Progetto per la mitigazione del rischio sismico per le emergenze a carattere monumentale ed ambientale nei parchi naturali
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Progetto per la mitigazione del rischio sismico per le emergenze a carattere monumentale ed ambientale nei parchi naturali dell’Italia meridionale GIANDOMENICO CIFANI GIOVANNI CIALONE Premessa • la legge 6/12/91, n.394 (legge quadro nel piano per il parco di cui, rispetti- Il Progetto1 nasce nell'ambito delle atti- sulle aree protette) attribuisce priorità vamente, agli articoli 12 e 25: a) re- vità volte alla riduzione del rischio sismi- di intervento nei parchi naturali per il stauro dei centri storici ed edifici di co che il Dipartimento per la Protezione restauro dei centri storici e degli edi- particolare valore storico e cultura- Civile ha promosso da alcuni anni, in col- fici di particolare valore storico e cul- le;.....”). laborazione con il Ministero del lavoro e, turale (art.7 Misure di incentivazione, per il coordinamento tecnico-scientifico, comma 1. “Ai comuni e alle province con il Gruppo Nazionale per la Difesa dai il cui territorio è compreso, in tutto o A questo va aggiunto che l'analisi dei Terremoti del CNR. Il progetto ha riguar- in parte, entro i confini di un parco na- danni prodotti dai terremoti degli ultimi dato la rilevazione e la valutazione della zionale, e a quelli il cui territorio è anni, compresi quelli di bassa intensità, vulnerabilità sismica delle emergenze a compreso, in tutto o in parte, entro i indica quanto gli edifici storicizzati e carattere monumentale ed ambientale nei confini di un parco naturale regionale quelli monumentali, in particolare le Comuni che ricadono, in tutto o in parte, è, nell’ordine, attribuita priorità nella chiese, risultino più vulnerabili rispetto all’interno di Parchi naturali nazionali e concessione di finanziamenti statali e agli altri manufatti costruiti. È possibile regionali nelle Regioni dell’Italia centro- regionali richiesti per la realizzazio- considerare l'intensità macrosismica, va- meridionale: Abruzzo, Basilicata, Cala- ne, sul territorio compreso entro i lutata sull'edilizia monumentale, media- bria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. confini del parco stesso, dei seguenti mente maggiore di un grado rispetto a La scelta di avviare tale indagine nei Co- interventi, impianti ed opere previsti quella valutata sul resto del costruito. muni ricadenti all’interno di Parchi natu- rali, nazionali e regionali, deriva da una serie di considerazioni: • il sistema appenninico di aree protet- te ricade quasi totalmente in zone si- smiche, ed in molti casi anche in aree ad elevata sismicità; • la singolarità del sistema appenninico delle aree protette data dal fatto che ta- li aree, oltre a presentare notevoli va- lenze naturalistiche e paesaggistiche, sono caratterizzate da una eccezionale presenza di beni storici, architettonici, spesso poco conosciuti, e da un siste- ma insediativo diffuso costituito so- prattutto dai centri storici minori; 28
Obiettivi del progetto mentale e, pertanto, protetto. Inoltre è – CHECK-LIST; Il Progetto ha come filo conduttore prin- presente in quasi tutti i centri storici – SCHEDA CENTRO STORICO; cipale la mitigazione del rischio sismico, un “tessuto urbano” che contribuisce – SCHEDA CHIESE; e propone obiettivi e metodi già ampia- in maniera significativa alla determi- nazione del rischio sismico, di cui bi- – SCHEDA CONVENTI; mente sperimentati in campo nazionale dal Dipartimento della Protezione Civi- sogna tenere conto particolarmente – SCHEDA STRUTTURE le, soprattutto attraverso le ricerche e le nelle azioni di prevenzione; FORTIFICATE; attività svolte dal Gruppo Nazionale per • formazione di tecnici alla prevenzio- – SCHEDA EDIFICIO-PALAZZETTO; la Difesa dai Terremoti del CNR, avva- ne sismica e del personale di suppor- – SCHEDA TEATRI; lendosi, in questo caso, anche delle com- to amministrativo ed informatico. – SCHEDA ARCHEOLOGICA; petenze specifiche all’interno del Mini- Attualmente esistono solo settori di- – SCHEDA MURATURE. stero per i beni e le attività culturali e sciplinari di "nicchia" che si occupa- della collaborazione del Servizio Sismi- no specificatamente della prevenzio- Attuazione del progetto co Nazionale. ne sismica mirata ai beni culturali ed ambientali ed alla conoscenza dei Il Progetto, con il coordinamento ammi- I principali obiettivi del Progetto sono nistrativo del Dipartimento della Prote- centri storici. Si pone quindi la neces- essenzialmente i seguenti: zione Civile e con il coordinamento tec- sità di formare i tecnici che dovranno operare in questo campo con una pre- nico-scientifico del Gruppo Nazionale • censimento speditivo (check-list) del parazione mirata a conoscere: per la Difesa dai Terremoti, ha riguarda- sistema insediativo (centri storici), to le seguenti attività: • le metodologie di censimento ed delle emergenze storico-architettoni- • attività di formazione: con corsi di analisi delle emergenze a carattere che all’interno dei centri storici e di formazione iniziali e intermedi e atti- monumentale ed ambientale dei quelle diffuse sul territorio (con par- vità seminariali; centri storici, attraverso operazioni ticolare riferimento agli edifici di cul- di schedatura su area vasta; • la predisposizione di una CHECK-LI- to). • i possibili interventi di prevenzione ST con allegate carte tematiche di tut- La costruzione di tale “lista di con- ti i Comuni interessati dal Progetto, da eventi sismici (per questo detti trollo” ha consentito, non solo di co- contenenti: interventi "preventivi") che miglio- noscere il numero e la localizzazione rino le condizioni di sicurezza di - le emergenze architettoniche all’in- del patrimonio storico-architettonico edifici a carattere monumentale o di terno dei centri storici; e insediativo-ambientale, ma anche, abitati, riducendone la vulnerabilità - le emergenze architettoniche all’e- attraverso la rilevazione speditiva ed sismica; sterno dei centri storici; elementare di alcune caratteristiche significative dei beni oggetto dell’in- • la conoscenza di norme specifiche - gli “episodi” di architettura minore dagine, di poter effettuare una sele- di settore; o di qualità ambientale di rilievo; zione mirata degli edifici e degli am- • possibilità di recuperare la grandissi- - alcune indicazioni sulla morfologia bienti oggetto della successiva rileva- ma mole di studi e ricerche esistenti dei centri; zione di dettaglio, oltre a fornire i pri- condotte dalle Università, da centri di ricerche, dalle amministrazioni loca- • la compilazione delle schede di rileva- mi “macroindicatori” per una analisi mento sopra indicate per ognuno degli della vulnerabilità; li, da singoli ricercatori, spesso non conosciute e non utilizzate. “oggetti” individuati nella check-list; • valutazione delle componenti del ri- Rappresenta un obiettivo di particola- • attività di tutoraggio - I lavoratori, or- schio sismico delle emergenze a ca- re importanza, dal punto di vista ganizzati per squadre composte me- rattere monumentale ed ambientale scientifico, raccogliere tutto il mate- diamente da 3 tecnici sono stati se- dei Comuni dei Parchi naturali na- riale grafico ed iconografico prodotto guiti da 40 tutor, 20 designati dal zionali e regionali. da ricercatori o esperti della materia, GNDT e 20 dalle Soprintendenze in- portando a conoscenza di tutti aspetti teressate. Ad ogni gruppo di squadre Come è noto, una notevole parte dei ed elementi anche meno conosciuti. sono stati assegnati 2 tutor, 1 del Comuni dell’Italia centro-meridiona- GNDT e 1 della Soprintendenza com- le presenta all’interno dei centri stori- petente per territorio. La presenza dei ci una rilevante quantità di emergen- Gli strumenti di rilevazione tutor è stata essenziale per garantire ze storico-architettoniche e storico- qualità delle informazione ed uno ambientali: si tratta certamente di edi- Il progetto esecutivo, necessario per la standard uniforme dei dati rilevati. fici monumentali, del patrimonio ci- definizione degli strumenti di rilevazio- Gli stessi tutor hanno avuto anche la vile e religioso, ma anche della cosid- ne, è stato elaborato da un apposito funzione di formazione on job; detta “architettura minore”, che rap- Gruppo di Lavoro costituito presso il Di- presenta in molti casi un valore del- partimento della Protezione Civile2 e che • attività di supporto amministrativo. l’ambiente urbano che va conservato ha messo a punto le seguenti schede uti- L’apporto delle Prefetture interessate, nel suo insieme come bene monu- lizzate per il rilievo: attraverso propri funzionari, è stato 29
anch’esso essenziale per la conduzio- PRIME ELABORAZIONI SUI DATI COPLESSIVI DELLA CHEK-LIST ne del progetto ed in particolare per il recupero, la classificazione e l'info- matizzazione dei dati rilevati. Risultati attesi, prodotti e benefici I risultati del progetto sono soprattutto quelli della migliore conoscenza della quantità e qualità del patrimonio edilizio storicizzato oltre alla conoscenza della vulnerabilità degli edifici monumentali e, conseguentemente, anche delle condi- zioni reali di rischio sismico del patri- monio storico-architettonico e storico- ambientale. La conoscenza delle caratteristiche co- Figura 1 – Distribuzione dei soli beni architettonici in base alle classi della classificazione Maris e allo struttive degli edifici monumentali, spe- stato di conservazione. In secondo piano appoggiato all’asse primario è riportato il totale per ogni sin- cie di quelli situati all’interno dei centri gola classe; in primo piano appoggiato all’asse secondario lo stato di conservazione per ogni classe. storici, e la loro interazione con il patri- monio edilizio anche “minore” circo- stante, consente inoltre di avviare i ne- cessari approfondimenti, soprattutto nel campo della ricerca, con l’obiettivo di valutare le condizioni di rischio urbano. I prodotti che si intendono ottenere sono pertanto: - l’elenco “ragionato” del patrimonio storico-architettonico e storico-am- bientale nelle aree interessate (check- list); - l’elenco delle schede di vulnerabilità degli edifici di interesse storico-archi- tettonico rilevati (con particolare rife- rimento alle chiese). Oltre a tutte le correlazioni possibili che potranno scaturire dall’analisi dei dati raccolti in un archivio ordinato, potran- no essere eseguite ulteriori elaborazioni Figura 2 – Beni per proprietà. All’interno di ogni classe è evidenziato lo stato conservativo. sui dati di vulnerabilità quali: priorità di intervento, valutazione dei costi di inter- te per proteggere gli edifici ed impedi- nale, è l’assenza di strutture ricettive vento ed anche prime indicazioni sulla re il loro danneggiamento e questo diffuse); tipologia degli interventi necessari per la senza mettere in conto la perdita di vi- riduzione della vulnerabilità. • sviluppo della piccole imprese edilizie te umane ed i danni sociali che si de- Per quello che riguarda i benefici con- favorendo così un’occupazione diffusa terminano in una collettività per effet- nessi alla attuazione del Progetto, oltre a a favore delle popolazioni locali; to dei terremoti lasciando il segno per quelli inerenti la valorizzazione di un pa- intere generazioni; • creazione di scuole di specializzazione trimonio tecnico ed umano, con un'ope- ra di alto significato culturale e sociale, • recupero del patrimonio storico-mo- di recupero e restauro con particolare vanno segnalati una serie di altri benefi- numentale, con evidenti effetti di ri- riferimento agli aspetti sismici. ci, diretti ed indiretti: chiamo turistico (turismo culturale); • prevenzione sismica. L'esperienza ha • recupero del patrimonio edilizio stori- Primi risultati dimostrato, in tutti i più recenti terre- co-ambientale, anche a fini residenzia- L’attuazione del progetto ha preso av- moti, anche di bassa intensità, che le li e turistici (non bisogna dimenticare vio nel giugno 1998 e si è conclusa il 30 somme erogate per il ripristino dei che una delle carenze delle aree protet- aprile 2000. danni sono notevolmente superiori a te e più in generale delle zone interne La notevole mole di materiale, di gran quelle che potrebbero essere impiega- dell’Appennino, soprattutto meridio- lunga superiore ad ogni aspettativa, 30
In sintesi l’attività di rilievo ha compor- tato la compilazione: • della check-list, pressoché completa per tutti i Comuni ricadenti totalmen- te o in parte delle aree dei parchi na- zionali e regionali, per complessivi 17.528 “oggetti” rilevati a fronte di circa 7.000 oggetti stimati in sede di elaborazione del progetto e di circa 2.900 oggetti inseriti nella Carta del Rischio del Ministero BB.CC.; • della scheda “centro storico” sia sen- za scheda speditiva che con scheda speditiva (tale scheda, derivante da una semplificazione della scheda di “vulnerabilità di 1° e 2° livello” del GNDT, è stata utilizzata per il rileva- mento delle caratteristiche strutturali Figura 3 – All’interno di ogni classe di utilizzazione è evidenziato lo stato di conservazione, secondo la di tutti gli edifici di ogni centro stori- seguente codifica; Buono=manutenzione recente, edificio in relativo stato di efficienza (efficiente, utiliz- co rilevato); zato o utilizzabile) - Mediocre=Debito manutentivo medio, coperture ancora efficienti, inizio di degrado di altri elementi strutturali e accessori - Cattivo=debito manutentivo elevato, degrado diffuso (entrata in • della scheda “chiesa”; crisi delle coperture e strutture resistenti. • di alcune schede per le altre tipologie di oggetti. Per quanto riguarda la check-list nelle tabelle allegate (v. pag. 33) sono eviden- ziati alcuni dati riepilogativi generali al termine del primo anno di attività (giu- gno 1999). Il riepilogo è stato fatto per ogni regione e per ogni parco. Il dato più significativo che emerge a questo punto del lavoro è dato dal fatto che sono stati individuati e rilevati circa il 600% di oggetti in più di quelli catalo- gati nella Carta del Rischio del Ministero BB.CC.. Il dato è sicuramente ecceziona- le anche considerando che una parte de- gli oggetti rilevati (ed anche fotografati) non ha una valenza tale da essere anno- verata tra i beni culturali in senso stretto. Figura 4 – Nel grafico sono riportati sono i beni censiti come “edifici” evidenziando per ogni classe dello stato di conservazione il livello di custodia degli immobili. Sono stati infatti inseriti nelle check-list anche “oggetti”, quali rifugi, fontanili, comporterà ancora parecchi mesi per la la compilazione delle schede di detta- etc., che non sempre hanno un valore sto- elaborazione definitiva dei risultati. glio di tutti gli oggetti rilevati. rico architettonico, bensì valore ambien- Oggi si sta procedendo alla redazione Inoltre, mentre la check-list, la scheda tale o anche toponomastico legato alle di un secondo report ed all'informatiz- chiese ed, in parte, la scheda centro sto- caratteristiche del parco o a possibili fun- zazione di tutti i dati. Le prime elabo- rico, sono già state testate e possono zioni di protezione civile (a tale proposi- razioni sono meramente indicative e ri- fornire dati immediatamente utilizzabi- to, per questo aspetto, è comunque in cor- guardano solo alcuni dei tematismi ri- li una volta elaborati (la “scheda chie- so una più puntuale verifica). levati. se” ad esempio è stata ampiamente im- Andando ad esaminare il dato che ri- Va inoltre tenuto presente che il proget- piegata nel terremoto umbro-marchi- guarda le chiese, sulle quali non ci pos- to, pur raggiungendo in pieno gli obiet- giano e in quello del "Pollino" per la va- sono essere valutazioni dubbie perlome- tivi prefissati, non può dirsi concluso lutazione del danno e della vulnerabilità no sulla destinazione dell’”oggetto”, la poiché per il numero di oggetti rilevati e per le prime stime dei costi di inter- consistenza del risultato raggiunto è al- con la check-list (oltre il doppio di vento), le altre schede utilizzate devono trettanto significativa: è stato rilevato quanto stimato inizialmente) non è sta- essere considerate come sperimentali in circa il 450% in più delle chiese rispetto to possibile, anche per il limitato nume- quanto mai utilizzate prima di questa al dato contenuto nella Carta del Rischio ro di squadre disponibili, procedere al- esperienza. del Ministero BB.CC.. 31
Questo a dimostrazione che uno degli Check-list informazioni sulle vicende storiche, po- obiettivi principali del progetto è stato La Check-List, o lista di controllo, è or- litiche ed economiche, gli aspetti socio raggiunto: verificare e implementare la ganizzata su stringhe orizzontali, con antropologici fino alla sismicità storica. banca dati sul rischio (Maris) d’intesa legenda in linea, dove ogni stringa rap- La parte B è dedicata all'analisi di alcuni con il Ministero BB.CC.. presenta un "oggetto" riconosciuto co- indicatori di vulnerabilità urbana ed al- I dati contenuti nella check-list (già infor- me elemento di valore storico, archeo- l'analisi dell'edificato storico che può av- matizzati) possono fornire inoltre una pri- logico, architettonico, ambientale. An- venire attraverso un rilievo sintetico ma valutazione, anche se di massima, sul- che il centro storico è considerato, nel "esperto" o attraverso la scheda spediti- la vulnerabilità degli ”oggetti” rilevati. suo insieme, come un singolo "oggetto" va che rappresenta una esemplificazione La check-list potrebbe dunque costituire contenitore di altri. I dati riportati nella della scheda di 1° e 2° livello GNDT e la base di una banca dati aperta (e quin- Check-List possono già essere utilizza- che permette, attraverso un'analisi a vi- di implementabile con ulteriori informa- ti per una macrostima di alcuni elemen- sta, di individuare le caratteristiche tipo- zioni), ma unica a livello centrale, con- ti del rischio quali l'esposizione e la vul- logiche, gli elementi strutturali ed i dan- sentendo così di programmare politiche nerabilità. ni presenti in ogni edificio. di conservazione e di riduzione del ri- Per poter dare una gerarchia agli "og- L'analisi speditiva passa attraverso l’i- getti" censiti attraverso un giudizio dentificazione degli aggregati strutturali, schio dei beni culturali secondo precise "esperto" si è predisposto un prolunga- in genere individuabili negli isolati, e de- scale di priorità e favorendo il coordina- mento, sempre a stringa, della Check- gli edifici (intesi come quelle parti di co- mento tra vari Enti che comunque opera- List da completare a cura dei tutor re- struito che hanno un unico linguaggio ar- no nel settore a vario titolo. gionali. A titolo di esempio si riporta la chitettonico ed una struttura definita e ri- Chek-List del Comune di Castelvecchio conoscibile). Per quanto riguarda le schede di detta- Calvisio (AQ) nel Parco Nazionale del glio: Tra gli obiettivi che si vogliono raggiun- Gran Sasso e dei Monti della Laga con • i dati raccolti con la scheda "chiese" l'indicazione degli elementi rilevati, le gere attraverso l'analisi "semplificata" consentiranno di fornire: valutazioni foto a corredo e la scheda di prolunga- del centro storico prioritario è quello di di vulnerabilità, stime di massima dei mento che servirà a dare una " gerar- "tipizzare" e quindi "regionalizzare" gli costi per interventi di miglioramento, chia" agli oggetti rilevati (pag.33). elementi omogenei quali la morfologia, anche indicazioni sugli interventi ne- la tipologia edilizia ed i materiali co- cessari alla riduzione del rischio; struttivi in modo da spalmare i risultati • i dati raccolti con la scheda centro sto- di un centro su tutti quelli dello stesso ti- rico, in particolare per quelli in cui è po. Obiettivo non secondario è anche stata compilata anche la “scheda spe- La scheda centro storico quello di capire l'interazione strutturale dititiva” edificio per edificio, consen- La scheda centro storico è uno strumen- tra gli edifici all'interno di un unico ag- tiranno valutazioni di vulnerabilità a to speditivo che consente di avere una gregato, per valutare la vulnerabilità del- scala urbana e indicazioni per i piani prima conoscenza dell'edificato storiciz- l'aggregato nel suo complesso e non più comunali di protezione civile; zato e la sua "dimensione" rispetto alla soltanto edificio per edificio. ■ totalità di tutto l'edificato (v. pagg. 34 e • i dati raccolti con le altre schede sa- 35). Nella scheda il centro storico viene ranno invece utilizzati per testare le trattato come un solo insieme diviso in schede stesse. sottoinsiemi per elementi omogenei. Un altro risultato significativo, che an- La parte A raccoglie i dati generali (sez. cora necessita di approfondimenti ed A1), i dati sulla caratterizzazione inse- elaborazioni, è stato la compilazione del- diativa (sez. A2), e i dati sulle informa- la “scheda murature”, utilizzata come zioni storico-politico-sociali (sez. A3). elemento integrativo allegato a tutte le La parte B raccoglie i dati relativi all'a- altre schede. La elaborazione dei dati rea perimetrata del centro storico (sez. contenuti nella “scheda murature” con- B1), gli indicatori di vulnerabiltà urbana sentirà infatti di individuare le caratteri- (sez. B2), e i dati sulla consistenza del- stiche degli elementi costruttivi per ogni l'edificato storico (sez. B3). area geografica significativa, ottenendo Nella parte A della scheda l'obiettivo che una casistica a scala regionale che per- si vuole raggiungere è sicuramente quel- metterà, ad esempio, di individuare le ti- lo di una conoscenza degli elementi che pologie costruttive prevalenti così come hanno caratterizzato la storia e la forma- i valori medi della resistenza al taglio zione del centro, partendo da quelli più delle murature, dato indispensabile per generali che lo individuano in modo uni- tarare i dati di vulnerabilità già disponi- voco, quali le caratteristiche morfologi- bili, regione per regione ed area per area. che e di sviluppo viario così come le 32
Nella tabella i dati complessivi rilevati al giugno 1999 33
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Note 1) Il progetto è stato promosso da: Dipartimento Protezione Civile, Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, CNR Gruppo Na- zionale per la Difesa dai Terremoti; Responsabile amministrativo: Dott.ssa Marta La Ponzina Dipartimento Protezione Civile; Re- sponsabile scientifico: Ing. Alberto Cherubini Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti; Coordinatori tecnico-scientifici: Ing. Giandomenico Cifani, Arch.Giovanni Cialone Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti; Collaborazioni: Ministero per i Beni e le Attività culturali, Servizio Sismico Nazionale. Il progetto ha interessato: 7 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia); 20 Province e Prefetture; 9 Parchi nazionali e 10 Parchi regionali; 463 Comuni. Al progetto hanno partecipato: 644 lavoratori (612 tecnici, 16 amministrativi, 16 informatici); 40 tutors (20 designati dal GNDT e 20 dal Ministero per i beni e le attività culturali); 20 funzionari delle Prefetture interessate. 2) Di seguito si riportano i partecipanti al gruppo di lavoro e, sintetizzate, le attività specifiche affidategli: Dott.ssa Marta La Ponzina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dipartimento Protezione Civile; Ing. Alberto Cherubini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GNDT; Coordinamento dell’attività del gruppo di lavoro sotto il profilo organizzativo e tecnico, preparazione dei programmi didattici, orga- nizzazione delle schede di rilevamento. Dott. Enrico Giorgetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Dipartimento Protezione Civile; Criteri generali di rilevamento. Ing. Giandomenico Cifani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GNDT; Arch. Giovanni Cialone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GNDT; Scheda “chech list” scheda “centri storici”, scheda “palazzetto” e omogeneizzazione e stesura finale di tutte le schede. Arch. Pio Baldi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ministero BB.CC.; Dott.ssa Giovanna Castelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Esperta esterna Ministero BB.CC.; Criteri adottati per il censimento dall’ICCR e banca dati. Arch. Francesco Doglioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GNDT - Università di Venezia; Criteri di valutazione per macroelementi. Prof. Vincenzo Petrini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GNDT – Politecnico di Milano; Criteri di valutazione con indicatori di vulnerabilità. Ing. Paolo Angeletti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GNDT; Scheda “palazzi”. Ing. Alberto Cherubini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GNDT; Scheda “teatri”. Prof. Sergio Lagomarsino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . GNDT – Università di Genova; Scheda “chiese”, scheda “conventi”, scheda “torri e campanili” e “scheda muratura”. Ing. Riccardo Colozza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Servizio Sismico Nazionale; Arch. Sandro Coppari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Servizio Sismico Nazionale; Scheda “strutture fortificate”. Dott.ssa Alessandra Melucco Vaccaro . . . . . . . . Ministero BB.CC.; Arch. Pietro Cicerchia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ministero BB.CC.; Scheda “siti archeologici”. Arch. Margherita Guccione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ministero BB.CC.; Arch. Donatella Benetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Servizio Sismico Nazionale; Scheda “centro storico”. Dott.ssa Angela di Pino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ministero del Lavoro; Dott.ssa Erminia Moreschina . . . . . . . . . . . . . . . . . Ministero del Lavoro; Attività di studio e applicazione della legislazione in materia di LSU. Giandomenico Cifani e Giovanni Cialone Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti del CNR 36
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