Rischio microbiologico del latte crudo e dei prodotti freschi da esso derivati - Ersa

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Rischio microbiologico del latte crudo e dei prodotti freschi da esso derivati - Ersa
2018 NOTIZIARIO    23

Rischio microbiologico del latte crudo
e dei prodotti freschi da esso derivati

                                                                                         Domenico Davanzo
                                Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica

Dal 2010 l’Agenzia regionale per lo                    intenzionalmente aggiunti, sono tutelate da nu-
sviluppo rurale ERSA ha attivato,                      merose norme di legge.
                                                       La conoscenza di questi pericoli ha permesso di
su iniziativa del comparto lattiero
                                                       mettere in atto, nelle aziende agricole, corrette e
caseario regionale, una collaborazione                 moderne pratiche igieniche, essenziali a ridurre
fra i diversi portatori di interesse                   la contaminazione del latte crudo, mentre il man-
per la corretta valutazione del rischio                tenimento della catena del freddo è ugualmente
igienico sanitario nella produzione                    importante per prevenire o rallentare in esso la
                                                       crescita dei batteri. Ma spesso queste prassi, da
di formaggi a latte crudo con
                                                       sole, non eliminano tali rischi. Molti esperti infatti
l’obiettivo di garantire le dovute                     suggeriscono di sottoporre il latte crudo ad un
tutele al consumatore. Ma quali sono                   idoneo trattamento termico (es. pastorizzazione)
oggi i principali pericoli a cui si in-                prima di impiegarlo tal quale o nelle lavorazioni
corre nella lavorazione di latte                       lattiero casearie.

non trattato termicamente?
                                                       Pericoli e rischio per il consumo di latte crudo
Con questo lavoro si vuole affrontare                  e dei prodotti freschi da esso derivati
la problematica fornendo                               Per latte crudo s’intende il latte di vacche, capre,
all’Operatore del Settore Alimentare                   pecore o altri animali che non sia stato scaldato
(OSA) e al consumatore un breve                        a più di 40 °C, né sia stato sottoposto a tratta-
sunto dei principali pericoli di natura                menti aventi lo stesso effetto.
biologica veicolati dal prodotto.                      A queste condizioni il latte esprime il massimo
                                                       del proprio potenziale microbiologico, fornendo
                                                       le migliori condizioni per lo sviluppo microbico
La consapevolezza che il latte rappresenti un          per le principali flore tipiche o contaminanti.
possibile veicolo di agenti infettivi, anche mol-      Se storicamente la bollitura del latte ha rappre-
to pericolosi, dall’animale all’uomo è noto da         sentato il miglior strumento di “bonifica sanitaria”
diversi decenni. Il latte infatti è un alimento fa-    del latte è anche vero che questo tipo di tratta-
cilmente deperibile in quanto fonte di zuccheri        mento porta ad un significativo deperimento del-
semplici, grassi, proteine, oligoelementi e vita-      la flora autoctona che caratterizza il prodotto.
mine in veicolo acquoso.                               Non di meno una successiva contaminazione
La “salubrità” e l’”innocuità” di un alimento e        porterebbe allo sviluppo incontrollato del conta-
cioè il mantenimento del valore nutritivo, delle       minante. Per quanto riguarda la produzione di
caratteristiche di colore, odore e sapore, ed il       formaggi invece, la pratica della bollitura veniva
valore igienico, ossia l’assenza di contaminanti       sostituita dalla stagionatura del prodotto, stabi-
microbici o tossici sia naturali che involontari o     lita nel minimo di 60 giorni per l’abbattimento
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     dei principali patogeni, anche se vedremo che            all’uomo per via indiretta attraverso il consu-
     alcune tossine permangono anche per periodi              mo di alimenti di origine animale crudi, poco
     superiori.                                               cotti, oppure attraverso l’assunzione di acqua
     Le garanzie sanitarie richieste nella produzione         non sottoposta a clorazione. Le specie animali
     industriale hanno fatto sì che la prassi del tratta-     in cui il Campylobacter viene isolato con fre-
     mento termico del latte, ovvero sua microfiltra-         quenze maggiori sono quelle avicole (polli e
     zione, oppure la stagionatura dei formaggi da            tacchini). Negli animali può causare infezioni
     esso ottenuti per un periodo minimo di 60 gior-          dell’apparato genitale (aborti, sterilità), mam-
     ni, siano diventate pratiche consolidate. Questa         mario (mastite) e digerente (enterite, epatite). I
     scelta è spesso conseguenza dell’organizzazio-           dati europei relativi ai casi di malattie alimentari
     ne della filiera che non consente di garantire il        sostenuti da agenti di zoonosi dimostrano che
     rispetto di stringenti parametri igienico sanitari in    il Campylobacter è il principale responsabile.
     tutti i passaggi.                                        Nella maggior parte dei casi i sintomi della ma-
     Per poter far breccia su un mercato sempre più           lattia nell’uomo sono costituiti da diarrea, dolore
     esigente, molti produttori, specie di piccole di-        addominale, febbre, mal di testa e nausea. Di
     mensioni stanno ampliando la loro offerta venen-         solito l’infezione è auto-limitante e si risolve in
     do così incontro alle richieste dei consumatori          pochi giorni. Tuttavia, esiste la possibilità che
     riguardo la tipicità, la riscoperta dei prodotti         Campylobacter causi infezioni extra-intestinali o
     della tradizione e, per il settore lattiero caseario,    complicazioni successive all’infezione (es: artrite
     i prodotti freschi.                                      reattiva, problemi neurologici). La presenza di
     Sebbene le condizioni igienico sanitarie delle           Campylobacter non determina alcuna alterazio-
     mandrie e nella produzione di latte alla stalla          ne organolettica degli alimenti.
     siano migliorate in maniera significativa negli
     ultimi 50 anni, alcuni pericoli microbiologici co-       Salmonella spp
     stituiscono ancora un rischio per i consumatori.         Le infezioni da Salmonella rappresentano una
     Se le malattie trasmesse dagli animali all’uomo          delle principali cause di malattia alimentare in
     come la brucellosi o la tubercolosi bovina sono          Europa. Salmonella ha come habitat il tratto
     ormai rare, le contaminazioni secondarie avven-          intestinale dell’uomo e degli animali e la sua
     gono ancora in allevamento o lungo la filiera.           diffusione nell’ambiente è conseguente a conta-
     Se l’EFSA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza            minazione fecale. Poco frequente nel latte non
     degli Alimenti, si è espressa sul tema con un pro-       pastorizzato. I sintomi nell’uomo (diarrea, vo-
     prio report di 95 pagine, si cercherà in pochi           mito, dolori addominali, nausea, mal di testa e
     paragrafi di riassumere i principali pericoli (Tab.      febbre) si manifestano da 12 a 72 ore dall’inge-
     1).                                                      stione di alimenti contaminati e possono protrarsi
     La valutazione del rischio si basa sulla determi-        per 4-7 giorni, nella maggior parte dei casi si
     nazione della probabilità/frequenza con cui si           ha guarigione senza ospedalizzazione. Esiste
     presenta la malattia e sulla pericolosità della          tuttavia il rischio che il microrganismo si diffon-
     stessa. Va da sé che un particolare microrga-            da e replichi in sedi extra-intestinali (infezione
     nismo venga preso in considerazione anche                sistemica) con conseguenti processi infiammatori
     se non particolarmente nocivo, mentre un altro,          generalizzati. Più raramente si assiste invece alla
     seppur raro, venga considerato per le peculiari          contemporanea presenza di artrite, congiuntivite
     ricadute. Particolare attenzione va posta al fatto       e infiammazione a carico dell’apparato urogeni-
     che il latte e i derivati vengono utilizzati nell’ali-   tale (sindrome di Reiter). Forme sistemiche gravi
     mentazione di bambini ed anziani e che nella             possono colpire soggetti a rischio quali neonati,
     popolazione è sempre più frequente la presenza           anziani, immunodepressi e rendere necessaria
     di individui non immunocompetenti per terapie            l’ospedalizzazione.
     antiblastiche o antirigetto.
                                                              Escherichia coli produttore
     Campylobacter spp                                        i tossine Shiga (STEC)
     Il Campylobacter è un microrganismo respon-              Microrganismo contaminante isolabile dal trat-
     sabile di zoonosi, ovvero può essere trasmesso           to intestinale dei bovini. Costituisce un rilevante
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                                                                                       questo motivo la temperatura di refrigerazione
Pericolo microbiologico                     Bovina e Capra  Cavalla
                                                     pecora e asina      Cammella
                                                                                       a cui vengono conservati gli alimenti (4 °C) non
Bacillus cereus                               si        no        si        no         ne contrasta la moltiplicazione, rendendone in-
Brucella abortus                              si        no        si        no         dispensabile il controllo durante la produzione
Brucella melitensis                           no        si        no         si        degli alimenti.
Campylobacter spp. (termofili)                si        si        si        no         La listeriosi può assumere due forme:
Corynebacterium spp.                          si        no        no        no         – diarroica, più tipica delle tossinfezioni alimen-
Listeria monocytogenes                        si        si        si        no             tari, che si manifesta nel giro di poche ore
                                                                                           dall’ingestione;
Mycobacterium bovis                           si        no        si        no
                                                                                       – invasiva o sistemica, che attraverso i tessuti
Salmonella spp.                               si        si        si        no
                                                                                           intestinali e il flusso sanguigno si diffonde svi-
Staphylococcus aureus                         si        si        si        no
                                                                                           luppando forme più acute di sepsi, encefaliti
Streptococcus equi subsp. zooepidemicus       si        no        si        no
                                                                                           e meningiti. In questo caso, tra l’ingestione
E. coli produttore di Shigatossine (STEC)     si        si        si        no             del cibo a rischio e la manifestazione dei sin-
Yersinia enterocolitica                       si        no        si        no             tomi possono passare anche periodi di tempo
Yersinia pseudotuberculosis                   si        si        si        no             piuttosto consistenti, talvolta fino a 90 giorni.
Cryptosporidium parvum                        si        no        no        no         I soggetti adulti sani possono contrarre la listerio-
Toxoplasma gondii                             si        si        si         si        si nella sua forma diarroica, soprattutto in seguito
Virus dell’Encefalite da Zecche (TBEV)        si        si        no        no         ad ingestione di alimenti altamente contaminati
                                                                                       dai batteri. I soggetti più a rischio per la forma
                                                                                       sistemica, più grave, sono i pazienti immuno-
                                                                                       depressi o affetti da malattie croniche. Anche
                                                                                       le donne in gravidanza presentano un elevato
                              problema di sanità pubblica perché può cau-              rischio di contrarre l’infezione materno-fetale e
                              sare alcune patologie estremamente gravi quali           perinatale, con rischio di aborto, nascita prema-
                              la colite emorragica e la sindrome emolitico-            tura o morte del feto.
                              uremico (SEU), che si possono manifestare non
                              solo come casi sporadici ma anche come eventi            Staphylococcus aureus
                              epidemici nell’ambito di comunità. La SEU è una          Sono microrganismi ubiquitari e presenti a livello
                              grave sindrome che colpisce soprattutto bambi-           della cute e del naso-faringe in soggetti spes-
                              ni e anziani. Si manifesta nel 5-10% dei casi            so portatori sani. Le tossine prodotte da alcuni
                              come evoluzione della colite emorragica. Su              ceppi di Staphylococcus aureus enterotossigeni
                              scala mondiale, la maggior parte delle infezioni         sono un’importante causa di tossinfezione ali-
                              è causata da ceppi di VTEC appartenenti al sie-          mentare. Sono un gruppo eterogeneo di protei-
                              rogruppo O157. Tuttavia anche altri sierogruppi          ne globulari termostabili (fino a 30 minuti a 121
                              (tra cui O26, O111, O103 e O145) sono in                 °C), solubili in acqua e in soluzioni saline, stabili
                              grado di causare gravi patologie.                        in un range di pH tra 3 e 9, resistenti a enzimi
                                                                                       proteolitici e irradiazioni. Se ne conoscono molti
                              Listeria monocytogenes                                   tipi, ma i più presenti sono 5 designati in A, B,
                              Batterio ubiquitario nell’ambiente e presente            C, D ed E. La tossina più frequente è la A ma
                              in numerose specie animali (mammiferi, uccel-            alcuni ceppi di S. aureus possono produrre an-
                              li, pesci). È stato dimostrato che ogni prodotto         che due o più enterotossine contemporaneamen-
                              alimentare fresco di origine animale o vegeta-           te. La capacità di adattarsi e di sopravvivere in
                              le possa essere contaminato da concentrazioni            habitat diversi tra cui numerosi alimenti rende S.
                              variabili di L. monocytogenes. In generale, il           aureus una delle cause più frequenti di malattia
                              microrganismo è stato isolato in: latte crudo, for-      a trasmissione alimentare nel mondo. Le matrici
                              maggi molli, carne fresca e congelata, pollame,          alimentari maggiormente a rischio sono il latte, il
                              prodotti ittici e prodotti ortofrutticoli. La Listeria   latte in polvere e prodotti derivati, i prodotti lat-
                              monocytogenes, a differenza di altri batteri di          tiero-caseari ed in generale i cibi ricchi di grassi,
                              origine alimentare, tollera gli ambienti salati e        la carne tritata.
                              le basse temperature (tra +2 °C e 4 °C), per             La patologia tipica che i soggetti manifestano è
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     la gastro-enterite con i seguenti sintomi: vomito,      La sensibilità del legislatore italiano in materia di
     diarrea, febbre, dolori addominali e mal di testa       tutela della salute pubblica già nel primo dopo-
     che possono insorgere anche poche ore (1 o              guerra ha portato all’emanazione di atti che di
     2) dopo l’ingestione dell’alimento. La presenza         fatto possono essere viste come le avanguardie
     di una carica microbica elevata è ritenuta indi-        di quella che è oggi la struttura del moderno
     spensabile affinché possa essere prodotta una           Sistema Sanitario Nazionale. Ne è di esempio
     quantità sufficiente di enterotossine per dare ori-     il R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 - Approvazione
     gine ad una intossicazione: la dose scatenan-           del testo unico delle leggi sanitarie, detto T.U.LL.
     te necessaria rimane comunque estremamente              SS., ancor oggi vigente in talune sue parti, che
     ridotta.                                                incardina la tutela della salute pubblica nella
                                                             collaborazione delle due figure chiave del me-
     Evoluzione normativa: lo specchio                       dico e del veterinario, secondo il principio mo-
     dei tempi che cambiano                                  dernamente coniato di “One Health”. La tutela
     La possibilità che non solo il contatto con gli ani-    della salute pubblica fu argomento prioritario
     mali, ma anche il consumo di alimenti di origine        per il Regno d’Italia e il rispetto delle disposizio-
     animale fosse una probabile fonte di infezione          ni sanitarie venne affidato alle competenze del
     per l’uomo era noto da tempo. Già dalla secon-          Ministero dell’Interno, con i due organi centrali
     da metà del XIX secolo, si incomincia a sviluppa-       della Direzione generale della Sanità pubblica
     re la grande branca della medicina veterinaria          e il Consiglio superiore di sanità, che esercitava-
     che si occupa di ispezione degli alimenti. Primi        no il potere a livello provinciale tramite i prefetti
     ad essere indagati sono stati i parassiti veicolati     (assistiti dal medico provinciale e dal veterinario
     dal consumo delle carni, tanto che con la Legge         provinciale) e localmente attraverso i podestà (e
     n. 5849 del 22 dicembre 1888 e regolamento              relativo ufficiale sanitario).
     di attuazione R.D. 9 ottobre 1889, n. 6442ven-          Sempre di analoga impostazione troviamo poi
     ne istituzionalizzata la figura del medico vete-        in era repubblicana il Regolamento Polizia Ve-
     rinario pubblico per il controllo delle carni nei       terinaria DPR n. 320 del 08.02.1954, che
     macelli e la vigilanza negli spacci pubblici di         racchiude le conoscenze scientifiche ed epide-
     carni. Nel secolo seguente il controllo di com-         miologiche delle principali malattie animali ed è
     petenza veterinaria sarà poi progressivamente           strumento di applicazione del T.U.LL.SS.
     esteso a tutti gli altri alimenti di origine animale.   Senza voler divagare, con la Legge 13 mar-
     A dieci anni dal temine del primo conflitto mon-        zo 1958, n. 296, per scorporo dal Ministero
     diale e con i primi sussulti dell’economia fu pri-      dell’Interno, nasce il Ministero della Sanità, ma
     oritario per il Regno d’Italia investire nella tute-    solo nel 1978 e precisamente con la Legge 23
     la della salute pubblica; alla luce delle nuove         dicembre 1978, n. 833 verrà istituito il Servizio
     conoscenze nel settore sanitario, derivanti dalle       Sanitario Nazionale.
     scoperte nella microbiologia degli agenti ezio-         A questo periodo di interregno risale la Legge
     logici, nel 1928 viene emanato il R.D. 20 di-           30 aprile 1962, n. 283 - Disciplina igienica
     cembre 1928, n. 3298 - Regolamento per la               della produzione e della vendita delle sostan-
     vigilanza sanitaria delle carni.                        ze alimentari e delle bevande, che modifica e
     È da non credere poi la minuzia con la quale            aggiorna cinque articoli del T.U.LL.SS. Per quan-
     il R.D. 09 maggio 1929, n. 994 - Regolamen-             to ci riguarda questo provvedimento, tuttora in
     to sulla vigilanza igienica del latte destinato al      vigore, detta le condizioni minime a cui deve
     consumo diretto tratta l’argomento nei suoi 40          attenersi l’impresa alimentare e costituisce un
     articoli, affrontando nei vari Titoli i requisiti:      cardine del diritto in ambito ispettivo.
     degli animali destinati alla produzione di latte,       Le esigenze sanitarie del periodo erano legate
     strutturali delle stalle e dei locali accessori; del    al miglioramento delle condizioni di vita in am-
     personale addetto; del latte, latterie, centrali del    bito rurale, in un Paese appena uscito dal se-
     latte; del latte per il consumo “crudo”, del latte di   condo conflitto mondiale, soggetto all’influenza
     capra, di asina e di pecora, del latte reintegrato      delle principali economie mondiali, e che stava
     e latte scremato, nonché delle preparazioni lat-        progressivamente affrontando il passaggio dal
     tee speciali.                                           settore primario al secondario prima e terziario
2018 NOTIZIARIO   27

                                                      cazioni vengano recepite a livello nazionale dal
                                                      Decreto legislativo 14 gennaio 1997, n. 54:
                                                      in ventisette articoli e quattro allegati vengono
                                                      riportati dettagliatamente i requisiti in materia di
                                                      produzione e immissione sul mercato di latte e
                                                      di prodotti a base di latte. Oltre alla tubercolosi
                                                      e alla brucellosi vengono considerati altri para-
                                                      metri igienico sanitari del latte quali la carica
                                                      batterica totale, la conta dello Staphylococcus
                                                      aureus e delle cellule somatiche (indice di sani-
                                                      tà della mammella). Per i prodotti viene valutata
                                                      l’assenza di germi patogeni quali la Listeria mo-
                                                      nocytogenes, Salmonella spp., e definiti i massi-
                                                      mali per Staphylococcus, Escherichia coli e Co-
                                                      liformi. Vengono pertanto definiti i parametri di
                                                      conformità del latte e degli eventuali trattamenti
                                                      a cui sottoporre la materia prima.
                                                      Se l’impostazione finora applicata dall’autorità
                                                      competente sul territorio nazionale era quella
                                                      che vedeva un ruolo cardine dell’Autorità sanita-
poi. Parallelamente alle azioni volte ad aumen-       ria nel rilascio delle autorizzazioni, previa verifi-
tare le produzioni e ai grandi investimenti nel mi-   ca dei requisiti, e nel controllo ispettivo preven-
glioramento genetico delle colture e del bestia-      tivo al fine di evitare l’insorgenza delle malattie
me, in questo momento nascono anche i primi           alimentari, la visione del legislatore comunitario
piani nazionali di eradicazione volti a ridurre i     incardina il nuovo concetto che il responsabile
pericoli per la salute pubblica, ma anche a con-      della salute del consumatore è il produttore degli
tenere le perdite di produzione e a soddisfare        alimenti. Egli diviene la figura chiave che per
gli standard igienico sanitari imposti dai merca-     competenza, esperienza e attività di controllo e
ti. Per il particolare contesto socio economico,      verifica dei prodotti, ne garantisce la salubrità.
le prime zoonosi veicolate dal latte soggette a       Infatti già con la Direttiva n. 93/43/CEE sull’i-
piani di eradicazione, dapprima volontari e poi       giene dei prodotti alimentari, recepita con D.lgs.
obbligatori, sono state la Tubercolosi bovina,        26.05.1997 n. 155, viene espresso il con-
sostenuta da Mycobacterium bovis (1964) e la          cetto di HACCP (Hazard Analysis and Critical
Brucellosi dei bovini (Brucella abortus) (1968) e     Control Points – Analisi dei pericoli e punti di
degli ovicaprini (1968) (Brucella melitensis).        controllo critici) e viene dato mandato all’opera-
Di qui si giunge agli anni Novanta, quando la         tore alimentare di valutare il rischio di processo.
necessità di uniformare gli standard igienico sa-     Vengono inoltre introdotti i concetti di manuali
nitari nelle produzioni dei Paesi Membri della        di corretta prassi igienica tratti dal Codex ali-
CEE portò all’emanazione di specifiche direttive      mentarius e promossa l’educazione sanitaria in
che interessarono anche il settore lattiero casea-    materia alimentare.
rio come la Direttiva 92/46/CEE del 16 giu-           Si arriva così al primo regolamento, strumento
gno 1992, che stabilisce le norme sanitarie per       legislativo valido e applicato su tutto il territo-
la produzione e la commercializzazione di latte       rio dell’Unione europea, che stabilisce le nuo-
crudo, di latte trattato termicamente e di prodotti   ve basi normative per il settore della sicurezza
a base di latte, e la Direttiva 92/47/CEE del         alimentare: il Regolamento (CE) n. 178/2002
Consiglio, sempre del 16 giugno 1992, rela-           del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi
tiva alla concessione di deroghe temporanee           e i requisiti generali della legislazione alimenta-
e limitate alle norme sanitarie specifiche della      re, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza
Comunità in materia di produzione e immissione        alimentare (EFSA con sede a Parma) e fissa pro-
sul mercato di latte e di prodotti a base di latte.   cedure nel campo della sicurezza alimentare.
Ci vorranno cinque anni poi perché queste indi-       Le innovazioni principali di questo atto sono il
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     perseguimento di un livello elevato di tutela della     gli Audit e attraverso controlli ufficiali pianificati
     vita e della salute umana attraverso la corretta        tenendo conto del rischio sanitario e degli esiti
     applicazione dell’analisi del rischio, l’applica-       dei precedenti controlli.
     zione del principio di precauzione, la tutela de-
     gli interessi dei consumatori, il coinvolgimento        Conclusioni
     nella filiera del produttore primario con una sua       Abbiamo visto che il consumo di latte e prodotti
     responsabilizzazione diretta, l’obbligo della rin-      freschi a latte crudo ancor oggi rappresenta un
     tracciabilità della filiera.                            rischio per la salute del consumatore. A questo
     Di qui seguirà un’intensa attività legislativa con      punto viene da chiedersi il motivo per il quale
     l’emanazione contemporanea, il 29.04.2004,              il consumatore ricerchi questi tipi di prodotti e
     dei Regolamenti (CE) n. 852/2004 sull’igiene            come mai le malattie sinora descritte si verifichi-
     dei prodotti alimentari, n. 853/2004 che stabi-         no solo in rarissimi casi. Infatti fondamentale ai
     lisce norme specifiche in materia di igiene per         fini della prevenzione è la comunicazione del
     gli alimenti di origine animale, n. 854/2004            rischio: ogni attore, compreso il consumatore
     che definisce l’organizzazione di controlli uffi-       finale, dovrebbe conoscere i pericoli a cui va
     ciali sui prodotti di origine animale destinati al      incontro e quindi andrebbe preparato a gestire
     consumo umano e infine n. 882/2004 relativo             il rischio.
     ai controlli ufficiali intesi a verificare la confor-   L’argomento meriterebbe una trattazione dedi-
     mità alla normativa in materia di mangimi e di          cata. Quello che possiamo dire è che nel latte
     alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere      crudo sono presenti diverse popolazioni micro-
     degli animali. È questo quello che viene spesso         biche che entrano in competizione con la flora
     definito dagli operatori del settore come “Pac-         microbica patogena (normalmente presente a
     chetto Igiene”.                                         basse cariche) sottraendo nutrienti dal substra-
     Questi strumenti normativi sono stati poi com-          to e alterandone le condizioni di sviluppo (es.
     pletati con l’emanazione di successivi provvedi-        riduzione del pH). Nelle normali condizioni
     menti, come ad esempio quelli che disciplinano          igieniche, le flore microbiche prevalenti nel latte
     l’igiene dei mangimi o che stabiliscono i criteri       crudo son rappresentate da Pseudomonas spp,
     microbiologici applicabili agli alimenti, al fine di    Clostridium, Bacillus, Acinetobacter, Lactococ-
     fornire uno strumento completo per la tutela della      cus, Lactobacillus, Leuconostoc, Streptococcus
     salute del consumatore dal campo alla tavola.           ed Enterococcus. Il mantenimento della catena
     Contrariamente a quanto avveniva nel passato            del freddo e l’applicazione delle corrette prassi
     è l’ operatore del settore alimentare (c.d. OSA)        igienico sanitarie contengono poi lo sviluppo di
     nelle sue varie sfumature che svolge un ruolo           altre flore alteranti o, peggio, patogene. Oltre
     centrale in questo processo, avviando spesso            alla competizione diretta per il substrato, nel lat-
     l’attività con una semplice dichiarazione e non         te crudo sono presenti sostanze che svolgono at-
     più attraverso l’autorizzazione sanitaria previ-        tivamente un’azione di contenimento delle flore
     sta dalla Legge 283/62; è lui, affiancato dai           microbiche: fra queste sostanze riconosciamo il
     suoi consulenti, che si assume la responsabilità        lisozima, la lattoperossidasi, xantin-ossidasi, lat-
     dell’analisi del rischio, di individuare e verificare   toferrina e varie immunoglobuline.
     i punti di controllo critici e, in caso di verifica     Quindi che si tratti di latte crudo o di latte trattato
     di non conformità, di attivare il sistema di aller-     termicamente, entrambi i prodotti vanno gestiti
     ta e di ritiro dei prodotti. Compito dell’autorità      correttamente dal punto di vista igienico sani-
     sanitaria diventa quello di verificare il corretto      tario, dalla stalla fino al bicchiere o piatto del
     funzionamento di queste procedure attraverso            consumatore.
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