Riqualificazione della montagna a partire dai fabbricati rurali tradizionali Un'esperienza nel bellunese

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Riqualificazione della montagna a partire dai fabbricati rurali tradizionali Un'esperienza nel bellunese
d o s s i e r

          Riqualificazione della montagna
      a partire dai fabbricati rurali tradizionali
           Un’esperienza nel bellunese
                                                           di Alessandro Bordin

                                                                         ruderi di quei complessi architettonici, spesso di grandi dimen-
    1. Introduzione                                                      sioni, in cui viveva la famiglia patriarcale contadina, che con-
    Nel presente lavoro si propone il percorso metodologico che è        duceva una vita di sussistenza.
    necessario seguire nei progetti di riqualificazione del territorio   Similmente il progresso tecnico, ha contribuito ad accelerare
    in aree di media e bassa montagna, ponendo una particolare           queste dinamiche (Gurrieri, 1995). Molti cambiamenti subiti
    attenzione al ruolo che rivestono i fabbricati rurali tradizionali,  dai complessi agricoli sono da attribuire all’evoluzione delle
    un ingente patrimonio spesso inutilizzato con l’abbandono del-       tecniche colturali, alla meccanizzazione agricola, alla razio-
    l’attività agricola. Questo, se lasciato a se stesso, giungerebbe    nalizzazione del lay-out aziendale, alla diffusione delle norme
    ad un degrado tale da determinare notevoli ripercussioni ne-         igienico-sanitarie. Sono stati così abbandonati i fabbricati non
    gative anche dal punto di vista sociale, come la perdita d’iden-     più funzionali all’uso, sostituiti da altri di nuova costruzione, più
    tità di un’economia rurale che ha lasciato pregevoli testimo-        razionali ai fini dell’abitazione o dell’attività produttiva, realiz-
    nianze, delle quali non resterebbe più traccia per le generazio-     zati con materiali meno obsoleti, costosi e spesso di difficile ap-
    ni future.                                                           provvigionamento come quelli tradizionali.
    Ciò non significa che è necessario recuperare e riqualificare tut-   Per motivi pianificatori, strutturali, sociali ed economici è op-
                                                                         portuno intervenire solo in alcuni di essi, cioè su quelli meglio
    ti gli edifici esistenti in un territorio. È, infatti, in aumento il nu-
    mero di fabbricati che stanno subendo un repentino degrado,          conservati, per i quali i costi delle opere è generalmente infe-
    per effetto della deruralizzazione in atto in molte aree alpine,     riore. Promuovere il recupero di queste strutture non deve esse-
    connessa alle modificazioni che avvengono nei sistemi econo-         re solo un incentivo di legge, come previsto dalla legislazione
    mici.                                                                nazionale e regionale promulgata in Italia. È, invece e soprat-
    Colin Clark (1905-1989), a tal proposito, ha teorizzato la co-       tutto, un dovere civico per rendere visibili i segni delle attività
    siddetta “legge dei tre settori”, che mette in relazione lo svilup-  antropiche che hanno addomesticato il territorio, creando de-
    po di un’economia con le trasformazioni che intervengono. Con        gli ambienti più salubri ed idonei alla presenza stabile dell’uo-
    la Rivoluzione industriale1, si è assistito alla diminuzione del-    mo, che si caratterizza nelle aree esaminate dall’abitazione e
    l’importanza del settore agricolo ed all’incremento del ruolo        dall’esercizio dell’attività agricola.
    svolto da quello industriale, sia nella produzione di beni che
    per numero di occupati. In seguito è avvenuto il sorpasso del
    settore industriale da parte del terziario, oggi il motore trainan-
                                                                         2. Approccio teorico
    te dell’economia. Sulla base delle osserva-                                              L’iter che consente di riqualificare il territo-
    zioni di Clark, la deruralizzazione è con-                                               rio, partendo dagli elementi caratterizzanti,
    nessa alla migrazione della popolazione                                                  nello specifico caso i fabbricati rurali tradi-
    dai territori agricoli a quelli dove era in cor-           Valorizzare l’agricoltura     zionali, si esplica in tre fasi: conoscere, tute-
    so un processo di industrializzazione. L’ab-                                             lare e valorizzare, individuando nell’ultima
    bandono del territorio da parte dei giovani                  ed i prodotti locali,       le possibili alternative.
    e delle persone in età lavorativa, che cerca-                abbinati a strutture        È quindi necessario, in via preliminare, indi-
    vano quindi migliori condizioni di vita ed                                               viduare l’oggetto (fabbricato rurale tradizio-
    economiche, ha portato in breve tempo al
                                                                 ricettive sostenibili,      nale) che deve essere tutelato e valorizzato.
    declino delle strutture rurali occupate sola-            contribuirebbe ad arginare      Si tratta di un problema assai complesso, ma
    mente dagli anziani residenti, che restavano                                             la legislazione fornisce un’autorevole defini-
    abbandonate con il decesso, avviandole
                                                                la desertificazione di       zione di riferimento.
    inesorabilmente al declino. Lo testimoniano i                   queste valli e a         Le leggi sull’accatastamento dei fabbricati2
                                                      conservarne il paesaggio
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permettono una classificazio-
ne in civili e rurali ed includo-
no nella seconda categoria
tutti quelli funzionali all’attività
agricola, come definita dal
Codice Civile (art. 2135 sul
concetto di imprenditore agri-
colo), sia per abitazione che
con finalità produttiva (annessi
rustici). Ciò non è sufficiente al
fine di questo lavoro. Il primo
obiettivo, infatti, è stabilire co-
sa s’intende per fabbricato ru-
rale tradizionale. L’aggettivo
“tradizionale” restringe ulte-
riormente l’ambito di analisi e
l’oggetto di studio. La legisla-
zione nazionale, in particola-
re la Legge 378/2003, che
però non è esaustiva nell’af-
frontare l’argomento, nell’arti-
colo 1 riconosce come tali i
“fabbricati presenti nell’intero
territorio nazionale realizzati
tra il XIII ed il XIX secolo e che
costituiscono testimonianza
dell’economia rurale tradizio-
nale”. Un altro riferimento fondamentale è l’articolo 10 del De- mento nel contesto territoriale. Quest’ultimo aspetto ha assunto
creto Legislativo 42/2004, il quale ne riconosce lo status di be- una rilevanza sempre maggiore nel tempo, tanto che attual-
ni culturali, oggetto di tutela.                                       mente con il termine territoriale si comprende non solo il tessu-
Gli stessi strumenti di pianificazione territoriale3 adottati a livel- to economico-sociale dell’area di riferimento ma anche l’asset-
lo regionale, provinciale e comunale solitamente indicano qua- to paesaggistico. In altre parole il fabbricato tradizionale è un
li sono gli insediamenti rurali tradizionali che devono essere og- edificio che ha uno stretto legame con il territorio in cui è inse-
getto di tutela. Questo di solito avviene sentito il parere della rito, in tutte le sue componenti.
Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali e ciò permette Dopo aver provveduto all’individuazione dell’oggetto del rile-
di avviare programmi, per lo più triennali, diretti al recupero, al- vamento, è necessario conoscerne la consistenza, ottenuta ef-
la riqualificazione ed alla valorizzazione delle caratteristiche fettuando un inventario delle strutture. Questa è una fase che ri-
costruttive, storiche, architettoniche ed ambientali.                  chiede alcuni rilievi diretti seguiti da una catalogazione, tramite
L’approccio legislativo, se da un lato è necessario perché per- un database possibilmente relazionale. Esso consente di racco-
mette di delineare in modo ufficiale qual è l’oggetto da tutelare gliere le loro caratteristiche ed ottenere così un archivio com-
e valorizzare, dall’altro presenta alcune difficoltà. Infatti, alme- pleto e rapido da consultare ad un costo contenuto. Solo così è
no in Italia, per avere una visione unitaria sull’argomento, è ne- possibile formulare delle ipotesi di tutela e di valorizzazione del
cessario confrontarsi con un insieme di leg-                                               patrimonio edilizio esistente.
gi frammentate, collegate fra loro da riman-                                               Fortunatamente da un po’ di tempo si è co-
di a provvedimenti plurimi emanati in mo-                                                  minciato a registrare una controtendenza
menti diversi. È indispensabile, inoltre, rifarsi
                                                          Punto di forza in                che dovrebbe portare dal degrado al recu-
non solo alla legislazione ma anche alla                      quest’area è                 pero di queste strutture, importanti testimoni
giurisprudenza.                                          necessariamente la                di una cultura rurale che lega l’uomo al suo
Esistono degli approcci più pratici che ne                                                 territorio. Si riconoscono, infatti, l’importan-
permettono l’individuazione. La tradiziona-           creazione di un mosaico              za dei valori del passato e di ciò che è stato
lità, seguendo una metodologia ormai con-                       paesistico                 tramandato attraverso i manufatti presenti
solidata4, è posta in relazione con diversi                                                nel territorio. È importante ricordare, che
fattori quali ad esempio l’uso, la funziona-         complesso, in cui l’uomo è qualsiasi azione che porta al loro recupero,
lità, la tipologia, la forma, la struttura, il ma-     ancora attore attivo di             siano abbandonati oppure utilizzati ma in
teriale usato per la costruzione e l’inseri-                                               precario stato di conservazione, deve tenere
                                                    trasformazioni rispettose
                                                       delle caratteristiche
                                                            ambientali                                 N. 4 - 2008   Estimo e Territorio 47
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    in considerazione gli stretti           TABELLA 1 - STRUTTURA DEI FABBRICATI, MATERIALI ED IMPIANTI PRESENTI
    rapporti tra l’edificio ed il con-
    testo ambientale. È però im-                      Elemento della struttura                                                          Materiale
    possibile e irrazionale, come           Struttura portante e tramezzi                 Roccia calcarea, granito e porfido. Più recentemente è stato utilizzato il laterizio, da solo oppure
    pone in evidenza Turri (1990),                                                        in combinazione con la pietra
    pensare di ricostruire uno sce-         Intonacatura esterna                          Può essere presente oppure assente (faccia a vista)
    nario storico dissonante con le         Solai                                         Legno, più recentemente anche in laterizio
    moderne condizioni del lavo-            Tetto                                         Bifalda ed asimmetrico, la struttura portante è in legno
    ro agricolo. Si deve, invece,
                                            Copertura del tetto                           In passato venivano utilizzate “scandole” di legno, paglia o lastre di calcare. Più recentemente è
    raggiungere il giusto equili-                                                         stato adoperato il laterizio, in particolare la tegola curva. Il legno e la paglia sono stati progressi-
    brio tra esigenze produttive                                                          vamente abbandonati al fine di scongiurare pericoli di incendio negli edifici
    dell’azienda agricola e con-            Grondaia                                      Assente, solo in quelli più recenti è stata inserita (spesso in seguito a ristrutturazioni)
    servative del patrimonio edili-
                                            Scale esterne                                 Legno
    zio. In questo senso ci posso-
    no aiutare nella pianificazione         Ballatoio                                     Confrontare la descrizione nel testo
    degli interventi, i recenti Pro-        Porte e finestre (infissi e scuri)            Legno
    grammi di Sviluppo Rurale               Impianti                                      L’aspetto riguarda i fabbricati utilizzati come abitazione oppure che sono destinati ad attività eco-
    2007-2013, fra cui quello del                                                         nomiche. Sono presenti i collegamenti alla linea elettrica, all’acquedotto ed alla linea telefonica
    Veneto (confrontare ad esem-                                                          (se richiesta). Non esiste, invece, l’allacciamento al gasdotto. Di conseguenza come combustibile
                                                                                          per la cucina è previsto il GPL mentre per il riscaldamento oltre al GPL sono presenti, in alcuni ca-
    pio la misura 323 dell’Asse 3),                                                       si, piccole caldaie a biomasse legnose (cippato, pellets, ecc.). I servizi igienici per l’assenza di pub-
    che propongono azioni di re-                                                          blica fognatura, sono connessi ad una vasca Imohff
    cupero delle infrastrutture nel
    rispetto della qualità della vita degli operatori interessati e del- Il risultato è una caratterizzazione dei fabbricati dell’area, resa
    le condizioni paesaggistiche.                                                       possibile grazie al rilievo di quasi tutti gli edifici presenti nelle
                                                                                        due valli considerate. In altre parole si è cercato di individuare
                                                                                        la struttura edilizia che meglio rappresenta le aree indagate,
    3. Caso di studio                                                                   cioè quella che si rileva più frequentemente e perciò tipica.
    I temi affrontati sotto il profilo teorico, vengono ripresi e discus- Le tipologie di edifici presenti, che come vedremo sono di sem-
    si per un territorio di bassa montagna veneta (Val Canzoi e Val- plice struttura, risentono moltissimo degli aspetti ambientali e
    le del Mis, con particolare riferimento alle località Montagne e territoriali in cui sono inserite. Drusi (2005), mette in rilievo che
    Gena), compreso parzialmente nel Parco Nazionale Dolomiti in territori difficili come quelli montani, rivestono una notevole ri-
    Bellunesi. La presenza di un’area protetta, infatti, dovrebbe es- levanza fattori quali gli elementi climatici (radiazione solare,
    sere da stimolo per preservare il patrimonio edilizio esistente. precipitazioni) e la morfologia del territorio (orografia, giacitu-
    Ciò in accordo con l’articolo 7 della Legge 394/91, il quale ra, pendenze ecc.). Sono aspetti che hanno condizionato
    prevede fra le attività svolte da un Ente parco, “la promozione profondamente il posizionamento e la configurazione dei fab-
    del restauro dei centri storici e degli edifici di particolare valo- bricati, al fine di sfruttare al meglio l’insolazione nel periodo in-
    re storico-culturale nonché il recupero dei nuclei abitati in am- vernale. Si tratta quindi di un adattamento alle condizioni am-
    bito rurale”. Questo dovrebbe avvenire non solo nell’area pro- bientali, che sono particolarmente evidenti a Montagne ed a
    tetta in quanto previsto per legge, ma anche nei territori limitro- Gena, mentre lo sono in misura minore nel fondovalle dalla Val
    fi, rappresentati dalle aree pre-parco e dai comuni confinanti, Canzoi. Gli edifici di queste località, infatti, sono prevalente-
    per un “effetto traino”, al fine di preservare dal degrado un pa- mente sviluppati in lunghezza lungo la direttrice est-ovest (se-
    trimonio unico ed irriproducibile e, contestualmente migliorarne guendo le curve di livello) e presentano la facciata principale
    le condizioni paesaggistiche ed ambientali.                                                                           nonché l’ingresso rivolti a sud, cioè verso
                                                                                                                          valle. Detto criterio, che sembrerebbe a pri-
    Caratterizzazione dei fabbricati                                                                                      ma vista banale, è attualmente seguito nella
                                                                          Occorre preservare il                           progettazione secondo la bioedilizia, al fi-
    Il rilievo avvenuto con alcuni sopralluoghi ha                                                                        ne di creare le migliori condizioni di micro-
    permesso di conoscere le aree studio ed ef-                                paesaggio rurale,                          clima all’interno dell’edificio e per favorire
    fettuare un censimento dei fabbricati esisten-                             testimonianza di                           un maggiore risparmio energetico. Di con-
    ti e degli elementi che li contraddistinguono                                                                         seguenza ora si riconosce un’evidenza
    (localizzazione, utilizzazione, dati catastali,
                                                                       un’economia in grado di                            scientifica e sperimentale dei vantaggi della
    strutturali, paesaggistici ecc). A questa fase è                    convivere con le risorse                          suddetta esposizione. Nel passato, invece,
    seguito il trattamento informatico dei dati                                                                           la soluzione trovava una ragionevole spie-
    raccolti, con l’implementazione di un data-
                                                                       naturali, in accordo con i                         gazione con la necessità di sfruttare al me-
    base relazionale.                                                 principi della sostenibilità glio la luce per lavorare all’aperto e la ra-
                                                                                e della conservazione
48 Estimo e Territorio                 N. 4 - 2008
Riqualificazione della montagna a partire dai fabbricati rurali tradizionali Un'esperienza nel bellunese
d o s s i e r
diazione solare per essiccare i prodotti agricoli sul ballatoio, un
elemento esterno presente in questi fabbricati. La sua struttura è
in legno oppure in legno/pietra (quest’ultima sostituita recente-
mente dai laterizi). Si riconoscono due tipologie: bellunese e
feltrino5. Il primo differisce dal secondo per la maggiore lar-
ghezza e per la presenza di elementi in muratura, quali i pila-
stri laterali. Il ballatoio della casa bellunese formava un porti-
cato che proteggeva il sottostante spazio scoperto al piano ter-
reno.
Nel caratterizzare i fabbricati è necessario ricordare che le mu-
tate condizioni economiche, lo spopolamento, l’invecchiamento
demografico e la conseguente modificazione dell’uso del terri-
torio, hanno influito pesantemente, per quanto attiene le due
valli esaminate, sulla loro destinazione. Sono ormai pochissimi
i casi in cui si riconoscono le funzioni originali dell’edificio ad
uso promiscuo descritte da Migliorini e Cucagna (1969), ossia
abitativa (cucina e camera) e rurale (stalla e fienile) come in fi-
gura 1. Si tratta di una soluzione ormai in disuso, per ottempe-
rare alle disposizioni legislative igienico-sanitarie relative alle
abitazioni.
Attualmente, nei fabbricati utilizzati (Val Canzoi, Gena Bassa e
Gena Media), si riconosce intatta solamente la struttura ester-
na, mentre i locali come già detto sono stati trasformati nella de-
stinazione6. Entrando più nel dettaglio, gli edifici sono general-
mente a due piani. Alcuni di essi sono a singola unità, altri in-
vece sono costituiti da due o più moduli, simili per disposizione
e funzione (aggregati in linea). La superficie interna delle sin-
gole unità mediamente raggiunge i 40-60 m2. Le abitazioni so-
no riconducibili sia a edifici a singola unità (Montagne ed im-
mediati dintorni, Gena Media e fondovalle della Val Canzoi)
che ad aggregati in linea, questi ultimi costituiti da 2-3 unità di-
stinte (anche in questo caso nel fondovalle della Val Canzoi).
Quelli inseriti in un’azienda agricola, pure riscontrati in Val
Canzoi, sono generalmente aggregati in linea. Un modulo è uti-
lizzato per l’abitazione mentre i restanti per i ricoveri degli at-
trezzi e, dove presente, per l’agriturismo. Non esistono locali
adibiti a stalla perché è stata soppiantata la zootecnia e l’alle-
vamento dei bovini in particolare7. Sono presenti alcune attività
turistiche ricettive extra-agricole, sempre nel fondovalle della
Val Canzoi, che sono esercitate sia in fabbricati a singola unità
che in aggregati in linea. Per questi ultimi la divisione tra le di-
verse unità è stata interrotta e l’unico elemento di separazione
è rappresentato da un tramezzo in cui è stata inserita una por-
ta.
I fabbricati sono stati realizzati per lungo tempo con materiali         escludendo la struttura vera e propria appena descritta, ponen-
facilmente reperibili in loco. Ciò risponde a due motivi princi-         do in evidenza le somiglianze e le differenze riscontrate nei ri-
pali: logistico (facilità di approvvigionamento) ed economico            lievi nelle due valli.
(contenimento dei costi di costruzione). Oggi, una scelta simile
assumerebbe una terza connotazione, quella ambientale che si             Risultati, problemi e proposte di riqualificazione
collega facilmente allo sviluppo sostenibile del territorio. Uno
dei principi cardine della sostenibilità ambientale, infatti, è l’uti-   La maggior parte degli immobili rilevati sono tutelati dal Piano
lizzo delle risorse locali (materiali ed umane). La tabella 1 indi-      del Parco8, uno strumento di pianificazione delle aree protette
ca gli elementi della struttura dei fabbricati, i materiali e gli im-    previsto dalla Legge 341/91. Esso riporta le modalità d’inter-
pianti in essi presenti.                                                 vento al fine di recuperare e ripristinare la struttura (confrontare
La tabella 2, infine, riassume le caratteristiche degli edifici,         gli Allegati delle Norme di Attuazione), in funzione di una ri-

                                                                                                         N. 4 - 2008   Estimo e Territorio 49
Riqualificazione della montagna a partire dai fabbricati rurali tradizionali Un'esperienza nel bellunese
d o s s i e r
     TABELLA 2 - CARATTERISTICHE RILEVATE NEGLI EDIFICI DELLA VAL CANZOI E NELLA VALLE DEL MIS
        Caratteristica rilevata                                                   Val Canzoi                                                                               Valle del Mis
                                                                                                                                          Da Sospirolo si percorre la strada provinciale (SP 2) che porta a Gosaldo. A
                                            Da Soranzen, località nel Comune di Cesiomaggiore si accede per strada comunale
     Accesso                                                                                                                              Gena si accede attraverso strada forestale chiusa al traffico veicolare (è ne-
                                            sia nel fondovalle che a Montagne
                                                                                                                                          cessario richiedere il permesso per transitare, salvo per i locali)
     Distanza dal centro comunale           Inferiore a 10 Km
     Distanza dal centro più vicino con     Inferiore a 20 Km. Per la Val Canzoi si prende come riferimento Feltre mentre per la
     più di 15.000 abitanti                 Valle del Mis Belluno
     Qualità dell’accesso                   Ottimo
                                            La maggior parte è rurale, alcuni sono civili e pertanto accatastati al Nuovo Catasto         Rurale, alcuni non sono accatastati. A Gena Bassa un fabbricato è accatastato
     Tipologia fabbricati
                                            Edilizio Urbano. I ruderi non sono accatastati                                                al Nuovo Catasto Edilizio Urbano
     Epoca                                  I fabbricati risalgono in prevalenza al IXX ed alla prima metà del XX secolo
                                            Esistono edifici sia isolati che aggregati in linea. Questi ultimi comprendono perciò
     Morfologia e disposizione degli                                                                                                      Edifici per lo più isolati. A Gena Alta i diversi fabbricati costituiscono un picco-
                                            più moduli, ciascuno dei quali rappresenta un’unità abitativa. In località Montagne
     edifici                                                                                                                              lo borgo ormai disabitato ed in grave degrado
                                            l’insieme dei fabbricati va a costituire un piccolo borgo
                                                                                                                                          In origine la maggior parte dei fabbricati era ad uso abitazione. Erano pre-
                                            Nel fondovalle sono presenti sia fabbricati ad uso abitazione che adibiti ad attività
                                                                                                                                          senti la scuola ed alcune botteghe. Ora la valle è disabitata dagli anni ’70 e
                                            economiche (agricoltura e ricettività turistica). A Montagne esistono solo fabbricati
                                                                                                                                          la totalità degli edifici di Gena Alta sono ruderi. In località Gena Media alcuni
     Utilizzazione                          adibiti ad abitazione, alcuni dei quali utilizzati nel periodo estivo. Per molti dei fab-
                                                                                                                                          fabbricati sono stati ripristinati all’uso ed utilizzati nel periodo estivo. A Gena
                                            bricati utilizzati è mutata la destinazione d’uso originaria. Sia nel fondovalle che a
                                                                                                                                          Bassa l’unico edificio è adibito sia ad abitazione che ad attività commerciale
                                            Montagne sono presenti dei ruderi inutilizzati
                                                                                                                                          (punto di ristoro)
                                            Sono presenti edifici caratterizzati da diversi stati di conservazione. Si passa da fab-
                                            bricati in ottime condizioni perché da poco tempo ristrutturati (ad esempio in prossi-
                                                                                                                                          I pochi fabbricati ristrutturati (Gena Media e Gena Bassa) sono in ottime con-
     Stato di conservazione e ristruttu-    mità della località Montagne) ad altri che sono invece ruderi. Si segnala che alcuni
                                                                                                                                          dizioni. Il restante patrimonio edilizio, che è la quasi totalità, è totalmente de-
     razioni recenti                        fabbricati, pur non in buono stato di conservazione, sono tuttora abitati. E’ priorita-
                                                                                                                                          gradato ed inutilizzato da lungo tempo
                                            rio, per queste situazioni, intervenire in tempi rapidi con ristrutturazioni dell’intero
                                            edificio
     Effetti negativi delle ristruttura-
                                            In alcune abitazioni sono state aggiunte delle antenne satellitari                            Gli interventi eseguiti sono stati realizzati secondo il Piano del Parco
     zioni
     Elementi architettonici accessori      Muretti a secco

     Superfici annesse ai fabbricati        Generalmente di piccola estensione, adibite a prato oppure ad orto. In alcuni casi la proprietà comprende superfici a bosco

     Elementi architettonici accessori      Muretti a secco, che delimitano piccole superfici di terreno pianeggianti, utilizzate per la coltivazione di alcuni prodotti agricoli

     Altre tipologie di fabbricati          Calchere (fornaci con struttura a botte per la cottura delle pietre calcaree finalizzate all’ottenimento della calce, ormai in disuso) ed alcune malghe utilizzate per l’al-
     presenti nelle aree analizzate         peggio del bestiame

     Vincoli                                Si veda la legislazione vigente ed il Piano del Parco
                                            Prato sfalciato e bosco, con una leggera prevalenza del secondo. L’abbandono dello
                                                                                                                                          Bosco. L’abbandono dell’area ha favorito il suo avanzamento ripristinando co-
     Unità di paesaggio                     sfalcio dei prati, ha favorito, infatti, l’avanzamento del bosco. La qualità del paesag-
                                                                                                                                          sì la naturalità del territorio. La qualità del paesaggio è ottima
                                            gio è generalmente ottima

    qualificazione e riutilizzazione di quelli sottoutilizzati o dismes-                                           preso decisioni per la collettività.
    si, spesso in precario stato di conservazione oppure ruderi.                                                   Le linee guida, di conseguenza, vengono considerate come un
    L’emanazione di linee guida per il recupero dei fabbricati,                                                    vincolo da chi dovrebbe recuperare questo patrimonio immobi-
    com’è stato fatto dall’Ente Parco Dolomiti Bellunesi nonché da                                                 liare, che si traduce sia in maggiori costi di realizzazione del-
    Cigalotto e Santoro (2000), è la strada più seguita in molti am-                                               l’intervento9, che in una disaffezione da parte del proprietario.
    biti territoriali (Ferrario, 2001). Si tratta però della soluzione più                                         Si rischia perciò un maggiore degrado della costruzione che si
    semplice che non considera un approccio partecipativo nelle                                                    riduce a rudere ovvero, nell’ipotesi sia intravista una qualche
    scelte che potrebbero avere ripercussioni sulla popolazione,                                                   possibilità di nuova valorizzazione, che siano intraprese attività
    sulle strutture esistenti e sul territorio. Diversamente, è auspica-                                           di “riqualificazione” non sempre consone all’ambiente. Un
    bile il coinvolgimento responsabile di tutti i soggetti potenzial-                                             esempio è la ristrutturazione degli edifici utilizzati come secon-
    mente interessati nel processo di rivalutazione. Purtroppo anche                                               de case da soggetti non residenti nell’area oppure in comuni li-
    in questo caso si è limitata l’iniziativa ad un tavolo ristretto i cui                                         mitrofi, similmente a quanto è avvenuto sia a Montagne che a
    i partecipanti sono stati le Pubbliche Amministrazioni ed un nu-                                               Gena Media. Pur trattandosi quest’ultima di una soluzione non
    mero esiguo di soggetti specializzati in questi temi, che hanno                                                ottimale ai fini di uno sviluppo sostenibile, ha consentito senz’al-

50 Estimo e Territorio                     N. 4 - 2008
Riqualificazione della montagna a partire dai fabbricati rurali tradizionali Un'esperienza nel bellunese
d o s s i e r
tro di contrastare ulteriori fenomeni di degrado delle costruzio-
ni.
Un grosso ostacolo che s’incontra nel processo di riqualifica-
zione delle abitazioni della Val Canzoi e di Montagne, è rap-
presentato dalla composizione anagrafica dei residenti10. Se
consideriamo, infatti, che l’età media è elevata e che la proge-
nie ha preferito stabilirsi in aree meno marginali, quindi più vi-
vaci dal punto di vista economico-sociale, non è sempre garan-
tito nei prossimi anni il mantenimento in buono stato del patri-
monio edilizio. In alcuni casi gli edifici abitati cominciano già a
risentire della ridotta o mancata manutenzione. Altri, invece, so-
no completamente inutilizzati e ridotti a ruderi perché ritenuti su-
perflui rispetto al fabbisogno del nucleo familiare, spesso costi-
tuito da una o due persone pensionate, con un reddito com-
plessivo modesto, tale da non consentire interventi di manuten-
zione straordinaria. Sfugge a questa tendenza generale un nu-
mero esiguo di fabbricati immediatamente prossimali a Monta-
gne, che si è ritenuto opportuno censire, che è stato recuperato
da alcune persone che hanno scelto di risiedere in loco, man-
tenendo l’attività lavorativa nel circondario. Gli edifici che sono
stati completamente restaurati di recente, si presentano pertan-
to in ottime condizioni.
In alcuni fabbricati del fondovalle della Val Canzoi, sono eser-        La riqualificazione dell’intera Val Canzoi e di Montagne, con ri-
citate attività economiche (agricoltura e ricettività turistica).       ferimento alle strutture presenti, deve tenere in attenta conside-
Queste ultime sfruttano il notevole flusso turistico della valle, che   razione gli aspetti appena descritti. Il problema principale di
si concentra prevalentemente nel periodo estivo. Più specifica-         questo territorio è mantenere la popolazione in loco ed evitare
tamente si tratta di due agriturismi (uno dei quali aperto tutto        emorragie ed abbandoni verso aree limitrofe. È pertanto essen-
l’anno), un Bed & Breakfast (che include un campeggio) ed una           ziale e prioritario incentivare le attività agricole ove presenti
foresteria di proprietà dell’Ente parco, utilizzabile a pagamen-        (ad esempio attraverso i prodotti tipici) e favorire le attività turi-
to. Si tratta di iniziative che consentono un ritorno economico         stiche-ricreative, in particolare l’agriturismo che ben si concilia
che da un lato evita l’abbandono del territorio e dall’altro può        con un territorio rurale in ambito montano. Queste ultime pos-
essere reinvestito parzialmente per la manutenzione delle strut-        sono rappresentare un’interessante fonte di reddito per gli im-
ture.                                                                   prenditori che le esercitano. Trattandosi di un’area a pre-parco
                                                                        devono essere incentivati sistemi di agricoltura ecocompatibili,
                                                                        così come attività turistiche sostenibili dal punto di vista am-
                                                                        bientale. Un ruolo fondamentale lo ha assunto e lo assume tut-
                                                                        tora l’Ente parco, impegnato da alcuni anni nel promuovere i
                                                                        prodotti agricoli tradizionali di montagna, l’agricoltura integra-
                                                                        ta e biologica. Più recentemente, per quanto attiene le attività
                                                                        agrituristiche e di ricettività turistica, il progetto AgEMAS finan-
                                                                        ziato nell’ambito del Programma comunitario LIFE e da poco
                                                                        concluso, ha permesso di intraprendere azioni di sensibilizza-
                                                                        zione e di promozione, finalizzate all’adesione al Marchio di
                                                                        Qualità Ecologica comunitario (detto anche Ecolabel), ai sensi
                                                                        del Regolamento CE 1980/2000. Sono state comprese nell’i-
                                                                        niziativa anche le strutture ricettive di quest’area, che avevano
                                                                        già ricevuto il riconoscimento del Parco sulla base del discipli-
                                                                        nare “Carta Qualità”. Esso si estrinseca in sei disciplinari: Turi-
                                                                        smo – Attività di educazione ambientale ed escursionismo –
                                                                        Produzioni agroalimentari – Produzioni artigianali tipiche –
                                                                        Servizi commerciali – Eventi, sagre, feste e manifestazioni varie.
                                                                        È un’iniziativa di marketing territoriale intesa a promuovere il
                                                                        territorio nel suo complesso, favorendo i prodotti e le attività so-
                                                                        stenibili. In particolare il disciplinare “Turismo”11, consente di va-
                                                                        lorizzare quelle frequentazioni turistiche rispettose dell’ambien-

                                                                                                         N. 4 - 2008   Estimo e Territorio 51
Riqualificazione della montagna a partire dai fabbricati rurali tradizionali Un'esperienza nel bellunese
d o s s i e r
    te, che trovano ospitalità in
                                         FIGURA 1 - PLANIMETRIA DI UN FABBRICATO RURALE TRADIZIONALE BELLUNESE.
    strutture ricettive che possono
    essere rappresentate anche
    da fabbricati tradizionali.
    Notevolmente diversa è la si-
    tuazione di Gena in Valle del
    Mis. A Gena Media, come
    già evidenziato, è in corso un
    processo di ristrutturazione di
    alcuni edifici con realizzazio-
    ne di seconde case, utilizzate
    esclusivamente nel periodo
    estivo. In località Gena Bassa
    l’unico edificio esistente, fino
    agli anni ’60 adibito a scuola
    elementare della frazione, è
    stato di recente completamen-
    te recuperato all’uso, sia con
    finalità abitativa che di punto
    di ristoro. Il giovane residente,
    che è anche gestore dell’atti-
    vità commerciale, si è trasferi-
    to dal centro comunale di So-
    spirolo. Più complessa e per
    questo motivo anche più inte-
    ressante è la situazione di Ge-
    na Alta che è una frazione
    completamente disabitata dal
    1972. Lo stato di conserva-
    zione delle strutture, che nel-
    l’insieme mantengono intatto
    l’aspetto del nucleo origina-
    rio, è molto più alterato rispetto ad alcuni rilievi effettuati verso fenomeni evolutivi che li hanno interessati, singolarmente e nel
    la fine degli anni ’90, finalizzati già allora a promuovere la va- complesso.
    lorizzazione del patrimonio edilizio esistente (Cigalotto e San- Le zone considerate non sono state escluse da queste dinami-
    toro, 2000). Ai fini di un eventuale recupero, di una decina di che. Le Alpi, comprese quelle orientali e più specificatamente le
    edifici tutti prossimali fra loro è auspicabile, poiché gli attuali bellunesi di cui si tratta, sono state nei secoli e millenni un cro-
    proprietari12 non sono intenzionati singolarmente a recuperare i cevia europeo di popoli, che si è contraddistinto da numerosi
    propri fabbricati, prevedere un intervento di tipo misto (pubbli- eventi. Fra questi la realizzazione di insediamenti antropici e la
    co-privato) che coinvolga nel complesso la frazione. Ciò po- promozione di attività, che hanno trasformato il paesaggio na-
    trebbe essere finalizzato a favorire un utilizzo rivolto all’educa- turale in bioculturale, di cui esistono evidenti tracce come i fab-
    zione ambientale oppure turistico, in quest’ultimo caso con una bricati in questo lavoro esaminati. Più che in altri sistemi territo-
    soluzione simile all’albergo diffuso13. I ricavi ottenuti, realizzati riali, in ambito montano gli elementi naturali che li caratterizza-
    soprattutto mettendo in atto la seconda ipotesi, dovrebbero an- no (bosco e prato), sono stati preservati dalla distruzione, in
    dare a coprire i costi d’investimento iniziali e di gestione.          quanto l’uomo traeva le risorse per vivere, assicurando così uno
                                                                           sviluppo economico sostenibile. Questo legame trova anche ri-
    4. Dai fabbricati, al paesaggio                                        scontro nelle disposizioni legislative sugli usi civici, un diritto rea-
                                                                           le di godimento15 che sembrava estinguersi o perdere quanto
    ed al territorio                                                       meno la sua utilità, con l’abbandono della montagna e la mo-
    Il paesaggio è l’elemento che “unisce” il fabbricato al territorio. dernizzazione dei sistemi economici.
    I fabbricati, infatti, rappresentano uno degli elementi artificiali Tornando al paesaggio si può osservare che in tutte le monta-
    del paesaggio14, mentre uno o più paesaggi contraddistinguo- gne, l’uomo è stato il principale artefice delle numerose modifi-
    no un territorio. Ciascuno di essi ha subito nel tempo delle va- cazioni intercorse, sia durante l’insediamento nel territorio che
    riazioni, per cui è possibile con un occhio attento analizzare i nel suo abbandono. Alcune sono ancora in corso, come l’a-
                                                                           vanzamento del bosco. Il paesaggio in queste aree non ha cer-

52 Estimo e Territorio        N. 4 - 2008
Riqualificazione della montagna a partire dai fabbricati rurali tradizionali Un'esperienza nel bellunese
d o s s i e r
tamente raggiunto una stabilità.
L’antropizzazione della montagna alpina, comprendendo an-
che quella bellunese e più specificatamente le aree analizzate,
crea i seguenti sistemi di paesaggio16 (Cassol, 2001):
1) Prati falciati, prati-pascolo di fondovalle e di versante. È un
ambiente che si collega facilmente alla zootecnia. Nel territorio
relativo ad entrambe le valli, ormai poco o nulla resta di questa
soluzione di gestione delle risorse naturali, salvo che in prossi-
mità delle abitazioni.
2) Colture sarchiate (patata, mais, orzo, fagioli). Testimoniano
la loro presenza le sistemazioni degli appezzamenti declivi, os-
sia i terrazzamenti. Sono presenti sia in Val Canzoi che in Valle
del Mis. Nel primo caso alcuni di essi sono ancora coltivati. La
politica del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, ha come obiet-
tivo il rilancio di alcuni prodotti tipici dell’area, soprattutto se de-
rivati da agricoltura biologica oppure integrata. Per questo mo-
tivo è ragionevole ritenere che possano essere mantenuti nel
tempo in buono stato di conservazione, se la popolazione è in-
centivata a rimanere in loco.
3) Bosco17. Nelle aree antropizzate quest’elemento è gestito,
per cui i trattamenti selvicolturali ne condizionano l’estensione,
la composizione (in termini di specie presenti), l’utilizzazione
ecc. Generalmente la sua estensione, specialmente in prossi-
mità delle aree abitate, si riduce perché lo spazio ricavato dal-
l’abbattimento degli alberi, viene utilizzato per altri usi (ad
esempio agricoli o zootecnici). In entrambe le valli questo siste-
ma di paesaggio è ben rappresentato.
4) Pascoli di alta quota al di sopra del limite forestale. Si tratta
di realtà non considerate nello studio, che ha analizzato sola-
mente quelle di bassa montagna e di collina.
In seguito all’abbandono del territorio il paesaggio montano su-
bisce ulteriori modificazioni della sua fisionomia. Si riducono in
estensione, i sistemi dei punti 1) e 2) mentre aumenta quello di
cui al punto 3). Il bosco tende, infatti, a riconquistare in poco
tempo gli spazi sottratti, con fatica dalla popolazione che ha
vissuto con numerose difficoltà in montagna, in armonia con il
territorio. Di conseguenza nelle aree abbandonate e in cui si è
innescato un processo di marginalizzazione, gli spazi prativi e
le coltivazioni, sono dapprima ricoperte da arbusti e successi-
vamente si riaffermano le essenze arboree, ripristinando così la
copertura vegetale originaria che fa assumere al territorio un
aspetto naturale, tendente alla wilderness.
Le implicazioni ambientali, territoriali, economiche, sociali ecc.,
innescate da un simile processo di abbandono dei sistemi agro-
pastoriali e delle strutture esistenti, che si traduce in un aumen-        La valutazione che i residenti delle aree alpine esprimono nei
to della superficie a bosco e foresta, sono assai numerose e al-           confronti del progressivo avanzamento del bosco è completa-
cune di esse sono oggettivamente negative. La percezione de-               mente diversa, rispetto a quella degli abitanti delle città e so-
gli effetti dell’abbandono nella società è diversificata e di con-         prattutto di quelle di grandi dimensioni, essendo guidata dal
seguenza esiste una soggettività nella valutazione di questi fe-           senso di appartenenza ad un luogo e non da un determinato
nomeni, in particolare l’avanzamento del bosco, in relazione al            concetto di “naturalità”. Essi quindi percepiscono il fenomeno in
ritorno della naturalità.                                                  modo negativo, in quanto manifestazione della perdita dei va-
Soave (2007), pone l’accento sulle reazioni che manifestano                lori propri dell’uso tradizionale del suolo. Nel caso le trasfor-
residenti e turisti verso queste trasformazioni. Si tratta di un           mazioni risultino avvertite come irreversibili, nei residenti si atte-
aspetto che è necessario approfondire18, considerata la notevo-            nua anche il sentimento d’appartenenza al luogo dove sono na-
le vocazione turistica di queste aree.                                     ti e vissuti, che privato dei suoi tratti fondamentali e distintivi non

                                                                                                             N. 4 - 2008   Estimo e Territorio 53
Riqualificazione della montagna a partire dai fabbricati rurali tradizionali Un'esperienza nel bellunese
d o s s i e r

    viene più riconosciuto. Ciò può spingere gli abitanti rimasti a         quello bioculturale. La scomparsa dei fabbricati rurali, delle mu-
    non curarsi del territorio, non più sentito come proprio, che de-       lattiere, dei terrazzamenti ecc. soffocati dalla vegetazione e de-
    genera ulteriormente dal punto di vista della qualità ambienta-         gradati dall’inutilizzo, riduce pertanto in modo considerevole il
    le.                                                                     valore turistico di un’area, determinando così una flessione del-
    Similmente anche i turisti sono molto attenti alle caratteristiche      le visite.
    paesaggistiche ed ambientali e, quindi, risentono delle trasfor-
    mazioni che possono intervenire. Generalmente la percezione
    dell’avanzamento del bosco è positiva, soprattutto per il senso
                                                                            Conclusioni
    di wilderness connesso. Ma ciò avviene solo finché l’espansio-          Il presente contributo ha permesso di esaminare quali sono i
    ne non va a compromettere il mosaico ambientale, cioè viene             problemi che s’incontrano sia a livello puntuale, ossia di singo-
    mantenuta l’eterogeneità paesaggistica. Al contrario, la valuta-        lo edificio e quindi di legittimo proprietario, che territoriale nel-
    zione della colonizzazione massiccia ed incontrollata del bo-           la valorizzazione del patrimonio edilizio rurale tradizionale,
    sco diviene negativa per il senso di non curanza e disordine as-        con particolare riferimento all’ambiente collinare e montano. La
    sociati, che tendono complessivamente a diminuire l’amenità             trattazione, partendo dagli aspetti più generali, è stata poi ca-
    del paesaggio stesso. Lo stato di abbandono in cui si trova l’am-       librata per la montagna bellunese. È stata analizzata la situa-
    biente riduce il valore estetico con ripercussioni negative dal         zione esistente in due valli (Canzoi e Mis), che rientrano con
    punto di vista psicologico. Si crea, infatti, una situazione di di-     parte del loro territorio nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
    sagio e di disaffezione verso un luogo degradato e lasciato a           Queste due valli presentano una situazione ambientale, territo-
    se stesso, che non è più concepito come “selvaggio”. Il giudizio        riale, infrastrutturale e socio-economica che presenta sia simili-
    negativo peggiora considerevolmente quando il degrado rag-              tudini che differenze. Queste ultime tendono a ridursi per effet-
    giunge livelli tali da impedire la fruizione del territorio, ad esem-   to di vicende comuni, rappresentate principalmente dallo spo-
    pio provocata dall’invasione da parte della vegetazione di sen-         polamento del territorio, connesso ad un mancato turnover ge-
    tieri e mulattiere o dalla perdita dei segni umani del paesaggio,       nerazionale. Spopolamento che si può ritenere ormai completo
    che insieme agli altri elementi biotici ed abiotici caratterizzano      e probabilmente definitivo in Valle del Mis, che ha determinato

54 Estimo e Territorio        N. 4 - 2008
d o s s i e r
l’abbandono delle infrastrutture edilizie, che sono ben presto di-                            der-utilized, assets. If left to themselves, these buildings would deteriorate to a great
                                                                                              extent and determine significant negative social consequences, such as definitive loss
venute ruderi, contribuendo così al degrado dell’ambiente cir-                                of the historical identity of rural communities. In the context of a limited geographical
costante ed all’avanzamento della vegetazione boschiva. Di-                                   area, we discuss the difficulties most commonly encountered and the results to be ex-
                                                                                              pected, and examine the future perspectives of a requalified areas from a social, eco-
versamente in Val Canzoi questo fenomeno può essere ancora                                    nomic and environmental standpoint.
arginato, anche se non contrastato completamente, qualora
s’intervenga in tempi rapidi con appropriate azioni di tutela dei                             Note
fabbricati tradizionali, delle attività economiche e del territorio.                              1
                                                                                                     Un processo simile, è avvenuto in Europa e quindi in Italia, anche nel secondo
                                                                                              dopoguerra con la ripresa economica connessa alla ricostruzione ed alla riparazio-
Nell’articolo sono state evidenziate delle iniziative in corso,                               ne dei danni bellici.
prevalentemente rivolte alla valorizzazione dell’agricoltura e                                    2
                                                                                                     Ripresa recentemente dalla Circolare 7 del 15/6/2007 dell’Agenzia delle En-
                                                                                              trate – Direzione Centrale Cartografia, Catasto e Pubblicità Immobiliare, che nel-
dei prodotti tipici, alla presenza turistica ed alle strutture ricetti-                       l’Allegato I elenca un insieme di provvedimenti che disciplina questi aspetti.
ve in un’ottica di sostenibilità che potrebbero essere intraprese                                 3
                                                                                                    Sulla base dell’articolo 117 della Costituzione, le Regioni in quanto competenti,
                                                                                              devono legiferare in materia di pianificazione territoriale. La Regione Veneto, a tal fi-
in un prossimo futuro, per non trasformare il territorio in un “de-                           ne, ha adottato la Legge regionale 11/2004.
serto” che sarebbe ricolonizzato dagli elementi naturali, con gli                                 4
                                                                                                    Numerosi studiosi hanno portato il loro contributo su questi aspetti. Si veda, per
                                                                                              esempio, Sangiorgi et al. (1995).
inconvenienti poco sopra ricordati, anziché mantenere un pae-                                     5
                                                                                                    Cui corrispondono la “Casa a ballatoio di tipo bellunese” e la “Casa a ballatoio
saggio bioculturale com’era stato a stento realizzato. Punto di                               di tipo feltrino”.
                                                                                                  6
                                                                                                     Sono stati riconvertiti nell’uso i locali adibiti a stalla e fienile, che erano tipici di
forza in quest’area è necessariamente la creazione di un mo-                                  un’economia di sussistenza dell’ottocento e della prima metà del secolo scorso.
saico paesistico complesso, in cui l’uomo è ancora attore attivo                                  7
                                                                                                     Il ripristino della zootecnia in ambito collinare e montano è senz’altro auspica-
                                                                                              bile, in quanto si tratta di un’attività di tipo tradizionale per questi ambiti. È però ne-
delle trasformazioni del sistema nel rispetto delle caratteristiche                           cessario, a tal fine, insediare dei giovani imprenditori che siano disposti ad intra-
ecologiche ed ambientali. Ciò a garanzia per il futuro, com’è                                 prenderla, cercando di recuperare le strutture esistenti.
stato nel passato, di una preziosa testimonianza di un’econo-
                                                                                                  8
                                                                                                    Si vedano gli articoli 13 e 14 delle Norme di Attuazione del Piano del Parco Na-
                                                                                              zionale Dolomiti Bellunesi. Essi definiscono più in dettaglio le tipologie edilizie og-
mia in grado di convivere con le risorse naturali, in accordo con                             getto di tutela, fra cui le già citate “Casa a ballatoio di tipo bellunese” e “Casa a bal-
i principi che caratterizzano uno sviluppo sostenibile.                                       latoio di tipo feltrino” a cui si deve aggiungere la “Casa della Valle del Mis” ecc. Il
                                                                                              documento con gli allegati, approvato nel 2000, è disponibile sul sito web del Par-
                                                                                              co “www.dolomitipark.it”.
Bibliografia                                                                                      9
                                                                                                     Sia dei materiali da utilizzare che della manodopera, spesso difficile da reperi-
                                                                                              re, specializzata nel recupero.
Cassol M. (2001) - Trasformazioni recenti dell’ambiente alpino. Paesaggio e trasfor-              10
                                                                                                      Sono presenti circa una quindicina di abitanti a Montagne ed una ventina nel
      mazioni dell’agricoltura nel caso di studio di Sappada. In Progettare nello spa-
                                                                                              fondovalle, come risulta dall’Ufficio Anagrafe del Comune di Cesiomaggiore.
      zio alpino: manuale per la tutela, la conservazione ed il recupero del paesag-              11
                                                                                                      Recentemente questo disciplinare è stato modificato e nel processo di revisione
      gio, degli insediamenti e delle architetture tradizionali (a cura di Mamoli M.). Ri-
                                                                                              l’Ente parco ha modificato i criteri di qualità ambientale, che sono applicabili alle
      sultati del Progetto Pilota D2 Spazio Alpino, Alpi Orientali, finanziato dell’U-
                                                                                              strutture e alla loro gestione, affinché il soddisfacimento faciliti l’eventuale successiva
      nione Europea.
                                                                                              attribuzione dell’Ecolabel comunitario, qualora il gestore avvii l’istruttoria. Tale certi-
Cigalotto P., Santoro M. (2000) - L’edilizia rurale. Valle del Mis – Guida al recupe-
                                                                                              ficazione rappresenta un modello di sostenibilità della ricettività turistica riconosciu-
      ro. Studi e Ricerche Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
                                                                                              ta anche in ambito internazionale, che può essere ottenuta sia da strutture moderne
Drusi B. (2005) - La dimora alpina. Costruzioni rurali nel paesaggio agro-forestale.
                                                                                              che di tipo tradizionale purché soddisfino i criteri ecologici, i quali sono maggior-
      CELID; Torino.
                                                                                              mente focalizzati su aspetti gestionali. La tipicità e la tradizionalità di un fabbricato
Ferrario V. (2001) - Recupero del paesaggio e dell’architettura alpina: nuovi ap-
                                                                                              può diventare tuttavia un plus che stimola la scelta della struttura ricettiva da parte
      procci nella manualistica recente.In Progettare nello spazio alpino: manuale per
                                                                                              del turista sensibile ai temi ambientali, in quanto elemento che caratterizza una mag-
      la tutela, la conservazione ed il recupero del paesaggio, degli insediamenti e
                                                                                              giore integrazione dell’edificio nel paesaggio, diminuendo così l’impatto causato
      delle architetture tradizionali (a cura di Mamoli M.). Risultati del Progetto Pilota
      D2 Spazio Alpino, Alpi Orientali, finanziato dell’Unione Europea.                       con la costruzione.
Gurrieri F. (1995) - La cultura dell’architettura rurale. In Quaderni dei Georgofili,
                                                                                                  12
                                                                                                      Si tratta per lo più di una proprietà frammentata conseguente a divisioni eredi-
      1/95 “Fabbricati rurali: per uscire dal degrado, per far crescere il recupero”, I       tarie plurime.
      Georgofili; Firenze.
                                                                                                  13
                                                                                                      Per comprendere meglio questo sistema di ricettività turistica, ora tutelato da al-
Hunziker M. (1995) - The spontaneous reafforestation in abandoned agricultural                cune leggi regionali (confrontare ad esempio la Sardegna), si veda il sito web del-
      lands: percepition and aesthetic assessment by locals and tourists. Landscape           l’Osservatorio dell’albergo diffuso “www.albergodiffuso.com”. Più propriamente si
      and Urban Planning, 31/05, Elsevier.                                                    dovrebbe parlare, visto l’ambito territoriale, di agriturismo diffuso.
Migliorini E., Cucagna A. (1969) - La casa rurale nella montagna bellunese. Con-
                                                                                                  14
                                                                                                      Gli elementi caratteristici del paesaggio sono distinti in naturali (boschi, prati
      siglio Nazionale delle Ricerche – Ricerche sulle dimore rurali in Italia, Volume        ecc.) ed artificiali (connessi alle attività ed alle opere antropiche).
      26, Olschki; Firenze.
                                                                                                  15
                                                                                                      Gli usi civici sono i diritti, distinti in essenziali ed utili, spettanti ad una collettività
Pettenella D., Piussi P. (2000) - Spontaneous afforestation of fallow in Italy. In EFI Pro-   organizzata e insediata su un territorio, di trarre utilità dalla terra, dai boschi e dal-
      ceedings 35 (Weber N. Eds.), NEWFOR – New forests for Europe: afforesta-                le acque. Per approfondimenti sulle disposizioni in questa materia, si veda la Legge
      tion at the turn of the century, European Forest Institute.                             1766/1927 e successive modificazioni o integrazioni.
Sangiorgi F., Agostini S., Provolo G. (1995) - Problemi tecnici ed economici del re-
                                                                                                  16
                                                                                                      Nella pianificazione territoriale si preferisce il termine “unità di paesaggio”.
      cupero. In Quaderni dei Georgofili, 1/95 “Fabbricati rurali: per uscire dal de-
                                                                                                  17
                                                                                                     In prevalenza di faggio (Fagus sylvatica L.) e di abete rosso (Picea abies L.). Nel-
      grado, per far crescere il recupero”, I Georgofili; Firenze.                            le faggete è ben rappresentato anche l’abete bianco (Abies alba Mill.) mentre nei
Soave T. (2007) - La marginalizzazione delle Alpi: un atteso ritorno al “selvag-              fondovalle è presente il pino silvestre (Pinus sylvestris L.). Attualmente il governo del
      gio”?In Pre Atti (su CD) del XII Convegno Internazionale Interdisciplinare Vo-          bosco tende a favorire per la faggeta produttiva la conversione verso la fustaia. Per
      lontà, libertà e necessità nella creazione del mosaico paesistico-culturale; Civi-      tutti gli altri ecosistemi boschivi viene favorita l’evoluzione naturale.
      dale del Friuli (UD).
                                                                                                  18
                                                                                                      Si vedano altresì Hunziker (1995) nonché Pettenella e Piussi (2000).
Turri E. (1990) - Semiologia del paesaggio italiano. Longanesi, Milano.
Zanzi L. (2003) - L’Europa e lo spopolamento delle Alpi: una scelta eco-politica. In
      Atti dei Convegni Spopolamento montano: cause ed effetti – Entvölkerung im
      Berggebiet: Ursachen und Auswikungen (a cura di Varotto M. e Psenner R.), Uni-
                                                                                              Autore
      versität Innsbruck e Fondazione Giovanni Angelini – Centro Studi sulla Monta-               Alessandro Bordin afferisce al dip. Territorio e Sistemi Agro Forestali dell'Univer-
      gna.                                                                                    sità degli Studi di Padova. Lavoro svolto nell'ambito dell'assegno di ricerca "Tutela e
                                                                                              valorizzazione dei fabbricati rurali e del paesaggio nel quale essi sono inseriti. Aspet-
                                                                                              ti strutturali, economico-gestionali ed ambientali" (Responsabile Dr. Stefano Guercini).
Abstract                                                                                      alessandro.bordin@unipd.it.
   This study proposes a methodological framework for use in requalification projects             Alcune immagini sono tratte dal sito www.magicoveneto.it che si ringrazia per l'au-
in mountainous areas located at low or medium altitude. Special attention is devoted          torizzazione concessa. Cosi come si ringrazia il dott. Enrico Vettorazzo che ha forni-
to the role of traditional rural buildings, which represent valuable, though often un-        to la cartografia del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

                                                                                                                                              N. 4 - 2008     Estimo e Territorio 55
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