Rassegna stampa 15 aprile 2016 - ANICA
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Rassegna stampa 15 aprile 2016 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio.
INDICE ANICA - ANICA CITAZIONI 15/04/2016 Corriere della Sera - Nazionale 7 Cannes boccia l'Italia 15/04/2016 La Stampa - Nazionale 9 Cannes lascia il cinema italiano a casa 15/04/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale 11 I sogni infranti di Bellocchio & C. A Cannes l'Italia è fuori dalla gara 15/04/2016 Gazzetta del Sud - Cosenza 12 Il nostro cinema? È più vivo che mai 15/04/2016 Il Centro - Nazionale 13 Amori, divi e Spielberg al Festival di Cannes che non parla italiano 15/04/2016 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari 15 CANNES SENZA ITALIANI Neppure un film tricolore in concorso al Festival di maggio 15/04/2016 Il Piccolo di Trieste - Nazionale 17 Lo psichiatra Peppe Dell'Acqua consulente di Paolo Virzì 15/04/2016 La Sicilia - Nazionale - Catania 18 A Cannes d'italiano c'è solo il manifesto 15/04/2016 Il Quotidiano del Sud - Calabria - Catanzaro 20 Cannes, l'Italia senza Palma d'oro 15/04/2016 Il Quotidiano del Sud - Irpinia 21 Cannes, l'Italia senza Palma d'or o ANICA - CINEMA 15/04/2016 Corriere della Sera - Nazionale 23 Fumo, a sentenza in nome di Bogart 15/04/2016 La Repubblica - Nazionale 25 Le palme di Cannes senza les Italiens 15/04/2016 La Repubblica - Nazionale 26 Cannes senza Italia
15/04/2016 La Repubblica - Nazionale 27 Mordini in gara al Certain Regard "Il mio Pericle in fuga per la libertà" 15/04/2016 La Stampa - Nazionale 28 "Nessuna sorpresa, l'eccezione era il tris dell'anno scorso" 15/04/2016 Il Messaggero - Nazionale 29 A Cannes sfida tra grandi star ma i film italiani restano esclusi 15/04/2016 Il Messaggero - Nazionale 31 Scamarcio "manovale" del crimine E la Golino produttrice sarà in giuria 15/04/2016 Il Giornale - Nazionale 32 Ucciso dal fumo? Colpa dello Stato (e del cinema) 15/04/2016 Il Giornale - Nazionale 34 Cannes stellare Ma nessun italiano scelto per la gara 15/04/2016 Libero - Nazionale 36 CANNES STA BENE SENZA ITALIANI 15/04/2016 Il Fatto Quotidiano 38 Cannes, quest ' anno non perdiamo: italiani tutti fuori concorso 15/04/2016 L'Unità - Nazionale 40 Nessun regista italiano in concorso al festival di Cannes: forse saltare un anno ci farà bene 15/04/2016 Il Manifesto - Nazionale 42 Le buone abitudini della Croisette 15/04/2016 Il Tempo - Nazionale 44 Cannes boccia l'Italia Nessun film tricolore in corsa per la Palma 15/04/2016 Corriere della Sera - Sette 45 Ci sono fiction e cartoon in cerca d' autore 15/04/2016 Corriere della Sera - Sette 46 A Lecce, favole e inediti cinematografici 15/04/2016 Il Venerdi di Repubblica 47 CI VOLEVA DON CHEADLE PER FARE CINEMA CON LA LEGGENDA DEL JAZZ 15/04/2016 Il Venerdi di Repubblica 48 IL RAP ITALIANO TI PRENDE E TI PORTA DENTRO AL FILM 15/04/2016 Corriere del Trentino - Trento 49 Bolzano festival, la giuria «Il cinema è sensibilità»
15/04/2016 Corriere dell'Alto Adige - Alto Adige 50 Bolzano festival, la giuria «Il cinema è sensibilità» 15/04/2016 Corriere delle Alpi - Nazionale 51 Apre il primo cinema in ospedale 15/04/2016 Il Centro - Nazionale 52 Cast di stelle per "Timballo", film su inclusione e cibo 15/04/2016 Il Piccolo di Trieste - Nazionale 53 Apre il primo cinema in ospedale 15/04/2016 Il Piccolo di Trieste - Nazionale 54 I triestini conquistano Cannes ma in gara l'Italia non ci sarà 15/04/2016 La Nuova Sardegna - Nazionale 55 A Cannes anche uno spicchio di Sardegna ANICA - TELEVISIONE 15/04/2016 La Stampa - Nazionale 57 Nel nuovo "Radici" la schiavitù ha ancora storie da raccontare 15/04/2016 Il Messaggero - Nazionale 59 Gioè: «Io, eroe senza paura» 15/04/2016 Il Messaggero - Nazionale 60 Maratona David 15/04/2016 Il Giornale - Nazionale 61 Un canale per i film premiati al David 15/04/2016 Corriere della Sera - Sette 62 La parabola dei "talent" e la musica in tv ANICA WEB - ANICA WEB 14/04/2016 www.agopress.info 11:23 64 Incontri del Cinema di Sorrento, il "mondo del crime" sbarca in costiera 14/04/2016 www.informazione.it 14:00 66 Cinepalace Riccione (Viale Virgilio, 19). Programmazione 14/04/2016 - 20/04/2016 14/04/2016 blog.screenweek.it 14:30 68 ScreenWEEKend - Che Idolo Nonno Hardcore nella Giungla per il #CinemaDays
14/04/2016 blog.screenweek.it 11:04 71 #CinemaDays - Oltre 300mila spettatori il terzo giorno, oggi chiusura con Il Libro della Giungla 14/04/2016 blog.screenweek.it 10:50 72 Il Libro della Giungla da oggi al cinema: tutte le sale a 3 euro 14/04/2016 www.torinotoday.it 10:41 73 Al cinema con tre euro, oggi è l'ultimo giorno 14/04/2016 rbcasting.com 15:13 74 Torna il Nordic Film Fest, a Roma dal 21 al 24 aprile 14/04/2016 rbcasting.com 12:10 75 Weekend di incontri a Sorrento con grandi ospiti nel segno del crime 14/04/2016 romanotizie.it 10:01 76 PICCOLO AMERICA VINCE IL TROISI, TORNA LA LUCE IN UN'ALTRA SALA 14/04/2016 taxidrivers.it 16:13 78 Nordic Film Fest: dal 21 al 24 aprile alla Casa del Cinema di Roma
ANICA - ANICA CITAZIONI 10 articoli
15/04/2016 diffusione:325546 Pag. 1.48 tiratura:405864 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il concorso Almodóvar e Loach tra i maestri. Golino in giuria. Sezione parallela per Scamarcio Cannes boccia l'Italia Delusione per Bellocchio e Andò fuori dalla gara Salvatores: il nostro cinema vive un'era incerta Il produttore Tozzi: «La Croisette tende a favorire solo i suoi cocchi Moretti, Sorrentino e Garrone» Valerio Cappelli A tavola non c'è posto per noi, alla grande abbuffata del cinema mondiale manca l'Italia. A questo giro del Festival di Cannes andiamo dietro la lavagna. Dopo il tris dello scorso anno (Sorrentino, Garrone, Moretti), dall'11 al 22 maggio nessun film italiano sarà in gara. «Ci sono anni così, non so cos'altro aggiungere, l'Italia è sempre nel nostro cuore», prova a rispondere il direttore artistico Thierry Frémaux. Sono venti (di cui quattro francesi) i film candidati alla Palma d'Oro. I maestri: Ken Loach, Almodóvar, i Dardenne, Assayas. Poi l'ex enfant prodige Xavier Dolan, la star Sean Penn come regista, Nicolas Winding Refn, il regista cult dell'America indipendente, Jim Jarmusch. Fuori gara Woody Allen, Spielberg, Jodie Foster... Chi è rimasto fuori della porta protesta. Non si può accontentare l'universo mondo. Fremaux: «Il Messico? Ma voi siete viziati, con Iñárritu avete appena vinto un Oscar; i Paesi arabi? C'è un film palestinese in una sezione collaterale; la Cina? Siete il Paese numero uno al mondo come apertura di sale, ma è andata così». Eppure l'esclusione italiana pesa, anche perché non avveniva dal 2007 (e prima ancora dal 2000). Quest'anno si era parlato di Marco Bellocchio ( Fai bei sogni dal romanzo di Massimo Gramellini) mentre la possibile candidatura di Roberto Andò ( Le confessioni ) da giorni era scomparsa dai radar. L'Italia si consola a «Un Certain Regard» con Pericle il nero di Stefano Mordini (protagonista Riccardo Scamarcio) che dice: «È la sezione rock, quella giusta per il mio film, sono molto contento. I festival sono territori sovranazionali, non bisogna rammaricarsi se non siamo in gara». Martedì dovrebbe essere annunciato alla «Quinzaine» La pazza gioia di Paolo Virzì con Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi. Poi ci sono il documentario L'ultima spiaggia girato a quattro mani dal greco (ma residente in Italia) Thanos Anastopoulos e da Davide Del Dega, e il cortometraggio Il silenzio di Farnoosh Samadi e Ali Asgari. Valeria Golino (coproduttrice del film con Scamarcio) si dà per certa nella giuria della gara. Il pacchetto italiano si chiude qui. Che cosa significa, per la nostra cinematografia, non essere presenti al concorso del più importante festival del cinema? «Non è il Giudizio Universale - dice il presidente dei produttori Riccardo Tozzi - non bisogna montarsi quando ci siamo né smontarsi ora. I festival non sono misuratori oggettivi della qualità, ma dei rapporti di forza». Cannes ha un'identità forte. «Appunto: prendono i loro cocchi, quelli che il festival ha lanciato e il discorso vale per Paolo Sorrentino, Matteo Garrone e anche per Nanni Moretti. Poi tendono a prendere film sorprendenti, e possono essere anche piccoli». Qual è, Tozzi, la categoria che viene penalizzata, a parte le commedie? «I cross over , cioé i film di qualità diretti da autori importanti e più indirizzati al pubblico. Il primo nome che mi viene in mente è Ferzan Ozpetek. Lo stesso Marco Bellocchio: Vincere fu l'unico film italiano a Cannes nel 2009. Ora ha girato Fai bei sogni e non viene invitato. Può essere che non abbiano trovato film italiani che corrispondano alla loro linea editoriale». Ozpetek: «Cannes fa piacere, poi se ci sei bene, sennò è lo stesso...Io ci sono stato due volte ma non in gara. L'importante è fare bei film e condividere l'abbraccio del pubblico». Anche Gabriele Salvatores a Cannes è andato in due occasioni fuori concorso. Ecco la sua analisi: «Il cinema italiano è in un momento di transizione, sta cercando delle strade nuove, non sempre è facile confrontarsi con i festival. Abbiamo una tradizione che piace ai francesi; abbiamo avuto il caso Jeeg Robot, la riscoperta del film di genere, e non sempre a loro piace». ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 7
15/04/2016 diffusione:325546 Pag. 1.48 tiratura:405864 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Infine c'è la strada dei documentari. «Sì, Fuocoammare di Rosi unisce poesia, fiction e realtà, io stesso ho realizzato un ritratto in 1960 : è cinema che non va lasciato alla tv. Ci vuole tempo, ci vogliono produttori che prendano qualche rischio in più. Cannes è un festival molto orientato, non è la destinazione naturale di questo tipo di ricerca e nuova avventura». © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Da sinistra: Rossy de Palma, Emma Suárez, Adriana Ugarte, Inma Cuesta e Michelle Jenner, protagoniste di «Julieta», il nuovo film (il 22esimo) di Pedro Almodóvar in gara a Cannes, dove sarà proiettato il 17 maggio. La rassegna ha già premiato in passato il regista spagnolo premio Oscar: nel 1999 con «Tutto su mia madre» (Regia) e nel 2006 con «Volver» Autori Woody Allen (80 anni) apre il Festival con il film fuori concorso «Café Society» Fuori concorso anche Steven Spielberg (69) con «Il gigante gentile» Il regista britannico Ken Loach (79) è in gara con il nuovo film «I, Daniel Blake» 20 titoli Venti titoli in gara: tra gli altri, «Julieta» (Almodóvar); «I, Daniel Blake» (Loach); «Bacalaureat» (Mungiu); «The Neon Demon» (Winding Refn); «The last face» (Penn); «La fille inconnue» (Dardenne); «Personal shopper» (Assayas); «Paterson» (Jarmush); «Juste la fin du monde» (Dolan); «Rester vertical» (Guiraudie); «Aquarius» (Mendonça Filho); «Loving» (Nichols); «Agassi» (Park); «Elle» (Verhoeven); «Sieranevada» (Puiu); «Ma loute» (Dumont) Foto: Pericle il nero Scamarcio (36 anni), produttore e protagonista di «Pericle il nero» ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 8
15/04/2016 diffusione:172712 Pag. 1 tiratura:244598 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato NESSUN FILM IN GARA Cannes lascia il cinema italiano a casa Fulvia Caprara E UN INTERVENTO DI Alberto Barbera A PAG. 31 Il cinema dall'A alla Zeta, fatto di autori prestigiosi, divi scintillanti, sfide coraggiose. Il cinema di tutto il mondo, con i francesi ottimi e abbondanti, ma anche con i mostri sacri americani, Woody Allen (in apertura con Cafè Society) e Steven Spielberg (con Disney's the Bfg ), senza dimenticare i grandi maestri europei come Pedro Almodovar e Ken Loach che tornano ad affrontare le glorie e i patemi della competizione. A parte alcuni titoli italiani su cui, fino all'ultimo, si erano concentrate scommesse e speranze (soprattutto Fai bei sogni di Marco Bellocchio), Cannes 2016 si conferma festival dei festival, vetrina privilegiata per esporre e valorizzare le tre anime del cinema, arte, glamour, mercato. Alla domanda sull'assenza di made in Italy dall'elenco del concorso, il direttore Thierry Fremaux risponde con un mezzo sorriso: «Quest'anno è andata così, ma l'Italia è sempre nei nostri cuori, basta guardare il manifesto con la scena tratta dal Disprezzo ». Le sezioni collaterali E d'altra parte è anche vero che, dopo il clamoroso exploit dell'edizione passata, con Moretti, Sorrentino e Garrone in corsa per la Palma (ma ignorati dai fratelli Coen presidenti di giuria), ci fosse un calo fisiologico. Un piccolo passo indietro, attenuato dalla presenza di Stefano Mordini con Pericle il nero, nel prestigioso «Certain Regard», e da altri annunci attesi nei prossimi giorni, quando saranno svelati i titoli della «Quinzaine des realisateurs» dove, accanto al quasi certo La pazza gioia di Paolo Virzì, potrebbe esserci anche Fiore di Claudio Giovannesi, e quelli della «Semaine de la Critique» dove potrebbe aver trovato spazio Alessandro Comodin con I tempi felici verranno presto. Segnali importanti, di una «presenza diversificata» che, secondo l'ad di Raicinema Paolo Del Brocco «vuol dire che la cerchia degli autori amati da Cannes si va ad allargare, oltre i nomi consolidati». Insomma, i futuri concorrenti italiani potrebbero essere quelli che oggi appaiono nelle sezioni collaterali: «Non è un'assenza significativa - commenta il presidente dell'Anica Riccardo Tozzi - , mai come adesso l'Italia ha una cinematografia viva, basta pensare a Lo chiamavano Jeeg Robot e a Veloce come il vento ». Sulla fatidica «Montee des marches» si vedranno scorrere, intanto, i divi che fanno battere i cuori dei fan del mondo, Julia Roberts e George Clooney nel film di Jodie Foster regista Money Monster, Charlize Theron e Javier Bardem in The Last Face di Sean Penn, Marion Cotillard, Vincent Cassel e Lea Seidoux in Juste la Fin du Monde di Xavier Dolan, Elle Fanning e Jena Malone in The Neon Demon di Nicolas Winding Refn, Adam Driver in Paterson di Jim Jarmusch, Kristen Stewart in Personal shopper di Olivier Assayas. Emozionante anche la lista dei registi-star, dai fratelli Dardenne con La fille Inconnue al visionario coreano Park Chan Wook con Agassi, da Bruno Dumont, di solito oggetto di aspri dissidi tra cinefili, con Ma Loute a Paul Verhoeven che in Elle dirige l'inarrivabile Isabelle Huppert. La lezione di cinema è affidata a William Friedkin, la riflessione su identità, generazioni e confini risuona nell' Ultima spiaggia, firmato da Thanos Anastopoulos e Davide Del Degan e girato, su una spiaggia di Trieste dove un muro di 3 metri separa ancora oggi gli uomini dalle donne. Dall'11 maggio la palla passa al presidente della giuria George Miller e, per la prima volta, toccherà al film vincitore della Palma chiudere la rassegna. Per il resto, come sempre, feste, paillettes, panfili, adrenalina a mille per gli addetti ai lavori e infinite attese all'ingresso delle sale. I controlli saranno rafforzati perché Cannes continui ad essere, come hanno sottolineato ieri a Parigi, sia Fremaux che il presidente Lescure, l'isola felice dove gli amanti del cinema possono circolare liberi e sicuri. c 20 i titoli selezionati per la corsa alla Palma d'Oro. Il Festival si terrà dall'11 al 22 maggio Paolo Virzì Per lui è quasi certa la presenza nella «Quinzaine» con il film «La pazza gioia», protagoniste Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi La selezione verrà annunciata martedì prossimo Foto: Sean Penn e l'Africa umanitaria Pedro Almodóvar torna con «Julieta» La pellicola è favoritissima fin dalla vigilia Protagoniste Emma Suárez e Adriana Ugarte Steven Spielberg e «Il Gigante gentile» Il regista ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 9
15/04/2016 diffusione:172712 Pag. 1 tiratura:244598 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato sarà a Cannes con «Il Gigante gentile» (fuori concorso) adattamento del libro di Roald Dahl Sean Penn quest'anno approda da regista con «The Last Face», protagonisti Theron e Barden Il manifesto Qui sopra, il cartellone di Cannes 2016 con un fotogramma di Villa Malaparte, a Capri, nel «Disprezzo» di Jean-Luc Godard ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 10
15/04/2016 diffusione:109915 Pag. 31 tiratura:139502 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I sogni infranti di Bellocchio & C. A Cannes l'Italia è fuori dalla gara PARIGI I SOGNI erano già svaniti perché la notizia era nell'aria da giorni. Nessun film italiano in competizione al prossimo festival di Cannes e, in genere, presenza della nostra cinematografia ridotta ai minimi termini. Il direttore Frémaux giustifica l'assenza con i tre moschettieri dello scorso anno (Moretti, Sorrentino e Garrone, tornati comunque a mani vuote dalla Croisette) e cerca di acquietare il nostro malumore: «È un anno così..... ma l'Italia è cara al nostro cuore, lo dimostra il manifesto». Ma il profilo della villa di Malaparte a Capri, così come lo vide Godard in "Pierrot le fou", estrosa affiche di Cannes 2016 e la presenza di Valerio Golino nella giuria non può certo bastare per un cinema che è stato un bastione del Festival e che solo in altre due occasioni, per altro lontane, è rimasto fuori dalla corsa alla Palma. L'ESCLUSIONE più dolorosa è quella di Marco Bellocchio: "Fai bei sogni" tratto dall'omonimo best seller di Massimo Gramellini dato per sicuro e, sembra, scartato negli ultimi giorni. Il soggetto lacrimevol- psicanalitico deve essere parso poco allettante e comunque non nella linea del Bellocchio amato oltralpe. Per "La pazza gioia" di Virzì, di cui si era parlato a lungo, sembra quasi certo un posto nella Quinzaine il cui programma sarà reso noto oggi, mentre nella sezione Un Certain Regard troviamo "Pericle il nero" opera terza di Stefano Mordini, un noir ambientato a Napoli, tratto dal romanzo- cult di Giuseppe Ferrandino interpretato e finanziato da Riccardo Scamarcio, a cui va aggiunta la metà del film documentario italo greco Fuori Concorso "L'ultima spiaggia" di Davide Del Dega. Non è una bocciatura per il cinema italiano ma è la conferma che all'estero la nostra vitalità è strettamente legata ai cosiddetti autori al di fuori dei quali non vi è spazio come dimostra anche il mercato. IL PROGRAMMA della sessantanovesima edizione del Festival ancora all'insegna dello sperimentato trio Spettacolo-Mercato-Arte, Italia a parte, si presenta tra i più attraenti degli ultimi anni per la presenza di molte star di grande richiamo. La parte del leone la fa la cinematografia francese che, se si aggiungono i belgi Dardenne, arriva a cinque film su venti: Olivier Assayas con la star californiana Kristen Stewart, Bruno Dumont con Fabrice Luchini e Juliette Binoche, Nicole Garcia con Marion Cotillard e Louis Garrel e Alain Guiraudie, già autore dello scabroso "Lo sconosciuto del lago". Francofono è anche il canadese "Juste la fin du monde" di Xavier Dolan, l'enfant terrible appena ventisettenne e già alla sua quarta presenza sulla Croisette che si avvale questa volta di star come Vincent Cassel, Léa Seydoux. NELLA CATEGORIA veterani vanno iscritti il mai laureato Almodovar ("Julieta") e il pluridecorato Ken Loach ("I, Daniel Blake"). Naturalmente sarà ancora una volta una Cannes americana secondo il doppio registro, indipendenti di richiamo in Concorso e grandi firme Fuori Concorso. L'amatissimo Sean Penn presenta "The last face", dramma passionale ambientato in Sud Africa con Charlize Theron e Javier Bardem mentre il neocult Jeff Nichols corre con "Loving" legal thriller razziale interpretato da Joel Edgerton e Michael Shannon e infine l'habitué Jim Jarmusch con "Paterson". SI AGGIUNGONO, fuori competizione, Spielberg con l'atteso "Il gigante gentile", il suo adattamento del romanzo fantastico di Roald Dahl e Jodie Foster autrice di "Money Monster" dove George Clooney è un giornalista finanziario vittima di un'imprevedibile vendetta di un investitore deluso. A cui si uniscono le due registe Andrea Arnold e Maren Ade; i due rumeni Cristian Mungiu (già Palma d'oro) e Cristi Puiu; due nomi di grande attrazione come Paul Verhoeven tornato in Olanda e Nicolas Winding Refn; due registi asiatici di richiamo come il coreano Park Chan Wook ("Agassi") e il filippino Brillante Mendoza ("Ma'Rosa"). Chiude il brasiliano Kleber Filho Mendonça con il fantastico "Aquarius". Si comincia l'11 maggio con l'intelligenza di Woody Allen fuori concorso poi la parola passa al giurato presidente George Miller. ANICA Andrea Occhipinti Abbiamo il film di Mordini a Un Certain Regard, quello di Virzì forse alla Quinzaine. Dopo il tris dell'anno scorso è fisiologico che un anno non arrivi nulla in concorso ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 11
15/04/2016 diffusione:25024 Pag. 16 Ed. Cosenza tiratura:36301 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Parla Riccardo Tozzi dell ' Anica Il nostro cinema? È più vivo che mai l Riccardo Tozzi dal 2011 Presidente dell ' Anica, l ' Associazione Nazionale delle Industrie Cinematografiche ed Audiovisive con l ' Ansa osserva: «Questa assenza non la ritengo significativa. Intanto i film ci sono e non è la fine del mondo se non c'è quello che va in concorso. L ' Italia, mai come in questo momento, ha una cinematografia viva, basti pensare a film come VELOCE COME IL VENTO e LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT. Va detto anche che a Cannes non amano troppo prendere in concorso autori se si misurano in film più popolari come forse è stato per Marco Bellocchio (Fai bei sogni), che tra l ' altro non è figlio di Cannes, e Paolo Virzì (La pazza gioia). ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 12
15/04/2016 diffusione:14719 Pag. 29 tiratura:19323 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Amori, divi e Spielberg al Festival di Cannes che non parla italiano Nessun film Made in Italy fra le 20 pellicole in gara dall'11 maggio C'è solo "Pericle il nero" nella rassegna Un certain regard La rassegna sarà inaugurata da Woody Allen che presenterà "Café Society" In concorso anche "Julieta" di Pedro Almodovar Amori, divi e Spielberg al Festival di Cannes che non parla italiano Amori, divi e Spielberg al Festival di Cannes che non parla italiano Nessun film Made in Italy fra le 20 pellicole in gara dall'11 maggio C'è solo "Pericle il nero" nella rassegna Un certain regard La rassegna sarà inaugurata da Woody Allen che presenterà "Café Society" In concorso anche "Julieta" di Pedro Almodovar PARIGI Gli organizzatori del Festival di Cannes hanno annunciato i 20 film in concorso: dopo la tripletta dello scorso anno, nella 69esima edizione in programma dall'11 al 22 maggio non ci saranno italiani in gara, malgrado si nutrissero speranze per Bellocchio con «Fai bei sogni» e Andò con «Le confessioni». A contendersi la Palma d'oro saranno «Julieta» dello spagnolo Pedro Almodovar, «Juste la fin du monde» del canadese Xavier Dolan, «La Fille inconnue» dei belgi Luc e Jean-Pierre Dardenne. Poi ci sono gli americani Sean Penn con «The Last Face», Jim Jarmusch con «Paterson» e Jeff Nichols con «Loving». Anche il cinema francese sarà ben rappresentato da Olivier Assayas con «Personal Shopper», Bruno Dumont con «Ma Loute», Alain Guiraudie con «Rester Vertical» e Nicole Garcia con «Mal de pierres». Quindi ci saranno l'inglese Ken Loach con «I, Daniel Blake» e l'olandese Paul Verhoeven con «Elle». Fuori concorso il regista Steven Spielberg presenterà «Il grande gigante gentile», mentre Jodie Foster e i suoi attori Julia Roberts e George Clooney saranno a Cannes con «Money Monster». Gli attori Kristen Stewart, Ryan Gosling, Russell Crowe, Charlize Theron, Javier Bardem, Adam Driver, Adele Exarchopoulos, Marion Cotillard, Vincent Cassel, Lèa Seydoux, Adele Haenel, Fabrice Luchini, Juliette Binoche, Valeria Bruni-Tedeschi e Isabelle Huppert sfileranno sul red carpet. «È un festival con molte star» quello di quest'anno, ha detto il direttore del festival, Thierry Fremaux. La prossima edizione del festival sarà inaugurata da Woody Allen che presenterà la sua ultima pellicola, «Café Society», mentre non si sa ancora quale sarà la pellicola di chiusura. L'Italia sarà presente solo con «Pericle il Nero» di Stefano Mordini con Riccardo Scamarcio (anche produttore) in concorso nella sezione Un certain regard. Era dal 2007 che l'Italia non correva per la Palma d'oro, eppure molti titoli erano stati ipotizzati come papabili per la 69esima edizione del Festival di Cannes che per ora si porta a casa solo «Pericle il nero» di Stefano Mordini in corsa per Un Certain Regard. È anche vero che alla Quinzaine, secondo molti rumour, potrebbe approdare il film di Paolo Virzì «Con la pazza gioia» (quasi una certezza) e anche «Fiore» di Claudio Giovannesi con Mastandrea, mentre alla Semaine de la critique l'opera seconda di Alessandro Comodin, «I tempi felici verranno presto». Secondo il parere degli addetti ai lavori come Del Brocco, Occhipinti e Tozzi questa assenza al concorso per l'Italia, non deve preoccupare più di tanto. Può essere considerata una cosa fisiologica, ma anche, per certi versi il segno di un rinnovamento. Dice Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema: «Paghiamo forse un po' lo scotto dell'anno scorso in cui abbiamo portato tre bei film e nessun premio. Certo è una cosa che dispiace, ma dopo tanti anni può anche capitare di non avere nulla in concorso. Ma se ci sarà una presenza diversificata in varie sezioni più degli altri anni è una cosa non da poco. Vuol dire che si va ad allargare la cerchia degli autori amati da Cannes al di là di quelli consolidati». Sottolinea invece Andrea Occhipinti, produttore e attualmente presidente dei distributori Anica, l'Associazione nazionale delle industrie cinematografiche e adiovisive «Abbiamo un film a Un certain regard, quello di Mordini, probabilmente Virzì alla Quinzaine. E, secondo me, ci potrebbero arrivare altre sorprese. L'anno scorso avevamo un tris straordinario ed è anche fisiologico che un anno non arrivi nulla in concorso». Riccardo Tozzi, dal 2011 presidente dell'Anica, osserva: «questa assenza non la ritengo ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 13
15/04/2016 diffusione:14719 Pag. 29 tiratura:19323 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato significativa. Intanto i film ci sono e non è la fine del mondo se non c'è quello che va in concorso. L'Italia, mai come in questo momento, ha una cinematografia viva, basti pensare a film come "Veloce come il vento e lo chiamavano Jeeg Robot". Va detto anche che a Cannes non amano troppo prendere in concorso autori se si misurano in film più popolari come forse è stato per Marco Bellocchio e Paolo Virzì». (c.s.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 14
15/04/2016 diffusione:23632 Pag. 29 Ed. Bari tiratura:31653 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CANNES SENZA ITALIANI Neppure un film tricolore in concorso al Festival di maggio Ma c'è «Pericle il Nero» di Mordini, prodotto da Scamarcio, in «Un certain regard» di FRANCESCO GALLO Era dal 2007 che l'Italia non correva per la Palma d'oro, eppure molti titoli erano stati ipotizzati come papabili per la 69.ma edizione del Festival di Cannes (11-22 maggio) che per ora si porta a casa solo Pericle il Nero di Stefano Mordini in corsa per la sezione «Un Certain Regard». È anche vero che alla «Quinzaine», secondo molte indiscrezioni, potrebbe approdare il film di Paolo Virzì Con la pazza gioia (quasi una certezza) e anche F i o re di Claudio Giovannesi con Mastan drea , mentre alla «Semaine de la Critique» l'opera seconda di Alessandro Comodin , I tempi felici verranno presto . Una cosa che potrebbe pareggiare così, almeno in parte, l'ago della bilancia. Secondo il parere degli addetti ai lavori questa assenza al concorso per l'Italia, non deve preoccupare più di tanto. Può essere considerata fisiologica, ma anche, per certi versi il segno di un rinnovamento. Riccardo Tozzi dal 2011 presidente dell'Associa zione Nazionale delle Industrie Cinematografiche ed Audiovisive osserva: «questa assenza non la ritengo significativa. L'Italia, mai come in questo momento, ha una cinematografia viva, basti pensare a film come Veloce come il vento e Lo Chiamavano Jeeg Ro b o t . Va detto anche che a Cannes non amano troppo prendere in concorso autori se si misurano in film più popolari come forse è stato per Marco Bell o c ch i o ( Fai bei sogni ), che tra l'altro non è figlio di Cannes, e Paolo Virzì. E il ministro Dario Franceschini dice: «C'è davvero un provincialismo insensato nel valutare lo stato di salute del cinema italiano sulla base delle vittorie, o meno, delle presenze, o meno, del nostro cinema a Cannes. Il Cinema italiano è in crescita, aumentano i biglietti venduti, e poi negli ultimi due anni l'Italia ha vinto un Oscar e un Orso d'Oro a Berlino, negli stessi anni la Francia non ha vinto nessuno dei due». Dice Paolo Del Brocco , amministratore delegato di Rai Cinema: «paghiamo forse un po' lo scotto dell'anno scorso in cui abbiamo portato tre bei film di Garrone, Moretti e Sor rentino , ma nessun premio. Certo è una cosa che dispiace, ma dopo tanti anni può anche capitare di non avere nulla in concorso. Ma se ci sarà una presenza diversificata in varie sezioni più degli altri anni è una cosa non da poco. Vuol dire che si va ad allargare la cerchia degli autori amati da Cannes al di là di quelli consolidati». Sottolinea invece Andrea Occhipinti , produttore e attualmente presidente dei distributori Anica: «Abbiamo un film a "Un certain regard", quello di Mordini, probabilmente Virzì alla Quinzaine. E, secondo me, ci potrebbero arrivare altre sorprese. L'anno scorso avevamo un tris straordinario ed è anche fisiologico che un anno non arrivi nulla in concorso». Felicissimo naturalmente Mordini, al suo terzo film: «Dal romanzo Pericle il nero di Giuseppe Ferrandino in tanti hanno provato a farci un film (come Abel Ferrara , ndr ) ma senza trovare la strada. La mia si è incrociata con quella di R i c c a rd o Scamarcio che mi ha proposto il film che lui stesso con la Buena Onda - la società di produzione con Valeria Golino e Viola Prestieri - voleva produrre. Da lì siamo partiti ed è stato un processo bello approfondito e lungo costruendo un film giorno dopo giorno soprattutto fuori dal set». L'opera di Ferrandino, caso editoriale in Francia con Gallimard prima che in Italia con Adelphi, diventa al cinema «un noir esistenziale» e certamente anche «una storia di riscatto». Rispetto al libro - con quell'incipit fantastico «Il mio padrone è Luigino Pizza, che tutti lo chiamano così a causa delle pizzerie ... Io mi chiamo Pericle Scalzone ... Di mestiere faccio il culo alla gente» - il film sposta geograficamente la storia da Napoli e Pescara a Liegi, nel Belgio diventato il simbolo dell'Europa sotto attacco Isis e a Calais dove si ammassano i migranti che tentano di arrivare in Gran Bretagna. «La scelta di trasferire la vicenda è precedente ovviamente agli attentati di Bruxelles. Essere troppo legati al linguaggio napoletano sarebbe stato non facile da affrontare per Scamarcio così avevamo pensato di spostare la storia fuori dall'Italia e pensando a situazioni migratorie siamo finiti in Vallonia interessando tra l'altro i Dardenne». ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 15
15/04/2016 diffusione:23632 Pag. 29 Ed. Bari tiratura:31653 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Foto: A CANNES Il regista italiano Stefano Mordini il cui film è prodotto e interpretato dal pugliese Riccardo Scamarcio (in basso). Nella foto intermedia Jodie Foster ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 16
15/04/2016 diffusione:25152 Pag. 45 tiratura:29079 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Lo psichiatra Peppe Dell'Acqua consulente di Paolo Virzì IL FILM Lo psichiatra Peppe Dell'Acqua consulente di Paolo Virzì Lo psichiatra Peppe Dell'Acqua consulente di Paolo Virzì IL FILM CANNES Per ora, l'unico film italiano inj concorso (e non per la palma d'oro) è "Pericle il nero" di Stefano Mordini in corsa per Un Certain Regard. È anche vero che alla Quinzaine, secondo indiscrezioni, potrebbe approdare il film di Paolo Virzì "Con la pazza gioia", che si è avvalso della consulenza dello psichiatra triestino d'adozione (e a fine maggio, film e regista dovrebbero arrivare anche a Trieste), nato a Salerno, Peppe Dell'Acqua, e "Fiore" di Claudio Giovannesi con Mastandrea, mentre alla Semaine de la Critique ci sarà l'opera seconda di Alessandro Comodin "I tempi felici verranno presto". Una cosa che potrebbe pareggiare così, almeno in parte, l'ago della bilancia. Secondo il parere degli addetti ai lavori come Del Brocco, Occhipinti e Tozzi questa assenza al concorso per l'Italia, non deve preoccupare più di tanto. Può essere considerata una cosa fisiologica, ma anche, per certi versi il segno di un rinnovamento. Dice Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema: «Paghiamo forse un po' lo scotto dell'anno scorso in cui abbiamo portato tre bei film senza vincere nessun premio. Certo è una cosa che dispiace, ma dopo tanti anni può anche capitare di non avere nulla in concorso. Ma se ci sarà una presenza diversificata in varie sezioni più degli altri anni è una cosa non da poco. Vuol dire che si va ad allargare la cerchia degli autori amati da Cannes al di là di quelli consolidati». Sottolinea invece Andrea Occhipinti, produttore e attualmente presidente dei distributori Anica: «Abbiamo un film a Un certain regard, quello di Mordini, probabilmente Virzì alla Quinzaine. E, secondo me, ci potrebbero arrivare altre sorprese. L'anno scorso avevamo un tris straordinario ed è anche fisiologico che un anno non arrivi nulla in concorso». Riccardo Tozzi, dal 2011 Presidente dell'Anica, l'Associazione Nazionale delle Industrie Cinematografiche ed Audiovisive osserva: «Questa assenza non la ritengo significativa. Intanto i film ci sono e non è la fine del mondo se non c'è quello che va in concorso». ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 17
15/04/2016 diffusione:21326 Pag. 18 tiratura:34037 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato A Cannes d'italiano c'è solo il manifesto Cinema In gara habitué come Almodovar, Loach, i Dardenne, Sean Penn. Apre Allen, attesi Spielberg, Julia Roberts, Jodie Foster I nostri film fuori gara. «È andata così, ma siete nel nostro cuore» L'anno scorso avevamo un tris d'assi, è anche fisiologico PAOLO LEVI P ARIGI . Questa volta è anche inutile sperare perché l'Italia è già fuori in partenza. Tra i venti film selezionati per la corsa alla Palma d'Oro neanche uno ha il passaporto italiano. Proprio mentre il nostro cinema moltiplica le prove di una ritrovata vitalità, come si potrà vedere forse in altre sezioni ancora da annunciare, il Festival di Cannes, in programma dall'11 al 22 maggio, guarda altrove. Tra i venti selezionati per la competizione edizione numero 69 tanti grandi nomi e habitué del "Club de la Croisette" come Ken Loach ( I, Daniel Blake ), Olivier Assayas ( Personal Shopper ), Pedro Almodovar ( Julieta ). E poi Xavier Dolan ( Juste la fin du monde ), i fratelli Dardenne ( La fille inconnue ), Jim Jarmusch ( Paterson ), Sean Penn ( The Last face ), Cristi Puiu ( Sierranevada ), Paul Verhoeven ( The Neon demon ). In apertura del Festival, Café Society , di Woody Allen. Neanche un italiano, dunque, almeno nel concorso ufficiale, mentre ci è consentito consolarci con la sessione "Un certain regard". In gara, tra i diciassette del "concorso parallelo" della selezione "underground" - se così si può dire Pericle il Nero di Stefano Mordini con Riccardo Scamarcio, tratto dal romanzo di Giuseppe Ferrandino. Nella kermesse troverebbero posto anche altri italiani, tra cui La pazza gioia di Paolo Virzì con Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, incluso - salvo sorprese - nella Quinzaine des Realisateurs, ma per l'annuncio ufficiale bisognerà attendere il 19 aprile. Tra gli italiani, c'è anche Il silenzio , il cortometraggio di Farnoosh Samadi e Ali Asgari in concorso nella categoria dei film brevi. Mentre L'ultima spiaggia , il film sui migranti del triestino Davide Del Degan e del greco Thanos Anastopoulos sono tra i film selezionati nelle "Proiezione spéciali". Presentando come ogni anno la rassegna al cinema Ugc-Normandie degli Champs-Elysées, a Parigi, il delegato generale, Thierry Frémaux, insieme con Pierre Lescure, ha tenuto a ricordare che l'anno scorso l'Italia era stata in gara con tre punte di diamante: Nanni Moretti, Paolo Sorrentino e Matteo Garrone. «Quest'anno - ha riconosciuto rispondendo alla domanda di una giornalista - è presente in modo meno forte. È un anno così, ci sono anni così... Ma è un Paese caro al nostro cuore, e questo lo testimonia il manifesto» della prossima edizione: uno splendido fotogramma di Villa Malaparte, a Capri, tratta dal Disprezzo di Jean-Luc Godard. Secondo il parere degli addetti ai lavori come Del Brocco, Occhipinti e Tozzi questa assenza al concorso per l'Italia non deve preoccupare più di tanto. Può essere considerata una cosa fisiologica, ma anche, per certi versi il segno di un rinnovamento. Dice Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema: «Paghiamo forse un po' lo scotto dell'anno scorso in cui abbiamo portato tre bei film e nessun premio. Certo è una cosa che dispiace, ma dopo tanti anni può anche capitare di non avere nulla in concorso. Ma se ci sarà una presenza diversificata in varie sezioni più degli altri anni è una cosa non da poco. Vuol dire che si va ad allargare la cerchia degli autori amati da Cannes al di là di quelli consolidati». Sottolinea invece Andrea Occhipinti, produttore e attualmente presidente dei distributori Anica: «Abbiamo un film a "Un certain regard", quello di Mordini, probabilmente Virzì alla Quinzaine. E, secondo me, ci potrebbero arrivare altre sorprese (si parla di Fiore di Claudio Giovannesi con Mastandrea, mentre alla "Semaine de la Critique" l'opera seconda di Alessandro Comodin, I tempi felici verranno presto , nda). L'anno scorso avevamo un tris straordinario ed è anche fisiologico che un anno non arrivi nulla in concorso». Per questa edizione 2016 la Francia può invece vantare quattro film in concorso: oltre a quello di Olivier Assayas, tra i venti selezionati ci sono anche Ma Loute , di Bruno Dumont, con Fabrice Luchini, Juliette Binoche e Valeria Bruni-Tedeschi, Mal de Pierres , di Nicole Garcià, e Rester vertical , di Alain Guiraudie, che tre anni fa firmò la regia de L'Inconnu du Lac . Per il resto l'organizzazione continua a scommettere sul glamour e su una pioggia di star. Quest'anno per la prima volta anche Julia Roberts, Steven Spielberg e Jodie Foster. Il regista di E. T. arriverà sulla Croisette ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 18
15/04/2016 diffusione:21326 Pag. 18 tiratura:34037 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato per la presentazione, fuori concorso, del GGG , il suo adattamento del fantastico romanzo di Roald Dahl. Lo stesso farà la Foster per Money Monster , il suo film da regista con la Roberts e George Clooney nelle vesti di un guru della finanza e presentatore tv preso in ostaggio. Attesi a Cannes, tra gli altri, anche Ryan Gosling e Russell Crowe per Nice Guys di Sean Black. Nella Francia colpita al cuore dagli attentati del 13 novembre quest'anno le due settimane di kermesse verranno protette da un importante dispositivo anti- terrorismo. «Cannes - ha commentato Frémaux - è chiaramente uno di quei posti del mondo dove bisogna garantire la sicurezza. La sicurezza è anche un modo per fare in modo che la gente sia felice a Cannes». Del resto, non è una sorpresa. Ormai da cinque mesi la Francia vive in stato d'emergenza e ha rafforzato i controlli e la sorveglianza nell'insieme dei siti sensibili. Foto: IL POSTER In alto Capri sul manifesto ufficiale. Sotto, Julia Roberts ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 19
15/04/2016 diffusione:7296 Pag. 44 Ed. Catanzaro tiratura:15796 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SOCIETÀ Cannes, l'Italia senza Palma d'oro Pr obabile Vi r z ì e non solo alla Quinzaine di FRANCESCO GALLO ROMA - Era dal 2007 che l'Italia non correva per la Palma d'oro, eppure molti titoli erano stati ipotizzati come papabili per la 69/ma edizione del Festival di Cannes (11-22 maggio) che per ora si porta a casa solo "Pericle il nero"di Stefano Mordini in corsa per Un Certain Regard. È anche vero che alla Quinzaine, secondo molti rumours, potrebbe approdare il film di Paolo Virzì con "La pazza gioia" (quasi una certezza) e anche "Fiore" di Claudio Giovannesi con Mastandrea, mentre alla Semaine de la Critique l'ope ra seconda di Alessandro Comodin, "I tempi felici verranno presto" . Una cosa che potrebbe pareggiare così, almeno in parte, l'ago della bilancia. Secondo il parere degli addetti ai lavori come Del Brocco, Occhipinti e Tozzi questa assenza al concorso per l'Italia, non deve preoccupare più di tanto. Può essere considerata una cosa fisiologica, ma anche, per certi versi il segno di un rinnovamento. Dice all'Ansa Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema: «paghiamo forse un pò lo scotto dell'anno scorso in cui abbiamo portato tre bei film e nessun premio. Certo è una cosa che dispiace, ma dopo tanti anni può anche capitare di non avere nulla in concorso. Ma se ci sarà una presenza diversificata in varie sezioni più degli altri anni è una cosa non da poco. Vuol dire che si va ad allargare la cerchia degli autori amati da Cannes al di là di quelli consolidati». Sottolinea invece Andrea Occhipinti, produttore e attualmente presidente dei distributori Anica:«abbiamo un film a Un certain regard, quello di Mordini, probabilmente Virzì alla Quinzaine. E, secondo me, ci potrebbero arrivare altre sorprese. L'an no scorso avevamo un tris straordinario ed è anche fisiologico che un anno non arrivi nulla in concorso». Riccardo Tozzi dal 2011 Presidente dell'Anica, l'Associazione Nazionale delle Industrie Cinematografiche ed Audiovisive con l'Ansa osserva: «questa assenza non la ritengo significativa. Intanto i film ci sono e non è la fine del mondo se non c'è quello che va in concorso. L'Italia, mai come in questo momento, ha una cinematografia viva, basti pensare a film come "Veloce come il vento" e "Lo chiamavano Jeeg Robot". Va detto anche che a Cannes non amano troppo prendere in concorso autori se si misurano in film più popolari come forse è stato per Marco Bellocchio ("Fai bei sogni"), che tra l'altro non è figlio di Cannes, e Paolo Virzì ("La pazza gioia"). Foto: Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti protagoniste de "La pazza gioia" di Virzì dato come probabile alla Quinzaine ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 20
15/04/2016 diffusione:7296 Pag. 27 Il Quotidiano del Sud - Irpinia tiratura:15796 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SOCIETÀ Cannes, l'Italia senza Palma d'or o Pr obabile Vi r z ì e non solo alla Quinzaine di FRANCESCO GALLO ROMA - Era dal 2007 che l'Italia non correva per la Palma d'oro, eppure molti titoli erano stati ipotizzati come papabili per la 69/ma edizione del Festival di Cannes (11-22 maggio) che per ora si porta a casa solo "Pericle il nero"di Stefano Mordini in corsa per Un Certain Regard. È anche vero che alla Quinzaine, secondo molti rumours, potrebbe approdare il film di Paolo Virzì con "La pazza gioia" (quasi una certezza) e anche "Fiore" di Claudio Giovannesi con Mastandrea, mentre alla Semaine de la Critique l'ope ra seconda di Alessandro Comodin, "I tempi felici verranno presto" . Una cosa che potrebbe pareggiare così, almeno in parte, l'ago della bilancia. Secondo il parere degli addetti ai lavori come Del Brocco, Occhipinti e Tozzi questa assenza al concorso per l'Italia, non deve preoccupare più di tanto. Può essere considerata una cosa fisiologica, ma anche, per certi versi il segno di un rinnovamento. Dice all'Ansa Paolo Del Brocco, ad di Rai Cinema: «paghiamo forse un pò lo scotto dell'anno scorso in cui abbiamo portato tre bei film e nessun premio. Certo è una cosa che dispiace, ma dopo tanti anni può anche capitare di non avere nulla in concorso. Ma se ci sarà una presenza diversificata in varie sezioni più degli altri anni è una cosa non da poco. Vuol dire che si va ad allargare la cerchia degli autori amati da Cannes al di là di quelli consolidati». Sottolinea invece Andrea Occhipinti, produttore e attualmente presidente dei distributori Anica:«abbiamo un film a Un certain regard, quello di Mordini, probabilmente Virzì alla Quinzaine. E, secondo me, ci potrebbero arrivare altre sorprese. L'an no scorso avevamo un tris straordinario ed è anche fisiologico che un anno non arrivi nulla in concorso». Riccardo Tozzi dal 2011 Presidente dell'Anica, l'Associazione Nazionale delle Industrie Cinematografiche ed Audiovisive con l'Ansa osserva: «questa assenza non la ritengo significativa. Intanto i film ci sono e non è la fine del mondo se non c'è quello che va in concorso. L'Italia, mai come in questo momento, ha una cinematografia viva, basti pensare a film come "Veloce come il vento" e "Lo chiamavano Jeeg Robot". Va detto anche che a Cannes non amano troppo prendere in concorso autori se si misurano in film più popolari come forse è stato per Marco Bellocchio ("Fai bei sogni"), che tra l'altro non è figlio di Cannes, e Paolo Virzì ("La pazza gioia"). Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti protagoniste de "La pazza gioia" di Virzì dato come probabile alla Quinzaine ANICA - ANICA CITAZIONI - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 21
ANICA - CINEMA 25 articoli
15/04/2016 diffusione:325546 Pag. 1 tiratura:405864 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato il giudice cita hollywood Fumo, a sentenza in nome di Bogart Luigi Ferrarella Dalle sigarette di Bogart a quelle della Hepburn: citati anche i film tra le motivazioni per confermare il risarcimento dall'Ente tabacchi per un morto di tumore. «Negli anni 60 poca consapevolezza dei danni». a pagina 20 Dalle sigarette di Humphrey Bogart in «Casablanca» a quelle di Audrey Hepburn in «Colazione da Tiffany», dal Marcello Mastroianni de «La dolce vita» allo 007 James Bond «che nei romanzi del suo creatore Ian Fleming era descritto come un fumatore di 60 sigarette al giorno e che solo al 19° film della serie, interpretato da Pierce Brosnan, viene fatto diventare un non fumatore»: c'è anche una sorta di cineteca giudiziaria tra le motivazioni con la quale la II Corte d'Appello civile di Milano respinge il ricorso dell'ex Ente tabacchi spa (le cui pregresse produzione e commercializzazione di sigarette sono state ereditate da British American Tobacco Italia), e ne conferma la condanna di primo grado nel 2014 a risarcire con 776.000 euro - 1 milione con rivalutazioni e interessi - la moglie e i figli (rappresentati dai legali Carlo Gasparro e Angelo Cardarella) di un uomo morto di tumore al polmone a 54 anni nel 2004 dopo aver fumato «quasi 1 milione di sigarette in 40 anni», cioè due pacchetti al giorno da quando nel 1965 aveva 15 anni. Il ricorso della difesa giocava tra l'altro la carta di uno studio della professoressa padovana di storia medioevale Cristina La Rocca su giornali e riviste nel 1945-1991, volto a concludere che a metà anni 60, quando l'uomo aveva iniziato a fumare e ad esempio ampia eco aveva avuto nel 1964 la pubblicazione del «rapporto Terry» sulla connessione statistica tra fumo e morti, già esistesse in Italia (ben prima del 1991 con l'obbligo di avvertenza sui pacchetti) la consapevolezza pubblica dei rischi di tumore associati alle sigarette. Ma i giudici d'Appello Luigi De Ruggiero, Angiola Sbordone e l'estensore Giovanni Battista Rollero, nel «dissentire radicalmente» da altre sentenze italiane basatesi proprio su questo studio definito qui invece «asservito a un interesse economico», ne criticano «la selezione delle fonti»: «parziale perché l'autrice ha trascurato del tutto altre popolari ed efficaci forme di comunicazione ben più capaci di influenzare, in maniera sia consapevole sia inconscia, il modo di pensare e i comportamenti della vita quotidiana di grandi masse di persone». La tv. E, all'epoca ancor più, il cinema. Che «ha reso "immortali" personaggi per i quali la sigaretta, penzolante a un angolo della bocca o tenuta elegantemente in una mano, era parte essenziale del "costume di scena" e quindi dell'immagine che proiettavano su milioni di spettatori». E giù una sfilza di esempi: Clark Gable in «Via col Vento» (1939), James Dean in «Gioventù bruciata» (1955), la diva Rita Hayworth in «Gilda» (1946), «e come non pensare a "Lo spaccone" (1961) in cui le sigarette fumate incessantemente da Paul Newman e dal suo avversario "Minnesota Fats" sono, non meno delle stecche da biliardo, oggetti di scena essenziali». E poi i film italiani, come «Clint Eastwood in "Per un pugno di dollari" (1964), anche se forse è dalla tv che si ricava l'esempio di personaggio la cui condizione di fumatore risulta essenziale alla sua rappresentazione: il "commissario Maigret" interpretato da Gino Cervi (1964), arduo da immaginare senza l'immancabile pipa». Ecco, stimano i giudici, il ragazzo a 15 anni aveva lasciato la scuola e iniziato a fumare, «certo non aveva letto il "rapporto Terry" e forse neppure riviste e quotidiani, ma guardava i più popolari programmi tv e andava al cinema». Luigi Ferrarella lferrarella@corriere.it © RIPRODUZIONE RISERVATA 2 Pacchetti Quanto fuma-va, ogni giorno per 40 anni, l'uomo morto di tumore1 Milione ANICA - CINEMA - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 23
15/04/2016 diffusione:325546 Pag. 1 tiratura:405864 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il risarcimento riconosciuto ai famigliari del fumatore mortoL'attore americano Clark Gable in una scena del famoso film diretto da Victor Fleming in cui recita la parte di «Rhett Butler», uno scaltro avventuriero di CharlestonRita Hayworth, nel 1946, con la sigaretta in mano durante le riprese del film I protagonisti James Dean e Natalie Wood nella pellicola del 1955 Humphrey Bogart (che recita «Rick Blaine») e la sua inconfondibile sigaretta ANICA - CINEMA - Rassegna Stampa 15/04/2016 - 15/04/2016 24
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