PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE - ANZIANI: LE STRUTTURE SUL TERRITORIO E I BISOGNI DI CHI LE "ABITA" - OPI Verona
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PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE ANZIANI: LE STRUTTURE SUL TERRITORIO E I BISOGNI DI CHI LE “ABITA” numero 3 settembre - ottobre 2020
SOMMARIO ANZIANI: LE STRUTTURE SUL TERRITORIO E I BISOGNI DI CHI LE “ABITA” PER ENTRARE NEL MERITO 1 ANZIANI: LE STRUTTURE SUL TERRITORIO E I BISOGNI DI CHI LE “ABITA” La popolazione veronese… 2 L’ASSISTENZA TERRITORIALE Piano della Performance 2020-2022 e Documento Direttive 2020 4 INTERVISTE La voce degli “abitanti” delle strutture per anziani: ospiti, familiari, operatori 14 RASSEGNA STAMPA Luigi Grezzana, già primario di Geriatria a Borgo Trento 20 «A 106 anni non me ne sono accorta» 23 Divisi dal virus dopo 62 anni Sposi tornano a vivere assieme 24 La Cesira, nonna attiva «Vaccinate anche me» 26 DALLA LETTERATURA Poesia di Wislawa Szymborska “La breve vita dei nostri antenati” 27 Pubblicazione trimestrale. Questo numero è stato chiuso ottobre 2020. Direttore Responsabile: Marina Vanzetta Comitato di redazione: Vallicella Franco, Dal Corso Dario, Verzè Alessia, Tabarini Gabriella, Ballarin Silvana, Bernardelli Stefano, Bonetti Lorella, Cengia Maria Grazia, Maculan Massimiliano, Meorali Francesco, Molinari Luca, Ortolani Riccardo, Pasquetto Francesca, Zanini Giovanni, Zanolli Barbara. Redazione: Vanzetta Marina, Cengia Maria Grazia, Bernardelli Stefano, Zanolli Barbara, Molinari Luca, Marcot- to Enrico. Editore: OPI - Ordine delle Professioni Infermieristiche di Verona, via Cà di Cozzi 14/a, 37124 Verona Note editoriali: Gli articoli inviati dovranno essere corredati dal titolo, dalle note bibliografiche, cognome e nome dell’autore e qualifica professionale, ente o istituto di appartenenza, recapito postale e telefonico. Dovranno essere inviati alla sede OPI - Ordine delle Professioni Infermieristiche di Verona, via Cà di Cozzi 14/a, 37124 Verona - E-maili nfo@ipasviverona.com al Direttore di Prospettive Infermieristiche. Si autorizza, nel rispetto delle comuni regole di salvaguardia delle pubblicazioni scientifiche e dei diritti d’autore, la riproduzione a scopo didattico e informativo degli articoli di Prospettive Infermieristiche purchè con citazione esplicita dell’autore e della rivista. I punti di vista e le opinioni espressi negli articoli sono degli autori e non rispettano necessariamente quelli dell’Editore. Manoscritti e fotografie anche se non pubblicati non saranno restituiti. L’Editore è a disposizio- ne di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione. Progetto grafico e impaginazione: cocchi&cocchi [www.cocchiecocchi.it]
Anziani: le strutture sul territorio e i bisogni di chi PER ENTRARE le “abita” NEL MERITO Un tempo difficile questo, ma un tempo che risente anche di un passato che le criticità per molte ragioni le ha trascinate o quanto meno miscono- sciute. Un presente che ci presenta il conto che è attuale solo temporal- mente ma che è la somma di un passato forse mai sufficientemente con- siderato. E questo emerge in modo inequivocabile leggendo le risposte degli operatori sulle e tra le righe. Ma altrettanto chiaramente è evidente lo sforzo compiuto da tutti nel quo- tidiano per dare risposte personalizzate e di elevata qualità a bisogni sempre più complessi. Le risposte dell’ospite e del familiare lo sottolineano. Grande propulsore il ritorno positivo di chi si assiste e dei familiari degli assistiti, ma questo da solo non è più sufficiente a fare la differenza come non lo è più lo stare bene in équipe. È giunto il tempo, portato dalla pandemia, in cui è necessario un cambio di passo concreto come quello auspicato dagli stessi operatori: “la revi- sione degli standard e del rapporto ospite/operatore e quindi di andare a rivedere le dotazioni organiche calcolate sulla base dei reali bisogni degli ospiti. Sempre alle Istituzioni, di creare maggiore integrazione tra gli Ospedali e il territorio” È dunque tempo di agire! “Le parole insegnano, gli esempi trascinano ma solo i fatti danno credi- bilità alle parole.” S. Agostino PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 1
ANZIANI: LE STRUTTURE SUL TERRITORIO E I BISOGNI DI CHI LE “ABITA” La popolazione veronese… Il Piano della Performance 2020- Veneto sia per estensione che per a cura della REDAZIONE 2022, Documento direttive 2020 numero di abitanti. dell’Azienda ULSS 9 Scalige- La popolazione è composta da ra approvato con deliberazione adulti con un’età tra i 45 ed i 64 del direttore generale n. 731 del anni (Tabella 1). Nell’anno 2019 18/09/2020 delinea così il territo- la popolazione ha subito un lieve rio e la popolazione veronese. amento rispetto all’anno precedente I residenti nella provincia di Ve- (+3.796 abitanti, 0,4%). rona al 31 dicembre 2019 erano 930.445 distribuiti in 98 comuni: si tratta della seconda provincia del 2
ANZIANI: LE STRUTTURE SUL TERRITORIO E I BISOGNI DI CHI LE “ABITA” totale maschi femmine da 0 a 4 38.278 19.733 18.545 da 5 a 14 89.327 45.946 43.381 da 15 a 24 90.384 46.743 43.641 da 25 a 44 225.016 113.116 111.900 da 45 a 64 280.470 140.320 140.150 da 65 a 74 99.346 47.313 52.033 oltre 75 107.624 43.089 64.535 totale 930.445 456.260 474.185 Tabella 1 – La popolazione veronese al 31 dicembre 2019 (tratto dal Piano della Performance 2020-2022, Documento direttive 2020 dell’Azienda ULSS 9 Scaligera). Come peraltro tutte le popolazioni del nord Italia, anche quella vero- nese sta subendo un inesorabile invecchiamento con tutte le ricadute positive e negative ad esso correla- to (Figura 1). Se da un lato la quota anziana del- la popolazione costituisce un’inne- gabile supporto per i più giovani – specie se con figli piccoli o rela- tivamente piccoli – e una fetta sem- pre più importante di economia del consumo, dall’altro gli anziani, ed i grandi anziani in particolare, richie- dono sempre più risorse in ambito di salute e assistenza generando costi, sia diretti che indiretti, a breve non più sostenibili. Figura 1 – La popolazione veronese nel 2020. PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 3
L’ASSISTENZA TERRITORIALE - Piano della Performance 2020-2022 e Documento Direttive 2020 L’assistenza Territoriale Con riferimento all’Assistenza terri- toriale si riportano le strutture e i dati dell’assistenza domiciliare, re- sidenziale e semi-residenziale. Nel complesso l’ULSS 9 dispone sul territorio dei seguenti servizi: Tabella 13 - Strutture territoriali Distretto 1 Distretto 2 Distretto 3 Distretto 4 Bussolengo, Villafranca, Poliambulatori Villa S. Giuliana Polo S. Bonifacio Legnago Bovolone Isola della Scala, Malcesine, Saro ospedalieri Cuore, Pederzoli, Villa Garda Caprino Veronese, Bardolino, Montecchia di Crosara Marzana, Legnago, Bussolengo, S.Giovanni Lupatoto Poliambulatori Verona Via Campania, Bovolone, Domegliara, I.d.Scala, Tregnago Territoriali Via del Capitel Zevio, Malcesine, Negrar, Peschiera, Verona Via Valeggio Via Poloni Nogara, Cerea Sommacampagna, Villafranca, Cologna Veneta Valeggio Ospedali di Tregnago, San Bonifacio Bovolone Cdc Pederzoli Comunità Hospice Marzana Cologna Veneta Cdc Pederzoli R.E.M.S. Nogara 4
L’ASSISTENZA TERRITORIALE - Piano della Performance 2020-2022 e Documento Direttive 2020 Assistenza primaria Relativamente alla medicina ge- Con l’attivazione delle Medicine di ULSS 9 a fine 2019 arriva a con- nerale, l’Azienda opera mediante Gruppo integrate di Valeggio e di tare 9 Medicine di Gruppo con 88 572 Medici di Medicina Genera- Castelnuovo del Garda nel Distret- medici che vi operano. le e 114 Pediatri di libera scelta. to 4 dell’Ovest Veronese l’azienda Tabella 14 - Medici di medicina generale e pediatri di libera scelta convenzionati con l’ULSS 9 al 31/12/2019 Distretto 1 Distretto 2 Distretto 3 Distretto 4 Medici di Medicina Generale 296 92 184 572 Pediatri di Libera Scelta 55 20 39 114 FORME ASSOCIATIVE MMG 53 11 35 99 FORME ASSOCIATIVE PLS 14 4 8 26 Numero Medicine di Gruppo Integrate attivate 3 4 2 9 PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 5
L’ASSISTENZA TERRITORIALE - Piano della Performance 2020-2022 e Documento Direttive 2020 Assistenza domiciliare Al fine di garantire un adeguato e dai comuni diversi servizi gratuiti In merito all’ADI si riportano in Ta- sostegno alle persone con disabi- forniti a domicilio, differenziati a bella 15 i dati relativi alle perso- lità che necessitano di interventi seconda delle esigenze del cittadi- ne seguite. Il confronto con l’anno per l’aiuto personale e per la vita no. I Principali servizi sono l’Assi- 2018 fa registrare un aumento del indipendente presso il proprio do- stenza Domiciliare Integrata(ADI) e n. complessivo di utenti (+2345 micilio, sono garantiti dalle AULSS l’Impegnativa di Cura Domiciliare. pari al 10,3%) presi in carico. Tabella 15 - Utenti in ADI e tipologia di figura che effettua l’accesso 2019 2018 Figura Professionale che effettua l'accesso Numero Utenti Numero Utenti 01. MMG 18.946 16.700 02. PLS 214 196 03. infermiere 12.374 11.856 04. medico specialista 2.348 2.560 05. medico esperto in cure palliative 845 910 07. psicologo 08. fisioterapista 1023 975 12. assistenza sociale della Az. ULSS (del SSN) 410 405 13. assistente sociale del Comune (no del SSN) 5 4 60. OSS della Az. ULSS (del SSN) 512 484 61. OSS del Comune (no del SSN) 6 4 99. altro soggetto 2 3 TOTALE 25.180 22.835 Fonte: Flusso informativo regionale delle cure domiciliari Con DGRV 1338/2013, nell’am- l’Impegnativa di Cura Domiciliare rispondente a diverse intensità di bito delle prestazioni costituenti (ICD) che ha sostituito le precedenti bisogno assistenziale: LEA aggiuntivi regionali, sono sta- forme di sostegno economico (As- · ICDb – utenti con basso bisogno te riprogrammate le prestazioni in segno di Cura). assistenziale (ex Assegno di Cura materia di domiciliarità nella non L’ICD è strutturata in cinque tipolo- base e badanti e contributo SAD-A- autosufficienza ed è stata istituita gie, mutuamente esclusive, ognuna DI); 6
L’ASSISTENZA TERRITORIALE - Piano della Performance 2020-2022 e Documento Direttive 2020 · ICDm – utenti con medio biso- giungere una nuova impegnati- DGRV 1338/2013 sono stati ag- gno assistenziale (ex Assegno di va di Cura Domiciliare destinata giornati con DGRV 1047/2015. Cura demenze con disturbo com- alle persone affette da Sclerosi Con DGR n.946/2017 sono stati portamentale); Laterale Amiotrofica (ICDsla), pre- introdotte ulteriori disposizioni in- · ICDa – utenti con alto bisogno cedentemente erogate tramite tegrative della DGRV 517/2017 assistenziale che necessitano di progetti specifici (DGRV 571 del circ le modalità di liquidazione interventi domiciliari di assistenza 28/04/2017) delle ICDsla continua nelle 24 ore e di apparec- chiature elettro-medicali; Per l’assegnazione dei contributi Nella Tabella si riportano i dati. Si · ICDp – utenti con grave disabilità (che variano da 120 a 800 euro può notare che il valore del con- psichica e intellettiva (ex contributi mensili, ad eccezione per le ICDsla tributo erogato nel 2019 risulta in aiuto personale); il cui contributo può arrivare fino a aumento in attuazione della pro- · ICDf – utenti con grave disabilità 2.000,00 euro) viene valutata sia grammazione aziendale prevista fisico-motoria (ex contributi vita in- la gravità del bisogno assistenziale con Deliberazione del Direttore dipendente). che la situazione economica rileva- generale n.186 del 28.03.2019 . A queste fattispecie si deve ag- ta con l’ISEE. I criteri stabiliti dalla Tabella 16 - Numero utenti e valore del contributo ICD erogato IMPEGNATIVE DI IMPORTO N. UTENTI LIQUIDATO N. UTENTI LIQUIDATO CURA UNITARIO 2018 ANNO 2019 ANNO DOMICILIARE 2018 2019 ICDsla Contributo variabile 35 255.884,00 36 262.738,25 ICDa 600/800 Euro 112 899.500,00 118 923.200,00 ICDb 120 Euro 3.542 4.381.680,00 3.972 4.721.880,00 ICDm 400 Euro 797 2.851.600,00 820 2.917.720,00 ICDp Contributo Variabile 446 1.480.460,30 484 1.616.387,95 ICDf Contributo Variabile 213 1.285.322,44 224 1.300.016,73 SAD in ADI - 2.986.668,61 2.988.666,00 Sollievo 119 368.637,53 77 317.614,96 totale 5.264 14.509.752,88 5.731 15.048.223,89 PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 7
L’ASSISTENZA TERRITORIALE - Piano della Performance 2020-2022 e Documento Direttive 2020 Ospedale di comunita’ Tabella 17- Ospedali di Comunità: decorrenza attivazione e posti letto Codice Codice Ospedale di Comunità N° posti letto Inizio attività regionale STS 11 UDO Tregnago 15 01/01/2016 012395 768146 Nell’azienda Ulss 9 Scaligera sono Bovolone 24 01/12/2018 013034 804001 presenti 75 posti letto di ospeda- li di Comunità suddivisi su quattro Pederzoli 24 01/07/2018 013097 845332 strutture. San Bonifacio 12 01/12/2019 013166 768220 Valeggio 24 01/06/2020 012396 845305 Tabella 18 – Ospedali di Comunità: N. dimissioni, degenza media e tempo medio intercorso tra richiesta acco- glimento e ricovero per struttura. Anno 2019. Tempo medio tra Struttura Erogatrice N° dimissioni degenza media domanda di accoglimento e ricovero Bovolone 178 38,1 9,9 Gli ospedali di comunità accolgo- no pazienti prevalentemente pro- Pederzoli 387 20,1 4,7 venienti dalle strutture ospedaliere San Bonifacio 3 17,3 0 (68% del totale degli accoglimenti). Tregnago 196 26,7 54,1 Totale 764 26 11,7 8
L’ASSISTENZA TERRITORIALE - Piano della Performance 2020-2022 e Documento Direttive 2020 Hospice In Azienda Ulss 9 Scaligera nel 2019 sono presenti 3 Hospice: Tabella 19- Hospice: decorrenza attivazione e posti letto Ex ULSS Hospice Comune posti letto Codice sts11 Inizio attività 120 San Cristoforo COLOGNA VENETA 7 768014 01/01/1999 120 San Giuseppe di Marzana VERONA 14 768094 01/06/2006 122 Pederzoli PESCHIERA DEL GARDA 10 845338 01/10/2018 La provenienza risulta essere prin- dell’assistito con cure palliative do- spice. La dimissione risulta nel 90% cipalmente da struttura ospedalie- miciliari attive (31,6%) con una no- dei casi in decesso del paziente. ra (37,5% dei casi) e il domicilio tevole variabilità tra le strutture Ho- Tabella 20 - Numero dimissioni, persone, giornate degenza e degenza media per struttura Hospice, anno 2019. N Persone Degenza Anno Codice Struttura Struttura descrizione N Dimissioni (Codici fiscali GG degenza media distinti) 2019 768014 Hospice San Cristoforo - Cologna Veneta 107 107 2.155 20,1 2019 768094 Hospice San Giuseppe - Marzana 186 179 4.075 21,9 2019 845338 Hospice Pederzoli 166 163 3.223 19,4 Totale 459 449 9.453 20,6 PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 9
L’ASSISTENZA TERRITORIALE - Piano della Performance 2020-2022 e Documento Direttive 2020 Assistenza residenziale e semi-residenziale Questa offerta assistenziale si rivol- Con DGRV 1759 del 29 novembre domiciliarità (ICD). Poiché la pub- ge agli assistiti “più fragili”: anzia- 2019 ad oggetto “Programmazio- blicazione della nuova program- ni, disabili, pazienti con patologie ne e attribuzione alle aziende ULSS mazione ha avuto luogo nel mese croniche o con problemi di dipen- delle risorse finanziarie regionali e di dicembre 2019, l’ULSS non ha denze o di salute mentale. statali per la Non Autosufficienza - esaurito interamente la disponi- Trova espressione in numerose strut- Anno 2019. Art. 5, co. 1 della L.R. bilità. Inoltre l’attivazione di nuo- ture (residenziali e semiresidenzia- 18/12/2009, n. 30. D.G.R. n. ve ICD negli ultimi mesi dell’an- li) adeguatamente dotate per far 126/CR del 12 novembre 2019” no 2019 deve essere sostenibile fronte alle esigenze delle diverse la Regione Veneto ha individuato le come volumi da mantenersi anche tipologie di pazienti. L’accesso al risorse di fonte regionale e statale nell’anno 2020; infatti un’impegna- sistema della residenzialità e se- disponibili per gli interventi LEA in tiva assegnata a fine 2019 costerà miresidenzialità avviene a seguito materia di non auto sufficienza sta- per 1/12 nel 2019 ma presumibil- di valutazione della UVMD e nel bilendone altresì la distribuzione e mente per 12/12 nel 2020. corso del 2017 si è intervenuti per destinazione alle aziende ULSS re- Nelle tabelle sottostanti sono ripor- allineare e rendere omogenei i per- lativamente all’esercizio 2019, per tate le strutture (a gestione diretta corsi di accesso che erano presen- un importo pari a 131.767.300€ e convenzionata) articolate per ti- ti nelle exULSS. In particolare con superiore di oltre 3,5 milioni al fon- pologia di assistenza. Si noti che DDG n. 892 del 24 agosto 2017 do 2018 (€128.188.500). Di que- una stessa struttura “fisica” può è stato approvato il regolamento sti, €84.849.100 sono previsti per svolgere più attività, e pertanto ri- dell’AULSS 9 per l’accesso ai ser- la residenzialità non autosufficienti, sulta conteggiata tante volte quante vizi semiresidenziali, e con DDG €7.879.000 per residenzialità di- sono le differenti attività codificate 892/2019 l’accesso ai servizi se- sabili, € 20.026.000 per semi re- nei modelli ministeriali. miresidenziali per disabili. sidenzialità disabili e €18.295.000 Tabella 21 - Strutture a gestione diretta – 2019 TIPO ASSISTENZA consultorio familiare ai malati terminali ai disabili psichici tossicodipendenti strumentale e per Assistenza AIDS ai disabili fisici Assistenza per Attività clinica idro termale TIPO STRUTTURA agli anziani psichiatrica laboratorio Diagnostica Assistenza Assistenza Assistenza Assistenza Assistenza Assistenza Attività di Attività di immagini Ambulatorio Laboratorio 59 17 17 Struttura residenziale - 12 - - 2 3 1 - Struttura semi residenziale - - - 9 2 - - 1 4 - Altro tipo di struttura 34 3 2 16 7 6 2 - 6 6 6 3 10
L’ASSISTENZA TERRITORIALE - Piano della Performance 2020-2022 e Documento Direttive 2020 Tabella 22 - Strutture in convenzione 2019 TIPO ASSISTENZA strumentale e per immagini consultorio familiare ai malati terminali ai disabili psichici tossicodipendenti Assistenza AIDS TIPO STRUTTURA ai disabili fisici Assistenza per Attività clinica idro termale agli anziani psichiatrica laboratorio Diagnostica Assistenza Assistenza Assistenza Assistenza Assistenza Assistenza Attività di Attività di Ambulatorio Laboratorio 59 17 17 Struttura residenziale - 12 - - 2 3 1 - Struttura semi residenziale - - - 9 2 - - 1 4 - Altro tipo di struttura 34 3 2 16 7 6 2 - 6 6 6 3 Gli istituti o centri di riabilitazione sono 4, per complessivi 22 posti let- miresidenziali, come riportato nella convenzionati ex art.26 L.833/78 to residenziali e 100 posti letto se- seguente tabella. Tabella 17- Ospedali di Comunità: decorrenza attivazione e posti letto Posti letto Posti letto Totale residenziali Semi-residenziale CENTRO POLIFUNZIONALE DON CALABRIA 22 100 122 Sono attive due convenzioni con istituti situati nella Regione Emilia CENTRO AMBULATORIALE DI RIABILITAZIONE Romagna (Istituto Luce del Mare e 0 0 0 (Fondazione Speranza Onlus) Villa Salus). A.G.B.D Onlus La tabella seguente riporta il n. di 0 0 0 (Associazione Sindrome di Down) utenti e le giornate di assistenza, FONDAZIONE PIU’ DI UN SOGNO 0 0 0 Totale 22 100 122 PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 11
L’ASSISTENZA TERRITORIALE - Piano della Performance 2020-2022 e Documento Direttive 2020 Alcuni dati nello specifico Tra i dati, tutti interessanti, riportati per la quota fissa addizionale che sul territorio sono complessi- nel piano è significativo – ai fini di (7RQ). 561.397 hanno avuto alme- vamente 79 per la maggior parte, una riflessione in termini di risorse no un’esenzione, di questi 210.296 centri servizi per anziani. Nel 2019 anche se ovviamente non deve es- avevano più di un’esenzione per i posti dedicati alle persone anzia- sere considerato l’unico – quello re- reddito e/o per patologia. ne sono stati 5.361 con un numero lativo ai residenti e assistiti in ULSS La risposta assistenziale agli assistiti complessivo di utenti pari a 6.687 esenti da ticket. più “fragili” ovvero, anziani, disabi- per l’assistenza residenziale e 244 Al 31 dicembre 2019 erano li, pazienti con patologie croniche con un numero di utenti pari a 355 178.146 gli esenti per reddito, o con problemi di dipendenze o di per l’assistenza semiresidenziale 318.348 gli esenti per invalidità, salute mentale viene data nelle strut- (Tabella 24 – 25). malattie rare e patologia e 265.451 ture residenziali e semi-residenziali suddivisi tra le diverse tipologie di steriali, confrontati con l’anno pre- Le Strutture Intermedie sono strutture assistenza, ricavate dai flussi mini- cedente. sperimentali e innovative per per- Tabella 24- Assistenza Residenziale (fonte STS24) 2019 2018 giornate assi- giornate assi- Assistenza residenziale n posti n utenti stenza n posti n utenti stenza S05 ASSISTENZA PSICHIATRICA 413 461 137.566 419 469 131.568 S09 ASSISTENZA AGLI ANZIANI 5.361 6.687 1.579.839 5.337 6.654 1.642.704 S10 ASSISTENZA AI DISABILI FISICI 257 254 75.909 233 238 78.875 S11 ASSISTENZA AI DISABILI PSICHICI 443 397 132.877 484 394 132.254 S12 ASSISTENZA AI MALATI TERMINALI 31 493 10.271 31 413 7.022 totale 6.505 8.292 1.936.462 6.504 8.168 1.992.423 12
L’ASSISTENZA TERRITORIALE - Piano della Performance 2020-2022 e Documento Direttive 2020 manenze brevi, tenute ad erogare ni) i pazienti per i quali non sia di assistenza, conservazione dello servizi di assistenza continua in re- prefigurabile un percorso di assi- stato di equilibrio di salute e riabi- gime di degenza a bassa e media stenza domiciliare e risulti impro- litazione; intensità, nonché create allo scopo prio il ricorso all’ospedalizzazione · Hospice: struttura residenziale, di: o all’istituzionalizzazione. integrata nella rete dei servizi di · Migliorare la continuità dell’as- In tale ambito di attività si indivi- cure palliative, destinata all’assi- sistenza; duano, in particolare, tre specifi- stenza di malati inguaribili in fase · Facilitare le dimissioni ospe- che unità di offerta: avanzata di malattia o in condizio- daliere; · Ospedale di Comunità: struttura ni di fine vita. · Evitare o ritardare gli ingressi di ricovero intermedia, inserita nel- definitivi delle persone anziane la rete dei servizi dell’assistenza nelle strutture residenziali. territoriale; Le strutture di ricovero intermedie · Unità Riabilitativa Territoriale sono in grado di accogliere, per (URT): struttura di ricovero inter- un periodo limitato (20 – 30 gior- media con obiettivi assistenziali Tabella 25- Assistenza Semi-Residenziale (fonte STS24) 2019 2018 giornate giornate Assistenza semiresidenziale n posti n utenti assistenza n posti n utenti assistenza S05 ASSISTENZA PSICHIATRICA 205 664 31.776 203 703 35.075 S09 ASSISTENZA AGLI ANZIANI 244 355 63.466 243 293 58.665 S10 ASSISTENZA AI DISABILI FISICI 35 43 7.044 36 49 6.048 S11 ASSISTENZA AI DISABILI PSICHICI 1305 1156 222.546 1281 1114 206.656 totale 1.789 2.218 324.832 1.763 2.159 306.444 PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 13
INTERVISTE La voce degli “abitanti” delle strutture per anziani: ospiti, familiari, operatori Strutture, sia quelle residenziali in modo personalizzato ai bisogni a cura della REDAZIONE che semi-residenziali che, a fronte assistenziali di ogni ospite. di una popolazione anziana con Abbiamo voluto dar voce a ciascun bisogni assistenziali sempre più “abitante” di queste strutture per complessi, si trovano a dovere ero- capire cosa e come si vive all’inter- gare risposte assistenziali sempre no e anche quali sono state le dif- più articolate che per essere effica- ficoltà in questo anno di pandemia ci non possono prescindere dalla ma soprattutto quali sono le critici- personalizzazione e dal lavoro di tà che già erano presenti prima e équipe. Équipe che in questo ulti- quali sono i bisogni non solo assi- mo anno sono state messe a dura stenziali per poter co-abitare con prova dalla pandemia che ha evi- risultato e benessere di tutti questo denziato, come peraltro nelle strut- ambito. ture ospedaliere, gli effetti della In “punta di piedi” siamo quindi en- contrazione delle risorse avvenuta trati in una struttura che per ragioni progressivamente negli anni e la di privacy non nominiamo e abbia- sofferenza dei sistemi organizzativi. mo fatto una chiacchierata con un Equipe che hanno cercato di dare ospite, un familiare, un operatore e hanno di fatto dato il meglio, pur socio-sanitario, un infermiere e un in condizioni di forte disagio e cri- dirigente e coordinatore. ticità, per continuare a rispondere 14
INTERVISTE Il familiare e lontananza, mi accontenterei an- che solo di toccarle la mano, ma Da quanto tempo il suo caro si in questo momento mi rendo conto trova in struttura? che anche se sono stati vaccinati La mia mamma si trova qui da cir- non è possibile. ca 2 anni. Se potesse chiedere qualcosa agli Come si vive secondo lei in operatori cosa chiederebbe? struttura? Posso solo che ringraziare tutto il Prima del Covid sicuramente molto personale, ogni giorno si prendo- bene, passavo dalla mamma tutti i no cura della mia mamma anche giorni, c’erano feste ed occasioni se non è sempre facile e per la di scambio continue con tutto lo costanza delle videochiamate sia staff, ora è tutto più complicato. a me che a mio fratello, per noi L’ospite Cambierebbe qualcosa? è davvero importante. Agli opera- Se si cosa? tori chiederei di continuare il loro Da quanto tempo si trova in Si, questa situazione di isolamento lavoro con la stessa passione. struttura? Mi trovo in questa struttura da quasi 16 mesi. Come si trova? Qui mi trovo bene. Cambierebbe qualcosa? Se si, cosa? No perché sono contenta e mi tro- vo proprio bene. Se potesse chiedere qualcosa agli operatori cosa chiederebbe? Sono tutte bravissime, per me una vale l’altra. Mi piacerebbe andare a casa al- meno per qualche ora, quando i miei figli sono vaccinati. Non cambierei struttura con nes- sun’altra, ho provato prima di veni- re qui e non mi sono trovata bene per niente. PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 15
INTERVISTE È stata una scelta? All’inizio non è stata una scelta. Quando esci dagli studi universita- ri hai solamente voglia di iniziare a lavorare e poter fare esperienze lavorative. Or ora invece è una mia scelta. Cosa significa essere infermiere in una struttura residenziale? Essere infermiere in una struttura residenziale significa tanto. L’operatore socio-sanitario le azione intraprendere per poter Significa lavoro di equipe, respon- gestire la difficoltà del momento. sabilità, significa essere capaci Da quanto tempo lavora in questa di spaziare tra le mille patologie struttura? Alla luce della sua esperienza dell’anziano e non solo. Lavoro qui da nove anni. cosa c’è e cosa manca in termini L’infermiere in una struttura residen- di risorse? ziale però non è solo un infermiere. È stata una scelta? Secondo me bisognerebbe avere È anche una figura familiare per Si, la mia scelta è stata motivata da più tempo a disposizione da dedica- i suoi ospiti. Gli ospiti non hanno esperienze di vita personali e presa re ai bisogni essenziali dell’ospite. bisogno solo di cure mediche in con la coscienza di poter aiutare le queste strutture, ma hanno bisogno persone più bisognose. Consiglierebbe a un collega di la- anche di conforto e amore. vorare in una struttura residenziale? Cosa significa essere operatore in Dal lato umano assolutamente Quali sono le maggiori difficoltà una struttura residenziale? consigliato. che quotidianamente si trova a Prendersi cura dei bisogni prima- gestire? ri, e aiutare le persone nel loro L’infermiere Quotidianamente le maggiori dif- benessere e nella loro autonomia ficoltà che mi trovo a gestire sono giornaliera, saperli ascoltare, dare Da quanto tempo lavora in una soprattutto gli sbalzi di umore e di conforto e cercare con la nostra struttura residenziale? comportamento degli ospiti affetti competenza di alleviare la loro sof- Lavoro in questa struttura residen- da Alzheimer e decadimento cogni- ferenza. ziale dall’ottobre del 2018, quindi tivo. Ogni volta devi trovare strate- da due anni e mezzo circa. gie diverse per calmarli o anche Quali sono le maggiori difficoltà Prima di lavorare in questa struttura solo per somministrare loro la tera- che quotidianamente si trova a avevo lavorato in un’altra casa di pia. Sono sempre imprevedibili. gestire? riposo per due mesi. Nel comples- Il medico è presente solo alcune ore La cosa più difficile è saper ricono- so sono quasi tre anni che lavoro in durante il giorno ed in particolare scere al momento del bisogno qua- una struttura residenziale. durante la notte quando sono l’unica 16
INTERVISTE infermiera in turno per 120 ospiti. Il coordinatore modello organizzativo per riuscire a garantire la somministrazione Oggi, con uno sguardo anche al Alla luce della sua esperienza contestuale della terapia. passato, dal punto di vista organiz- cosa c’è e cosa manca in termini Tuttavia le difficoltà maggiori resta- zativo quali sono le maggiori critici- di risorse? no legate alla gestione delle urgen- tà delle strutture residenziali? In termini di risorse posso dire che ze e delle criticità degli ospiti fuori Nei miei 25 anni di coordinamen- in questo momento mancano asso- dall’orario di presenza medica in to, posso sicuramente affermare lutamente infermieri. struttura, che ricordo essere limitata che molto è cambiato nel mondo solo ad alcune ore durante la gior- delle Case di Riposo; in particolare Consiglierebbe a un collega di la- nata, mentre nei festivi, durante la ci si è concentrati sulla sicurezza e vorare in una struttura residenziale? notte, viene demandata alla Guar- sul benessere di ospiti e personale, Consiglierei ad un mio collega di dia Medica che molto spesso ci ri- sulla costruzioni delle équipe mul- lavorare in una struttura residen- manda al 118! tidisciplinari, sul rischio clinico, la- ziale perché ci si sente in fami- Inoltre rimane l’eterno problema vorando per ridurre gli errori nella glia. Significa molto non essere delle prescrizioni telefoniche. Per somministrazione delle terapie con considerati un numero e aver pos- queste ragioni possiamo affermare l’aiuto della tecnologia attraverso sibilità di parola ed esprimere le che l’infermiere assume un ruolo introduzione della cartella clinica proprie idee. fondamentale e di grande respon- elettronica e sulla rivisitazione del sabilità nel garantire l’adeguata as- sistenza sanitaria a tutti i residenti, in particolare durante la notte dove è presente un solo infermiere per tutta la struttura insieme agli OSS. Agli infermieri viene richiesta una grande abilità di programmazio- ne: dalle attività previste che devo- no essere in assoluta sinergia con quelle delle altre figure, ad esem- pio come gli OSS, i fisioterapisti; dai farmaci ai materiali sanitari che vengono approvvigionati ri- spettivamente ogni 15 e ogni 30 giorni; alla gestione delle relazioni con i familiari degli ospiti che richie- dono di essere sempre aggiornati sulla salute dei loro cari, in partico- lare in questo ultimo anno di pan- demia dove non possono accedere ai nuclei. PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 17
INTERVISTE A fronte dei crescenti bisogni assi- ta rotazione dei posti letto e anche zare i tempi nelle continue scelte stenziali degli ospiti le risorse non questo influisce molto sui carichi di quotidiane. sono mai sufficienti. Dipende da lavoro. Nel tempo ho dovuto delegare una programmazione non adegua- molto delle attività di coordinatore, ta o le ragioni sono altre? Una doppia veste, direttore e co- questo ha permesso in particolare Gli standard regionali del persona- ordinatore, quali sono le difficoltà agli infermieri, di crescere e di re- le di assistenza non vengono rivisti quotidiane da gestire? Sono so- sponsabilizzarsi ancora di più. da moltissimi anni, prevedono un vrapponibili nei due ruoli? La grande sfida è proprio quella di rapporto 1 ospite a 15 infermieri I due ruoli sono sovrapponibili an- creare più competenze e più auto- per bassa assistenza e 1 infermie- che se confesso che ci sono giorni nomie, ma per raggiungere questo re ogni 12 per elevata assistenza; che mi sento più coordinatore ed obiettivo è fondamentale rallenta- mentre La tipologia di utenti e il case altri più direttore. re il turnover degli infermieri nelle mix di ospiti che troviamo nelle Re- Questo doppio ruolo è stata una Case di Riposo, per creare stabilità sidenze, ha fatto sì che nel tempo i scelta molto ben ponderata che e continuità. bisogni e le necessità di carattere ha il grande vantaggio di essere il infermieristico siano aumentate e principale riferimento per la struttu- Sono attrattive le strutture residen- diventate sempre più complesse. ra e per i familiari, di facilitare il ziali per infermieri e operatori? Se Inoltre si deve considerare l’eleva- processo decisionale e di ottimiz- no o non abbastanza perché? 18
INTERVISTE Le Case di Riposo storicamente, zione specifica per le Case di Ripo- maggiori scambi tra di loro, con non sono mai state attrattive per gli so, la possibilità di maggiore con- l’obiettivo oltre di garantire la conti- infermieri, per molti di loro, rappre- fronto e scambio sulle buone prassi nuità dell’assistenza anche di ridur- senta il primo impiego disponibile tra operatori del territorio. re i tempi di presa in carico. subito dopo la Laurea in attesa del Direi anche Incentivare economica- Per questo si potrebbero creare tanto ambito concorso in Ospedale. mente gli Infermieri e gli OSS. anche strumenti di integrazione Negli ultimi anni, che si è assisti- condivisi, motivare e formare gli to ad un importante turnover nelle Un’ultima domanda, alle istituzioni infermieri a portare avanti questo strutture residenziali, nella mia in cosa chiederesti? E alla politica? modello operativo. Alla politica di particolare più del 100%; gruppi Alle istituzioni chiederei la revisio- trovare una rapida risposta alla di 4 o 5 infermieri dimettersi con- ne degli standard e del rapporto grave carenza di Infermieri che il temporaneamente e dover iniziare ospite/operatore e quindi di anda- nostro Paese sta affrontando. la difficile ricerca di risorse, la sele- re a rivedere le dotazioni organi- zione, l’addestramento e la forma- che calcolate sulla base dei reali zione, il tutto in tempi record. bisogni degli ospiti. In una settimana di affiancamento il Sempre alle Istituzioni, di crea- neo assunto deve essere autonomo re maggiore integrazione tra gli e rispettare i tempi strettissimi pre- Ospedali e il territorio, partendo visti nel piano di lavoro, conoscere proprio dagli infermieri, favorire ospiti e tutta l’organizzazione, non è facile in così poco tempo adat- tarsi alla complessità della vita in struttura. Che cosa bisognerebbe fare per cambiare questa tendenza? Si potrebbe iniziare dalle Scuole Superiori a illustrare il percorso for- mativo per diventare OSS e Infer- miere per valorizzare l’importanza di queste professioni, ampliare la possibilità dei tirocini anche sul ter- ritorio, con l’obiettivo di conoscere il mondo fuori dagli Ospedali, di portare nei Corsi di Laurea l’espe- rienza di Infermieri che per scelta lavorano nelle Case di Riposo con la stessa passione. La leva della formazione, con ad esempio l’introduzione di forma- PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 19
RASSEGNA STAMPA L’ARENA - Cultura Luigi Grezzana, già primario di Geriatria a Borgo Trento «Il più grande insegnamento che rio di Geriatria all’Ospedale Civile a cura della REDAZIONE tutti i giorni mi viene dato dagli an- Maggiore di Verona, da trent’an- ziani è che, malgrado sappiano di ni direttore del Corso Superiore di doversi preparare alla morte, non Geriatria dell’Azienda Ospedaliera smettono mai di lottare per la vita, a Universitaria Integrata della nostra qualunque prezzo». Si legge così a città, da venti direttore della rivista pagina 141, incipit di un capitolo in- scientifica «Il Fracastoro», bolletti- titolato «Este e Morgana» (il raccon- no degli Istituti Ospitalieri di Vero- to di un incontro con una zia di 105 na. Perchè questo libro di ricordi e anni, ancora perfettamente lucida, racconti, questo libro che mescola e con le idee molto chiare riguardo alla sua sepoltura: non la angoscia l’idea, ma sa che dovrà arrivare an- che quel momento, e dunque meglio arrivarci preparati). Si legge dunque così a pagine 141 del nuovo libro di Luigi Grezzana «Lungo i fossi» (Sag- gistica Bonaccorso, pp. 218, euro 15) e subito ci si ferma come colpiti da qualcosa che è insieme espres- sione del nostro dna, del nostro pensiero in quanto espressione del mondo occidentale, anziano certo, ma, culturalmente, attento e sollecito verso l’autunno della vita, e insieme straordinariamente attuale, se è vero che questa stagione buia di allarme sanitario ha più volte riproposto, già in primavera in modo drammatico, ma ancora oggi, la questione della «scelta» (terribile parola, ma ce lo hanno raccontato i medici costretti ad attuarla) tra vite da salvare, spes- so con l’unica opzione di sacrificare quella più anziana per dare un’op- portunità a quella più giovane. Ecco perché crediamo arrivi come una riflessione oggi più necessaria che mai il nuovo lavoro del noto geriatra veronese, dal 1992 al 2009 prima- 20
RASSEGNA STAMPA la cronaca del ricordo di fatti real- sempre, perchè capace di conte- garci i rischi per la salute (un’app mente accaduti con la poesia del- nere il senso dell’esistenza umana che ancora oggi non pare poi fun- la memoria è dunque sì, per molti - ci offre in questo tempo sospeso e zionare così bene), un tempo in aspetti, un saggio (uscito infatti nella proiettato, e certo a ragione, sulla cui non c’era un’app per chiedere sezione saggistica dell’illuminato tecnologia e sul futuro, un’occasio- le medicine al nostro medico di fa- editore veronese Antonio Seracini) ne preziosa per pensare o ripensare miglia (di base, diciamo oggi). Un ma che insieme trasforma la prosa a quello spazio-tempo fondamenta- tempo in cui però il medico, in que- della vita in distillati che hanno, a le per ogni progresso che è il «da sto caso il geriatra Grezzana, era tratti, il carattere del mito - una ve- dove veniamo». Veniamo da un convinto che «nell’uomo grandezza rità magari mai accaduta ma vera tempo in cui non era un’app a spie- e limite convivono. È il paradosso della nostra esistenza. Meraviglia e assurdità abitano in noi, soprattutto, quando diventiamo vecchi. Da una parte i nostri organi hanno delle po- tenzialità che incantano, dall’altra si inceppano per dei motivi che, ap- parentemente, sembrano banali. Le macchine, la tecnologia, serve del- la scienza, ci hanno consentito tra- guardi prestigiosi, grandi prodezze. Purtroppo hanno conquistato e occu- pato tutta la scena della medicina, e si ripone in esse una fiducia eccessi- va. Il pericolo della tecnologia è che non considera, non valuta le storie, le leggende, le angosce dell’uomo. Questo insegna, tutti i giorni, la Ge- riatria. L’uomo va oltre l’anatomia e la fisiologia e va contemplato con amore». Eccolo qui, il segreto. Il segreto contenuto in questo libro, il segreto del medico che ama i suoi pazienti, cioè la sua professione. Perchè quella di Grezzana è, in senso lato, anche una questione po- litica. Spiega infatti l’autore: «Negli anni Settanta entrava in gioco la vita politica e sociale del momen- to, ben presto si è colto il dramma dell’abbandono. La soluzione alla PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 21
RASSEGNA STAMPA “questione senile“ si era prospetta- so è il problema e complesse sono ne civile dei popoli. Senza la memo- ta con l’istituzione dei gerontocomi, le scelte sul da farsi. La Geriatria è ria non c’è futuro, non un futuro che “palazzi per vecchi sani“, preludio a scienza del possibile, non scienza possa durare nel futuro. Da ultimo, gerontopoli, le città dei vecchi. Non dell’ottimo». Allora, di fronte a tutto ma non ultimo. «Lungo i fossi» non possiamo condividere tale punto di questo, e di fronte a questo presen- è solo questo: non solo una pagina vista. Gli anziani devo rimanere con te crudele, forse non resta solo una necessaria per ritrovarci e capir- i loro amori, nelle loro case, nel loro «feroce legge»: dovrebbe restare ci, nella confusione angosciata del borgo, nel loro mondo, a vivere con anche l’amore, che ora preferiamo presente. Non solo un atto d’amore i giovani e i giovani con gli anzia- chiamare cura. Grezzana, per spie- per la vita. È, prima di tutto, un rac- ni. Sono alcuni dei pensieri che mi gare come la medicina sia l’arte del conto steso con scrittura essenziale porto dentro e che, nei miei giri in giusto mezzo, cita molti grandi: da e limpida, distillata e cristallina, che moto, elaboro viaggiando lungo Isidoro a Marco Aurelio a Leopardi. ci arriva diretta e parla di noi stessi. i fossi. Cerco, con cocciutaggine, E mostra anche come dalla notte dei Come accade con la vera narrativa, i posti più deserti ove sto in pace tempi, da quando esistono comunità che trasforma in poesia la prosa del- con me stesso e penso. La soluzione che nella vita comunitaria appunto si la vita. non è mai dietro l’angolo: comples- riconoscono, la memoria sia il cardi- Alessandra Galetto 22
RASSEGNA STAMPA L’ARENA «A 106 anni non me ne sono accorta» «Sto bene! Non mi sono accorta di aver avuto il virus». A dire che il Co- vid 19, che ha messo in ginocchio il mondo intero in attesa del vacci- no, su di lei non ha lasciato strasci- chi importanti è un’arzilla signora di «appena» 106 anni. Si chiama Nella Martini ed è nata nel 1914, l’anno prima che l’Italia decidesse il suo ingresso nella Prima Guerra m ondiale. Quando tra il 1918 e il 1920 la Spagnola, la prima del- le grandi pandemie influenzali del ventesimo secolo, uccise circa 50 milioni di persone, lei era una bam- bina. Nonna Nella, originaria di Casaleone, vive da cinque anni alla casa di riposo De Battisti di Cerea. Seguita ed accudita dal personale della struttura, lo scorso novembre era risultata positiva ad un tampone molecolare. Oltre a lei il virus aveva infettato una quarantina di persone tra ospiti e lavoratori della De Bat- tisti. Una situazione preoccupante che in quasi due mesi ha portato a Graziano Ghirelli e Josè Leonardo 1914», ci tiene a ricordare, «non una dozzina di decessi su circa 150 Delgado Guerrero, si occupa degli so quale sia il segreto della mia ospiti e a svariati contagi anche tra anziani della De Battisti. «Nella è longevità: ho 106 anni, chiacchie- il personale. «Io sto benissimo, sono una signora in gamba», prosegue ro con le altre ragazze e mi piace vecchia ma ho la scorza dura», ripe- la dottoressa, «si è dimostrata una mangiare poco e spesso». Una die- te però Nella sorridente. In effetti su grande combattente, non avevo mai ta equilibrata alla quale non manca di lei il Sars Cov-2, fortunatamente, visto un anziano della sua età avere di abbinare una sana attività fisica. sembra non aver avuto ripercussioni condizioni di salute simili. Ha rea- «Prima del Covid», spiega la dot- evidenti. «È stata a letto per diver- gito bene alla terapia, il Covid 19 toressa Nori, «andava in palestra, si giorni e in uno in particolare la è subdolo, il decorso imprevedibile, naturalmente non può fare grandi situazione si era fatta critica soprat- la situazione può precipitare da un cose, ma capitava di vederla fare la tutto dal punto di vista respiratorio», momento all’altro». Che Nella sia cyclette. E quando era a letto malata racconta la dottoressa Nicole Nori, speciale lo dimostrano anche la lu- si lamentava e voleva alzarsi». Ma medico specializzato in geriatria cidità e una dose di ironia sorpren- che la tempra della signora Martini che da un anno, assieme ai colleghi dente. «Sono nata il 5 novembre del sia speciale era cosa nota. L’Arena PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 23
RASSEGNA STAMPA in passato si era già occupata di lei. «I dottori furono bravissimi, ho con- Almerina Bistaffa che il 10 dicembre Era il 2014 e aveva appena compiu- tinuato a camminare e non ho mai ha compiuto 102 anni. È ancora to 100 anni quando nella casa dove sentito dolore», ricorda Nella che è positiva al Covid ma non vediamo viveva accudita dal figlio Claudio e l’ultima di sei figli. In famiglia c’era- l’ora che guarisca anche lei». Intan- dalla nuora Maria, era caduta men- no tante bocche da sfamare e così, to, in prossimità del Natale, la super tre rassettava il letto. Portata all’o- sebbene a scuola fosse brava, arri- nonna Nella ha voglia di vedere i spedale di Legnago, venne operata vata in quarta elementare dovette suoi numerosi parenti. «Mi manca- per la frattura del femore superando interrompere gli studi per lavorare no, però faccio a tutti gli auguri di l’inconveniente senza problemi. Per- nei campi. «Nella è una donna ec- buon Natale. Spero che questo virus fino il presidente della Regione Ve- cezionale», dice il presidente della ci lasci presto in pace». neto Luca Zaia, appresa la notizia, De Battisti Guido Cavaler, «come lo Francesco Scuderi si congratulò pubblicamente con lei. è un’altra nostra ospite, la signora L’ARENA Divisi dal virus dopo 62 anni Sposi tornano a vivere assieme Storia a lieto fine alla Casa famiglia sidenza per anziani in piazza della anziani Maria Brunetta di Valgata- Comunità che dispone di 24 posti e ra, gestita dall’omonima associazio- può contare non solo su una ventina ne fondata 45 anni fa. Una coppia di dipendenti, ma anche su tanti vo- di coniugi di Purano che si sono do- lontari. Perché di storie che finisco- vuti separare loro malgrado e che no bene ce n’è bisogno, qui come nel 2020 hanno patito ancor più la altrove, in questo momento. «La loro distanza a causa delle restrizioni gioia si espande nella nostra piccola anti Covid, si sono finalmente ritro- casa di riposo e porta grande spe- vati e sono tornati a vivere insieme. ranza per l’anno appena iniziato», L’uno accanto all’altra. Più uniti che ammette il presidente della Casa fa- mai. Si chiamano Giacomo Zardini miglia, Stefano Zuliani. Nel 2020 la e Pierina Marconi, hanno rispettiva- struttura ha tenuto bene, comunque, mente 90 e 84 anni e sono sposati dato che è rimasta Covid free sia da 62. Il loro ricongiungimento, av- nella prima che nella seconda onda- venuto a cavallo tra vecchio e nuovo ta. Il virus le è stato sempre lonta- anno, è stato accolto come un segno no, tant’è che i suoi anziani a metà di buon auspicio per il 2021 alla re- gennaio saranno tra i primi in Val- 24
RASSEGNA STAMPA policella a essere vaccinati. La storia ochiamata», continua Zuliani. «Ma anziani è attenta al benessere delle di Giacomo e Pierina la racconta non gli basta: vorrebbe rivedere la persone e delle famiglie, adoperan- Zuliani stesso. «I due si sono sposa- moglie e non accetta di pensare che dosi anche per tenerle insieme come ti nel 1958 e, dopo aver condiviso non potrà più farlo». La signora Pie- in questo caso e preservare gli affet- una vita intera, si devono separare rina deve affrontare nel frattempo ti. È bello constatare come, anche in perché la signora ha bisogno di es- qualche disturbo. I mesi passano. A un momento difficile come l’attuale, sere ospitata in una casa di riposo. dicembre una lieta notizia, o forse non è mai venuta meno l’attenzione Il posto per lei si trova a Sant’Anna un segno del destino: c’è un posto verso questo aspetto che stavolta ha d’Alfaedo. Il marito non la lascia libero alla Casa famiglia anziani interessato una coppia storica del sola, però: accompagnato dai figli di Valgatara. A questo punto viene paese». va a trovarla spesso. A inizio 2020, chiesto ai figli della coppia se sono © RIPRODUZIONE RISERVATA anche Giacomo ha bisogno di una disposti ad approvare il trasferimen- Camilla Madinelli casa di riposo e trova posto da noi to della mamma. «Qualche pratica a Valgatara. Ma non lascia sola la burocratica, qualche problemino sua Pierina e ogni settimana si fa ac- di salute da sistemare ed eccoci al compagnare fino a Sant’Anna». Poi grande giorno: il 31 dicembre Pie- a febbraio arriva il Covid-19. E bloc- rina viene trasferita da Sant’Anna ca visite e incontri di persona. «Gia- a Valgatara e Giacomo la può ri- como chiede spesso della moglie e abbracciare». Soddisfatto anche il si riesce a metterlo in contatto con lei sindaco di Marano, Giuseppe Zar- solo attraverso qualche tenera vide- dini: «Da sempre la nostra casa per PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 25
RASSEGNA STAMPA L’ARENA - La posta della Olga La Cesira, nonna attiva «Vaccinate anche me» La Cesira, 75 anni, non è stata vac- vita produttiva del Paese. Ergo, la essendo a contatto con altri bambini cinata - scrive la Olga - ma suo figlio Cesira può crepare. Ma si dà il caso i quali, a loro volta, hanno dei geni- ha fatto anche il richiamo, come che la Cesira, avendo il figlio e la tori e un contorno di parenti sulla cui del resto sua nuora. La Cesira non nuora che lavorano, deve andare a salute non si può giurare, possono è stata vaccinata perché deve atten- prendere i nipotini a scuola e tenerli essere veicolo di contagio. E, infatti, dere il suo turno anagrafico, mentre per gran parte della giornata. Quin- nonna Cesira protesta perché come il figlio e la nuora ne hanno avuto di sarebbe meglio che la Cesira non i postini, il personale dei tribunali e diritto perché lui fa il fattorino in crepasse perché sennò i figli si tro- dei centri operativi comunali, i ma- tribunale e lei è pubblica dipenden- verebbero nelle pétole. Ma nonna nutentori di dispositivi elettromedica- te. Gli anziani, secondo una felice Cesira, a parte l’età avanzata che li (solo per citare alcune della tante espressione del governatore della è di per se stessa un rischio, rien- categorie, compresa quella dei fur- Liguria, Toti, non sono essenziali, trerebbe anche lei in una categoria bi, che hanno già beneficiato della quindi se crepano non ne risente la da proteggere perché i suoi nipotini, punturina pur non essendo anagrafi- camente a rischio), anche lei ritiene di svolgere un’attività che la espo- ne ad ammalarsi, con l’aggravante dell’età avanzata. La Cesira non ha un sindacato che possa fare la voce grossa col governo e con le Regioni, non ha potere contrattuale come gli insegnanti. È una ex bidella, in pra- tica è una ex di tutto ma in qualità di nonna è in piena attività come lo sono tutte le altre persone produt- tive. Adesso pare che le Regioni, dopo il richiamo di Draghi, abbia- no capito che nelle terapie intensive ci finiscono quasi esclusivamente i vecchi. Stop, quindi, alle corsie preferenziali e allo sgomitare delle categorie professionali che, avendo contatti con la clientela, pretendono di saltare la fila (anche i salumieri hanno a che fare con i clienti ma non risulta alcuna rivendicazione da parte loro). Ed ecco che forse la Ce- sira avrà finalmente soddisfazione. Silvino Gonzato 26
DALLA Poesia di Wislawa Szymborska LETTERATURA La breve vita dei nostri antenati Non arrivavano in molti fino a trent’anni. La vecchiaia era un privilegio di alberi e pietre. a cura della REDAZIONE L’infanzia durava quanto quella dei cuccioli di lupo. Bisognava sbrigarsi, fare in tempo a vivere prima che tramontasse il sole, prima che cadesse la neve. Le genitrici tredicenni, i cercatori quattrenni di nidi fra i giunchi, i capicaccia ventenni - un attimo prima non c’erano, già non ci sono più. 1 capi dell’infinito si univano in fretta. Le fattucchiere biascicavano esorcismi con ancora tutti i denti della giovinezza. Il figlio si faceva uomo sotto gli occhi del padre. Il nipote nasceva sotto l’occhiaia del nonno. E del resto non si contavano gli anni. Contavano reti, pentole, capanni, asce. Il tempo, così prodigo con una qualsiasi stella del cielo, tendeva loro la mano quasi vuota, e la ritraeva in fretta, come dispiaciuto. Ancora un passo, ancora due lungo il fiume scintillante, che dall’oscurità nasce e nell’oscurità scompare. Non c’era un attimo da perdere, domande da rinviare e illuminazioni tardive, se non le si erano avute per tempo. La saggezza non poteva aspettare i capelli bianchi. Doveva vedere con chiarezza, prima che fosse chiaro, e udire ogni voce, prima che risonasse. Il bene e il male - ne sapevano poco, ma tutto: quando il male trionfa, il bene si cela; quando il bene si mostra, il male attende nascosto. Nessuno dei due si può vincere o allontanare a una distanza definitiva. Ecco il perché d’una gioia sempre tinta di terrore, d’una disperazione mai disgiunta da tacita speranza. La vita, per quanto lunga, sarà sempre breve. Troppo breve per aggiungere qualcosa. PROSPETTIVE INFERMIERISTICHE 27
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