Sant'Orsola e le reliquie di Colonia

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Sant'Orsola e le reliquie di Colonia
Sant’Orsola e le reliquie di Colonia
   La Chiesa ricorda Orsola assieme alle undi-        dei tempi di Dante in un breve del 23 maggio
cimila compagne con le celebrazioni della ricor-      1315 emanato dal vescovo Adolfo di Liegi e or-
renza del martirio il 21 ottobre e con culti parti-   nato da eleganti miniature. Nel Diplomatico
colari legati ai luoghi e alle reliquie. In Tosca-    Santa Croce è descritto da un regesto: “ ... alle
na, ad esempio, si sentì la devozione a Pisa dove     istanze di Donato di Niccolò [Biliotti] mercan-
le fu dedicata una confraternita importante, a        te di Firenze, vien concesso con debita autenti-
Volterra ebbe il ricordo in San Francesco e a Fi-     ca per bolla pontificia un capo di una delle un-
renze fu il titolo di un monastero presso via         dici mila vergini estratto dal luogo ove sono col-
Guelfa. Un busto reliquiario d’argento con pie-       locati i loro corpi nella città di Colonia, ed ac-
tre preziose (XIV secolo) è a Castiglion Fioren-      corda 40 giorni d’indulgenza a chi nel giorno
tino nella Pinacoteca comunale ... questo solo        delle festa di dette vergini farà commemorazio-
per citare alcune devozioni di un tempo.              ne di tale festa, previe le debite disposizioni”.
   La santa visse nel IV secolo o nel V. Fu gio-         Il breve non è fotografato nel fondo digitaliz-
vane e bellissima, figlia di un re di Britannia,      zato dell’Archivio di Stato fiorentino ma solo in
“che accettò di sposare il figlio di un sovrano       un sito tedesco (Illuminierte Urkunden), che
pagano con la promessa che si sarebbe conver-         riporta anche un regesto più dettagliato. Vi si
tito alla fede cristiana”. Partì, prima delle noz-    legge come a Liegi il vescovo Adolf von der Mark
ze, con 11.000 vergini per un pellegrinaggio a        vidimasse e riassumesse (reconoscimus nos vi-
Roma. Al ritorno incontrò a Colonia gli Unni di       disse, legisse et legi fecisse [...] instrumentum
Attila che ne provocarono il martirio. “Orsola        infrascriptum [...] cuius etiam copiam fieri
fu trafitta da una freccia perché non aveva vo-       mandavimus) un documento del metropolita
luto sposare lo stesso Attila” (il virgolettato è     di Colonia Heinrich von Virneburg del 30 set-
di Santi e Beati online).                             tembre 1314.
   Che siano state undicimila oppure solo un-            Nella carta si dice in che modo l'arcivescovo
dici vergini per un errore di lettura di un XI ro-    avesse ottenuto dal Collegio (Stift) di Sant’Or-
mano, poco importa. La loro vicenda commos-           sola di Colonia la reliquia di un teschio, su ri-
se l’animo cattolico. Orsola divenne la patrona       chiesta di Donato di Niccolò che voleva trasfe-
delle ragazze e delle scolare e fu invocata anche     rirla in un luogo lontano e farla venerare de-
per la buona riuscita di un matrimonio. Ne con-       gnamente (ad instantes preces providi viri Do-
serva le reliquie la cattedrale di Colonia, dove      nati Nycolai mercatoris de Florentia servito-
si trova un’iscrizione “ritenuta oggi autentica ed    ris nostri obtinuimus [ ...] capud [...] quia as-
assegnata al IV-V secolo”.                            seruit se velle dictum caput ad loca remota pro-
                                                      curare transferri et condigna veneratione ip-
   Proprio a Colonia e poi in Belgio, scopriamo       sum venerari).
le relazioni del culto di Orsola con la Firenze          L’arcivescovo Heinrich quindi confermava ai
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visitatori pentiti, che si sarebbero recati nel-     unum undecim milium virginum, quas quidem
l’ignoto luogo religioso dove la reliquia sarebbe    reliquias de civitate Colonie largiente vobis ve-
stata definitivamente collocata (in quocumque        nerabili patre et domino Coloniensi archiepi-
loco mansurum fuerit depositum), la conces-          scopo sicut in litteris dicti patris eius sigillo si-
sione di 40 giorni di indulgenza il giorno del-      gillatis inspeximus pro dono magnifico rece-
l’arrivo a destinazione (in die eius adventus) e     pistis).
per la festa delle 11.000 vergini (21 ottobre), a
condizione che avessero preso parte agli uffici         Di Donato di Niccolò Biliotti non sappiamo
solenni in onore delle martiri (cum divinorum        altro. La sua figura storica e la frequenza delle
completo officio celebretis). Il presupposto per-    largizioni di “magnifici” oggetti ci conducono a
ché il breve avesse effetto era la validazione del   collocarla in un ambito più grande e quindi a
diocesano del posto. Il vescovo di Liegi univa       considerare il prestigio e l’assertività dei mer-
anche la propria indulgenza di 40 giorni alle        canti fiorentini di quel tempo. In altre parole,
stesse condizioni (Markus Gneiss).                   durante il loro soggiorno nel continente, gesti-
    L’autore nell’Illuminierte Urkunden aggiun-      rono le loro compagnie d’affari con il desiderio
ge che nella chiesa francescana di Santa Croce       tornare un giorno in patria per ornarla dal pun-
a Firenze è conservato un busto-reliquiario di       to di vista civile e cristiano. Ovvero vissero in
Orsola, forse con i documenti sopra citati. Do-      condizioni pericolose e operarono per il proprio
nato infatti apparteneva al popolo di Santa Cro-     interesse, spesso usuraio, e per orgoglio, colti-
ce e la sua famiglia aveva sepoltura in basilica.    vando tuttavia pensieri “cortesi”, che non era-
    Sappiamo inoltre dallo stesso sito che l’arci-   no inconsueti nel loro ambiente. Il concittadi-
vescovo di Colonia fece altre due simili conces-     no Dante Alighieri, in vita nel 1315, cantò con
sioni: una del 28 dicembre 1307 (nello stesso        successo donne colte ed ideali, del cui gruppo
Diplomatico) e l’altra il 25 marzo 1320, Annun-      Orsola avrebbe potuto far parte con pieno di-
ciazione del Signore. In tal giorno, nel mona-       ritto.
stero cistercense di San Salvatore a Settimo, il        Pertanto Donato Biliotti – pensiamo – volle
vescovo fiorentino Antonio d’Orso confermò           fare un omaggio a una coraggiosa principessa
l’indulgenza di 40 giorni (... a dicto domino Co-    viaggiatrice che quasi mille anni prima aveva at-
loniensi archiepiscopo gratiose concessam) per       traversato il mare tra l’Inghilterra e il continente
i visitatori pentiti della chiesa monastica nella    su una flotta di undici navi. Aveva poi risalito il
quale erano conservati una croce d'oro con par-      corso del Reno fino alla Svizzera, da dove aveva
ticelle della santa Croce e un teschio-reliquia-     proseguito per Roma, a piedi, “in devoto e va-
rio delle 11.000 vergini ... (reliquias cuiusdam     riopinto pellegrinaggio” (Bargellini).
auree crucis domini nostri de Jesu Christi et
Sant'Orsola e le reliquie di Colonia
cessivi sempre in contrasto con i
                                                                  poteri locali, tanto da dover fuggire
                                                                  nuovamente nel dicembre 1324 e
                                                                  promuovere altre guerre tra il suo
                                                                  esercito e le milizie cittadine. Solo il
                                                                  4 ottobre 1328 le parti riuscirono a
                                                                  raggiungere un accordo definitivo di
                                                                  riconciliazione e il 26 aprile 1332
                                                                  poté rientrare in sede.
                                                                     Deceduto lo stesso anno l'arcive-
                                                                  scovo di Colonia, venne proposto
  Quando la dimora a Liegi si fece veramente
                                                      come successore. Gli fu preferito però da papa
pericolosa, o comunque per altre simili ragioni
                                                      Giovanni XXII un altro candidato. Iniziata poi
non note, Donato tornò in patria portando con
                                                      la Guerra dei Cent'anni tra i regni di Francia e
sé una reliquia che in Italia, lo sapeva bene,
                                                      di Inghilterra, ufficialmente per questioni
avrebbe riempito “il mondo della devozione e
                                                      dinastiche, il vescovo combatté alla testa delle
dell’arte” (ancora Bargellini).
                                                      truppe francesi e fu uno dei negoziatori fran-
                                                      cesi nelle contrattazioni di pace del 1340.
    L’eleganza stilistica e del breve richiama an-
                                                         Non ne avrebbe visto il seguito. Morì il 3 no-
che la vita principesca, in realtà poco “cortese”,
                                                      vembre 1344 e fu sepolto nel coro del duomo di
ma documentata, del vescovo conte Adolf II von
                                                      San Lamberto, da lui fatto nuovo nel 1319. Alla
der Mark (1288-1344), secondogenito della sua
                                                      cattedra di Liegi gli successe, ereditandone i
casata e destinato fin dalla nascita alla carriera
                                                      molti debiti, il nipote Engelbert III von der
ecclesiastica. Canonico a Colonia verso il 1310,
                                                      Mark che, a sua volta, nel 1362, cercò di diven-
fu nominato pochi anni dopo alla sede episco-
                                                      tare arcivescovo di Colonia. Fu scavalcato dal
pale di Liegi, incontrando la forte opposizione
                                                      nipote Adolf III e solo dopo la sua abdicazione
della nobiltà locale. Ottenne tuttavia l’incarico
                                                      ottenne per breve tempo la sede desiderata
da papa Clemente V il 4 aprile 1313, su pres-
                                                      (1364). Morì infatti nel 1366 a causa di una gra-
sione del re francese Filippo il Bello e, data la
                                                      ve e invalidante malattia che lo costrinse ad af-
vacanza del trono imperiale, ne conseguì pure
                                                      fidare il governo della diocesi a un coadiutore.
l’investitura.
    Fin da subito Adolf II, che fu uno degli ulti-
                                                         In questi anni, a Firenze, la devozione a
mi feudatari nello spirito e nei fatti, impose il
                                                      Orsola e alle compagne veniva sempre più va-
suo governo autoritario e fece precipitare la re-
                                                      lorizzata anche dal punto di vista dell’arte.
gione in anni di conflitto tra lui come sovrano e
                                                      Bernardo Daddi (+ 1348) dipinse, per il mona-
i sudditi ribelli, i quali, nel maggio 1315, lo co-
                                                      stero di città a lei dedicato, una famosa Croci-
strinsero a fuggire nel Brabante.
                                                      fissione con le sue storie.
    Sono gli stessi mese e anno della concessio-
ne della reliquia gratiose al mercante Donato.
                                                             Paola Ircani Menichini, 22 agosto 2020.
    Dopo il consenso alla pace del 18 giugno 1316,
                                                                              Tutti i diritti riservati.
il vescovo ritornò a Liegi, restando gli anni suc-
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