PUMP UP THE VOLUME - WB Advisors
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Outlook Analytics 07-10 2019 WB PERSPECTIVES 2019 L’Outlook di strategia sui PUMP UP THE VOLUME 5 mercati è realizzato da WB Analytics MODERN MONEY THEORY 10 EDITOR WB ADVISORS Via Carroccio,16 PMI MARKIT INDICATORI 13 20100 MILANO LEGENDA 19 CHIEF INVESTMENT ADVISOR Wlademir Biasia BOND MARKET 20 RELATIONSHIP MANAGEMENT FOREX MARKET 33 Nadia Tracogna CONTATTI COMMODITY 45 Info@wbadvisors.it WLADEMIR BIASIA STOCK INEDX 54 Newsletter www.wbadvisors.it 10/7/2019 2
COME LEGGERE WB PERSPECTIVES Istruzioni per l’uso ❑ PERCHE’ QUESTO DOCUMENTO Mettiamo la nostra indipendenza di pensiero a tua disposizione. Analizziamo quotazioni finanziarie, dati economici, valori di mercato per darti una visione sugli scenari di crescita ed una analisi delle opportunità dei rischi su tassi d’interesse, valute, materie prime ed indici di borsa. WB Perspectives è organizzato in modo da poterlo leggere facilmente. Le prime pagine costituiscono il nostro pensiero con l’analisi della congiuntura globale, i mercati nel mondo, gli eventi geopolitici, le decisioni delle banche centrali, l’azione dei policy maker. I punti di forza e di debolezza dei mercati. I capitoli successivi riportano le analisi per ogni segmento di mercato. ❑ CAPITOLI Il report è suddiviso in 5 grandi sezioni: • OUTLOOK DI SCENARIO • COMMODITY PRINCIPALI MATERIE PRIME • BONDS E TASSI D’INTERESSE • STOCK INDEX INDICI AZIONARI • FOREX PRINCIPALI TASSI DI CAMBIO - Ogni sezione contiene schede tecniche con l’analisi sintetica di ogni singolo strumento. - E’ possibile consultare il report leggendo l’Outlook iniziale e approfondire le schede tecniche di proprio interesse. - Ogni scheda è dedicata ad uno strumento per il quale riportiamo la tendenza, i livelli di range, i Target di mercato, i limiti Knoch_In e Knoch_Out della strategia raccomandata. 10/7/2019 3
PUMP UP THE VOLUME La Fed ha pompato centinaia di miliardi nel mercato attraverso offerte di pronti contro termine. E’ la prima Wlademir Biasia volta che ciò avviene dalla crisi del 2008. Dopo aver iniettato centinaia di miliardi di dollari nei mercati finanziari nelle ultime settimane, per la prima volta dalla crisi finanziaria del 2008, la Federal Reserve potrebbe presto adottare misure per una soluzione più permanente per evitare problemi nei mercati monetari. La Fed ha condotto operazioni speciali più volte nel mese di settembre nel tentativo di mantenere i tassi di interesse nella gamma prevista, I tassi overnight sono saliti fino al 10% all'inizio di settembre, minacciando di sconvolgere il mercato obbligazionario e il sistema di prestiti complessivo. Non è chiaro il motivo per cui si è generato lo squilibrio. Rimane il fatto che il fenomeno ha scosso i mercati allarmando gli investitori per l’assenza di chiarimenti qualificati. La giustificazione ufficiale appare piuttosto debole. Una carenza nella quantità di liquidità che le banche avevano a disposizione per esigenze di finanziamento a breve termine prosciugate all'inizio di settembre, dopo che le imprese hanno dovuto pagare dividendi ed altri impegni di fine trimestre nello stesso momento in cui il Tesoro ha emesso miliardi di nuove obbligazioni. Altre giustificazioni riportano che lo squilibrio sia dovuto dal riassetto del bilancio di JP Morgan, il quale ha avuto un ruolo nel picco del mercato dei pronti contro termine a seguito di una riduzione dei depositi della stessa banca presso il Regulator. Sino al 4 novembre la Banca Centrale Usa effettuerà operazioni Repo per importi significativi. 10/6/2019 5
Il ritorno della Fed sul mercato monetario con operazioni Repo richiama alla memoria esperienze negative. Le condizioni congiunturali e geopolitiche aggravano la percezione di un quadro quantomai incerto. In assenza di chiara visibilità ci si ferma. Le notizie che si sono susseguite negli ultimi giorni in merito all’andamento del comparto manifatturiero ed industriale nelle aree di maggior traino, riportano in sintesi un quadro in cui le probabilità che si vada verso un periodo di forte rallentamento diventa certezza. Per fortuna nei mercati non esiste la certezza. La materia che osserviamo è fluida ed in continua evoluzione. Ciò premesso, lo svolgimento del calendario propone per il prossimo futuro una serie di rendez-vous con la storia assai significativi a cominciare con la richiesta di una nuova dilazione per il Brexit no deal (31 ottobre). La prossima settimana riprendono i colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti, mentre il 13 novembre prende forma la decisione di imporre nuove tariffe doganali tra USA ed UEM. Tra gli appuntamenti geo commerciali vi sono quelli canonici fissati dal calendario delle banche centrali. Il 13 novembre la BCE inaugura la presidenza di Christine Lagarde e l’avvio del nuovo QE. Il 7 novembre l’UE dovrebbe annunciare un pacchetto di misure fiscali. Mentre il nuovo vertice sino americano ha implicazioni sul commercio e lo sviluppo tecnologico globale ed impatta direttamente sulle vicende dei mercati, la scadenza di fine mese relativa al Brexit deal può aprire scenari d’impatto su banche e comportamento delle valute non ancora scontati dal mercato. Tutto ciò accade con i dati sulla fiducia delle imprese in flessione ovunque. Il recente passaggio negli USA dell’indice ISM manifatturiero sotto quota 50 ha allarmato i mercati. Anche l’analogo indice PMI si è spostato sotto quota 50. In Eurozona la Germania consolida dati analoghi poco sopra quota 40 da diversi mesi a questa parte. Abbiamo dimostrato nel precedente (ed in altri report) come il dato PMI sia fortemente correlato all’andamento dei mercati e delle dinamiche economiche costituendo un importante anticipatore di tendenza. 10/7/2019 6
Al momento non c’è traccia di un segnale di reazione convincente sull’evoluzione del comparto manifatturiero, tant’è che il quadro di proiezione della crescita del GDP tedesco per il III° trimestre 2019 rimane negativa a -0,30%. L’Italia si posiziona frazionalmente sopra la GDP PROIEZIONE III° Q 2019 Germania. La media in Eurozona rimane ancora sopra lo zero. L’inflazione core nel EUROZONA 0,04 frattempo tende ad allentare ulteriormente GERMANIA -0,31 fissando nuovi minimi prossimi allo 0,9%. Inquieta la debolezza della produzione FRANCIA 0,24 industriale in Germania: gli ordinativi all’industria sono scesi sotto il livello ITALIA -0,16 registrato nella precedente crisi del 2012. La supply chain cross border contagia la UK 0,10 manifattura italiana. Gli Usa dopo un prolungato periodo di resilienza si sono allineati alla flessione generale con la caduta, come scritto, del PMI manifatturiero sotto quota 50. Le banche centrali si sono già adeguate a questi dati deviando la loro linea di policy monetaria verso un atteggiamento nuovamente accomodante. Su tutto il quadro resistono ancora all’urto del rallentamento produttivo, i dati sui servizi. I consumi stanno assorbendo l’impatto del manifatturiero. C’è una grande componente di resiliens che oppone un freno al declino congiunturale. La grande scommessa chiede ai resiliens di vincere l’inerzia della produzione. I mercati attendono. Le banche centrali progettano nuove rimedi monetari parlando di MMT per alzare il volume della liquidità: Pump Up The Volume! 10/6/2019 7
Il Presidente della BCE, Mario Draghi nella sua ultima audizione al Parlamento europeo ha affermato che… “tutte le innovazioni in politica monetaria devono essere esaminate, studiate e ponderate. Questi sono grandi cambiamenti del modo in cui la politica monetaria funziona e non ne abbiamo discusso. Sono argomenti che potrebbero far parte di una futura revisione strategica”. Si tratta del preludio verso l’inedito: la Modern Money Theory. Se ne parla da molto tempo. Sono stati pubblicati documenti e divulgazioni autorevoli. Il Presidente della BCE ha il merito di porre la questione su un piano politico ed istituzionale allo stesso tempo. Un chiaro messaggio per governi e per Christine Lagarde. Le circostanze richiedono una visione alta capace di sciogliere i nodi della deflazione e della bassa crescita in Europa. Un pensiero lento che obbliga a ragionare, a discutere e calcolare, per elaborare un nuovo paradigma per la revisione della governance dell’Unione. Nel frattempo la nostra lettura sui rendimenti negativi e la perseveranza con cui continuiamo a rilevare segnali che spingono gli stessi in direzione di maggior profondità, rimane sul tavolo. Questo prelude al fatto che i mercati continuano a scontare condizioni di debolezza economica ed incertezza sui mercati. Nel frattempo la nostra lettura sui rendimenti negativi e la perseveranza con cui continuiamo a rilevare segnali che spingono gli stessi in direzione di maggior profondità, rimane sul tavolo. Questo prelude al fatto che gli investitori continuano a scontare condizioni di debolezza economica ed incertezza sui mercati. Lo si vede chiaramente osservando nel grafico che rileva l’andamento dei flussi verso il mercato azionario (MSCI World). Nonostante il rialzo delle quotazioni gli investitori tendono a ridurre la loro esposizione. Questo atteggiamento, diffuso, oltre ad essere in contrasto con i buy back, impone qualche riflessione laterale. 10/7/2019 8
Non c’è giorno che non vi sia qualche intervento o pubblicazione che richiami l’attenzione verso potenziali condizioni di allerta sul mercato azionario. Noi stessi riportiamo dati e rilevazioni, che pur in via di sintesi, ci rappresenta un mondo in difficoltà. Semplificando all’estremo sembra di vivere sull’orlo del precipizio. Se così fosse, i mercati che scontano tutto per tempo avrebbero già anticipato l’Armageddon. Pur osservando uno scenario caratterizzato da un declino ulteriore dei rendimenti e dei tassi d’interesse, non rileviamo ancora framework operativi che possano preludere al crollo dei mercati. Nel 2000 e nel 2007 come pure nel 2011, tali segnali erano più nitidi e li abbiamo annunciati per tempo. Qui, al momento, non constatiamo (hinc ad hōram) le stesse condizioni. Nell’analisi che proponiamo sui mercati rileviamo segnali di debolezza sul comparto delle commodity, sui tassi d’interesse, mentre sull’azionario rileviamo segnali articolati, complessi, caratterizzati da perdite di momentum, ma non ancora premonitori di avanguardie destinate ad evolvere in crolli significativi. Indubbiamente ottobre richiama su basi statistiche una ciclicità negativa. Tuttavia quel grafico che traccia i flussi in relazione al MSCI World, ci dice che ad oggi la partecipazione degli investitori al mercato azionario è inferiore rispetto a quanto non fosse agli inizi del 2018. Tutti gli eventi che abbiamo riepilogato in apertura possono risolversi in modo negativo (in parte scontato) ma anche in modo meno traumatico (effetto non scontato). La facile saggezza di chi ragiona a cose fatte avrà certamente ragione domani. Ma oggi è molto difficile conoscere le risposte per problemi noti. 10/7/2019 9
CHE COS’E’ LA MMT La MMT è una scuola di pensiero macroeconomico post-keynesiana, forse la più vicina allo spirito della Teoria Generale di John Maynard Keynes, che in seguito venne ripresa e sviluppata, con una concezione più progressista del suo autore, da economisti quali Michał Kalecki, Joan Robinson, Nicholas Kaldor, Piero Sraffa e Hyman Minsky, con grande enfasi sulle politiche favorevoli ai lavoratori, alla redistribuzione, a elevati livelli di occupazione e di protezione sociale. Per i suoi contenuti, la MMT si sta imponendo sempre più all’attenzione degli organi di informazione e nel dibattito accademico; per la sua straordinaria portata sociale, attira un apprezzamento e un crescente seguito popolare nei vari continenti, fenomeno davvero straordinario, anzi unico per una teoria economica. La MMT (Modern Monetary Theory, Teoria Monetaria Moderna) stravolge il sistema dominante di politica monetaria attraverso il quale il denaro stampato dalla banca centrale finisce prima alle banche private e solo su decisione di queste ultime all’economia reale e ai governi, e propone che la spesa dello Stato sia finanziata direttamente dalla banca centrale stessa. Un tale approccio annullerebbe in buona sostanza la validità del famoso detto “non ci sono i soldi ” quando si parla di spesa pubblica, perché non dovrebbero essere chiesti né a debito né attraverso le tasse, perché sarebbero direttamente stampati. Insomma, i soldi per pagare i servizi pubblici, stipendi e pensioni ci sarebbero eccome. E non solo per questi scopi. Draghi infatti, dopo aver sommariamente spiegato come funziona la politica monetaria contemporanea (ovvero, attraverso l’immissione di denaro da parte dalla banca centrale nel sistema bancario privato tramite acquisto di titoli), si è chiesto se questa sia la maniera migliore per una banca centrale per contribuire ad affrontare problemi contemporanei così pressanti come il cambiamento climatico e le diseguaglianze. E si è risposto di no. 10/6/2019 11
"Alcune delle nuove idee a proposito della politica monetaria, come la MMT o studi come quello recentemente presentato da vari autori tra cui il professor Fisher, così come altri di altri autori, suggeriscono diverse maniere di incanalare il denaro nell’economia. Queste sono oggettivamente idee piuttosto nuove che non sono state discusse dal Consiglio Direttivo; le dovremmo considerare, ma non sono state testate". Queste le parole che hanno fatto esultare chi da anni sostiene la validità delle tesi della MMT, propugnata in maniera particolare alla University of Missouri-Kansas City da Warren Mosler, Randall Wray, Stephanie Kelton e Paulina Tcherneva e appoggiata da parlamentari statunitensi di spicco quali Bernie Sanders (che ha come consigliere economico proprio Kelton) e Alexandria Ocasio- Cortez. Per completezza, spieghiamo anche che lo studio a cui ha collaborato Stanley Fischer, ex presidente della banca centrale di Israele ed ex vice presidente della Fed, riguardava un’altra idea di politica monetaria espansiva. Si tratta dell’helicopter money, pensata dall’economista Milton Friedman decenni or sono e secondo la quale, sempre con il finanziamento diretto della banca centrale, si potrebbe dare un quantitativo di denaro (ad esempio 1000 dollari o euro) a ciascun cittadino in maniera periodica ma permanente al fine di migliorare le condizioni economiche di un Paese in crisi deflattiva. Si potrebbe fare questo anche attraverso una riduzione delle tasse da pagare ogni anno. Le dichiarazioni di Draghi potrebbero ad ogni modo rappresentare una rivoluzione copernicana nella politica monetaria, un punto di svolta con una potenza superiore al famoso "whatever it takes" con cui si garantivano i debiti pubblici nel 2012...se Draghi avesse davanti a sé anni di direzione della BCE. Saremmo di fronte alla caduta di un dogma, quello del divieto di finanziamento degli Stati UE con emissione monetaria da parte della banca centrale, che per la quantità di possibilità che aprirebbe è paragonabile alla caduta di un alto muro, codificato nel Trattato di Lisbona e che si trova nella sede della BCE, a Francoforte. 10/7/2019 12
INDICATORI PMI MARKIT Di seguito riportiamo l’andamento delle macro aree su cui vengono rilevati gli indici PMI I settori per cui viene calcolato l’indice sono: manifatturiero, terziario, edilizio, vendite al dettaglio. Ogni singola indagine si basa su questionari compilati dai direttori degli acquisti di almeno 400 aziende scelte in modo da rendere il campione rappresentativo della realtà indagata. I questionari vengono compilati nella seconda parte del mese di riferimento. I risultati dell’indagine vengono divulgati entro la fine dello stesso mese. Agli intervistati viene chiesto di confrontare le condizioni di un certo numero di dimensioni dell’attività aziendale rispetto al mese precedente, stabilendo se queste sono migliorate, peggiorate o sono rimaste invariate. Per quanto riguarda il settore manifatturiero le dimensioni monitorate sono : 1) Produzione 2) Nuovi ordini 3) Nuovi ordini per l’estero 4) Commesse inevase 5) Prezzi di vendita 6) Prezzi di acquisto 7) Tempi di consegna dei fornitori 8) Giacenze dei prodotti finiti 9) Quantità degli acquisti 10) Giacenza degli acquisti 11) Livelli occupazionali Per ogni variabile viene calcolato un indice il cui valore va da 0 a 100. La soglia che separa i contesti di crescita da quelli di flessione dell’attività è 50 punti. Valori superiori a 50 indicano crescita, inferiori a 50 stagnazione/decrescita. 10/6/2019 13
Gli ultimi dati PMI a livello mondiale hanno mostrato che l'economia globale sta perdendo nuovamente slancio di crescita a settembre, registrando l'incremento più debole congiunto della produzione per tre anni. Gli afflussi di nuovi ordini sono scesi al minimo dal 2012 e le aspettative commerciali per l'anno a venire sono rimaste vicine ai minimi dei sondaggi. La chiave del recente malessere è stata un'ulteriore ripercussione del rallentamento guidato dal commercio dalla produzione ai servizi, che ora corre a minimi di tre anni. Le preoccupazioni commerciali hanno continuato a dominare le prospettive, insieme a una maggiore incertezza e alle preoccupazioni di una crescita economica più debole. Due conseguenze del deterioramento del quadro di crescita sono state lo stallo della crescita dell'occupazione ai più deboli dall'inizio del 2010 e una forte flessione degli investimenti delle imprese, che è diminuita nel terzo trimestre nella massima misura dal 2012. 10/7/2019 14
L'economia dell'eurozona è vicina allo stallo poiché una profonda recessione manifatturiera mostra ulteriori segni di diffusione nel settore dei servizi. Economia vicina allo stallo: Il IHS Markit Eurozone Composite PMI® è sceso a 50,4 a settembre secondo la stima "flash", in calo rispetto al 51,9 di agosto per segnalare la più debole espansione della produzione tra produzione e servizi da giugno 2013. A questi livelli, i dati dell'indagine indicano che il PIL sembra destinato a salire di appena lo 0,1% nel terzo trimestre, con un momentum indebolito alla chiusura del trimestre. L'anello più debole è rimasto il settore di produzione di beni, che va di male in peggio. A settembre le fabbriche hanno registrato la più forte flessione dal 2012, commisurata alla misura ufficiale della produzione manifatturiera che scende a un tasso trimestrale superiore all'1%. Tuttavia, un'ulteriore preoccupante tendenza è l'ampliamento del malessere al settore dei servizi, dove il tasso di crescita è ora rallentato a uno dei più deboli dal 2014. Per mettere questo in prospettiva, i dati dell'indagine indicano che la crescita della produzione trimestrale in il settore dei servizi è rallentato dallo 0,5% nel secondo trimestre a appena lo 0,3% a settembre. 10/7/2019 15
▪ PMI MANIFATTURIERO & SERVIZI USA ▪ PMI MANIFATTURIERO GERMANIA & ITALIA 10/7/2019 16
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© Abbiamo riportato una legenda tecnica inserendo alcune informazioni che riteniamo possano migliorare la comprensione dell’Outlook elaborato dal nostro servizio di Analytics. 1 DESCRIZIONE STRUMENTO, TENDENZA DI BREVE, TENDENZA DI MEDIO LUNGO TERMINE La quotazione (…) si riferisce al l’ultimo valore di chiusura disponibile alla data di realizzazione del report I 4 riquadri indicano il livello di probabilità in quartili dell’Outlook. 2 1 - riquadro basso livello di confidenza della stima 4 - alto livello di confidenza della stima La sezione riporta i movimenti direzionali attesi nell’ambito di un trend ribassista RIBASSO Le frecce indicano la direzione attesa: rialzo/ribasso Il tratto giallo indica condizione neutra laterale. Nell’ambito di una tendenza direzionale è possibile che si manifestino brevi fasi laterali o in controtendenza Correzione 3 CORREZIONE In una tendenza dominante al ribasso/rialzo può innescarsi una fase correttiva contraria al movimento. Pertanto è possibile riscontrare una correzione del BEAR MARKET (temporaneo rialzo inserito in un contesto dominante [tendenza] al ribasso) NEUTRAL Fase dominante Neutra. Tipica situazione di consolidamento del trend , accumulazione (fase propedeutica al rialzo) o distribuzione (fase propedeutica all’avvio di un ribasso) SUPPorti - : sono livelli che costituiscono barriere tecniche di verifica di una tendenza. Nei supporti aumentala probabilità che si manifesti la domanda. La loro violazione implica una conferma del 4 trend se avviene lungo la direzione dominante (ribasso); inversione qualora si violi un livello contrario al trend dominante RESISistenze - : nelle resistenze aumenta la probabilità che si manifestino ordini in vendita. La loro violazione implica una conferma del trend se avviene lungo la direzione dominante 5 (rialzo) ; inversione qualora si violi un livello contrario al trend dominante 6 I target rappresentano valori di stima verso cui il mercato sta dirigendo. 7 TARGET VERIFICATI: In questo campo vengono segnalati i target segnalati nei precedenti report e verificati dal mercato 8 Knoch _In rappresenta il calore/livello sopra cui la strategia è considerata attiva in caso di strategia rialzista (sotto se strategia ribassista) – Quando si attiva il valore assume colorazione verde Knoch_Out: valore che innesca l’exit strategy; quando si attiva il valore assume colorazione rossa, equivale allo stop loss della strategia 9 10/6/2019 19
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Y Nel mese di settembre si sono materializzate tutte le attese di policy attese e da noi anticipate durante in primavera. L’effetto delle decisioni assunte era in buona parte già scontato all’atto delle relative conferme. Ciò nonostante i mercati non sembrano del tutto soddisfatti. Alla base vi sono ragioni in parte tecniche ed in parte emotive. Sulle prime gioca l’introduzione del tiering sui depositi che eccedono la Riserva Obbligatoria delle banche presso la BCE. L’introduzione del tiering ha di fatto spinto l’Eonia¹ (Euro Overnight Index Average, la media ponderata dei tassi overnight applicati su tutte le operazioni di finanziamento non garantite sull’interbancario europeo) a riposizionarsi nelle vicinanze del nuovo tasso ponderato sulla media per le banche, piuttosto che sulla fascia più bassa del tasso ufficiale. Il Consiglio, come noto, si è diviso tra membri ritenuti favorevoli ad altri tagli, contrapposti ad esponenti di banche centrali del nord Europa (Buba, Eesti Pank, Latvijas Banka). Il Consigliere tedesco ha rassegnato le dimissioni in polemica con la presidenza Draghi. Come avevamo anticipato nella nostra analisi in merito alla riapertura del QE, lo stesso Mario Draghi ha richiamato i governi dell’Eurozona a dare un concreto contributo alle misure monetarie con interventi di politica fiscale. La risposta della Germania con il piano sulla Green Economy appare debole se addirittura rinunciatario. Negli Stati Uniti la decisione della Fed non ha entusiasmato la Casa Bianca, tantomeno i mercati. Rimane aperto quindi il tema su altri stimoli monetari tra cui il ritorno anche della Riserva Federale a programmi di QE. Il Presidente Draghi nella sua ultima audizione al Parlamento europeo ha suggerito che in futuro si possa aderire alla MMT, tracciando la via verso una rivoluzione nella concezione stessa della politica monetaria, un punto di svolta con una potenza superiore al famoso "whatever it takes" per mezzo del quale si evitò il dramma nel 2012 . Saremmo di fronte alla capitolazione di un dogma, quello del divieto di finanziamento degli Stati UE con emissione monetaria da parte della banca centrale, che per la quantità di possibilità è paragonabile al crollo di un alto muro, codificato nel Trattato di Lisbona e che si trova nella sede della BCE, a Francoforte. Le sfide per la politica monetaria rimangono aperte. Qualora dovessimo addentrarci in scenari nuovamente critici dovremmo considerarne che qualcuno possa aprirne concretamente la via. ¹ Dal 2 ottobre Bce ha sostituito l’Eonia con il tasso €STR, calcolato con una differente metodologia per garantire maggior trasparenza ed evitare frodi. Entro fine anno dovrebbe sostituire anchel’Euribor. 10/6/2019 21
Y Al momento i mercati obbligazionari guardano più concretamente al dibattito sul futuro rallentamento della crescita globale. I rendimenti sui governativi, come scriviamo da mesi, rimangono inseriti in tendenze dominate da forze riflessive. Nel dettaglio la reazione a cui abbiamo assistito nelle settimane centrali di settembre non risulta al momento propedeutica ad un segnale di inversione del ciclo. Confermiamo quindi i target già indicati rimodulando nel breve alcuni movimenti di ribilanciamento delle precedenti condizioni statistiche di ipervenduto. Fuori da questo schema reattivo segnaliamo il comportamento dei rendimenti sul 10 anni Italia ed il relativo spread contro analoga durata per i tassi Germania. La discesa delle due variabili, rendimento e spread, ha incontrato nel secondo caso un significativo livello tecnico, mentre nel caso dei rendimenti siamo scesi sotto livelli significativi, area 1,10%, per cui la reazione in corso non dovrebbe esondare oltre. Siamo sempre convinti che la presenza della BCE sul mercato attraverso il nuovo programma QE, giochi a favore di un ulteriore ridimensionamento dei corsi. Per quanto attiene invece alle fluttuazioni del 10 anni Germania, ci aspettiamo una fase di maggior gestazione del consolidamento del ribasso dominante. Qualora, come pensiamo, i valori dovessero essere negoziati al di sotto della barriera del -0,30%, gli obbiettivi dichiarati raccoglierebbero ulteriori accreditamenti. L’atteggiamento dovish della Fed e della BCE tenderà a riportare l’attenzione verso il debito emergente dopo le vicende su Argentina e Turchia. Sul debito argentino vi sono ipotesi favorevoli ad una nuova ristrutturazione da contrattare dopo le prossime elezioni presidenziali di fine mese. Buenos Aires ha comunicato al Fondo Monetario Internazionale che intende attuare un “reprofiling” del debito contratto per 57 miliardi di dollari nel 2018. Sul lato asiatico si prezza maggiormente il timore di un ulteriore aumento dei rischi geopolitici, mitigati a nostro avviso da atteggiamenti delle banche centrali anche in questo caso molto accomodanti. In Corea del Sud per la prima volta nella storia economica abbiamo visto il tasso d’inflazione scendere al di sotto dello zero su base annua. L’indice JPM Embi + coperto dalla nostra ricerca dopo una breve correzione risulta impegnato in una fase di consolidamento a cui dovrebbero far seguito nuovi acquisti. Restiamo confidenti su ulteriori apprezzamenti del mercato secondario dei bond corporate di qualità ed i governativi. 10/6/2019 22
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CRESCITA ECONOMICA ATTESA 2019 VERSO CONSENSUS A 12 MESI Con le condizioni monetarie accomodanti per le banche centrali si apre una vera sfida per la crescita globale nel 2020. 10/6/2019 24
US 3 MTH - 10 Y YIELD CURVE La curva dei rendimenti USA rimane negativa. Di seguito si mette in evidenza il rapporto tra la curva USA 3 mth - 10 y verso Standard & Poor 500 dal 2000. Secondo un’analisi statistica, quando inverte il rapporto 3 mesi 10 anni, per un periodo superiore al trimestre, i rischi di una recessione approssimano il 100% di probabilità. ▪ STANDARD & POOR 500 vs. US 3 MTH – 10 Y TREASURY YIELD RECESSIONE 10/6/2019 25
INTEREST RATES USA I rendimenti sul Treasury USA hanno reagito alla decisione della Fed di tagliare i tassi sostanzialmente per il semplice motivo che la manovra era già scontata. Le condizioni generali della crescita, ma soprattutto dei mercati azionari favoriscono ulteriori ridimensionamenti sul tratto lungo della curva. Presto i valori del 30 e del 10 anni andranno a verificare nuovamente i precedenti minimi collaudandone la tenuta. Prevale nelle nostre attese un possibile breakout. L’evento porterebbe a maturazione gli obbiettivi di trend esposti confermando che il mercato sconta ulteriori tagli dei tassi d’interesse ed ▪ US 30 Y YIELD una nuova fase di fly to quality dall’azionario verso l’obbligazionario governativo. USA 30 Y YIELD 2,03 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 1,90 2,40 2,70 2,55 LONG TERM 1,90 2,50 1,60 2,10 USA 10 Y YIELD 1,52 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 1,35 1,65 1,60 2,35 1,90 LONG TERM 1,35 1,90 0,50 ▪ US 10 Y YIELD 10/6/2019 26
INTEREST RATES EUROZONA In Eurozona la situazione appare sotto il profilo quantitativo più articolata. Il mercato attende l’insediamento del nuovo Governatore prima di intraprendere nuove azioni direzionali. Ciò nonostante il trend dominante rimane negativo. La tenuta eventuale di area -0,30 conferisce ulteriore forza alle ipotesi di stima da tempo effettuate. Pertanto le reazioni rappresentano nuove opportunità di acquisto su duration elevate. Movimenti più concreti sotto il profilo tendenziale dovrebbero maturare nel momento in cui gli investitori avranno maggior visibilità sulla linea di policy che il nuovo Presidente intraprenderà nel prossimo futuro. ▪ DE 10 Y YIELD La visione di fondo rimane comunque fortemente accomodante. Abbiamo lasciato attivo l’indicatore di fase di breve sul quadrante correttivo convertendo il precedente giudizio da oversold a nuovamente bearish. DE 10 Y YIELD -0,59 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM -0,70 -0,30 -1,00 -0,45 0,40 -0,10 LONG TERM -0,85 -0,30 -1,50 JPM EMU BOND 412 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 405 420 420 406 366 404 LONG TERM 400 420 455 ▪ JM EMU BOND 10/6/2019 27
INTEREST RATES ITALIA Da molti mesi siamo ribassisti sul 10 anni Italia. Nemmeno la crisi di governo ci ha visti cambiare opinione. Sotto il profilo tecnico abbiamo lo spread in un’area graficamente significativa, mentre i nostri algoritmi di momentum rimangono sostanzialmente negativi. Il 10 anni ha già violato l’analoga barriera. Ciò significa che lo spread potrebbe anche rimbalzare ma la tenuta di 1,10 dei rendimenti tenderà a mantenere nel solco del ribasso la curva stessa. Continuiamo quindi a confermare gli obbiettivi di stima segnalando che l’attuale correzione verso 1/1,10 costituirà una nuova occasione di acquisto per i BTP. ▪ IT 10 Y YIELD IT 10 Y YIELD 0,83 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 0,50 1,15 1,10 2,40 2,40 1,15 LONG TERM OVERSOLD 0,50 2,00 0,5 1,80 SPREAD IT DE 10 Y 141 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 130 200 135 230 235 205 LONG TERM 130 235 100 200 ▪ SPREAD IT-DE 10 Y YIELD 10/6/2019 28
INTEREST RATES JPM BOND INDEX L’unico segmento che ha manifestato una movimentazione significativa ai fini della tendenza dominante è quello relativo agli emergenti. Ovviamente le vicende su Argentina e Turchia hanno catalizzato qualche segnale di preoccupazione verso il rischio di contagio, peraltro non avvenuto. Restiamo confidente sulla tenuta del segmento degli emerging market bond pur mettendo nel conto un ulteriore coda di consolidamento. Per tale ragione gli asset manager aumenteranno la loro attenzione verso emissioni qualitativamente più solide a discapito dei rendimenti. ▪ JPM GLOBAL BOND Il JPM Global Bond continua a tenere la rotta rialzista benchè vi sia stata una parziale perdita di momentum nel breve (grafico superiore). Riteniamo che le condizioni di fondo rimangano favorevoli ad una prosecuzione del movimento verso gli obbiettivi stimati. JPM GLOBAL BOND 595,89 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM CONSOIDAMENTO 585 615 615 585 536 570 LONG TERM 575 615 JPM EMBI + 864 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 855 880 903 821 785 855 LONG TERM 855 915 913 850 ▪ JPM EMBI + 10/6/2019 29
INTEREST RATES CORPORATE BOND Sul segmento corporate di qualità non rileviamo particolari tensioni. Per nostra propensione al rischio privilegiamo sempre la componente governativa. Tuttavia continuiamo ad essere confidenti sulla tenuta del mercato ponendo attenzione eventuale sui riflessi che potrebbe giocare verso il comparto una correzione dei mercati azionari. Tale ipotesi risulta maggiormente aderente in termini di correlazione con il segmento HI Yield per i quali il nostro giudizio cambia da positivo a correttivo per il breve convertendo da rialzista a neutrale l’andamento di lungo. Non escludiamo eventuali ulteriori downgrade di giudizio in futuro. Il mercato in vista del fine d’anno potrebbe decidere su quest’ultimo comparto di prendere beneficio anzitempo. ▪ I BOXX CORPORATE BOND EUR IBOXX EUR CORP 230,88 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 228,50 228 228 224 228,50 LONG TERM 222,00 230 230 IBOXX EUR LIQ HI Y 199,49 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 198,00 201,00 200 200,00 196 193 LONG TERM 198,00 205,00 205 ▪ IBOXX LIQ HI YIELD 10/6/2019 30
2019 10/6/2019 32
FX Abbiamo tutte le banche centrali impegnate a ridimensionare ulteriormente il livello dei tassi. Non importa se questi quotano già in negativo. Di pari passo abbiamo un ridimensionamento significativo delle aspettative sulla crescita globale. Gli indici manifatturieri continuano a trasmettere notizie poco confortanti. Ormai la maggior parte delle aree economiche mette in evidenza rilevazioni negative (sotto area 50). Gli Stati Uniti che erano riusciti sino ad agosto di evitare una simile caduta a settembre hanno accusato anch’essi il colpo. PUMP UP THE VOLUME è il probabile incipit che i mercati indirizzeranno alle banche centrali per fare ancor di più sul fronte degli stimoli. Alla Fed ci sono consiglieri che dichiarano l’opportunità di ridurre i tassi verso lo zero. Leggete in tal senso le nostre stime sulla parte lunga della curva USA. In questo quarantotto monetario si inseriscono le guerre tariffarie. Ormai la Casa Bianca tratta apertamente anche con l’Europa su un nuovo regime di dazi. L’unico player in grado di promuovere una mossa concreta, perché favorito da un bilancio in ordine è la Germania. Il suo Governo non intende per il momento andare oltre al piano già anticipato di 50 miliardi di investimenti diluito negli anni. Poco. Troppo poco per sollevare le sorti economiche del continente. Evidentemente l’establishment tedesco non vuole trainare l’eurozona, la Germania si troverebbe imbrigliata in legami troppo forti. Rischierebbe di compromettere le proprie risorse a favore di paesi terzi. Diversamente, concedere maggior flessibilità fiscale ai paesi che la invocano (sud Europa), equivale a favorire indirettamente la propria crescita per effetto dei rapporti commerciali che intrattiene nell’Unione. La partita per noi europei rischia di farsi più dura qualora il dollaro perdesse l’appeal che attualmente gode grazie al differenziale tassi. Trump ne è così convinto che continua a twittare contro la Fed. E’ perciò probabile che si debba navigare a vista nei prossimi mesi. Dovremmo comprendere la qualità della crescita negli USA, avere visibilità sulla loro capacità di mantenere la crescita attorno al 2% nel 2020, soppesando tempo per tempo il comportamento degli indicatori di fiducia sia sul comparto manifatturiero che in quello dei servizi. Si tratta di un compito importante, utile per traghettare le nostre azioni operative verso le presidenziali del 2020. Donald Trump, come è ovvio che sia, vorrà arrivarci in salute con l’economia positiva e la borsa che ne rileva la condizione fisica adeguata. Il dollaro rimarrà quindi centrale nelle fluttuazioni di mercato contrapposto ad un euro che sconta le note complessità dell’Europa. 10/6/2019 33
TARGET2 BALANCES VENTI ANNI DOPO L'INTRODUZIONE DELL'EURO, l'Unione monetaria europea (UEM) è, secondo l’opinione di alcuni economisti del nord Europa, al suo crocevia. A seguito dello scoppio della crisi finanziaria e del debito europeo nel 2008, la Banca centrale europea (BCE) ha adottato misure globali per stabilizzare la valuta comune. I tassi di interesse sono stati ridotti a livelli inferiori a zero e diversi programmi di acquisto di attività hanno gonfiato il bilancio della BCE ( Riet 2018 ). All'interno del Sistema europeo di banche centrali, sono emersi ampi squilibri tramite il sistema di pagamenti TARGET2, che può essere visto come un credito quasi incondizionato a favore dei paesi dell'area dell'euro meridionale (Hans-Werner Sinn). 10/6/2019 34
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▪ DOLLAR INDEX DOLLAR IX 98,84 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 97,50 99,85 100,00 97,00 88,00 97,25 LONG TERM 92,00 99,85 104,00 a. US 10 Y YIELD b. SPREAD US –DE 10 Y YIELD VS. EUR USD 10/6/2019 36
FOREX MARKET EUR USD La struttura entro cui fluttuano gli scambi rimane per il momento la stessa che ha governato gli swing nell’ultimo anno. Il floor per effetto della tendenza dominante tende leggermente a flettere fissando per il mese di ottobre una soglia attorno a quota 1,09. A partire da tale livello ci attendiamo una reazione che rimane tale fintantoché i valori rimangono circoscritti sotto 1,0985 nel brevissimo. Oltre si entra in una fase correttiva vera e propria con spinte che possono produrre rialzo per l’euro estendibili sino a quota 1,1125/75. Maggiori tensioni per il cambio si avrebbero nel caso in cui il mercato ritenesse mature le condizioni per oltrepassare la barriera che in passato aveva contenuto in termini dinamici le reazioni dell’euro. Tale livello ▪ EUR USD LONG TERM transiterà nel corso del mese in area 1,1175. La violazione produrrebbe in linea teorica un reversal del trend di medio termine. Tale condizione maturerebbe con un aumento della percezione da parte degli investitori di una maggiore disponibilità della Fed a tagliare i tassi d’interesse nell’ambito di una visione più negativa del rallentamento della crescita in corso. I prossimi dati USA su occupazione (I° venerdì di ogni mese), manifattura e servizi avranno in tal senso un maggior grado di influenza sull’andamento del dollaro. EUR USD TACTICAL 1,0979 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 1,0900 1,1175 1,1030 1,1030 1,1300 1,0975 MEDIUM TERM 1,0900 1,1330 1,0600 EUR USD 1,0979 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 1,0900 1,1175 1,1030 1,1030 1,1400 1,1200 LONG TERM 1,0500 1,2000 1,0600 ▪ EUR USD SHORT TERM 10/6/2019 37
FOREX MARKET EUR GBP Le primissime reazioni al piano Brexit proposto dal primo ministro inglese Johnson non piacciono all’Europa ma sembrano convincere i mercati. La sterlina dopo alcune giornate di vendite sta ritrovando l’interesse dei mercati. Pertanto la nostra stima per target posizionati alla base del range stimato a ,8545 appare ancora confortata dall’andamento dei prezzi. Precauzionalmente lasciamo in area 0,90 il primo livello di resistenza significativo livello di resistenza interponendone uno intermedio a ,8935. La violazione di area ,88/,8750 confermerà la via verso l’obbiettivo indicato. ▪ EUR GBP LONG TERM Il passaggio tecnico che stiamo analizzando risulta di estrema importanza in quanto facente parte di un quadro che tenderà a portare la sterlina verso una vera e propria inversione di tendenza sull’euro. Siamo ancora in una fase preliminare, tuttavia considerato il periodo è bene apprezzarne le valenze tecniche per pianificare eventuali coperture strategiche su posizioni debitorie (import) denominate in GBP (Si consiglia di richiedere in proposito un approfondimento del nostro servizio di FX Risk Management). EUR GBP 0,8901 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 0,8750 0,8935 0,9150 0,9150 LONG TERM 0,8530 0,9000 0,8543 ▪ EUR GBP SHORT TERM 10/6/2019 38
FOREX MARKET EUR JPY L’evoluzione tecnica già messa a fuoco nel report precedente sul comportamento dello yen continua a tenere banco sui mercati confermando la presenza di una fase condizionata da un clima di avversione al rischio. Il mancato recupero dell'area 108/108,50 sta riportando acquisti sullo yen contro dollaro e contro euro. Temiamo la violazione di 104,90 qualora la BoJ non intervenga per contrastarne il breakout e consentire un ulteriore rivalutazione della moneta. Nell'ipotesi l’evento costituirebbe un ulteriore segnale di recrudescenza dell’avversione al rischio che sta fagocitando nuovamente i mercati ▪ EUR JPY LONG TERM azionari. Nel rapporto eur jpy il mancato superamento di area 120 lascia aperta la via per una temporanea caduta dei corsi verso l’area target stimata a fine agosto. I livelli su cui focalizzare eventuali ritorni a condizioni di maggior serenità rimangono gli stessi fissati lo scorso mese: 108,50 contro dollaro, 120 contro euro. EUR JPY 117,34 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 115,00 120,50 112,50 121,00 121,00 121,00 LONG TERM 113,00 135,00 USD JPY 106,87 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 104,90 108,60 107,30 108,60 108,60 LONG TERM 101,00 108,60 ▪ USD JPY LONG TERM 10/6/2019 39
FOREX MARKET EUR CNY Le delegazioni diplomatiche, Cina USA, ritornano a riunirsi per affrontare un nuovo capitolo del confronto commerciale/tecnologico. Il mercato in questa occasione non appare particolarmente affascinato dallo sviluppo delle trattative. I corsi del dollaro rimangono sempre al disopra dell’area 7 usd cny, Ciò rappresenta per il ns team di ricerca un segnale di sopravvivenza di un quadro politico teso e non ancora maturo per soluzioni a breve. Rimane quindi ancora aperto il rischio di un proseguimento del movimento tendenziale verso il target 7,40 usd cny. Nel rapporto eur cny continuiamo invece a rilevare condizioni di neutralità ▪ EUR CNY LONG TERM inserite nel contesto tecnico delineato nel riquadro. Continuiamo a privilegiare una visione parzialmente positiva per l’euro pur sempre circoscritta negli ambiti tracciati con un floor a quota 7,70 nel breve ed un cap in area 8,10 che rischia sempre di subire un break up fintantoché le quotazioni consolidano quantomeno sopra 7,70. EUR CNY 7,85 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 7,70 8,10 7,65 7,50 7,65 LONG TERM 7,55 8,10 USD CNY 7,15 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 7,05 7,20 6,85 6,80 LONG TERM 6,95 7,40 7,40 ▪ USD CNY LONG TERM 10/6/2019 40
FOREX MARKET EUR CHF L’apprezzamento del franco sull’euro tenderà a concedersi una pausa di consolidamento nei prossimi giorni senza modificare comunque la struttura del trend. Confermiamo quindi i target in precedenza fissati. In termini tattici un’eventuale correzione potrebbe maturare con recuperi dell’euro oltre la soglia 1,0950. In tal caso potremmo assistere a ritracciamenti verso 1,12. Il franco svizzero, al pari dello yen, conferma il suo naturale ruolo di moneta rifugio ancorché più di altre divise risulta regolato da tassi di interesse negativi. Nei confronti del dollaro infatti ha guadagnato terreno pur marginalmente evitando di subire la violazione di area 1,03 usd chf. ▪ EUR CHF LONG TERM EUR CHF 1,0923 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 1,0700 1,1000 1,0650 1,1120 1,1220 LONG TERM 1,0700 1,1200 1,0200 1,1050 USD CHF 0,9949 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET STRATEGIA TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 0,9710 1,0025 1,0350 1,0050 0,9600 0,9710 LONG TERM 0,9150 1,0350 1,1000 ▪ USD CHF LONG TERM 10/6/2019 41
FOREX MARKET EUR CHF Le monete scandinave a margine della polarizzazione sull’euro, hanno subito un nuovo aggiustamento verso la parte alta del range (eur nok – eur sek). Continuano tuttavia a delimitare la loro debolezza sui limiti tecnici che da mesi governano la scena tecnica. Di conseguenza la corona norvegese, unica area valutaria in cui la BC ha aumentato recentemente i tassi 1,25%, ha verificato minimi sull’euro a ridosso di 10,10. Il quadro tecnico esprimerebbe ancora un potenziale movimento di esaustione del rialzo dell’euro favorendo in tale ipotesi un ritorno dei corsi, che ne rappresenterà quindi la conferma, verso area 9,80 e 9,65 . La tenuta di 10,10 in questo passaggio risulterà di estrema importanza. ▪ EUR NOK LONG TERM Si sta annunciando lo stesso set up per la corona svedese. La tenuta di 10,90 dovrebbe spingere i valori verso area 10,65 e succissivamente 10,50 eur sek dove transita il livello sotto il quale sono posizionati ulteriori ordine di vendita. Anche in questo caso risulterà fondamentale la tenuta di area 10,90/11 in proiezione. EUR NOK 9,9805 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 9,80 10,10 9,65 10,10 10,15 LONG TERM 9,65 10,10 EUR SEK 10,8010 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 10,65 10,90 10,50 10,37 10,90 11,00 LONG TERM 10,50 10,90 10,10 ▪ EUR SEK LONG TERM 10/6/2019 42
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COMMODITY RESEARCH 10/6/2019 44
GLOBAL PMI METAL USERS Le condizioni commerciali tra i produttori di metalli a livello globale globali sono risultate modeste nell’ultimo periodo parimenti agli indici di fiducia PMI relativi al settore. Mentre l’area asiatica e quella europea hanno visto cali più lievi, il tasso di crescita degli utenti statunitensi è rallentata al minimo di tre anni. Con la domanda ancora in calo nell'industria globale del rame, le aziende hanno ridotto i loro prezzi di produzione per il quarto mese consecutivo. Questo potrebbe fare pressione sui margini di profitto. I prezzi rimangono deboli al livello più basso dal 2016/17. Secondo il rapporto PMI le aziende potrebbero abbassare ulteriormente i prezzi a fronte di una congiuntura ancora debole. 10/6/2019 45
▪ COMMODITY RESEARCH BUREAU INDEX LONG TERM CRB INDEX 173,41 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 168,00 174,00 156 189,00 180,00 LONG TERM 168,00 180,00 10/6/2019 46
COMMODITY RESEARCH La debolezza dell’indice CRB (Commodity Research Bureau) collauda la proiezione tecnica dei minimi che si sono formati a partire dal la primavera del 2016 in area 168. La violazione del livello apre la strada per un ulteriore fase regressiva dei valori proiettandoli in direzione del target 156, alzando il rischio di dover aggiornare quest’ultimo a livelli ulteriormente negativi rapportabili ai minimi che si sono formati nel 1972 prima dello shock petrolifero del 73. L’andamento delle quotazioni dei noli marittimi classe Balti Dry, rilevato in contrasto nel mese precedente con la debolezza del comparto commodity, si sta riallineando al trend di fondo. Eventuali discese sotto area 1500 sarebbero percepite come segnali incrementali su un quadro di per se piuttosto critico. ▪ CRB INDEX ▪ BALTIC DRY INDEX - NOLI MARITTIMI MERCI DRY 10/6/2019 47
COMMODITY RESEARCH PETROLIO Le tensioni nel Golfo (attentato impianti Aramco) non hanno prodotto segnali d’inversione del trend sebbene la reazione abbia temporaneamente spinto le negoziazioni oltre la banda di oscillazione che avevamo stimato. Il conseguente rientro nel range sta riportando i valori verso la direzione precedentemente prevista. Come scritto lo scorso mese ci aspettiamo tuttora un ribasso dei corsi verso area 53/52 usd/bar. Il livello corrisponde alla proiezione dei minimi segnati dal 2016. Con la loro violazione avremmo una mutazione degli equilibri e soprattutto la conferma di debolezza catturata anche dagli algoritmi alimentando ulteriori vendite. Di conseguenza il nostro giudizio per il comparto oil rimane di segno ▪ BRENT OIL SHORT TERM negativo. BRENT OIL 58,47 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 56,50 62,50 54,50 72,00 72,00 68,00 LONG TERM 52,50 67,00 40,00 77,00 ▪ BRENT OIL 10/6/2019\\ 48
C O M M O D I T Y R E S E A R C H METALLI NON FERROSI In linea con le attese la violazione di area 5790 ha innescato significativi ordini di copertura su posizioni lunghe di rame nonché vendite speculative orientate a spingere i prezzi verso l’area che reputiamo possa magnetizzare nel breve medio i valori scambiati 5150 e 5000. Di conseguenza si abbassa il livello che delimita la tendenza riflessiva a quota 5875. SOX SEMICONDUTTORI. (Riproponiamo l’analisi prodotta lo scorso mese a conferma del movimento atteso). Agli inizi di inizio luglio segnalavamo area 1450 come punto di verifica sulle temute prese di beneficio che stavano nuovamente portando volatilità negativa al comparto. La tenuta del livello ha favorito il ritorno di buy orders riattivando l’azione rialzista. ▪ COPPER LME FUTURE Pensiamo, sulla base di valutazioni quantitative, che i valori dell’indice possano tentare di riavvicinare nuovamente i massimi precedenti. Riteniamo altresì che il movimento sia governato da trade tattici e non strutturali. Pertanto, qualora il mercato ritornasse a testare area 1650, si aprirebbe una nuova fase di prese di beneficio. Ottobre – In linea con lo schema proposto il mercato dopo aver testato area 1650 ha attivato i taking profit con il rischio di spingere i valori sotto quota 1470 innescando un potenziale reversal del trend . COPPER 5.626 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 5440 5850 6000 5900 LONG TERM 4930 6100 5150 SOX SEMIC PHLX 1.574 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 1470 1650 1420 1650 1320 1465 LONG TERM 1435 1650 1300 ▪ SOX SEMICONDUCTOR PHLX INDEX 10/6/2019\\ 49
C O M M O D I T Y R E S E A R C H METALLI NON FERROSI L’alluminio, esaurita la fase di correzione delimitata dalla presenza della resistenza 1800/10 ha nuovamente ripiegato violando i precedenti minimi. Ci attendiamo un’ulteriore flessione dei prezzi in direzione del target stimato. Le motivazioni speculative che avevano spinto il Nickel a produrre un movimento decorrelato dal mercato dei metalli non ferrosi, potrebbero essersi esaurite. Il rialzo sta incontrando secondo le nostre valutazioni potenziali ostacoli che si contrappongono ad ulteriori apprezzamenti. Pertanto ci aspettiamo che si apra una fase di prese di beneficio. Tale azione dovrebbe respingere i valori in direzione di 15700/650 a breve. ▪ ALLUMINUM LME FUTURE La loro violazione invece promuoverebbe un ritracciamento più articolato del canale che sta governando le negoziazioni dal 2016. ALLUMINUIM LME 1.708 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 1630 1810 1630 1890 2200 1950 LONG TERM 1630 1930 NICKEL LME 17.906 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 15650 18900 10700 12600 15650 LONG TERM 14550 18900 12000 ▪ NICKEL LME FUTURE 10/6/2019 50
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C O M M O D I T Y R E S E A R C H BULLION Siamo entrati in una fase di consolidamento del rialzo dei prezzi dell’oro. Il primo livello attorno al quale vi sono significative probabilità che si crei nuovamente domanda quota in area 1450/40 usd/oz. Il mercato ha già avvicinato tale livello ed in effetti ha anticipato gli acquisti. Al momento, analizzando le dinamiche di momentum, pensiamo che la finestra di consolidamento possa rimanere ancora aperta. In ogni caso reputiamo l’attuale fase propedeutica ad un riequilibrio degli eccessi di acquisto che avevamo registrato ed allo stesso tempo utile per predisporre una nuova base di acquisto per i successivi rialzi. Il rilancio dei corsi oltre 1525 usd dovrebbe chiudere questo passaggio e riportare il movimento nel solco primario in direzione del target atteso. ▪ GOLD USD/OZ LONG TERM Alla base di questa rimodulazione del trend abbiamo sempre il sostegno primario a 1370 usd/oz. Per il paniere di riferimento dei titoli auriferi (GoldMine) suggeriamo di monitorare eventuali segnali di rischio a breve nel caso in cui si violi area 195. GOLD 1.505 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_IN K_OUT SHORT TERM 1440 1525 1370 1350 LONG TERM 1370 1650 1650 GOLD BUGS 211,29 BEAR MARKET NEUTRAL BULL MARKET SUPP RESIS TARGET TARGET WARNING TREND RIBASSO CORREZIONE NEUTRO CORREZIONE RIALZO VERIFICATI K_ IN K_ OU T SHORT TERM 200,00 218,00 242 146,00 195,00 LONG TERM 195,00 218,00 300 ▪ GOLD BUGS (EQUITY INDEX) 10/6/2019 52
STOCK MARKET ANALYSIS 10/7/2019 53
10/6/2019 54
EQUITY MARKET A Wall Street circola la domanda su chi sia l’elefante nella stanza talmente grande da rischiare di travolgere tutto? La Fed interviene da tre settimane nel mercato monetario con operazioni Repo giornaliere di almeno 75 miliardi di dollari. Perchè.? Cosa sta accadendo? Perché le banche non fanno circolare i depositi? Hanno qualche timore? Le risposte sinora date sembrano di tono accademico e per tale ragione poco convincenti. Erano 10 anni, ovvero dal Lehaman momentum. che la Federal Reserve di NY non interveniva nel mercato monetario. Il problema risiede nella misura in cui in assenza di una motivazione convincente gli investitori vendono e poi verificano. E’ la stessa Banca Centrale ad aver tracciato una linea di fuoco, fissando il 10 ottobre la data conclusiva per le operazioni Repo. Lo Standard & Poor 500 ha violato il nostro primo livello di alert 2940 successivamente recuperato in una sequenza funky. Siamo in un funky market! Un mercato che vive in uno stato di eccitazione senza una percorso definito. La regressione della serie storica nonostante gli swing performati dagli inizi del 2018 rimane ancora positiva. La sequenza dei minimi crescenti da inizio 2019 rimane conserva ancora il suo equilibrio, ma negli ultimi tre manifesta VIX MOMENTUM una perdita di momentum. La volatilità sta nuovamente alzando il livello di contrattazione. Il grafico a lato mette in evidenza il rapporto tra lo sviluppo S&P 500 MOMENTUM dell’algoritmo di momentum del Vix (volatilità) e quello delle quotazioni dell’S&P 500. Il primo sta ritornando in area positiva, il secondo specularmente sta regredendo verso quella negativa. Da ciò non possiamo che mettere a fuoco il comportamento del mercato qualora dovesse incrociare i minimi segnati durante l’estate. Essi rappresentano un potenziale stress test sulla tenuta dell’equilibrio che su basi instabili continua a declinare lo spettro di un segnale di reversal. Anticiparne l’evoluzione equivale ad una scommessa. Possiamo più semplicemente stabilire che gli indizi preludono ad un breakout; potremmo anche sostenerlo con l’esibizione di diversi indicatori, ma non conosciamo quale sia la strategia dei vigilantes che in più occasioni hanno S&P 500 dimostrato di intervenire quando il gioco rischiava di saltare. 10/6/2019 55
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