Rischio microbiologico del latte crudo e dei prodotti freschi da esso derivati - Ersa
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2018 NOTIZIARIO 23 Rischio microbiologico del latte crudo e dei prodotti freschi da esso derivati Domenico Davanzo Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica Dal 2010 l’Agenzia regionale per lo intenzionalmente aggiunti, sono tutelate da nu- sviluppo rurale ERSA ha attivato, merose norme di legge. La conoscenza di questi pericoli ha permesso di su iniziativa del comparto lattiero mettere in atto, nelle aziende agricole, corrette e caseario regionale, una collaborazione moderne pratiche igieniche, essenziali a ridurre fra i diversi portatori di interesse la contaminazione del latte crudo, mentre il man- per la corretta valutazione del rischio tenimento della catena del freddo è ugualmente igienico sanitario nella produzione importante per prevenire o rallentare in esso la crescita dei batteri. Ma spesso queste prassi, da di formaggi a latte crudo con sole, non eliminano tali rischi. Molti esperti infatti l’obiettivo di garantire le dovute suggeriscono di sottoporre il latte crudo ad un tutele al consumatore. Ma quali sono idoneo trattamento termico (es. pastorizzazione) oggi i principali pericoli a cui si in- prima di impiegarlo tal quale o nelle lavorazioni corre nella lavorazione di latte lattiero casearie. non trattato termicamente? Pericoli e rischio per il consumo di latte crudo Con questo lavoro si vuole affrontare e dei prodotti freschi da esso derivati la problematica fornendo Per latte crudo s’intende il latte di vacche, capre, all’Operatore del Settore Alimentare pecore o altri animali che non sia stato scaldato (OSA) e al consumatore un breve a più di 40 °C, né sia stato sottoposto a tratta- sunto dei principali pericoli di natura menti aventi lo stesso effetto. biologica veicolati dal prodotto. A queste condizioni il latte esprime il massimo del proprio potenziale microbiologico, fornendo le migliori condizioni per lo sviluppo microbico La consapevolezza che il latte rappresenti un per le principali flore tipiche o contaminanti. possibile veicolo di agenti infettivi, anche mol- Se storicamente la bollitura del latte ha rappre- to pericolosi, dall’animale all’uomo è noto da sentato il miglior strumento di “bonifica sanitaria” diversi decenni. Il latte infatti è un alimento fa- del latte è anche vero che questo tipo di tratta- cilmente deperibile in quanto fonte di zuccheri mento porta ad un significativo deperimento del- semplici, grassi, proteine, oligoelementi e vita- la flora autoctona che caratterizza il prodotto. mine in veicolo acquoso. Non di meno una successiva contaminazione La “salubrità” e l’”innocuità” di un alimento e porterebbe allo sviluppo incontrollato del conta- cioè il mantenimento del valore nutritivo, delle minante. Per quanto riguarda la produzione di caratteristiche di colore, odore e sapore, ed il formaggi invece, la pratica della bollitura veniva valore igienico, ossia l’assenza di contaminanti sostituita dalla stagionatura del prodotto, stabi- microbici o tossici sia naturali che involontari o lita nel minimo di 60 giorni per l’abbattimento
24 2018 NOTIZIARIO dei principali patogeni, anche se vedremo che all’uomo per via indiretta attraverso il consu- alcune tossine permangono anche per periodi mo di alimenti di origine animale crudi, poco superiori. cotti, oppure attraverso l’assunzione di acqua Le garanzie sanitarie richieste nella produzione non sottoposta a clorazione. Le specie animali industriale hanno fatto sì che la prassi del tratta- in cui il Campylobacter viene isolato con fre- mento termico del latte, ovvero sua microfiltra- quenze maggiori sono quelle avicole (polli e zione, oppure la stagionatura dei formaggi da tacchini). Negli animali può causare infezioni esso ottenuti per un periodo minimo di 60 gior- dell’apparato genitale (aborti, sterilità), mam- ni, siano diventate pratiche consolidate. Questa mario (mastite) e digerente (enterite, epatite). I scelta è spesso conseguenza dell’organizzazio- dati europei relativi ai casi di malattie alimentari ne della filiera che non consente di garantire il sostenuti da agenti di zoonosi dimostrano che rispetto di stringenti parametri igienico sanitari in il Campylobacter è il principale responsabile. tutti i passaggi. Nella maggior parte dei casi i sintomi della ma- Per poter far breccia su un mercato sempre più lattia nell’uomo sono costituiti da diarrea, dolore esigente, molti produttori, specie di piccole di- addominale, febbre, mal di testa e nausea. Di mensioni stanno ampliando la loro offerta venen- solito l’infezione è auto-limitante e si risolve in do così incontro alle richieste dei consumatori pochi giorni. Tuttavia, esiste la possibilità che riguardo la tipicità, la riscoperta dei prodotti Campylobacter causi infezioni extra-intestinali o della tradizione e, per il settore lattiero caseario, complicazioni successive all’infezione (es: artrite i prodotti freschi. reattiva, problemi neurologici). La presenza di Sebbene le condizioni igienico sanitarie delle Campylobacter non determina alcuna alterazio- mandrie e nella produzione di latte alla stalla ne organolettica degli alimenti. siano migliorate in maniera significativa negli ultimi 50 anni, alcuni pericoli microbiologici co- Salmonella spp stituiscono ancora un rischio per i consumatori. Le infezioni da Salmonella rappresentano una Se le malattie trasmesse dagli animali all’uomo delle principali cause di malattia alimentare in come la brucellosi o la tubercolosi bovina sono Europa. Salmonella ha come habitat il tratto ormai rare, le contaminazioni secondarie avven- intestinale dell’uomo e degli animali e la sua gono ancora in allevamento o lungo la filiera. diffusione nell’ambiente è conseguente a conta- Se l’EFSA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza minazione fecale. Poco frequente nel latte non degli Alimenti, si è espressa sul tema con un pro- pastorizzato. I sintomi nell’uomo (diarrea, vo- prio report di 95 pagine, si cercherà in pochi mito, dolori addominali, nausea, mal di testa e paragrafi di riassumere i principali pericoli (Tab. febbre) si manifestano da 12 a 72 ore dall’inge- 1). stione di alimenti contaminati e possono protrarsi La valutazione del rischio si basa sulla determi- per 4-7 giorni, nella maggior parte dei casi si nazione della probabilità/frequenza con cui si ha guarigione senza ospedalizzazione. Esiste presenta la malattia e sulla pericolosità della tuttavia il rischio che il microrganismo si diffon- stessa. Va da sé che un particolare microrga- da e replichi in sedi extra-intestinali (infezione nismo venga preso in considerazione anche sistemica) con conseguenti processi infiammatori se non particolarmente nocivo, mentre un altro, generalizzati. Più raramente si assiste invece alla seppur raro, venga considerato per le peculiari contemporanea presenza di artrite, congiuntivite ricadute. Particolare attenzione va posta al fatto e infiammazione a carico dell’apparato urogeni- che il latte e i derivati vengono utilizzati nell’ali- tale (sindrome di Reiter). Forme sistemiche gravi mentazione di bambini ed anziani e che nella possono colpire soggetti a rischio quali neonati, popolazione è sempre più frequente la presenza anziani, immunodepressi e rendere necessaria di individui non immunocompetenti per terapie l’ospedalizzazione. antiblastiche o antirigetto. Escherichia coli produttore Campylobacter spp i tossine Shiga (STEC) Il Campylobacter è un microrganismo respon- Microrganismo contaminante isolabile dal trat- sabile di zoonosi, ovvero può essere trasmesso to intestinale dei bovini. Costituisce un rilevante
2018 NOTIZIARIO 25 questo motivo la temperatura di refrigerazione Pericolo microbiologico Bovina e Capra Cavalla pecora e asina Cammella a cui vengono conservati gli alimenti (4 °C) non Bacillus cereus si no si no ne contrasta la moltiplicazione, rendendone in- Brucella abortus si no si no dispensabile il controllo durante la produzione Brucella melitensis no si no si degli alimenti. Campylobacter spp. (termofili) si si si no La listeriosi può assumere due forme: Corynebacterium spp. si no no no – diarroica, più tipica delle tossinfezioni alimen- Listeria monocytogenes si si si no tari, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione; Mycobacterium bovis si no si no – invasiva o sistemica, che attraverso i tessuti Salmonella spp. si si si no intestinali e il flusso sanguigno si diffonde svi- Staphylococcus aureus si si si no luppando forme più acute di sepsi, encefaliti Streptococcus equi subsp. zooepidemicus si no si no e meningiti. In questo caso, tra l’ingestione E. coli produttore di Shigatossine (STEC) si si si no del cibo a rischio e la manifestazione dei sin- Yersinia enterocolitica si no si no tomi possono passare anche periodi di tempo Yersinia pseudotuberculosis si si si no piuttosto consistenti, talvolta fino a 90 giorni. Cryptosporidium parvum si no no no I soggetti adulti sani possono contrarre la listerio- Toxoplasma gondii si si si si si nella sua forma diarroica, soprattutto in seguito Virus dell’Encefalite da Zecche (TBEV) si si no no ad ingestione di alimenti altamente contaminati dai batteri. I soggetti più a rischio per la forma sistemica, più grave, sono i pazienti immuno- depressi o affetti da malattie croniche. Anche le donne in gravidanza presentano un elevato problema di sanità pubblica perché può cau- rischio di contrarre l’infezione materno-fetale e sare alcune patologie estremamente gravi quali perinatale, con rischio di aborto, nascita prema- la colite emorragica e la sindrome emolitico- tura o morte del feto. uremico (SEU), che si possono manifestare non solo come casi sporadici ma anche come eventi Staphylococcus aureus epidemici nell’ambito di comunità. La SEU è una Sono microrganismi ubiquitari e presenti a livello grave sindrome che colpisce soprattutto bambi- della cute e del naso-faringe in soggetti spes- ni e anziani. Si manifesta nel 5-10% dei casi so portatori sani. Le tossine prodotte da alcuni come evoluzione della colite emorragica. Su ceppi di Staphylococcus aureus enterotossigeni scala mondiale, la maggior parte delle infezioni sono un’importante causa di tossinfezione ali- è causata da ceppi di VTEC appartenenti al sie- mentare. Sono un gruppo eterogeneo di protei- rogruppo O157. Tuttavia anche altri sierogruppi ne globulari termostabili (fino a 30 minuti a 121 (tra cui O26, O111, O103 e O145) sono in °C), solubili in acqua e in soluzioni saline, stabili grado di causare gravi patologie. in un range di pH tra 3 e 9, resistenti a enzimi proteolitici e irradiazioni. Se ne conoscono molti Listeria monocytogenes tipi, ma i più presenti sono 5 designati in A, B, Batterio ubiquitario nell’ambiente e presente C, D ed E. La tossina più frequente è la A ma in numerose specie animali (mammiferi, uccel- alcuni ceppi di S. aureus possono produrre an- li, pesci). È stato dimostrato che ogni prodotto che due o più enterotossine contemporaneamen- alimentare fresco di origine animale o vegeta- te. La capacità di adattarsi e di sopravvivere in le possa essere contaminato da concentrazioni habitat diversi tra cui numerosi alimenti rende S. variabili di L. monocytogenes. In generale, il aureus una delle cause più frequenti di malattia microrganismo è stato isolato in: latte crudo, for- a trasmissione alimentare nel mondo. Le matrici maggi molli, carne fresca e congelata, pollame, alimentari maggiormente a rischio sono il latte, il prodotti ittici e prodotti ortofrutticoli. La Listeria latte in polvere e prodotti derivati, i prodotti lat- monocytogenes, a differenza di altri batteri di tiero-caseari ed in generale i cibi ricchi di grassi, origine alimentare, tollera gli ambienti salati e la carne tritata. le basse temperature (tra +2 °C e 4 °C), per La patologia tipica che i soggetti manifestano è
26 2018 NOTIZIARIO la gastro-enterite con i seguenti sintomi: vomito, La sensibilità del legislatore italiano in materia di diarrea, febbre, dolori addominali e mal di testa tutela della salute pubblica già nel primo dopo- che possono insorgere anche poche ore (1 o guerra ha portato all’emanazione di atti che di 2) dopo l’ingestione dell’alimento. La presenza fatto possono essere viste come le avanguardie di una carica microbica elevata è ritenuta indi- di quella che è oggi la struttura del moderno spensabile affinché possa essere prodotta una Sistema Sanitario Nazionale. Ne è di esempio quantità sufficiente di enterotossine per dare ori- il R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 - Approvazione gine ad una intossicazione: la dose scatenan- del testo unico delle leggi sanitarie, detto T.U.LL. te necessaria rimane comunque estremamente SS., ancor oggi vigente in talune sue parti, che ridotta. incardina la tutela della salute pubblica nella collaborazione delle due figure chiave del me- Evoluzione normativa: lo specchio dico e del veterinario, secondo il principio mo- dei tempi che cambiano dernamente coniato di “One Health”. La tutela La possibilità che non solo il contatto con gli ani- della salute pubblica fu argomento prioritario mali, ma anche il consumo di alimenti di origine per il Regno d’Italia e il rispetto delle disposizio- animale fosse una probabile fonte di infezione ni sanitarie venne affidato alle competenze del per l’uomo era noto da tempo. Già dalla secon- Ministero dell’Interno, con i due organi centrali da metà del XIX secolo, si incomincia a sviluppa- della Direzione generale della Sanità pubblica re la grande branca della medicina veterinaria e il Consiglio superiore di sanità, che esercitava- che si occupa di ispezione degli alimenti. Primi no il potere a livello provinciale tramite i prefetti ad essere indagati sono stati i parassiti veicolati (assistiti dal medico provinciale e dal veterinario dal consumo delle carni, tanto che con la Legge provinciale) e localmente attraverso i podestà (e n. 5849 del 22 dicembre 1888 e regolamento relativo ufficiale sanitario). di attuazione R.D. 9 ottobre 1889, n. 6442ven- Sempre di analoga impostazione troviamo poi ne istituzionalizzata la figura del medico vete- in era repubblicana il Regolamento Polizia Ve- rinario pubblico per il controllo delle carni nei terinaria DPR n. 320 del 08.02.1954, che macelli e la vigilanza negli spacci pubblici di racchiude le conoscenze scientifiche ed epide- carni. Nel secolo seguente il controllo di com- miologiche delle principali malattie animali ed è petenza veterinaria sarà poi progressivamente strumento di applicazione del T.U.LL.SS. esteso a tutti gli altri alimenti di origine animale. Senza voler divagare, con la Legge 13 mar- A dieci anni dal temine del primo conflitto mon- zo 1958, n. 296, per scorporo dal Ministero diale e con i primi sussulti dell’economia fu pri- dell’Interno, nasce il Ministero della Sanità, ma oritario per il Regno d’Italia investire nella tute- solo nel 1978 e precisamente con la Legge 23 la della salute pubblica; alla luce delle nuove dicembre 1978, n. 833 verrà istituito il Servizio conoscenze nel settore sanitario, derivanti dalle Sanitario Nazionale. scoperte nella microbiologia degli agenti ezio- A questo periodo di interregno risale la Legge logici, nel 1928 viene emanato il R.D. 20 di- 30 aprile 1962, n. 283 - Disciplina igienica cembre 1928, n. 3298 - Regolamento per la della produzione e della vendita delle sostan- vigilanza sanitaria delle carni. ze alimentari e delle bevande, che modifica e È da non credere poi la minuzia con la quale aggiorna cinque articoli del T.U.LL.SS. Per quan- il R.D. 09 maggio 1929, n. 994 - Regolamen- to ci riguarda questo provvedimento, tuttora in to sulla vigilanza igienica del latte destinato al vigore, detta le condizioni minime a cui deve consumo diretto tratta l’argomento nei suoi 40 attenersi l’impresa alimentare e costituisce un articoli, affrontando nei vari Titoli i requisiti: cardine del diritto in ambito ispettivo. degli animali destinati alla produzione di latte, Le esigenze sanitarie del periodo erano legate strutturali delle stalle e dei locali accessori; del al miglioramento delle condizioni di vita in am- personale addetto; del latte, latterie, centrali del bito rurale, in un Paese appena uscito dal se- latte; del latte per il consumo “crudo”, del latte di condo conflitto mondiale, soggetto all’influenza capra, di asina e di pecora, del latte reintegrato delle principali economie mondiali, e che stava e latte scremato, nonché delle preparazioni lat- progressivamente affrontando il passaggio dal tee speciali. settore primario al secondario prima e terziario
2018 NOTIZIARIO 27 cazioni vengano recepite a livello nazionale dal Decreto legislativo 14 gennaio 1997, n. 54: in ventisette articoli e quattro allegati vengono riportati dettagliatamente i requisiti in materia di produzione e immissione sul mercato di latte e di prodotti a base di latte. Oltre alla tubercolosi e alla brucellosi vengono considerati altri para- metri igienico sanitari del latte quali la carica batterica totale, la conta dello Staphylococcus aureus e delle cellule somatiche (indice di sani- tà della mammella). Per i prodotti viene valutata l’assenza di germi patogeni quali la Listeria mo- nocytogenes, Salmonella spp., e definiti i massi- mali per Staphylococcus, Escherichia coli e Co- liformi. Vengono pertanto definiti i parametri di conformità del latte e degli eventuali trattamenti a cui sottoporre la materia prima. Se l’impostazione finora applicata dall’autorità competente sul territorio nazionale era quella che vedeva un ruolo cardine dell’Autorità sanita- poi. Parallelamente alle azioni volte ad aumen- ria nel rilascio delle autorizzazioni, previa verifi- tare le produzioni e ai grandi investimenti nel mi- ca dei requisiti, e nel controllo ispettivo preven- glioramento genetico delle colture e del bestia- tivo al fine di evitare l’insorgenza delle malattie me, in questo momento nascono anche i primi alimentari, la visione del legislatore comunitario piani nazionali di eradicazione volti a ridurre i incardina il nuovo concetto che il responsabile pericoli per la salute pubblica, ma anche a con- della salute del consumatore è il produttore degli tenere le perdite di produzione e a soddisfare alimenti. Egli diviene la figura chiave che per gli standard igienico sanitari imposti dai merca- competenza, esperienza e attività di controllo e ti. Per il particolare contesto socio economico, verifica dei prodotti, ne garantisce la salubrità. le prime zoonosi veicolate dal latte soggette a Infatti già con la Direttiva n. 93/43/CEE sull’i- piani di eradicazione, dapprima volontari e poi giene dei prodotti alimentari, recepita con D.lgs. obbligatori, sono state la Tubercolosi bovina, 26.05.1997 n. 155, viene espresso il con- sostenuta da Mycobacterium bovis (1964) e la cetto di HACCP (Hazard Analysis and Critical Brucellosi dei bovini (Brucella abortus) (1968) e Control Points – Analisi dei pericoli e punti di degli ovicaprini (1968) (Brucella melitensis). controllo critici) e viene dato mandato all’opera- Di qui si giunge agli anni Novanta, quando la tore alimentare di valutare il rischio di processo. necessità di uniformare gli standard igienico sa- Vengono inoltre introdotti i concetti di manuali nitari nelle produzioni dei Paesi Membri della di corretta prassi igienica tratti dal Codex ali- CEE portò all’emanazione di specifiche direttive mentarius e promossa l’educazione sanitaria in che interessarono anche il settore lattiero casea- materia alimentare. rio come la Direttiva 92/46/CEE del 16 giu- Si arriva così al primo regolamento, strumento gno 1992, che stabilisce le norme sanitarie per legislativo valido e applicato su tutto il territo- la produzione e la commercializzazione di latte rio dell’Unione europea, che stabilisce le nuo- crudo, di latte trattato termicamente e di prodotti ve basi normative per il settore della sicurezza a base di latte, e la Direttiva 92/47/CEE del alimentare: il Regolamento (CE) n. 178/2002 Consiglio, sempre del 16 giugno 1992, rela- del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi tiva alla concessione di deroghe temporanee e i requisiti generali della legislazione alimenta- e limitate alle norme sanitarie specifiche della re, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza Comunità in materia di produzione e immissione alimentare (EFSA con sede a Parma) e fissa pro- sul mercato di latte e di prodotti a base di latte. cedure nel campo della sicurezza alimentare. Ci vorranno cinque anni poi perché queste indi- Le innovazioni principali di questo atto sono il
28 2018 NOTIZIARIO perseguimento di un livello elevato di tutela della gli Audit e attraverso controlli ufficiali pianificati vita e della salute umana attraverso la corretta tenendo conto del rischio sanitario e degli esiti applicazione dell’analisi del rischio, l’applica- dei precedenti controlli. zione del principio di precauzione, la tutela de- gli interessi dei consumatori, il coinvolgimento Conclusioni nella filiera del produttore primario con una sua Abbiamo visto che il consumo di latte e prodotti responsabilizzazione diretta, l’obbligo della rin- freschi a latte crudo ancor oggi rappresenta un tracciabilità della filiera. rischio per la salute del consumatore. A questo Di qui seguirà un’intensa attività legislativa con punto viene da chiedersi il motivo per il quale l’emanazione contemporanea, il 29.04.2004, il consumatore ricerchi questi tipi di prodotti e dei Regolamenti (CE) n. 852/2004 sull’igiene come mai le malattie sinora descritte si verifichi- dei prodotti alimentari, n. 853/2004 che stabi- no solo in rarissimi casi. Infatti fondamentale ai lisce norme specifiche in materia di igiene per fini della prevenzione è la comunicazione del gli alimenti di origine animale, n. 854/2004 rischio: ogni attore, compreso il consumatore che definisce l’organizzazione di controlli uffi- finale, dovrebbe conoscere i pericoli a cui va ciali sui prodotti di origine animale destinati al incontro e quindi andrebbe preparato a gestire consumo umano e infine n. 882/2004 relativo il rischio. ai controlli ufficiali intesi a verificare la confor- L’argomento meriterebbe una trattazione dedi- mità alla normativa in materia di mangimi e di cata. Quello che possiamo dire è che nel latte alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere crudo sono presenti diverse popolazioni micro- degli animali. È questo quello che viene spesso biche che entrano in competizione con la flora definito dagli operatori del settore come “Pac- microbica patogena (normalmente presente a chetto Igiene”. basse cariche) sottraendo nutrienti dal substra- Questi strumenti normativi sono stati poi com- to e alterandone le condizioni di sviluppo (es. pletati con l’emanazione di successivi provvedi- riduzione del pH). Nelle normali condizioni menti, come ad esempio quelli che disciplinano igieniche, le flore microbiche prevalenti nel latte l’igiene dei mangimi o che stabiliscono i criteri crudo son rappresentate da Pseudomonas spp, microbiologici applicabili agli alimenti, al fine di Clostridium, Bacillus, Acinetobacter, Lactococ- fornire uno strumento completo per la tutela della cus, Lactobacillus, Leuconostoc, Streptococcus salute del consumatore dal campo alla tavola. ed Enterococcus. Il mantenimento della catena Contrariamente a quanto avveniva nel passato del freddo e l’applicazione delle corrette prassi è l’ operatore del settore alimentare (c.d. OSA) igienico sanitarie contengono poi lo sviluppo di nelle sue varie sfumature che svolge un ruolo altre flore alteranti o, peggio, patogene. Oltre centrale in questo processo, avviando spesso alla competizione diretta per il substrato, nel lat- l’attività con una semplice dichiarazione e non te crudo sono presenti sostanze che svolgono at- più attraverso l’autorizzazione sanitaria previ- tivamente un’azione di contenimento delle flore sta dalla Legge 283/62; è lui, affiancato dai microbiche: fra queste sostanze riconosciamo il suoi consulenti, che si assume la responsabilità lisozima, la lattoperossidasi, xantin-ossidasi, lat- dell’analisi del rischio, di individuare e verificare toferrina e varie immunoglobuline. i punti di controllo critici e, in caso di verifica Quindi che si tratti di latte crudo o di latte trattato di non conformità, di attivare il sistema di aller- termicamente, entrambi i prodotti vanno gestiti ta e di ritiro dei prodotti. Compito dell’autorità correttamente dal punto di vista igienico sani- sanitaria diventa quello di verificare il corretto tario, dalla stalla fino al bicchiere o piatto del funzionamento di queste procedure attraverso consumatore.
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