"SALUTE-TRASPORTI-SICUREZZA" - REPORT TRASPORTI - moresafe.it

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REPORT TRASPORTI

            Febbraio 2021

                 “SALUTE-TRASPORTI-SICUREZZA”
PREMESSA:

Nota preliminare: questo Report analizza i dati relativi alle denunce di infortunio e di malattie professionali in generale
e focalizza quelli del Settore Ateco Istat 2007 “Trasporti e magazzinaggio” dal 1970 e fino all’anno 2000 escluso. Ciò al
fine di evitare di leggere una situazione distorta dagli effetti della epidemia di Covid19. I dati del 2000, non ancora
stabilizzati alla data di redazione del presente documento, laddove riportati, sono stati opportunamente evidenziati.

Parlare di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro del mondo dei Trasporti e della Logistica, con forti
addentellati nell’erogazione dei Servizi Pubblici Locali, significa parlare di un ambito complesso ed
articolato, denso di specificità poco sovrapponibili. Una realtà dove la salute e sicurezza sul lavoro
si interfacciano e sovrappongono alla stessa sicurezza dell’esercizio.
Trasporto ferroviario, trasporto aereo e trasporto marittimo, trasporto pubblico locale, trasporto
merci su strada e magazzini della logistica, il lavoro nei porti…, insomma, un ventaglio molto
ampio di attività lavorative. Realtà distinte ma anche fortemente interconnesse tra loro. Non solo,
all’interno di esse i rischi sono ovviamente molto diversificati l’uno dall’altro.
Nel trasporto ferroviario, ma potremmo fare altrettanti esempi nelle diverse modalità, il rischio di
folgorazione di un addetto alla linea aerea ad alta tensione è, ovviamente, un rischio specifico che
nulla ha a che fare con quelli che possono esserci all’interno di una biglietteria o di un’officina
grandi riparazioni, oppure di chi fa il turnista, compreso il lavoro notturno.
Insomma, rischi “classici” e rischi specifici che compongono uno spettro molto ampio di possibile
insalubrità a danno delle molteplici figure professionali che lavorano nei trasporti e nella logistica.
Una realtà che, forse, non è ben fotografata nell’attuale catalogazione dei “Settori Ateco Istat
2007”. Non siamo così sicuri che il Settore - Ateco Istat 2007 “H” – Trasporti e Magazzinaggio - sia
perfettamente aderente a quello che è diventato oggi il mondo del trasporto. Per esempio, vi sono
considerati gli addetti alle condutture ma non altre figure emergenti nel mondo del lavoro che
cambia, considerate probabilmente nel Settore Ateco “G” – Commercio oppure in quello N del
Noleggio, Agenzie di viaggio, ecc. https://www.codiceateco.it/sezioni#google_vignette .
Pensiamo, quindi, che sarebbe utile una sintonizzazione migliore di queste codificazioni, in modo
di poter usufruire di una lettura statistica dei Dati più precisa.

LO SCHEMA DI QUESTO REPORT

50 anni di dati sugli infortuni: una discesa che si è fermata! Dati generali sulle denunce di
infortunio; dati sulle denunce degli infortuni mortali, dal 1970 a oggi.
Analisi dello zoccolo duro dell’ultimo quinquennio 2015-2019. Dati generali sulle denunce di
infortunio e di infortunio mortale 2015-2019.
Focus sui Trasporti. Comparazione dei dati generali delle denunce di infortunio con quelle del
Settore Ateco Istat 2007 H – Trasporto e Magazzinaggio.
Le malattie professionali. Dati generali dal 1970, dati generali e dei trasporti del quinquennio
2015-2019. Accenni su alcuni ambiti specifici e outlook sulla ricerca.
Considerazioni finali.                              1
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IL TREND DEI DATI – UNA DISCESA CHE SI È FERMATA!
50 ANNI DI DATI SUGLI INFORTUNI

Premesso quanto sopra procediamo con un’analisi del trend dei Dati generali sulle denunce di
infortunio, con un approfondimento su quelle di infortunio mortale.

Se si osserva il grafico delle denunce degli infortuni dal 1970 al 2020 (anno che vede intervenire gli
effetti del Covid-19) si nota quanto sia stata consistente la discesa in questi 50 anni, ma anche
come la curva si sia stabilizzata dal 2015 in poi. L’osservazione sulla scala di grande periodo,
come può essere questa lunga 50 anni, presenta un arresto della tendenza in discesa, che
vedremo meglio nel dettaglio più avanti.

                                          Denunce d'infortunio
         1.800.000

         1.600.000

         1.400.000

         1.200.000

         1.000.000

          800.000

          600.000

          400.000

          200.000

                  -
                       1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 2015 2016 2017 2018 2019 2020

Fonte:“Quale Inail per il Paese?” relazione di Giovanni Luciano – Convegno presso Expo Training Fiera Milano.
https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-civ-quale-inail-per-il-paese.pdf

Infatti, se nel 1970 gli infortuni erano intorno al milione e seicentomila, dopo vent’anni erano scesi
sotto al un milione e duecentomila, per arrivare a meno di un milione nel 2000, anno dal quale è
iniziata un’ulteriore discesa che, malauguratamente, si è praticamente arrestata dal 2015 a oggi,
stabilizzando la cifra sopra i 640.000, ad eccezione dell’anno 2020 che va considerato a parte in
quanto poco confrontabile con i precedenti per effetto delle ricadute sull’economia del Covid-19.

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           Anno                Denunce d’infortunio                     Anno                Denunce d’infortunio
           1970                           1.601.061                     1975                           1.308.213
           1980                           1.167.903                     1985                             993.929
           1990                           1.176.491                     1995                           1.014.733
           2000                             991.843                     2005                             911.424
           2010                             871.477                     2015                             636.672
           2016                             641.154                     2017                             646.970
           2018                             645.395                     2019                             644.803
           2020                             554.340

Un fenomeno analogo lo si può evincere dall’osservazione dell’andamento dei Dati riferiti agli
infortuni mortali:

                                     Denunce d'infortunio mortali
  4.000

  3.500

  3.000

  2.500

  2.000

  1.500

  1.000

    500

       -
             1970   1975   1980    1985   1990   1995   2000   2005    2010   2015   2016   2017   2018   2019   2020

Fonte:“Quale Inail per il Paese?” relazione di Giovanni Luciano – Convegno Sala della Regina - Palazzo di Montecitorio.

https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-civ-quale-inail-per-il-paese.pdf

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        Anno              Denunce d’infortunio               Anno             Denunce d’infortunio
                             (casi mortali)                                      (casi mortali
         1970                      3.675                     1975                      2.845
         1980                      2.565                     1985                      1.908
         1990                      2.417                     1995                      1.366
         2000                      1.389                     2005                      1.265
         2010                      1.503                     2015                      1.308
         2016                      1.171                     2017                      1.161
         2018                      1.264                     2019                      1.156
         2020                      1.270

Come si può osservare dal grafico dal 1970 al 2020, le denunce di morti per incidente sul lavoro si
sono ridotte moltissimo, ma restano ancora ben sopra i mille all’anno ed il trend è persino in
risalita, seppur lievemente. Da notare il caso del 2020 che, seppur anno con oltre 100.000
denunce di infortunio in meno del precedente, registra un aumento di denunce mortali rispetto al
2019 ma anche degli altri anni fino al 2016.

Questo dato sulla significatività degli infortuni mortali lo si osserva meglio confrontando entrambi i
grafici. Il numero delle denunce sembra essersi stabilizzato dal 2015 in poi ma le denunce di
infortunio mortale salgono in percentuale rispetto al numero degli infortuni denunciati. Ciò significa
che assistiamo a due fenomeni: le curve che erano in discesa tendono a non scendere più come
prima e si osserva un aumento del tasso di letalità, se si mettono in relazione le denunce degli
infortuni mortali con quelli generali.

Meno infortuni ma più morti e una discesa che si è arrestata. La consapevolezza di ciò lancia una
sfida che nessuno può rifiutare, ad iniziare dalle Parti Sociali e dalle Istituzioni.

ANALISI DELLO “ZOCCOLO DURO”

Premesso quanto sopra, analizziamo più in dettaglio l’andamento dei dati delle denunce degli
infortuni di questo “zoccolo duro” degli ultimi anni, che sembra non volersi rompere, guardando i
dati del quinquennio 2015-2019. Partiamo da quelli generali e procederemo a seguire ad un focus
specifico sul Settore Ateco Istat 2007 H – Trasporto e Magazzinaggio al fine di evidenziare gli
andamenti di questa importante componente dell’economia nazionale come già parzialmente
approfondito dall’Associazione More Safe nel report “Safety e Trasporti”.

https://www.moresafe.it/2021/01/25/safety-e-trasporti/

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                           ANDAMENTO DENUNCE DI INFORTUNIO PER ANNO DI ACCADIMENTO
                                                    (unità)

      660.000

      640.000                                                        646.970             645.395             644.803
                                                641.154
                            636.672
      620.000

      600.000

      580.000

                                                554.946                 556.335
      560.000              550.426
                                                                                            543.057          541.466
      540.000

      520.000
                       2015                 2016                 2017                2018                 2019
                               DENUNCE E COMUNICAZIONI DI INFORTUNIO
                               DENUNCE AL NETTO DI COMUNICAZIONI E FRANCHIGIE

        ELABORAZIONE ASSOCIAZIONE MORE SAFE SU DATI INAIL

NB:    nel numero complessivo degli infortuni, dal mese di ottobre 2017, sono comprese anche le comunicazioni
       obbligatorie di quelli che comportano un'assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell'evento,
       effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di
       lavoro assicurati presso altri Enti oltre l’INAIL o con polizze private, ai sensi dell'art.18 d.lgs. n.81/2008 e s.m.i.-

Nella serie storica del quinquennio 2015-2019 l’andamento complessivo delle denunce di infortunio
sembra essere in leggero aumento, passando dalle 636.672 del 2015 alle 644.803 del 2019 (con
un aumento del 1,28%), ma a ben vedere, se si guarda la curva depurata delle comunicazioni
obbligatorie ai soli fini statistici degli infortuni “brevissimi” senza conseguenze, si nota una lieve
diminuzione, passando dalle 550.426 alle 541.466 (con una diminuzione del 1,63%).

Una diminuzione che prosegue il trend degli ultimi venti anni ma che, comunque, è ancora troppo
lenta e insopportabile in termini di numeri assoluti.

Non abbiamo inserito anche il 2020, che è un anno particolare per la peculiarità dell’impatto del
COVID-19, però possiamo evidenziare i dati, ancora non assestati, delle denunce protocollate al
31 dicembre 2020 pubblicati da Inail il 29 gennaio 2021. Questi ci dicono che sono state
presentate 554.340 denunce di infortunio, il 13,61% in meno di quelle dell’anno 2019.

Questa riduzione risente, evidentemente, della contrazione delle attività produttive prodotte dalle
varie restrizioni imposte per limitare il diffondersi dell’epidemia, ad iniziare dai vari lockdown nella
primavera scorsa.

                                                             5
"SALUTE-TRASPORTI-SICUREZZA" - REPORT TRASPORTI - moresafe.it
REPORT TRASPORTI

Si badi bene che il numero complessivo contiene anche le denunce per infortunio da COVID-19
che sono state 131.090, il 23,7% delle denunce di infortunio pervenute all’Istituto dall’inizio
dell’anno 2020. Ciò vuol dire che senza questa tipologia di infortunio le denunce sarebbero state
“solo” 423.250 (il 34,36% in meno del 2019).

Un dato che va letto correttamente perché in grandissima parte determinato dalla diminuzione
delle attività ma anche della mobilità, vista la forte incidenza sui dati complessivi degli infortuni
sulla strada e in itinere.

FOCUS: LA LENTE SUI TRASPORTI

A questo punto possiamo dare uno sguardo su cosa è successo nei Trasporti. Di seguito due
grafici che rendicontano l’andamento delle denunce di infortunio nel Settore Ateco Istat 2007 H –
Trasporti e Magazzinaggio mettendo in relazione il totale delle denunce della Gestione Industria e
Servizi della quale fa parte il Settore Ateco Istat 2007 H – Trasporti e Magazzinaggio con le
denunce specifiche di quest’ultimo.

                                              450.000
                                              400.000
                                              350.000
ANNO          GESTIONE      SETTORE H         300.000
              INDUSTRIA
       2015      409.721         35.644       250.000

       2016      413.916         36.543       200.000
       2017      416.354         36.613       150.000
       2018      414.085         34.978       100.000
       2019      411.435         33.397
                                               50.000
                                                    0
                                                            2015     2016         2017       2018    2019

                                                                   IND. E SERV.          SETTORE H

                   Elaborazione Associazione More Safe da Open Data Inail – 30 Ottobre 2020

RIPARTIZIONE DENUNCE DI INFORTUNIO NEL QUINQUENNIO 2015-2019

Volendo dare uno sguardo alla comparazione con gli altri principali settori economici della
catalogazione Ateco Istat 2007 e utilizzando due tabelle presenti su Dati Inail Settembre 2020 (con
Open Data al 30/04/2020), possiamo vedere quale sia la collocazione del Settore H Trasporto e
Magazzinaggio sia per le denunce di infortunio globali che per quelle con esito mortale.

https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-dati-inail-2020-settembre-pdf.pdf

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"SALUTE-TRASPORTI-SICUREZZA" - REPORT TRASPORTI - moresafe.it
REPORT TRASPORTI

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"SALUTE-TRASPORTI-SICUREZZA" - REPORT TRASPORTI - moresafe.it
REPORT TRASPORTI

I dati ci dicono che i Trasporti, insieme alle attività manifatturiere e alle costruzioni, sono ambiti nei
quali la percentuale di infortuni mortali è tra le più elevate rispetto a quella degli infortuni globali.
Questo è un indice di rischiosità che deve far riflettere. Così come non si può prescindere dal
fatto che i trasporti sono sicuramente il settore che più di altri risente della variabile di accadimento
“con mezzo di trasporto”. Ricordiamo che la metà degli infortuni mortali avviene su strada
(considerando la tipologia “in occasione di lavoro” unitamente a quella “in itinere” (per
approfondimenti in merito aprire il link seguente: https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-civ-la-
strada-per-la-sicurezza.pdf.)

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REPORT TRASPORTI

LE MALATTIE PROFESSIONALI

Per le denunce complessive di malattia professionale nello stesso quinquennio 2015-2019
vediamo che, complessivamente, il trend è in crescita passando da 58.890 denunce del 2015 a
61.201 denunce del 2019 (con un aumento del 3,92%).

                    ANDAMENTO DELLE DENUNCE DI MALATTIE PROFESSIONALI PER ANNO
           65.000
                                     PROTOCOLLAZIONE (unità)
           62.500                                                                  61.201
                                      60.218
                                                                          59.458
           60.000      58.890
                                                        57.997

           57.500

           55.000

           52.500

           50.000
                        2015          2016              2017              2018     2019

                                   Elaborazione More Safe da Dati Inail

Se aggiungiamo anche il dato, ancora molto provvisorio, del 2020, le denunce di malattie
professionali sono scese a 45.023, ben 16.178 in meno dell’anno precedente. Un calo di oltre il
26%, determinato quasi certamente dai lockdown della primavera e dal ricorso al lavoro in smart
working degli uffici che potrebbero aver rallentato le pratiche per le denunce. È probabile che si
possa assistere in futuro ad una sorta di rimbalzo del numero delle denunce, una volta tornati alla
normale attività. Le malattie professionali, purtroppo, non diminuiscono da un giorno all’altro
perché c’è un rallentamento delle attività. Contrariamente agli infortuni, che sono eventi immediati,
si sviluppano col tempo e quelle non ancora denunciate, purtroppo, sono comunque già presenti.
Per questo pensiamo che il dato delle denunce 2020 sia ancora un dato da valutare con una certa
cautela.

                                                    9
REPORT TRASPORTI

                                                                             61.201
                                                     57.997

                   58.890       60.218                      59.458

                                                                                45.023

                    2015            2016      2017             2018   2019             2020

Tornando al quinquennio 2015-2019 possiamo osservare quale sia la quota parte delle denunce di
malattia professionale relative al nostro Report sul Settore Ateco. Di seguito la tabella con le
indicazioni delle principali tipologie di Malattie Professionali:

        NUMERO MALATTIE PROFESSIONALI DENUNCIATE - H TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO

SETTORE ICD-10                                                           2015         2016    2017    2018    2019
Tumori (C00-D48)                                                              79         90     87      80      88
Disturbi psichici e comportamentali (F00-F99)                                 39         36     31      36      32
Malattie del sistema nervoso (G00 - G99)                                     159       167     162     141     151
Malattia dell'orecchio e dell'apofisi mastoide (H60-H95)                     148       122     137     131     130
Malattie del sistema circolatorio (I00-I99)                                   23         15      6       5       7
Malattie del sistema respiratorio (J00-J99)                                   95         98     96      88      76
Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo             1.988        2.152   2.065   1.947   2.173
(M00-M99)

Altre                                                                         22         22     21      18      17
Non determinato                                                               21         15     17      20      19
TOTALE                                                                   2574         2717    2622    2466    2693
Fonte Banca Dati Statistica INAIL

Come si può vedere la percentuale del Settore H, rispetto al totale delle denunce, non è
elevatissima, ma questo non deve indurre a pensare che il problema sia contenuto.

                                                       10
REPORT TRASPORTI

Questo perché le malattie professionali sono un aspetto che va esplorato sempre di più, così come
sempre più vanno favorite le denunce e sarebbe anche il caso di aggiornare la tabella delle
malattie riconosciute, ferma ormai dall’aprile del 2008.

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_1688_allegato.pdf

La ricerca scientifica deve potenziare i suoi sforzi per andare ad individuare i nuovi agenti
patogeni che possono avere nesso di causalità per lo sviluppo di tecnopatie. Il numero delle
malattie denunciate, quasi certamente, è la classica punta dell’iceberg in relazione a un fenomeno
di gran lunga maggiore di quanto appaia, basti pensare che il numero delle denunce delle
tecnopatie è meno di un decimo di quello degli infortuni.

Della situazione nei trasporti, poi, un’idea della situazione ce la può dare anche un’ottima analisi
riportata sul numero di settembre 2020 di “Dati Inail”, a firma del Dott. Giuseppe Bucci, che
afferma:

“Il settore trasporti è stato, da sempre, di grande importanza per i suoi innumerevoli risvolti,
commerciali, culturali, militari e sociali. Purtroppo, però, i rischi per la salute di chi opera in questo
settore sono molteplici. Si pensi agli orari e ai ritmi di lavoro prolungati, alle operazioni di scarico e
carico, al dover guidare camion obsoleti che spesso percorrono strade dissestate, a cui si
aggiunge l’affaticamento provocato da vibrazioni e rumore. Tutto questo comporta esser sottoposti
a elevato stress, fatica, disturbi muscolo-scheletrici che rappresentano alcuni dei diversi fattori che
rendono insalubre il lavoro per chi lo svolge. Analizzando i dati per il Settore Ateco ISTAT 2007: H,
relativo appunto a trasporto e magazzinaggio, si può vedere come, alla data di rilevamento di
aprile 2020, i casi denunciati di malattie professionali protocollate nel 2019 sono state 2.693, con
un incremento del 9,2% rispetto il 2018. Tale dato è in controtendenza rispetto i due anni
precedenti, in cui si era registrato un calo delle denunce. Dall’analisi di lungo periodo si può
comunque constatare che, a meno di tre eccezioni, 2017 e 2018 appunto e 2012, l’incremento dei
casi denunciati di malattie professionali tra il 2009 e il 2019 è stato pressoché costante, e che
questi siano più che raddoppiati negli ultimi 10 anni. Va specificato che tale andamento non si
discosta molto da quanto accaduto per le malattie professionali in complesso, infatti, nello stesso
periodo, i casi per tutti i Settori Ateco sono passati da 35.000 a oltre 61.000. Tornando al settore
trasporto e magazzinaggio, tra le patologie denunciate nel 2019, la stragrande maggioranza ha
riguardato malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, 2.173, oltre l’81% dei casi
complessivi con tecnopatia definita. Tra queste, il 64% è rappresentato da dorsopatie (1.397 casi),
e il 30% da disturbi dei tessuti molli (647 casi). Seguono le malattie del sistema nervoso (151 casi)
e dell’orecchio (130 casi). I tumori rappresentano il 3,3% delle denunce (+10% rispetto lo scorso
anno), corrispondenti a 88 casi, di cui 33 tumori al tessuto mesoteliale e tessuti molli e 27 tumori
dell’apparato respiratorio. Infine, ancora numericamente significative le malattie del sistema

                                                     11
REPORT TRASPORTI

respiratorio, con 76 casi. Marginali i numeri delle altre patologie denunciate: disturbi psichici,
malattie dell’apparato digerente e dell’apparato circolatorio. Se si passa a considerare i casi definiti
positivamente, quelli del 2019 sono stati 558, solo il 21% dei casi denunciati, mentre la media dei
precedenti 4 anni (2015/2018) era del 32%. Ovviamente in questo caso si scontano i tempi
piuttosto lunghi necessari per la definizione di un caso di malattia professionale denunciato, questo
valore è quindi destinato a crescere. La distribuzione per patologia di questi 558 casi, se pur per
valori assoluti chiaramente molto più bassi, è similare a quella delle denunce, con i tumori
seconda, da quarta, tra le patologie riconosciute, dietro alle malattie del sistema osteomuscolare e
del tessuto connettivo che rappresentano addirittura l’83% dei casi positivi. Analizzando la gravità
delle malattie professionali indennizzate nel 2019 (422 lavoratori) si può inoltre apprezzare come
l’1,4% siano indennizzi in temporanea, il 76,8% permanenti in capitale (con grado di menomazione
quindi compreso tra il 6% e il 15%), il 19,4% permanenti in rendita (16/100%) e il 2,4% siano
mortali (corrispondenti a 10 lavoratori). Valutando, infine, le sottocategorie Ateco relative ai soli
trasporti, escluso quindi il magazzinaggio, queste rappresentano il 60% dei casi denunciati
complessivamente (1.624) corrispondenti a 1.261 lavoratori tecnopatici. Tra questi, come è facile
immaginare, oltre il 97% è di sesso maschile, mentre il 7% (91) sono lavoratori stranieri. L’età in
cui si concentrano le denunce è tra i 56 e i 63 anni, fascia in cui è compreso il 47% dei lavoratori
totali“.

DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI – DMS - E SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL
SONNO – SAOS - DUE PROBLEMI DA TENERE MOLTO PRESENTI.

Come abbiamo appena visto sopra, per quanto riguarda le malattie professionali nei trasporti, la
parte del leone la fanno le malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo che
rappresentano addirittura l’83% dei casi.

Senza nulla togliere alla rilevanza delle tecnopatie più subdole e spesso letali quali i tumori
professionali, ai quali dedicheremo in futuro degli approfondimenti specifici, in questa occasione ci
sembra fondamentale ribadire l’importanza della campagna europea 2020-2022 – Ambienti di
lavoro sani e sicuri - “Alleggeriamo il carico!” – che la European Agency fot Safety and Health at
Work (EU-OSHA), l’agenzia europea per la sicurezza sul lavoro con sede a Bilbao, ha dedicato ai
Disturbi Muscolo Scheletrici (DMS) lavoro-correlati.

Il titolo stesso della campagna è emblematico. “Lighten the load!”, appunto “alleggeriamo il carico”,
se ci si pensa potrebbe essere uno slogan valido non solo per i DMS ma per tutti gli aspetti legati
ai disturbi lavoro-correlati.

                                                  12
REPORT TRASPORTI

Questa importantissima campagna, che finirà alla fine del 2022, a nostro avviso, dovrebbe essere
molto più pubblicizzata ed “entrare” in tutte le aziende, proprio ad iniziare da quelle del settore
Trasporti e Magazzinaggio: Noi come Associazione More Safe ce ne siamo già occupati e lo
faremo ancora fino alla fine della campagna. https://www.moresafe.it/2021/01/10/alleggeriamo-il-carico/,
ma invitiamo tutti gli stakeholders a farlo.

I DMS non sono solo mal di schiena, purtroppo sono molto di più e sarebbe il caso di occuparsene
tutti meglio. Per questo siamo convinti che un impegno più deciso in tal senso sia molto opportuno
ed importante da parte delle Parti Sociali, ad iniziare dal Sindacato e dai propri RLS. Anche gli
imprenditori dovrebbero valutare meglio i pessimi effetti dei DMS sulla produttività delle loro
imprese.

Un’altra questione della quale ci occuperemo a brevissimo in More Safe è la ricerca scientifica in
corso sugli effetti della OSAS, ovvero della Obstructive Sleep Apnea Syndrome – OSAS. Nella
facile traduzione italiana di Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno SAOS non si commetta
l’errore di una semplificazione del tipo DMS uguale mal di schiena, quindi, SAOS uguale russare.
Non è così! Senza anticipare molto del lavoro che stiamo seguendo, possiamo solo dire che
almeno il 20% degli incidenti stradali avviene a causa di questa sindrome e che i suoi effetti
negativi influenzano il comportamento diurno dei soggetti che ne sono affetti.

                                                  13
REPORT TRASPORTI

CONSIDERAZIONI FINALI

Una lettura corretta dei dati ci dice che è stata fatta tanta strada per ridurre il numero degli infortuni
sul lavoro, ma occorre accelerare e non pensare che basti così. Dal 1977 al 2013, volendo
confrontare i dati delle denunce con quelli Istat delle percentuali di occupazione di quel periodo
possiamo dire che le denunce si sono più che dimezzate senza calo di occupazione. Ciò significa
che le azioni poste in essere nei decenni scorsi sono state efficaci, ma non basta, visto che, come
abbiamo visto sopra, la discesa si è arrestata.

                                              Denunce d'infortunio
                      1.800.000
                      1.600.000
                      1.400.000
                      1.200.000
                      1.000.000
                        800.000
                        600.000
                        400.000
                        200.000
                              -

La considerazione da fare, quindi, è che la riduzione del numero degli infortuni e, soprattutto, degli
accadimenti mortali è pressoché stabile. Non solo; da anni ormai non si riesce ad abbattere il muro
scendendo sotto le 1000 denunce all’anno di infortuni mortali sul lavoro.

                                                   14
REPORT TRASPORTI

Questi trend degli infortuni, soprattutto quelli mortali, pongono al Paese una sfida per un impegno
forte sulla cui necessità occorre più consapevolezza, che deve essere di tutti gli attori della
sicurezza e promossa costantemente da tutti gli stakeholder.

Da questa consapevolezza bisognerebbe far ripartire una potente e rinnovata azione per dare un
nuovo slancio ad una prevenzione consapevole ed efficace che superi la mera applicazione delle
norme e le polemiche su una, indubitabilmente, scarsissima azione di vigilanza sull’applicazione
delle norme previste dal D.lgs. 81/2008. Nell’accordo interconfederale denominato “Patto della
fabbrica”, stipulato da Confindustria e CGIL-CISL-UIL il 9 marzo 2018, vi erano ottime premesse
in tal senso ma, ad oggi, non hanno ancora dispiegato i loro potenziali effetti.

Una prevenzione, quella per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, che va considerata un
investimento e non una spesa. Non è un facile slogan, perché le ricadute negative in termini
economici, oltre che di lutti e dolore, per il sistema Paese, sono veramente esorbitanti. In questo
senso occorrerebbe un’applicazione a tappeto dei Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza,
soprattutto di quelli previsti dalla UNI ISO 45001 che prevedono la partecipazione dei lavoratori
(non solo l’informazione o la consultazione, ma una parte attiva nei processi di messa a sistema di
modelli di gestione aziendale sul miglioramento continuo della salute e della sicurezza nelle unità
produttive).

Agire in tal senso da una forte campagna nelle aziende dei Trasporti e della Logistica sarebbe un
ottimo inizio.

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