RASSEGNA STAMPA 23 25 luglio 2016 - Federturismo Confindustria
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Edizione del: 25/07/16 Dir. Resp.: Giuseppe De Tomaso Estratto da pag.: 5 Sezione: ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Tiratura: 24.987 Diffusione: 31.985 Lettori: 478.000 Foglio: 1/1 Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 075-141-080 Peso: 15% Servizi di Media Monitoring
24/07/2016 diffusione:226066 Pag. 3 Ed. Palermo tiratura:334292 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LE STORIE Vacanze a rischio Il terrore ridisegna le mappe del turismo nel continente I tour operator diversificano le offerte: "Prima la sicurezza" Disdette per Francia e Germania Le agenzie: "Meno 30 per cento" "Parigi è morta, dei cento clienti che ogni anno prenotavano non ne è rimasto nessuno" TULLIO FILIPPONE Disdette, crollo delle prenotazioni per le grandi capitali europee e ansia per i luoghi affollati che può diventare psicosi. Anche in Sicilia la decisione delle mete delle vacanze non dipende soltanto dai desideri o dal portafogli, ma dalle conseguenze del terrore che ha insanguinato l'Europa. Se uno studio di Coldiretti ha calcolato che il terrorismo ha influenzato le scelte del 27 per cento degli italiani - il 41 per cento dei giovani tra i 18 e il 24 anni, dove è più alta la tendenza a scegliere l'estero - anche i siciliani, se possono, disertano le metropoli europee e preferiscono vacanze low cost vicino casa o nel Sud dell'Italia. Oppure partono con molte precauzioni: vigilare costantemente ed evitare i raduni e i luoghi affollati. «Non c'è più una destinazione considerata sicura, fino a qualche mese fa molti evitavano il Maghreb e la Turchia, adesso ci sono clienti che erano persino spaventati di sorvolare la Francia e la Germania», dice Marco Compagno dell'agenzia viaggi Panormus. Dopo la carneficina di Nizza alcune famiglie che si erano rivolte al tour operator hanno cancellato le prenotazioni non solo per la città, ma per tutta la Costa Azzurra. «Parigi è morta - prosegue Compagno - dopo gli attentati, dei cento passeggeri che ogni anno si rivolgevano a noi non è rimasto nemmeno uno, mentre una delle due famiglie che partivano per Monaco ha già disdetto». Tra chi invece sceglie di partire lo stesso regna la paura. «Quando ieri sera ho appreso dai tg dell'attentato a Monaco ho chiamato subito mio figlio a Berlino e ho vissuto trenta minuti di grande apprensione perché non lo trovavo», dice Cettina Bonafede, professoressa dell'Istituto Luigi Einaudi di Palermo. Questa mattina è partita anche lei per Dublino dove resterà due settimane per un progetto di mobilità Erasmus. «È normale avere paura, ieri ho pensato molto alle mie colleghe di francese che erano a Nizza per lo scambio Erasmus e che per puro caso hanno lasciato la Promenade des Anglais dieci minuti prima dell'attentato, sono miracolate», aggiunge. L'avvocato Manuela Centineo, invece, andrà a Berlino con un gruppo di amici per seguire un festival di musica rock. Non cede. E dice: «Confesso di aver tardato molto nell'acquisto dei biglietti per la paura di attentati, ma dopo l'attacco di Monaco ho capito che può succedere dovunque e in qualsiasi momento e che non possiamo vivere nella paura». E ha deciso di superare il panico anche la sua amica Cristina che l'accompagnerà in Germania. «Dopo il massacro del Bataclan mi hanno proposto di andare a Parigi e ho rifiutato, l'ansia ha preso il sopravvento, ma questa volta partirò, non possiamo farci limitare nella nostra vita». Le preoccupazioni crescono soprattutto per chi ha una famiglia e dei figli piccoli. «Viaggio spesso e ormai, ogni volta che mi avvicino al check-in, ho un'ansia fortissima perché penso all'aeroporto di Bruxelles, come l'ultima volta quando, dietro di me, c'erano due persone senza bagagli che si attardavano con l'aria sospetta», racconta Aleksandra, che con suo marito e il figlio piccolo viaggerà prima verso Mannheim in Germania e poi da Francoforte a San Pietroburgo. «Il fatto di avere un figlio piccolo mi mette in tensione perché i terroristi non si sono fermati nemmeno di fronte ai bambini». Il crollo della domanda penalizza i anche i tour operator che faticano a intercettare nel lungo periodo le mete da proporre ai clienti. «I viaggi in Maghreb non si vendono quasi più e partono solo quelli che definiamo 'temerari' e le richieste per le grandi città europee sono calate del 30-40 per cento», spiega Manola Traina, titolare della Globalsem Viaggi, specializzata in pacchetti per parchi divertimento e turismo religioso. «Una famiglia che voleva andare a Eurodisney si è accontentata di Malta, un'altra che voleva andare a Lloret de Mar in Spagna ha ripiegato sul Bluserena Village di Licata, mentre abbiamo registrato un crollo di SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 25/07/2016 23
24/07/2016 diffusione:226066 Pag. 3 Ed. Palermo tiratura:334292 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato prenotazioni per Roma nell'anno del Giubileo o a ridosso degli attentati di Parigi. Stiamo riorganizzando la nostra offerta». Foto: Controlli all'aeroporto di Punta Raisi SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 25/07/2016 24
24/07/2016 diffusione:226066 Pag. 3 Ed. Palermo tiratura:334292 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato LE STORIE Vacanze a rischio Il terrore ridisegna le mappe del turismo nel continente I tour operator diversificano le offerte: "Prima la sicurezza" Disdette per Francia e Germania Le agenzie: "Meno 30 per cento" "Parigi è morta, dei cento clienti che ogni anno prenotavano non ne è rimasto nessuno" TULLIO FILIPPONE Disdette, crollo delle prenotazioni per le grandi capitali europee e ansia per i luoghi affollati che può diventare psicosi. Anche in Sicilia la decisione delle mete delle vacanze non dipende soltanto dai desideri o dal portafogli, ma dalle conseguenze del terrore che ha insanguinato l'Europa. Se uno studio di Coldiretti ha calcolato che il terrorismo ha influenzato le scelte del 27 per cento degli italiani - il 41 per cento dei giovani tra i 18 e il 24 anni, dove è più alta la tendenza a scegliere l'estero - anche i siciliani, se possono, disertano le metropoli europee e preferiscono vacanze low cost vicino casa o nel Sud dell'Italia. Oppure partono con molte precauzioni: vigilare costantemente ed evitare i raduni e i luoghi affollati. «Non c'è più una destinazione considerata sicura, fino a qualche mese fa molti evitavano il Maghreb e la Turchia, adesso ci sono clienti che erano persino spaventati di sorvolare la Francia e la Germania», dice Marco Compagno dell'agenzia viaggi Panormus. Dopo la carneficina di Nizza alcune famiglie che si erano rivolte al tour operator hanno cancellato le prenotazioni non solo per la città, ma per tutta la Costa Azzurra. «Parigi è morta - prosegue Compagno - dopo gli attentati, dei cento passeggeri che ogni anno si rivolgevano a noi non è rimasto nemmeno uno, mentre una delle due famiglie che partivano per Monaco ha già disdetto». Tra chi invece sceglie di partire lo stesso regna la paura. «Quando ieri sera ho appreso dai tg dell'attentato a Monaco ho chiamato subito mio figlio a Berlino e ho vissuto trenta minuti di grande apprensione perché non lo trovavo», dice Cettina Bonafede, professoressa dell'Istituto Luigi Einaudi di Palermo. Questa mattina è partita anche lei per Dublino dove resterà due settimane per un progetto di mobilità Erasmus. «È normale avere paura, ieri ho pensato molto alle mie colleghe di francese che erano a Nizza per lo scambio Erasmus e che per puro caso hanno lasciato la Promenade des Anglais dieci minuti prima dell'attentato, sono miracolate», aggiunge. L'avvocato Manuela Centineo, invece, andrà a Berlino con un gruppo di amici per seguire un festival di musica rock. Non cede. E dice: «Confesso di aver tardato molto nell'acquisto dei biglietti per la paura di attentati, ma dopo l'attacco di Monaco ho capito che può succedere dovunque e in qualsiasi momento e che non possiamo vivere nella paura». E ha deciso di superare il panico anche la sua amica Cristina che l'accompagnerà in Germania. «Dopo il massacro del Bataclan mi hanno proposto di andare a Parigi e ho rifiutato, l'ansia ha preso il sopravvento, ma questa volta partirò, non possiamo farci limitare nella nostra vita». Le preoccupazioni crescono soprattutto per chi ha una famiglia e dei figli piccoli. «Viaggio spesso e ormai, ogni volta che mi avvicino al check-in, ho un'ansia fortissima perché penso all'aeroporto di Bruxelles, come l'ultima volta quando, dietro di me, c'erano due persone senza bagagli che si attardavano con l'aria sospetta», racconta Aleksandra, che con suo marito e il figlio piccolo viaggerà prima verso Mannheim in Germania e poi da Francoforte a San Pietroburgo. «Il fatto di avere un figlio piccolo mi mette in tensione perché i terroristi non si sono fermati nemmeno di fronte ai bambini». Il crollo della domanda penalizza i anche i tour operator che faticano a intercettare nel lungo periodo le mete da proporre ai clienti. «I viaggi in Maghreb non si vendono quasi più e partono solo quelli che definiamo 'temerari' e le richieste per le grandi città europee sono calate del 30-40 per cento», spiega Manola Traina, titolare della Globalsem Viaggi, specializzata in pacchetti per parchi divertimento e turismo religioso. «Una famiglia che voleva andare a Eurodisney si è accontentata di Malta, un'altra che voleva andare a Lloret de Mar in Spagna ha ripiegato sul Bluserena Village di Licata, mentre abbiamo registrato un crollo di SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 25/07/2016 23
24/07/2016 diffusione:226066 Pag. 3 Ed. Palermo tiratura:334292 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato prenotazioni per Roma nell'anno del Giubileo o a ridosso degli attentati di Parigi. Stiamo riorganizzando la nostra offerta». Foto: Controlli all'aeroporto di Punta Raisi SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 25/07/2016 24
22/07/2016 Pag. 66 N.8 - agosto 2016 Il Test Salvagente La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato XXXXXXXXXX VACANZE SICURE Pacchetti vacanza, a rischio i risarcimenti per i viaggiatori Lo scorso 30 giugno è ufcialmente nita la stagione del Fondo pubblico. I tour operator ora devono garantire autonomamente i clienti in caso di fallimento, ma mancano linee guida chiare saurito il fondo di garanzia per gli italiani incappati nei fallimenti dei tour operator, inizia un regime di incertezza, in cui ogni agenzia deve regolarsi in maniera autonoma e l'utente deve sperare di non essersi afdato all'operatore sbagliato. Dal 1° luglio, infatti, ha cessato di operare il Fondo nazionale di garanzia gestito dal ministero per i Beni culturali e le attività turistiche (Mibact), che per anni si era impegnato ad assicurare comunque la copertura dal rischio di fallimento o insolvenza per i contratti. Ma negli anni quel sistema si è rilevato insufciente: era il 2009 quando il tour operator Todomondo fallendo lasciò a casa 5mila italiani. Si scoprì allora che il fondo pubblico non riusciva a coprire il risarcimento ai viaggiatori. Per questo si è deciso di cambiare meccanismo, mandando incontro a possibili disagi tutti gli italiani che hanno comprato pacchetti turistici dal 1° luglio in poi. rose zone d'ombra delle legge e per ssare parametri certi, ma purtroppo, al momento non c'è alcun testo che illustri con chiarezza i criteri e le modalità di adempimento della norma". ATTENTI AI PICCOLI Anche con il vecchio fondo pubblico, le quote arrivavano dalle imprese di settore, ma ora, spiega Barani, "imprese piccole o non aderenti ad associazioni avranno più difcoltà ad assicurarsi e magari i consumatori dovranno stare molto più attenti, e vericare ogni volta. Dipende dalle condizioni riservate, ognuna delle associazioni sta lavorando per capire che tipo di protezione può riservare". Ciascuno si organizza come meglio crede. Astoi ha optato per un fondo alimentato da contributi basati sulle prenotazioni di viaggio ricevute da ciascun tour operator, in grado di permettere "un accantonamento progressivo e costante di somme, a differenza dei premi versati alle compagnie di assicurazione che sono, per loro natura, a fondo perduto e anche delle garanzie bancarie, che Renza Barani di Federconsumatori, spiega: "Il fondo non è più ministeriale. Ogni azienda dovrebbe coprirsi attraverso un fondo, appunto, che può essere fatto con deiussioni piuttosto che coperture assicurative". IL SILENZIO DEL MINISTERO Dunque il viaggiatore che compra un pacchetto turistico non sa bene che tipo di garanzie l'operatore ha messo in piedi per lui in caso di problemi. Avrebbe dovuto e potuto pensarci il Mibact a risolvere la questione con un decreto attuativo, ma questo non è arrivato, e secondo gli operatori del settore, non arriverà a breve. "Sarebbe stato molto utile - dichiara Astoi, l'Assocaizione di categoria dei tour operator aderente a Conndustria - per mettere in luce le numesono revocabili a discrezione dell'istituto che le presta". La Fiavet, che associa circa 1.400 agenzie di viaggio, ha optato invece per un accordo con Assiteca, uno dei maggiori broker assicurativi italiani. Roberto Barbieri del Movimento consumatori non nasconde le sue perplessità nei confronti del nuovo sistema di garanzia per i viaggiatori: "Noi abbiamo sempre espresso la preferenza per il mantenimento di un fondo pubblico universale, che andava fatto funzionare, e non smantellato. Avevamo proposto di aumentare di due centesimi ogni biglietto aereo staccato, avrebbe portato nel fondo 3 milioni di euro l'anno, sufcienti per coprire i pacchetti viaggi saltati a causa di fallimento e di estendere la protezione anche altri casi. Ma così non è stato. Speriamo almeno che questo nuovo sistema funzioni". Molti degli italiani rimasti a casa per il fallimento del tour operator Todomondo nel 2009 stanno ancora aspettando il risarcimento che gli è dovuto. Adesso si aggiunge confusione: col passaggio ai fondi privati, non è chiaro se i soldi in questioni dovranno essere reperiti seguendo il vecchio iter, nel frattempo dismesso, o se in qualche modo la patata bollente passerà a nuovi referenti. Todomondo, in attesa dei rimborsi dal 2009 Foto: Il 32,1% dei reclami degli utenti turistici è riservato ai viaggi organizzati. Nonostante gli italiani che prenotano tramite agenzia sono solo il 7,5%, cifra in costante diminuizione TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 25/07/2016 55
23/07/2016 diffusione:40070 Pag. 14 tiratura:76507 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Dopo la Brexit gli investitori orientali non sono più interessati all'immobiliare Uk Cinesi investono in hotel tedeschi Da gennaio shopping da 5 mld anche per imprese e negozi da Berlino ROBERTO GIARDINA Dopo l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, i cinesi non si fidano più del mercato immobiliare londinese, e passano in Germania. È andato a finir male l'acquisto dell'aeroporto di Hamm, vicino a Francoforte, una volta meta di voli low-cost, e ora di nuovo quasi dimenticato. E i tedeschi hanno ostacolato la vendita della Kuka, fabbrica di robot, troppo importante per gli interessi nazionali. Ma i cinesi non desistono. Ora, a casa della Merkel fanno incetta di alberghi. Non sarà un paese turistico come il nostro, la Francia o la Spagna, ma il settore alberghiero tedesco è in pieno boom, anche grazie alle decine di fiere specializzate, quasi sempre le più grandi e le migliori al mondo. Nei primi mesi del 2016, i cinesi hanno investito in Germania per cinque miliardi di euro, soprattutto nel settore chimico, arrivando a pagare anche il 20% in più del prezzo di mercato, pur di non perdere l'affare, rivela la Wirtschaftswoche. A Berlino c'è qualche preoccupazione. E i cinesi hanno individuato dove puntare, per mettere piede in Germania: si comincia dagli alberghi, come una testa di ponte. In un recente congresso sugli investimenti immobiliari e alberghieri a Berlino, informa la Frankfurter Allgemeine, il 58% degli addetti ai lavori stranieri ha dichiarato di giudicare la Germania la zona più promettente, prima della Gran Bretagna, che l'anno scorso ha registrato un giro d'affari nel settore di 9,3 miliardi di euro contro i 4,4 del mercato tedesco. Ma il futuro al di là della Manica non offre garanzie. Il 25 giugno, Miaolin Chen, capo del New Century Group, ha aperto a Offenbach, cittadina a dieci chilometri dalla fiera di Francoforte, con il 35% degli abitanti immigrati, il suo primo hotel in Europa. «È solo l'inizio, voglio imporre la nostra catena sul mercato internazionale», ha dichiarato in occasione della festa d'apertura. In Cina il suo gruppo gestisce già 180 alberghi, con oltre 50mila camere. Partendo dalla Germania, Chen punta al Belgio e all'Olanda. Francoforte, secondo lui, rimane la piazza più interessante: vi risiedono 13 mila cinesi, la comunità più numerosa del paese, e vi hanno sede oltre 600 imprese. Senza dimenticare che la City di Francoforte è il centro per gli scambi internazionali in yuan. Chen non è né il primo, né l'unico e deve fronteggiare la concorrenza dei suoi connazionali: la Huarong ha comprato sempre, a Francoforte, il centrale Swisshotel trasformandolo in un albergo di lusso a cinque stelle e la Greenland ha aperto un nuovo hotel, il Qube. Si punta su clienti d'alta fascia: la Germania è la meta più importante per i turisti cinesi, dal 2000 al 2012, i visitatori sono aumentati dell'800%, raggiungendo gli 83 milioni, e ogni anno l'incremento rimane superiore al 10%. Gli alberghi in Germania, in tutto circa 35 mila, con un volume di affari di 21 miliardi di euro, sono sempre in gran parte in mano tedesca. Le società straniere non raggiungono il 10%. Il mercato offre un enorme possibilità, dice Yi Sun, che a Francoforte assiste gli investitori cinesi: «Hanno una grande disponibilità di capitale, e gli investimenti alberghieri sono la base per espandersi in altri campi, dai ristoranti alle boutiques di lusso». © Riproduzione riservata Foto: Il miliardario cinese Miaolin Chen, capo del New Century Group, ha scelto la Germania per aprire il suo primo hotel in Europa SCENARIO TURISMO E TOUR OPERATORS - Rassegna Stampa 25/07/2016 63
25/07/2016 diffusione:266814 Pag. 4 Ed. Milano tiratura:354388 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I PROGETTI la ripresa del MERCATO Affari a catena sugli hotel di lusso Galleria Manzoni: via al restyling Maxi-albergo in via Bonnet. Arriva un polo-chic, chiude il club «William's» Via Melchiorre Gioia La società Coima di Manfredi Catella ha acquistato l'ex palazzo Inps per 65,3 milioni Elisabetta Andreis Effetto Porta Nuova, una ristrutturazione tira l'altra. A cerchi concentrici, l'area intorno ai nuovi grattacieli cerca e trova) sempre più lustro. Il palazzo di via Melchiorre Gioia 8, vicino all'ex Inps e vuoto da anni, è stato comprato da Coima di Manfredi Catella per 65,3 milioni di euro. Prezzo piuttosto alto, sostenuto dal mercato della zona in ascesa. E la Torre Bonnet - ex sede di Unilever che fa capo a Edoardo Caltagirone, desolante e in disuso da tempo immemore, è improvvisamente coperta da impalcature. I tentativi per venderla negli anni non sono andati in porto. Troppo esose, forse, le richieste: rifiutata anche un'offerta vicina ai 50 milioni, riferiscono fonti finanziarie. Si è ripiegato allora sull'affitto: arriverà il colosso alberghiero israeliano Fattal group, lo stesso che ha rilevato per circa 20 milioni l'Hermitage. Salvo colpi di scena riporterà ai fasti il grattacielo progettato negli anni '60 da Carlo Rusconi Clerici, trasformandolo in hotel cinque stelle. Nascerebbe la terza struttura ricettiva «in» della zona, quindi. C'è l'Executive Garibaldi, che ospitava il calciomercato: era gestito da UnipolSai, riscuote l'interesse di catene internazionali come Starwood. E poi c'è il The Big in via Rosales, che verrà rilanciato a breve. Una serie di fattori, tra cui il rischio di attentati nei Paesi del Mediterraneo, ha riacceso l'interesse anche turistico su Milano e l'alberghiero vola. In piazza Cordusio la cinese Fosun si prepara a ristrutturare la prossima estate Palazzo Broggi. Dolce e Gabbana valuta di aprire il primo D&G hotel sulla scia dei vari Armani, Bulgari, Cavalli o Versace. E in Galleria Manzoni, dove insieme a Stam Europe ha iniziato a lavorare il Crédit Agricole, il rilancio potrebbe partire proprio dal primo boutique hotel di un marchio italiano del lusso che entrerebbe nell'alberghiero. In Galleria, dove il restyling è appena partito, ci sarà poi un lounge bar - mentre sul fronte negozi di alta gamma Stam sta ancora cercando. Se da una parte c'è il futuro, però, dall'altra il presente se ne va e diventa passato. Sabato con una grande festa ha chiuso i battenti per sfratto esecutivo lo storico night club William's di Gianni Peschiera, detto «il Giannino», che lo acquistò nel 1965. Un locale storico, una sorta di Moulin Rouge con avventori come Frank Sinatra o Josephine Baker. A quei tempi era in largo Cairoli - e anche da lì dovette trasferirsi per sfratto e vicende legate a riqualificazione immobiliare. Lui - il Giannino, che oggi ha 80 anni - comunque non molla: «Il William's riaprirà a settembre in via Turati, dove c'era il DolceVita . Ho ceduto il marchio per una cifra simbolica pur di non vedere morire il nome cui sono affezionato e per preservare dal licenziamento i miei sette dipendenti», racconta. In un'altra area della città, sempre centrale, si vive invece un'altra storia. Nella Porta Vittoria di Danilo Coppola regna ancora il degrado: erba incolta, niente che si muove. Eppure qualche tempo fa sembrava vicina la svolta. I giudici avevano approvato il concordato preventivo salvandola in extremis dal fallimento. Poi l'imprenditore è stato arrestato. E la società lussemburghese Estrella, che fa capo a sua moglie e che doveva servire da garanzia per la cassa, è fallita. Giovedì scorso l'ultima udienza: i giudici, letta la relazione dei commissari del Tribunale, si sono dati scadenza al 15 settembre. Lì un nodo sono anche gli oneri di urbanizzazione, 12 milioni di euro: con quelli si dovevano allestire il parco pubblico e l'area sportiva. Adesso quella cassa non è più disponibile. E Porta Vittoria rischia di nuovo quel fallimento che si è tentato di evitare in ogni modo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: 1 La Torre SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 25/07/2016 13
25/07/2016 diffusione:266814 Pag. 4 Ed. Milano tiratura:354388 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato di via Nino Bonnet, ex sede di Unilever, abbandonata da anni: falliti i tentativi di venderla, arriva in affitto il colosso alberghiero israeliano Fattal Group 2 Il palazzo di via Melchiorre Gioia 8, vuoto da tempo, comprato da Coima di Manfredi Catella per 65 milioni 3 Lo storico night club William's ha chiuso ieri: riaprirà a settembre in via Turati. In Galleria Manzoni trattative per un boutique hotel di lusso SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 25/07/2016 14
Edizione del: 25/07/16 Dir. Resp.: Paolo Panerai Estratto da pag.: 6 Sezione: SETTORI E IMPRESE Tiratura: 59.525 Diffusione: 80.157 Lettori: 119.000 Foglio: 1/2 Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 075-141-080 Peso: 1-9%,6-65% Servizi di Media Monitoring
Edizione del: 25/07/16 Estratto da pag.: 6 Sezione: SETTORI E IMPRESE Foglio: 2/2 Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 075-141-080 Peso: 1-9%,6-65% Servizi di Media Monitoring
25/07/2016 diffusione:266814 Pag. 1 Ed. Milano tiratura:354388 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato INCHIESTA IN LOMBARDIA Le crociere sul Po prendono il largo Passeggeri record Gilberto Bazoli Crescono i turisti sul Po: triplicati i passeggeri delle crociere tra Mantova e Cremona. I numeri hanno convinto gli operatori turistici a potenziare i servizi sul fiume. Ma resta il problema della scarsa manutenzione dei pontili. a pagina 7 Bazoli Cremona Prima si vedevano quasi solamente canoe e barche di qualche appassionato, ora è solcato da piccoli battelli carichi di passeggeri, italiani ma non solo. Il Po, con la sua bellezza nascosta e mai ostentata, con le sue acque più pulite anche se non sempre balneabili, è tornato di moda. «Stiamo assistendo a una riscoperta del fiume». È il bilancio a metà estate di Palmiro Donelli, operatore turistico da sempre e ora collaboratore dell'Associazione Canottieri di Cremona per le iniziative di navigazione fluviale. «Gli anni d'oro e della grande disponibilità di risorse sono lontani. È iniziata poi la fase del silenzio e dell'abbandono, che però sta cedendo il passo a quella di una lenta ma costante rinascita trainata dal fatto che, grazie a una maggiore coscienza ambientale e all'entrata in funzione dei depuratori, il Grande Fiume è meno inquinato». Per la gioia di chi nelle potenzialità del Po ha creduto e investito anche andando controcorrente, come l'armatore Giuseppe Cesura, l'unico operatore cremonese del settore: le sue tre imbarcazioni «Carpe Diem», «Barbie» e «Luccio» (da 18, 40 e 80 posti rispettivamente) stanno facendo la spola tra una sponda e l'altra. Le spiagge Mini crociere di poche ore su prenotazione con partenza dalla città del Torrazzo e approdo su spiagge vicine ma non per questo meno suggestive. Poi da qui, a piedi o in bicicletta, verso altre oasi verdi. «Abbiamo triplicato le presenze passando dalle 1.200 dell'anno scorso alle oltre tremila del 2016». Numeri che hanno convinto Cesura a potenziare la sua flotta. «Sono in arrivo, una già a settembre e l'altra la prossima stagione, altre due motonavi, entrambe di 54 posti. Come un pullman. Il segreto di questo boom è semplice: portare le persone in luoghi dove poter essere a diretto contatto con la natura. Le famiglie vengono volentieri, l'età dei passeggeri varia tra i 30 e i 70 anni, pochi i giovani, che non sembrano interessati». L'armatore ha un sogno nel cassetto: la crociera a cinque stelle sino a Venezia. «Quest'anno ci siamo andati tre volte, ma per il prossimo ci sono già prenotazioni per 23. Anche da parte di stranieri». È un'estate da incorniciare pure per i tour operator. «Una delle formule vincenti sul fiume è un'offerta che abbini la navigazione a qualcosa che emozioni, come un concerto jazz mentre si arriva in un angolo di paradiso fuori dal mondo - dicono Claudia Rossi e Michela Braga, dell'agenzia Il nuovo viaggiatore -. Non a caso le due rassegne che abbiamo organizzato con questo stile hanno registrato il tutto esaurito: 65-70 passeggeri ogni volta». C'è la crociera lampo e c'è quella vera e propria che dura una giornata sulla Stradivari, con i suoi 62 metri di lunghezza, i 10 di larghezza e i 400 posti, la più grande motonave fluviale in Italia. Ormeggiata a Boretto, in provincia di Reggio Emilia, risale il Po sino a Cremona, ridiscende verso Mantova o, più di rado, punta in direzione di Ferrara, con escursioni a Sabbioneta, la piccola Atene del Nord, Brescello, la patria di don Camillo e Peppone, Gualtieri, il paese del pittore Ligabue. Al timone A l timone c'è un personaggio vulcanico, il capitano Giuliano Landini, 54 anni, campione di motonautica, discendente di una famiglia da tre generazioni sul Po. «Il 2015 si è chiuso con 4.000 passeggeri, il 20 per SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 25/07/2016 11
25/07/2016 diffusione:266814 Pag. 1 Ed. Milano tiratura:354388 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato cento sono stranieri. Nel 2016, sinora, la Stradivari è uscita una quindicina di volte e abbiamo fatto qualcosa di più rispetto all'anno scorso. Non è poco tenendo conto che non c'è più l'effetto Expo». Anche la politica cerca di fare la sua parte. «Abbiamo firmato un "contratto di fiume" con Piacenza e altri comuni rivieraschi per mettere insieme idee, progetti e soprattutto risorse economiche cercando di superare gli ostacoli delle leggi e dei regolamenti diversi da provincia a provincia e, in questo caso, anche da regione a regione», sottolinea l'assessore all'Area Vasta di Cremona, Andrea Virgilio. Ma non basta. «Il fiume è più pulito, lo dimostrano i pesci che stanno tornando, come la grande quantità di alborelle o il persico reale, che non si vedeva più da cinquant'anni - dice Vitaliano Daolio, fondatore dell'Acquario del Po di Motta Baluffi, uno degli ultimi pescatori professionisti rimasti -. È anche per questo che il numero delle crociere è aumentato». Lui che sul fiume c'è ogni giorno, anche accompagnando gli appassionati, venuti sino dalla Russia, della «caccia» al siluro, è testimone dell'inversione di tendenza. «Peccato che non si faccia manutenzione e che spesso le imbarcazioni non possano attraccare, come qui a Motta Baluffi, perché molti pontili sono in secca e non vengono mandate le draghe per liberarli dalla sabbia. Dal momento che la riscoperta del Po e, con essa, la richiesta di turismo fluviale sono un fatto, non si può perdere anche questo treno». © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Dall'alba al tramonto Sopra, un'immagine di una crociera diurna sul Po. Sotto, un battello attraccato presso una spiaggia del fiume per l'aperitivo. Le crociere prevedono anche concerti jazz durante la navigazione SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 25/07/2016 12
23/07/2016 Pag. 1 La Gazzetta Marittima La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Concessioni demaniali: emendamento ROMA - Dopo la bocciatura da parte della Corte di Giustizia Europea della proroga automatica delle concessioni demaniali al 2020, la Commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento che mantiene la validità delle concessioni in atto "nelle more della revisione e del riordino della materia in conformità ai principi di derivazione comunitaria per garantire certezza alle situazioni giuridiche in atto, e assicurare l'interesse pubblico all'ordinata gestione del demanio". La riforma del settore dovrebbe essere avviata nel 2017, fino a quel momento le attività imprenditoriali sarebbero protette, anche ad evitare un durissimo colpo occupazionale. Carla Demaria, presidente di UCINA Confindustria Nautica, ha sottolineato come si tratti di "un importante segnale dell'attenzione della politica che però auspichiamo sappia valorizzare le specificità del turismo nautico, che ha una forte valenza economica per il Paese e per le economie locali che godono di una grande ricaduta sull'indotto". "Tuttavia", ricordano Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, e Luciano Serra, presidente di Assonat-Confcommercio, "lo Stato deve anche risolvere il contenzioso relativo alle modifiche retroattive applicate alle concessioni-contratto che regolano la portualità turistica, che ha portato le aziende di fronte alla Corte Costituzionale". TURISMO PORTUALE - Rassegna Stampa 25/07/2016 72
23/07/2016 diffusione:67410 Pag. 19 N.144 - 23 luglio 2016 tiratura:128151 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato COMPAGNIE AEREE Rotte tempestose Susan Carey e Robert Wall Doveva essere una grande stagione per le compagnie aeree. Invece, su entrambe le sponde dell'Atlantico, le tariffe a picco, il panico seminato dal terrorismo e le fluttuazioni valutarie stanno tormentando i grandi vettori tradizionali e le linee low cost. All'annuncio di un abbassamento del 4% nelle stime di profitto per il terzo trimestre unitario, il titolo di Southwest Airlines, scelta numero uno degli americani per gli spostamenti interni, è andato in picchiata facendo segnare una flessione dell'11%. Nel secondo trimestre la tariffa di sola andata media della compagnia aerea con sede a Dallas è scesa del 3,7% rispetto all'anno precedente a 151,67 dollari. Il minibarile si è tradotto in un forte sconto sul costo del carburante e molte compagnie aeree hanno approfittato per incrementare il numero dei voli, sovrastimando però la domanda. Ora, i player statunitensi sono coinvolti in una battaglia delle tariffe senza quartiere che vede in testa operatori super low cost come Spirit Airlines e Frontier Airlines. Anche le tariffe corporate, spesso i biglietti più redditizi, sono in calo. Nel complesso il profitto unitario per il segmento americano si sta riducendo da oltre un anno, e le proiezioni peggiorano. Alaska Air Group ha comunicato la discesa del 7,7% dell'utile unitario per passeggero rispetto all'anno precedente. E nello stesso periodo aveva potenziato la capacità di quasi il 10%. Il vettore texano Fort Worth stima una contrazione del profitto unitario compreso tra il 6% e il 7% rispetto all'anno precedente. Delta Air Lines, il secondo operatore negli Stati Uniti, per il terzo trimestre si aspetta una riduzione nell'intervallo tra il 4 e il 6% anno su anno, oltre a un indebolimento dei prezzi nazionali sui biglietti corporate. United Continental, al terzo posto nel mercato a stelle e strisce, ha pronosticato uno scivolamento tra il 5,5% e il 7,5%. «La capacità sta crescendo più rapidamente della domanda in tutto il settore, premendo sui rendimenti in un contesto in cui la richiesta corporate non riesce a tenere il passo con l'accelerazione nella capacità», ha spiegato Jim Compton, chief revenue officer di United, mercoledì 20, alla presentazione dei risultati. Al di qua dell'Oceano il terrorismo, gli scioperi del traffico aereo e l'incertezza circa i risvolti effettivi della vittoria del Leave al referendum del 23 giugno hanno prodotto shock che peseranno sulla domanda dell'intera annata. Le compagnie sono state costrette a tagliare i prezzi dei biglietti per riempire gli aerei e a rivedere al ribasso le stime sugli utili. Sempre giovedì 21 Lufthansa ha lanciato un profit warning per l'intero esercizio in ragione di una flessione nelle prenotazioni a causa degli attacchi terroristici che quest'anno hanno colpito la regione insieme a una rinnovata incertezza politica ed economica. In particolare per le tratte a lungo raggio, le prenotazioni «sono diminuite in modo significativo», ha denunciato il vettore tedesco molto esposto all'Asia, dove i clienti generalmente sono tra i più rapidi ad annullare progetti di viaggio in caso di disordini. Nella giornata di giovedì, sul listino di Francoforte il titolo ha reagito lasciando sul terreno il 6%. L'attacco terroristico a Nizza di una settimana fa e il fallito golpe dello scorso fine settimana in Turchia sono solo la punta dell'iceberg. Secondo Carolyn McCall, ceo di EasyJet, per le compagnie aeree il quadro non è mai stato così negativo nell'arco di dieci anni. «Abbiamo subito più eventi terroristici in questo singolo anno che in qualsiasi altro sia possibile ricordare», ha puntualizzato. Gli attacchi hanno compromesso la fiducia dei consumatori, da unire agli scioperi del traffico aereo che hanno causato la cancellazione di migliaia di voli in tutta Europa. Inoltre, il brusco deprezzamento della sterlina sulla scia della vittoria della Brexit ha infierito non poco, ha aggiunto. I titoli azionari della compagnia low cost di Luton e di International Consolidated Airlines Group, la holding cui fa capo British Airways, hanno perso oltre il 20% dal referendum. Gli investitori temono un ulteriore calo della domanda vista l'incertezza che ha avvolto uno dei maggiori mercati europei. Gli interrogativi ancora senza risposta sul futuro del quadro normativo hanno interessato anche il comparto dell'aviazione civile. La Brexit minaccia anche il business transatlantico dei grandi vettori degli Stati Uniti, altro segmento tradizionalmente redditizio. La scorsa settimana Delta ha informato che le pressioni sui mercati valutari in SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 25/07/2016 38
23/07/2016 diffusione:67410 Pag. 19 N.144 - 23 luglio 2016 tiratura:128151 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ragione del forte calo della sterlina e lo stato di disorientamento generato dalla Brexit hanno indotto una decurtazione profonda nei progetti per questo inverno sulla capacità nel Regno Unito. Inoltre ha anticipato che Virgin Atlantic Airways, di cui detiene il 49%, adotterà misure simili. Nel complesso, la capacità in Gran Bretagna di entrambi i player per questo inverno sarà limata tra il 2% e il 4% rispetto all'anno scorso. traduzione di Giorgia Crespi COMPAGNIE AEREE A CONFRONTO 22 luglio 2015 = Base 100 GRAFICA MF-MILANO FINANZA 50 70 90 110 130 Lug Lug Ago Set Ott Nov Feb Dic Mar Mag 2015 2016 Gen Apr Giu RYANAIR AIR FRANCE LUFTHANSA EASY JET Foto: Carolyn McCall SCENARIO INDUSTRIA TURISTICA - Rassegna Stampa 25/07/2016 39
Edizione del: 25/07/16 Dir. Resp.: Roberto Napoletano Estratto da pag.: 19 Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Tiratura: 382.032 Diffusione: 211.650 Lettori: 879.000 Foglio: 1/3 Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 061-120-080 Peso: 1-1%,19-43% Servizi di Media Monitoring
Edizione del: 25/07/16 Estratto da pag.: 19 Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio: 2/3 Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 061-120-080 Peso: 1-1%,19-43% Servizi di Media Monitoring
Edizione del: 25/07/16 Estratto da pag.: 19 Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio: 3/3 Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 061-120-080 Peso: 1-1%,19-43% Servizi di Media Monitoring
Edizione del: 22/07/16 Dir. Resp.: Roberto Napoletano Estratto da pag.: 36 Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Tiratura: 382.032 Diffusione: 211.650 Lettori: 879.000 Foglio: 1/1 Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 061-120-080 Peso: 3% Servizi di Media Monitoring
Edizione del: 25/07/16 Dir. Resp.: Roberto Napoletano Estratto da pag.: 4 Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Tiratura: 382.032 Diffusione: 211.650 Lettori: 879.000 Foglio: 1/2 Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 061-120-080 Peso: 1-3%,4-37% Servizi di Media Monitoring
Edizione del: 25/07/16 Estratto da pag.: 4 Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio: 2/2 Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 061-120-080 Peso: 1-3%,4-37% Servizi di Media Monitoring
Edizione del: 25/07/16 Dir. Resp.: Roberto Napoletano Estratto da pag.: 4 Sezione: RELAZIONI INDUSTRIALI Tiratura: 382.032 Diffusione: 211.650 Lettori: 879.000 Foglio: 1/1 Il presente documento è ad uso esclusivo del committente. 061-120-080 Peso: 1-1%,4-10% Servizi di Media Monitoring
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