SCHEDA BRASILE-MSP Volontari richiesti : N 2

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N. B. Il progetto è in attesa di approvazione dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile

                   CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Brasile 2012

                                      SCHEDA BRASILE-MSP
                                       Volontari richiesti : N 2

                  SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: Apucarana

                                              INTRODUZIONE
DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL
PROGETTO:

Volontari nel mondo - FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 35 anni lavora nei
sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato
ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al
superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potuti essere, sono o sono stati
fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di
prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di
sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, Volontari nel mondo FOCSIV in
collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel
febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa
al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto
(armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico…) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti
attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile
dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e
partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un
ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far
sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una
società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale e che le
conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento
della positività dell’altro.

BRASILE
Il Brasile è una Repubblica Presidenziale Federale suddivisa in 26 stati, con condizioni morfologiche
diversificate che influiscono sugli aspetti sociali ed economici delle differenti regioni. Tale sistema
caratterizzato da un “multilevel power system”, se da una parte ha contribuito allo straordinario sviluppo del
Paese che è parte del gruppo BRIC, non sempre, però, si traduce in efficienza, causando così disorganicità
ed elevata inefficacia del sistema politico ed amministrativo.
Nel 2003 è stato eletto Presidente della Repubblica Ignacio Lula da Silva, leader del Partido dos
Trabalhadores (PT), confermato alla Presidenza nelle successive elezioni dell’ ottobre 2006. La sua elezione
ha destato grandi aspettative soprattutto tra la popolazione più povera del Brasile, ma l’alleanza del PT con
alcuni settori conservatori e di destra per vincere le elezioni, ha portato il Governo Lula a dover tener conto
di alcuni condizionamenti esterni nell’esercizio della sua politica. Alle elezioni del dicembre del 2011, è eletta
come 36° Presidente del Brasile Dilma Roussef, esponente del “Partido dos Trabalhadores”,che si sta
trainando il Paese tra le potenze mondiali.
L’economia brasiliana, tra le più sviluppate di tutto il Sud America ed anche con una crescente presenza sul
mercato mondiale, si basa principalmente sul settore agricolo, sull’industria mineraria (il Brasile è il più
grande esportatore di ferro, così come uno dei principali di acciaio), sull’industria manifatturiera e sul settore
dei servizi. Il Brasile è anche uno dei Paesi al mondo con il più ricco patrimonio ambientale e con una forte
biodiversità che è però minacciata a causa dei fenomeni di deforestazione (soprattutto nel Rio delle
Amazzoni) e del degrado ambientale provocato dall’inquinamento derivante dalle scorrette attività minerarie.
Per quanto l’economia nazionale progredisca bene, rimangono pericolosi elementi di vulnerabilità tra i quali
un debito interno ed estero che pesa fortemente sul bilancio dello Stato. Inoltre, nonostante gli sforzi
nell’implementare politiche volte alla riduzione della povertà, il divario tra ricchi e poveri è ancora molto
sensibile.
Secondo l’ultimo Rapporto sullo sviluppo umano pubblicato dall’UNDP, il Brasile ha un indice di sviluppo
umano pari a 0,718 che lo pone al 84° posto della classifica mondiale. Circa il 22% dei brasiliani vive al di
sotto la soglia di povertà, mentre più del 50% delle famiglie nelle aree rurali e quasi il 10% delle famiglie
nelle aree urbane non ha accesso all’acqua potabile. Si segnala, inoltre, anche una forte disparità nelle

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condizioni di vita tra le regioni brasiliane: la parte più povera sono gli Stati del Nord-Est, i quali presentano
livelli preoccupanti per quanto riguarda analfabetismo, mortalità infantile e reddito pro-capite.
Il Brasile presenta una società multietnica. La popolazione brasiliana discende principalmente dagli indios,
dai coloni portoghesi, dagli schiavi britannici e da diversi gruppi di immigrati di origine europea. Si riscontra,
perciò, una forte discriminazione nei livelli di vita tra la popolazione bianca, la quale rappresenta circa il
53,4% della popolazione, e quella meticcia. Il 49,5% della popolazione povera brasiliana è costituita da
persone meticcie (39,4%) o di colore (6,1%), mentre un bianco possiede in media un reddito pro-capite che
è 2 volte superiore a quello di una persona di colore. Tale discriminazione si riflette in misura significativa
anche nell’accesso all’istruzione: l’istruzione di base è obbligatoria e garantita a tutti, ma a causa della forte
concentrazione della popolazione negli agglomerati urbani, resta comunque difficile per le autorità statali
assicurarsi che tale obbligo venga rispettato. Inoltre, solo i ragazzi che provengono da famiglie benestanti
proseguono gli studi, mentre per la maggior parte della popolazione giovanile il percorso scolastico si
interrompe con l’istruzione di base.
Questo forte divario tra ricchi e poveri si riflette negativamente anche sulla sicurezza nel Paese. I livelli di
criminalità sono molto alti e spesso dovuti alle forti tensioni sociali presenti. Il sistema giudiziario risulta
inefficace e osservatori dei diritti umani denunciano la lentezza dei procedimenti giudiziari, oltre ad un alto
numero di crimini che restano impuniti. Altra grave violazione dei diritti umani è quella dello sfruttamento
sessuale minorile legato soprattutto al crescente turismo sessuale.
Inoltre altra problematica importante nell’attuazione dei diritti è la iniqua distribuzione della terra, che
favorisce la grande proprietà terriera a danno dei piccoli produttori e delle comunità indigene.

DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:
MSP, acronimo di Movimento Sviluppo e Pace, è una ONG fondata nel 1968 a Torino che si occupa di
solidarietà internazionale nei Paesi caratterizzati da situazioni di fame, povertà e sottosviluppo, attraverso la
realizzazione di progetti plurisettoriali integrati. I settori di intervento sono principalmente quelli della
formazione professionale, promozione della donna, sostegno a bambini poveri o abbandonati (anche
mediante l’iniziativa “Adozioni morali internazionali a distanza”), lotta alla produzione della droga,
promozione dei diritti delle minoranze indigene e aiuto ai rifugiati. A partire dagli inizi degli anni 80 è presente
in Brasile nel settore sociosanitario, in modo particolare a Fortaleza, con l’assistenza a minori vittime dello
sfruttamento, anche sessuale. Dal 1994 è presente sul territorio di San Paolo, zona Sud, dove grazie al
finanziamento dell’Unione Europea, ha avviato il progetto “Casa famiglia per anziani abbandonati e un
ambulatorio medico sanitario a Sao Paulo, per rispondere alle condizioni di povertà e di abbandono degli
anziani nelle favelas. Da questo momento MSP ha poi ampliato la sua azione estendendola anche ai diritti
dei minori in situazione di abbandono o maltrattamento, con azioni educative soprattutto nei confronti dei
meninos da Rua (bambini di strada) ad Apucarana, nel nord del Paranà.

Partner di MSP del presente progetto è:
    ¾ l’Associazione SOMA – Somando Amor pela Infância e Adolescência, associazione locale sorta nel
        1993 che si propone la finalità di promuovere la difesa dell’infanzia e dell’adolescenza da ogni forma
        di violenza e sopraffazione e di sostenere il pieno sviluppo della persona del minore. In particolare
        SOMA si occupa, in collaborazione con le istituzioni della giustizia locale, dell’affido giudiziario di
        minori fino ai 12 anni età, vittime di maltrattamenti e violenze, occupandosi di garantire loro
        accoglienza e cure. SOMA opera a Apucarana dal 1993 tramite Lar Sagrada Familia di Apucarana,
        entità filantropica senza scopo di lucro di carattere sociale, educativo ed assistenziale, amministrata
        dal gruppo SOMA, che gestisce un Centro di accoglienza. La collaborazione di MSP con SOMA si è
        particolarmente intensificata dal 2009, con la firma di un accordo di partenariato che prevede, tra
        l’altro, la possibilità di accogliere volontari in servizio civile nelle attività di progetto.

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35

GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 6

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:
I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:
Ai volontari in servizio si richiede:
 ¾ elevato spirito di adattabilità;
 ¾ flessibilità oraria;
 ¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

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 ¾   attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di
     riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi
     sociali, ambientali, e di tutela della salute;
 ¾   comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati
     e previsti dal progetto;
 ¾   partecipazione a situazioni di vita comunitaria;
 ¾   rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;
 ¾   trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell’ambito dello stesso Paese di
     assegnazione;
 ¾   partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà
     internazionale al termine della permanenza all’estero;
 ¾   scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali
     locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;
 ¾   partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.
 ¾   partecipare alla valutazione finale progettuale .
PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel presente progetto sono
soggetti alle seguenti condizioni di rischio:
    ¾ Rischi di ordine pubblico – ritrovarsi in contesti territoriali, soprattutto urbani, con una forte
        presenza di microcriminalità;
    ¾ Rischi sanitari – ritrovarsi in territori in cui sono presenti patologie endemiche quali tifo, malaria,
        aids e/o tubercolosi;
    ¾ Rischi politici: ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o
        religiose;

ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI A
FRONTE:
Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari, nell’ambito di tutte le sedi di attuazione
progettuale, si adottano i seguenti protocolli:
    ¾ comunicazione alle Rappresentanze Diplomatiche d’Italia nel Paese d’invio dei volontari/e, la loro
        residenza abituale e il tipo di progetto in cui saranno impegnati;
    ¾ l’inserimento dei giovani in servizio civile nel Paese d’invio è affidato agli operatori in loco e ai
        responsabili paese delle ONG coinvolte nel progetto ed avviene in modo graduale.
    ¾ l’inserimento prevede l’accompagnamento dei giovani volontari alla scoperta e alla conoscenza del
        contesto territoriale e ambientale, del partner locale, e del tipo di progetto nel quale saranno inseriti.
        Questa metodologia di inserimento ha anche lo scopo di prevenire eventuali rischi/shock dovuti
        all’impatto culturale con conseguenti disagi dal punto di vista relazionale, di ordine pubblico,
        sanitario, interculturale, politico;
    ¾ In fase di formazione sia in Italia che all’arrivo nel paese d’invio ai giovani vengono fornite le
        informazioni necessarie per capire gli usi e i costumi locali, i modi di relazionarsi e comportarsi nei
        diversi contesti quotidiani in cui i giovani si ritroveranno a vivere dal contesto lavorativo a quello
        amicale/relazionale, religioso, politico e sociale; i pericoli legati alla microcriminalità; gli orari e le
        zone del paese dove i rischi sono più elevati.
    ¾ condivisione con i giovani volontari/e in SCV un vademecum in cui, paese per paese, vengono
        identificate le azioni da compiere, le persone da contattare in caso di necessità e/o pericoli.

In particolar modo, si richiede ai volontari il rispetto delle seguenti indicazioni:
    ¾ ordine pubblico – al fine di evitare fenomeni di microcriminalità diffusa sul territorio locale ogni
         spostamento locale del volontario/a è pianificato con gli operatori responsabili. Saranno evitati
         spostamenti durante ore serali e notturne;
    ¾ sanitario – prima della partenza vengono eseguite le necessarie vaccinazioni prescritte e/o
         consigliate dall’OMS. All’arrivo nei paesi d’invio vengono fornite informazioni necessarie sulle norme
         igienico/sanitarie da seguire. Nella maggior parte dei paesi sia attraverso le Ambasciate e/o i
         Consolati Italiani che le conoscenze delle controparti locali, vengono individuati medici e presidi
         sanitari a cui rivolgersi in caso di necessità.
    ¾ politico – ai volontari è richiesto di tenere un atteggiamento di equidistanza tra le varie posizione
         politiche espresse nel paese d’invio.

Apucarana(Partner SOMA)
   ¾ Dal punto di vista sanitario la struttura più vicina alla sede di realizzazione del progetto è l’Ospedale
      cittadino raggiungibile in 5 minuti di macchina o autobus.

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PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:
Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero sono soggetti alle seguenti condizioni di
disagio:
    ¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà totalmente altra e non avere le giuste coordinate per
         comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali
         che delle istituzioni locali;
    ¾ il disagio di ritrovarsi in contesti territoriali, soprattutto urbani, con una forte presenza di
         microcriminalità;
    ¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui sono presenti patologie endemiche quali malaria, aids e/o
         tubercolosi;
    ¾ il disagio di ritrovarsi in territori caratterizzati da forti contrapposizioni politiche e/o etniche, e/o
         religiose;
    ¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni ostacolare
         o/e ridurre le attività previste dal progetto e/o le comunicazioni nazionali ed internazionali.

                                           DESCRIZIONE SEDE
DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:

APUCARANA
Apucarana in lingua indigena dei Guaianazes significa base in una immensa foresta, ossia la condizione di
una zona sopraelevata montuosa circondata da foresta. Il Comune di Apucarana rispecchia a pieno questa
descrizione. Esteso per una superficie di 563 chilometri quadri, con una popolazione di 115.000 abitanti, è
situato nella mesoregione centrale Nord dello Stato del Paranà, a 370 chilometri a Nord di Curitiba, capitale
dello Stato e ad un’altitudine di 983 metri s.l.m. . Si trova al centro della Valle del fiume Ivai che comprende
28 comuni, tra cui Piaro e Jandaya do Sul. Tra la popolazione residente, che conta 120.133 abitanti,
numerose sono anche le comunità di origine ucraina, giapponese, tedesca, portoghese e italiana. Ciò anche
a causa del fatto che la città, così come tutta la regione Sud del Paese è un polo turistico, economico e
culturale di grande rilievo. La densità abitativa è di 210ab/kmq, che scende sensibilmente nelle zone
periferiche circostanti la città. Dal punto di vista economico, la popolazione dipende dalle coltivazioni per il
14,1%, dal commercio (42%) e da piccole industrie del tessile, del cuoio e dei cappelli (46,2%). Le principali
coltivazioni agricole sono il miglio, la soya, il caffé, il grano, il riso, i fagioli, il cotone, piante da frutto e
ortaggi. Anche l’allevamento bovino è presente, con più di 33.000 capi. La disoccupazione è in costante
aumento, fatto che spinge sempre di più gli abitanti delle zone limitrofe ad emigrare nella città. Nonostante
sia il principale nodo stradale e ferroviario del Centro-Nord dello Stato, i servizi presenti nel territorio sono
ancora insufficienti. Nella città e nei comuni limitrofi, l’allacciamento all’acqua potabile è garantito all’83,6 %
della popolazione, mentre la rete fognaria solo al 53%. Anche da un punto di vista sanitario il territorio è
piuttosto carente: si stima che la popolazione disponga di 16,9 medici ogni 10mila abitanti (dato 2005) e che
i posti letto negli ospedali siano 2,3 per 1000 abitanti.

Nel territorio di Apucarana si interviene nel settore della Tutela Infanzia e Adolescenza.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:

TUTELA INFANZIA E ADOLESCENZA
Le istituzioni locali e la comunità del territorio hanno una scarsa attenzione nei confronti dei propri minori. La
situazione dell’infanzia e dell’adolescenza nel territorio è particolarmente difficile. I bambini sono spesso in
stato di abbandono, fisico e affettivo, vittime di maltrattamenti, di abuso sessuale, di prostituzione e usati
nello spaccio di droga o come braccio armato dalla malavita locale. Quantificare con dei dati il fenomeno è
molto difficile, soprattutto a causa della scarsa visibilità che hanno le violenze sui minori. Ad esempio solo il
2% degli abusi sessuali a danno dei minori è denunciato ogni anno. Un silenzio che fa riflettere e tra le cui
ragioni può ascriversi in parte il fatto che molte delle violenze, abusi e percosse si realizzino all’interno del
nucleo familiare. Secondo indagini a campione sulla popolazione in tema di violenza sessuale, per esempio,
emerge che il 55% degli abusi sono consumati in ambito familiare su bambini molto giovani, di età compresa
tra 0 e 6 anni. Nel 13% dei casi, le violenze sessuali sono legate invece allo sfruttamento della prostituzione
minorile, che nel 17% dei casi riguarda adolescenti tra i 13 e i 17 anni. Le difficoltà a quantificare in modo
preciso il fenomeno sono in parte dovute anche alla presenza di un alto tasso di minori non registrati e
ufficialmente inesistenti per le autorità (il 21% delle nascite). Bambini nati da unioni informali, o in famiglie
dove regna la povertà e l’ignoranza (buona parte della popolazione crede erroneamente che sia necessario

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pagare per la registrazione anagrafica), fanno sì che i minori diventino spesso anche merce di scambio,
manodopera a basso costo e oggetto di sfogo delle pulsioni. A causa di situazioni familiari disastrate, molti di
questi minori si riversano poi per le strade venendo a costituire il conosciuto fenomeno dei meninos da Rua,
bambini che privi di istruzione si mantengono da soli con lavoretti informali, a volte rubando, viaggiando per
le strade della città che fanno diventare la loro casa.
Sul territorio operano diverse associazioni: Cristima, associazione che cura le dipendenze da alcol e droga,
APAE - Associaciao de pais e Alunos Ecxcepcionais associazione per bambini con disabilita e La casa do
Dodò, casa famiglia del territorio per preadolescenti gestita da una coppia di genitori, ma sono presenti
diverse difficoltà a collaborare insieme nell’interesse dei minori e adolescenti.
Il Centro de Lar Sagrada Família, partner del progetto, si prende cura sul territorio dei minori tra 0 e 12 anni
vittime di maltrattamento e in situazione di rischio, allontanati dalla famiglia dal Conselho Tutelar o SAI
(FÓRUM) – equivalente al Tribunale dei Minori – di Apucarana, e supporta educativamente le famiglie
oggetto del provvedimento. Il Centro opera su tre grandi aree dello sviluppo infantile: pedagogica (attraverso
la scoperta del corpo, la coordinazione motoria e il supporto scolastico), sanitario (attraverso l’educazione
alimentare e l’igiene) e morale (promuovendo il dialogo, il gusto per le scoperte e valorizzando le loro
esperienze).

Nel settore Tutela dell’Infanzia e dell’Adolescenza si interviene nel territorio Apucarana con i seguenti
destinatari diretti e beneficiari.
I destinatari diretti sono 35 minori (da 0 a 12 anni) ospitati presso il Centro de Lar Sagrada Familia di
Apucarana e i 16 operatori che vi lavorano. I beneficiari sono le famiglie dei minori, verso le quali si esercita
anche l’azione educativa, esplorativa e riabilitativa del centro, per un totale di 105 persone.

OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:
   ¾ Assistere e curare 35 minori vittime di abuso ospiti del Centro de La Sagrada Família, offrendo
      socializzazione e, laddove possibile recupero dei legami familiari;
   ¾ Rafforzare le capacità tecniche e professionali dei 16 operatori del Centro.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Azione 1. Potenziamento offerta formativa e educativa del Centro de Lar Sagrada Família:
    1. Organizzazione e implementazione di giornate di aggiornamento per i 16 operatori del Centro su
       istruzione sull’igiene, tecniche di gestione delle dinamica di gruppo, psicologia e pedagogia infantile,
       fasi dello sviluppo psicofisico, nutrizione infantile e superamento del trauma).
    2. Supporto al lavoro di rete del Centro con altre associazione e enti che si occupano di minori in
       difficoltà (in particolare con Cristima, associazione che cura le dipendenze da alcol e droga, APAE -
       Associaciao de pais e Alunos Ecxcepcionais associazione per bambini con disabilita e La casa do
       Dodò, casa famiglia del territorio per preadolescenti gestita da una coppia di genitori)
    3. Attività di sensibilizzazione del territorio sulle attività del centro per accrescere il numero degli
       operatori volontari (volantini, brochure..) e la conoscenza del ruolo del centro nel territorio.

Azione 2. Assistenza educativa ai 35 ospiti del Centro:
    1. Valutazione dei livelli scolastici dei 35 bambini ospiti del Centro tramite somministrazione di un test;
    2. N°3 incontri di coordinamento e programmazione dei corsi didattici;
    3. Implementazione delle attività didattiche (Linguaggio orale e scritto; Natura e Società; Matematica;
       Arte; Musica; Educazione Fisica)
    4. Monitoraggio trimestrale delle attività e dell’apprendimento scolastico;
    5. Accompagnamento educativo ai minori con handicap
    6. Organizzazione e implementazione del sostegno scolastico pomeridiano;
    7. Organizzazione e implementazione di attività extra scolastiche ricreative (giochi, sport, laboratori di
       pittura su tessuto, orto, pittura, computer, ricamo all’uncinetto e punto croce, cineforum, musica)
    8. Valutazione finale.

Azione 3. Assistenza sanitaria ai 35 ospiti del Centro:
    1. Accompagnamento check up completo d’ingresso ai bambini ospiti;
    2. Accompagnamento alle visite di controllo trimestrali dei minori (pediatriche; odontoiatriche,
       fisioterapiche, psicologiche)
    3. Ideazione e organizzazione di animazioni sanitarie settimanali ai minori (laboratori teatrali; gioco a
       tema…) su igiene di base
    4. Monitoraggio bimestrale delle attività e condivisione dei risultati

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    5. Implementazione dell’iniziativa “In cucina per gioco”, per sensibilizzare i bambini a conoscere,
       giocando, gli alimenti e il loro apporto nutritivo.

Azione 4. Percorsi di ricostruzione familiare:
    1. Incontri mensili individuali con i familiari di ciascun minore;
    2. Aggiornamento costante dei familiari sulle condizioni e i progressi dei minori.
    3. Accompagnamento di familiari con dipendenze ai centri di recupero da tossicodipendenze e droga
       per avvio trattamento;
    4. Organizzazione e implementazione di un corso di salute e igiene di base per i genitori dei minori;
    5. Visite alle famiglie bimestrali presso le loro case per monitorare il loro impegno nel programma;
    6. Supporto eventuale ai familiari nella ricerca di lavoro stabile e dignitoso.

Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività.
    ¾ 1 Direttore del Centro de Lar Sagrada Família
    ¾ 4 assistenti educativi
    ¾ 2 ausiliare di pulizia e lavanderia
    ¾ 1 cuoco
    ¾ 1 guardia notturna
    ¾ 1 assistente sociale
    ¾ 1 psicologo
    ¾ 1 tecnico di audiologia-foniatria
    ¾ 1 nutrizionista
    ¾ 1 infermiere
    ¾ 1 pedadoga responsabile dell’educazione infantile.

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:
I volontari/e in servizio civile n°1-2 saranno impiegati nelle seguenti attività di supporto:
    ¾     Supporto all’organizzazione dell’aggiornamento per il personale del Lar Sagrada Famiglia;
    ¾     Supporto all’organizzazione di corsi di formazione su igiene di base e salute per i genitori;
    ¾     Sostegno allo sviluppo delle reti di collaborazione con enti esterni che si occupano a vario titolo di
          minori in difficoltà (es: l’associazione Cristima, APAE);
    ¾     Accompagnamento alla formazione per bambini con handicap;
    ¾     Supporto alla promozione del ruolo del Centro sul territorio;
    ¾     Collaborazione all’organizzazione di attività extra scolastiche ricreative per i minori (organizzazione
          di attività fisica e manuale, orto, pittura, computer, etc.).

REQUISITI
Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti
tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare,
preferibilmente i seguenti requisiti:
Generici:
     ¾ Esperienza nel mondo del volontariato;
     ¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi
         promossi;
     ¾ Competenze informatiche di base e di Internet;
Specifici:
Apucarana (Partner SOMA)
Volontario/a n°1-2
     ¾ Preferibile conoscenza di base della lingua portoghese
     ¾ Preferibile esperienza in ambito educativo.

                                     DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

    ENTE           CITTA’               INDIRIZZO             TELEFONO                       SITO

                                 Via Saluzzo, 58 - 10125
    MSP             Torino                                    011-655866      www.movimentosviluppopace.org
                                         Torino

                                                                                                                 6
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