrati
                                 compresi quelli acidi.                           NOTA: La pianta è usatissima in cucina
             - ACQUA:         In coltivazione 2 interventi irrigui settimanali.   per il caratteristico aroma che conferisce ai
EPOCA DI RACCOLTA:                 Primavera e fino a luglio
                               (tutto l' anno).                                   cibi. L'aroma è dato da un olio essenziale a
PARTI UTILIZZATE:           Rametti fogliati e foglie.                            base di pinene, canforene e limonene
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: I rametti si essiccano all' ombra,
disposti in strati sottili o riuniti in mazzi non molto serrati; si conserva      contenuto nella pianta. Non utilizzare mai il
in recipienti di vetro o porcellana. Se deve essere custodito a lungo è
meglio tenerlo in casse di legno ben chiuse e in luoghi asciutti, non
                                                                                  rosmarino nel forno a micro onde in quanto
eccessivamente caldi (vecchie cantine interrate o semi-interrate).                le alte temperature estraggono l'olio
UTILIZZO: Per insaporire e rendere appetibili e digeribili le carni, in
genere di maiale, per il pollame ed i pesci, gli arrosti ed i fritti. Per         essenziale, causando intossicazioni. Il
minestre deboli che rende deliziose, minestre di ceci o di fagioli,               rosmarino è sfruttabilissimo sia per la
minestre di verdura. Condimento importante e difusissimo per
confezionare pane, focacce all' aroma di               Ramerino. Antiputrido      liquoreria che per la profumeria e saponeria.
ostacola la corruzione delle carni.

                 LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
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Utilizzo delle piante aromatiche
                         RUCOLA COMUNE

NOME SCIENTIFICO:             Erùca sativa Miller.
FAMIGLIA:                    Cruciferae.
NOME IN VERNACOLO:
DESCRIZIONE: Pianta cespitosa, ha fusto eretto, foglie basali
pennatosette, lobate diversamente incise. I fiori sono portati da steli
fiorali alti e ramificati che recano fiori bianco giallastri con venature
viola. La fioritura avviene in primavara-estate. La pianta può
raggiungere il mezzo metro di altezza.
HABITAT: Sui bordi dei campi e strade, negli orti e giardini, dal
mare ai colli della penisola.
ESIGENZE: - CLIMA:             Temperato caldo.
               - TERRENO: Predilige terreno fertile, sciolto e fresco.
               - ACQUA:         Ha bisogno di numerosi interventi irrigui.
EPOCA DI RACCOLTA: Maggio-Settembre.
PARTI UTILIZZATE: Parti aeree fresche.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Da cogliere all' inizio della
fioritura, mondarla e subito utilizzare.
UTILIZZO: Condimento ausiliario della regolare digestione,
mangiata, sola o mischiata a condire altre insalate. Dal sapore forte e
particolare è apprezzata dai buongustai. Mescolata al vino nuovo
spillato e acerbo, lo rende più gradevole al palato. Sostituta del
Crescione delle fontane.
NOTA: Rustica erba aromatica, un tempo assi stimata per il
piacevole sapore piccante, la rucola non sempre viene apprezzata
come meriterebbe, benchè sempre più di frequente compaia nei
negozi dell'ortolano. La rucola dimostra proprietà aperitive e
diuretiche. Per questi scopi si consiglia di aggiungere le foglie tenere
nei cibi.
                 LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
                                                                             25
Utilizzo delle piante aromatiche
                                  SALVIA

NOME SCIENTIFICO:                Sàlvia officinalis L.
FAMIGLIA:                       Labiatae.
NOME IN VERNACOLO: Sarvia
DESCRIZIONE:             Suffrutice     con fusto eretto, quadrangolare,
            ramificato. Le foglie, di forma oblunga e crenate, sono
            picciolate, persistenti. I fiori di color blu-violetto sono raccolti
            in spighe terminali. La fioritura avviene dalla primavera
            all'estate. La pianta può raggiungere i 60-70 cm di altezza.
HABITAT: Nei sassosi assolati e sterili aridi freschi, con diffusione
       nel centro-meridione e Sardegna; frequente nei giardini ed orti
       dal mare alla montagna d' Italia.
ESIGENZE: - CLIMA:               Temperato caldo.
                - TERRENO: Tutti, possibilmente asciutti,
                              predilige i terreni calcarei e sabbiosi-limosi
             - ACQUA:          In coltivazione 2 interventi irrigui settimanali,
                             la salvia è sensibile agli eccessi di umidità.
EPOCA DI RACCOLTA: Aprile-Luglio e per quasi tutto l' anno.
PARTI UTILIZZATE: Foglie monde.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Foglie e sommità fiorite, si
essiccano all' ombra e si conservano in sacchetti di carta o tela.
UTILIZZO: Condimento per minestre, ravioli, salse, sughi in bianco,
carni di maiale allo spiedo che rende meno pesante, per arrosti,
cotolette, pesci in carpione, selvaggina marinata, fagioli stufati,
polpette ed involtini di carne.
NOTA: La specie sarda "Salvia desoleana" (Atzei, Picci) possiede i
medesimi principi attivi della Salvia sclarea L., anche nel recente passato è
stata coltivata nel sassarese. L'uso più conosciuto è senza dubbio quello di
aromatizzare il vino conferendo ad esso un caratteristico sapore di moscato,
da ciò il nome di "Erba moscatella". Le foglie fresche si possono utilizzare

                                                                                   26
per la pulizia del viso (decotto).
                LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
Utilizzo delle piante aromatiche
                            SAMBUCO
NOME SCIENTIFICO:   Sambùcus nigra L.
FAMIGLIA:          Caprifogliaceae.
NOME IN VERNACOLO: Samuccu.
DESCRIZIONE: Alberello o arbusto con corteccia grigio scura,
           porta rami che all'interno contengono un midollo bianco.
           Le foglie sono di color verde brillante, sono picciolate,
           opposte,        imparipennate          con   5-7     foglioline
           ovatolanceolate appuntite, a margine seghettato. I fiori
           sono di color biancastro, raccolti in vistose false
           ombrelle       piatte.    La    fioritura  avviene    a    fine
           primavera-estate. Il frutto è una piccola bacca succosa,
           che a maturazione assume un bel colore nero lucente.
           La pianta può raggiungere i 6-7 m d'altezza.
HABITAT: Diffuso nelle boscaglie, siepi, incolti, macerie,
             del mare piano, e colli d' Italia.
ESIGENZE: - CLIMA: Fresco.
            - TERRENO: Indifferente al substrato pedologico,
                            predilige quelli fertili.
          - ACQUA:          Pianta che cresce nei luoghi freschi,
                            nei corsi d'acqua e lungo le siepi.
EPOCA DI RACCOLTA:                Fiori: Maggio-Giugno; frutti:              NOTA: Col sambuco si fa una famosa
                               Agosto-Settembre.
PARTI UTILIZZATE:           Fiori, frutti.                                   bevanda il Roob sambuci. Che si
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Le infiorescenze riunite si
essiccano all' ombra in mazzi e si battono poi delicatamente. I fiori
                                                                             prepara cuocendo le bacche, filtrando e
dai peduncoli che si eliminano, si conservano in recipienti di vetro         portando il liquido a una consistenza
e porcellana. I frutti si utilizzano freschi ma volendoli conservare si
devono surgelare affinchè non perdano le loro proprietà.                     sciropposa: si conserva in vasi di creta.
UTILIZZO: I fiori e le foglie, impiegati in liquoreria, in enologia per      Un cucchiaio di roob in acqua da una
impartire il piacevole gusto di moscato, nella produzione dei vini
aromatici soli od associati al Sambuco fiori e nelle conce di                bevanda rinfrescante e diuretica.
Vermouth, a delle birre, in dolciaria, confetteria e gelateria, nonchè
all' aceto per dare sapore gradevole; può entrare nella birra al

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posto del Luppolo.

                   LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
Utilizzo delle piante aromatiche
                         SANTOREGGIA

NOME SCIENTIFICO:                Santurèja hortensis L.
FAMIGLIA:                        Labiatae.
NOME IN VERNACOLO: Santoreggia.
DESCRIZIONE: Pianta cespitosa con fusto ramificato. Ha
           foglie strette, lineari, acute di color verde chiaro con
           lieve peluria. I fiori sono bianchi, rosati o lilla, piccoli,
           formanti spighe. La fioritura avviene in estate. La
           pianta può raggiungere i 50 cm di altezza.
HABITAT: Prati magri, posti asciutti, sabbiosi, ghiaiosi,
           pendii rocciosi; orti e campi specialmente del
           settentrione, di mare, pianura e collina del nord e
           centro Italia.
ESIGENZE: - CLIMA:                Temperato caldo.
                 - TERRENO: Predilige i terreni
                                 calcarei e soleggiati.
                - ACQUA:         Stagionale .
EPOCA DI RACCOLTA: Luglio-Settembre.
PARTI UTILIZZATE: Erba fiorita aerea.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Si taglia in piena
fioritura, essiccare il più velocemente possibile all'ombra,
comporre in fasci. Si conserva in cassette o scatole di latta.
UTILIZZO: Rinomata ed aprezzata, verde o secca, in cucina                  NOTA: La santoreggia ha goduto fin
un ramoscello per profumare intingoli ed umidi, condire cibi,
carni, crauti e legumi. Sovente assieme alla Menta foglie e                dall'antichità fama afrodisiaca, tanto che il
Timo erba fiorita. Usata in liquoreria ed enologia. Ricercata              nome Satureja significa appunto Erba del
dalle api conferisce al miele un aroma speciale.
e fisiche in chi la consuma.                                               satiro. La medicina moderna ha in parte
NOTA: Recentemente nei tacchi calcarei del Sarcidano è                     confermato questa tradizione, riconoscendo
stata classificata la Satureja montana subsp. montana,
                                                                           alla santoreggia le proprietà di stimolare le
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con portamento arbustivo, rami rossastri , perenne.

                    LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu                      funzioni cerebrali.
Utilizzo delle piante aromatiche
                                TIMO

NOME SCIENTIFICO:       Thymus vulgaris L.
FAMIGLIA:          Labiatae.
NOME IN VERNACOLO: Menta de santa Soìa
          (per la specie endemica Thymus herba-barona L.).

DESCRIZIONE: Piccolo arbusto con fusto molto ramoso. Ha foglie
           lineari-lanceolate di piccole dimensioni cotonose e
           biancastre nella pagina inferiore. I fiori di colore bianco
           rosato-lillà sono raggruppati in spighe all'ascella fogliare.
           La fioritura avviene dalla primavera al primo autunno. La
           pianta può raggiungere i 30 cm di altezza.
HABITAT: Posti aridi e pietrosi e scogliere assolate, per lo più di
       tipo calcareo ed argilloso, dal mare ai monti del bacino
       europeo del mediterraneo.
ESIGENZE: - CLIMA:              Temperato caldo, specie sensibile agli
eccessi di freddo.
               - TERRENO: Asciutto, anche sassoso, calcareo.
          - ACQUA:        Stagionale, in coltivazione va irrigata.
EPOCA DI RACCOLTA: Maggio-Agosto .
PARTI UTILIZZATE: Pianta intera fiorita.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: In piena giornata solare,
tagliare quasi al piede appena dianzi la fioritura, mondare dei rami
più duri, essiccare all'aria ed all' ombra; stagionatura 3/5 gg.
rimuovendo. Si conserva in luogo fresco ed asciutto in recipienti di
vetro e porcellana.                                                        NOTA:      Pianta aromatica che per distillazione
UTILIZZO: In cucina si usa fresco e secco per aromatizzare i cibi          fornisce un olio essenziale il quale ha proprietà
(arrosti, intingoli, salumi, carne di maiale, prosciutti e pesci). Ha
caratteristiche antisettiche che contribuiscono a prolungare la            balsamiche e antisettiche, come componente
conservazione dei cibi.                                                    aromatico in bevande alcoliche (liquori) e analcoliche

                  LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
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Utilizzo delle piante aromatiche
                          ZAFFERANO
NOME SCIENTIFICO:    Cròcus sativus L.
FAMIGLIA:            Iridaceae.
NOME IN VERNACOLO: Zaffaranu.
DESCRIZIONE: Erba perenne alta cm. 15-30 con bulbo-tubero
          globoide, biancastro all'interno, ricoperto di tuniche
          costituite da fibre sottili, bruno-rossicce fuori, radici fibrose
          in fascetto alla base; foglie 6-9 lineari acute verde-scuro,
          solcate dentro e carenate all'esterno, bordate da ciglia,
          percorse da striscia biancastra mediana. Fiori 1-3
          ermafroditi tuboloso-campunalati di colore lillà-violaceo, 3
          stami gialli e stimma rosso-bruno d'autunno, profumati con
          un tono soave ed inebriante. Il frutto è a capsula deiscente
          verso il basso, contenente numerosi semi sferoidali. La
          diffusione della specie è affidata ai neo-tuberi.
HABITAT: Originario del Mediterraneo Orientale, coltivato in poche
       regioni italiane (Abruzzo, Sardegna, Toscana, Calabria,
       Sicilia).
ESIGENZE:           - CLIMA:        Temperato caldo.
                   - TERRENO: Predilige i terreni leggeri,
                                 sabbiosi-limosi.                             NOTA:        La coltivazione richiede grande impegno di
                   - ACQUA: Stagionale, teme i ristagni d'acqua.              manodopera, soprattutto per la raccolta dei fiori che
EPOCA DI RACCOLTA:             Settembre-Ottobre.                             deve essere attuata con tempestività e con interventi
PARTI UTILIZZATE: Stimmi alla sommità dello stilo.
MODALITA' DI CONSERVAZIONE: Si staccano i fiori alla fioritura, si            giornalieri, a causa della scalarità della fioritura. Anche
aprono e se ne separano le stimma al mattino dopo lo spuntare del             la separazione degli stimmi dai fiori e la manipolazione
sole. Seccare stesi sui telai a calore lieve e blando da conservare in        della droga sono operazioni onerose, per cui la
cassettine di legno o flaconi di vetro colorato, chiusi ermeticamente e
depositate in luogo appartato fresco e asciutto.
                                                                              coltivazione che si avvale, quasi esclusivamente di
UTILIZZO: E' molto conosciuto come colorante e aromatizzante in               manodopera familiare, viene attuata su piccoli
alimentaristica e liquoristica. In culinaria è fuor di dubbio che l' uso      appezzamenti che raramente superano i 2000 mq.. In
più noto è nel classico risotto e nella zuppa di pesce. Lo Zafferano          Sardegna attualmente risultano coltivati circa 35 ettari
non va usato sconsideratamente: esso è innocuo alle normali dosi
alimentari (alcuni centigrammi), ma non è scabro da effetti secondari
a dosi elevate.
                 LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
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                                                                              Monreale e Turri.
Trasformazione specie aromatiche ed officinali

                                     FILIERA
                                    LIQUORSITICA

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Trasformazione specie aromatiche ed officinali
                                    FILIERA
                      PRODUZIONE COLORANTI NATURALI

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Trasformazione specie aromatiche ed officinali
                                    FILIERA
                    COSMETICA, FARMACEUTICA, ERBORISTICA

LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
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Trasformazione specie aromatiche ed officinali
                                           FILIERA
                                         AROMATICA
                                    Produzione di essiccati

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                                                        34
Trasformazione specie aromatiche ed officinali
                                     FILIERA
                                    AROMATICA
                        Produzione di oli essenziali

LAORE SARDEGNA Tecnico: Ivo Porcu
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Trasformazione specie aromatiche ed officinali
                                    FILIERA
                     INDUSTRIA DELL’AROMATERAPIA

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