RAPPORTO RBM-CENSIS SANITÀ INTEGRATIVA 2017-2018
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RAPPORTO RBM-CENSIS SANITÀ INTEGRATIVA 2017-2018 2017-2018 SANITÀ INTEGRATIVA RAPPORTO RBM-CENSIS
La sicurezza sociale deve essere realizzata at- traverso la cooperazione tra lo Stato e gli in- dividui. Lo Stato deve offrire sicurezza sia in termini di servizi sia di protezione economica per tutti i cittadini. Lo Stato nell’organizzare la sicurezza sociale non deve sfruttare incentivi, opportuni- tà e responsabilità individuali; nello stabilire i livelli minimi di assistenza a livello nazionale deve lasciare lo spazio ed incoraggiare l’inizia- tiva volontaria di ogni individuo di procurare per sé e per la propria famiglia più elevati li- velli di protezione. William Henry Beveridge
Prima edizione: febbraio 2019. Copyright® RBM. Il presente Rapporto è stato realizzato grazie al supporto incondizionato di RBM. Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e a norma delle convenzioni internazionali. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% del volume. Le riproduzioni, anche parziali, effettuate per finalità di carattere professionale, economico, didattico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da RBM che ne detiene tutti i diritti. L’utilizzo dei grafici e dei dati presenti nel volume potrà essere effettuato portando evidenza della fonte: “Rapporto RBM-Censis Sanità Integrativa 2017-2018”.
RAPPORTO RBM-CENSIS SANITÀ INTEGRATIVA * 2017-2018 A cura di Marco Vecchietti * Estratto delle sezioni della Spesa Sanitaria Intermediata del VII e VIII Rapporto RBM-Censis
INDICE Introduzione.....................................................................7 E) L ivelli Assistenziali delle Forme Sanitarie Integrative ................................................................. 35 Premessa. Il Sistema Sanitario Italiano. E.1) Quali prestazioni assicura Un quadro di sintesi ................................................... 8 la Sanità Integrativa ................................... 35 1) Il contesto ..................................................... 8 E.2) Regimi di erogazione delle Forme 2) I “nuovi” bisogni di cura ............................ 8 Sanitarie Integrative .................................. 37 E.3) Il ruolo delle Forme Sanitarie Integrative A) Spesa Sanitaria Privata e Forme Sanitarie nella prevenzione: investire Integrative, il panorama internazionale ............ 10 nella salute .................................................. 37 A.1) Spesa Sanitaria Privata E.4) I protocolli di prevenzione delle Forme in Italia e all’Estero .. ............................. 10 Sanitarie Integrative .................................. 39 A.2) Diffusione delle Forme Sanitarie E.4.1) Screening di base .........................................39 Integrative nei Paesi OCSE ................. 12 E.4.1.1) Screening oncologico ...................................39 E.4.1.2) Screening cardiovascolare ...........................40 B) Sanità Integrativa e Spesa Sanitaria E.4.1.3) Prevenzione odontoiatrica ...........................40 Intermediata in Italia .............................................. 15 E.4.2) Altre tipologie di screening B.1) Sanità Integrativa: prima di tutto un “specifici” ........................................................42 po’ di chiarezza........................................... 15 B.1.1) Le Forme Sanitarie Integrative ....................15 F) Sanità Integrativa e settore assicurativo............ 43 B.1.2) Fondi DOC, Fondi NON DOC e regime fiscale .............................................................16 G) Il regime fiscale della Spesa Sanitaria Privata B.2) La Sanità Integrativa oggi ......................... 16 e delle Forme Sanitarie Integrative.................. 46 B.2.1) Diffusione della Sanità Integrativa per fascia di reddito .....................................19 H) L’evoluzione dei principali Sistemi Sanitari B.2.2) Diffusione della Sanità Integrativa Europei. Il modello multi-pilastro per fase della vita .........................................21 per garantire un “nuovo” universalismo ........... 52 B.2.3) Diffusione della Sanità Integrativa H.1) L’evoluzione dei Sistemi Sanitari per stato di salute ........................................24 multipilastro in Europa ............................... 52 B.2.4) Diffusione della Sanità Integrativa H.1.1) Il percorso della Francia ....................... 52 per professione .............................................27 H.1.2) Il percorso del Regno Unito................... 53 B.2.5) Diffusione della Sanità Integrativa H.1.3) Il percorso della Germania ................... 54 per territorio...................................................28 H.2) Identikit dei principali Secondi Pilastri Sanitari in Europa ......................................... 54 C) Il Rapporto RBM – Censis Sanità Integrativa H.2.1) Il Secondo Pilastro Sanitario 2017-2018. Descrizione della metodologia, Francese . . ............................................... 55 dei cluster di analisi e del campione H.2.2) Il Secondo Pilastro Sanitario utilizzato..................................................................... 32 Britannico .............................................. 56 H.2.3) Il Secondo Pilastro Sanitario D) Contributi e premi delle Forme Sanitarie Tedesco .................................................. 56 Integrative................................................................. 33 H.3) Italia: A.A.A. Secondo Pilastro Sanitario cercasi.............................................................. 56
I) Sanità Integrativa: opportunità e potenzialità.............................................................. 58 I.1) Cure private: meglio il “fai da te” o meglio la Sanità Integrativa? .............. 58 I.2) Sanità Integrativa: le policy possibili. . ................................ 58 I.2.1) Forme Sanitarie Integrative e sostenibilità del S.S.N. ................................................ 59 I.2.2) Forme Sanitarie Integrative e gestione (intermediazione) della Spesa Sanitaria Privata ................................... 60 I.2.3) Forme Sanitarie Integrative e perequazione della capacità assistenziale territoriale ........................ 60 J) Per una possibile Riforma della Sanità Integrativa ...................................................... 61 J.1) Proposte per un Sistema Sanitario più sostenibile, più equo e più inclusivo ................................................ 61 J.2) I L.E.A., l’intermediazione della Spesa Privata e la mission delle Forme Sanitarie Integrative ............................ 61 J.3) Punti chiave per una Riforma efficace delle Forme Sanitarie Integrative ...... 62 Conclusioni .................................................................... 63 Appendice 1 - Indice Grafici e tabelle...................... 64 Appendice 2 - Bibliografia ......................................... 67 Il Rapporto RBM-Censis Sanità Integrativa ............ 71 Team di Ricerca ............................................................ 72
INTRODUZIONE La Sanità Integrativa ha assunto ormai una di- delle Amministrazioni e degli Enti dello Stato o par- mensione autonoma nell’attuale Sistema Sanitario tecipati dallo stesso a favore del relativo persona- del nostro Paese. Si tratta di una realtà piuttosto le), Forme Sanitarie degli Enti Previdenziali (istituiti eterogenea frutto dell’autonomia negoziale delle dagli Enti Previdenziali Privatizzati a favore dei liberi Parti Sociali e delle Professioni, del recupero da professionisti, quali ad es. la Cassa del Notariato, parte delle aziende di una “vocazione sociale” che Inarcassa, Ente Previdenziale dei Veterinari, Ente affonda le sue radici nelle esperienze storiche di Previdenziale dei Medici, la Cassa Forense, etc.), So- Welfare Aziendale e da una rinnovata attenzione del cietà di Mutuo Soccorso e Polizze Salute Individuali settore assicurativo per l’Assicurazione Sanitaria. distribuite dalle Compagnie Assicurative mediante Obiettivo di questo lavoro, in continuità con l’ap- canale diretto (online e/o telefonico) o attraverso proccio metodologico adottato sin dalla prima reti distributive (agenzie/banche). edizione di questo Rapporto (2010), è di mettere Da sempre, l’obiettivo di questo lavoro è mettere a a disposizione del dibattito pubblico contenuti e disposizione delle Istituzioni, delle Forze Politiche, misurazioni che consentano di apprezzare le di- delle Parti Sociali e di tutti gli stakeholder una base mensioni effettive del settore della Sanità Integra- di analisi sufficientemente solida per lo sviluppo di tiva avvalendosi di strumenti valutativi statistici ed policy evolutive in grado di fornire risposte efficaci ai attuariali documentati nella letteratura scientifica. nuovi bisogni di cura e protezione della popolazio- L’indagine condotta dal nostro team di ricerca si ne. Uno dei nodi cruciali da sciogliere nei prossimi basa su un campione di oltre 90 tra le principali anni sarà indubbiamente quello del finanziamento Forme Sanitarie Integrative che assicurano com- del Sistema Sanitario e del mantenimento di qualità plessivamente oltre 1/3 del totale degli assicurati adeguata delle cure per tutti i cittadini, coniugando della Sanità Integrativa. sostenibilità, equità e promozione della Salute. Al fine di garantire il più elevato grado di compara- L’adozione di una nuova strategia che sappia tra- bilità tra le diverse esperienze analizzate il Rappor- guardare il nostro Sistema Sanitario, al di là delle to utilizza 7 macro-cluster identificativi delle diverse visioni stereotipate e preconcette sulla Sanità Pri- tipologie di Forme Sanitarie Integrative, ponderati vata, i Fondi Integrativi e le Assicurazioni Sanitarie, in base alla loro effettiva rappresentatività. Si trat- in una dimensione più europea basata su di un mo- ta in particolare delle Forme Sanitarie Contrattuali dello di finanziamento “multipilastro” (multipillar) (ovvero istituite dalla Contrattazione Collettiva Na- appare pertanto sempre più necessaria non solo in zionale), Forme Sanitarie Aziendali (ovvero istituite un’ottica prospettica, ma anche e soprattutto, per da Accordi o Regolamenti Aziendali), Forme Sanita- preservare l’integrità e il valore sociale del modello rie Territoriali (sia istituite da Accordi Territoriali sia di protezione che abbiamo tutti contribuito a co- da Leggi o Regolamenti Regionali), Forme Sanitarie struire fino ad oggi. delle Pubbliche Amministrazioni (istituite all’interno 7
Premessa. Il Sistema Sanitario di EUR); 6 cittadini su 10 visite specialistiche (per italiano. Un quadro di sintesi circa 7,5 miliardi di EUR); 4 cittadini su 10 presta- zioni odontoiatriche (per oltre 8 miliardi di EUR); 1) Il contesto oltre 5 cittadini su 10 prestazioni diagnostiche ed Le modifiche demografiche della popolazione ita- analisi di laboratorio (per poco meno di 3,8 miliardi liana, l’aumento della longevità, l’evoluzione tecno- di EUR); oltre 1,5 cittadini su 10 occhiali e lenti (per logica e i nuovi farmaci mettono a rischio la soste- circa 2 miliardi di EUR) e meno di 1 cittadino su 10 nibilità del Sistema Sanitario del nostro Paese sia protesi, presidi (per quasi 1 miliardo di EUR). È per dal punto di vista finanziario sia in un’ottica di man- questo motivo che è fondamentale iniziare a parla- tenimento di un’adeguata capacità assistenziale. re di Spesa Sanitaria Privata, anche a prescindere Inoltre la crescente cronicizzazione delle malattie dal Servizio Sanitario Nazionale, anzitutto per com- e l’incremento del tasso di dipendenza impongono prenderne le caratteristiche e le determinanti e con di identificare modelli organizzativi e di servizio per l’obiettivo di garantirne la compatibilità con i fon- rispondere con efficacia ai “nuovi” bisogni di cura. damentali del Sistema Sanitario del nostro Paese. Il Servizio Sanitario Nazionale, pilastro fondamenta- le per la tutela della salute di tutti i cittadini italiani, 2) I “nuovi” bisogni di cura è stato istituito in un contesto demografico, sanita- L’Italia è tra i Paesi più longevi d’Europa e del Mon- rio ed economico molto diverso da quello appena do, si colloca al secondo posto dopo la Svezia per descritto e non risulta oggi organizzato ad affronta- la più elevata speranza di vita alla nascita per gli re queste sfide. uomini (80,3 anni) e al terzo posto dopo Francia e Per troppo tempo si è guardato a questa situazione Spagna per le donne (84,9 anni) (media UE rispetti- in una prospettiva esclusivamente ideologica sotto- vamente di 77,9 anni e di 83,3 anni). valutando la portata crescente del problema legata Tuttavia vivere a lungo non vuol dire necessaria- non solo alla riduzione progressiva della Spesa Sa- mente vivere bene: esaminando infatti la speranza nitaria Pubblica ma, e soprattutto, ad un modello di vita senza limitazioni, dovuta a problemi di salute, assistenziale non più allineato con il contesto di ri- l’Italia si colloca in 15a posizione, al di sotto della ferimento. La conferma di questa analisi viene dai media dell’UE. In particolare aumentano gli italia- fatti: la Spesa Sanitaria Privata, infatti, continua a ni con limitazioni fisiche, che non sono in grado di crescere alimentandosi ogni anno prevalentemen- svolgere da soli attività quotidiane semplici come te attraverso il mancato assorbimento dei “nuovi” telefonare o preparare i pasti (+4,6% tra 2015 e bisogni di cura dei cittadini da parte del Servizio 2016). Sanitario Nazionale. Il fenomeno della cronicità è in costante e progres- Sono 150 milioni le prestazioni sanitarie pagate di siva crescita: secondo dati Istat nel 2013 circa il 38% tasca propria dagli italiani (ovvero erogate al di fuo- dei residenti in Italia dichiarava di essere affetto da ri del Servizio Sanitario Nazionale), per una spesa almeno una delle principali patologie croniche, nel complessiva di 39,7 miliardi1 di EUR. Il fenomeno, 2016 tale quota sale al 39,1%, con conseguente ne- in costante espansione (+9,6% tra 2013 e 2017), cessità di ulteriori risorse sanitarie, economiche e riguarda più di 2 italiani su 3 (oltre 44,1 milioni di sociali. persone) con un esborso medio di circa 655 € per Aumenta anche la compresenza, in un paziente, cittadino. In particolare, 7 cittadini su 10 acquistano di più di una di queste malattie. La prevalenza di farmaci (per una spesa complessiva di 17 miliardi pazienti con multicronicità risulta in crescita dal 1 In base agli ultimi dati pubblicati dall’Istat la Spesa Sanitaria Privata delle famiglie italiane nel 2017 è stata pari a 37,3 miliardi di EUR. In base alle rilevazioni effettuata in fase di predisposizione del presente Rapporto attualmente la Spesa Sanitaria Pri- vata si attesta a poco meno di 40 miliardi di EUR. 8
2012 (22,4%) al 2016 (25,1%). Tale prevalenza è più elevata nel genere femminile rispetto a quello ma- schile in tutti gli anni considerati e, nel 2016, è pari rispettivamente al 28,7% e al 21,3%. Le Spesa Sanitaria di tasca propria dei cittadini ita- liani risponde in grandissima parte a questo «uni- verso in espansione» che caratterizza in generale le società occidentali ed, in particolare, i Paesi più longevi del continente europeo. 9
A) Spesa Sanitaria Privata e Forme più elevate di contributo diretto al finanziamento delle Sanitarie ccolta 017-018-019 Integrative, con biblio_Layout il panorama 1 30/01/19 14.54 Pagina 15 proprie cure da parte dei cittadini si riscontrano solo in Grecia, Portogallo e Spagna. Il dato che dovrebbe internazionale far riflettere è che nel nostro Paese, pur in presenza di un Servizio Sanitario Nazionale fortemente pubbli- A.1) Spesa Sanitaria Privata in Italia e all’Estero co, l’incidenza delle spese sanitarie che i cittadini sono L’Italia è tra i Paesi OCSE che presentano un’incidenza chiamati a dover pagare direttamente nel momento della Spesa Sanitaria pagata di tasca propria dai citta- del bisogno è più che doppiaDott. rispetto Marcoa quella regi- Vecchietti dini (c.d. “Spesa Out of Pocket”) più elevata (Paesi Me- strata negli USA che da sempre adottano un Sistema dio-Alto spendenti). Nell’ambito dell’Europa a 14 quote Sanitario di prevalente natura privata (Grafico 1). Grafico 1 – Incidenza della Spesa Sanitaria di tasca propria Paesi OCSE % Spesa Alto spendenti Medio-Alto spendenti Medio-Basso spendenti Basso spendenti Privata OoP 25% ≤25%/>20% ≤20%/>10% ≤10% 100% 41,9% 37,8% 32,3% 28,7% 27,6% 24,7% 22,1% 22,0% 19,5% 17,8% 15,3% 15,0% 15,0% 14,7% 14,5% 13,8% 12,4% 12,1% 11,3% 6,9% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 15 Cile Svizzera Portogallo Spagna ITALIA OECD35 Finlandia Belgio UK Svezia Irlanda Canada Norvegia Grecia Messico Danimarca Germania Olanda USA Francia Spesa Pubblica Spesa Privata Spesa Privata OoP Sanità Privata Intermediata FSI Fonte: Elaborazione RBM Assicurazione Salute S.p.A. su dati OECD Health Data, 2017 10 di prevalente natura privata (Grafico 1).
Il dato di maggior attenzione che emerge con chia- che risente sia del mancato avvio di un Secondo rezza dal presente Rapporto è che non è solo il livel- Pilastro Sanitario a favore di tutti i cittadini sia del- lo raggiunto dalla Spesa Sanitaria Privata nel nostro le limitazioni attualmente imposte al perimetro di Paese a dover preoccupare quanto, e soprattutto, il operatività della Sanità Integrativa che prescindendo basso livello di intermediazione di tale spesa da par- dagli effettivi bisogni degli italiani, testimoniati anche te della Sanità Integrativa (Polizze Sanitarie e Fondi quest’anno – come già accennato – dalla progressiva Integrativi). Solo il 3,7% della Spesa Sanitaria Totale crescita della Spesa Sanitaria Privata, si è voluto li- nel nostro Paese, infatti, è assicurata attraverso For- mitare alle sole prestazioni sanitarie “integrative” del me Sanitarie Integrative con la conseguenza che il Servizio Sanitario Nazionale. A quest’ultimo riguardo, costo della Spesa Sanitaria Privata grava indiscrimi- peraltro non bisogna dimenticare che tale tassono- colta 017-018-019 natamente consui biblio_Layout 1 30/01/19 14.54 Pagina 16 redditi familiari. mia, ripresa dalle statistiche dell’OCSE, fa riferimento Attualmente nel nostro Paese Polizze Sanitarie e ai Livelli Essenziali di Assistenza che – come noto – Fondi Integrativi intermediano una Spesa Sanita- identificano esclusivamente le aree mediche nelle ria media di 95,0 € pro capite contro 522,7 € della quali dovrebbe operare il Pilastro Sanitario Pubblico Francia (oltre 5 volte), 183,0 € del Regno Unito (ol- senza, tuttavia, fornire indicazioni puntuali sull’effet- tre 2 volte) eRBM-Censis n Rapporto 129,0 € della Germania sulla (oltre 1,32017-2018 Sanità Integrativa volte) tiva esigibilità ed accessibilità dei cittadini a tali cure. (Grafico 2). Si tratta di un contributo piuttosto con- Dal 2016, dopo un quadriennio di sostanziale stabi- tenuto ai bisogni complessivi delle famiglie italiane lità anche la Sanità Integrativa è tornata a crescere Grafico 2 – Il caso Italia: l’intermediazione della Spesa Sanitaria Privata che non c’è… Spesa Sanitaria Intermediata pro capite USA € 3.313,1 (77,8%) Alto intermediati pro capite Irlanda > € 500 € 653,1 (49,8%) Svizzera € 631,5 (21,1%) Canada € 587,2 (50,5%) Francia € 522,7 (67,4%) Medio-alto intermediati € 500 pro capite Olanda € 303,3 (36,7%) da € 150 A Finlanda € 206,4 (22,5%) Belgio € 192,2 (21,8%) UK € 182,8 (26,7%) Germania € 129,0 (19,5%) Danimarca € 107,3 (13,4%) Medio-basso intermediati Spagna € 102,2 (16,1%) da € 50 A € 150 pro capite Portogallo € 98,1 (18,2%) 16 ITALIA € 95,0 (14,5%) Cile € 72,2 (17,8%) Svezia € 54,3 (7,1%) Grecia € 53,2 (9,4%) Basso intermediati < € 50 pro capite Messico € 25,7 (13,4%) Norvegia € 21,7 (2,2%) €0 € 500 € 1.000 € 1.500 € 2.000 € 2.500 € 3.000 € 3.500 € 4.000 Fonte: Elaborazione RBM Assicurazione Salute S.p.A. su dati OECD Health Data, 2017 11 i cittadini sia delle limitazioni attualmente imposte al perimetro di operatività della Sanità
Dal 2016, dopo un quadriennio di sostanziale stabilità anche la Sanità Integrativa è tornata a crescere con un incremento della quota di Spesa Sanitaria Intermediata dal 12,8% (77 € pro capite) all’attuale 14,5% (95 € per cittadino) (Grafico 3). Bisogna sottolineare, tuttavia, che per gli incremento con un italiani giàdella assicurati quota dil’ammontare Spesa Sanitaria medio A.2) dei Diffusione rimborsidelleerogati Forme dalle Forme Sanitarie Sanitarie Integrative nei Integrative nella medesima annualità è stato di 433,15 € (con un incremento di più del 30% Intermediata dal 12,8% (77 € pro capite) all’attuale Paesi OCSE 14,5% (95 € per cittadino) (Grafico 3). Un’evoluzione multipillar del sistema sanitario è rispetto all’eserciziotuttavia, Bisogna sottolineare, precedente), che per con una copertura gli italiani già direaltà già oltre in2/3 (66,14%) molti della Spesa Paesi Europei (si pensiSanitaria al Regno Privata. assicurati l’ammontare medio dei rimborsi erogati Unito, alla Francia, alla Germania e all’Olanda) e ha Grafico 3 - Trend Spesa Sanitaria Privata e Intermediata pro capite in Italia 3,09% 2,81% € 700 Trend incidenza % della Spesa 2,79% 2,66% 2,73% 2,94% Sanitaria Privata sul reddito pro capite 2,58% 2,79% 2,79% 2,59% 2,73% € 655 € 600 2,57% € 580 € 616 € 577 € 555 € 552 € 500 € 548 € 549 € 513 € 492 € 487 € 479 € 474 € 467 € 460 € 453 € 400 € 441 € 414 € 300 € 200 17 € 95 € 77 € 85 € 75 € 75 € 75 € 74 € 72 € 70 € 60 € 57 € 58 € 55 € 100 € 53 € 53 € 53 € 52 € 49 €0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Spesa Sanitaria Privata pro capite Spesa Sanitaria Intermediata pro capite Fonte: Elaborazione RBM Assicurazione Salute S.p.A. su dati Istat dalle Forme Sanitarie Integrative nella medesima coinvolto, in ambito OCSE, anche Paesi con sistemi Attualmente annualità è stato dile Forme 433,15 Sanitarie € (con Integrative intermediano un incremento di Welfare comequasi il nostro,5,8ovvero miliardi di EUR di tradizionalmente Spesa Sanitaria di più del Privata. 30% rispetto Il ruolo dei all’esercizio Fondi è più significativo precedente), incentrati sul nelprincipio Nord Ovest fondante (oltre il 50% della dell’universalismo con una copertura di oltre 2/3 (66,14%) della Spe- (quali Il Regno Unito, il Canada e l’Australia). quota di spesa sa Sanitaria Privata. privata intermediata) benché la quota di spesa privata in valore percentuale In generale, infatti, la copertura di base garantita ai sia più elevata lenel Attualmente Nord Forme Est, pur Sanitarie a fronte Integrative della minore inter- cittadiniquota di spesa attraverso il Primoprivata Pilastroregistrata (primary, formeper mediano quasi macroarea. Il5,8 miliardipresenta Centro di EUR di un’incidenza sanitarie di Spesa Sanita- significativa dibase), spesaattuata attraversodalle intermediata sistemi pub- Forme ria Privata. Il ruolo dei Fondi è più significativo nel blici o sistemi assicurativi privati, copre una serie Sanitarie Nord OvestIntegrative (Grafico (oltre il 50% della quota4di).Spesa Priva- predefinita (“basket”) di cure ed assistenze con la In quest’ottica ta Intermediata) un laSecondo benché quota di Pilastro Sanitario previsione spesa privata aperto a –tuttinellai quasi cittadini, promosso totalità dei casi – su base di quote in valore percentuale sia più elevata nel Nord Est, di compartecipazione a carico dei cittadini. Nella territoriale attuando la potestà legislativa pur a fronte della minore quota di spesa privata che in questa materia è già attribuita alle maggior parte dei Paesi OCSE (cfr. Grafico 5), al si-Regioni e che completi registrata l’attuale impianto della Sanità Integrativa per macroarea. stema di prevalentemente tutela sanitaria di baseincardinato si affianca,susudibase un Il Centro presenta un’incidenza significativa di spe- “istituzionale” o “volontaria”, un Secondo Pilastro modello di tipo occupazionale, potrebbe sa intermediata dalle Forme Sanitarie Integrative rappresentare uno strumento di grande efficacia Sanitario aggiuntivo che ha l’obiettivo – a secon- per contenere (Grafico 4). le disuguaglianze territoriali. da delle policy di ciascun Paese – , di rimborsare i In quest’ottica un Secondo Pilastro Sanitario aper- costi sanitari rimasti a carico del cittadino (comple- to a tutti i cittadini, promosso su base territoriale mentary private health insurance, Forme Sanitarie attuando la potestà legislativa che in questa ma- Complementari), di integrare il basket di prestazio- teria è già attribuita alle Regioni e che completi ni sanitarie garantite dal Primo Pilastro (integrative l’attuale impianto della Sanità Integrativa preva- private health insurance, Forme Sanitarie Integra- lentemente incardinato su di un modello di tipo tive) o di garantire un accesso più rapido alle cure occupazionale, potrebbe rappresentare uno stru- e/o una più ampia scelta tra strutture sanitarie e mento di grande efficacia per contenere le disu- medici (duplicate private health insurance, Forme guaglianze territoriali. Sanitarie Sostitutive). 12
n Rapporto RBM-Censis sulla Sanità Integrativa 2017-2018 Grafico 4 – Composizione % della Spesa Sanitaria per macroarea geografica Nord Ovest 75,14% Nord Est 86,75% 72,06% 27,94% 69,65% 30,35% € 2,97 MLD € 1,27 MLD 24,86% ITALIA 13,25% 74,2% 25,8% 14,51% 85,49% € 5,8 MLD 18 Centro 85,69% Sud e Isole 96,18% 74,86% 25,14% 78,67% 21,33% € 1,12 MLD € 0,39 MLD 14,31% 3,82% Spesa Sanitaria Pubblica Spesa Sanitaria Privata Spesa Sanitaria Privata OoP Spesa Sanitaria Intermediata FSI Elaborazione RBM Assicurazione Salute S.p.A. su dati C.R.E.A. Sanità e Previmedical In Francia, in Belgio ed in Germania il Primo Pilastro medici di propria fiducia e il rimborso economico Sanitario è affiancato da un diffuso sistema di For- di alcune prestazioni sanitarie esplicitamente non me Sanitarie Complementari finalizzate a neutraliz- ricomprese nei livelli assistenziali di base. Fermo A.2) Diffusione delle Forme Sanitarie Integrative zare gli effetti sui redditi delle famiglie delle spese nei Paesi OCSE restando un trend consolidato nei Paesi OCSE di Un’evoluzione sanitarie che incidono multipillar direttamente del sui sistema redditisanitario è già shifting realtà verso in molti Paesi una riarticolazione Europei dei propri sistemi(si delle famiglie. pensi In Olanda, alla Gran invece, ilalla Bretagna, sistema di tutelealla Germania Francia, sanitari secondo un impiantoemultipilastro, e all’Olanda) ha coinvolto, il livello in di base è integrato attraverso un Secondo Pilastro di diffusione alla popolazione di tali strumenti ri- ambito Sanitario, aOCSE, anche Paesi gestione assicurativa, con sistemi che si occupa di di assolutamente sulta Welfare come il nostro, diversificato ovvero e peculiarmente tradizionalmente garantire la copertura per incentrati sul principio le spese relative alle cure fondante connesso dell’universalismo alla mission in termini(quali di policylasanitaria Gran odontoiatriche ed ai farmaci, nonché ad una serie affidatagli (complementare, integrativa o sostituti- Bretagna, Canada predefinita diil ulteriori e l’Australia). prestazioni sanitarie non ri- va). Beneficiano, infatti, di un Secondo Pilastro Sani- In generale, comprese infatti, nel perimetro la copertura assistenziale primario.di Inbase garantita tario oltre laaimetà cittadini attraverso dei cittadini di Franciail(inPrimo questo Irlanda, Spagna, Portogallo e Regno Unito, invece, il caso, il livello di diffusione riguarda la quasi totalità Pilastro (primary, forme sanitarie di base), attuata sistema sanitario pubblico è affiancato da forme sa- attraverso sistemi pubblici o sistemi della popolazione con funzione complementare), nitarie assicurative che hanno la finalità di garantire Belgio (oltre l’80%), Olanda (l’85%), Canada e Stati ai cittadini un più rapido accesso alle cure, rispetto Uniti; oltre il 20% dei cittadini di Germania (il 33%, di alle liste di attesa gestite nel sistema pubblico, la cui il 23% con funzione complementare e l’11% con possibilità di scelta della struttura sanitaria e dei funzione di assistenza primaria attraverso il model- 13
lo del c.d. “Opting Out”), Austria (il 35%), Irlanda (il di Forme Sanitarie Complementari, il 3,9% di Forme 44%), Svizzera e Portogallo; ed oltre il 10% dei citta- Sanitarie Integrative (in teoria quelle promosse e dini di Spagna (il 16%) e Regno Unito (l’11%). più incentivate dalla legislazione vigente) e il 2,8% L’Italia, a differenza dei principali Paesi OCSE ana- da Forme Sanitarie Sostitutive (duplicative) del Ser- lizzati, si caratterizza innanzi tutto per l’assenza vizio Sanitario Nazionale. di un progetto strutturato relativo ad un Secondo Ricomponendo i dati appena presentati, tutto con- Pilastro in Sanità. Il nostro Paese, infatti, è l’unico siderato, il nostro Paese finisce pertanto per far re- a presentare nel grafico in commento (Grafico 5) gistrare un discreto livello di diffusione della Sanità la compresenza di tre funzioni svolte contempora- Integrativa che si attesta complessivamente al 19% neamente dalle forme sanitarie “aggiuntive” con un della popolazione complessiva. Si tratta di un livello range di copertura che va dalla mera “integrazione” di estensione maggiore di quello registrato nel Re- del Servizio Sanitario Nazionale alla sostituzione gno Unito, che però garantisce attraverso il proprio (duplicazione), passando per la complementarità. Secondo Pilastro Sanitario un livello di intermedia- Peraltro, la diversità di tali funzioni, lungi dall’essere zione della Spesa Sanitaria Privata di quasi il 43% frutto di un’organizzazione preordinata di diversi li- rispetto ad un 13% osservato nel nostro Paese, ma velli assistenziali spettanti a categorie diverse di cit- comunque inferiore a quello di Germania e Fran- tadini – come, invece, nel caso della Germania che cia. Tuttavia la mancanza di un disegno organico associa ad un Secondo Pilastro Complementare di relativo ad un Secondo Pilastro in Sanità, così come origine occupazionale colta 017-018-019 ma accessibile con biblio_Layout 1 30/01/19 a tutti 14.54i cittadi- Pagina 20 l’assenza di qualsiasi collegamento tra il Servizio ni un sistema dell’Opting Out riservato ai redditi più Sanitario Nazionale e le Forme Sanitarie Integrati- elevati –, deriva prevalentemente da scelte di policy ve, non consentono lo sviluppo di quelle condizioni assistenziale rimesse all’autonomia di ciascuna For- minime che sarebbero indispensabili per attuare ma Sanitaria che, nei fatti, autodetermina il proprio un’adeguata intermediazione della Spesa Sanitaria perimetro di azione. Ne risulta, pertanto, un qua- Privata, non consentendo nei fatti alle Forme Sani- dro n Rapporto RBM-Censis assistenziale sulla Sanitàframmentario estremamente Integrativa 2017-2018 nel tarie Integrative di assumere un ruolo sociale ben quale l’11% dei cittadini italiani risulta beneficiario definito. Grafico 5 – Assicurati da Forme Sanitarie Integrative (Private Health Insurance) nei Paesida Grafico 15 – Assicurati OCSE (2016) Forme Sanitarie Integrative nei Paesi OCSE (2016) Complementare Integrativa Sostitutiva Primaria 95,5% 100% 84,5% 90% 82,2% 80% >50% 67,0% 70% 52,5% 60% 43,7% 50% 35,7% >20%/
B) Sanità Integrativa e Spesa Sani- Tutti i Fondi Sanitari a prescindere dalla propria taria Intermediata in Italia fonte istitutiva (ovvero anche quelli istituiti dalle Compagnie Assicurative in favore della propria B.1) Sanità Integrativa: prima di tutto un po’ di chia- clientela) sono, in ogni caso, enti che non posso- rezza... no perseguire scopi di lucro. Anche i Fondi Sanitari Negli ultimi anni, anche a causa delle difficoltà in istituiti dagli attori di natura collettiva, peraltro, si termini di finanziamento accusate dal nostro Servi- avvalgono nella maggior parte dei casi (il 85% circa, zio Sanitario Nazionale, è tornata a salire l’attenzio- come di seguito illustrato) delle Compagnie Assicu- ne sui Fondi Sanitari, o meglio sulle Forme Sanitarie rative per garantire la sostenibilità economica dei Integrative. propri Piani Sanitari. Tali strumenti, in effetti, sono di fondamentale im- Alla luce di queste precisazioni è importante sfatare portanza per il nostro Paese perché possono ga- due tabù – anche ai fini dello sviluppo di un dibatti- rantire il recupero di ulteriori risorse sempre più to sano e costruttivo sullo sviluppo delle Forme Sa- necessarie per il Sistema Sanitario e nel contempo nitarie Integrative – chiarendo che oggi non esiste: favorire una “collettivizzazione” di quella Spesa Sa- 1) Competizione tra Fondi Sanitari “no profit” e nitaria Privata che, come abbiamo illustrato, sta sca- Compagnie Assicurative “for profit”; vando differenze profonde tra i cittadini. Tuttavia, 2)Dicotomia tra Forme Sanitarie Collettive (“Secon- seppure l’attuale impianto normativo che disciplina do Pilastro”) e Forme Sanitarie Individuali (“Terzo le Forme Sanitarie Integrative risulti assolutamente Pilastro”). disorganico ed incompiuto, non si può pensare di In merito infatti alla presunta competizione tra Fon- cancellare con un colpo di spugna le regole del gio- di Sanitari “no profit” e Compagnie Assicurative “for co partendo da presunte interpretazioni autenti- profit” è opportuno ricordare alcuni tratti essenziali che dello spirito originario di una normativa quadro della Sanità Integrativa nel nostro Paese: a) I Fon- che, è bene ricordarlo, risale ormai ad oltre 25 anni di Sanitari istituiti dagli attori collettivi (in primis le fa. È fondamentale quindi che qualsiasi intervento, Parti Sociali) utilizzano, come appena argomenta- in un settore così delicato come quello della salute to, nella maggioranza dei casi polizze assicurative dei cittadini, venga ben ponderato prendendo co- per garantire ai propri assistiti il pagamento delle noscenza delle evoluzioni attuative di tale impianto prestazioni oggetto dei propri Piani Sanitari; b) Le normativo e comprendendo l’effettivo ruolo che già stesse Compagnie Assicurative gestiscono la pro- oggi le Forme Sanitarie Integrative svolgono per ol- pria clientela collegata a gruppi omogenei di clienti tre il 20% dei cittadini italiani. (le cosiddette “collettive” ad adesione obbligatoria o individuale) attraverso Fondi Sanitari che esse B.1.1) Le Forme Sanitarie Integrative stesse hanno direttamente costituito; c) Tutti i Il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 ha Fondi Sanitari, a prescindere da chi li abbia istituiti, introdotto nel nostro ordinamento i Fondi Sanitari sono comunque enti no profit; d) I Fondi Sanitari come enti destinati a perseguire finalità assistenzia- non operano selezione del rischio non perché si- li integrative e complementari al Servizio Sanitario ano soggetti no profit, ma perché da un punto di Nazionale. vista tecnico non ne hanno necessità. Non bisogna Alla costituzione di tali enti, peraltro, sono chiamati dimenticare, infatti, che il Fondo Sanitario per defi- non solo attori di natura collettiva (ovvero le Parti nizione si rivolgere ad una categoria omogenea di Sociali attraverso la Contrattazione Collettiva Na- persone tendenzialmente iscritte su base obbliga- zionale), ma anche altri soggetti sia pubblici (Enti toria. Modalità di selezione del rischio, pertanto, in Locali, Enti Previdenziali, Pubbliche Amministrazio- questo caso sono da un punto di vista attuariale ni, etc.) che privati, comprese le Compagnie Assi- considerate meno efficaci perché è la stessa non curative, con l’unico requisito minimo di garantire volontarietà dell’adesione a proteggere il Fondo da l’assenza di qualsiasi forma di selezione del rischio. comportamenti opportunistici (ci si riferisce, in par- 15
ticolare, ai fenomeni di moral hazard ed overtreat- autonomo o altri redditi) e della modalità di ade- ment) del suo assicurato. sione (collettiva o individuale). I Fondi DOC, tuttavia, Per quanto concerne invece la presunta dicotomia si sono rilevati scarsamente attrattivi per i cittadini tra Forme Sanitarie Collettive (“Secondo Pilastro”) e perché di fatto, se si escludono le prestazioni odon- Forme Sanitarie Individuali (“Terzo Pilastro”) è es- toiatriche, non possono assicurare le principali pre- senziale sapere che le Polizze Sanitarie Individuali stazioni che rientrano nella Spesa Sanitaria Privata operano al di fuori del settore dei Fondi Sanitari e, dei cittadini. Attualmente, è importante evidenziar- quindi, anche della disciplina del D.lgs. 502. Que- lo, tutti i Fondi DOC sono istituiti da Compagnie di sto non perché si tratti di prodotti deregolamentati, Assicurazione o, comunque, ricorrono al mercato ma perché assoggettati ad una normativa ben più assicurativo per assicurare i propri Piani Sanitari stringente di quella destinata ai Fondi Sanitari defi- mentre i Fondi NON DOC (ribattezzati nell’ultima nita dal Codice delle Assicurazioni e da tutti i relativi stesura normativa “enti, casse e società di mutuo Regolamenti attuativi. soccorso aventi esclusivamente fini assistenzia- Tutte le polizze assicurative, e quindi anche quelle li”), invece, possono erogare qualsiasi tipologia di sanitarie, sono infatti direttamente assoggettate al prestazione sanitaria (anche quelle ricomprese nei controllo dell’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni LEA). (IVASS), un’Autorità amministrativa Indipendente Nelle intenzioni del legislatore del 1999 tali fondi che esercita la vigilanza sul mercato assicurati- dovevano essere una categoria assolutamente re- vo italiano, per garantirne la stabilità e tutelare il siduale ma, visto il bisogno crescente di Sanità Pri- consumatore. Le Polizze Sanitarie Individuali at- vata dei cittadini italiani, sono oggi assolutamente tualmente sono sottoscritte da tutti quei cittadini preponderanti rispetto ai Fondi DOC. che non dispongono di un Fondo Sanitario o che, Bisogna altresì sottolineare che tutti i Fondi Sanita- in ogni caso, necessitano di livelli di copertura su- ri istituiti dalla Contrattazione Collettiva Nazionale periori a quelli garantiti dai Fondi Sanitari. Ai premi sono dei Fondi NON DOC. pagati dai cittadini per le Polizze Sanitarie, diversa- Originariamente i Fondi NON DOC garantivano ai mente da quanto avviene per i Fondi Sanitari, non propri assistiti un beneficio fiscale più contenuto sono mai stati riconosciuti benefici fiscali ed anzi è (che peraltro veniva annualmente rinnovato nel- applicata una tassa del 2,5% sull’entità di ciascun la sua entità all’interno della legge finanziaria) che versamento. Ciò nonostante le prestazioni assicu- poi, con gli ultimi Decreti Ministeriali, è stato pie- rate dai Fondi Sanitari sono assolutamente iden- namente allineato a quello dei Fondi DOC a condi- tiche a quelle garantite dalle Polizze Individuali. In zione però che questi Fondi dimostrino di destina- altre parole, sia Fondi Sanitari che Polizze Sanitarie re almeno il 20% delle proprie prestazioni a cure assicurano prestazioni integrative e complementari odontoiatriche e/o a coperture sociosanitarie e/o al Servizio Sanitario Nazionale. socioassistenziali. Come ribadito a fine 2014 dall’Agenzia delle Entra- B.1.2) Fondi DOC, Fondi NON DOC e regime fiscale te, tuttavia, il beneficio fiscale per i contributi versati Con il Decreto Legislativo 19 giugno 1999, n. 229, ai Fondi NON DOC è riservato solo ai percettori di modificato di successivi Decreti Turco (Decreto reddito dipendente che abbiano aderito al Fondo Ministero della Salute 31 marzo 2008) e Sacconi stesso per via di un accordo collettivo, anche azien- (Decreto Ministeriale 27 ottobre 2009) il quadro ap- dale, o in base ad un regolamento aziendale (ex art. pena descritto ha subito un’ulteriore articolazione. 51 del TUIR). Pertanto ai lavoratori autonomi o ai Il combinato disposto delle disposizioni normative percettori di altri redditi che vogliano iscriversi su richiamate ha infatti distinto i Fondi Sanitari in Fon- base individuale ad un Fondo NON DOC è precluso di DOC e Fondi NON DOC. qualsiasi beneficio fiscale. Proprio questa situazio- I Fondi DOC sono quelli esclusivamente integrati- ne fa sì che attualmente il 53% dei lavoratori dipen- vi del Servizio Sanitario Nazionale, il cui campo di denti beneficino già di una Forma di Sanità Integra- azione è limitato alle sole prestazioni non già ricom- tiva a fronte di una percentuale di soggetti assistiti prese nei LEA (in primis l’odontoiatria), al rimborso sul totale della popolazione italiana di oltre il 20%. dei ticket ed alle prestazioni sociosanitarie e socio- Paradossalmente quindi, al di là dei possibili profili assistenziali. Ai Fondi DOC la normativa ha ricono- di incostituzionalità di un impianto normativo che sciuto sin dall’origine un trattamento fiscale più be- penalizza fiscalmente tutti i cittadini che non bene- nevolo (corrispondente all’attuale deducibilità dei ficiano – spesso, loro malgrado – delle tutele della contributi versati entro la soglia annua di 3.615,20 Contrattazione Collettiva, vengono tagliate fuori €, in base a quanto previsto dall’art. 10 del TUIR) proprio quelle persone che più degli altri avrebbero proprio in ragione della loro operatività esclusiva- bisogno di una Sanità Integrativa. mente integrativa del Servizio Sanitario Nazionale. Pertanto i contributi versati a tali Fondi fruiscono B.2) La Sanità Integrativa oggi sempre del beneficio fiscale a prescindere dal- Attualmente il numero di assicurati dalla Sanità In- la tipologia reddituale prodotta dall’assistito (sia tegrativa è pari a 13.292.098. Tra il 2015 e il 2017 il reddito di lavoro dipendente, sia reddito di lavoro numero degli assicurati è cresciuto di oltre 3 milioni2 16
ccolta 017-018-019 con biblio_Layout 1 30/01/19 14.54 Pagina 25 di persone, con un contributo fondamentale assi- che a tal fine hanno stipulato Polizze Sanitarie Col- curato dai Fondi Integrativi contrattuali (Grafico 6). lettive. Il 10,42% degli assicurati, invece, aderisce In crescita nel medesimo periodo anche il settore attraverso forme/regolamenti di Welfare Dott. Aziendale Marco Vecchietti delle polizze collettive alimentato anch’esso, in buo- a Fondi Integrativi interaziendali promossi diretta- na parte dalla contrattazione, seppure promossa mente da Compagnie Assicurative o, in misura mi- Grafico 6 – Distribuzione assicurati dalla Sanità Integrativa 7.000 6.042 6.000 5.000 4.920 4.439 4.258 4.000 3.884 3.790 Migliaia 3.000 2.330 2.299 2.331 2.000 1.000 0 Fondi Sanitari Contrattuali Polizze Collettive Polizze Individuali 2015 2016 2017 Fonte: Elaborazione RBM Assicurazione Salute S.p.A. su dati ANIA e Previmedical 25 sul livello aziendale, e dalle forme emergenti di Wel- nore, da Broker per dare attuazione ai Piani Sanitari Grafico 7 – Distribuzione assicurati FSI: dettaglio per contraente (2017) fare Aziendale. Stabile nell’orizzonte triennale, inve- Aziendali in tutti quei casi (molto diffusi) nei quali ce, il settore delle Polizze Individuali che nel 2017 è l’azienda non risulti dotata di un Fondo Sanitario Fondi Contrattuali tornato ai livelli del 2015 recuperando la lieve fles- 45,45% proprio o istituito dalla Contrattazione Collettiva sione registrata nell’esercizio 2016. Nazionale Polizze del proprio PA/Enti settore. Pubblici Il 6,20% degli assi- Da questo quadro emerge come nel periodo consi- curati lo è mediante Piani Sanitari aziendali pro- derato siano stati compiuti passi importanti6,20% in ter- mossi da Fondi Interaziendali grandi aziende/multinazionali sempre mini di incremento del livello di tutela sanitaria della attraverso la stipula di Polizze Sanitarie Collettive. Il Polizze Individuali popolazione, grazie anche all’importante impulso 3,58% 4,65% degli assicurati, tipicamente liberi professio- dato dalla17,53% Contrattazione Collettiva al settore. nisti e loroPolizze familiari, è assicurato Grandi Aziende attraverso Polizze 4,65% Analizzando il settore per tipologia di contraente, Sanitarie Collettive stipulate da Enti Previdenziali ovvero di soggetto che promuove presso 10,42% i propri privatizzatiPolizze Enti Previdenziali (Inarcassa, Cassa delPrivati Notariato, Enpav assicurati una Forma di Sanità12,16%Integrativa mediante etc) o da Enti associativi di tali Casse, quali EMAPI, Altre Aziende la sottoscrizione di una Polizza Sanitaria collettiva, in attuazione della funzione assistenziale assegna- emerge come oltre il 45% degli assicurati abbia ta loro dalla legge. Il 3,58% degli assicurati, infine, 37,01% come contraente un Fondo Integrativo contrattua- è assicurato Fonte: Elaborazione attraverso RBM Assicurazione Polizze Salute S.p.A. Sanitarie Collettive su dati Previmedical le (Grafico 7). Il 17,53% degli assicurati, invece, ha stipulate dalle principali Pubbliche Amministrazioni sottoscritto direttamente con una Compagnia Assi- o da Enti Pubblici a favore del proprio personale in curativa una Polizza Sanitaria Individuale finalizzata applicazione di accordi collettivi aziendali. a garantire 10,42% una tutela degli aggiuntiva assicurati, per aderisce invece, la propria attraverso sa- Laforme/regolamenti distribuzione degli assicurati di Welfaredalla Aziendale Sanità Inte- lute. Il 12,6% degli assicurati, invece, è assicurato grativa per macroarea geografica (Grafico 8) mo- aattraverso Fondi Integrativi Piani Sanitariinteraziendali aziendali attuati dapromossi aziende direttamente da Compagnie stra una maggior incidenza delAssicurative o, in numero di assicura- misura minore, da Broker per dare attuazione ai Piani Sanitari Aziendali in tutti quei casi di medie (ed in misura minore, piccole) dimensioni ti riconducibile alla macroarea Nord Ovest, sia con (molto diffusi) nei quali l’azienda non risulti dotata di un Fondo Sanitario proprio o Istituto 2 Attraverso il Fondo Sanitario mètaSalute che conta oggi oltre 1,5 milioni di assicurati. MètaSalute è assicurato da RBM As- dalla Contrattazione sicurazione Salute. Collettiva Nazionale del proprio settore. Il 6,20% degli assicurati lo è mediante Piani Sanitari aziendali promossi da grandi aziende/multinazionali sempre 17
Enti associativi di tali Casse, qualiFonte:EMAPI, inRBM Elaborazione attuazione dellaS.p.A. Assicurazione Salute funzione assistenziale su dati ANIA e Previmedical assegnata loro dalla legge. Il 3,58% degli assicurati, infine, è assicurato attraverso Polizze 25 Sanitarie collettive stipulate dalle principali Pubbliche Amministrazioni o da Enti Pubblici a favore del7proprio Grafico personaleassicurati – Distribuzione in applicazione di accordi FSI: dettaglio percollettivi contraente aziendali. (2017) La distribuzione degli assicurati dalla Sanità Integrativa per macroarea geografica Fondi Contrattuali (Grafico 8)45,45% mostra una maggior incidenza del numero di assicurati riconducibile alla Polizze PA/Enti Pubblici macroarea Nord Ovest, sia con riferimento alle Polizze Sanitarie individuali (38,5%) che Fondi Interaziendali alle Polizze Sanitarie collettive/Fondi6,20% Integrativi (52%). Seguono nel segmento delle Polizze Sanitarie individuali il Nord Est con3,58% il 26% ed il Centro con il 20,98% nel segmento delle Polizze Individuali Polizze Sanitarie 17,53% collettive/Fondi Integrativi. 4,65% Ancora nelPolizze segmento delle Polizze Sanitarie Grandi Aziende Individuali si registra un 24%, di assicurati riconducibili alla Polizze Enti macroarea Centro e nel Previdenziali Privati 10,42% segmento delle Polizze Sanitarie 12,16% collettive/Fondi Integrativi un Altre Aziende 17% di assicurati della macroarea Nord Est. Il Sud e Isole è in entrambi i segmenti, Polizze Sanitarie collettive/Fondi Integrativi e 37,01% Polizze Sanitarie individuali, la macroarea con il minor numero Fonte: Elaborazione RBM Assicurazione Salute S.p.A. su dati Previmedical di assicurati, rispettivamente il 10,64% ed il 9,64%. 26 Grafico 8 – Polizze individuali e collettive per macroarea geografica 10,42% degli assicurati, invece, aderisce attraverso forme/regolamenti di Welfare Aziendale a Fondi Integrativi Totale teste interaziendali polizze individuali: promossi direttamente 2.330.554 da teste Totale Compagnie Assicurative polizze collettive: 10.961.544o, in misura minore, da Broker per dare attuazione ai Piani Sanitari Aziendali in tutti quei casi (molto diffusi) nei quali l’azienda non risulti dotata di un Fondo Sanitario 24,47% 20,98% proprio o Istituto Nord Ovest dalla Contrattazione Collettiva Nazionale del proprio settore.17,38% Il 6,20% degli assicurati lo è mediante Piani Sanitari aziendali promossi 26,33% Nord Estda grandi aziende/multinazionali 9,64% sempre 10,64% Centro Sud e Isole 38,56% 52,00% Fonte: Elaborazione RBM Assicurazione Salute S.p.A. su dati ANIA e Previmedical Da ultimo interessante rilevare che la macroarea riferimento alle Polizze Sanitarie Individuali (38,5%) Nord Ovest si caratterizzi per una una incidenza sostanzialmente analoga dei relativi maggiore incidenza dei propri assicurati che alle Polizze Sanitarie Collettive/Fondi Integrativi nel segmento delle Polizze assicurati sia nel segmento Sanitarie delle Polizze Sanitarie (52%). CSeguono nel segmento delle Polizze Sani- Collettive/Fondi Integrativi sia in quello delle Polizze collettive/Fondi Integrativi, le macroaree Nord Est e Centro per una prevalenza, invece, tarie Individuali il Nord Est con il 26% ed il Centro Sanitarie Individuali. dei con propri il 20,98%assicurati nel delle segmento Polizze delle Polizze Sanitarie Individuali mentredalaForme macroarea 5 nel segmento Sanitarie Il 21,9% degli italiani è assicurato Sanita- Collettive/Fondi Integrativi. Ancora nel segmento rie Integrative. Si assiste però Sud e Isole per una incidenza sostanzialmente analoga dei relativi assicurati sia nel segmento ad una distribuzione delle Polizze Sanitarie Individuali si registra un 24%, piuttosto disomogenea dei cittadini tra le diverse delle Polizze di assicurati Sanitarie riconducibili allacollettive/Fondi macroarea Centro eIntegrativi Regionisiaitaliane. in quello delle che Le Regioni Polizze Sanitarie presentano il più individuali. nel segmento delle Polizze Sanitarie Collettive/Fon- elevato numero di assicurati sono Lombardia, La- di Integrativi un 17% di assicurati della macroarea zio e Veneto (Grafico 9). Le Regioni che presentano Nord Est. Il Sud e Isole è in entrambi i segmenti, il minor numero di assicurati sono Sardegna, Um- Polizze Sanitarie Collettive/Fondi Integrativi e Poliz- bria, Calabria, Valle d’Aosta e la Provincia Autonoma ze Sanitarie Individuali, la macroarea con il minor di Trento. numero di assicurati, rispettivamente il 10,64% ed Alla luce delle analisi illustrate, appare evidente che il 9,64%. l’attuale assetto della Sanità Integrativa necessiti di Da ultimo interessante rilevare che la macroarea un’evoluzione complessiva che consenta di fornire Nord Ovest si caratterizzi per una maggiore inciden- risposte direttamente collegate ai crescenti bisogni za dei propri assicurati nel segmento delle Polizze di tutela dei cittadini italiani. Inoltre in un settore Sanitarie Collettive/Fondi Integrativi, le macroaree che è e sarà sempre più chiamato a fronteggiare Nord Est e Centro per una prevalenza, invece, dei l’intermediazione della Spesa Sanitaria di tasca propri assicurati nel segmento delle Polizze Sanita- propria, che nel nostro Paese è spesa prevalente- rie Individuali mentre la macroarea Sud e Isole per mente di frequenza e non di rischio, le Compagnie 18
9). Le Regioni che presentano il minor numero di assicurati sono Sardegna, Umbria, Calabria, Valle d’Aosta e la Provincia Autonoma di Trento. Grafico 9 – Incidenza assicurati Sanità Integrativa su cittadini per Regione Spesa Sanitaria Privata Intermediata per macroarea geografica % Assicurati su cittadini per regione >25% >15% ≤25% >5% ≤15% ≤5% 65% 56,6% 60% 55% 50% 39,5% 45% 40% 35% 27,3% 30% 21,9% 20,5% 20,0% 25% 16,8% 27 20% 12,2% 11,3% 10,6% 15% 8,8% 8,0% 7,4% 7,0% 6,8% 5,2% 5,8% 4,8% 10% 4,3% 3,3% 0,4% 0,2% 5% 0% Lazio Romagna Puglia Veneto Giulia Emilia Toscana Calabria Basilicata Friuli–Venezia P.A. di Trento Lombardia ITALIA Molise Sicilia Umbria Piemonte Liguria Marche Abruzzo Campania Sardegna Valle d’Aosta P.A. di Bolzano Fonte: Elaborazione RBM Assicurazione Salute S.p.A. su dati Previmedical Assicurative possono fornire un importante valore A fronte di una Spesa Sanitaria Privata media pro Alla non aggiunto lucesolo delle analisi in termini illustrate, appare di assorbimento del evidente capite di che 654,89 l’attuale € la Spesa assetto della Sanitaria Sanità Intermediata Integrativa rischio sanitarionecessiti che grava sudiogni un’cittadino, evoluzione ma an-complessiva media pro checapite consenta è pari a di fornire 95,02 risposte € (il 14,51% della che e soprattutto in un’ottica di organizzazione dei Spesa Sanitaria Privata). Di seguito la distribuzione direttamente collegate ai crescenti bisogni di tutela percorsi di cura privati e di negoziazione accentrata dei cittadini italiani. Inoltre in un settore della Spesa Sanitaria Privata e Intermediata pro ca- che è e sarà sempre più chiamato a fronteggiare delle tariffe nei confronti degli operatori della Sani- pite tra le diverse fascedella l’intermediazione Spesa di reddito Sanitaria (Grafico 11): di tà Privata. • 0 € - 15.000 €: 25,0 tasca propria, che nel nostro Paese è spesa prevalentemente di frequenza e non di rischio, le€ di Spesa Sanitaria Interme- diata pro capite a fronte di una Spesa Sanitaria Compagnie B.2.1) DiffusioneAssicurative possono della Sanità Integrativa perfornire fascia di un importante Privatavalore pro capiteaggiunto non solo pari a 377,93 in termini € (6,6%); di assorbimento del rischio sanitario che grava su ogni cittadino, ma anche e soprattutto reddito • 1 5.000 € - 35.000 €: 129,4 € di Spesa in Sanitaria Polizze sanitarie e Fondi Integrativi non sono ad Intermediata pro capite a fronte di una Spesa Sa- un’ o ttica di organizzazione dei percorsi appannaggio esclusivo dei più ricchi. Sebbene il nu- di cura privati e di negoziazione accentrata nitaria Privata pro capite pari a 359,58 € (36,0%); delle tariffe mero dinei confronti cittadini degli cresca già assicurati operatori della Sanità Privata. all’aumentare • 35.000 € - 60.000 €: 220,2 € di Spesa Sanitaria delle fasce di reddito, la distribuzione complessiva Intermediata pro capite a fronte di una Spesa Sa- degli assicurati risulta piuttosto omogenea e non nitaria Privata pro capite pari a 686,46 € (32,1%); mostra particolari scostamenti tra una fascia di • 60.000 € - 100.000 €: 277,0 € di Spesa Sanita- reddito e quella successiva (Grafico 10). ria Intermediata pro capite a fronte di una Spe- Oltre 2 italiani su 10 sono assicurati. In particolare: sa Sanitaria Privata pro capite pari a 1.012,28 € • oltre 1 cittadino su 10 nella fascia 0 € - 15.000 €; (27,4%); • quasi 3 cittadini su 10 nella fascia 15.000 € - • >100.000 € - 376,2 € di Spesa Sanitaria Interme- 35.000 €; diata pro capite a fronte di una Spesa Sanitaria • oltre 3,5 cittadini su 10 nella fascia 35.000 € - Privata pro capite pari a 1.491,30 € (25,2%). 60.000 €; Dei 5,8 miliardi di EUR gestiti dalla Sanità Integrati- • 4 cittadini su 10 nella fascia 60.000 €-100.000 €; va (il 14,51% della Spesa Sanitaria Privata), il 27,3%, • poco meno di 4,5 cittadini su 10 nella fascia pari a 695 milioni di EUR, sono riferibili ai cittadi- >100.000 €. ni con redditi inferiori a 15.000 €; il 48,0%, pari a 19
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