Progetto: PRESIDIO DEL FUNGO - Da un'idea di Enrico Maria Rosso Sviluppo e progettazione di Marco Corrini

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Progetto: PRESIDIO DEL FUNGO - Da un'idea di Enrico Maria Rosso Sviluppo e progettazione di Marco Corrini
Progetto: PRESIDIO DEL FUNGO

                   Da un‘idea di Enrico Maria Rosso

            Sviluppo e progettazione di Marco Corrini

Revisione 1.2 secondo quanto stabilito nel corso della riunione dei promotori tenutasi in
                          Giaveno in data 13 luglio 2017
1 - Premessa
Il contenuto del presente documento ha carattere di indicazioni e suggerimenti
programmatici e prescinde dagli eventuali ostacoli di carattere tecnico, legislativo o
operativo la cui conoscenza richiede esperienze operative che non appartengono al
bagaglio professionale di chi lo ha sviluppato.

Il progetto prende vita dal prodotto simbolo del territorio giavenese e della Val Sangone: il
fungo porcino, ma ha l'ambizione, nel medio periodo, di concretizzarsi in una Istituzione di
caratura internazionale, che divenga il punto di riferimento del settore.

Il target è ambizioso:

               FARE DI GIAVENO LA CAPITALE MONDIALE DEL FUNGO

Allo scopo di valorizzare, promuovere e rendere note in Italia e all’estero le peculiarità
della Valle e renderla ancora più attrattiva per il turismo nazionale ed internazionale.
il progetto prevede, quindi, di attingere ad Istituzioni, professionalità e imprenditorialità
autoctone, operanti nel territorio giavenese e della Val Sangone, territorio che sarà quindi,
centrale e che, per primo, beneficerà delle rilevanti ricadute economiche che ne
scaturiranno.
In tema di Funghi Porcini, l'area giavenese, é da sempre, tra le più rinomate e prolifiche
del Paese e mette a disposizione un know how di alto profilo perfettamente compatibile
con gli elevatissimi target di questo progetto.

2 - L'associazione
Per iniziativa del gruppo promotore, viene costituita l'Associazione per la valorizzazione e
la tutela del fungo di Giaveno e Val Sangone, con sede a Giaveno
L'associazione, senza scopo di lucro, é nella forma giuridica "di volontariato", che
consente di poter accedere a donazioni e contributi pubblici, con le agevolazioni fiscali
previste dalla Legge vigente.
All'Associazione potranno iscriversi: imprenditori, privati e simpatizzanti, ma anche
soggetti diversi dalle persone fisiche, quali: Imprese, Enti, Istituzioni ed altre Associazioni,
nel solo rispetto del regolamento associativo e delle norme dello Statuto.
Il nucleo promotore ha le funzioni di Primo Consiglio Direttivo ed elegge gli organi
esecutivi e di rappresentanza quali: Presidente, Segretario Generale e tesoriere.
La durata in carica del primo Consiglio Direttivo e le modalità di elezione dei successivi
sono stabiliti dallo Statuto dell'Associazione.

3 - Oggetto sociale
L'Associazione si propone di diventare il collettore e il punto di riferimento di tutte le
informazioni tecniche, economiche, commerciali, organolettiche, mediche e scientifiche
riguardanti in particolare i porcini, ma in generale tutti i tipi di funghi presenti sul mercato,
compresi i coltivati e i biologici per uso alimentare e/o medico-scientifico.
Scopo dell'associazione sarà anche informare i consumatori sulle caratteristiche e sulle
tipicità delle raccolte locali; promuovere il fungo, con ogni mezzo ed in ogni ambito,
nazionale ed internazionale e condurre studi e ricerche scientifiche e merceologiche tese
ad accrescere la conoscenza del prodotto; favorirne la diffusione globale ed individuare
nuovi settori di business che ne consentano l'espansione del mercato.
Nota
L’oggetto sociale è volutamente generico e quanto più ampio possibile, proprio per non porre limiti
all’operatività futura dell’Associazione

4 - Indicazioni generiche
Il progetto prevede, nella sua fase iniziale, di sviluppare un modello operativo concentrato
sulla produzione di eccellenza del territorio della Val Sangone. Tale modello, verrà in
seguito esteso a tutto l'ambito nazionale ed internazionale con l’avvio di una seconda fase
che porterà alla nascita del Presidio Internazionale del Fungo.
L'associazione, che di questo territorio é parte ed espressione, si fará pertanto,
immediatamente carico di iniziative innovative, volte alla qualificazione e valorizzazione
del fungo di Giaveno e della Val Sangone attivando politiche atte a favorire la notorietà
nazionale ed internazionale del prodotto e dell'area geografica che lo genera con
l'obiettivo di fare del capoluogo della Valle una vera e riconosciuta capitale nazionale del
fungo.

5 - Il progetto
Il progetto si sviluppa in due fasi distinte che potranno anche, parzialmente, accavallarsi:

   1) La fase d'avvio, o di startup
      nella quale l'attività dell'associazione si concentrerà sul prodotto locale e sulla
      valorizzazione del territorio

   2) La fase di internazionalizzazione
      Nella quale si renderà operativo il Presidio internazionale del fungo, che diventerà il
      punto di riferimento mondiale del settore.

5.1 - Fase di avvio o Startup
Ha l’obiettivo di far diventare Giaveno la capitale del fungo e far riconoscere il porcino
della Val Sangone come l’assoluta eccellenza nazionale del fungo.
Per realizzare questo obiettivo, il primo passo da fare é qualificare il prodotto del territorio
e distinguerlo dagli altri in modo chiaro ed inequivocabile.
L'associazione registrerà alla CCIAA il marchio commerciale "Fungo di Giaveno e della
Val Sangone" che poi, in quanto esclusiva proprietaria, darò in uso agli operatori locali che
ne rispetteranno i dettami e le prescrizioni.
Questo atto permetterà di avere immediatamente a disposizione il primo elemento
distintivo per il prodotto locale con tutte le protezioni legislative sul suolo nazionale.
Contemporaneamente si ricostruirà la memoria storica di “Sua Eccellenza il Fungo
Porcino della Val Sangone”, coinvolgendo un affermato scrittore specializzato in opere
storiche, al fine di realizzare una vera e propria biografia del fungo e della valle.
Si tratta di un prodotto di eccellenza che é stato, da sempre, protagonista dei banchetti dei
Re e l'opera letteraria ne rafforzerà il mito.

Con la collaborazione dell'Università di Torino, si faranno ricerche sulla morfologia del
territorio giavenese al fine di identificare la tipicità del fungo porcino locale e i caratteri che
lo distinguono da altri prodotti nazionali ed esteri.

Tale ricerca é fondamentale, perché, se é vero che il riconoscimento della IGP al fungo di
Borgo Taro, impedisce un analogo riconoscimento per quello giavenese, un documento
scientifico che riconosca al prodotto della Valle, unicità e tipicità storica, organolettica e
territoriale, consente all’Associazione di avviare le pratiche per l'ottenimento di un
riconoscimento ben più importante e prestigioso: la DOP.

   Quello di Giaveno e Val Sangone sará il primo e unico Porcino DOP al mondo.

A tal proposito, nell’allegato 1 si riportano tutte le informazioni sull'iter da percorrere per
l'ottenimento della Dop, operazione per la quale il primo passo da fare é il disciplinare da
allegare alla documentazione scientifica, della stesura del quale l’associazione si occuperà
in via prioritaria.
Si precisa che il marchio commerciale registrato è il generico "Fungo di Giaveno", mentre
la Dop é legata al porcino. Non di tratta di un errore: in questo modo proteggiamo e
differenziamo tutti i prodotti locali, dai più nobili ai più banali con un sistema che ruota
attorno al nome di Giaveno: capitale del fungo, un nome che nessuno potrà mai usare nel
mondo senza l’autorizzazione dall'associazione.

Il compito culturale ed informativo, in futuro verrà assolto da un’emittente televisiva
tematica, come ben specificato nella descrizione della seconda fase. Nell’immediato, le
risorse non consentiranno l’attivazione di questo strumento, ma verrà comunque attivata
una Web TV all’interno del Sito www.presidiodelfungo.it che è già operativo.

5.1a - La Festa del fungo
Le iniziative presentate hanno tempi realizzativi diversi: alcune sono rapidissime (la
registrazione del marchio commerciale), altre invece saranno influenzate da tempi tecnici
e burocratici (la Dop).
Giaveno però deve diventare Capitale del fungo in tempi rapidi e a prescindere da tutto
questo.
A tal fine può venire in soccorso la tradizionale Festa del Fungo che d'abitudine si svolge
nei primi due week end di ottobre, ma a condizione che la si trasformi da appuntamento
locale, poco più di una festa paesana, ad un evento nazionale, una manifestazione capace
di attrarre attenzione e visitatori da tutta l'Italia.

Farlo quest’anno, nel poco tempo che rimane, appare un'impresa titanica, ma esiste una
possibilità.
L'evento é imperniato sull'enogastronomia legata al fungo e questa impostazione va
mantenuta, ma non dovrà essere esclusiva.
Si suggerisce di allestire otto aree attrezzate collocate a coprire tutta la città in modo
organico. Ciascuna di queste aree sarà legata a titolo puramente promozionale, al nome
un ristoratore del territorio.
Si invitano le delegazioni di studenti di otto istituti alberghieri selezionati da tutta l'Italia,
che guidati dai loro professori, si cimenteranno nelle aree del paese che gli saranno
assegnate, con ricette a base di fungo di Giaveno.
I ragazzi cucineranno davanti ai visitatori, proporranno in assaggio le loro creazioni,
serviranno i loro piatti a tutte le personalità istituzionali e politiche che visiteranno la fiera
venendone gratificati e alla fine, saranno valutati da un grande chef di fama internazionale
che attribuirà alla scuola vincente un premio prestigioso, .
In questo modo, arriveranno a Giaveno ragazzi provenienti da altre cittá e regioni,
sicuramente accompagnati da genitori e parenti ansiosi di fotografarli in tenuta da chef
accanto al Cannavacciulo di turno, o magari vederli intervistati dalla stampa specializzata
e generalista che certamente darà spazio ad una iniziativa tesa a valorizzare il lavoro e la
professionalità dei giovani e delle scuole specializzate.
Di Giaveno e dei suoi meravigliosi funghi, si inizierà a parlarne a livello nazionale.

Contemporaneamente si suggerisce di attivare una collaborazione con una grande
compagnia crocieristica, ad esempio Costa Crociere, che sarebbe presente alla Fiera in
un apposito spazio nel quale potrà proporre i propri servizi e farsi promozione in modo
particolare: si pensi alla notorietà che avrebbe il Fungo di Giaveno se Costa presentasse
in fiera un nuovo menù tipico a base di funghi della Val Sangone, disponibile nei ristoranti
di bordo delle sue fantastiche navi. Si otterrebbe il duplice obiettivo di rendere noto il fungo
autoctono nel mondo e qualificare i menù di bordo con un prodotto di eccellenza.
Costa poi potrebbe sponsorizzare il premio alle scuole dando ai vincitori il sogno di una
stage a bordo di una nave da crociera.

A dar poi lustro ed elevare la manifestazione da popolare a professionale ci sarà la
partecipazione di personaggi di rilievo internazionale: ad esempio, il Ministro Martina, o
l'Ambasciatore Americano che potrebbe essere invitato alla conferenza di presentazione
dell'associazione e di quello che sarà il Presidio internazionale del Fungo: la presenza di
Sua Eccellenza permetterebbe di avere l’interesse di tutte le televisioni e i giornali del
Paese e di molti media esteri.

A questo si aggiunge una conferenza tematica sull'impiego dei funghi in medicina,
argomento innovativo ed assolutamente rivoluzionario, del quale l’Associazione si
occuperà diffusamente per l’evoluzione di un nuovo, importante, mercato premiante che il
settore prospetta.

Ecco: una festa del fungo diversa, che pur mantenendo la sua connotazione popolare, si
propone come una kermesse professionale a livello nazionale, con al centro Giaveno, il
suo porcino e l'Associazione che ne viene legittimata come riferimento.

Una App scaricabile gratuitamente potrà informare in tempo reale i visitatori, sugli eventi in
corso nelle varie location, mentre una primaria tv locale assicurerà la copertura totale della
manifestazione. Ovviamente anche la Web TV dell’Associazione ne riprenderà tutti i temi.

Non bisogna assolutamente sottovalutare i problemi che le nuove normative pongono in
tema di manifestazioni di piazza e che andranno attentamente valutate.
Naturalmente questo è un progetto di massima che andrà esaminato attentamente con chi
si occupa dell’organizzazione della festa, alla luce delle problematiche che certamente
emergeranno, ma la realizzazione di un simile progetto permetterà di centrare
rapidamente l’obiettivo della notorietà nazionale e internazionale del territorio e del suo
prodotto d’eccellenza. Ogni altro strumento comporta tempistiche realizzative assai più
lunghe e risultati incerti.

5.2 - Il Presidio Internazionale del fungo Fase di espansione
L'Associazione si pone ambiziosi obiettivi internazionali, per cui, compatibilmente con la
disponibilità delle risorse, dopo la fase di Strartup, legata al fungo locale e in particolar
modo al porcino, è prevista l’attivazione di una seconda fase che contempla l'istituzione
del Presidio Mondiale del fungo, con l’allargamento progressivo dell’area di influenza
tendente all’ambito internazionale e l’attivazione di servizi di stampo scientifico e sociale.
Il Presidio opererà su quattro livelli distinti: scientifico, certificativo-abilitativo, nozionistico,
commerciale.

5.2a - Livello scientifico
Prevede un accordo con l'Università di Torino (ed eventualmente altre) coinvolgendo le
Facoltà di medicina, biologia ed agraria per costituire un polo di ricerca specificatamente
rivolto alle varie tipologie di funghi.
La ricerca sarà orientata alla proliferazione fungina in funzione dei vari microclimi, la sua
sensibilità alle variazioni climatiche e alle condizioni dell'habitat. Particolare attenzione
sarà riservata all’educazione dei cercatori dilettanti, allo studio degli avvelenamenti da
fungo, all'individuazione di metodi di diagnosi veloce e al perfezionamento degli antidoti.
Si inizierà ad esaminare le caratteristiche morfologiche dei funghi, a catalogarne il dna e la
tipologia dei terreni.
Tutte le informazioni saranno raccolte in un Data Base che si arricchirà nel tempo
costituendo un autentico pilastro scientifico per il futuro.
Una volta l'anno si organizzerà un congresso di 3 giorni con esperti micologi provenienti
da tutto il mondo.

5.2b - Livello certificativo/abilitativo
Il presidio si fará promotore presso la UE dell'istituzione di un Albo europeo degli esperti
micologi per il quale chiederà di essere il soggetto tenutario.
Presso le sedi dell'Associazione, quindi, si terranno i corsi relativi e gli esami di abilitazione
all'esercizio della professione, nonché i relativi corsi di aggiornamento.
Si faranno accordi internazionali di mutuo riconoscimento con organismi extraUE tipo la
Food and Drugs Administration americana
L'Associazione inoltre, tramite il Presidio, si accrediterà presso gli organismi di
certificazione per poter essere riconosciuta quale soggetto autorizzato al controllo dei
requisiti per la concessione del marchio DOP e IGP sul fungo .
5.2c - Livello nozionistico
Il patrimonio di informazioni derivante dalla ricerca sarà divulgato con una apposita rivista
scientifica edita dall'Associazione.
L'Associazione metterà a disposizione un esperto on-line consultabile h24 tramite il proprio
sito.
Sarà avviato lo studio di una App, che tramite il normale cellulare, permetterà di
riconoscere la maggior parte dei funghi, semplicemente fotografandoli, portando il
consumatore a conoscenza delle loro caratteristiche e dell'eventuale possibile tossicità.
Sará attivato un canale televisivo nazionale tematico sul digitale terrestre, erede della web
Tv della prima fase, che parlerà di funghi, delle aree di raccolta più famose e pregiate,
delle normative che regolano la raccolta, delle ricette più gustose per cucinarli e dei
migliori ristoranti in cui vengono proposti.
Il canale TV ovviamente avrà vita propria, con pubblicità e sponsorizzazioni, che ne
pagheranno i costi. I canali tematici hanno parecchio successo e non solo in Italia.
In futuro é prevista una trasmissione sul satellite in modo da creare una vera emittente
europea multilingue dedicata all’universo del fungo.
Ovviamente, l'ambito nozionistico non può prescindere da un museo del fungo degno di
tale nome e con un annesso dipartimento storico, incaricato di studiare l'evoluzione del
fingo nel tempo, in modo da prevederne l'evoluzione futura.

5.2d - Livello commerciale
Il Presidio si coordinerà con altri organismi statistici internazionali per monitorare il
mercato e in particolare l'evoluzione della domanda in rapporto all'offerta, sia nelle singole
aree di raccolta, sia a livello globale. In questo modo sarà in grado di dare indicazioni
precise delle aree in cui c'é carenza di offerta, permettendo a quelle in cui c'é
sovrabbondanza di sapere immediatamente dove indirizzarla.
Si monitoreranno anche i flussi di import export e i prezzi rapportati alla qualità del
prodotto offerto, in modo da dare ad operatori e consumatori informazioni in tempo reale.
Sarà organizzata anche una mostra mercato annuale che chiameremo Borsa
internazionale del fungo che diventerà il vero punto di incontro tra consumatori e
produttori, con la presenza di grandi gourmet e chef di fama mondiale.
Vorremmo attirare l'attenzione del lettore sul fatto che stiamo parlando di un mercato
mondiale che oggi vale 35 miliardi di dollari l'anno (compresi i coltivati e i biologici), il cui
trend é in forte ascesa prevedendo di raggiungere i 60 miliardi entro il 2020.

6 - Location
La Sede del Presidio resterà a Giaveno, dove si terranno tutti i corsi di formazione e
aggiornamento per esperti micologi. Tali corsi daranno adito ad una abilitazione
professionale e quindi saranno a pagamento senza alcun gravame sull'esercizio corrente
dell'associazione che ne è all’origine.
I partecipanti ai corsi vivranno il territorio con positive ricadute economiche sugli operatori
commerciali locali.
Creare a Giaveno una struttura di ricerca universitaria specialistica, é assai più difficile
perché richiede una location adeguata e strumentazioni scientifiche costose. Ci si
appoggerà quindi ai laboratori dell'Università, ma parzialmente, qualcosa verrà fatto anche
direttamente: le analisi dei dna per esempio.
La sede Giavenese resterà il terminale di riferimento al quale verranno fatti affluire i dati: il
cervello pensante.
Trovando una location adeguata si lascerebbe a Giaveno, oltre alla sede, il Museo, la TV, i
servizi generali e i servizi informatici, creando occupazione e ricaduta economica diretta.
Le strutture congressuali e fieristiche più adatte sono a Milano, ma l’organizzazione
chiederà il patrocinio oneroso alla Regione Piemonte per cui, se verrà concesso, si
organizzeranno le manifestazioni a Torino con tutte le conseguenti ricadute economiche e
di immagine sul capoluogo.
.
7 - Internazionalizzazione
L'internazionalizzazione si otterrà tramite accordi con istituzioni estere di territorio con
attività collaterali. Li chiameremo Ambasciatori del Fungo e replicheranno all'estero
l'organizzazione del Presidio Mondiale centrale di Giaveno, facendo rete e favorendo la
collaborazione tra strutture e istituti universitari.
Grazie al raffronto dei dati che ne deriveranno, si potrà anche eleggere il Re dei Porcini e
se quel Re fosse di Giaveno la ricaduta sul territorio in termini di notorietà e fama mondiale
sarebbe enorme. Va però ricordato che il Presidio mondiale, anche se costola
dell’Associazione giavenese, è super partes.

8 - Costi a regime
La TV si pagherá da se; manifestazioni come Congressi, Fiera e Corsi di formazione si
dovrebbero pagare con i contributi di espositori, visitatori e partecipanti, con l'aggiunta di
quote di sponsorizzazione. Tuttavia parte dei costi organizzativi andranno anticipati e
questo richiederà o del capitale o del credito.
I costi vivi previsionali di un simile progetto, in questa seconda fase, saranno quindi molto
importanti e richiederanno sponsorizzazioni di alto profilo, ma saranno irrisori rispetto alle
ricadute territoriali che ne deriveranno e che vengono analizzate nel paragrafo seguente.

9 - Ricadute territoriali
Grazie alle manifestazioni e alla centralità del fungo porcino mondiale, si porteranno
moltissimi visitatori in più sull'area Torinese, Giavenese e perfino Val Susina, in massima
parte provenienti da fuori regione o dall'estero, con una importante, alla quale si
aggiungeranno ricadute indirette derivanti dall'inserimento di queste aree in nuovi itinerari
turistico-gastronomici nazionali ed internazionali.
Numeri importanti, concentrati su un'area relativamente piccola, in grado di cambiarne
significativamente il trend economico, il tutto con un investimento relativamente contenuto.

10 - Risorse umane in Startup
Perché un simile progetto possa essere realizzabile, è necessario che l’Associazione,
nella delicata fase di Startup in cui si dovranno conciliare grandi obiettivi con scarse
risorse, disponga di risorse umane di altissimo livello, disponibili a dare il loro qualificato
contributo a titolo gratuito.
Il nucleo promotore é anche il primo Consiglio Direttivo dell'Associazione e dispone al suo
interno di professionalità di alto livello, universalmente riconosciute, in grado di agevolare i
rapporti tra l'Associazione e i vertici delle più influenti Istituzioni.
Il prestigio internazionale di alcuni componenti agevolerà il raggiungimento di notorietà e
diffusione del Progetto attirando quell'interesse mediatico fondamentale in questa prima
fase.
All'interno del gruppo operano anche personaggi di pluriennale esperienza nel marketing
strategico ed operativo, nella gestione e nel disbrigo delle inevitabili pratiche burocratiche
che si presenteranno, oltre ad esperti micologi in grado di pianificare le attività di servizio
previste dal progetto e quelle scientifiche di ricerca.
L'associazione dispone inoltre, al proprio interno, delle competenze per assolvere a tutte
le esigenze informatiche.

11 - Risorse economiche in Startup
Considerando che eventuali contributi pubblici saranno raggiungibili solo dopo la fase di
StartUp e comunque tramite complesse trafile burocratiche, la prima fase sarà sostenuta
da contributi privati a titolo di sponsorizzazione, che dovranno coprire i costi vivi di
location, le spese di esercizio e quelle di promozione e diffusione del progetto.
La prestazione d'opera del nucleo promotore, dei membri del Consiglio Direttivo e dei
collaboratori operativi, sarà su base volontaria e gratuita, ma dovrà comunque essere
previsto un rimborso delle spese vive documentate sostenute per l'Associazione.

12 - Note collaterali
Il Presidio mondiale del Fungo ha carattere globale e non si propone di costruire un proge-
tto attorno al fungo della Val Sangone in quanto prodotto (compito che sarà in capo
all’Associazione nella prima fase), ma vuole che il territorio giavenese diventi il punto di
riferimento mondiale di questo settore di mercato, che malgrado sia di nicchia, ha un
significativo impatto economico.
Si tratta di un concetto estremamente importante, perché limitarsi al prodotto locale
vorrebbe dire ripercorrere strade già percorse da altri. Va ricordato infatti che in Italia
esistono numerosi Consorzi di tutele dei funghi locali: Borgotaro, Sassello, Calizzano e
molti altri. In un caso, Borgotaro, il Consorzio ha addirittura ottenuto il riconoscimento
IGP, con tanto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Forse pochi lo sanno, ma
sull'appennino emiliano esiste addirittura un Campionato Mondiale del fungo, che anche
se ha le caratteristiche di una festa paesana, ha comunque la sua notorietà.
Anche all’estero, in Francia per esempio, ci sono numerosi consorzi locali di tutela ed è
normale perché in fondo la cultura delle denominazioni protette è nata proprio oltralpe.
Il Presidio Mondiale del Fungo si vuole porre oltre tutto questo e anzi, vuole esserne il
collettore.
Non ci si nasconde che essendo il Presidio, di fatto, una costola di un’associazione locale
di tutela, faticherà ad essere riconosciuto com e riferimento dalle altre associazioni locali di
tutela. Per questo motivo l’attività del Presidio Mondiale sarà, fin dal suo avvio, staccata da
quella, di parte, dell’Associazione, assumendo carattere scientifico e di ricerca, teso
all’ottenimento di un prestigio e riconoscimento internazionale.
Per questo il Fungo di Giaveno, centrale per l’Associazione, sarà una componente al pari
di tutte le altre per il Presidio mondiale.
Aggiungiamo una piccola nota commerciale. Il fungo porcino é un prodotto selvatico e
spontaneo. Le quantità raccolte vengono tutte facilmente smerciate sul territorio e non
bastano a soddisfare la richiesta. Non é possibile aumentare la produzione.
Questo significa che la pubblicizzazione di Giaveno Capitale Mondiale del Fungo non
porterà benefici ai cercatori, ma li porterà, in termini di notorietà e turismo, all'economia
generale del territorio: negozi, ristoranti e alberghi, tutto un indotto che ad oggi non
sembra in grado di sfruttare una simile opportunità.
Lo sfruttamento del ritorno economico di una simile iniziativa, quindi, richiederà importanti
investimenti da parte degli imprenditori locali col rischio di uno scontro con la cronica
burocrazia italica di cui bisogna tenere conto.
Si tenga inoltre presente che il fatto stesso di avere in Città un punto di riferimento
mondiale nel settore del fungo, potrebbe aprire ad un altra interessante prospettiva: quella
della riconversione della traballante agricoltura locale nella produzione e
commercializzazione di funghi coltivati e/o biologici, un mercato che oggi per l'Italia é in
mano ai trevigiani e che, a livello mondiale, vale oltre 35 miliardi di dollari con tendenza al
raddoppio entro il 2020.

Realizzando questo progetto, tutto il mondo conoscerà Giaveno e se anche é vero che il
fungo giavenese per antonomasia é il Porcino, le nuove aziende locali potranno esportare
funghi biologici o coltivati etichettandoli come funghi di Giaveno Capitale Mondiale del
Fungo e vendendoli a prezzi più premianti senza danneggiare chi raccoglie i funghi veri (i
porcini) che per le quantità esigue non vengono certo esportati, ma destinati al mercato
dell’eccellenza.

Si tratta di una opportunità che, in prospettiva, può creare in Val Sangone e nelle
immediate vicinanze, parecchi nuovi posti di lavoro con industrie di produzione e
confezionamento, con un significativo impatto sul PIL di tutta l’area..

                      Sviluppato da Marco Corrini il 16 Luglio 2017

Riproduzione vietata senza esplicita autorizzazione ai sensi delle vigenti Leggi sulla tutela
delle proprietà intellettuali
ALLEGATO 1

DOP e IGP

I prodotti DOP e i prodotti IGP si identificano per le caratteristiche peculiari legate alla
applicazione puntuale di un disciplinare di produzione, di cui sia comprovata l’origine
“storica” nel territorio dichiarato nella denominazione.

La differenza fra prodotti DOP e prodotti IGP, sta nel fatto che, nel caso del prodotti DOP,
tutto ciò che concerne l’elaborazione e la commercializzazione del prodotto, ha origine nel
territorio dichiarato; mentre nel caso del prodotto IGP, il territorio dichiarato conferisce al
prodotto, attraverso alcune fasi o componenti della elaborazione, le sue caratteristiche
peculiari, ma non tutti i fattori che concorrono all’ottenimento del prodotto provengono dal
territorio dichiarato. Così, ad esempio, la Bresaola della Valtellina è prodotto IGP e non
prodotto DOP perché ottenuta da carni di animali che non sono allevati in Valtellina, pur
seguendo i metodi di produzione tradizionali e beneficiando,nel corso della stagionatura,
del clima particolarmente favorevole della zona

La domanda di riconoscimento di un prodotto DOP o di un prodotto IGP va inoltrata al
Ministero delle politiche agricole e forestali, di norma, da una organizzazione associativa
(non è stabilita una precisa forma giuridica) che riunisca tutti i produttori interessati. Nella
domanda si deve evidenziare tutti i fattori di identificazione del prodotto, la sua origine
storica nel territorio citato nella denominazione, il disciplinare di produzione e l’ente terzo
di certificazione (fra quelli riconosciuti dal Ministero) al quale è affidato il controllo sulla
conformità della produzione al disciplinare.

Il Ministero conferisce innanzitutto il riconoscimento transitorio nazionale previo parere
della Regione o Provincia Autonoma territorialmente competente e verifica della
rispondenza della domanda ai requisiti previsti dal Regolamento 1151/2012 dell’Unione
Europea. Se non vi sono difformità con la norma, indice una riunione con l’Organizzazione
dei produttori, la Regione (o Provincia autonoma) e la Camera di Commercio per una
ulteriore verifica che il disciplinare di produzione del prodotto DOP o del prodotto IGP
risponda effettivamente ad usi leali e costanti così come previsto dal Regolamento della
UE. Infine pubblica la proposta di disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica
Italiana, attendendo 30 giorni per accogliere eventuali opposizioni. Terminata
positivamente questa fase istruttoria, il Ministero trasmette la domanda per il
riconoscimento del prodotto DOP o del prodotto IGP alla Commissione dell’Unione
Europea, che pure ne esamina la conformità al Regolamento 1151/2012 e, in caso di esito
favorevole, la pubblica sulla Gazzetta Ufficiale UE attendendo tre mesi per accogliere
eventuali opposizioni. Trascorso tale periodo senza opposizioni, il prodotto ottiene il
riconoscimento richiesto (DOP o IGP) e viene perciò iscritto nell’apposito Albo
comunitario.

Ottenuto il riconoscimento, i prodotti DOP e i prodotti IGP sono soggetti a:

   -   controllo di conformità al disciplinare di produzione, funzione per cui è competente
       l’ente terzo di certificazione (che, di fatto, vigila anche sulla perfetta affidabilità
       igienico-sanitaria del prodotto);
-   vigilanza sulla commercializzazione, funzione affidata ai Consorzi di Tutela.
       Il Consorzio di Tutela, organismo rappresentativo dei produttori, svolge anche le
       attività necessarie alla promozione e valorizzazione del prodotto DOP o del
       prodotto IGP, sul mercato.

Gli oneri dell’attività di certificazione sono a carico dei produttori che pertanto, in questo
modo, investono per migliorare la propria professionalità e, soprattutto, per trasmettere ai
consumatori una “sostanza” (non solo una “immagine”) di serietà e passione per il proprio
lavoro.
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