RASSEGNA STAMPA DI SCENARIO - del 28/12/2021 - Unasca
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Rassegna del 28/12/2021 2021 12 28 Corriere della Sera (ed. Nazionale) pag. 02........................................................................................................................................................................ 1 2021 12 28 Corriere della Sera (ed. Nazionale) pag. 03......................................................................................................................................................................... 2 2021 12 28 Il Messaggero (ed. Nazionale) pag. 05......................................................................................................................................................................... 3 2021 12 28 Il Sole 24 Ore pag. 02......................................................................................................................................................................... 4 2021 12 28 Il Sole 24 Ore pag. 08......................................................................................................................................................................... 5 2021 12 28 La Repubblica (ed. Nazionale) pag. 15......................................................................................................................................................................... 6 2021 12 28 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) pag. 12......................................................................................................................................................................... 7 2021 12 28 Il Resto del Carlino (ed. Ancona) pag. 49......................................................................................................................................................................... 8 2021 12 28 L'Arena pag. 09......................................................................................................................................................................... 9 2021 12 28 Il Gazzettino (ed. Treviso) pag. 09....................................................................................................................................................................... 10 27/12/2021 ANSA.it Idrogeno, rifiuti, metro e bus, la manovra è green................................................................................................ 11 28/12/2021 Il Giornale.it - FuoriGiri Autotrasporto: sostenibilità ambientale, ma anche economica.......................................................................... 12 28/12/2021 Trasportare Oggi.it Ricarica dei veicoli elettrici: interoperabilità tra Enel X, Be Charge ed Eni........................................................ 13 27/12/2021 BariToday Nuove colonnine per la ricarica elettrica delle auto a Bari: in arrivo altre 42 postazioni................................. 14 27/12/2021 Tech Princess Niente incentivi per auto ibride ed elettriche nella Legge di Bilancio 2022........................................................ 15 a cura di ufficiostampa@unasca.it
Corriere della Sera (ed. Nazionale) 28 Dicembre 2021 - Corriere della Sera (ed. Nazionale) 2 Gennaio 2021 pag. 02 ufficiostampa@unasca.it 1 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Corriere della Sera (ed. Nazionale) 28 Dicembre 2021 - Corriere della Sera (ed. Nazionale) 2 Gennaio 2021 pag. 03 ufficiostampa@unasca.it 2 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Il Messaggero (ed. Nazionale) 28 Dicembre 2021 - Il Messaggero (ed. Nazionale) 2 Gennaio 2021 pag. 05 ufficiostampa@unasca.it 3 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Il Sole 24 Ore 28 Dicembre 2021 - Il Sole 24 Ore 2 Gennaio 2021 pag. 02 ufficiostampa@unasca.it 4 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Il Sole 24 Ore 28 Dicembre 2021 - Il Sole 24 Ore 2 Gennaio 2021 pag. 08 ufficiostampa@unasca.it 5 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
La Repubblica (ed. Nazionale) 28 Dicembre 2021 - La Repubblica (ed. Nazionale) 2 Gennaio 2021 pag. 15 ufficiostampa@unasca.it 6 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Il Resto del Carlino (ed. Bologna) 28 Dicembre 2021 - Il Resto del Carlino (ed. Bologna) 2 Gennaio 2021 pag. 12 ufficiostampa@unasca.it 7 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Il Resto del Carlino (ed. Ancona) 28 Dicembre 2021 - Il Resto del Carlino (ed. Ancona) 2 Gennaio 2021 pag. 49 ufficiostampa@unasca.it 8 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
L'Arena 28 Dicembre 2021 - L'Arena 2 Gennaio 2021 pag. 09 ufficiostampa@unasca.it 9 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Il Gazzettino (ed. Treviso) 28 Dicembre 2021 - Il Gazzettino (ed. Treviso) 2 Gennaio 2021 pag. 09 ufficiostampa@unasca.it 10 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
ANSA.it 27 Dicembre 2021 Idrogeno, rifiuti, metro e bus, la manovra è green Nasce il Fondo per il clima. Via libera definitivo entro il 30 Redazione ANSA ROMA Una manovra 'green'. Tra fondi ad hoc, investimenti in infrastrutture sostenibili e spinta alla transizione ecologica del mondo delle imprese, la legge di bilancio potrebbe essere definita anche così. Gli articoli che in qualche modo stanziano risorse a favore dell'ambiente e della transizione, una delle sei missioni essenziali del Pnrr, sono una quindicina. Tra tutti spiccano i rifinanziamenti dei bonus edilizi, confermati per accelerare la ristrutturazione energetica degli edifici abbassandone i consumi, ma non mancano norme per la lotta agli incendi, per il riassetto dei corsi d'acqua, per il contrasto al cambiamento climatico, per il potenziamento dei centri di riutilizzo, vale a dire il reimpiego di un prodotto prima che diventi un rifiuto. La legge di bilancio si avvia a incassare il via libera definitivo del Parlamento: alla Camera oggi il governo porrà la fiducia, blindandone l'esame, con il voto atteso nella serata di mercoledì. Poi toccherà all'esame degli ordini del giorno mentre l'ok definitivo al provvedimento è previsto nella stessa nottata o nella mattinata del 30, a un soffio dall'esercizio provvisorio. Ecco le misure principali dedicate al green. IMPRESE - Presso il Mise nasce il Fondo per il sostegno alla transizione industriale: 150 milioni di euro dal 2022, per favorire l'adeguamento del sistema produttivo alle politiche europee. Nel 2022 viene prorogato con 2 milioni di euro il credito d'imposta al 15% per l'innovazione tecnologica finalizzata alla transizione ecologica o all'innovazione digitale 4.0. Negli anni successivi è previsto un decalage: per l'anno di imposta 2023 al 10 per cento nel limite massimo annuo di 4 milioni di euro e, per i periodi d'imposta 2024 e 2025, al 5 per cento sempre entro i 4 milioni. Viene rinnovata anche la cosiddetta 'Garanzia green' con nuovi stanziamenti per il 2022 pari a 565 milioni destinate alla copertura delle garanzie sui finanziamenti a favore di progetti del Green New Deal, per un impegno massimo della Sace pari a 3 miliardi. LAVORO - Nell'ambito del programma di Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL), sarà possibile sottoscrivere accordi fra autonomie locali, soggetti pubblici e privati, enti del terzo settore, associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, finalizzati a realizzare progetti formativi e di inserimento lavorativo nei settori della transizione ecologica. INFRASTRUTTURE - Per la lotta al cambiamento climatico e la riduzione delle emissioni secondo gli obiettivi di "Fit for 55" nasce al Mims il "Fondo per la strategia di mobilità sostenibile", con 2 miliardi dal 2023 al 2034. Le risorse sono destinate al rinnovo del parco autobus locale, all'acquisto di treni ad idrogeno, alla realizzazione di ciclovie, allo sviluppo del trasporto merci su ferro, all'adozione di carburanti alternativi per navi ed aerei e al rinnovo dei mezzi per l'autotrasporto. Oltre un miliardo e mezzo viene inoltre stanziato nei prossimi 15 anni per le metropolitane di Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino, mentre 3,35 miliardi dal 2022 al 2036 sono destinati agli interventi di adeguamento delle strade. AMBIENTE - Nasce il Fondo italiano per il clima, con una dotazione di 840 milioni di euro all'anno dal 2022 al 2026 e di 40 milioni dal 2027. L'obiettivo è il raggiungimento degli obiettivi stabiliti negli accordi internazionali ai quali l'Italia ha aderito. Per l'attuazione delle misure previste dal programma nazionale di controllo dell'inquinamento atmosferico, sono stanziati 50 milioni nel 2023, 100 milioni nel 2024, 150 milioni nel 2025 e di 200 milioni annui dal 2026 al 2035. Per la rimessa in efficienza delle opere idrauliche e lo scorrimento dei fiumi arrivano 5 milioni per ciascun anno dal 2022 al 2024. Il ripristino delle opere di depurazione delle acque, nonché di impianti di monitoraggio delle acque, richiederà 15 milioni nei prossimi tre anni. Dal 2023 al 2027 saranno stanziati 50 milioni l'anno per interventi di protezione civile connessi alle calamità naturali e 150 milioni nel triennio 2022-2024 saranno riservati alla lotta agli incendi. Per l'apertura dei centri per la preparazione per il riutilizzo arrivano invece 6 milioni per 2022 e 2023. Ottieni il codice embed a cura di ufficiostampa@unasca.it ufficiostampa@unasca.it 11 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Il Giornale.it - FuoriGiri 28 Dicembre 2021 Autotrasporto: sostenibilità ambientale, ma anche economica di Franco Fenoglio, esperto in autotrasporto e logistica L'estate è ormai un lontanissimo ricordo. Sembrano lontanissimi anche i tempi in cui abbiamo vissuto le notti magiche che ci hanno portato, partita dopo partita, a essere campioni d'Europa. Abbiamo celebrato l'Italia che non si arrende, l'Italia che schiera una squadra vincente e che scende in campo con orgoglio, passione e voglia di vincere, insieme. Quella stessa Italia, oggi, a distanza di qualche mese, fatica a riconoscersi. Il successo porta sempre a mettere in evidenza i singoli elementi, la squadra scompare e quel noi che ci ha portati sul tetto d'Europa, improvvisamente si trasforma in tanti singoli protagonisti che, da soli, non sono in grado di fare la differenza. Lo stesso vale per il settore del trasporto. Anche in questo settore prevalgono spesso i singoli interessi. Non possiamo più, infatti, considerare il settore del trasporto singolarmente, dobbiamo ragionare in ottica di sistema considerando il mondo della mobilità merci, da un lato, e quello della mobilità persone, dall'altro. Due mondi strettamente connessi che, solo grazie a un piano integrato di lungo termine, riusciranno a transitare verso un futuro sostenibile, secondo gli obiettivi ambiziosi che l'Europa impone ai singoli Paesi. Alla base di tutto le infrastrutture: un ambito che richiede senza dubbio grandi investimenti per accelerare la creazione di un sistema all'avanguardia che consenta di rendere il traffico merci e persone, sia in Italia che nel contesto europeo, efficiente, efficace, sicuro e sostenibile. È necessario che le diverse modalità di trasporto siano integrate tra loro, l'intermodalità e lo sviluppo di una mobilità smart ci consentiranno di accelerare la transizione verso un sistema di trasporto maggiormente sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico, perché, è evidente, non esiste sostenibilità ambientale senza sostenibilità economica. I costi del trasporto incidono in maniera determinante sulle singole aziende, rendendole sempre meno competitive ed aprendo le porte ad aziende estere in grado di svolgere gli stessi servizi a costi decisamente inferiori. Povera la nostra Italia. Chi sta pensando seriamente a un piano industriale e strutturale della mobilità e della logistica per il nostro Paese? Chi sta guardano con sguardo critico al futuro, immaginando le conseguenze catastrofiche di un mancato piano d'azione? Che cosa succederà tra 5 e 10 anni se non agiamo ora? Tante, troppe aziende, non solo del settore del trasporto, stanno guardando al di fuori dei confini nazionali perché incapaci di continuare a credere che l'Italia rappresenta un Paese in cui ha senso continuare a investire. Al tempo stesso, sempre meno aziende estere si affacciano alla nostra finestra per investire in quello che, sulla carta, rappresenta un Paese con un enorme potenziale di crescita. È quindi necessario agire al più presto perché quelle notti magiche, che abbiamo tanto sognato, potrebbero presto trasformarsi in ... notti tragiche. a cura di ufficiostampa@unasca.it ufficiostampa@unasca.it 12 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Trasportare Oggi.it 28 Dicembre 2021 Ricarica dei veicoli elettrici: interoperabilità tra Enel X, Be Charge ed Eni Gli accordi tra i principali operatori italiani di servizi di ricarica per veicoli elettrici semplificano l’esperienza per chi guida elettrico e attivano l’interoperabilità tra le reti dando così la possibilità di accedere alla più ampia rete di ricarica del Paese Enel X, Be Charge, società controllata da Eni gas e luce (dal 2022 Plenitude), ed Eni hanno firmato accordi che permettono a chi guida elettrico di fare il pieno di energia al proprio veicolo sul territorio nazionale utilizzando le infrastrutture delle tre società, che possono contare circa 20 mila punti di ricarica elettrica. Enel X, il più grande operatore nel settore delle infrastrutture di ricarica pubbliche del Paese con oltre 13 mila punti, e Be Charge, secondo player in Italia, gestiscono infatti le principali reti di ricarica per veicoli elettrici del Paese. Hanno una presenza capillare in tutte le regioni e nelle principali città e un piano di investimenti che punta alla diffusione dell’e-mobility anche grazie all’installazione dei caricatori ad alta potenza che consentono un’esperienza di ricarica ultrarapida, facile e in totale sicurezza. Interoperabilità tra le reti di ricarica La partnership tra le aziende abilita l’interoperabilità tra le proprie reti di ricarica, dando la possibilità ai clienti di accedere al servizio in modo semplice dallo smartphone attraverso le app di Enel X, Be Charge ed Eni Live, e di ricaricare così indifferentemente sulle reti di Enel X e BeCharge. "L’interoperabilità delle infrastrutture di ricarica è un tassello fondamentale nella strategia di diffusione della mobilità elettrica in Italia ed è per questo che siamo molto soddisfatti di aver raggiunto un accordo con Be Charge e con Eni, operatori che come noi credono fortemente nell’elettrificazione dei trasporti" ha dichiarato Federico Caleno, Responsabile Mobilità Elettrica per l’Italia. "In questi anni abbiamo creato una rete di ricarica capillare che copre tutta la penisola e permette alle persone di guidare un’auto elettrica in totale tranquillità. Oggi, attraverso questa collaborazione, dimostriamo ulteriormente quanto sia importante lavorare in sinergia con i partner per far sì che il passaggio all’elettrico diventi sempre più facile e conveniente". "Gli accordi si inseriscono perfettamente nella strategia di Be Charge di offrire a chi viaggia un’esperienza di rifornimento di energia sempre più facile e servizi ancora più innovativi. Grazie a partnership strategiche, come quelle con Enel X e Eni, vogliamo confermare ancora una volta il nostro impegno per la mobilità sostenibile, elemento chiave per la transizione energetica alla quale desideriamo contribuire attraverso un’appropriata diffusione dei sistemi di ricarica e delle infrastrutture per la loro gestione. Abbiamo infatti un piano di crescita rapida in Europa che punta a raggiungere oltre 31.000 punti di ricarica entro il 2030" ha dichiarato Simone Zuccotti, Presidente di Be Charge e Responsabile Innovazione e Sviluppo Business di Eni gas e luce. "Questa sinergia si inquadra nell’ambito della più ampia strategia di Eni per la mobilità del futuro, della quale fa parte l’evoluzione delle attuali stazioni di servizio, ‘mobility point’ nei quali prevediamo, tra l’altro, l’offerta di ricariche fast e ultra-fast per la mobilità elettrica. Nel piano rientra l’installazione di oltre 1.000 colonnine sulla rete delle nostre stazioni in Italia e all’estero entro il 2025" ha dichiarato Giovanni Maffei, Responsabile Commerciale Green e Traditional Refining & Marketing di Eni. "Inoltre, nella nostra app Eni Live, che già permette agli automobilisti di accedere a diversi servizi con pagamenti sempre più automatizzati, efficienti e sicuri, è inclusa l’interoperabilità per la ricarica elettrica dei veicoli". L’accordo ha beneficiato dell’esenzione dall’applicazione della disciplina in materia di operazioni tra parti correlate ai sensi delle procedure adottate da Enel e da Eni. a cura di ufficiostampa@unasca.it ufficiostampa@unasca.it 13 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
BariToday 27 Dicembre 2021 Nuove colonnine per la ricarica elettrica delle auto a Bari: in arrivo altre 42 postazioni Nuove colonnine per la ricarica elettrica delle auto a Bari: in arrivo altre 42 postazioni Il piano di potenziamento riguarderà anche aree urbane più periferiche, come Japigia e Palese. L'assessore Galasso: "In piena attività entro il primo semestre del nuovo anno" Redazione 27 dicembre 2021 16:16 Si amplia la rete delle colonnine per la ricerca elettrica delle auto a Bari. Alle 36 postazioni diffuse sul territorio, sostituite da poco con altre di ultima generazione (si tratta di colonnine "pole" da 22 kw con ricarica lenta, variabile da 45 minuti a 2 ore in base al tipo di veicolo), se ne aggiungeranno altre 42 attraverso un piano di potenziamento di punti di ricarica elettrica anche in aree urbane più periferiche. Il programma nasce da una collaborazione tra il Comune di Bari ed Enel X attraverso l’accordo siglato nel 2011 per la realizzazione dell’iniziativa europea "Smart city", finalizzata a creare le condizioni per avviare l’adozione di massa delle tecnologie in favore dell’efficienza energetica e promuovere lo sviluppo sostenibile della città di Bari. Le 42 nuove postazioni saranno distinte in tre tipologie: altre 20 del tipo "pole", 14 denominate "pump" con ricarica fast da 50 kw (variabile da 20 a 40 minuti in base al tipo di veicolo) e 8 denominate HPC con ricarica del tipo ultraveloce da 350 kw (variabile da 10 a 20 minuti in base al tipo di veicolo). Di queste nuove postazioni, 6 sono state già collocate: due in viale Einaudi, due in via Cacudi (in prossimità del centro polifunzionale della Polizia) e altre due in viale De Laurentis. Le 8 colonnine ultraveloci, invece, saranno suddivise in due allocazioni ciascuna da 4 postazioni di ricarica, una ubicata in corrispondenza di via Aquilino, nei pressi del comando della Polizia locale, del palazzo della Regione Puglia e degli uffici ASL, l’altra in via Pietro Sette, dove è in corso un intervento di riqualificazione della strada e dell’area parcheggio ivi esistente, eseguito nell’ambito degli interventi di urbanizzazione primaria a carico di privati in base all’accordo di programma denominato Ined. Le altre postazioni del tipo fast saranno installate in via Pappacena, in viale Ennio nei pressi del Policlinico e in piazza Massari (dove saranno trasferite le postazioni presenti in corso Vittorio Emanuele, ripristinando così l’andamento rettilineo della pista ciclabile). Nuove postazioni del tipo pole saranno allocate in piazza Diaz, viale Del Turco (zona 167 di Palese), nel parcheggio di parco 2 Giugno, in corso Antonio De Tullio, in piazza Gramsci, lungomare Nazario Sauro, in largo Leopardi e in ulteriori posizioni in via di definizione. "Con l’introduzione sul territorio delle nuove colonnine saranno complessivamente 78 le postazioni disponibili in città per la ricarica elettrica delle auto - commenta l’assessore alla Mobilità Giuseppe Galasso -. Nel rispetto del cronoprogramma, entro il primo semestre del nuovo anno stimiamo di poter contare sulla piena attività di tutti i nuovi punti di ricarica. In questo modo cerchiamo di dare un incentivo concreto all’impiego di mezzi sostenibili per gli spostamenti privati, dotando la nostra città di una rete funzionale ed efficace. Per quanto riguarda la scelta dei punti di ricarica abbiamo analizzato le aree della città con i maggiori flussi di traffico e di maggiore attrattività e interesse, sia centrali sia periferiche, per offrire anche alle migliaia di persone che hanno già fatto la scelta dell’auto elettrica o a coloro che contano di farlo, indipendentemente dal fatto che risiedano in città o meno, la possibilità di ricaricare le loro autovetture con facilità e rapidità". © Riproduzione riservata a cura di ufficiostampa@unasca.it ufficiostampa@unasca.it 14 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Tech Princess 27 Dicembre 2021 Niente incentivi per auto ibride ed elettriche nella Legge di Bilancio 2022 Giulio Verdiraimo Send an email 27 Dicembre 2021 0 5 minuti Nonostante fosse ormai nell'aria da diverse settimane, la notizia che trapela da questo lunedì post-natalizio è di quelle che lascia stupiti. Non ci saranno incentivi per l'auto nel 2022. Niente agevolazioni, quindi, per l'acquisto di automobili termiche, ibride o elettriche. Dalla Legge di Bilancio, approvata al Senato questa mattina, i grandi assenti sono proprio gli incentivi per l'acquisto di automobili più pulite. Cosa significa questo per il mercato e per i consumatori? Cosa succederà adesso? Niente incentivi auto nel 2022: spariti dalla Legge di Bilancio Nelle ultime settimane, tra gli addetti ai lavori c'era già un certo pessimismo riguardante gli incentivi per auto a basso impatto ambientale per il 2022. Con l'avvicinarsi dell'ultima settimana dell'anno, durante la quale di solito si vanno a mettere in piedi i provvedimenti economici per l'anno a venire, la certezza di vedere un sostanzioso contributo per l'acquisto di automobili elettriche, ibride o generalmente poco inquinanti è diventata sempre più una speranza. Durante il mese di dicembre, poi, la speranza si è affievolita sempre di più. Non sono bastate le richieste da parte di parlamentari e associazioni del settore a prendere una chiara posizione e incentivare il passaggio alla mobilità sostenibile. Associazioni come UNRAE (Unione Nazionale Rappresentante Autoveicoli Esteri), ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e MOTUS-e, l'associazione che unisce filiera, industrie e intellettuali a supporto dell'auto elettrica, si sono spese in questi mesi in proclami e avvertimenti. Parole ed opinioni autorevoli che, però, non sono state ascoltate. Nonostante pochi giorni fa il Governo abbia pressoché ufficializzato il piano per eliminare nel 2035 la vendita di automobili termiche, a 13 anni da quel traguardo l'Italia fa un enorme passo indietro. Questa mattina è stata approvata la Legge di Bilancio 2022. Per chi non lo sapesse, questo è il documento ufficiale che regolamenta e mette in fila tutti i provvedimenti economici che lo Stato Italiano metterà in campo per lo sviluppo economico (e non solo) del Paese. In mezzo alle decine di provvedimenti, però, è completamente assente un riferimento ad incentivi per l'acquisto di veicoli a basso impatto ambientale. Un vero controsenso, vedendo l'impegno con il quale l'Italia si è attivata per seguire le linee guida europee per il bando alla vendita di auto termiche entro il 2035. Un paradosso anche vedendo l'età media del nostro parco circolante, sempre più vecchio ed inquinante. Nonostante i proclami ad un parco auto più pulito, però, l'unico vero provvedimento puntuale contro l'inquinamento rimangono i sempre più numerosi blocchi del traffico. In più, questi oggi si trovano anche nelle piccole città di provincia e includono anche i veicoli diesel fino ad Euro 5, tacciati di essere "troppo inquinanti". E adesso? Cosa accadrà senza incentivi auto nel 2022 Nonostante tutto questo, però, per ora l'Italia resta a secco di incentivi per l'auto nel 2022. Dopo il passaggio al Senato, infatti, il documento dovrà passare alla Camera per l'approvazione ufficiale. Com'è noto, però, in questo passaggio la Legge di Bilancio rimarrà invariata, e solitamente questo passaggio è poco più di una formalità. La domanda che ci si pone ora è semplice. Cosa succederà nel 2022 senza incentivi per l'auto? La domanda è lecita e importantissima, soprattutto in questo momento storico. Infatti, questo stop agli incentivi arriva in quello che è forse il momento più duro per il mercato dell'auto. Negli ultimi mesi, infatti, le vendite di auto nuove hanno segnato dei record negativi, con numeri persino peggiori del già pessimo 2020. Rispetto al 2020, tra gennaio e novembre 2021 il mercato è salito dell'8,6%, è vero, ma ricordiamo come tra gennaio e maggio 2020 i numeri di vendita fossero quasi nulli. Il paragone con lo stesso periodo del 2019, l'ultimo anno pre-Covid, è impietoso: -31,4%, quasi 400.000 auto nuove perse. Ma quali sono i motivi che hanno portato a questo calo? Tra i motivi non possiamo non citare la produzione in ginocchio per la crisi dei semiconduttori, che porta i tempi di produzione e consegna a dilatarsi a diversi mesi, l'incertezza sulle alimentazioni da acquistare che confonde i clienti. Infine, a colpire è stata ovviamente l'emergenza sanitaria che limita per molti le entrate mensili. Una crisi cronica, che però aveva al suo interno un unico trend positivo: quello delle vetture ibride ed elettriche. Nel 2021, infatti, grazie anche e soprattutto agli incentivi statali, le automobili elettriche ed ibride plug-in hanno raggiunto una quota di mercato del 9,4%. Migliaia di italiani si sono fatti convincere dagli incentivi statali a passare ad auto elettriche o ibride plug-in, grazie anche (e soprattutto) agli incentivi, che tagliavano il prezzo anche di 10.000 euro. Una misura fondamentale per la loro diffusione, visto il prezzo d'acquisto più alto di un'auto ibrida o elettrica. Ad oggi, infatti, le vetture elettriche o ibride plug-in costano, in media, oltre 10.000 euro più di equivalenti vetture termiche. Di fronte a questo trend positivo, però, l'ultima cosa di cui aveva bisogno il mercato dell'auto era una mancanza di aiuti. In questo modo, il mondo a cura di ufficiostampa@unasca.it 15
Tech Princess 27 Dicembre 2021 Niente incentivi per auto ibride ed elettriche nella Legge di Bilancio 2022 dell'auto e la sua filiera ancora più in ginocchio, e il trend positivo visto all'inizio dell'anno potrebbe addirittura scomparire. ANFIA e Motus-e prevedono che, dal 9,4% ottenuto nel 2021, il 2022 potrebbe portare la quota di mercato di ibride ed elettriche sotto il 5%. Vorrebbe dire tornare ai livelli di diffusione di due anni fa, quando le elettriche erano poco più di una nicchia di mercato. Eppure, questo è ciò che sta accadendo. Nulla vieta comunque al Governo di varare nei prossimi mesi degli incentivi "Stop&Go", come quelli visti nel 2021. Come abbiamo però anche visto, questo tipo di incentivi è molto instabile, e ha vita molto breve. Basti ricordare come, ad ottobre di quest'anno, sono stati stanziati 100 milioni di euro per le auto elettriche e ibride plug-in. Aperti il 27 ottobre, il 29, due giorni dopo, erano già esauriti. Da ciò si comprende come questo tipo di incentivi non possano essere un vero traino per un mercato fondamentale come quello dell'auto. Anzi, questo tipo di incentivi Stop&Go hanno paradossalmente un effetto contrario sul mercato. Perché, infatti, acquistare un'auto elettrica a prezzo pieno, e salato, quando potrebbero arrivare in un futuro non ben definito degli incentivi che portano la stessa auto a costare anche 10, 15 mila euro meno? Potrebbero arrivare nel 2022 degli incentivi per le auto a basse emissioni? Questa decisione, come commentano le tante proteste da addetti ai lavori e associazioni del settore, è clamorosamente contro la quella richiesta di accelerazione verso la transizione ecologica richiesta al settore e al Paese dallo stesso Governo. Ad esempio, ANFIA e altre associazioni del settore definiscono l'assenza di incentivi come "incomprensibile". Sempre secondo ANFIA, l'assenza di incentivi dovrebbe costare al mercato circa 161 mila auto elettriche in meno nel 2022. Questa scelta, ironicamente, arriva proprio quando un'auto elettrica italiana, e prodotta in Italia, come la FIAT 500E ha cominciato a convincere e a prendere piede in tutta Europa. È quindi tutto finito per gli incentivi auto nel 2022? Ni. Sebbene la speranza di avere degli incentivi corposi e ben strutturati che possano durare tutto l'anno sia infatti sfumata, ora non si può far altro che attendere, per capire cosa vorrà fare ora il Governo. Cosa potrebbe fare però in concreto? L'unica speranza è quella che vuole l'arrivo di una misura ad hoc con fondi stanziati ad anno già iniziato, come visto nel 2021. Altrimenti, se anche questo provvedimento dovesse mancare, il 2022 davvero sarà privo di incentivi per l'acquisto di auto a basso impatto ambientale. E, in quel caso, vedremo le conseguenze solo nei prossimi mesi e anni. A giudicare da quello che dicono le associazioni del settore, però, le conseguenze questa volta potrebbero essere davvero gravi. Juice Booster 2 - Electric Car Charger (32 A, 3 Phases, 1... PRINCIPALI CARATTERISTICHE: la stazione di ricarica mobile da 22 kW più piccola e sicura. Compatibile con tutti I...PRESTAZIONI: Carica trifase a 11 o 22 kW fino a 32 A. Ricarica completa in 3-4 ore in condizioni idealiMATERIALE: Impermeabilità IP67, resistente allo schiacciamento in caso di drive-over, adatto all'uso con temperature... 1.222,96 EUR Ecco gli ultimi articoli sugli incentivi auto dell'anno ormai in chiusura Lo sapevi? Abbiamo aperto il canale ufficiale di techprincess su Telegram con le migliori offerte della giornata. Cosa aspetti? Iscriviti qui! Tags incentivi auto incentivi auto 2022 niente incentivi auto 2022 Giulio Verdiraimo Send an email 27 Dicembre 2021 0 5 minuti Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Skype Messenger Messenger WhatsApp Telegram Viber Condividi per Email Stampa a cura di ufficiostampa@unasca.it 16
Tech Princess 27 Dicembre 2021 Niente incentivi per auto ibride ed elettriche nella Legge di Bilancio 2022 a cura di ufficiostampa@unasca.it ufficiostampa@unasca.it 17 Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
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