Rapporto tra Cavallo e Uomo nella Storia

Pagina creata da Laura Giannini
 
CONTINUA A LEGGERE
Rapporto tra Cavallo e Uomo nella Storia
Rapporto tra Cavallo e Uomo nella Storia

La storia del rapporto fra l’uomo e il cavallo ha radici antichissime e non è sbagliato
affermare che esso è quello che ha segnato in maniera più decisa il lento ma inesorabile
percorso evolutivo della razza umana. Recentissime scoperte hanno dimostrato che le prime
forme di addomesticazione risalgono a circa 5.500 anni fa e sono geograficamente collocabili
nella zona dell’attuale Kazakistan, sede all’epoca di popolazioni di cultura Botai. Le origini
dell’incontro dell’uomo e del cavallo e della sua successiva addomesticazione, pur non
essendo ancora del tutto chiare, paiono doversi ricercare nella necessità avvertita da parte
dei nostri antenati di un animale che fosse abbastanza docile da farsi cavalcare, unendo ad
una poderosa resistenza fisica una innegabile agilità e facilità di corsa. Il cavallo dimostrò sin
da subito di essere in grado di soddisfare questa esigenza, risultando efficace non soltanto
nella gestione delle greggi degli altri animali da allevamento quali ovini e caprini, ma
soprattutto nell’addomesticazione di interi branchi di propri simili, altrimenti difficilmente
controllabili. Ben presto grazie alla sua capacità di sopperire e ampliare le capacità di corsa
e resistenza dell’uomo, il cavallo ha trovato le più svariate applicazioni, in campo produttivo e
militare.

Studio del Cavallo
Proprio perché dimostratosi estremamente mansueto e flessibile il cavallo nella cultura
umana ha sempre occupato un posto di riguardo, meritandosi studi approfonditi e cure
particolari. Già nell’antichità venivano apprezzate e tenute in considerazione nella scelta del
cavallo migliore caratteristiche tutt’ora valide: una testa che fosse al contempo piccola e
leggera per facilitare il compito di chi lo guida, un petto molto largo, costole arrotondate, che
ne slanciano la figura rendendolo anche più stabile. Dal momento che non erano ancora
state inventate adeguate tecniche di ferratura, la cura riservata agli zoccoli e agli arti inferiori
in generale era estrema. Sia i Greci che i Romani mostrarono particolare interesse
nell’approfondimento dello studio del mondo equestre, come ben dimostrano le numerose
opere dedicate all’argomento.

Il Cavallo in Guerra
Il cavallo trovava, presso questi popoli, grande applicazione in guerra e nel trasporto di
merci, nonostante le difficoltà legate alla mancanza di evolute tecniche di sellatura e
ferratura e all’assenza delle staffe, che rendevano la cavalcata decisamente instabile .Fu
solo grazie all’applicazione delle tecniche elaborate dai Celti che fu possibile sfruttare
appieno le capacità muscolari e l’agilità del cavallo. In questa fase si ebbe il graduale
passaggio dalla cosiddetta cavalleria pesante – in cui cavalli robustissimi ma lenti
sostenevano il peso enorme di cavalieri dotati di armature in ferro – alla cavalleria leggera,
che affidava le sue possibilità di vittoria alla maggiore agilità e velocità del cavallo,
debitamente addestrato per compiere operazioni militari.
Rapporto tra Cavallo e Uomo nella Storia
Di pari passo con la graduale modificazione dei rapporti fra il cavallo e l’uomo, si andò
sempre più affermando l’idea che l’equitazione fosse una vera e propria arte. Al periodo
rinascimentale risale la fondazione delle prime grandi scuole dedicate a tale nuova forma
artistica, tra le quali spicca senza dubbio quella napoletana del nobile Pignatelli.
All’accresciuta attenzione dedicata al mondo equestre anche in campo manualistico – da
citare i fondamentali trattati di metà Cinquecento scritti dal Grisone e dai suoi allievi – si
accompagnò lo studio di nuove tecniche che tenevano in considerazione i sopravvenuti
caratteri di leggerezza e agilità delle nuove razze equine che venivano create. Se il campo
militare continuava a costituire l’applicazione principale dell’uso del cavallo è da sottolineare
che a partire dalla Rivoluzione francese la cavalleria, nonostante gli estremi tentativi compiuti
dallo stesso Napoleone, andò incontro al suo ineluttabile declino dovuto al sempre più
massiccio ricorso alle armi da fuoco e all’artiglieria pesante. Un declino sancito
definitivamente nel corso delle due guerre mondiali, che relegarono il cavallo a ruoli
marginali nei vari teatri di guerra. Oggi infine il fascino dell’equitazione viene riscoperto e
vissuto come condivisione di momenti piacevoli e non certo come semplice sfruttamento.

Equitazione
Solo chi ha avuto il piacere di cavalcare può realmente comprendere quali sensazioni
fantastiche il cavallo possa dare.
Per un approccio serio non traumatico è bene affidarsi
sempre a centri qualificati e ben conosciuti.

Equitazione per Bambini

Il rapporto con il cavallo aiuta la crescita del senso di
responsabilità nei più giovani. Il bambino è in una fase
importante di formazione e definizione del proprio carattere.
Il cavallo insegnerà a provare affetto, a capire che esistono
dei limiti, e molto altro ancora.
• Bambini e Cavalli
Per un bambino il rapporto con il cavallo è formativo sotto molti punti
di vista. Da non dimenticare è che l'equitazione è uno dei pochi sport
che ha ancora un forte contatto con l'ambiente e la natura.

• Relazionarsi col Cavallo
                             Il bambino deve avvicinarsi al cavallo sotto la supervisione di
                             un occhio esperto. In questo modo il rapporto sarà felice fin
                             da subito.

  • Preparazione Atletica per l'Equitazione
 L'equitazione è uno sport a tutti gli effetti. Un buon
riscaldamento è essenziale, sia per il cavallo che per il cavaliere.

   •      Preparazione del Cavallo
                               Preparare il cavallo con sella ed altri finimenti è una fase
                               importante. Da essa discende la sicurezza di cavallo e
                               cavaliere.

   • Andare a Cavallo per i Più Giovani
Nell'andare a cavallo il bambino dovrà imparare a gestire la
sua cavalcatura dandogli segnali chiari e con sicurezza.
bambini e cavalli

A molti animali è riconosciuta la capacità di legare
affettivamente con l'uomo e di stimolare la positività di chi li
circonda. Il caso del cavallo è la conferma più autorevole di
questo fenomeno. Un animale, nella maggior parte dei casi,
docile e mansueto, portato a soddisfare integralmente le
esigenze del proprio cavaliere. Nel caso dei bambini,
solidarizzare con un cavallo rappresenta un banco di prova
audace per testare valori come il limite e la responsabilità. Il
cavallo dona affetto e gratitudine, ricambiando, a piene mani, il trattamento positivo
riservatogli.

Avvicinarsi con Prudenza

E' bene tenere a mente come ogni singolo esemplare equino, al pari degli esseri umani,
possiede delle specifiche caratteristiche comportamentali. E' dunque necessario che il
bambino ponga attenzione nel fare amicizia con il cavallo. Questa sorta di accortezza
risulterà utile anche per approfondire propri aspetti caratteriali, e per imparare a relazionarsi
con gli altri.

Equitazione per il Benessere Fisico

Come qualsiasi sport, l'equitazione è benefica per il corpo di una persona, specialmente per
quello in formazione di un bambino. Il movimento agisce dal punto di vista sia psicologico
che fisico. Il corpo del bambino si svilupperà in modo armonioso, e soprattutto il suo
carattere e la sua personalità ne trarranno grande arricchimento.

Contatto con l'Ambiente

Cavalcando in aperta campagna, o su un tracciato di esercitazione, si potrà finalmente
respirare aria salubre e pulita, con un notevole effetto positivo per la salute del bambino.
Purtroppo, la maggior parte dei bambini cresce in un ambiente denso di smog ed
inquinamento acustico. Ciò determina un mancato contatto con la natura, causa anche del
crescente numero di malattie respiratorie e di allergie. Per un bambino essere iscritto ad una
scuola di equitazione ha quindi benefici per la salute su tutta la linea.
Il Rapporto Bambino-Cavallo

Un bambino, imparando ad andare a cavallo, imparerà a relazionarsi con un altro essere,
neppure troppo diverso da noi. Non è questione di imparare a memoria le più avanzate
tecniche, bensì di entrare in rapporto in modo armonioso e quasi spirituale con l'animale.
Comprenderlo a fondo, riuscendo a carpirne gli stati d'animo e le variazioni d'umore.
L'importante, all'inizio, non è cercare le cose complicate, le quali possono essere comprese
più avanti nel tempo, bensì provare a fare le cose semplici divertendosi. La serenità
nell'atmosfera che circonda il maneggio e le scuderie della scuola d'equitazione prescelta,
può fare la differenza. Il cavallo deve sentirsi ben voluto e trattato in maniera soddisfacente.
Un piccolo gruppo, cordiale e positivo, è il miglior viatico, e l'istruttore dovrà essere duttile:
insegnerà il suo metodo, ma saprà adattarlo alle singole esigenze specifiche.

Relazionarsi col Cavallo

Il primo passo è quello di penetrare nel box del
cavallo, la sua casa. L'animale, da subito, potrebbe
mostrare qualche segnale di diffidenza, ma non
bisognerà farsi intimorire. Per facilitare la
conoscenza, sarà bene che il bambino rilassi il
cavallo,    carezzandolo     oppure   sussurrandogli
qualcosa. Il tutto con estrema calma, e senza paure.
E' bene che l'animale ci veda, perché, ad esempio,
arrivando da un lato a lui occluso, oppure da dietro,
potrebbe prenderla male.

Guidare il Cavallo a Mano

Condurre il cavallo a mano con la già citata lunghina è una fase preliminare importante. Si
procederà a piedi a fianco del cavallo all'altezza della sua spalla. Si guiderà il cavallo tenendolo
per la lunghina a circa 30 cm dal muso. Bisognerà procedere decisi, senza incertezze, con lo
sguardo e le spalle rivolte dritte verso la direzione in cui si vuole andare. Il cavallo, deve
percepire la persona come colei che guida, in questo modo la asseconderà. Ovviamente nel
guidare un cavallo a mano va prestata anche qualche precauzione. Quando si passa dinnanzi ai
box degli altri cavalli, bisogna proteggere il nostro cavallo dalle minacce che potrebbero
giungergli dagli altri animali, come morsi e calci. Per attraversare agevolmente uno spazio stretto,
almeno nei primi tempi, è invece bene farsi aiutare da qualcuno di esperto, per non finire
accidentalmente calpestati.
Comportamento

Il cavallo non ha bisogno di sentirsi gridare sguaiatezze o di osservare comportamenti sgraziati e
violenti nei suoi confronti. Ha bisogno di gentilezza e fiducia. Un trattamento rispettoso sarà
ricambiato con pari gentilezza.

Andare a Cavallo per i Più
Giovani

A volte, la passeggiata con il cavallo può prendere una piega
inaspettata. Ad esempio, non è raro che l'animale sbagli
direzione rispetto a quella da seguire. Si può trattare o di un
problema di comunicazione, non immediatamente risolvibile,
oppure di una semplice apatia dell'animale consistente nel
non volere subire la marcia imposta. Il cavaliere, seppure
bambino, comunica con il cavallo tramite segnali dati dai
movimenti del corpo, ed è tramite questi che l'animale deve
comprendere.si capisce che non può essere sempre facile, e
che in tutto questo moltissimo gioca l'esperienza.

Utilizzo della Voce

Come con molti altri animali, un ruolo molto importante è giocato dalla voce umana. Essa va
modulata con dolcezza e determinazione, senza scadere nella cieca rabbia, adattandola alle
circostanze. Non bisogna sbraitare, altrimenti il cavallo si agita e la situazione peggiora.
Ovviamente, in certe circostanze, specie quando il cavallo è nervoso o impaurito, gli va
trasmessa tranquillità e fermezza mediante un tono rassicurante. Il vocabolario da utilizzare con
l'animale non può essere altamente vario, bensì abbastanza ripetitivo. In questo modo il cavallo
imparerà pian piano a capire ciò che gli stiamo dicendo.

Nel Maneggio

Per i principianti, quindi per i bambini in maggior specie, prima di scorrazzare liberamente con il
cavallo, c'è bisogno di tanto esercizio da effettuare fra gli angusti spazi del maneggio. Per non
incorrere in problemi di mobilità entro questo luogo, come per le auto, è bene mantenere una
corretta distanza di sicurezza fra cavallo e cavallo. Per quanto riguarda le regole di prevenzione,
una fondamentale riguarda l'indossare sempre il casco da parte del bambino che decide di
intraprendere la strada del cavaliere. Bisognerà sempre ricordare però che con il cavallo non si
può andare dappertutto e subito, bisognerà diventare consapevoli dei propri limiti.
Puoi anche leggere