Rassegna Stampa dal 17 al 23 ottobre 2015 Ambasciata d'Italia a Zagabria
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Rassegna Stampa dal 17 al 23 ottobre 2015 Ambasciata d’Italia a Zagabria POLITICA ESTERA Crisi migratoria Dopo la chiusura totale del confine ungherese venerdì 16 ottobre a mezzanotte, l’ondata migratoria passa ora da Opatovac, il centro di raccolta croato dove i migranti vengono registrati, verso il confine sloveno. A venerdì, 23 ottobre il numero totale dei migranti che sono entrati nel Paese dall’inizio della crisi ammonta a più 223 mila persone. Il flusso giornaliero dalla Serbia in Croazia è superiore alle 7000 persone al giorno, numero che non riesce a venire assorbito dalla Slovenia che ha deciso, temporaneamente, di schierare anche l’esercito al confine per poter meglio controllare la situazione. La tensione è crescente tra Croazia e Slovenia: quest’ultima accusa il Paese vicino di inviare troppi profughi senza nessun preavviso. Il Ministro della Difesa Kotromanović ha detto al riguardo che in Croazia “per ora non c’è alcun bisogno di schierare l’esercito al confine come hanno fatto gli sloveni, abbiamo forze di polizia sufficienti per mantenere l’ordine e la pace nel Paese ed alle frontiere”. La Presidente Grabar-Kitarović ha dichiarato che “ogni Stato ha il diritto di proteggere i propri confini come vuole e ciò non deve essere interpretato come un atto contro la Croazia, si sta solo applicando la normativa di Schengen. Non dobbiamo permettere che ciò influisca in alcun modo sui rapporti tra Croazia e Slovenia”. Il Ministro degli Esteri Pusić da parte sua ha dichiarato che “in una situazione eccezionale come questa la normativa Shengen non può essere applicata, è come rispettare i segnali stradali quando divampa un incendio”. Queste parole sono state pronunciate in occasione della visita, organizzata dal MAE croato, del corpo diplomatico al centro di accoglienza di Opatovac. Secondo quanto riferisce il Večernji list i 35 rappresentanti di Paesi stranieri accreditati in Croazia, sono rimasti favorevolmente colpiti da quello che hanno visto. Cosí l’Ambasciatore austriaco Andreas Wiedenhoff: “Sono rimasto impressionato da quello che ho visto, da quello che la Croazia sta facendo per aiutare i migranti. Queste persone non sono solo numeri e statistiche, non sono pericolose, sono come noi”. Egli ha anche sottolineato “l’eccellente collaborazione tra il Premier austriaco e quello croato che si sentono quotidianamente per coordinare l’attività sul terreno”. Anche il funzionario vicario dell’Ambasciata americana, Margareth Nardi ha ribadito che l’aiuto che la Croazia offre ai migranti è molto efficiente e che il suo Governo sostiene in pieno quello che fa l’Esecutivo croato. I diplomatici hanno poi visitato il centro in costruzione a Slavonski Brod che verrà aperto a breve, dove le condizioni per l’accoglienza nel periodo invernale saranno migliori. La riunione tra i Capi delle Polizie di Austria, Slovenia, Ungheria e Croazia, che si è tenuta il 21 ottobre scorso a Vienna sembra non aver sortito risultati concreti in quanto non 1
c’è stato nessun accordo sul passaggio dei profughi da un Paese all’altro. L’unica conclusione a cui si è giunti è che nell’ambito di Frontex si dovrebbero creare in Grecia degli “hot spot” in cui separare i migranti economici, che verrebbero rimpatriati in Turchia, da quelli che fuggono dalla guerra. Il Governo croato nella sessione di giovedi, 22 ottobre, ha deciso di chiedere aiuti finanziari al fondo per la protezione civile dell’UE per affrontare i costi della crisi migratoria: la Commissione Europea avrebbe già messo a disposizione 71 milioni di euro. A causa dell’acuirsi della crisi migratoria nei Balcani il Presidente della Commissione Europea Junker ha indetto per domenica sera una riunione urgente dei Capi di Governo dei Paesi coinvolti: Croazia, Slovenia, Serbia, Macedonia, Grecia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Austria e Germania. Le Autorità croate continuano a dichiarare che non hanno intenzione di bloccare, con muri, filo spinato o esercito il flusso dei migranti. (Večernji list, Jutarnji list) Ruolo dell’Ungheria nelle elezioni politiche croate Anche se qualche settimana fa aveva dichiarato che l’Ungheria non avrebbe chiuso le frontiere ai profughi prima delle elezioni parlamentari in Croazia, il Premier Orban ha poi deciso diversamente. Per tale motivo alcuni analisti politici croati sono dell’opinione che è sua intenzione influenzare i risultati delle elezioni politiche. Il caos che potrebbe provocare la crisi migratoria in Croazia favorirebbe certamente l’HDZ che, assieme alla Presidente della Repubblica, condivide la politica del Premier ungherese. L’analista Bosanac afferma che Orban si è deciso a questo passo a tre giorni dalla visita del Capo dello Stato croato ed è del tutto evidente una stretta collaborazione tra Orban ed i vertici dell’HDZ. Per il Prof. Cipek della Facoltà di Scienze Politiche di Zagabria, il motivo della chiusura dei confini va piuttosto ricercato nel caso Ina-MOL che, per il Paese vicino, è molto più importante dei migranti. Il Premier Orban sarebbe convinto che se l’HDZ conquisterà il potere sarà più facile parlare e risolvere il caso che coinvolge la gestione delle due compagnie petrolifere. (Jutarnji list) POLITICA INTERNA Presentate le liste elettorali, iniziata ufficialmente la campagna elettorale La Commissione statale elettorale ha ufficialmente aperto, il 21 ottobre scorso, la campagna elettorale. Alle elezioni si presenteranno 166 liste (161 di partito e 5 indipendenti), con un totale di 2311 candidati che concorrono per 151 seggi in Parlamento. Le donne sono 957 (il 41,41%), gli uomini 1.354 (il 58,59%), con un’età media di 42 anni. Rispetto al 2011 le liste elettorali si sono quasi dimezzate (166 rispetto a 313). Anche se è prevista una quota del 40% di donne sulle liste ben 33 di queste non sono riuscite a soddisfarla, tra cui anche le due coalizioni principali, quelle capeggiate dall’SDP e dall’HDZ. Di cio’ la Commissione statale elettorale deve informare la responsabile nazionale per le pari opportunità che dovrà decidere sulle sanzioni da infliggere, probabilmente di carattere pecuniario. (Jutarnji list, Večernji list) 2
I sondaggi elettorali danno un testa a testa tra le coalizioni guidate da SDP e HDZ Secondo l’editorialista dello Jutarnji list Goran Penić, i risultati delle prossime elezioni politiche saranno incerti fino all'ultimo momento, anche se i sondaggi parlano di un leggero vantaggio della coalizione guidata dall'HDZ. Secondo gli ultimi sondaggi condotti per conto dalla televisione RTL Croazia, nelle 10 circoscrizioni elettorali l'HDZ dovrebbe ottenere 63 seggi, l'SDP 60, Most (Unione di liste indipendenti) 5, Dieta istriana, Partito regionalista della Slavonia e della Baranja e il Patito del Sindaco Bandić 3 seggi ciascuno, mentre Barriera umana, Orah e „Croazia di successo“ 1 seggio ciascuno. La differenza è dunque minima, ed anche se probabilmente l’HDZ sarà il vincitore relativo della competizione elettorale, non è certo che potrà costituire un nuovo Governo. Il mandato spetterà dunque a colui che sarà più abile nel tessere alleanze post-elettorali. (Jutarnji list, RTL Televizija) ECONOMIA La Banca Centrale croata ha abbassato i tassi di interesse Per garantire la stabilità dei tassi di interesse ed il tasso di cambio della moneta nazionale, sotto pressione a causa della conversione dei crediti in CHF, la Banca Centrale croata ha abbassato i tassi di interesse del denaro che presta alle banche. Il Consiglio della Banca Centrale ha così deciso di abbassare i tassi d’interesse per i crediti lombard dal 5 al 2,5 %, per i crediti a breve scadenza per mancanza di liquidità fino a 3 mesi dal 5,5 al 3,5 % e per quelli al di sopra dei tre mesi dal 6 al 4%. Solo nel mese di settembre la Banca Centrale ha venduto alle banche commerciali 268,3 milioni di euro e per metà novembre si prevede una nuova ondata di domanda di prestiti in kune e euro. (Jutarnji list) Il Governatore Vujcic ha modificato al rialzo le previsioni di crescita del PIL Alla conferenza organizzata giovedì 22 ottobre dalla Borsa di Zagabria a Rovigno, il Governatore Vujcic ha dichiarato che come conseguenza di una più dinamica attività economica dall’inizio del 2015, la Banca Centrale ha aumentato la proiezione di crescita del PIL croato all’1,2% rispetto a quella iniziale dello 0,5%. La crescita, dopo 6 anni di calo, è stata particolarmente evidente nel secondo trimestre di quest’anno grazie all’aumento delle esportazioni di merci e servizi, della domanda interna e degli ottimi risultati della stagione turistica, come pure dei segnali positivi sul mercato del lavoro. Anche le previsioni per il 2016 sono state modificate, da un iniziale 0,9% di aumento del PIL si è arrivati ora all’1,5%. (Jutarnji list) Dati statistici sul debito pubblico Il nuovo rapporto dell’Istituto statale di statistica conferma che sia il deficit di bilancio che il debito pubblico aumentano, in numeri assoluti, ininterrottamente dal 2013. Mentre nel primo 3
anno del proprio mandato il Governo Milanović aveva diminuito il deficit di bilancio dal 7,8% al 5,3% del PIL, nel 2013 esso è aumentato al 5,4% e nel 2014 al 5,6%. Anche se il Governo prevede, per quest’anno, una riduzione al 5% del PIL, la gran parte degli analisti è dell’opinione che il deficit generale dello Stato (che comprende lo Stato centrale, l’amministrazione locale e alcune imprese pubbliche) ammonterà al 5,5%. Il debito pubblico alla fine del 2014 arrivava all’85,1% del PIL, mentre l’anno precedente ha raggiunto l’80,8%. Per il 2015 le previsioni parlano di un 90%, ma dati più certi si potranno avere solo all’inizio del 2016. (Večernji list) Luce verde per il progetto turistico Musil a Pola L’Esecutivo, nella sua sessione del 22 ottobre, ha deciso di avviare il procedimento di invito pubblico agli investitori ad esprimere interesse per il progetto turistico sulla penisola di Musil a Pola che dovrebbe diventare un resort di lusso. Su un terreno di 170 ettari di superficie si dovrebbero costruire impianti alberghieri per un totale ricettivo di 2270 posti letto, un terreno da golf di 18 buche, una marina con 380 ormeggi, un centro culturale e immobili a scopo abitativo. La zona di Musil, che comprende la parte più occidentale della baia di Pola, è stata per lungo tempo adibita a scopi militari; solo nel 2011 è stata ceduta all’Agenzia per la gestione dei beni demaniali ed è proprietà dello Stato e della Città di Pola. Si stima che il progetto potrebbe avere un valore di 200 milioni di euro e la concessione per il resort verrebbe data per 99 anni. (Jutarnji list, Večernji list) RIFERIMENTI ALL’ITALIA Firma del Programma esecutivo culturale tra Italia e Croazia Il 21 ottobre ha avuto luogo a Roma l’incontro bilaterale dei Ministri della Cultura italiano e croato, Dario Franceschini e Berislav Šipuš. Uno dei temi più importanti della riunione è stata l’organizzazione delle rispettive stagioni culturali nel 2016 e 2017, nell’ambito del Programma esecutivo di collaborazione nei settori della cultura e dell’istruzione, che è stato anche firmato dai due Ministri a conclusione dell’incontro. Il Programma esecutivo di collaborazione è stato firmato per un periodo di 4 anni (2015-2019) e prevede un’intensa collaborazione in diversi settori culturali, in particolare in quelli della musica, del teatro e dei musei. (Jutarnji list) Riapertura del processo a Sebenico nei confronti dell’imprenditore Horvatincic per il decesso dei coniugi Salpietro Alla prima udienza del rinnovato processo all’imprenditore croato Horvatinčić, accusato di aver provocato l’incidente marittimo che nell’agosto del 2011 ha causato la morte dei coniugi Salpietro c’è stata una svolta clamorosa. Secondo l’ing. Zaninović, capo del laboratorio 4
dell’Istituto navale di Zagabria, la cui perizia di controllo è stata richiesta appositamente dal Tribunale, “l’incidente non sarebbe accaduto se il natante dei coniugi italiani avesse mantenuto la stessa rotta, invece di girare a sinistra”. Questa perizia ha capovolto il procedimento giudiziario in quanto risulta favorevole all’imputato. Il Pubblico Ministero Senečić, vistasi negare una nuova perizia navale, ha dichiarato che richiederà la ricusazione della Presidente del Consiglio della Corte, giudice Maja Supe, dubitando della sua imparzialità. Nel corso del processo il legale della famiglia italiana, avv. Frangeš ha chiesto all’imputato se fosse al corrente del fatto che al Tribunale commerciale di Spalato è tuttora in corso un procedimento con il quale l’impresa di Horvatinčić chiede alla famiglia dei defunti 250 mila euro di risarcimento per i danni arrecati al natante. L’imprenditore ha dichiarato di non ricordare la richiesta di risarcimento, giustificandosi con il fatto che ogni giorno deve firmare tante carte. Poco prima aveva invece dichiarato di aver tentato più volte di trovare un accordo con la famiglia in merito al risarcimento, di aver anche presentato un’offerta ma che la controparte non aveva dimostrato alcun interesse a collaborare. (Jutarnji list) Red.: Libanore 5
Puoi anche leggere