RASSEGNA STAMPA DEL 31 marzo 2020 - Assiterminal
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
DATA 31/3/2020 TESTATA SHIP2SHORE ____________________________________________________________________________________________________ Per i terminalisti (passeggeri) occorre ripartire da zero (canoni) La missiva firmata dal Presidente, Luca Becce, e dal Presidente della Commissione Crociere, Galliano Di Marco, è molto diretta. Assiterminal ha messo nero su bianco una perentoria richiesta di azzeramento dei canoni demaniali per terminalisti - in nome e per conto di tutte le stazioni marittime Italiane (in particolate Venezia, Genova, Civitavecchia, Napoli, Cagliari, Catania, Trieste, Ravenna, Livorno, Messina) - inviandola al Presidente del Consiglio dei Ministri, al MEF e al MIT e alle Commissioni Trasporti di Camera e Senato. La modifica ed integrazione all’art. 92 del D.L. 18/2020 relativamente alla prevista parziale sospensione dei canoni demaniali marittimi come antidoto temporaneo all’impatto dell’attuale emergenza epidemiologica da COVID-19, che ha già costretto i terminal operator passeggeri a richiedere la CIG, “stante il totale azzeramento del turismo e del traffico crocieristico in Italia e nel mondo; gli accadimenti degli ultimi giorni non consentiranno una ripresa prima del 2021”. La nefasta previsione di Assiterminal viene meglio circostanziata: “È evidente la pressoché totale assenza di entrate 2020 per tutte le realtà che fanno parte della filiera crocieristica, da vettori e terminalisti a tutti i loro fornitori, compresa Fincantieri, qualcosa di mai accaduto prima nella storia dell’industria crocieristica”. La lettera rimarca che il duro colpo viene sofferto da entrambi i fianchi “da società che gestiscono le stazioni marittime italiane e sono spesso partecipate dai maggiori gruppi mondiali del settore come MSC, Royal Caribbean, Carnival”. La giustificazione della richiesta di esenzione viene ricercata nel fatto che “i canoni demaniali alle Autorità di Sistema Portuale il più delle volte non (sarebbero) collegati all’entità del traffico effettivamente movimentato. La disposizione introdotta con il D.L. 18/2020 è insufficiente a tutelare le imprese e i loro dipendenti, stimati - secondo CLIA – in 119.000 occupati diretti ed indiretti in Italia, Paese che rappresenta il 30 % degli occupati in Europa”. Becce e Galliano spiegano che “la norma, applicabile unicamente ai concessionari ex artt. 16, 17 e 18 della L. 84/94, escludendo le altre tipologie concessorie del settore (quali servizi di interesse generale ex art. 6 e quelli ex art. 36 cod. nav.), prevede solo la sospensione dei termini di pagamento fino al 31 luglio, mantenendo l’obbligo della corresponsione integrale entro fine 2020”.
Assiterminal richiama la circostanza della ‘forza maggiore’, già ufficialmente accertata dal Governo e dalle Autorità Sanitarie italiane ed internazionali, ed eccepisce che i provvedimenti cogenti adottati dal Governo rientrino a pieno titolo nel factum principis; questo latinismo evidenzia una causa di impossibilità oggettiva ad effettuare una prestazione derivante da provvedimento autoritativo che esula dalla sfera di controllo del debitore, sicché tale fatto non gli è imputabile, e dunque l'obbligazione si estingue senza residuali conseguenze per lui negative. “È evidente che sussistano condizioni oggettive per sospendere tutti gli adempimenti contrattuali in essere fintanto che la situazione di emergenza perdura. Nel caso specifico di concessione di beni, l’oggettiva impossibilità di utilizzo per il fine proprio per i quali sono stati concessi determina una chiara situazione di sopravvenuta eccessiva onerosità del canone corrisposto, facendo sorgere il diritto di ottenere un riequilibrio del rapporto obbligatorio” incalza l’associazione dei terminalisti tricolori, proseguendo con una ‘memoria’ giuridica a propria giustificazione, frutto di appositi pareri legali commissionati e già acquisiti da alcune società che gestiscono le stazioni marittime.
DATA 31/3/2020 TESTATA SHIP2SHORE ____________________________________________________________________________________________________ I terminal operator cercano l’interconnessione tra porti e shipping La firma è quella, inequivocabile, del Direttore, Alessandro Ferrari; ma le idee sono quelle che emergono dal confronto costante con gli associati di Assiterminal, presieduti da Luca Becce. Il documento diffuso dall’associazione dei terminal operator si intitola ‘L’interconnessione tra Porti e Shipping’, un’etichetta che appunto indica l’auspicato percorso dei due filoni dello stesso cluster. Il ‘narratore’ parte dalla cronaca di un’attualità davvero “inimmaginabile anche solo due mesi fa”, rammentando come il 2020 fosse iniziato sotto i migliori auspici per vari segmenti: dalle crociere passando alle autostrade del mare per arrivare ai traffici merci, ‘addirittura’ con la apparente consapevolezza da parte della politica dell’importanza strategica della logistica; un progetto credibile su cui poter lavorare. E se i sogni finiscono all’alba, l’ottimismo è evaporato come una bolla di sapone con l’arrivo a fine febbraio nel nostro Paese di un ospite altamente indesiderato quale il malefico e letale virus cinese. Con l’inevitabile – e forse, per certi versi, tardivo lockdown, tutta l’intelaiatura dell’Italia rivela la propria vulnerabilità e salta in aria, portando con sé morti (purtroppo reali persone fisiche) e feriti (quasi tutti i settori dell’economia). Non occorre rivangare la raffica di default che si sono succeduti in questo tragico e surreale mese di marzo, probabilmente il più brutto nella storia della Repubblica Italiana Detto una volta di più – repetita iuvant eccome, specie alle orecchie di certi politici sempre ‘sfasati’ – quanto l’armonioso e fluido scorrere della logistica possa influenzare le sorti del Belpaese (se funziona e se è efficiente, il sistema produttivo ne beneficia; se rallenta o va in sofferenza, il sistema produttivo va in astenia insieme al consumatore/cittadino), ecco la lunga e articolata ‘ricetta’ del medico di Assiterminal. “La cura – per quanto emergenziale e contingente – deve essere allineata per pazienti nelle stesse condizioni di salute. Che siano la conversione del decreto ‘Cura Italia’ o i provvedimenti successivi, il ‘minimo sindacale’ non può che essere il combinato disposto di quanto stiamo tutti evidenziando (non richieste ma bisogni…), sia per evitare il default delle nostre imprese, sia per cercare di prefigurare i presupposti per ripartire (quando potremo): naturalmente, ogni misura andrà aggiornata e commisurata misurando gli effetti contingenti e nel tempo della pandemia” è la diagnosi del Dott. Ferrari, prima di esplicitare una ricca
prognosi che si dipana fra tre diversi tipi di misure: per il lavoro, finanziarie e per sostenere i costi operativi e la ripartenza. Tra le prime, una serie di esoneri contributivi previdenziali per imprese che mantengano livelli di occupazione invariati, con un occhio di riguardo per i lavoratori dei porti. In secundis, una moratoria processuale sulle procedure concorsuali e fallimentari e la sterilizzazione temporale delle esposizioni finanziarie, oltre all’istituzione di un fondo presso il MIT destinato a compensare i danni per l’arresto e/o riduzione delle attività delle imprese portuali. Fra le terze rientra l’agognata esenzione dal pagamento dei canoni concessori, oltre ad una serie di ulteriori interventi, compresa finalmente la piena attivazione allo Sportello Unico Doganale. Il presupposto del ‘tridente’ di azioni richieste da Assiterminal è l’applicazione del principio di causa di forza maggiore, che porrebbe il concessionario nell’impossibilità sopravvenuta di fruire del bene avendo subito pregiudizio da azzeramento e/o riduzione dei traffici. Come ‘buon peso’ a questo trittico di iniziative, Ferrari e i suoi associati propongono la grande suggestione: “costruire un modello di ZES Zona Economica Speciale di Salvaguardia per l’Italia che, per essere veramente competitiva, deve valere per l’intera penisola, e non ‘a macchie’; tutt’altra cosa, insomma, rispetto al simulacro di ZES previsto dall'attuale quadro normativo”. Sono dichiaratamente misure ‘esemplificative’ ma sintomatiche del fervore di idee che balenano presso il cluster marittimo-portuale. “La convergenza di tutti gli attori e protagonisti della supply chain marittimo portuale significa quantomeno che ‘non ce la raccontiamo’!” afferma ancora prosaicamente Ferrari, precisando – e non sarebbe dettaglio da poco… - che “il combinato disposto delle misure richieste non prevede un carico sulle finanze dello stato eccessivo - in linea con le istanze provenienti dagli armatori, tanto che, viste le correlazioni in diverse aziende che sono le due facce del mestiere (navi e porti), molte misure e azioni volutamente si compenetrano - e raggiungerebbe i suoi fini supremi: tutelare i lavoratori portuali, le imprese e il sistema logistico che si dirama dalle banchine”. E per quanto riguarda la ‘restituzione’ di quanto eventualmente anticipato dalla mano pubblica? “Ci sarà poi modo e tempo di verificare come compensare allo Stato quanto erogato individuando percorsi e meccanismi a tasso 0 che nei prossimi (almeno 3) anni accompagnino le aziende; queste ‘potranno permetterselo’, in una dilazione di refounding virtuosa verso lo Stato secondo principi di sostenibilità solidaristica che andranno individuati. Ma ora è il momento di dare fiato alle imprese strozzate cui serve la liquidità come l’ossigeno!” conclude il portavoce di Assiterminal, che non intende aspettare ‘regali’ dall’Europa: “vediamo come si comporteranno UE e BCE, ma meglio cominciare a fare da sé…”. Angelo Scorza
DATA 31/3/2020 TESTATA SHIP2SHORE ____________________________________________________________________________________________________ Venezia sospende i canoni demaniali sino al 30 settembre. E PSA Vecon attiva un ‘corridoio rapido’ per le merci urgenti Sospendere i canoni demaniali sino al 30 settembre. È questa la possibilità che l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale (porti di Venezia e Chioggia) ha dato a tutte le aziende concessionarie attraverso una circolare, andando quindi oltre i termini già introdotti dal decreto ‘Cura Italia’ che autorizzava la sospensione dei pagamenti sino al 31 luglio. “In questo periodo di emergenza, gli amministratori pubblici sono chiamati a fare uno sforzo in più per alleviare le difficoltà di lavoratori e aziende e per sostenere il sistema produttivo nel suo complesso. Il provvedimento rappresenta una delle prime azioni messe in pratica per concedere un sostegno alle imprese, che si trovano in queste settimane a dover far fronte ai costi addizionali delle misure di sicurezza per il personale e a una flessione dei traffici e degli ordinativi, e, conseguentemente, per salvaguardare i posti di lavoro”, ha commentato il presidente dell’Authority, Pino Musolino. “Nonostante le difficoltà, - aggiunge il presidente Musolino – i porti veneti non hanno, fino ad ora, mai smesso di operare garantendo l’approvvigionamento di prodotti e materie prime per la nostra economia e per le esigenze dello sforzo sanitario nazionale. Ringrazio tutte le oltre 1.200 aziende insediate a Venezia e a Chioggia e gli oltre 21.000 lavoratori che gravitano attorno ai nostri scali per la professionalità e lo spirito di sacrificio che dimostrano quotidianamente. Avremo bisogno di tutte le nostre risorse quando, al termine del lockdown, dovremo contribuire a rimettere sulle sue gambe e poi far correre il sistema industriale italiano”. Una analoga decisione era stata presa alcuni giorni fa dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (porti di Bari, Brindisi, Barletta e Manfredonia), che aveva adottato la sospensione del pagamento di canoni e diritti portuali fino a metà dicembre. Nell’ordinanza il Presidente Ugo Patroni Griffi aveva inserito non solo le aziende portuali titolari di concessione demaniale o autorizzate all’espletamento di operazioni portuali, ma anche, andando al di là dei contenuti del decreto governativo, qualsivoglia impresa titolare di concessione demaniale marittima, “per dare una boccata di ossigeno a tutto il nostro cluster marittimo che registra quotidiane e continue flessioni nei traffici di persone e mezzi”. Intanto il terminal container PSA Venice-Vecon ha attivato una corsia preferenziale per le merci strategiche al fine di assicurarne una loro rapida consegna, separandole da quelle bloccate ed in progressivo futuro accumulo nei piazzali, conseguente al fermo dei settori industriali imposto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 marzo. “In tutte le crisi si nascondono minacce ed opportunità. L’emergenza in cui stiamo vivendo sta facendo emergere l’esigenza di rivedere non solo le nostre abitudini sociali, ma anche la
necessità di cambiare alcune modalità di gestione del business per supportare la catena logistica in questo momento di estrema difficoltà per il Paese”, le parole del neo amministratore delegato di PSA Venice-Vecon, Alessandro Becce. In anticipo rispetto all’attivazione della procedura, già ieri 60 container con elevata probabilità di ritiro sono stati identificati prima dello scarico sulla prossima nave. “In questo modo possiamo garantire che le merci importanti, come cibo e farmaci in primis, arrivino dove devono il più rapidamente possibile. Passata l’emergenza, potrà diventare un metodo nuovo di gestire le consegne”. P.R.
DATA 31/3/2020 TESTATA SHIP2SHORE ____________________________________________________________________________________________________ De Micheli convoca Onorato al MIT: “La pazienza ha un limite ed è stato superato” Appuntamento alle 15 al Ministero dei Trasporti, presente anche il Ministro dello Sviluppo Economico. A convocare l’armatore Vincenzo Onorato, patron dell’omonimo gruppo armatoriale, dopo il sequestro conservativo operato dai commissari di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria che ha di fatto bloccato i conti e l’operatività di Tirrenia- CIN, che in regime di convenzione collega con la terraferma Sardegma, Sicilia e alcune isole minori, è stata direttamente la titolare del dicastero di Porta Pia, Paola De Micheli. “Per mesi Tirrenia non ha risposto alle richieste dei commissari e ora non può scaricare le responsabilità sulla politica. Il presidente Onorato è stato convocato da me e dal Ministro Patuanelli domani alle 15, per rendere conto del comportamento di un’impresa che deve gestire un’attività di trasporto di servizio pubblico con soldi pubblici. La pazienza ha un limite e il limite è stato superato. Il Mit ha riconosciuto sempre le risorse necessarie a Tirrenia, nei tempi previsti dai termini di legge e dei contratti, garantendo costante attenzione a tutti i problemi nel corso del tempo intervenuti. Confidiamo che domani Onorato si presenti alla riunione per affrontare la situazione con risposte concrete e non con le dichiarazioni che ci è toccato leggere in queste ore”. Il riferimento del ministro è allo scontro fra Onorato e i commissari di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria. Tuttavia l’armatore, nel leggere l’intervento di De Micheli, mostra più di un’apertura: “Ho letto le dichiarazioni del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola de Micheli, mai mi sarei permesso di lanciare un’ accusa al Ministero dei trasporti che ha sempre onorato i suoi impegni nei confronti della compagnia e della convenzione consentendo il mantenimento della continuità territoriale o scaricare la responsabilità sulla politica. Il problema é diverso: sebbene il MIT abbia sempre fornito le risorse necessarie, cioè il corrispettivo della convenzione, i commissari di Tirrenia in AS hanno sequestrano i conti correnti della società; pertanto il ministro capirà benissimo che noi non possiamo accedervi e questo purtroppo ed inesorabilmente determina il blocco totale della compagnia. Per quanto sopra e per onorare gli impegni presi sia con il MIT che morali in un momento così complicato per il nostro Paese, ci siamo attivati immediatamente come Moby, compagnia del gruppo che opera in regime di libero mercato, riarmando le navi per garantire immediatamente il servizio e consentire il trasporto di tutti i beni essenziali sia alimentari che farmaceutici. Con riferimento ad alcune parole del Ministro preciso che non risponde al vero che CIN non abbia risposto alle richieste dei commissari di Tirrenia in AS. Al contrario CIN ha ripetutamente e costantemente contattato anche attraverso propri rappresentanti i commissari proponendo soluzioni alla vicenda. Auspico che domani possa trovarsi un componimento per assicurare per quanto ci é consentito il pagamento a Tirrenia in AS di quanto dovuto e per ripristinare l’operatività della compagnia”. P.R.
DATA 31/3/2020 TESTATA SHIP2SHORE ____________________________________________________________________________________________________ REAGIRE SUBITO: Il Dopoguerra della Logistica rischia di minare la ripresa dell'intera economia nazionale È questo il titolo del Documento presentato da Confetra alla Ministra De Micheli ed al Presidente Conte. La pandemia economica rischia di fare più danni di quella sanitaria: su base annua il Centro Sudi della Confederazione prevede una contrazione dei volumi tra il 20 ed il 25%. Se l'interscambio commerciale del Paese con il resto del Mondo fletterà di circa 150 miliardi di euro, come da proiezione, in termini di merci movimentate ciò equivarrebbe a circa 90 milioni di tonnellate, tra import ed export: l'equivalente di 18 miliardi di fatturato per l'intero Settore della Logistica e del Trasporto Merci. Una devastazione, per attività che - come dimostrato anche in questa drammatica crisi - rappresentano il tessuto connettivo dell'economia nazionale, dei consumi, degli approvvigionamenti, degli scambi, delle importazioni, delle esportazioni. “Siamo la rete che regge l'economia reale” ha dichiarato il Presidente di Confetra Guido Nicolini “e se essa dovesse collassare, non c'è ripresa che tenga. Da settimane lavoriamo sostanzialmente in perdita: a costi fissi cioè immutati, ma mediamente al 25/30% dei volumi. Noi non potevamo “restare a casa”, ma ora serve una massiccia iniezione di liquidità attraverso strumenti diretti ed attivabili nel giro di pochi giorni, non settimane, per tenere in piedi il settore”. Tre, sostanzialmente, le proposte avanzate dalla Confederazione al Governo: una riduzione flat del cuneo fiscale del 40% per i prossimi 20 mesi, la possibilità di incassare tramite CDP subito il 50% delle fatture inevase senza oneri, la costituzione di un Fondo nazionale per ristorare le imprese che possano dimostrare un gap di fatturato tra il periodo dell'emergenza e del lockdown 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. “Si tratta di un “pacchetto” di misure che necessita di coperture per circa 9 miliardi. E parliamo solo del Settore Logistica e Trasporto merci. È chiaro che tutto ciò ha un senso se il Governo, come ci auguriamo, vorrà davvero mettere a punto una politica urgente per la ripresa come quella evocata nei giorni scorsi da Draghi. Un altro Provvedimento da 25 miliardi di euro invece, buono solo per prorogare di un ulteriore mese le scadenze fiscali e poco altro, significherebbe in larga misura condannarci a chiudere battenti nel giro di poche settimane”.
DATA 31/3/2020 TESTATA SHIP2SHORE ____________________________________________________________________________________________________ Lo stop ai passeggeri porta la cassa integrazione nei terminal Di fatto, ormai, lo stop ai traghetti passeggeri e alle crociere è totale: resistono solo i collegamenti essenziali, opportunamente contingentati giusto per garantire la continuità territoriale. Per questo i terminal passeggeri in Italia si sono svuotati, delle persone in transito ma anche delle attività collaterali che molti di essi ospitavano: spazi di sosta, di servizio, convegnistica. Ed ecco che allora molte delle società che hanno in gestione questi scali hanno approfittato delle misure inserite nel decreto ‘Cura Italia’ per avvalersi della cassa integrazione, in nessun caso a 0 ore per garantire, a turno, la copertura dei servizi essenziali, a partire da quelli amministrativi. Va in questo senso la scelta di Porto 2000 di Livorno, società privatizzata nel luglio 2018 dal tandem Moby-MSC, che ha attivato la cassa integrazione per i suoi 64 dipendenti, appunto a turnazione ma a tempo indeterminato (per ora la richiesta è di 9 settimane, prorogabile): difficile prevedere quando avverrà la ripresa dei traffici, e dire che siamo proprio all’alba della stagione, quella primaverile ed estiva, più fruttifera sotto questo punto di vista. I lavoratori sono stati suddivisi in gruppi, in modo da rendere meno impattante possibile per l’operatività del terminal una quarantena che dovesse nascere a seguito di malaugurati contagi da COVID-19. Restano esclusi da questa forma di previdenza i lavoratori stagionali, una trentina, che in questo periodo, e sino a fine settembre, venivano assoldati per dare man forte nel momento apicale della stagione. Scenario pressoché analogo per Stazioni Marittime, che gestisce traghetti e crociere nel porto storico di Genova: richiesta la cassa integrazione per i 54 dipendenti, anche in questo caso non a 0 ore. In questo modo, a turno, i lavoratori potranno garantire una copertura essenziale per non paralizzare l’attività dello scalo, per quanto esigua rispetto al solito, e sbrigare le pratiche arretrate. Dall’altra parte dell’Italia, a Trieste, proprio in queste ore si sta chiudendo un acordo con i sindacati in tal senso: interessati tutti e 13 i dipendenti, anche in questo caso a turno. Trieste Terminal Passeggeri (TTD) deve fare i conti, fra le altre cose, con le minori entrate che le garantivano una fiorente attività convegnistica (qui, recentemente, sono andate in scena le celebrazioni per i 300 anni del porto gigliato e l’ultima edizione del Forum di Pietrarsa) e anche la gestione dei parcheggi a pagamento, a ridosso del centro cittadino, che adesso sono gratuiti (e comunque di certo meno ricercati) a causa dell’emergenza. “Qui non si vede una nave...” è invece la laconica constatazione di Galliano Di Marco, direttore Generale di Venezia Terminal Passeggeri (VTP). Anche in questo caso, l’intera forza lavoro – 60 dipendenti – è stata messa in cassa integrazione, a rotazione, per 9 settimane. Ma è già stato preparato un piano straordinario, che verrà illustrato nel prossimo Consiglio di Amministrazione, nel quale verrà chiesta la cassa integrazione ordinaria sino alla fine dell’anno. “Un piano straordinario che si basa su una stima di ricavi che a fine anno saranno prossimi allo zero e che conseguentemente prevede una forte riduzione dei costi ma mira alla massima tutela per i dipendenti della società per i quali non è previsto alcun
licenziamento”, fa sapere una nota della società. Il CdA ha inoltre disposto che la mensilità di marzo venga pagata integralmente (indipendentemente dalla data di avvio della cassa integrazione) e che, per il periodo coperto dalla cassa integrazione, la società integri lo stipendio di ciascun dipendente fino all’80% del valore lordo visto che i massimali previsti avrebbero comportato una decurtazione significativa degli stipendi, che in molti casi sarebbero stati ben al di sotto del 50% del valore lordo. Infine, VTP sta valutando di anticipare i pagamenti degli stipendi ad inizio di ciascun mese per sopperire ai tempi di pagamento più lunghi attualmente previsti dall’INPS. Situazione diversa invece a Palermo, dove non è ancora operativa la gestione congiunta MSC-Costa per il terminal crociere in via di realizzazione, con i due colossi che si occuperanno anche dei relativi servizi ai passeggeri pure negli altri porti del sistema della Sicilia Occidentale, ovvero Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle. “Per ora abbiamo poche richieste in tal senso che arrivano da alcune imprese portuali, ma stiamo facendo il possibile per limitare i problemi: se in questo momento abbiamo pochi passeggeri, è vero anche che servono sforzi ancora maggiori per scaricare in fretta le merci essenziali che arrivano in porto, come cibo, farmaci, dispositivi medici. Ci stiamo dando da fare in questo modo, finché sarà possibile. Quando mi sono insediato la cassa integrazione era pratica piuttosto comune ed estesa in porto, non vorrei tornare a quello scenario”, spiega a Ship2Shore il presidente dell’AdSP Pasqualino Monti. Pietro Roth
DATA 31/3/2020 TESTATA CIVONLINE ____________________________________________________________________________________________________ Porto, Di Majo: “Lo scalo pronto ed operativo per qualsiasi tipologia di merce” CIVITAVECCHIA - Il presidente dell’AdSP ci riprova a profondere positività per l’indotto portuale cittadino, le maestranze e le aziende che vi operano, pur trovandosi nel bel mezzo di una tempesta dovuta alla grande emergenza che sta attanagliando non solo la nostra città ma l’intero paese. “In un momento in cui Civitavecchia paga, forse più di tutti, il drastico calo passeggeri e crocieristico, settore quest'ultimo in cui è stata fino ad oggi leader a livello internazionale, - sottolinea il numero uno di Molo Vespucci - è nostra intenzione, d'accordo con gli operatori portuali, far presente che tutto il settore commerciale rimane, comunque, operativo. Accolgo l’appello del Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli la quale, nel ribadire che il polo marittimo costituisce uno dei settori più importanti dell’economia, ha chiesto a noi presidenti delle Autorità di Sistema Portuale di contribuire, innanzitutto, alla elaborazione di misure di carattere economico ed organizzativo per il contenimento della crisi e, successivamente, di misure per il rilancio dell'economia portuale”. Di Majo ribadisce che in questa fase emergenziale, l'amministrazione sta cercando di rispondere in maniera rapida e flessibile per mettere in condizione il porto di Civitavecchia, unitamente a quello di Gaeta, di ricevere grandi quantità di merce, in virtù della sua capacità e delle banchine che ha a disposizione e con il vantaggio ulteriore di un Interporto (a circa 1,5 Km di distanza dal porto di Civitavecchia) diventato da qualche mese operativo e a servizio dell'intero cluster portuale e dotato di celle frigorifere con elevata capacità di stoccaggio. “Ben vengano, in questo periodo, anche operazioni sinergiche tra diversi operatori portuali - spiega - al fine di non perdere traffici, come ad esempio l'operazione odierna di un importante stoccaggio, da parte di un operatore, di un nuovo traffico di almeno tre mila autovetture in polizza in importazione, in un'area data recentemente in concessione (ad un altro operatore) e, quindi, ancora non del tutto operativa. L'ambito portuale e quello retroportuale ha altre aree che sono immediatamente disponibili e fruibili per ricevere qualunque tipologia di merce. A tale riguardo, va rimarcato, ancora una volta, che il porto di Civitavecchia, insieme al porto di Gaeta, è l’unico, del Lazio che, con la massima efficienza e velocità, può servire l’intero bacino della Capitale. Oltre alle note motivazioni ambientali, ovvero la riduzione di emissioni nocive derivanti dai chilometri di percorrenza stradale tra il porto di Civitavecchia e Gaeta e le destinazioni finali della merce nei diversi poli logistici e di distribuzione all'interno della Regione Lazio, in questo momento vi sono anche ragioni dettate dalle misure di sicurezza sanitaria che imporrebbero l'utilizzo di percorsi stradali e ferroviari più brevi e, oltretutto, più convenienti. E’ oltremodo necessario che il porto si apra ad una maggiore diversificazione per quanto riguarda le tipologie di traffico che non hanno mai scalato gli approdi del network laziale”.
DATA 31/3/2020 TESTATA INFORMARE ____________________________________________________________________________________________________ HHLA prevede per il 2020 un forte calo dei ricavi e del risultato operativo Il gruppo terminalista tedesco Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA) prevede che quest'anno il proprio volume d'affari nonché l'utile operativo registreranno una notevole diminuzione a causa degli effetti provocati dalla diffusione del virus Covid-19. «Nei suoi 135 anni - ha spiegato la presidente dell'azienda, Angela Titzrath - HHLA ha superato molte crisi. Però gli shock economici della pandemia coronavirus ci presentano una sfida di una portata mai vista in precedenza. Tuttavia siamo consci della nostra responsabilità come fornitore di servizi per la Germania quale nazione industrializzata. Agiremo quindi con prudenza e cautela e attueremo sistematicamente le misure necessarie per guidare HHLA attraverso questo momento difficile». Il gruppo tedesco ha precisato che, nonostante non sia possibile al momento formulare affidabili previsioni, è tuttavia possibile supporre che nel 2020 i ricavi e il risultato operativo generati dalle attività portuali e di logistica portuale dell'azienda saranno nettamente inferiori a quelli dello scorso anno e ciò sarà determinato principalmente dalla prevedibile accentuata flessione, forse temporanea, della movimentazione e dei trasporti di container, contrazione - ha specificato il gruppo - che sta interessando tutte le aree dell'economia inclusi gli scambi commerciali internazionali che sono fondamentali per HHLA. Inoltre l'azienda prevede che anche il risultato operativo della divisione Real Eastate probabilmente sarà significativamente inferiore rispetto a quello del 2019. HHLA ha evidenziato che HHLA, sulla base della liquidità disponibile al 31 dicembre scorso e delle misure assunte per gestirla e preservarla, dovrebbe poter adempiere a tutti i suoi impegni di pagamento nonostante gli oneri connessi agli effetti della pandemia del coronavirus.
DATA 31/3/2020 TESTATA INFORMARE ____________________________________________________________________________________________________ Nel 2019 il risultato economico netto del gruppo terminalista cinese CMPort è cresciuto del +16,1% China Merchants Port Holdings Co. (CMPort) ha chiuso il 2019 con ricavi pari a 8,90 miliardi di dollari di Hong Kong (1,15 miliardi di dollari USA), con una diminuzione del - 12,4% sull'esercizio annuale precedente generata principalmente dalla cessione della partecipazione nella Shenzhen Chiwan Wharf Holdings Ltd. avvenuta nel 2018. L'utile operativo è ammontato a 9,24 miliardi di dollari di Hong Kong (+53,7%) e l'utile netto a 9,24 miliardi (+16,1%). Ricordiamo che lo scorso anno i terminal portuali del gruppo cinese hanno registrato un incremento del +2,5% del traffico dei container, attestatosi a 111,8 milioni di teu, e un calo del -10,5% del traffico di rinfuse, sceso a 449,2 milioni di tonnellate. Nel solo secondo semestre del 2020 i ricavi del gruppo hanno totalizzato 4,43 miliardi di dollari di Hong Kong, con una riduzione del -3,6% sul corrispondente periodo dello scorso anno. L'utile operativo è stato di 1,55 miliardi di dollari di Hong Kong (+670,1%) e l'utile netto a 2,45 miliardi (+19,9%). Prima partenza verso est del servizio ferroviario‐marittimo Europa‐Far East di Maersk Line Sabato dal porto russo di San Pietroburgo è partito il primo treno diretto ad est che fa parte del servizio ferroviario-marittimo AE19 della Maersk Line, linea che collega il Nord Europa con il Far East. La tratta ferroviaria unisce il terminal First Container Terminal (FCT) del porto baltico e il terminal Vostochnaya Stevedoring Company (VSC) del porto di Vostochny che fanno parte entrambi del gruppo terminalista russo Global Ports. La prossima partenza da San Pietroburgo diretta ad oriente è in programma il prossimo 8 aprile e successivamente le partenze avverranno ogni due settimane. Maersk Line ha specificato che il transit time complessivo del nuovo servizio dai porti del Nord Europa ai porti della Corea e del Giappone sarà compreso tra 23 e 32 giorni, pari a metà rispetto ai 52-37 giorni della tradizionale tratta oceanica.
DATA 31/3/2020 TESTATA INFORMARE ____________________________________________________________________________________________________ Tirrenia ferma le navi in risposta al sequestro dei conti correnti della CIN La compagnia di navigazione Tirrenia ha fermato le proprie navi in risposta al sequestro conservativo disposto dai commissari di Tirrenia dei conti correnti della Compagnia Italiana di Navigazione (CIN), la società del gruppo Onorato Armatori che nel 2012 ha acquisito Tirrenia. «I commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria, Gerardo Longobardi, Beniamino Caravita di Toritto e Stefano Ambrosini - ha reso noto oggi la compagnia - malgrado CIN abbia più volte comunicato loro in forma scritta la propria disponibilità ad offrire, nei limiti del consentito, garanzie di pagamento di quanto reclamato da Tirrenia in amministrazione controllata, in data odierna hanno eseguito, in questo momento così drammatico per il Paese, un sequestro conservativo sui conti correnti di CIN». «Teniamo a precisare - ha specificato Tirrenia - che la società è liquida, ma che di fatto il blocco dei conti correnti ne impedisce l'operatività. In seguito a quanto sopra l'attività di CIN, compagnia che svolge in convenzione con lo Stato il servizio di continuità territoriale via mare per le isole, è stata paralizzata. Con decorrenza immediata sarà impossibile continuare lo svolgimento di detto servizio e le corse programmate per oggi su tutte le linee in convenzione con la Sardegna, la Sicilia e le Tremiti non verranno effettuate».
DATA 31/3/2020 TESTATA INFORMARE ____________________________________________________________________________________________________ Rinvio al prossimo anno del Salone Nautico di Venezia L'edizione 2020 del Salone Nautico di Venezia, il cui svolgimento era stato originariamente programmato tra il 3 e il 7 giugno prossimi, è stata rinviata al prossimo anno a causa del perdurare dell'epidemia Covid-19 e delle misure che da giorni tutti i Paesi nel mondo stanno varando e attuando per bloccare gli spostamenti internazionali. Il Comune di Venezia e la sua controllata Ve.La., che organizzano l'evento, hanno spiegato che la decisione di posticipare la kermesse di un anno, non sovrapponendosi ad altre rassegne analoghe già calendarizzate in Italia nel secondo semestre, è stata scelta, oltre che per evidenti motivazioni prudenziali legate all'emergenza sanitaria, in accordo con le aziende e gli operatori del settore nautico con l'obiettivo di creare le migliori condizioni per il rilancio del comparto. Inoltre hanno specificato che nei prossimi mesi continueranno i lavori di infrastrutturazione dell'Arsenale di Venezia, sede ospitante del Salone, dedicando attenzione alla riorganizzazione delle attività con un calendario di iniziative collaterali, tappe di avvicinamento per garantire ad aziende, operatori e pubblico un'edizione che sia all'altezza del nome di Venezia e che rappresenti una opportunità per tutta la filiera nautica.
DATA 31/3/2020 TESTATA INFORMARE ____________________________________________________________________________________________________ COSCO Shipping Ports ha chiuso il 2019 con ricavi pari a 1,03 miliardi di dollari (+2,7%) Il gruppo terminalista cinese COSCO Shipping Ports ha chiuso il 2019, anno in cui il traffico dei container movimentato dai terminal dell'azienda è cresciuto del +4,8%, con ricavi pari a 1,03 miliardi di dollari, con un incremento del +2,7% sull'anno precedente. L'utile operativo è ammontato a 212,5 milioni di dollari (-0,3%) e l'utile netto a 349,9 milioni di dollari (-6,4%). Nel solo quarto trimestre del 2019 i ricavi sono stati pari a 255,1 milioni di dollari, con un rialzo del +1,2% sul periodo ottobre-dicembre del 2018, l'utile operativo è stato di 64,7 milioni di dollari (+31,5%) e l'utile netto di 95,7 milioni di dollari (+7,7%). A febbraio nel porto di Algeciras sono state movimentate 6,3 milioni di tonnellate di merci in container (+25,9%) Lo scorso mese il traffico delle merci movimentato dal porto di Algeciras è ammontato a 10,0 milioni di tonnellate, con un incremento del +15,6% sul febbraio 2019 che è stato generato dalla crescita del +25,9% delle merci containerizzate attestatesi a 6,3 milioni di tonnellate. Il traffico dei container in termini di contenitori da 20 piedi movimentati è stato pari a 424mila teu (+9,4%), di cui 369mila teu in transito, 27mila teu allo sbarco (+20,6%) e 29mila teu all'imbarco (+0,6%). Le merci convenzionali sono state pari a 956mila tonnellate (+17,8%), le rinfuse liquide a 2,3 milioni di tonnellate (+9,0%) e le rinfuse secche a 44mila tonnellate (-81,2%). Nel primo bimestre del 2020 il porto spagnolo ha movimentato un totale di 20,0 milioni di tonnellate di merci, con una progressione del +14,3% sullo stesso periodo dello scorso anno. Le merci in container sono state 12,1 milioni di tonnellate (+20,0%) e questo volume di traffico è stato realizzato con una movimentazione di contenitori pari a 868mila teu (+9,5%), di cui 754mila in transito (+9,5%), 53mila allo sbarco (+12,4%) e 60mila all'imbarco (+4,2%). I carichi convenzionali hanno totalizzato 1,8 milioni di teu (+14,2%), le rinfuse liquide 5,3 milioni di teu (+20,2%) e le rinfuse solide 87mila teu (-81,1%).
DATA 31/3/2020 TESTATA INFORMARE ____________________________________________________________________________________________________ Confronto tra De Micheli e i presidenti delle AdSP sull'emergenza sanitaria e l'economia marittima Venerdì Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, si è confrontata in videoconferenza con tutti i presidenti delle Autorità di Sistema Portuale italiane ai quali ha ribadito che il polo marittimo costituisce uno dei settori più importanti dell'economia in senso assoluto e in un momento così critico ed emergenziale per il Paese. Inoltre ha richiamato i presidenti sulla necessità di dare priorità in questa fase ai temi connessi alla gestione dell'emergenza e a preservare le possibilità di sviluppo dell'economia marittima. De Micheli ha chiesto anche ai presidenti delle AdSP di contribuire alla elaborazione di nuove misure volte a garantire l'operatività dei porti e del mare, proponendo che siano gli stessi enti portuali a farsi artefici e promotrici di un piano di rilancio del settore che parta dalla partecipazione delle Autorità alla stesura delle norme di semplificazione per la realizzazione di tutte le infrastrutture, non solo quelle portuali, al fine di costruire un progetto che sia prima di contenimento dei problemi - in questa fase storica in cui il paese si ritrova in ginocchio a causa dell'emergenza sanitaria - e poi di rilancio del sistema economico che ha il suo fulcro nella portualità. Nel contempo le AdSP sono state rassicurate sulla disponibilità di liquidità che permetterà loro di continuare ad esercitare efficacemente le loro funzioni. Raccogliendo le indicazioni del ministro e condividendo lo spirito propositivo, i presidenti delle authority portuali hanno ribadito il loro impegno come rappresentanti dello Stato sul territorio a sostenere con dedizione lo sforzo enorme che l'attuale congiuntura richiede a tutte le istituzioni.
DATA 31/3/2020 TESTATA INFORMARE ____________________________________________________________________________________________________ Mercoledì a Livorno si terrà una riunione sulla crisi del settore crociere in porto Mercoledì a Livorno si terrà una riunione per analizzare e trovare soluzioni alla crisi del settore crocieristico nel porto cittadino causata dalle limitazioni ai viaggi introdotte per affrontare l'emergenza coronavirus. Il tavolo di confronto è stato convocato dal sindaco Luca Salvetti e da Barbara Bonciani, assessore al Porto e all'integrazione città-porto, che hanno chiesto all'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e alla Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno un incontro per monitorare la situazione economica di Porto Livorno 2000, la società che gestisce il traffico dei passeggeri nel porto labronico, e la tenuta sociale della città , non solo - ha spiegato Salvetti annunciando la convocazione del meeting - per i lavoratori dell'azienda, ma per l'intero comparto imprenditoriale legato al traffico passeggeri. «L'emergenza Codiv-19 - ha specificato il sindaco - colpisce in modo significativo la città- porto di Livorno. Preoccupa in particolare la situazione di Porto Livorno 2000 e dell'indotto imprenditoriale legato al traffico passeggeri, in particolare al segmento del crocierismo. I decreti che si sono susseguiti nelle scorse settimane hanno istituzionalizzato la crisi del traffico passeggeri nei porti italiani. Nel porto di Livorno la maggior parte delle navi schedulate per la stagione estiva è stata cancellata e le rimanenti seguiranno la stessa sorte. Il flusso passeggeri per la Sardegna e la Sicilia è stato bloccato con un conseguente calo del traffico passeggeri legato ai traghetti». «La riunione da noi convocata il prossimo primo aprile - ha precisato Salvetti - intende, non solo monitorare la situazione contingente, ma anche concordare soluzioni capaci di andare incontro alle esigenze attuali del trasporto marittimo, dando supporto alla situazione economica della Porto Livorno 2000, tutelando la tenuta sociale dei lavoratori e della città . Le richieste raccolte nelle scorse settimane dall'Assessorato al Porto provenienti dalle categorie e il confronto con la Capitaneria di Porto, per ciò che attiene alla riduzione del flusso navi e alle opportunità che ne derivano in termini di riconversione temporanea delle aree portali hanno fatto emergere l'opportunità di convogliare le esigenze attuali delle merci che in un momento di stop della produzione rischiano di non poter giungere a destinazione, con quella di crisi del settore passeggeri». «L'idea che io e l'assessora Bonciani proporremo al presidente Corsini e al presidente Breda - ha anticipato il sindaco - è quella di pensare ad una riconversione temporanea delle aree inutilizzate per il venir meno del traffico passeggeri da crociere per dare una risposta compensativa alle necessità delle merci che in questo momento non possono arrivare a destinazione. Questa proposta, insieme alle altre che emergeranno nel corso della riunione intende aprire un percorso costruttivo fra città, istituzioni portuali e categorie finalizzato a definire strategie comuni per monitorare e supportare la crisi attuale che colpisce il nostro porto e la nostra città. Siamo tuttavia consapevoli che la questione delle necessità attuali in termini di stoccaggio delle merci dovrà essere affrontata in termini più ampi, pensando anche alle opportunità offerte dalle aree dell'Interporto Amerigo Vespucci».
«Non dimentichiamo - ha concluso Salvetti - che il porto costituisce il principale motore economico e di tenuta sociale della città e che in questo momento le aziende della filiera logistica e i lavoratori portuali stanno compiendo sacrifici importanti per continuare a svolgere un'attività fondamentale per la città e per l'Italia nel suo complesso consentendo quel trasporto di beni di prima necessità necessario per tutti. In questo momento così critico dal punto di vista sanitario, economico e sociale diviene fondamentale rinsaldare il legame tra comunità portuale e città per offrire supporto agli operatori e agevolare lo studio di soluzioni che vadano incontro alle loro necessità. Tutto questo nell'ottica di favorire la tenuta economica e sociale della città porto di Livorno».
DATA 31/3/2020 TESTATA INFORMARE ____________________________________________________________________________________________________ Anche dagli armatori nordeuropei giunge un grido d'allarme per il drammatico impatto della crisi sul settore In Europa non sono solo le associazioni armatoriali delle nazioni meridionali del continente a lanciare un disperato grido d'allarme per il rovinoso impatto che le misure adottate per contenere la diffusione del virus Covid-19 sta avendo sulle compagnie di navigazione, in particolare su quelle che trasportano passeggeri, ma anche sui vettori che trasportano merci sia per la riduzione dei volumi di carichi trasportati, in particolare di rotabili, sia per le difficoltà nel gestire il ricambio degli equipaggi e le operazioni di sbarco e imbarco delle merci nei porti. In questi giorni anche le rappresentanze degli armatori nordeuropei hanno segnalato con forza l'insostenibile urto del drastico calo dell'attività sui loro associati, principalmente tra quelli che operano servizi traghetto per le isole del Mare del Nord e del Mar Baltico e che operano attività crocieristiche. «In Germania - ha spiegato il presidente dell'associazione degli armatori tedeschi VDR, Alfred Hartmann - dopo gli anni della crisi finanziaria e dopo la sua ristrutturazione, a volte dolorosa, il settore del trasporto marittimo, almeno la gran parte, aveva guardato positivamente al futuro. Ora ci sono nuove e importanti battute d'arresto per le compagnie associate». Precisando che è ancora troppo presto per formulare accurate previsioni economiche, dato che la situazione continua a cambiare quasi quotidianamente, Hartmann ha precisato che, «tuttavia, si può già prevedere che per alcune compagnie di navigazione il rimborso dei prestiti navali risulterà problematico. Comprendiamo - ha precisato il presidente della Verband Deutscher Reeder - che al momento le stesse banche non possano differire questi pagamenti senza incorrere in qualche difficoltà. Pertanto - ha evidenziato Hartmann - sarebbe molto importante trovare rapidamente un meccanismo, come ad esempio l'istituto di credito per la ricostruzione KfW (l'istituto creato nel dopoguerra per gestire i fondi del Piano Marshall, ndr), in modo che questi possano essere assorbiti o coperti». Hartmann ha sottolineato la particolare difficoltà in cui si trovano le compagnie di traghetti che - ha ricordato - hanno molto personale e che ora devono far fronte al totale blocco della propria attività. «Alcune di queste compagnie di navigazione, che per lo più sono di piccole e medie dimensioni - ha specificato il presidente della VDR - nelle prossime settimane dovranno affrontare seri problemi di liquidità, anche se in passato hanno operato in modo molto prudente». Hartmann ha evidenziato anche l'estrema difficoltà fronteggiata dalle compagnie crocieristiche: precisando che è ancora troppo presto per fare previsioni affidabili dato che la situazione è troppo volatile, ha avvertito che «tuttavia si teme che la portata dell'impatto possa rivelarsi seria per ogni compagnia crocieristica, nonostante i buoni affari realizzati negli ultimi anni». Anche la Norwegian Shipowners' Association (NSA) ha denunciato la gravità della crisi, nel corso della quale - ha sottolineato il direttore generale dell'associazione armatoriale norvegese, Harald Solber - «facciamo tutto il possibile per far sì che i nostri associati
continuino ad operare in questa situazione estremamente difficile». Solber ha confermato la particolare serietà della crisi che ha colpito le compagnie di navigazione impegnate nel trasporto di passeggeri, che ha visto il fermo totale delle navi, ha dovuto tagliare cinquemila posti di lavoro e ha visto le entrate svanire dal giorno alla notte. Il direttore generale della NSA ha quindi definito «incomprensibile» il motivo per cui dalle misure di sostegno annunciate nei giorni scorsi dal governo di Oslo per il settore del trasporto marittimo siano state lasciate fuori le compagnie di navigazione che effettuano servizi internazionali e, in particolare, tra queste, quelle che trasportano passeggeri. La Norwegian Shipowners' Association ha quindi chiesto al governo di introdurre altre misure che assicurino la possibilità per le compagnie armatoriali di avere liquidità sufficiente per affrontare e superare la crisi. Anche la Swedish Shipowners' Association (SSA) ha esortato il proprio governo a varare misure di sostegno al trasporto marittimo, settore - ha ricordato il vice presidente dell'associazione armatoriale svedese, Anders Hermansson - che attualmente mantiene in attività la vitale rete di trasporto necessaria per portare alla comunità prodotti essenziali, sostegno senza il quale - ha specificato - non sarà in grado di continuare a farlo. Così come le altre associazioni del settore, la SSA ha invitato il governo a prevedere garanzie pubbliche sui prestiti per assicurare la liquidità delle compagnie di navigazione, a ridurre il costo della manodopera e ad introdurre altre misure urgenti per evitare il collasso del settore.
DATA 31/3/2020 TESTATA INFORMARE ____________________________________________________________________________________________________ Nel quarto trimestre del 2019 la flotta di portacontainer del gruppo COSCO ha trasportato oltre 6,6 milioni di teu (+15,1%) Nell'ultimo trimestre del 2019 i ricavi del gruppo armatoriale cinese COSCO Shipping Holdings sono ammontati a 38,92 miliardi di yuan (5,5 miliardi di dollari), con un incremento del +1,9% sul corrispondente periodo dell'anno precedente. I soli ricavi generati dall'attività di trasporto marittimo containerizzato del gruppo sono stati pari a 37,94 miliardi di yuan (+2,6%), di cui 35,62 miliardi prodotti direttamente dall'attività della flotta (+3,4%) che ha trasportato complessivamente carichi containerizzati per 6,64 milioni di teu (+15,1%). In particolare, i ricavi generati dai servizi transpacifici, che nel periodo hanno trasportato volumi di carichi containerizzati pari a 1,15 milioni di teu (-3,4%), si sono attestati a 10,34 miliardi di yuan (-8,9%), quelli prodotti dai servizi Asia-Europa, che hanno trasportato 1,24 milioni di teu (+7,2%), 7,37 miliardi di yan (+6,3%), quelli totalizzati dai servizi intra- asiatici (esclusa la Cina), che hanno trasportato 2,12 milioni di teu (+7,8%), 9,37 miliardi di yuan (+13,9%), i ricavi derivanti dagli altri servizi internazionali del gruppo, che hanno trasportato 614mila teu (+0,9%), 5,07 miliardi di yuan (+9,1%), mentre i ricavi derivanti dai servizi nazionali cinesi, che hanno trasportato 1,50 milioni di teu (+79,3%, forte incremento che è conseguenza dell'acquisizione della compagnia di navigazione OOCL), si sono attestati a 3,46 miliardi di yuan (+4,8%). Nel quarto trimestre del 2019 i soli volumi containerizzati trasportati dalla COSCO Shipping Lines, che è la principale compagnia di navigazione del gruppo, sono stati pari a 24,63 milioni di teu (+4,2%). COSCO Shipping Holdings ha archiviato l'ultimo trimestre dello scorso anno con un utile operativo di 3,10 miliardi di yuan (-9,8%) e con un utile netto di 6,67 miliardi di yuan (+643,8%). Nell'intero esercizio annuale 2019 il gruppo armatoriale cinese ha registrato ricavi pari a 150,54 miliardi di yuan, in crescita del +25,1% sul 2018, di cui 144,80 miliardi generati dalle attività di trasporto marittimo containerizzato (+26,2%) e 5,74 miliardi dalle attività terminalistiche del gruppo (+4,3%). L'utile operativo è stato di 7,22 miliardi di yuan (+44,5) e l'utile netto di 10,19 miliardi di yuan (+236,9%). Lo scorso anno la flotta di portacontainer del gruppo ha trasportato 25,74 milioni di teu (+18,1%).
DATA 31/3/2020 TESTATA MESSAGGERO MARITTIMO ____________________________________________________________________________________________________ Pienamente operativi i terminal di Vado VADO LIGURE – Pienamente operativi i terminal di Vado anche a seguito delle ultime misure restrittive emanate dal governo italiano relative al contenimento ed al contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale. L’operativitá delle due infrastrutture logistiche di Vado Ligure (Reefer Terminal e Container Terminal) prosegue regolarmente, nonostante le non poche difficoltá derivanti dalla situazione contingente. A seguito del sorgere dell’emergenza sanitaria, la società ha immediatamente istituito un comitato di crisi interno che, con il supporto del medico competente e sulla base di quanto stabilito dai contenuti dei Dpcm emessi e delle situazioni che ogni giorno si presentano in azienda, ha il compito di monitorare costantemente la situazione. L’operatività di Vado Gateway è possibile solamente nel rispetto di tutte le misure necessarie a tutela della salute dei lavoratori impegnati all’interno dell’infrastruttura portuale.
DATA 31/3/2020 TESTATA LA GAZZETTA MARITTIMA ____________________________________________________________________________________________________ La Northern Route sempre più battuta OSLO – Il passaggio delle navi attraverso le rotte marittime settentrionali e le acque artiche ha ricevuto un ulteriore impulso in seguito al raddoppio della velocità di connettività della rete Iridium CertusTM. È quanto afferma IEC Telecom, specialista in comunicazioni marittime. Essendo la rotta marittima più corta tra l’Europa e la regione Asia-Pacifico, la rotta del Mare del Nord sta dimostrando un immenso potenziale per competere con le linee commerciali convenzionali. C’è stato un aumento significativo del traffico marittimo attraverso i principali corridoi di trasporto nell’Artico, la rotta del Mare del Nord nella Federazione Russa, il passaggio a Nord-Ovest in Canada e il ponte artico dal Canada all’Europa. In effetti nell’Artico canadese, il traffico è triplicato tra il 1990 e il 2015. Inoltre, il volume delle merci sulla rotta del Mare del Nord è aumentato del 40% tra il 2016 e il 2017. Con il servizio Iridium CertusTM 700 disponibile in commercio a una velocità di 700 kbps – sottolinea il gestore del servizio – la velocità della banda L più alta del settore: la rete Iridium con copertura da polo a polo può servire anche a sbloccare nuove opportunità per le flotte che operano nel Nord. Iridium Certus è l’unica rete globale in grado di soddisfare questi requisiti”, spiega Alf Stian Mauritz, amministratore delegato di IEC Telecom Norvegia. “Con questa nuova velocità, gli operatori del Nord possono condividere maggiori livelli di dati con i loro uffici a terra, usufruire delle chiamate VOIP e accedere a uno scambio di e-mail più veloce”, aggiunge. Iridium CertusTM 700 – sostengono i gestori – sarà anche vantaggioso per il settore petrolifero e del gas, che si sta espandendo nella regione artica. Con oltre 40 miliardi di barili di petrolio prodotti negli ultimi 40 anni e 184 impianti di perforazione attivi nel 2018, l’industria si sta concentrando sempre più su modi innovativi per ridurre i costi con pratiche sostenibili. Le tecnologie satellitari sono eccellenti driver di efficienza operativa con navigazione ottimizzata, riduzione del consumo di carburante e migliori opzioni di benessere dell’equipaggio. Alimentata da una costellazione globale unica e sofisticata di 66 satelliti Low-Earth Orbit (LEO) reticolati, la rete Iridium® fornisce connessioni voce e dati di alta qualità, consentendo a società partner come IEC Telecom di offrire un portafoglio innovativo e ricco di soluzioni affidabili attraverso il globo. Quando Iridium ha completato l’aggiornamento della costellazione all’inizio del 2019, ha sostituito tutti i suoi satelliti e aggiornato l’infrastruttura di supporto a terra. Ciò ha consentito il lancio di Iridium Certus®, una piattaforma multi-servizio che offre servizi speciali a banda larga. A soli 780 chilometri dalla Terra, la vicinanza della rete LEO di Iridium significa un percorso di trasmissione più breve, segnali più forti, minore latenza e tempi di registrazione più brevi rispetto ai satelliti GEO.
Puoi anche leggere