Festival della Canzone Italiana.
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SANREMO 2019: La quarta serata del 69° Festival della Canzone Italiana. La penultima serata della competizione canora diretta da Claudio Baglioni, vede sul palco, oltre ai 24 artisti in gara, anche 32 ospiti che ne accompagneranno le esibizioni. Non solo cantanti, ma anche musicisti, ballerini ed artisti a supporto delle performance. Questa è la sera in cui si palesa anche la Giuria di qualità, capeggiata da Mauro Pagani, mentre finisce il suo lavoro, la Giuria demoscopica, per dare più peso al televoto. Sono Federica Carta e Shade ad aprire la gara, accompagnati dall’idolo della Y generation, Cristina D’Avena, seguiti Motta che sceglie Nada per dare forza ad un pezzo profondo, ma dalle sonorità monotone, mentre è Noemi ad accompagnare il pezzo di Irama. L’intensità della canzone di Patty Pravo con Briga, viene esaltata da Giovanni Caccamo, successivamente, la tromba di Roy Paci insieme alla voce di Enrico Ruggeri danno nuovo smalto, laddove ce ne fosse stato bisogno, al pezzo dei Negrita. Il Volo sceglie di farsi supportare dal violinista Alessandro Quarta, per un’esibizione decisamente più sprint; Arisa accosta la sua particolare voce a quella dell’idolo degli Spandau Ballet, Tony Hadley ed alle coreografie dei Kataklò. Mahmood sceglie l’irriverenza di Gué Pequeno per sostenere il suo pezzo, intanto sul palco dell’Ariston salgono Diodato ed i Calibro 35 per il pezzo di Ghemon. Leggi anche: ■ SANREMO 2019: La prima serata del 69° Festival della Canzone Italiana ■ SANREMO 2019: La seconda serata del 69° Festival della Canzone Italiana ■ SANREMO 2019: La terza serata del 69° Festival della Canzone Italiana Francesco Renga chiama insieme a lui, il cantautore Bungaro, ed i ballerini, Eleonora Abbagnato e Friedemann Vogel; Fabrizio Moro presta la sua voce al pezzo di Ultimo e Nek si affida alla voce di Neri Marcorè, entrambi i pezzi così, ne guadagnano in intensità e coinvolgimento. I salentini Boomdabash, fondono le loro sonorità con i Musici Cantori di Milano ed il rapper Rocco Hunt; sono poi mirabili ed ancora più emozionanti, l’interpretazioni dei The Zen Circus insieme a Brunori sas e la voce di Paola Turci accompagnata da Beppe Fiorello. Anna Tatangelo si accosta a Syria mentre acquistano nuova energia i brani degli Ex-Otago accompagnati da Jack Savoretti, Enrico Nigiotti, accompagnato al piano da Paolo jannacci e Massimo Ottoni (maestro della sand art). Due regine del pop Loredana Bertè ed Irene Grandi, infiammano la platea, Manuel Agnelli valorizza l’interpretazione di Daniele Silvestri e Rancore, Einar si affida agli amici Biondo e Sylvestre. Un momento di pura poesia con Simone Cristicchi coadiuvato da Ermal Meta, subito rimpiazzato dalla forza dei Sottotono, a supporto della canzone di Nino D’Angelo con Livio Cori, e dalla canzone di Achille Lauro che si fa accompagnare da Morgan. La gara si conclude con la premiazione da parte della Giuria di qualità, del brano, “Dov’è l’Italia” interpretato da Motta accompagnato da Nada.
Ospite della serata, un grande Luciano Ligabue che ci regala un tributo a Francesco Guccini, interpretando “Dio è morto”, canzone simbolo dei giovani sessantottini e speranza per un mondo migliore, il brano è del 1965 ma tutt’oggi attuale nei contenuti. Stasera tutti gli occhi saranno puntati sull’ultimo appuntamento della kermesse canora che finalmente decreterà il vincitore della sessantanovesima edizione del Festival della canzone italiana. Festival di Sanremo - La Finale Con “Occidentali’s Karma”, Francesco Gabbani è il vincitore della 67esima edizione del Festival della Canzone italiana, che si è appena concluso sotto la direzione artistica di Carlo Conti. Visibilmente sorpreso e commosso, come se non si aspettasse il primo posto, Gabbani ci regala una canzone sopra le righe rispetto a quelle che, di solito, il Festival di Sanremo propone; originale, ironica, densa di significato e per niente scontata. Vittoria meritata anche se resta un po’ di amaro in bocca per il secondo posto di Fiorella Mannoia, con la sua delicata ma energica interpretazione della canzone “Che sia benedetta”. Presentata dalla stampa come la favorita del Festival, ancor prima che si aprisse ufficialmente la kermesse canora, la Mannoia, ha rappresentato il valore aggiunto di una
gara con canzoni troppo banali ed a volte mal interpretate, probabilmente la vittoria avrebbe rappresentato per lei l’incoronamento di una carriera di successi ed il giusto riconoscimento per tutti i capolavori che ha regalato, in questi anni, alla musica italiana. Meritato il terzo posto di Ermal Meta con l’intensa canzone “Vietato morire” e forse Paola Turci e Marco Masini (rispettivamente quinto e tredicesimo posto), avrebbero potuto aspirare a classificarsi meglio, con due belle canzoni, ben interpretate. Ultimo posto per il rapper Clementino con “Ragazzi fuori”, una canzone di contenuto, ma totalmente inadatta al pubblico sanremese. Grandi ospiti anche in questa serata conclusiva, come Zucchero che ricorda Luciano Pavarotti e l’opera benefica del progetto “Pavarotti and Friends”, esibendosi in un duetto virtuale con il cantante lirico, da tempo scomparso.
Alvaro Soler, scuote dalle sedie anche il più impettito spettatore del parterre sanremese, così come fa la comicità senza peli sulla lingua, di Geppi Cucciari quando accusa alcune testate giornalistiche di sessismo. Montesano ci regala la comicità pulita di una volta e finalmente si rivela sul palco dell’Ariston anche Maurizio Crozza. Si chiude il sipario, sulla 67esima edizione del Festival di Sanremo che sarà ricordato, anche quest’anno, come tutti gli anni, per ascolti record, polemiche ed outfit poco azzeccati, ma sempre fenomeno di costume di quell’Italia a cui piace mettersi in gioco. Osannato, criticato, bistrattato, parodiato, inutile per alcuni, irraggiungibile per altri, resta comunque la manifestazione canora più importante d’Italia, dalla quale, non si può prescindere per comprendere il panorama musicale nazionale. Festival di Sanremo - Quarta Serata
La quarta e penulti ma serata del Festival di Sanrem o, si è consuma ta davanti a 9 milioni di telespett atori, che hanno conferm ato l’alto gradimento della kermesse canora, che ha decretato il vincitore della sezione Giovani proposte. Vince con la canzone “Ora mai”, Lele, che ringrazia la sua famiglia ed il conduttori del Festival per la grande possibilità ricevuta, mentre Maldestro conquista il secondo posto, insieme al premio della critica “Mia Martini”, seguito da Francesco Guasti; va invece a Tommaso Pini, il Premio “Lucio Dalla” concesso dalla sala stampa. A premiare il vincitore, insieme alle autorità liguri, la modella e compagna di Eros Ramazzotti, Marica Pellegrinelli, che le polemiche dei giorni scorsi hanno reso evidentemente, più bella, raggiante e spontanea nel suo ruolo.
La gara dei 20 big si fa sempre più intensa, tanto da far scappareuna lacrima a Bianca Atzei durante la sua esibizione, ma vede l’eliminazione definitiva di Giusy Ferreri, Ron, Al Bano e Gigi D’Alessio. Eliminazione che nessuno si aspettava perché vede tirati fuori dalla gara quattro capisaldi della
musica italiana, per questo suscita la ribellione del pubblico in sala e della sala stampa, quando viene pronunciato il nome di Al Bano tra gli esclusi. Senza entrare nel giudizio di merito delle canzoni portate in gara, probabilme nte ad influire sul verdetto è stato il televoto, premiando chi in questi giorni, sia riuscito ad essere più social, non a caso, anche il premio riservato alle giovani proposte, è stato vinto da chi è abituato a promuoversi con il meccanismo del televoto. A proposito di promozione, la quarta serata della 67esima edizione del Festival di Sanremo, diventa vetrina per la Rai e per promuovere la sua offerta d’eccellenza, quando dalla scalinata dell’Ariston scende Antonella Clerici, per presentare il suo programma musicale “Standing ovation” e ricorda i tempi della sua conduzione a Sanremo; a suo agio in quell’ambiente a lei familiare, si scatta persino un selfie con Carlo Conti e Maria De Filippi. All’Ariston arriva anche un affascinante Luca Zingaretti per presentare le nuove puntate del suo Commissario Montalbano. Torna sul palco di Sanremo con un’esilarante imitazione di Sandra Milo, Virginia Raffaele, tirando in ballo anche il maestro Beppe Vessicchio seduto in prima fila; diverte Crozza con le sue indagini statistiche e non risparmia stoccate sarcastiche sul governo italiano. Tra colpi di scena e polemiche, occhi puntati sulla finalissima di stasera, attesi anche gli interventi di Alvaro Soler e Zucchero…e viene da pensare che il bello deve ancora venire. SANREMO 2017: IL FESTIVAL Tra passerelle, conferenze stampa, rincorsa ai possibili ospiti d’onore e polemiche per cachet milionari, mancano pochissime ore all’apertura della sessantasettesima edizione del Festival della
Canzone italiana, il festival canoro più seguito, più chiacchierato, ma sicuramente più popolare del Bel Paese. La conduzione e la direzione artistica, come da tre anni a questa parte, è affidata a Carlo Conti, che quest’anno sarà affiancato da Maria De Filippi e dai collegamenti col comico Maurizio Crozza. Mentre allo Stadio Olimpico si consumerà la lotta tra Roma e Fiorentina, così come ironizza Carlo Conti in conferenza stampa, e Vasco Rossi festeggerà i suoi 65 anni di vita spericolata, i telespettatori saranno sintonizzati su Raiuno e su Radio 2 per seguire il Festival di Sanremo, che sicuramente non deluderà chi lo segue, con grande ammirazione, per inerzia o semplicemente per il gusto di criticare. Siamo certi che questa sera, esattamente alle 20.35, quando si aprirà il palco dell’Ariston, il popolo italiano si spaccherà tra detrattori e sostenitori, tra chi cerca il difetto in tutte le cose e chi invece accetta tutto lasciandosi sedurre, a torto od a ragione, dal mondo patinato, fatto di fiori ed ospiti internazionali, paillettes su vestiti mozzafiato ed il sogno di poter percorrere un giorno la famosa scalinata davanti a milioni di telespettatori. Sogno che coroneranno non solo i 22 big in gara e gli ospiti tanto attesi per la serata, primi fra tutti Tiziano Ferro e Carmen Consoli che si prevede ci regaleranno un emozionante omaggio a Luigi Tenco a cinquant’anni dalla sua morte, ma anche persone della porta accanto, gente comune, che racconterà tante piccole storie di vita quotidiana, alle quali, Carlo Conti ci ha abituato in questi tre anni di conduzione e che tanto piacciono alla casalinga di Voghera.
Stasera sarà anche la volta di Raul Bova e Rocio Muñoz Morales, di Paola Cortellesi ed Antonio Albanese, dell’attesissimo Ricky Martin e dei Clean Bandit, nota band inglese, che con il suo elettropop sicuramente assicurerà l’audience del pubblico più giovane. Non solo canzonette, stasera va in scena l’Italia stessa, con vizi, virtù, paradossi, sentimenti comuni; che ci piaccia o no, il Festival della città dei fiori è stato e resterà sempre, un grandissimo fenomeno di costume, una macchina da guerra e da soldi, che una volta avviata diventa motrice del Made in Italy nel mondo, e che riflette le velleità di un popolo che davanti alla partita della nazionale, come alla grande orchestra di Sanremo, si sente finalmente unito, senza distinzione di età o status sociale.
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