QUALE DOLORE? - Farmacie Comunali Torino
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QUALE DOLORE? CONOSCERLO PER ALLEVIARLO E MIGLIORARE QUALITÀ DEL VITA Dolore sconfortante Dolore straziante Dolore desolante Dolore intenso Nessun dolore Dolore lieve PROGETTO REALIZZATO CONSULENZA SCIENTIFICA IN COLLABORAZIONE NON VINCOLANTE CON AZIENDA OSPEDALIERO - UNIVERSITARIA Città della Salute e della Scienza di Torino 1
quale DOLORE? 35 FARMACIE NEL TERRITORIO PER LA TUA SALUTE E QUELLA DELLA TUA FAMIGLIA. QUALITÀ, PROFESSIONALITÀ E CONVENIENZA CON UN VENTAGLIO DI SERVIZI E PRODOTTI DAL FARMACO ALL’AUTOANALISI, DAGLI ALIMENTI SENZA GLUTINE ALLA COSMESI. Per essere sempre www.fctorinospa.it 2
Sommario pag. 5 Presentazione pag. 7 CONOSCERE IL DOLORE? pag. 11 DOLORE ACUTO O CRONICO? pag. 13 DOLORE E DIFFERENZE DI GENERE pag. 14 Misurare e interpretare il dolore pag. 17 COMBATTERE IL DOLORE pag. 19 Farmaci Antidolorifici pag. 22 Tecniche, terapie chirurgiche e fisiche pag. 25 Tecniche psicologiche e psicosociali pag. 25 Approccio multidisciplinare e multimodale pag. 28 Il Centro di Terapia del dolore pag. 37 APPROFONDIMENTI pag. 39 ANTENATI E PRECURSORI DELL’ALGOLOGIA pag. 40 LA NORMATIVA DEL DOLORE pag. 42 COME SCONFIGGERE IL MAL DI TESTA pag. 45 GIORNATE TEMATICHE Testi Anna De Luca - direttore Centro di Terapia del dolore e Cure palliative - Presidio Molinette - Città della Salute e della Scienza Torino Progetto editoriale Elisabetta Farina Edito da Farmacie Comunali Torino Spa Realizzazione grafica Futurgrafica Srl - Grugliasco (TO) Finito di stampare nel mese di marzo 2015 presso Tipografia Sosso Srl - Grugliasco (TO) 3
quale DOLORE? Fra le vittime di dolore cro- nico meno della metà segue uno specifico trattamento. Un problema che, viste le vaste proporzioni, va com- battuto dalla radice: gli strumenti ci sono, ma man- ca una adeguata sensibiliz- zazione alla popolazione e, in alcuni casi, anche degli operatori. 4 4
PRESENTAZIONE Il dolore è un fenomeno complesso che ri- il dolore e informazioni in merito ai servizi pre- copre una naturale e importante funzione, senti sul territorio. segnalando la presenza di un male fisico. Ma La finalità di questa pubblicazione è di pro- nelle patologie croniche, il dolore perde, con muovere la cultura del sollievo, proponendo, il progredire della malattia, la sua connotazio- grazie alla collaborazione scientifica della dot- ne di segnalatore di pericolo e diventa, a sua toressa Anna De Luca – direttore del Centro volta, una vera e propria malattia. Si calcola di terapia del dolore e cure palliative dell’ospe- che in Italia 15 milioni di persone siano affette dale Molinette- un’analisi delle situazioni delle da dolore cronico, solo il 10% su base onco- sindromi dolorose più frequenti (dal mal di logica. Un esercito di persone sofferenti, con testa al dolore cronico moderato-severo) e un dolore il più delle volte dovuto a patologie fornendo indicazioni metodologiche su come vertebrali, artrosi, cefalea, neuropatie perife- affrontarle e riferimenti di servizi esistenti sul riche. Grazie alla ricerca farmacologica sono territorio. a disposizione armi efficaci per combattere il Tale pubblicazione presenta anche il progetto problema, ma spesso anziché fare ricorso agli No malditesta, a cui le farmacie comunali di analgesici per il trattamento del dolore croni- Torino hanno aderito dal 2013, che si pone co si commettono ancora diversi errori, perse- come strumento di aiuto non farmacologico verando ad esempio nelle soluzioni “fai da te” per le numerose persone che vivono l’espe- o nell’inutile sopportazione del dolore. rienza del mal di testa, del dolore alle spalle e Il farmacista ricopre un ruolo centrale per il della rigidità cervicale. paziente con dolore, perché rappresenta il Iniziative, queste, nate per diffondere il mes- primo riferimento nella rete assistenziale, non saggio che il dolore si può combattere e che, soltanto in riferimento alla somministrazione come recita il titolo della pubblicazione, è im- dei farmaci, ma anche per consigli relativi a portante conoscerlo per alleviarlo e migliorare come imparare a comprendere e decodificare la nostra qualità della vita. Gabriele Cavigioli amministratore delegato Farmacie Comunali Torino Spa 5
quale DOLORE? La complessità dell’esperien- za del dolore rende ciascuno di noi l’unico traduttore del- la propria sofferenza. Occorre, quindi, familiariz- zare con il linguaggio del dolore per poter descrivere la sensazione provata. 8
CONOSCERE IL DOLORE Il dolore è un’esperienza che ciascu- Peraltro il dolore a volte ci può anche no di noi vive in modo diverso, quindi, aiutare, poiché rientra nei meccanismi non c’è un modo giusto o sbagliato di di difesa dell’organismo: sentirlo; ognuno di noi proverà sensa- • quando, per esempio, avviciniamo zioni differenti per un dolore genera- la mano a una sorgente di calore e to dallo stesso tipo di malattia. Ciò è ci scottiamo, il dolore ci fa arretrare, determinato da molti fattori, ad esem- evitando in tal modo che una mag- pio: giore esposizione al calore possa • gli atteggiamenti verso il dolore ap- provocare danni più seri; presi fin dall’infanzia; • il dolore ci permette di imparare, ri- • il ricordo di precedenti esperienze di cordare e quindi riconoscere le si- dolore (proprio o altrui); tuazioni o gli oggetti che in futuro • il significato che si dà alla situazione sarà meglio evitare; che ci provoca dolore; • può rappresentare un primo tenta- • l’ambiente culturale nel quale siamo tivo di cura; quando ad esempio ci cresciuti; provochiamo una distorsione, il do- • il ruolo della distrazione e della con- lore che avvertiamo con il movimen- centrazione sul dolore; to ci obbliga a stare fermi, immobi- • gli effetti di un dolore sommato ad lizzando l’articolazione e favorendo un altro dolore. così la guarigione; • infine il dolore può essere il campa- La complessità dell’esperienza dolore nello di allarme che qualcosa nel no- fa si che ciascuno di noi sia l’unico e stro organismo non sta funzionando insostituibile traduttore della propria bene, inducendoci ad andare dal sofferenza. L’unico che ha il diritto di medico e sottoporci ad accerta- spiegarla. menti per capirne la causa. LA COMPARSA DEL DOLORE È COMUNQUE UN SEGNALE DI ALLARME CHE PUÒ PROVOCARE PAURA E ANSIA E CHE INDUCE A DOMANDARSI: • QUANTO DURERÀ? • QUALI POTRANNO ESSERE LE CONSEGUENZE? • QUAL’È IL TRATTAMENTO MIGLIORE PER DEBELLARLO? 9
CONOSCERE IL DOLORE SPINOTHAMIC TRACT SPINOMESENCEPHALIC TRACT SPINORETICUR TRACT SEQUENZA PUNTURA CON CHIODO Percepiamo la sensazione dolorosa attraverso vie nervose deputate alla trasmissione dello sti- molo doloroso, dalla sede dove origina fino alle aree del nostro cervello adibite alla funzione di elaborazione di questi stimoli e coinvolte nel controllo delle emozioni. OCCORRE FAMILIARIZZARE CON IL LINGUAGGIO DEL DOLORE E CON LE DOMANDE CHE VENGONO POSTE PER CAPIRE MEGLIO IL DOLORE PROVATO: • DOV’È LOCALIZZATO IL DOLORE, IN UNA SOLA O IN PIÙ PARTI DEL CORPO? • IL DOLORE PARTE IN UN PUNTO PER POI DIFFONDERSI AD ALTRE PARTI DEL CORPO? • CHE COSA ALLEVIA O PEGGIORA IL DOLORE? (PER ESEMPIO STARE IN PIEDI, SEDUTI O SDRAIATI) • IL DOLORE È PIÙ FORTE DI GIORNO O DI NOTTE? • IMPEDISCE DI MANGIARE O NON LASCIA DORMIRE? • IL DOLORE SI ACCOMPAGNA A SENSAZIONI SGRADEVOLI DI BRUCIORE, FORMICOLIO, FITTE? • QUALE FARMACO ANTIDOLORIFICO DÀ PIÙ SOLLIEVO? CON UN PO’ DI PAZIENZA E CON GLI STRUMENTI GIUSTI SI ARRIVA A DEFINIRE LA QUANTITÀ E LA QUALITÀ DELLE SENSAZIONI DOLOROSE PROVATE E QUINDI AD INDIVIDUARE LE TERAPIE NECESSARIE A DIMINUI- RE IL PIÙ POSSIBILE GLI EFFETTI SPIACEVOLI. 10
CONOSCERE IL DOLORE Dolore acuto o cronico? determinando spesso modificazioni della nostra personalità. Considerando il dolore in base alla sua Le malattie ad andamento cronico che durata possiamo definirlo dolore acuto si accompagnano a questo tipo di do- e dolore cronico lore sono, ad esempio: artrosi, arte- riopatie (cattiva circolazione agli arti), Il dolore acuto è il dolore che insorge diabete, alcune malattie reumatiche e inaspettatamente ed è di durata limitata neurologiche e le neoplasie. perché generalmente cessa con la gua- Considerando il dolore in base alla sua rigione della causa che lo ha provocato. origine può essere definito: Il dolore acuto svolge una duplice fun- • nocicettivo, quando particolari ter- zione: minazioni nervose periferiche (noci- • può essere un segnale d’allarme per cettori) vengono stimolate da stimoli evitare all’organismo un danno mag- nocivi di natura meccanica, chimica giore (come ad esempio quando lo o termica; obbliga a tenere a riposo la parte • neuropatico, quando il dolore origina traumatizzata); da alterazioni del sistema nervoso sia • oppure essere un sintomo precoce centrale che periferico (nervi, midollo di richiamo per giungere ad una dia- spinale, cervello). Queste alterazioni gnosi. possono essere provocate da traumi diretti, difetti di circolazione, infezioni, Quando però il dolore persiste oltre il malattie del metabolismo, invasione processo di guarigione assume le ca- da parte di tumori; ratteristiche del dolore cronico. • una combinazione di nocicettivo e Viene definito dolore cronico quel do- neuropatico. lore che persiste oltre il consueto de- corso della malattia che lo ha generato Nel dolore cronico vi è una debole cor- oppure supera il ragionevole tempo di relazione tra il dolore riferito dai pazienti guarigione di una lesione, o ancora è e il riscontro obbiettivo di patologie; in associato a malattie croniche dove si molti soggetti infatti non è riscontrabile manifesta in modo continuo, o periodi- alcuna lesione oppure sono documen- co ad intervalli più o meno lunghi. tabili lesioni che parrebbero “spropor- Il persistere del dolore trasforma il zionate” rispetto all’intensità del dolore dolore da “sintomo” a “malattia” in- lamentato. Il fatto che il dolore possa vadendo il nostro equilibrio psicofisico persistere per anni aumenta la proba- 11
CONOSCERE IL DOLORE bilità che fattori psicosociali e ambien- La causa e gli esiti del dolore cronico tali possano contribuire all’insorgenza possono essere determinati quanti- di invalidità fisiche e di stress emozio- ficando la forza di associazione tra nali, generalmente osservabili nelle i vari fattori eziologici e le condizioni sindromi dolorose croniche. dolorose. Nella maggior parte delle Il dolore cronico raffigura l’esperienza sindromi dolorose croniche la causa è multidimensionale prodotta dall’inte- complessa e deve essere considerata razione tra ospite, agente causale e come l’interazione tra i tre fattori rap- fattori ambientali soggetti a variazioni presentati nel triangolo (ospite, agen- nel tempo. te, ambiente). IL TRIANGOLO DEL DOLORE OSPITE Immunologia, età, psicologia AMBIENTE AGENTE Sociale, lavorativo, Fisico, infettivo disponibilità di servizi sanitari Prendiamo - ad esempio - il dolore tà ecc.), fattori clinici (altezza, obesità, lombare, forse la causa più frequente altre malattie concomitanti ecc.), fat- di dolore cronico nei paesi industria- tori occupazionali (carico e usura del lizzati, che è chiaramente il frutto e la lavoro, soddisfazione lavorativa e psi- conseguenza dell’interazione tra fattori cosociale) e fattori psicologici (ansia, socio demografici (età, sesso, scolari- depressione ecc.). 12
CONOSCERE IL DOLORE Dolore e differenze abili a percepire piccole gradazioni DI genere nello stimolo doloroso. La differente espressione del dolore Solo negli ultimi anni i ricercatori hanno nei due generi viene attribuita spesso cominciato a studiare i fattori genetici, a stereotipati ruoli dei due sessi. fisiologici, ormonali e psicosociali che Bisogna però ricordare come i fatto- stanno alla base delle differenze di genere. ri ormonali e neurobiologici possono Le donne mostrano una più bassa so- influenzare le risposte nocicettive e glia del dolore e una minore tolleranza come sia importante pensare al dolore nel dolore sperimentale, ma sono più secondo il modello biopsicosociale. IL MODELLO BIOPSICOSOCIALE AFFATICABILITÀ FATTORI LIMITAZIONE ATTIVITÀ FISICA CAPACITÀ DI ATTENZIONE/CONCENTRAZIONE BIOLOGICI IMPEDIMENTO RUOLO FAMILIARE/SOCIALE/VORATIVO PERCEZIONE DEL PROPRIO STATO RINFORZI CONTINGENTI COMPRENSIONE/PERCEZIONE (ATTENZIONALI/ECONOMICI) SEGNALI BIOLOGICI FATTORI FATTORI SOCIALI PSICOLOGICI SUPPORTO ETÀ/SESSO PRODUZIONE LIMITAZIONE ATTIVITÀ OPPIOIDI ENDOGENI CULTURA INCREMENTO ATTIVITÀ (CONCEZIONE DEL DOLORE) MODELLI FAMILIARI SNS (TONO MUSCORE) Oltre al loro ruolo nella riproduzione, Le concentrazioni e le variazioni tem- gli ormoni gonadici producono effetti a porali di estrogeni, progesterone e distanza nel sistema nervoso centra- testosterone, si differenziano sostan- le e periferico, contribuendo in modo zialmente nei due generi: nei maschi i significativo alla differenza di genere livelli ormonali subiscono molte meno nella esperienza dolore. fluttuazioni; l’unico cambiamento si- 13
CONOSCERE IL DOLORE gnificativo è la riduzione del livello di zioni dell’articolazione temporoman- testosterone con l’invecchiamento. dibolare; l’uso di contraccettivi orali L’assunzione di terapia ormonale so- viene correlato ad aumentato rischio stitutiva nelle donne in post menopau- di alterazioni dell’articolazione tempo- sa è stata correlata con l’aumentato romandibolare e di sindrome del tun- rischio di mal di schiena e di altera- nel carpale. IL GAP DI GENERE COSTITUISCE UNA DELLE OSSERVAZIONI PIÙ “ROMPICAPO” IN MEDICINA IN QUANTO LE DONNE SOFFRONO PIÙ DEGLI UOMINI DI SINDROME DEL COLON IRRITABILE FIBROMIALGIA EMICRANIA DOLORE NEUROPATICO OSTEOARTRITE DISORDINI DELL’ARTICOZIONE TEMPORO-MANDIBORE Misurare e interpretare specifico per misurarlo, com’è il ter- il dolore mometro per la temperatura corpo- rea, lo sfigmomanometro per la pres- Malgrado la soggettività dell’espe- sione arteriosa. rienza, il dolore può essere misurato La sua valutazione viene fatta ponen- e deve essere interpretato, così come do attenzione alla descrizione che il si fa per altri parametri vitali (febbre, paziente fornisce al medico del pro- pressione, pulsazioni ecc). Misurazio- prio dolore. ne e interpretazione del dolore sono L’intensità viene valutata in base ad fondamentali per impostare la terapia aggettivi che la qualificano come: lie- più appropriata. ve, moderato, forte, atroce, il più for- La difficoltà della sua misurazione sta te dolore mai provato ecc. La qualità nel fatto che manca uno strumento mediante aggettivi come: pulsante, 14
CONOSCERE IL DOLORE bruciante, lancinante, noioso, grava- Il paziente è invitato a sbarrare la retta tivo ecc. nel punto che ritiene corrisponda l’in- Esiste comunque un sistema detto tensità del suo dolore. analogico, molto utile, dove il dolore Il segno indicato dal malato può esse- viene rappresentato da una linea retta re tradotto in un valore numerico. di 10 cm che unisce due punti nume- Questo tipo di valutazione serve sia rati -0 all’inizio e 10 alla fine- che sim- all’inizio della comparsa del dolore boleggiano rispettivamente l’assenza sia nei controlli successivi per valuta- di dolore e il massimo dolore imma- re l’efficacia del trattamento antido- ginabile. lorifico. LATO PER il PAZIENTE 0 1 2 3 4 5 NESSUN DOLORE IL PIÙ FORTE IMMAGINABILE LATO PER il Medico 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 NESSUN DOLORE DOLORE MODERATO DOLORE INSOPPORTABILE ESISTONO ESAMI SPECIFICI PER CAPIRE LA NATURA DEL DOLORE CRONICO? IL DOLORE CRONICO RAPPRESENTA UNA PERCEZIONE SGRADEVOLE CAUSATA DA STIMOLI COMPLESSI. TRATTANDOSI DI UNA SENSAZIONE, IL DOLORE NON PUÒ ESSERE “RESO VISIBILE” IN MODO DIRETTO DALLE APPARECCHIATURE CHE SERVONO PER LE COMUNI INDAGINI CLINICHE. PERÒ INDIRETTAMENTE ATTRAVERSO QUESTE SI PUÒ CAPIRE DOVE SIA L’ORIGINE DEL SINTOMO E QUALI STRUTTURE NERVOSE SIANO INTERESSATE. PERTANTO, AL FINE DI CHIARIRE LA CAUSE DEL DOLORE, SONO UTILI TUTTE LE INDAGINI CLINICHE ESE- GUITE PER LA MALATTIA DI BASE COME QUELLE RADIOLOGICHE (RADIOGRAFIE, SCINTIGRAFIE, ECOGRAFIE, T.A.C., RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE ECC.) E GLI ESAMI DI LABORATORIO. INOLTRE, IN ALCUNI CASI, SONO UTILI ANCHE INDAGINI DI TIPO NEUROFISIOLOGICO, CHE STUDIANO SIA LA FUNZIONALITÀ DEI NERVI CHE DEI MUSCOLI COME L’ELETTROMIOGRAFIA, I POTENZIALI EVOCATI ECC. 15
quale DOLORE? 16
quale DOLORE? COMBATTERE iL DOLORE 17
quale DOLORE? La reazione a uno stimolo doloroso non dipende solo dall’intensità del dolore, ma anche dall’atteggiamento che le persone hanno nei con- fronti del dolore. È quindi importante che si intervenga con un programma di con- trasto al dolore non soltanto dal punto di vista fisico, ma anche psicologico. 18
COMBATTERE IL DOLORE I mezzi che abbiamo per combattere loco-regionale; il dolore sono molteplici, ma devono • tecniche mini-invasive specifiche tener conto del tipo di dolore di fronte per il dolore; al quale ci troviamo. • trattamenti di terapia fisica; Il dolore deve essere alleviato, senza • agopuntura; ritardo, senza posa e senza tregua, • tecniche di stimolazione elettrica; qualunque sia la malattia. Esistono • approcci psicologici-psicosociali; dolori che cessano quando è possi- • approcci multidisciplinari e multimo- bile curare bene la causa che li pro- dali nei casi di dolore cronico molto voca. Negli altri casi le molteplici modalità te- complesso. rapeutiche antidolorifiche non posso- no eliminare la causa del dolore, ma si farmaci antidolorifici prefiggono di ridurre o abolire il dolore stesso. I farmaci antidolorifici comunemente Il dolore può essere combattuto con: utilizzati sono: non oppioidi (antin- • terapie con farmaci; fiammatori e paracetamolo); oppioidi; • tecniche di analgesia e anestesia adiuvanti. 19
COMBATTERE iL DOLORE (gastrite, riacutizzazione o sanguina- mento di ulcera gastro-duodenale). Tra i fattori che aumentano il rischio di effetti collaterali indesiderati a carico dell’apparato gastroenterico, vanno ricordati: • età superiore ai 65 anni; • precedenti eventi gastro intestinali gravi; • uso contemporaneo di più Farmaci antinfiammatori; • uso concomitante di farmaci noti per il loro rischio gastrointestinale (corti- costeroidi, anticoagulanti e Acido acetil salicilico); • comorbidità a livello gastrointestina- le (colite ulcerosa, morbo di Crohn); NON OPPIOIDI • l’impiego di alti dosaggi; • fumo, alcool; ANTINFIAMMATORI • infezione da helicobacter pylori. Gli antinfiammatori vengono impiegati nei dolori acuti o cronici. Tutti i farmaci antinfiammatori pos- I dolori acuti sono quelli provocati sono provocare: cefalea, vertigini, in- da traumi, da interventi chirurgici, da sonnia, sonnolenza, capogiri, tinnito e spasmi, da processi infiammatori. depressione. Ad alte dosi e in pazienti Nei dolori cronici di intensità lieve - anziani è segnalata la comparsa di moderata, laddove esiste anche una stati confusionali, alterazioni della me- componente infiammatoria, possono moria e dello stato cognitivo. essere somministrati o a cicli di bre- Tutti i farmaci antinfiammatori pos- ve durata o in associazione agli altri sono indurre tossicità renale e i sog- antinfiammatori, per via orale, rettale getti a maggior rischio di sviluppo di o intramuscolare o per via endoveno- insufficienza renale funzionale sono gli sa. anziani per la concomitante presenza Gli effetti collaterali più comuni sono a di patologie quali il diabete e l’iperten- carico dell’apparato gastrointestinale sione. 20
COMBATTERE iL DOLORE I farmaci antinfiammatori interferisco- ribelli). no con la funzione piastrinica prolun- I farmaci oppioidi forti più utilizzati in gando il tempo di sanguinamento. Il caso di dolore intenso sono: Bupre- rischio di eventi emorragici gravi au- norfina; Morfina; Metadone; Fen- menta per i pazienti con coagulopa- tanyl; Idromorfone. tie, in trattamento con anticoagulanti o che assumono alcool. Gli effetti collaterali indesiderati degli L’azione antiaggregante piastrinica oppioidi sono sonnolenza, nausea, dell’acido acetilsalicilico è, per con- vomito, sintomi che tendono però a tro, utilizzata in terapia nei soggetti scomparire dopo qualche giorno di cardiopatici. somministrazione e possono essere neutralizzati facilmente con farmaci PARACETAMOLO appropriati; la stipsi invece è un effet- Il paracertamolo viene utilizzato nei to collaterale che tende a mantenersi dolori acuti o cronici di varia natura, nel tempo. sempre per dolori di intensità lieve - A seconda del farmaco utilizzato le vie moderata, anche per tempi prolunga- di somministrazione possono essere: ti, può essere somministrato per via orale, rettale, intramuscolare, endo- orale, rettale o per via endovenosa. venosa, sottocutanea, spinale e la via transdermica. OPPIOIDI ADIUVANTI Sono farmaci derivati dall’oppio, e da sempre sono conosciuti come i far- Sono farmaci che non hanno un’azio- maci analgesici più potenti. ne specifica antidolorifica, ma ven- Sono indicati soprattutto nel tratta- gono utilizzati nel controllo del dolore mento di dolori di intensità da mode- perché potenziano l’azione del far- rata a grave come ad es. il dolore da maco analgesico, oppure controllano infarto del miocardio, da traumi gravi, buona parte degli effetti collaterali de- dolore da tumore. gli antidolorifici. I farmaci oppioidi deboli più usati sono: Codeina; Ossicodone; Tramadolo. Sono farmaci adiuvanti gli: antide- Questi farmaci vengono utilizzati in pressivi; ansiolitici; antiepilettici; caso di dolore di intensità moderata cortisonici; miorilassanti; antinau- di varia natura (es. artrosi, lombalgie sea. 21
COMBATTERE iL DOLORE L’EFFETTO TETTO TUTTI I FARMACI ANALGESICI NON OPPIOIDI E GLI OPPIOIDI CODEINA E TRAMADOLO MANIFESTANO IL COSIDDETTO “EFFETTO TETTO”. UNA VOLTA RAGGIUNTO IL DOSAGGIO EFFICACE NON È POSSIBILE OTTENERE UN AUMENTO DELL’EF- FETTO ANALGESICO, INCREMENTANDO ULTERIORMENTE IL DOSAGGIO, POICHÉ AUMENTEREBBERO IN MODO ESPONENZIALE GLI EFFETTI COLLATERALI AVVERSI: NON DEVE ESSERE QUINDI SUPERATA LA DOSE MASSIMA RACCOMANDATA E SI DEVE PIUTTOSTO, RIVALUTANDO IL TIPO DI DOLORE, UTILIZZARE - IN CASO DI INEFFICACIA - UN FARMACO DI POTENZA ANALGESICA MAGGIORE. Tecniche, terapie stetico. I blocchi nervosi hanno un chirurgiche e fisiche ruolo importante nella pratica cor- rente, in quanto costituiscono una TECNICHE Di analgesia delle scelte terapeutiche possibili e anestesia in una zona del trattamento del dolore cronico. corporea 2. Un altro mezzo è quello di provocare Sono le tecniche che consentono di una analgesia peridurale: vengono interrompere la trasmissione del do- effettuate iniezioni ripetute “epidura- lore dalla periferia del nostro corpo al li” di cortisonici e anestetico locale o cervello utilizzando farmaci antidolori- viene introdotto un cateterino (cioè fici o anestetici locali. un tubicino morbido e molto sottile Con che mezzi vengono utilizzati i far- nello “spazio epidurale”, attraverso maci antidolorifici o gli anestetici locali il quale vengono iniettati, in singole in queste tecniche? dosi o in perfusione continua, i far- maci antidolorifici proprio a ridosso 1. Si possono fare dei blocchi dei nervi dei soli nervi interessati alla trasmis- periferici: iniettando degli anestetici sione di quel particolare dolore). locali in vicinanza del nervo in modo Questo modo “diretto” consente di da “addormentare” il nervo e impe- ridurre le dosi ottenendo gli stessi dire così la trasmissione del dolore. effetti terapeutici. Questa analgesia o anestesia dura fino a che dura l’azione dell’ane- 3. Infiltrazioni per e intrarticolari. 22
COMBATTERE iL DOLORE Tecniche mininvasive raneo, lo stimolo elettrico deve essere specifiche per il dolore ripetuto regolarmente. I pazienti, ade- guatamente istruiti, sono in grado di Sono tecniche che consentono una utilizzare da soli questa tecnica più vol- corretta introduzione di farmaci anti- te al giorno per il tempo consigliato. dolorifici o di applicazione di radiofre- La stimolazione elettrica nel midol- quenza, attraverso sistemi di aghi o di lo spinale (neuro stimolazione spi- cateterini in sedi ben precise. nale). Tali tecniche vengono applicate per Tale tecnica ha le migliori indicazioni l’interruzione delle vie nervose o per dei dolori da disturbi circolatori degli modularne l’attività in modo da impe- arti e del cuore (angina pectoris intrat- dire che gli stimoli dolorosi provenienti tabile) ed in alcuni dolori da lesione dalla periferia dell’organismo giungano nervosa (dolore neuropatico). al cervello e vengano così percepiti. La metodica consiste nell’applicazio- ne di un elettrodo, per via percutanea La stimolazione elettrica a ridosso del midollo spinale, in uno spazio denominato spazio peridurale L’uso di stimoli elettrici per ridurre il e poi collegato, attraverso un filo che dolore è una metodica di recente ap- scorre sotto la pelle, ad un piccolo plicazione ed ha indicazioni assai limi- generatore a batterie che trasmette tate ma, se applicato nei casi giusti, di gli impulsi elettrici. grande efficacia. I metodi più utilizzati ed efficaci sono attualmente: Le terapie chirurgiche La Tens (stimolazione elettrica tran- specifiche per la terapia scutanea). del dolore La tecnica utilizzata prevalentemente in alcuni tipi di dolore cronico (dolore La chirurgia del dolore ha subito nel muscolo-scheletrico, alcune nevralgie) tempo molte evoluzioni, ma oggi grazie consiste nell’applicazione di impul- alla sofisticata strumentazione per le si elettrici ai nervi mediante particolari indagini e all’evoluzione della microchi- dispositivi (elettrodi) applicati opportu- rurgia esiste la possibilità di selezionare namente sulla cute, collegati poi ad un sempre più accuratamente le strutture generatore di corrente miniaturizzato, nervose sulle quali intervenire. alimentato a batterie. Attualmente sono utilizzate la decom- Poiché il sollievo del dolore è tempo- pressione microvascolare e la termo- 23
COMBATTERE iL DOLORE rizotomia eseguiti in alcuni casi di ne- essere utilizzate in associazione ad vralgia del trigemino. altri trattamenti antalgici, come quello farmacologico. Terapie fisiche Agopuntura Il controllo del dolore si può, a volte, ottenere anche con terapie fisiche. È una tecnica che deriva dalle prati- Le terapie fisiche che consentono un che dell’antica medicina orientale. controllo del dolore comprendono: L’impiego nella terapia del dolore si trattamenti ortopedici (busti, corset- basa sull’ipotesi che gli eccessi o i de- ti, tutori, fasciature, ecc), fisioterapia ficit del flusso di energia vitale, attra- e medicina riabilitativa (massaggi, verso una serie di canali interconnessi ginnastica attiva e passiva), radiote- (meridiani associati ad un organo in- rapia (trattamenti con raggi X a dosi terno), siano la causa del dolore. Inse- particolari su zone mirate dell’orga- rendo gli aghi strategicamente lungo il nismo). decorso dei meridiani o nei loro punti Queste terapie possono essere uti- di congiunzione, l’agopuntura tenta di lizzate da sole, quando lo specialista riequilibrare il flusso di energia nell’in- lo ritiene opportuno, oppure possono tero organismo. 24
COMBATTERE iL DOLORE Tecniche psicologiche e Approccio psicosociali multidisciplinare e multimodale La reazione ad uno stimolo doloroso non dipende solo dall’intensità del dolo- La complessità dell’esperienza dolo- re, ma anche dall’atteggiamento che le rosa ha fatto scaturire la consapevo- persone hanno nei confronti del dolore. lezza che i singoli medici spesso non È quindi importante che non si inter- possiedono tutte le conoscenze, le venga solo da un punto di vista fisico, abilità necessarie per curare con suc- ma anche da un punto di vista psico- cesso problematiche di dolore croni- logico. co particolarmente complesse. L’aiuto psicologico consiste in collo- Alcuni centri di terapia del dolore si qui con lo psicologo nei quali si può sono organizzati in modo tale che parlare dei propri problemi, preoccu- l’équipe di cura comprenda medici pazioni, bisogni ecc. Oppure lo psi- con differenti specializzazioni e diversi cologo può intervenire con tecniche tipi di operatori sanitari che possono di rilassamento che consistono in se- interagire fra di loro in modo da forni- dute durante le quali la persona viene re al paziente un approccio adeguato aiutata a rilassarsi fisicamente e men- al suo problema dolore e poter dare talmente. un’assistenza coordinata ed integra- Tali tecniche consentono di coglie- ta. re gli atteggiamenti, le aspettative, Il paziente in questo modo evita di le convinzioni, le opinioni personali e recarsi a più visite specialistiche in dell’ambiente sociale in cui vivono, in tempi e luoghi diversi, di sottoporsi ad modo da comprendere meglio la mo- una serie di indagini, a volte ripetute dalità con la quale ogni individuo vive anche a tempi brevi, e a terapie che l’esperienza del dolore cronico e sup- rimangono isolate fra loro. Esempi: portarlo, quando necessario, durante 1) gruppo multidisciplinare per il do- il trattamento antalgico. lore neuropatico: medico specia- Siccome le problematiche del dolore lista in diagnosi e terapia del do- e della malattia non investono solo lore; neurologo; neurochirurgo; l’ammalato, ma anche i familiari e gli psicologo. operatori sanitari, sarebbe auspicabile 2) gruppo multidisciplinare per il dolo- estendere questo aiuto anche a loro. re muscoloscheletrico invalidante: medico specialista in diagnosi e 25
COMBATTERE quale DOLORE? iL DOLORE terapia del dolore; ortopedico; fi- siatra; fisioterapistaì; psicologo. Vanno ricordate tutte le tecniche non farmacologiche e non invasive che fanno parte dell’approccio multidisci- plinare del dolore; tra queste vanno menzionate: • l’ipnosi; • le terapie di supporto psicologico; • la terapia con farmaci che agiscono sulla psiche; • i trattamenti riabilitativi praticati dai fisioterapisti; • le cosiddette “situazioni adiuvanti”, in grado di innalzare la soglia di per- cezione del dolore come: soggiorno in ambiente confortevole, musica, posizioni antalgiche, relazioni uma- ne, conforto religioso ecc.; • le terapie antalgiche complementari. CONTRO IL DOLORE, UN PROGRAMMA A 360° È FONDAMENTALE UN PROGRAMMA DI CONTRASTO AL DOLORE CHE NON SIA SOLTANTO AFFIDATO AL RUOLO DEGLI ANALGESICI O DEGLI ANTINFIAMMATORI, MA PREVEDA UN TRATTAMENTO MULTIMODALE E MULTIDI- SCIPLINARE. FANS E PARACETAMOLO SONO COMUNQUE DOTATI DI UNA DEBOLE POTENZA ANALGESICA. IL LORO UTILIZZO DEVE SEMPRE ESSERE CONSIDERATO PER IL TRATTAMENTO DEL DOLORE DI INTENSITÀ LIEVE. COMUNQUE IL LORO IMPIEGO DEVE ESSERE PROTRATTO SOLO PER UN PERIODO LIMITATO DI TEMPO. NEL CASO DI INSOR- GENZA DI LIVELLI DI DOLORE PIÙ INTENSO, NON SI DEVE AVERE PREGIUDIZIO VERSO L’UTILIZZO DEI FARMACI OPPIOIDI, E IL RUOLO DEGLI ANALGESICI ED ANTINFIAMMATORI DEVE ESSERE RIVALUTATO COME FARMACI IN ASSOCIAZIONE SINERGICA. SCELTA DELLE MOLECOLE E DOSAGGI DEVONO ESSERE ATTENTAMENTE PER- SONALIZZATI E DEVE SEMPRE ESSERE MONITORATA L’EVENTUALE INSORGENZA DI EVENTI AVVERSI. 26
COMBATTERE quale DOLORE? iL DOLORE QUANDO RICORRERE ALLA TERAPIA ANTALGICA Si ricorre alla terapia antalgica ogni- qualvolta si è affetti da un dolore, te- nendo però conto che se si accusa un dolore di tipo acuto come, ad esem- pio: • mal di denti; • mal di testa; • dolore da frattura ossea; • dolore da colica o renale o biliare; • dolore mestruale si ricorre, ovviamente, al medico di famiglia che opportunamente ed effi- cacemente risolverà lui stesso il pro- blema o se lo riterrà opportuno invierà allo specialista adatto per la risoluzio- ne del problema. Mentre, quando si è in presenza di un dolore di tipo cronico che, nonostante le cure, persiste nel tempo, si ricorre al Centro di Terapia Antalgica. Qui gli specialisti metteranno in atto tutte le loro conoscenze e la loro esperienza per fornire al paziente le terapie adatte e personalizzate. 27
COMBATTERE iL DOLORE Il Centro di terapia del dolore OBIETTIVI DELLA VALUTAZIONE DEL PAZIENTE CON DOLORE CRONICO E ONCOLOGICO I Centri di terapia del dolore (o Centri • IDENTIFICARE IL DOLORE IN BASE ALLE di terapia antalgica) sono centri spe- CARATTERISTICHE ESSENZIALI ALLA SUA cializzati nello studio, nella diagnosi e VALUTAZIONE QUALITATIVA E QUANTITATI- nella cura del dolore. La cura del dolo- VA. re, multidisciplinare e multimodale, rag- • CLASSIFICARE IL DOLORE IN DOLORE DI gruppa una serie di trattamenti diffe- ORIGINE NOCICETTIVA/INFIAMMATORIA, renti: farmacologici, infiltrativi e piccole DOLORE NEUROPATICO, DOLORE MISTO. procedure chirurgiche che permettono • SPIEGARE LE POSSIBILITÀ DI TRATTAMEN- di personalizzare la cura. TO DEL DOLORE LAMENTATO, SIA FARMA- Allo stato attuale è il medico speciali- COLOGICO CHE NON FARMACOLOGICO. sta in Anestesia e terapia del dolore lo • DESCRIVERE I FARMACI ANALGESICI E specialista di riferimento, ma nei Cen- ADIUVANTI DISPONIBILI E APPROPRIATI tri lavorano anche altri specialisti con NEL PROGRAMMA DI CURA DEL DOLORE. competenze sella diagnosi e cura del • DESCRIVERE LE INDICAZIONI TECNICHE dolore e infermieri esperti nella gestio- ANTALGICHE PIÙ SOFISTICATE, QUANDO ne delle persone con dolore cronico. APPROPRIATE. Tutti collaborano strettamente con il • SPIEGARE LA NECESSITÀ DI RICHIEDERE medico di medicina generale, il chi- UNA CONSULENZA PRESSO UN CENTRO rurgo, l’ortopedico, il fisiatra, l’onco- SPECIALISTICO DI TERAPIA DEL DOLORE logo, il radioterapista, lo psicologo e DOVE POTRANNO ESSERE DESCRITTE LE si possono avvalere dell’operato degli INDICAZIONI A TECNICHE ANTALGICHE PIÙ altri specialisti ospedalieri e delle altre SOFISTICATE, QUANDO APPROPRIATE. figure professionali. 28
COMBATTERE iL DOLORE PREGIUDIZI DA CANCELLARE NONOSTANTE I FALSI MITI, I CONDIZIONAMENTI, I PREGIUDIZI, CHE NEL CORSO DEGLI ANNI SI SONO DIFFUSI NELLA POPOLAZIONE E L’OPPIOFOBIA CHE NON RISPARMIA NEANCHE GLI OPERATORI SANITARI, LA MORFINA RESTA IL FARMACO DI SCELTA NEL TRATTAMENTO DEL DOLORE ACUTO E CRONICO DI UNA CERTA INTENSITÀ. LA MORFINA E TUTTI I DERIVATI DELL’OPPIO USATI NELLA TERAPIA DEL DOLORE SONO CHIAMATI ANCHE OPPIOIDI, OPPIACEI, NARCOTICI O ANALGESICI STUPEFACENTI. LA PARTICOLARITÀ DI QUESTE SOSTANZE È CHE ESSE A DOSI TERAPEUTICHE, GENERALMENTE MOLTO PICCOLE, SONO IN GRADO DI RIDURRE O ABOLIRE LA PERCEZIONE DEL DOLORE, SENZA INTERFERIRE SULLE ALTRE FUNZIONI DEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE (COSCIENZA, ATTENZIONE, MEMORIA). I pazienti che più frequentemente si ri- Il farmaco di prima scelta, per il dolore volgono ai Centri di Terapia del dolore lieve, è il paracetamolo. Se il dolore è sono affetti dalle seguenti tipologie di causato da infiammazione tessutale, dolore. come capita nei quadri di riacutizza- zione, possono essere utilizzati farma- dolore osteoarticolare ci antinfiammatori selettivi. È la causa più frequente di disabilità nei pazienti affetti da osteoartrosi e da artrite reumatoide. Più dell’80% della popolazione ultra 75enne soffre di ar- trosi e le articolazioni più colpite sono ginocchia, mani, anche e le articolazio- ni fra le vertebre. I non oppioidi sono farmaci importanti nella gestione del dolore articolare, ma dovrebbero essere inseriti all’interno di un programma multidisciplinare e multimodale dove venga anche pro- grammata la terapia fisica, una corret- ta educazione del paziente e terapie comportamentali. 29
COMBATTERE iL DOLORE Gli analgesici oppioidi, con o senza paracetamolo, rappresentano utili al- ternative e possono costituire farmaci di supporto nei pazienti in cui i FANS o i coxib sono controindicati, inefficaci e/o scarsamente tollerati. Nell’artrite reumatoide la terapia è multidisciplinare e multimodale e fa ri- corso ai FANS per ridurre il dolore e la tumefazione (componente antinfiam- matoria): è una delle poche chiare in- dicazioni all’utilizzo dei FANS selettivi delle COX-2. dolore muscolo scheletrico Le sindromi miofasciali sono sindro- mi dolorose croniche profonde che si caratterizzano per la presenza di dolore, limitazione articolare, rigidità e spasmo muscolare. Esistno pun- ti ipersensibili (trigger point) in alcuni muscoli e nel tessuto connettivo di rivestimento che, sollecitati, evocano il dolore. Le prove di efficacia su queste sindro- mi sono scarse per gli antinfiammatori e gli analgesici. Per questo si preferisce il trattamento locale e l’uso di antidepressivi triciclici. Esiste poi la fibromialgia, nella quale il dolore muscolo scheletrico è diffu- so, dove la topografia dei trigger point serve a specificare la diagnosi: in que- 30
COMBATTERE iL DOLORE sti casi l’utilità dei FANS è limitata: il zione o meno con analgesici non op- trattamento ha il cardine negli antide- pioidi; a tutti i livelli possono essere pressivi. usati farmaci adiuvanti per indicazioni Esistono prove di efficacia dei FANS specifiche. -rispetto al placebo- nelle lombalgie In questa scala i FANS e il paraceta- croniche, ma con risultati non superio- molo sono collocati nel primo gradino, ri a quelle del paracetamolo. quando l’intensità del dolore è lieve. Per dolori di intensità moderata e in- dolore correlato tensa, l’utilizzo dei non oppioidi viene ai tumori considerato nel secondo e terzo gra- dino come opzione in associazione L’Organizzazione Mondiale della agli oppioidi. Sanità ha predisposto, a partire dal Il limite di utilizzo è dato dall’intensità 1986, una sequenza di raccoman- del dolore - spesso presente nel pa- dazioni (scala a tre gradini) in cui a ziente oncologico come intenso - e livelli successivi di intensità del dolore quindi in realtà l’utilizzo è limitato a pe- il trattamento prevede il passaggio riodi di tempo brevi o intermittenti, in da un non oppioide ad un oppioide particolare quando il dolore ha anche debole e poi a uno forte, in associa- una componente infiammatoria. 31
COMBATTERE iL DOLORE Nevralgia Posterpetica NEVRALGIA DEL TRIGEMINO (FUOCO DI SANT’ANTONIO) È una malattia caratterizzata da dolori Il dolore viene riferito come sponta- trafittivi o simili a una scossa elettri- neo, a carattere continuo, sia super- ca intensa, che coinvolgono una par- ficiale che profondo, con esacerba- te del viso. Insorgono generalmente zioni improvvise di tipo “lancinante”. quando la persona si sfiora la cute del La maggior parte dei pazienti lamenta viso, mastica, si lava i denti o parla. anche un dolore evocato, a carattere Inizialmente si manifestano per un pe- urente, provocato dallo sfioramen- riodo di qualche settimana o mese, to degli indumenti, in una area nella poi scompaiono per mesi o anni. maggior parte dei casi decisamente Compaiono in genere in età avanzata, più ampia rispetto all’area del dolore ma non sono rari i casi in cui l’esordio spontaneo. è in età giovane o adulta. È essenziale NEUROMI (DA LESIONE NERVOSA PERIFERICA) l dolore è spontaneo, a carattere sor- do e profondo, oppure urente, vie- ne riferito prevalentemente intorno all’area che descrive come di pelle “poco sensibile”: talvolta può insor- gere un dolore improvviso a scarica elettrica. POLINEUROPATIE Il dolore è generalmente urente o tipo “formicolio”, senso di gonfiore o di compressione, che si accompagna all’insorgenza di dolore lancinante spontaneo o provocato, a carattere parossistico. 32
COMBATTERE iL DOLORE eseguire proprio all’esordio della ma- mati “interventi percutanei”. lattia una Risonanza Magnetica Nu- Si raggiunge il nervo trigemino intro- cleare dell’encefalo per individuare la ducendo un ago nella guancia fino a causa della nevralgia. Quella più fre- raggiungere la radice nervosa appe- quente è la compressione del nervo na all’interno del cranio. Si provoca, alla sua emergenza dal tronco cere- quindi, una “lieve” inattivazione del brale da parte di un’arteria. nervo trigemino con l’applicazione di La terapia farmacologica si mostra una corrente elettrica, l’iniezione di gli- risolutiva per molti pazienti, mentre cerolo, o la compressione da parte di un palloncino gonfiato sotto controllo nel restante 50% dei casi dopo alcu- della radioscopia. ni mesi o anni diventa inefficace e bi- Questi interventi possono essere ese- sogna prendere in considerazione la guiti in Day Hospital, hanno un rischio terapia chirurgica. Questa si avvale di minimo di complicanze gravi, ma si interventi palliativi, poco invasivi, chia- accompagnano frequentemente a di- sturbi della sensibilità della metà del viso sede del dolore. Inoltre il loro ef- fetto nell’abolire il dolore è tempora- neo in circa la metà dei casi. La seconda opzione chirurgica pren- de il nome di “decompressione microvascolare”e consiste nel rimuo- vere la causa di irritazione del trigemi- no: l’arteria, la vena o il tumore che comprime la radice trigeminale. Ciò richiede un intervento di micro- chirurgia che consiste nel praticare una piccola apertura nel cranio, nella regione dietro l’orecchio per raggiun- gere la radice del nervo trigemino e allontanare la struttura che la compri- me. L’intervento è praticato in aneste- sia generale, dura 3-4 ore, si esegue in ambiente neurochirurgico e richiede un ricovero di 5-7 giorni. 33
INFILTRAZIONE PERIDURALE DI STEROIDI L’infiltrazione peridurale di cortisone può dare sollievo al dolore lombare e degli arti in- feriori (esempio sciatica) causato da edema e irritazione delle fibre nervose nel canale vertebrale. Si tratta di iniezione di una miscela di un anestetico locale e di un farmaco steroideo (potente farmaco antiinfiammatorio) nello spazio peridurale (che è uno spazio all’interno del canale vertebrale) in prossimità dei nervi spinali. Il dolore può essere significativamente alleviato già dopo la prima infiltrazione, tuttavia è spesso necessario effettuare due o tre infiltrazioni per ottenere un beneficio significativo e di lunga durata. Mentre, quando si è in presenza di un dolore di tipo cronico che, nonostante le cure, persiste nel tempo, si ricorre al Centro di Terapia Antalgica. Qui gli specialisti metteranno in atto tutte le loro conoscenze e la loro esperienza per fornire al paziente le terapie adatte e personalizzate. QUAL È LO SCOPO DELL’INFILTRAZIONE PERIDURALE DI STEROIDI? L’obiettivo è provvedere un sollievo dal dolore (il cosiddetto pain relief) cosicché si possa riprendere una normale attività quotidiana e, se indicata, la terapia fisica di riabilitazione. COME AVVIENE LA PROCEDURA? Il paziente rimane sveglio durante la procedura. La posizione del paziente sul lettino ope- ratorio è prona (a pancia in giù) possibilmente e, se indicato, con un cuscino sotto il baci- no oppure seduto a seconda della via di approccio scelta come la più indicata. La procedura prevede l’inserzione di un ago dedicato attraverso la cute, il sottocute e il tessuto muscolare cosicché il paziente può avvertire un leggero fastidio, per questo l’infiltrazione viene preceduta dall’iniezione di un anestetico locale. In caso di infiltrazione peridurale, cosiddetta “selettiva”, viene effettuata con l’ausilio dell’amplificatore di brillanza. CHE COS’È UN’INFILTRAZIONE DELLA FACCETTA ARTICOLARE LOMBARE? È l’iniezione di una miscela di un anestetico locale e di un farmaco cortisonico in un’arti- colazione della colonna vertebrale (faccetta articolare). La procedura prevede l’inserzione di tre aghi (uno per faccetta articolare da trattare) Le faccette articolari sono situate tra le vertebre; ci sono sempre due faccette articolari per ogni coppia di vertebre (una a destra e una a sinistra) che consentono alle due verte- bre adiacenti (superiore e inferiore) di articolarsi tra di loro. Le faccette articolari provvedono alla stabilità della colonna vertebrale permettendone i movimenti di flesso estensione e di rotazione. Con il carico e la sollecitazione e con il nor- male processo di invecchiamento le faccette articolari possono diventare fonti di dolore. QUAL È LO SCOPO DELL’INFILTRAZIONE DELLE FACCETTE ARTICOLARI? L’obiettivo è provvedere un sollievo dal dolore cosicché possa essere ripresa una normale attività quotidiana e, se indicata, la terapia fisica di riabilitazione. 34
IL TRATTAMENTO A RADIOFREQUENZA Questo trattamento sulle faccette articolari e dell’articolazione sacroiliaca utilizza un ge- neratore che produce una corrente a radiofrequenza che, grazie a un ago posizionato nella sede da trattare, crea dei campi elettrici che riscaldano i tessuti circostanti. Quando l’ago è posizionato vicino al ramo nervoso responsabile della sensibilità dolorosa (della faccetta articolare o dell’articolazione sacroiliaca) o in vicinanza delle sue terminazioni si produce una lesione da calore che va ad interrompere il segnale doloroso proveniente dall’articolazione. QUAL È LO SCOPO DELLA LESIONE A RADIOFREQUENZA? L’obiettivo è provvedere un sollievo duraturo dal dolore (il cosiddetto pain relief). Se il trattamento è efficace gli effetti della radiofrequenza possono durare da 3 fino a 18 mesi. Il sollievo non è permanente dal momento che i nervi possono rigenerarsi. COME AVVIENE LA PROCEDURA? Il paziente rimane sveglio durante la procedura. Vengono continuativamente monitorizzate frequenza cardiaca, pressione arteriosa e ossigenazione arteriosa del sangue periferico. La posizione del paziente sul lettino operatorio è prona (a pancia in giù) possibilmente e, se indicato, con un cuscino sotto il bacino (nel caso della radiofrequenza sulle faccette articolari lombari e dell’articolazione sacroiliaca) oppure sul fianco destro o sinistro con un cuscino sotto il collo (nel caso della radiofrequenza sulle faccette articolari cervicali). La visualizzazione della faccetta articolare o dell’articolazione sacroiliaca e il corretto posi- zionamento dell’ago da naurolesione avviene con l’ausilio dell’amplificatore di brillanza. La procedura prevede l’inserzione dell’ago da neurolesione attraverso la cute, il sottocu- te, il tessuto muscolare e, nel caso della sacroiliaca, lungo il decorso dell’articolazione. La neurostimolazione spinale (O ELETTROSTIMOZIONE DEL MIDOLLO SPINALE) È l’applicazione di leggeri impulsi elettrici all’area del sistema nervoso in cui si possono bloccare gli impulsi dolorosi. Il sistema è costituito da un elettrocatetere posizionato a ridosso della colonna vertebrale, in uno spazio detto peridurale, e da un generatore di impulsi elettrici ( batteria tipo pace maker) posizionato sottocute. L’impianto del neurostimolatore consta di due fasi: impianto temporaneo per eseguire il periodo di prova e impianto definitivo dopo verifica del beneficio sulla sintomatologia do- lorosa. L’impianto viene eseguito in anestesia locale. Tale tecnica viene utilizzata dall’inizio degli anni ‘70 negli Stati Uniti e dal 1984 alle Molinette di Torino. Da marzo del 2013 sono disponibili i neurostimolatori compatibili con la Risonanza Magnetica Nucleare, ed è quin- di possibile trattare con questa tecnica anche i pazienti con dolore cronico che debbono essere periodicamente sottoposti a tale indagine. 35
quale DOLORE? 36
quale DOLORE? APPROFONDIMENTI 37
quale DOLORE? Il dolore influisce molto sulla conduzione della propria esi- stenza e anche attività sem- plici, quali alzarsi dal letto, possono diventare estrema- mente problematiche. Il do- lore cronico è molto difficile da descrivere e, soprattutto per coloro che non ne sono affetti, è difficile compren- derne natura, entità e im- patto nella vita quotidiana. 38
ANTENATI E PRECURSORI DELl’ALGOLOGIA La meditazione, l’interpretazione e senso (il tatto) e deputato a svolgere lo studio sul dolore costituiscono un una funzione fondamentale nel salva- patrimonio culturale antico quanto guardare l’integrità fisica dell’essere l’uomo. Da sempre il dolore è stato vivente. oggetto di curiosità, rispetto, super- Cartesio approfondì e sviluppò il con- stizione e studio nelle varie discipline. cetto del dolore come sistema di au- Ciononostante è sempre stato difficile todifesa, non solo a favore della tutela giungere ad una soddisfacente defini- del singolo essere vivente ma, in pro- zione del dolore. spettiva, nella salvaguardia della spe- Nelle popolazioni primitive, il dolore cie: allarme che segnala un pericolo veniva considerato come un’espres- in atto; spiacevole ma prezioso avver- sione del mondo magico, in cui la na- timento senza il quale ogni forma di tura e l’uomo erano immersi, veniva vita complessa (superiore) finirebbe interpretato come effetto della pre- con l’estinguersi, aggredita e distrutta senza o dell’azione di spiriti malvagi da condizioni avverse. o di demoni e rientrava nella sfera di Alla fine del ‘700 e per tutto l’800 gli competenza dell’esperto di pratiche studi di anatomia hanno portato al ri- magiche (“stregone”). Questo tipo di conoscimento e alla descrizione sem- credenza persistette, in Occidente, pre più accurata e minuziosa di recet- fino alla nascita della medicina ippo- tori e vie nervose preposti alle varie cratica. sensibilità, ma per il dolore rimaneva Ippocrate interpretò il dolore in termi- il dubbio: se si trattasse di un senso ni biologici: come la conseguenza di autonomo anch’esso, con recettori e un’alterazione quantitativa, in ecces- vie specifici, come vista, olfatto, tatto so o in difetto, degli “umori”: quelli che e gusto, o se rappresentasse solo una riteneva essere i quattro elementi co- particolare “modulazione”, uno “squi- stitutivi fondamentali (sangue, flegma, librio” quantitativo-qualitativo delle al- bile gialla e bile nera) che, equilibran- tre differenti sensazioni. dosi fra loro, regolavano l’armonia del Saranno soltanto gli studi della neurofi- corpo. siologia moderna che ci permetteranno Fu Aristotele ad imprimere una svolta di iniziare il cammino per l’interpreta- concettuale e interpretativa, consi- zione di una percezione sensoriale così derandolo correlato ad un organo di complessa. 39
LA NORMATIVA SUL DOLORE Il Ministero della Salute ha pubbli- affinché vengano messe in atto tut- cato linee guida per la realizzazione te le misure possibili per contrastare dell’Ospedale senza dolore e ha reso il dolore, indipendentemente dal tipo più agevoli e semplici le normative per di dolore rilevato, dalle cause che lo la prescrizione dei farmaci analgesici originano e dal contesto di cura” af- oppiacei. finché possa essere diffusa “la filoso- Le linee guida, approvate dai Presi- fia della lotta alla sofferenza a tutti i denti delle Regioni e delle Province soggetti coinvolti nei processi assi- Autonome di Trento e di Bolzano (GU stenziali extraospedalieri”. 29 giugno 2001 n. 49), prevedono Le linee guida chiariscono inoltre i che le Regioni adottino gli atti neces- percorsi per l’attivazione dell’Ospe- sari alla loro applicazione in coerenza dale senza dolore con la “identifica- con la propria programmazione ed zione a livello delle Aziende Sanitarie inseriscano la loro attuazione tra gli del Responsabile per l’applicazione obiettivi e le procedure di valutazione delle linee guida e la costituzione a li- dei risultati delle Asl e delle Aso. vello aziendale di un Comitato Ospe- La finalità specifica è quella di “au- dale Senza Dolore (Cosd)”; questo mentare l’attenzione del personale comitato è “composto da un referen- coinvolto nei processi assistenziali te della Direzione Sanitaria, da esperti 40
APPROFONDIMENTI della Terapia del Dolore, ove presenti, sentati nel Comitato”. da specialisti coinvolti nel trattamen- Le linee guida auspicano, altresì, “che to del dolore post-operatorio e dalle le singole aziende si adoperino affinché figure professionali abitualmente de- vengano costituite (ove non esistenti) dicate agli interventi di controllo del strutture specialistiche di terapia del dolore, con particolare riferimento dolore e cure palliative per la presa in al personale infermieristico”. Viene carico delle persone affette da dolore inoltre chiarito che “gli operatori del- cronico di difficile trattamento”. le Strutture di terapia del dolore e/o Dopo numerosi atti normativi a livello cure palliative nonché di Anestesia e nazionale e regionale, la legge 38 del Rianimazione devono essere rappre- 2010 sancisce: Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore Art. 1. (Finalità). 1. La presente legge tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore. 2. È tutelato e garantito, in particolare, l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, come definito dall’articolo 2, comma 1, lettera c), nell’am- bito dei livelli essenziali di assistenza di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2001, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 33 dell’8 febbraio 2002, al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l’equità nell’accesso all’assi- stenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni. 3. Per i fini di cui ai commi 1 e 2, le strutture sanitarie che erogano cure palliative e tera- pia del dolore assicurano un programma di cura individuale per il malato e per la sua famiglia, nel rispetto dei seguenti princìpi fondamentali: a) tutela della dignità e dell’autonomia del malato, senza alcuna discriminazione; b) tutela e promozione della qualità della vita fino al suo termine; c) adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della famiglia. 41
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