Rivista - Convegno del Paesaggio Urbano Contemporaneo - Urbanitas Online
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Scuola // Gioco // Città Concepire una “città altra”, costruita intorno al bambino, attraverso percorsi che facciano della didattica attiva il loro punto di forza.
Indice Scuola // Gioco // Città Editoriale La scuola: una grande opportunità _ Luna Ferri........................................................................................................ pag. 5 Esperienze in Gioco Un laboratorio fuori della scuola _ Vanna Gherardi, Giorgia Leonardi......................................................... pag. 6 Ritrovare lo Spazio Il cortile scolastico: luogo di esperienze deluse _ Amilcare Acerbi............................................................... pag. 9 Educare al Rischio Giardini e cortili scolastici: non solo giochi _ Alberto Maggi.............................................................................. pag. 10 Spazio Gioco Sport Il cortile scolastico: una grande risorsa _ Paola Maestroni................................................................................. pag. 13 Liberi di Fare L’acqua come gioco nei cortili scolastici _ Gabriele Schetter........................................................................... pag. 14 Progettare con i Bambini I giardini delle scuole: come ripensarli, come migliorarli? _ Raffaela Mulato.......................................... pag. 17 Biodiversità e Naturalismo Il colore del verde che ci avvolge _ Luigi Delloste.................................................................................................... pag. 18 L’Esperienza di Chivasso Quando il passato racconta il futuro _ Tiziana Siragusa, Domenico Barengo..........................................pag. 21 Scuola e Territorio Il gioco come veicolo d’inclusione _ Angela Marone.............................................................................................. pag. 23 Installazioni Mobili Fuori e dentro: coinvolgere, curare, divertire _ Amilcare Acerbi...................................................................... pag. 24 Cittadinanza Attiva Bergamo: un parco per la scuola _ Chiara Moratti................................................................................................... pag. 27 Giochi di Strada nella Didattica Omegna in gioco _ Maria Gabriella Strino...................................................................................................................... pag. 28 Ringraziamenti.............................................................................................................................................................................. pag. 31
Uboldo (VA), Istituto Comprensivo Manzoni: seduta gioco Questo numero di Urbanitas è dedicato integralmente alla scuola, in particolare al suo esterno. La scuola è il luogo di acquisizione di conoscenze e formazione delle competenze. I suoi spazi e il loro trattamento soddisfa pienamente questa richiesta? La risposta che accomuna gli articoli che leggerete qui, è un secco “No”. Il cortile scolastico è diventato, nel tempo, uno spazio dove i bambini giocano in un modo che risponde prevalentemente a norme di si- curezza e dove sono ininterrottamente controllati da adulti che ne hanno stabilito le regole del suo utilizzo. Il problema emerge quando ragioniamo sul fatto che questo sistema rigido limita enormemente la libera sperimentazione, la ricerca di soluzioni originali, la creatività. L’esperienza dell’uscita in cortile si trasforma spesso in una specie di “ghettizzazione” delle classi all’esterno, in cui ogni gruppo può usufruire di un limi- tato spazio del giardino e di una minima possibilità di giochi ed esperienze libere. Se si trasmette l’immagine di un mondo in cui l’imprevisto e il pericolo sono assenti, come possono essere educati bambini e studenti a risolvere problemi e ad evitare i rischi o a trasformarli a loro vantaggio? Come possono diventare degli adulti consapevoli? 4
Luna Ferri Educatrice, presidente di Animum Ludendo Coles Editoria l e La scuola: una grande opportunità È con emozione che affronto il mio primo im- ll cortile scolastico deve dunque riproporre la pegno da presidente di Animum Ludendo Co- centralità dell’elemento naturale e della sua les. Ricordo con piacere e nostalgia il Gioco esperibilità. È il confronto con esso a impor- dell’Oca, dipinto a terra nel 1991 da Furio e re fortemente il tema dell’alterità al bambino Paola nell’aia di una cascina e poi, dal 95 (ave- e la possibilità che le cose non vadano come vo già 8 anni), quando d’estate si partiva con si vorrebbe: serve, allora, aumentare e con- il camper per far giocare adulti e bambini con solidare gli elementi naturali, come il verde e il “Grande Gioco dell’Oca” itinerante e le pri- l’acqua. Ma anche il tempo deve essere alle- me istallazioni di percorsi ludici in pietra nelle ato di diverse modalità di entrare in contatto varie città… per questo, da neo presidente e con se stessi e il mondo, per imparare a cono- da neo mamma, mi impegnerò nell’intento di scerlo, rapportarsi e vivere in esso con sempre concepire una “città altra”, costruita intorno maggiore consapevolezza, attraverso il gioco al bambino, attraverso percorsi che facciano spontaneo e la relazione con gli altri. Occor- della didattica attiva il loro punto di forza. re concentrarsi sullo sviluppo e acquisizione delle delle competenze trasversali per le quali, In questo numero gli autori di Urbanitas inten- scusate il gioco di parole, occorre tempo. dono sottolineare l’importanza della scuola, che resta il luogo privilegiato dove i bambini, Sarebbe inoltre auspicabile che questi cortili fin da piccoli, trascorrono parte delle loro gior- restassero aperti anche nelle ore non scola- nate “fuori casa”, lontano dalla TV, dai video stiche e durante il periodo delle vacanze esti- giochi e dalla “rete” e, seppur all’interno di un ve: si creerebbe così una struttura polivalente contesto didattico strutturato, possono vivere che, specialmente nei centri urbani, potrebbe relazioni reali con i compagni, gli insegnanti e costituire un luogo conosciuto, amico, facil- il personale scolastico. È, poi, dove le cono- mente raggiungibile, nel quale giocare tran- scenze scientifiche di diversi settori vengono quilli e senza pericolo. Anche nelle aree imme- messe in pratica sul campo dall’insegnante e diatamente adiacenti la scuola, per incentivare dall’educatore per formare il cittadino, con tut- la mobilità pedonale, a volte basterebbe una to il peso che ha questa parola. transenna, un albero, una panchina; non solo per rendere più sicuro e piacevole raggiunge- Il proposito di tecnici, amministratori comu- re la scuola a piedi, ma per dare ai bambini nali e dirigenti scolastici è quello di immagi- la possibilità di comprendere e assimilare le nare un cortile scolastico che riproponga il regole del gioco, favorire l’esplorazione della meglio di quel modello di “cortile della città” città e la sua conquista. o “città cortile” tanto caro alle generazioni precedenti che hanno vissuto la possibilità Per realizzare questo obiettivo, gli autori di e il piacere di “stare in strada”. Cosa s’in- Urbanitas confidano nella strategia della pro- tenda è presto detto: un luogo sicuro, ma gettualità condivisa che rende i bambini autori dove il rischio resti un elemento del proces- dello spazio urbano e che cerca di capire, im- so formativo; uno spazio vivo, accogliente, maginare e confrontarsi sulle soluzione propo- luogo di incontro e di socializzazione in cui ste con tutte le parti coinvolte. La convinzione i bambini possano giocare esplorando, spe- è che, se liberati dagli inevitabili stereotipi e rimentando, sviluppando nuove idee, intera- condizionamenti, i bambini sono perfettamen- gendo tra loro, confrontandosi liberamente e te in grado di essere protagonisti, in prima per- autonomamente con l’ambiente, i compagni sona con impegno e responsabilità, del pro- e imparando a condividere abilità, compe- cesso di apprendimento e della costruzione tenze e regole. dei loro saperi. 5
Vanna Gherardi Giorgia Leonardi Professore associato di didattica e pedagogia speciale Laureanda in Scienze Università Alma Mater Studiorum di Bologna della Formazione primaria Esperienze i n G i o c o Un laboratorio fuori della scuola Già Piaget affermava che l’essere umano co- bambino stesso. struisce la (sua) conoscenza della realtà facen- Come realizzare tutto ciò? do esperienza dell’ambiente che lo circonda. Coinvolgendo le forze esterne alla scuola, gli La persona si forma quindi in stretto rapporto enti locali, i professionisti del territorio e i ser- con l’ambiente e la sua capacità cognitiva è le- vizi educativi- nella progettazione congiunta di gata a quella di adattamento all’ambiente so- manufatti, attingendo da disegni elaborati dai ciale e fisico. ragazzi su un tema condiviso, oggetto di ricer- Perciò, se l’ambiente costruisce conoscenza, che e suggestioni: un momento inclusivo di allora lo sviluppo del bambino è condizionato esperienza vissuto nel percorso di formazione da ciò con cui interagisce: occorrono ambienti che il bambino, di giorno in giorno, rivive nel e materiali opportuni per far sì che il bambino si quotidiano. senta libero di manipolare e muoversi nell’am- Uno spazio di tutti, dove tutti si sentono re- biente, dandogli l’opportunità di scoprirsi e sponsabili e artefici della sua evoluzione. scoprire gli altri attori presenti. In questi ambienti educativi il gioco ha un ruolo Occorre porre particolare attenzione ai luoghi fondamentale, usa la realtà per soddisfare esi- reali dove poter far vivere esperienze reali, che genze, per mettere alla prova se stessi, compe- permettono al bambino di esprimere la sua in- tenze e personalità. teriorità attraverso l’attività spontanea e ludica, Condividendo il pensiero di Vygotskij, il gioco dove poter fare esperienza e assecondare le contiene in forma condensata tutte le tendenze sue necessità di crescita. evolutive ed è perciò una delle maggiori fonti Per questo la scuola potrà utilizzare il cortile di sviluppo. Nel gioco s’impara anche a rela- e gli spazi attorno all’edificio come un labora- zionarsi con gli altri, a concordare le regole, a torio. Laboratorio inteso come luogo fisico e risolvere problemi; è proprio la regola che impe- sociale. Dove il bambino può muoversi libera- gna il bambino all’assunzione di responsabilità mente, creare relazioni significative per la sua rispetto alle conseguenze del suo agire. crescita, sperimentare in modo personale e Ecco perché il gioco è una componente indi- creativo le conoscenze, dando forma alle sue spensabile nella formazione del bambino: è uno idee, giocando e utilizzando materiale naturale strumento che lo mette a contatto con la realtà o di recupero. ed entrare in relazione con gli altri. Uno spazio educativo e di formazione, come Necessario allora sarà mettere “in rete” le ri- un prolungamento dell’aula: luogo di collabo- sorse che danno forma e sostanza educativa razione congiunta tra bambini, dove si educa al territorio nella logica di un sistema formativo alla responsabilità e al bene comune in quan- che vede l’apporto di esperti e forze esterne nel to ambiente pensato, vissuto e costruito dal realizzare spazi educativi come bene sociale. Utilizzare il cortile e gli spazi attorno all’edificio come un laboratorio, uno spazio educativo e di formazione, come un prolungamento dell’aula. 6
Per bambini e ragazzi il cortile della scuola è una speranza, per i docenti una preoccupazione, per il dirigente e il pedagogista un’occasione. 8
Amilcare Acerbi già Direttore di servizi educativi presso i Comuni di Cremona, Pavia e Torino Ritrova r e l o S pa z i o Il cortile scolastico, luogo di speranze deluse Per bambini e ragazzi il cortile della scuola è va a smuovere le acque in questo senso. una speranza, per i docenti una preoccupazio- Sapendo che la cultura ludica dei ragazzi non ne, per il dirigente e il pedagogista un’occasio- televisiva o digitale è alquanto povera di model- ne: speranza per stare con i compagni, svol- li - calcio, pallavolo e poco più e, per i ragazzi gere attività e fare in autonomia, scegliere in di oggi, se non c’è un’attrezzatura non c’è gio- libertà; preoccupazione per quello che potreb- co – i suoi fondatori Paola (Maestroni) e Furio be succedere agli allievi quando si muovono; (Ferri) vanno a riprendere alcune forme ludiche occasione didattico–pedagogica, che spesso popolari, le arricchiscono ogni volta attraverso rapidamente svanisce e si trasforma in rasse- una revisione e uno stimolo estetico e materico gnata attesa. ma, soprattutto, assieme agli studenti, tornano Per le aule non è così. Qui la convenzione è più in classe per rielaborare il gioco, preparare boz- chiara: gli allievi sanno che verrà svolto un pro- zetti, confrontarsi intensamente, per poi andare gramma; l’insegnante è consapevole che deve fuori a realizzare l’istallazione permanente: un svolgere un programma; il dirigente è tranquillo segno che rimane per sempre. perché la porta dell’aula è chiusa e non si sente Probabilmente il segreto per trasformare gli chiasso, ovvero il docente è all’opera col suo spazi esterni da cortili carcerari a cortili giar- programma! Semmai, le tensioni saranno tra al- dino, giocabili ed utilizzabili, in autonomia e lievi e insegnante su come si svolge il program- compagnia, sta nel pensare, programmare e ma e come gli uni possono difendersi dagli altri. realizzare insieme azioni o istallazioni, allievi e Per il cortile manca questa sorta di convenzio- insegnanti, dando senso al luogo e importanza ne, una funzione chiara e riconosciuta istituzio- a quello che vi si potrebbe sperimentare. nalmente e che si svolge lungo tutto l’anno. Senza attendere le colorate varianti industriali L’associazione Animum Ludendo Coles ci pro- degli accessori per le gabbiette dei criceti. 9
Alberto Maggi Responsabile di Pardes - Verde Educa r e a l Rischio Giardini e cortili scolastici: non solo giochi Non capita spesso di vedere cortili e giardini gradualmente da una condizione di controllo scolastici in cui osservare un serio intento pro- e di “imposizione” verso una graduale assun- gettuale e un pensiero ludico-pedagogico mira- zione di responsabilità. Proprio per questo è to, benché una buona progettazione paesaggi- talvolta mortificante, per noi operatori del set- stica e l’inserimento del giardino nel contesto, tore, incontrare personale scolastico che cerca come strumento didattico e di lavoro, siano in di risolvere la progettazione degli spazi esterni realtà fondamentali. sfogliando cataloghi e cercando strutture tal- Se esaminiamo l’etimologia della parola tede- mente “sicure” da diventare palesemente prive sca «kindergarten», giardino d’infanzia, si evi- di interesse. denzia da subito quanta importanza fosse data Il desiderio di creare spazi interessanti, anche a un’idea di crescita e sviluppo dei bambini in con un budget di spesa limitato, e all’interno contatto con la natura, proprio come in un giar- di istituti scolastici con strutture datate e supe- dino dove anche le diverse esperienze didatti- rate, è da noi costantemente sostenuto anche che evolvono con il passare del tempo e delle dallo studio delle esigenze didattiche. stagioni. Possiamo notare immediatamente che Riportiamo di seguito alcune caratteristiche e la sua traduzione italiana «asilo» o «scuola ma- denominatori comuni che in genere caratteriz- terna» evidenzia un approccio molto diverso, zano le esperienze positive in cui siamo stati nonostante occorra riconoscere che pensieri coinvolti, indicandole come buone prassi nella e pratiche altrettanto valide furono sviluppate progettazione: creare aree e angoli in armonia anche nel nostro Paese, sottolineando la parti- tra loro, lasciando spazio anche agli elementi colarità e l’importanza del gioco per i bambini, vegetali del giardino; scegliere strutture ludiche fondamentale per un loro armonioso sviluppo. che comportino anche piccole arrampicate o La spontaneità e la libertà di espressione pre- attività fisiche di una certa difficoltà utili a svi- senti nel gioco, infatti, sviluppano il linguaggio, luppare le competenze motorie; dedicare spa- la logica, le competenze psico-motorie, la pro- zio alle attività pratiche di manipolazione e, per duttività, il rispetto delle regole sociali. Anche giocare con materiali diversi, pensare anche a a scuola, attraverso esperienze e percorsi con- strutture e soluzioni che possano essere sem- creti, i bambini devono essere aiutati a evolvere pre riempite di contenuto dal fruitore finale. I bambini devono essere aiutati ad evolvere gradualmente da una condizione di controllo e di “imposizione” verso una graduale assunzione di responsabilità 10
Pallanza (VB), Scuola dell’infanzia: “sulle tracce di...” a cura di Pardes-verde 11
Chivasso (TO), Scuola primaria Guglielmo Marconi: gioco della campana 12
Paola Maestroni Socia fondatrice di Animum Ludendo Coles S pa z i o G i o c o S p o r t Il cortile scolastico una grande risorsa I nuovi stili di vita hanno profondamente modifi- a lezione di gioco. Per i bambini, di qualsiasi età, cato la nostra esistenza. Noi stessi siamo forte- c’è solo il bisogno di tempo e di spazio per in- mente condizionati dai nuovi media digitali, sem- contrarsi, per ritrovarsi insieme e il gioco nasce pre più invasivi e totalizzanti, e ancora lo sono spontaneo. stati i nostri figli e i loro figli (...gli anni passano). Per le discipline sportive, oggi si investono tante Un fiume in piena di notizie (vere o false), paure e energie, risorse e grandi aree che spesso vengo- preoccupazioni indotte, portano i genitori di oggi no usate saltuariamente, su appuntamento, per a vigilare costantemente sui loro figli, negandogli fasce d’età separate e prevalentemente mono- così tutta una serie di esperienze fondamentali sessuali. Per i cortili delle scuole, indispensabili per la loro crescita: primo fra tutti l’autonomia, per la pratica di attività formative, invece, non ci poi le relazioni e l’auto-regolazione, tutte cose sono risorse adeguate. Eppure, per valorizzare, che contraddistinguono il gioco libero. Le vie e le rigenerare e vitalizzare gli spazi di pertinenza del- piazze delle nostre città si sono così svuotate di le scuole, spesso basterebbero interventi sempli- bambini: non se ne vedono più, non solo giocare, ci e poco costosi. I cortili scolastici, opportuna- ma neanche camminare, da soli o con altri amici mente articolati in diversi ambiti e permeabili tra per strada… Come se la città non fosse un posto loro, possono diventare una grande risorsa per per loro! In questa realtà, se consideriamo che sperimentare, imparare e crescere e dove poter l’architettura è essenzialmente la manipolazione anche svolgere tutte quelle attività altrimenti im- dello spazio per soddisfare specifiche esigenze, praticabili altrove: recuperare, scoprire e traman- proprio in considerazione delle effettive necessità dare modalità di gioco della tradizione popolare. dei bambini, è fondamentale che non solo i cortili Questi sono per UNESCO un bene immateriale delle scuole dell’infanzia, ma anche e soprattutto da salvaguardare, che sviluppano e incentiva- quelli delle scuole primarie, vengano ripensati e no valenze di socialità e di autoregolazione in- diventino veramente delle grandi aule per il gioco dispensabili per la crescita dei giovani cittadini. all’aperto, individuale, parallelo e collettivo. Avere dei limiti aiuta i bambini ad allenare la ne- Per il gioco, come per lo sport, spazio e tempo goziazione e la capacità di attendere, di rinun- sono fattori importanti e necessari ma, mentre le ciare e di mediare. Rispettare le regole li aiuta a discipline sportive si insegnano, i giochi si prati- comprendere che, al di fuori di loro, c’è una realtà cano e si apprendono informalmente: non si va che esiste e che va considerata. Per i bambini, di qualsiasi età, c’è solo il bisogno di tempo e di spazio per incontrarsi, per ritrovarsi insieme… e il gioco nasce spontaneo. 13
Gabriele Schetter Arboricoltore, gestore forestale, progettista di aree scolastiche esterne L i b e r i d i Fa r e L’acqua come gioco nei cortili scolastici “Acqua”. Nel sentire questa parola si possono pro- Osserviamo la gioia dei bambini dopo una pioggia vare tante sensazioni ed emozioni. L’acqua come che ha lasciato delle pozzanghere un po’ ovunque: trasportatore di ogni tipo d’informazione. L’acqua tutti hanno subito voglia di buttarcisi e sguazzarci trasforma e forma, purifica, distrugge, nutre, fa na- divertendosi moltissimo! Quindi, basta anche solo scere e morire, fornisce energia, fa sentire paura e un’area lievemente infossata dove raccogliere na- terrore e regala gioia. L’acqua scorre nel fiume e turalmente l’acqua della pioggia, un po’ di argilla, può portare via qualsiasi cosa, come può essere sabbia e ghiaia e il gioco è fatto. I bambini gio- ferma diventando uno specchio che fa riflettere. cano con passione con l’acqua, utilizzandola in Cambia la sua forma ma è sempre acqua. ogni modo: deviandola, costruendo degli argini, La sopravvivenza di tutti gli esseri viventi dipende realizzando piccoli canali con tubi di ogni genere, dall’acqua. Nella nostra vita quotidiana, l’acqua è giocando con fango e sabbia, sporcandosi dalla la cosa più ovvia, che ci circonda in ogni istante, testa ai piedi e usando così tutti i sensi! Purtrop- dell’importanza della quale non ci rendiamo nean- po, soprattutto in Italia, i bambini non hanno più che più conto perché è quasi sempre disponibile. Di questo naturale approccio agli elementi della na- conseguenza la sprechiamo, la inquiniamo sempre tura, vuoi per la crescente mancanza di aree verdi più e non la trattiamo come realmente dovremmo: in città, oppure perché i genitori non permettono come un vero e proprio tesoro, elemento che ci ai figli di giocare con materiali naturali per motivi può insegnare tante cose, soprattutto nell’infanzia. di “sicurezza”, o semplicemente perché non vo- Da quando in Germania, circa 30 anni fa, è nata gliono che si sporchino. Nei bambini, da ricerche l’idea di trasformare i cortili scolastici in aree verdi effettuate, pare che negli ultimi tempi l’uso di tutti naturali “vissute” («Witt», «Naturerlebnisraueme»), i sensi si sia notevolmente ridotto, comportando la presenza dell’elemento acqua è diventata sem- persino l’emersione di tendenze del carattere ri- pre più indispensabile e gioca ormai un importante volte all’insicurezza e al timore nei confronti della ruolo nelle scuole di ogni ordine e grado. L’acqua natura, che hanno indotto una sorta di “indiffe- è così entrata nei giardini e nei cortili scolastici sot- renza” verso la stessa. Per questo l’acqua nei to forma di un piccolo laghetto, di uno stagno, di giardini e cortili scolastici assume un ruolo non un ruscello artificiale o di una piccola zona umida, solo educativo-didattico, ma addirittura olistico: esempi utili come oggetto di studio per gli allievi o perché i bambini comprendano e percepiscano come luogo di gioco e divertimento. giocando e usando tutti i sensi. Basta anche solo un’area lievemente infossata dove si raccoglie naturalmente l’acqua della pioggia, un po’ di argilla, sabbia e ghiaia e il gioco è fatto. 14
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Treviso, Scuola San Bartolomeo: OFC a cura di Moving School 21 16
Raffaela Mulato Docente di Geografia Presidente di Moving School 21 Proge t ta r e c o n i Ba m b i n i I giardini delle scuole: come ripensarli, come migliorarli? Reti e muri isolano le scuole dal contesto, quasi facendo. I bambini hanno le idee chiare: per debbano difendersi dalla minaccia del mondo di stare bene chiedono un ambiente accogliente fuori. Si suppone che in luoghi così sicuri si pos- e stimolante, spazio al gioco, essere ascoltati e sa giocare in libertà, ma non è così. In quasi tutti presi in considerazione, essere co-protagonisti i cortili scolastici esistono zone interdette ritenu- del cambiamento, alternare il lavoro in aula con te pericolose, o fuori della portata del controllo attività outdoor, muoversi, stare bene con i com- visivo, o semplicemente dimenticate. Il cortile pagni e gli insegnanti. della scuola replica spesso il modello dello stare Il dentro e il fuori vengono considerati di pari va- in aula: ogni classe ha il proprio spazio che non lore educativo: uso flessibile degli spazi e ritmiz- può essere “valicato”. Una scuola immobile con zazione del tempo. È così che nascono risultati spazi immobili. inattesi: scompaiono reti tra scuole, trasformate Trasformare il cortile scolastico apre lo sguardo in confini giocabili, i giardini diventano permea- dei bambini sul mondo esterno: significa impa- bili e generano cambiamenti anche attorno alle rare facendo, con scopi e risultati concreti da scuole. raggiungere. L’esplorazione, il gioco, la critica, lo Lo sguardo vicino alla terra, ma capace di arrivare sviluppo di idee e la loro realizzazione costitui- al cielo, coglie aspetti che noi adulti non vediamo: scono opportunità di sviluppo di capacità, com- i bambini mappano il loro territorio con i sensi, petenze e conoscenze che ben si integrano con con le emozioni, con le paure e i desideri. Le radi- la didattica curricolare. Pensare lo spazio con i ci, la biforcazione di un albero, il fango, l’acqua, il bambini anziché per i bambini ha un preciso si- dislivello, l’angolo nascosto, prendono significati gnificato pedagogico. È nel loro DNA interagire, diversi da quelli attribuiti dagli adulti. Ne emerge significare, adattare l’ambiente ai propri bisogni un quadro composito su “cosa ci posso, o potrei, e desideri. La realizzazione partecipata costitui- vorrei fare io qui”, ovvero il potenziale di interatti- sce un valore aggiunto per la sua connotazione vità con l’ambiente a disposizione. proattiva. L’osservazione e la riflessione influi- Nella nostra visione il progetto non si conclude scono in modo significativo: più consapevolezza mai. Lo spazio può essere vissuto, ripensato, sull’importanza di gioco e movimento nello spa- modificato nella pratica ludica, educativa, didat- zio outdoor per l’apprendimento; più attenzione tica. Diventa un altro modo di fare scuola, ma alla pratica educativa che privilegia l’imparare anche di pensare e gestire gli spazi pubblici. Lo sguardo vicino alla terra, ma capace di arrivare al cielo, coglie aspetti che noi adulti non vediamo: i bambini mappano il loro territorio con i sensi, con le emozioni, con le paure e i desideri. 17
Luigi Delloste Arboricoltore, funzionario tecnico del Comune di Torino Biodiversità E Natur a l i s m o Il colore del verde che ci avvolge Il verde è da sempre la cornice nella quale l’uo- diffondere proprio ai nostri figli già dall’età mo desidera vivere. prescolare. Questa “materia” indispensabile Nelle culture di ogni tempo si condivide l’iden- deve essere portata avanti a tutte le classi di tificazione del genere umano nella necessità di età senza esclusioni alcune, tanto da diventa- assoggettare in quanto a “controllare”, “posse- re cardine sul quale ogni cultura dovrebbe far dere” la natura nel proprio luogo di vita. Ciò cu- leva per comprendere quanto sia importante stodisce un forte significato, è un dogma ata- il vivere in armonia con la natura che ci cir- vico che “perseguita” l’uomo sin dai primordi: conda, in ogni luogo, in ogni momento, in ogni il bisogno di avere la natura vicino o intorno a tempo. sé, in una sorta di riduzione in qualche modo Già nella progettazione di un edificio scolasti- governabile. Così facendo l’uomo pone nella co è fondamentale comprendere l’importanza propria realtà antropica l’esigenza di possedere dell’inserimento di ambiti dedicati al verde, una copia che possa piacere e offrire benefi- in questi poi si devono ricavare spazi diversi, ci (estetica, cibo) per poterla vivere in sicurez- dove l’utente possa, in forme e metodi diversi, za. Questo duplicato ricostruisce, nel piccolo, ricavare gli spunti indispensabili per afferrare in modo e metodi, quanto offerto dalla natura quantomeno i concetti essenziali di: biodiver- matrice di vita che comunque ci entusiasma, sità, sostenibilità e naturalismo, tutto al fine di ci stupisce, ci ferisce e ci travolge da sempre creare negli individui una forma mentis adat- per tanto crediamo di riuscire a controllarla… ta alla realizzazione delle basi della resilienza Proprio nel rispetto che dovremmo portarle che occorrerà avere poi, in futuro, da adulti. sta quell’indispensabile anello mancante della Il cortile polveroso dell’intervallo nelle scuole società moderna, dove il riprodurre essa, nella della nostra infanzia si è ormai trasformato, maggior parte dei casi pur finemente elaborati, dalle urla nelle corse sfrenante ai “laboratori” non riesce a generare quel benefico effetto dei di oggi, piccoli ambienti ricchi di esempi e in- nostri precedenti desiderata. dicazioni per la crescita dell’uomo del domani. La base per poter ridefinire questo anello man- Non possiamo più in alcun modo procrasti- cante sta appunto nella didattica ambientale, nare altro tempo, perché la corsa per arrivare se vogliamo crescere le generazioni future primi si è trasformata in una corsa per ridimen- improntate sul rispetto dell’ambiente che ci sionare il nostro rapporto con la natura, il più circonda, DOBBIAMO fare tesoro degli in- possibile in armonia con le sue caratteristiche segnamenti che possiamo in qualche modo e i suoi cicli di crescita. Creare, attraverso la natura, una forma mentis adatta alla costruzione delle basi della resilienza che occorrerà avere poi da adulti. 18
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Chivasso (TO), Scuola primaria Guglielmo Marconi: gioco a percorso 20
Tiziana Siragusa Domenico Barengo Vicesindaca e assessora Assessore decoro e arredo alla cultura e all’istruzione urbano, edilizia scolastica L’ E s p e r i e n z a d i Chivasso Quando il passato racconta il futuro L’Amministrazione chivassese è molto attenta La progettualità che ha preceduto il vero e alle necessità delle scuole del suo territorio, la proprio lavoro di posa dei giochi ha investito cui cura è rivolta sia alla costante manutenzione numerose classi e lasciato libero spazio alla ed alla sicurezza degli edifici, che alla program- fantasia dei bambini nella realizzazione dei di- mazione di interventi eseguiti per supportare le segni, che costituiscono la parte creativa dei attività scolastiche, sportive ed educative. giochi. Nell’ambito degli interventi eseguiti lo scorso La ricerca fatta coi giovani studenti valorizza anno, uno dei progetti che più ci ha gratificato è la riscoperta e la trasmissione della storia dei stata la riqualificazione dei cortili di due istituti giochi tradizionali del territorio come mezzo scolatici, uno situato nel centro della Città, l’al- di relazione, aggregazione e integrazione dal tro nella frazione di Castelrosso. profondo valore storico e antropologico. Inol- Non si è trattato solo di un investimento per tre punta a favorire la buona prassi della di- l’acquisto di strutture o arredi, ma di un proget- dattica “del fare” e le attività laboratoriali che to vero e proprio, “Gioco Scuola Città: se il pas- permettono di mettere in gioco diverse abilità: sato racconta il futuro”, facente parte di un per- cognitive, linguistiche, matematiche, scienti- corso didattico che non solo punta a migliorare fiche, artistiche ed espressive, tecnologiche, lo spazio ludico a disposizione degli studenti, motorie, relazionali. ma nasce come approfondimento sul tema dei I manufatti ludici che ripropongono i tradizio- giochi di strada. nali giochi dei nonni degli attuali alunni, non Il progetto promosso dall’I.C. Cosola di Chivas- solo stimolano i bambini ad avvicinarsi ad un so in collaborazione con l’associazione artistica modo piuttosto inconsueto di giocare, per i fi- Animum Ludendo Coles, che opera nel settore gli dell’era di Internet, ma sono sicuramente per il recupero e la trasmissione dei giochi po- anche belli da vedere. polari, ha visto la realizzazione di percorsi ludi- Questo progetto continua il percorso intrapre- ci in pietra inseriti nella nuova pavimentazione so con il sogno di restituire alla Città la sua della Scuola Marconi e di giochi dipinti con ap- dimensione più naturale ed umana, dove gli posite resine per esterno sul nuovo asfalto della spazi siano piacevoli e vivibili da tutti i cittadini Scuola di Castelrosso. all’aria aperta. “Siamo convinti” dichiara il Sindaco Claudio Castello “che, dal punto di vista educativo, un ambiente scolastico esteticamente stimolante, possa influire molto positivamente sulla personalità degli scolari” 21
Suscitare nei nostri allievi l’interesse per il gioco popolare al fine di riqualificare uno spazio vitale qual è il cortile scolastico. 22
Angela Marone Dirigente scolastico Scuol a e Te r r i to r i o Il gioco come veicolo d’inclusione nella Scuola primaria Il progetto di riqualificazione dei cortili di due cesso formativo per tutti hanno contraddistinto plessi dell’I.C. Cosola di Chivasso, realizzato questo entusiasmante percorso, rappresentan- nell’anno scolastico 2017/2018, è nato da un’i- do un’ampia finestra sui valori della legalità. dea che ha visto il coinvolgimento della scuola Le scelte didattiche di fondo hanno visto i do- e dell’Ente Comunale in una perfetta sinergia centi programmare e gestire le modalità di la- di intenti. La collaborazione ed il supporto tec- voro utilizzate, prediligendo molteplici soluzioni nico ed economico offerto dal Comune hanno individuali o di gruppo che hanno alimentato reso possibile l’obiettivo di realizzare contesti l’interazione tra pari in quanto, per la riuscita del inclusivi capaci di contemperare le differenze compito, è stato necessario il contributo di cia- di tutti, che pensano il proprio ambiente di vita scuno. Gli allievi sono stati invitati a intervistare i come bene comune, fondati sul rispetto per le familiari, genitori, zii e soprattutto i nonni, sui gio- idee degli altri. Tutto ha origine dall’adozione chi che facevano da bambini. Attraverso questi da parte dell’Amministrazione della proposta di racconti hanno appreso che un tempo i giochi, un percorso pedagogico finalizzato al recupero contrariamente a quanto avviene nel presente, della memoria del passato, partendo da un ar- creavano rapidamente gruppo, stimolando ad gomento che suscitasse l’interesse dei nostri al- una sana competizione, erano a costo zero e de- lievi qual è quello del gioco, al fine di riqualificare cisamente inclusivi, nessun bimbo veniva esclu- uno spazio vitale qual è il cortile scolastico. Il so. La riproduzione dei giochi narrati dai nonni è fine comune, per il quale ho collaborato con i re- stata utilizzata come bozzetto per la realizzazio- sponsabili dell’ufficio Tecnico del Comune e con ne delle mattonelle incise sulla pietra. La prova l’Associazione Animum Ludendo Coles, è sta- di alleanza tra l’Istituto Comprensivo Cosola, il to quello di offrire un’opportunità formativa agli Comune di Chivasso e l’Associazione Animum alunni per lo sviluppo del senso di appartenenza, Ludendo Coles ha favorito la costruzione di rac- non solo al luogo istituzionale, ma all’interno del cordi interdisciplinari, lo sviluppo di elaborazioni territorio in cui è collocato, approdando infine a d’insieme di percorsi educativi e un modello di principi di collettività e di gestione del bene co- scuola integrata attraverso la valorizzazione e la mune. Il rispetto dei diritti, dell’altruismo, del raf- messa in comune di esperienze, competenze, forzamento del legame con le proprie tradizioni, risorse umane, strutturali e finanziarie disponibili dell’inclusione scolastica quale chiave del suc- per un loro impiego ottimale e qualificato. 23
Amilcare Acerbi Già Direttore di servizi educativi presso i Comuni di Cremona, Pavia e Torino Insta l l a z i o n i Mobili Fuori e dentro: coinvolgere, divertire, curare La scoperta e la consapevolezza che i vege- in terra, e al raccolto dei frutti e i fiori a prima- tali sono esseri viventi, che mangiano, bevo- vera, quando lo sviluppo della vegetazione è no, si ammalano tanto quanto gli animali e gli completo e variegata la produzione da assag- umani, sono possibili attraverso l’osservazio- giare. Qualcosa rimarrà per l’autunno. ne frequente, che diventa apprendimento se È utile però che le sollecitazioni non siano solo si accompagna alla cura: questa è soprattutto visive, ma che il corpo intero ne sia coinvolto, un atto individuale. Si può ottenere sensibilità, possibilmente dove lo stimolo ludico si intrecci rispetto, conoscenza solo se le pratiche non con l’utilità dallo scambio “fisico/giocoso”. sono episodiche. La Capanna dei fiori e delle verdure Dando così sfogo alle mie osservazioni e rifles- I vegetali hanno bisogno di esposizione al sioni ho ideato, realizzato, sperimentato per le sole e di temperature secondo la specie e scuole dell’infanzia e prime classi delle primarie il periodo di crescita; molte specie raggiun- due istallazioni dove il protagonismo e l’attivi- gono la maturità e danno frutti o divengono smo dei bambini è molto alto. E i sensi pure. commestibili nei periodi estivi, tempo delle Il labirinto dei sei sensi vacanze. Alcune piante possono svilupparsi L’orto-giardino incomincia la sua vita in autun- prima se poste in serra. no, prendendo la forma di una installazione a La Capanna, nel periodo autunnale e inver- labirinto, all’aperto, un luogo dove penetrare, nale, diventa una serra da montare all’interno trovare, nascondersi, rincorrersi, ma anche della scuola, e nei mesi meno freddi spostata toccare, raccogliere, annusare, assaggiare. Nei in cortile. Così ogni bambino può gestire e ri- mesi invernali si semina all’interno della scuola porre i suoi vasetti in lavorazione dedicandovi e si “spia” che cosa succede fino a primavera alcuni minuti ogni giorno, in turni e nei tempi quando si invasa e si gestiscono nuove semine concordati con l’insegnante. Il mobile propo- e nuove crescite. Nel frattempo in laboratorio ne tre tipologie di azione, la principale è quella si inventano e si preparano oggetti-ostacolo, della coltivazione e cura di piante in vaso, la mobiles, strumenti sonori, oscillanti, oscuranti, seconda manipolazione di materiali vari, la ter- da inserire nell’istallazione esterna. Si realizza- za simulazioni di gestione di uno spaccio o di no simulazioni e si svolgono ricerche e prove un negozio. grafiche inerenti i labirinti. Una breve attività quotidiana, che anche quan- Un’istallazione idonea per creare nei bambini do il tempo è freddo o piovoso i bambini pos- una forte sensibilità alla vita della vegetazione sono praticare senza stare tutti stretti in una e una continuità di relazione, con erbe e pian- piccola serra o di fronte ad una piccola aiuola, te, dalla loro semina a novembre, alla messa e dovendo vestirsi o svestirsi. Due installazioni progettate da Amilcare Acerbi che fanno parte di un sistema di Mobili-Gioco composto per ora da 10 modelli. 24
Modulo: la casa delle amicizie 25
Lo scalpellino all’opera Il contributo più prezioso l’hanno offerto i più piccoli. I bimbi di classe prima hanno realizzato dei disegni mostruosamente belli. 26
Chiara Moratti Insegnante e i bambini della Scuola primaria Alberico Da Rosciate Cit ta d i n a n z a At t i va Bergamo: un parco per la scuola Quando gli alunni delle classi quinte dell’anno Tutti gli alunni della scuola, dalla classe pri- scolastico 2015/2016 parteciparono al proget- ma alla classe quinta, sono stati coinvolti e, to di Cittadinanza proposto alle scuole primarie tramite testi o disegni, hanno mostrato cre- di Bergamo, non hanno avuto dubbi rispetto atività ed entusiasmo a non finire proponen- a quale fosse l’idea che stava loro a cuore da do case sugli alberi, tavoli e sedute per fare porre all’attenzione dell’Amministrazione: trop- lezione all’aperto, giochi a terra, attrezzature pi intervalli a guardare il cielo dal quadrato di per lo sport oppure anche solo un’altra alta- una finestra avevano reso urgente e necessaria lena. Ogni idea è stata vagliata e selezionata la possibilità di uno spazio esterno di gioco e di per essere inserita in un progetto dove anche studio che potesse essere a disposizione degli i genitori sono stati sollecitati ad esprimersi alunni di tutta la scuola. Il parco vicino era da con un questionario. Insomma, tutte le ener- anni in condizioni trasandate e, taccuini e mac- gie migliori sono state messe in campo (o me- china fotografica alla mano, abbiamo realizzato glio nel parco!). Ma il contributo più prezioso un piccolo reportage, unito alle nostre consi- l’hanno offerto i più piccoli. I bimbi di classe derazioni e alle interviste a cittadini del quar- prima hanno realizzato dei disegni mostruo- tiere frequentatori del parco. Il nostro piccolo samente belli che sono serviti all’associazio- progetto è stato fra quelli approvati, con la pro- ne Animum Ludendo Coles per realizzare un messa che, durante i lavori di riqualificazione giro dell’oca ops… un giro del “mostro” in del parco, avrebbero preso in considerazione le pietra che sarà il cuore del nostro parco. Di nostre idee. tutto questo lavoro che abbiamo tanto desi- Passò del tempo. Pochi mesi per bambini di derato, immaginato e contribuito a realizzare dieci anni sono tanto tempo. Ma l’anno succes- ormai si intravedono ogni giorno nuovi pro- sivo veniamo ricontattati dalla rete sociale di gressi. E, a questo punto, oltre a fare il conto Borgo S. Caterina con una vera e propria azio- alla rovescia, non ci rimane altro che invitarvi ne di progettazione partecipata. a giocare con noi! 27
Maria Gabriella Strino Insegnante, coordinatrice di “Omegna in gioco” G i o c h i d i Str a d a n e l l a D i d at t i c a Omegna in gioco A partire dall’anno scolastico 2009/2010, l’I- in collaborazione con la Pro Senectute, sono stituto Comprensivo Filippo Maria Beltrami di stati estrapolati giochi quali: sasso, carta e for- Omegna abbraccia l’idea di introdurre i giochi bice; la pista del ciclo tappo; la panchina con antichi di strada come parte della didattica. gli scacchi. Tutti giochi praticati nel corso degli Ben presto il progetto sfocia nell’organizzazio- anni, dai nonni, dagli zii e dai padri, da traman- ne annuale di una manifestazione, “Omegna dare ai nipoti e alle generazioni future. Un am- in Gioco”, che coinvolge il sociale attraverso pio spazio è anche dedicato a un pentagram- l’Amministrazione Comunale e varie associa- ma ludico dipinto sull’asfalto, che serve come zioni locali, interessando anche gli Istituti Com- elemento di distinzione di una scuola votata prensivi vicini. L’evento prosegue tuttora ed è alla musica a partire dalla primaria. La punta di arrivato alla nona edizione. diamante comunque è costituita dal “Gioco del Collateralmente nacque l’idea di creare un luo- lupo e delle pecore”, ritrovato anni prima dagli go di gioco permanente, trasformando il grigio operatori dell’Ecomuseo del lago d’Orta, scol- cortile della scuola, circondato da un alto e tri- pito in epoche remote su una pietra all’interno ste muro, in uno spazio adeguato e sufficiente- di un bosco. Si tratta di una “tabula lusoria” a mente decoroso. L’obiettivo era di inserire in forma di croce, un gioco diffuso sulle Alpi e non modo esplicito e manifesto i giochi della tradi- solo, presentato con vari nomi e con regole dif- zione nel curricolo di educazione motoria, rica- ferenti a seconda del luogo d’origine (l’abbiamo vando là, dove non vi era uno spazio struttura- ritrovato anche nella cultura araba). Nel nostro to, una palestra di gioco a cielo aperto. caso è un intrattenimento da tavolo che diventa Il pensiero corse subito all’Associazione Ani- gioco di movimento, visto che l’utilizzo di uno mum Ludendo Coles, conosciuta al Tocatì di schema in pietra - posto a terra - permette ai Verona. Fu così che il nostro Istituto si avvalse bambini di esercitare anche movimento oltre della sua competenza ludico-architettonica-pa- che strategia. esaggistica e l’Associazione preparò un pro- Gioia, meraviglia, stupore e felicità dipinte sui getto, dopo aver compiuto un rilievo dell’area volti dei bambini, a lavoro ultimato, sono state da trasformare. Da un percorso di ricerca sui la ricompensa migliore per chi ha lavorato e for- giochi della tradizione, realizzato dalla scuola temente voluto questo progetto. Inserire in modo esplicito e manifesto i giochi della tradizione nel curricolo di educazione motoria ricavando là, dove non vi era uno spazio strutturato, una palestra di gioco a cielo aperto. 28
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URBANITAS Organo Ufficiale dell’Associazione Animum Ludendo Coles, 2019 Sede legale: Corso Mazzini, 86 - 26900 Lodi Animum Ludendo Coles opera con il suo staff qualificato e in collaborazione con Enti, Università Amministrazioni pubbliche, Professionisti, Associazioni e altre realtà produttive. Dal 1995, anno della fondazione, ha realizzato importanti progetti di riqualificazione e valorizzazione delle aree urbane, di parchi e giardini scolastici in tutta Italia, caratterizzati da temi e soggetti definiti prevalentemente attraverso percorsi di progettazione partecipata svolti nelle scuole locali e con le singole comunità. Per la realizzazione di questo numero si ringraziano: Andrea Limardo - www.linkedin.com/in/andrealimardo/ Elite Due sas - www.elitedue.it Gramazio adv - www.gramazioadv.com Pardes srl - www.pardes-verde.com Saxa snc - www.saxasnc.it In copertina: Orvieto Ciconia, particolare della fontana - Saxa scn 31
La vera novità è ciò che non invecchia nonostante lo scorrere del tempo MARCHIO REGISTRATO ® urbanitasonline.com ludendo.it animum ludendo coles
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